Il 2° tubo sabota l`opera del secolo NTFA Philipp - Alpen
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Il 2° tubo sabota l`opera del secolo NTFA Philipp - Alpen
Il 2° tubo sabota l’opera del secolo NTFA Philipp Hadorn Segretario centrale SEV – Sindacato del personale dei trasporti Presidente della delegazione di vigilanza NTFA e Consigliere nazionale (PS/SO) Fa stato il discorso orale La Svizzera è in procinto di completare un’opera secolare. Fra due anni, con la galleria di base del Gottardo, entrerà in funzione il tunnel ferroviario più lungo del mondo. Probabilmente alla fine del 2019 i treni cominceranno a circolare anche nella galleria di base del Ceneri. Insieme alla galleria del Lötschberg, aperta nel 2007, la nuova trasversale ferroviaria alpina (NTFA) è un enorme passo in avanti per il sistema ferroviario svizzero. Con l’apertura della galleria di base del Gottardo il collegamento Zurigo-Lucerna-Ticino sarà rapido come mai finora. Al contempo si potranno trasportare sulle rotaie attraverso le Alpi 40 milioni di tonnellate di merci in più rispetto a oggi. Un altro passo in avanti nella politica di trasferimento lo faremo quando, nel 2020, entrerà in funzione il corridoio di 4 metri sull’asse nord-sud. Un progetto di tale entità richiede investimenti corrispondenti. Le due gallerie Alptransit ora in costruzione costano 24 miliardi di franchi – la linea diametrale a Zurigo costa «solamente» 2 miliardi, la CEVA a Ginevra 1,5 miliardi. Più di 20 miliardi! – qualsiasi ditta di questo mondo farebbe molta attenzione a non mettere in pericolo un tale investimento. Non però il Consiglio federale, i partiti borghesi e la lobby stradale. Col raddoppio del Gottardo corrono coscientemente il rischio di sabotare l’effetto positivo delle trasversali ferroviarie. Non facciamoci illusioni: non appena sarà disponibile un secondo tunnel, cominceranno le pressioni per aprire tutte e quattro le corsie. Per l’economia la costruzione di un secondo tubo stradale è il segnale sbagliato. Invece di trasportare più merci con la ferrovia, le ditte persisteranno nello statu quo – e questo con un volume di merci in enorme aumento. Non sbaglierebbero: l’industria e il commercio riterranno che in futuro si potranno trasportare ancora più merci su strada attraverso il Gottardo. Per le imprese ferroviarie ciò avrebbe conseguenze fatali: sarebbero in pericolo posti di lavoro alle FFS, alla BLS, all’Hupac, alla RAlpin e in altre società. In un primo momento aumenterebbe la pressione sui salari. Già oggi le condizioni di lavoro degli impiegati ferroviari sono precarie per via dei salari da dumping dei camionisti. Un esempio: quest’anno, in primavera, il SEV ha inoltrato una denuncia preventiva all’Ufficio federale dei trasporti. L’impresa ferroviaria Crossrail ha offerto un posto di lavoro a Briga – per un salario mensile di 3350 franchi. Sono più di 2000 franchi in meno di quanto è usuale in Svizzera. A lungo termine molti posti di lavoro presso le imprese ferroviarie sarebbero condannati al naufragio. Le persone colpite avrebbero difficoltà a trovare un nuovo posto di lavoro. Molti di loro non sono altamente specializzati e, per natura delle cose, i datori di lavoro nel settore non sono molti. Il raddoppio del Gottardo è dannoso per la NTFA. Sabota l’opera del secolo e mette in pericolo posti di lavoro. Nessuna ditta di questo pianeta agirebbe in questo modo. Anche lo Stato deve gestire in modo oculato e con lungimiranza le finanze pubbliche. Le alternative per il risanamento della galleria stradale, che sente il peso degli anni, ci sono. Anche durante il periodo del risanamento è possibile assicurare il trasporto delle persone e delle merci attraverso il Gottardo. Il SEV, il sindacato del personale dei trasporti, è, dunque fermamente contrario al raddoppio della galleria stradale del Gottardo – nell’interesse di una politica ambientale e dei trasporti lungimirante, incentrata sulle esigenze delle persone e rispettosa delle risorse naturali. 7 ottobre 2014