anno XIV – N°29 – del 28/07/2012

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anno XIV – N°29 – del 28/07/2012
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Editore: Calore s. r. l. Sede Legale: Via S. Giovanni, 86 - Villa Littorio - Laurino (Sa); Sede Redazionale: Via della Repubblica, 177 - CapaccioPoste Italiane - Spedizione in a. p. - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Dir. Com. Business Salerno - Abb. annuale 25, 00€
CILENTANDO 2012
SAGRE E SPETTACOLI
DAL 28 LUGLIO
AL 3 AGOSTO
CAPACCIO
IL CONSIGLIO
COMUNALE SI
TERRÀ IN CONVENTO
ARTICOLO A PAG 14
ALBANELLA
ARTICOLO A PAG 6
L’EDITORIALE
VALLO LUCANIA
TORNA TUTTA
NUOVA LA FESTA
DI SAN PANTALEO
I SEGRETI DEI
TRE SANTI
AMBIENTALISTI
ARTICOLO A PAG 4
Anno XIV
n° 29 del 28 Luglio 2012
ARTICOLO A PAG 15
VITO PUGLIA
di Domenico Nicoletti
Cilento e
cemento
Non si arresta in Italia il fenomeno
della cementificazione e il Cilento
non è da meno: secondo i dati riportati nell’Annuario dei dati ambientali
2011, pubblicato nei giorni scorsi
dall’Ispra, nel nostro Paese il consumo di suolo cresce a un ritmo
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GHGHGH
Tonino Pecoraro
Cafasso
da imparare
Ci sono dei luoghi che quando arrivi
ti deve colpire qualche cosa, un oggetto, delle piante (se ci sono), dei
fabbricati, dei murales, se vi è abitato
da moderni writers. Posteggio sotto
un albero, a pochi metri un contenitore di abiti usati, una scritta laterale:
“ Non ci volevo venire”. Sicuramente
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IL FILOSOFO DELLA DIETA MEDITERRANEA
BUONORA A PAGINA 23
BATTIPAGLIA
EBOLI
di Ernesto Giacomino
di Francesco Faenza
Scarti
illuminanti
Solo grotte
e mangiatoie
Rinnovo della pubblica illuminazione: è il leitmotiv
del momento. Da un eccesso all’altro: ciò che a Salerno De Luca fa tipo ogni sei mesi, a guisa di cambio di guardaroba stagionale, qua a Battipaglia è un
avvenimento epocale, da non ripetersi prima d’un
ventennio. In zona centrale, per dire, nel tratto tra
via Roma, via Mazzini e via Baratta, l’ultimo intervento in tal senso risale alla fatidica rimozione delle
Inutile cercarle. In città non ci sono. Non esiste una
villa. A Eboli. Nel comune dove si è fermato Cristo,
hanno costruito solo grotte e mangiatoie. La scoperta
dell'ennesimo scandalo (evasione fiscale) l'ha fatta
Paolo Polito, arguto commercialista, politico multicolore, attento e certosino lettore delle carte comunali.
A leggere i versamenti dell'Imu viene spontaneo chiamare l'Equitalia o la guardia di fiannza. Ci sono diversi
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2
N° 29
28 Luglio 2012
Piana del Sele
SOLIDARIETÀ.
L’associazione di Mallamaci
Un’ambulanza per la Costa d’Avorio
Sabato 28 alle ore 10,
presso la sede della Croce
Verde di Battipaglia in via P.
Baratta, avverrà la consegna di un’ autoambulanza
già attrezzata per le emergenze sanitarie. I destinatari di questa preziosa
iniziativa sono i volontari
dell’ Associazione Onlus
“ E ti porto in Africa”, presieduta dal dottor Vincenzo
Mallamaci, quest’ultimo
come ogni singolo membro
dell’associazione, è da
tempo accanto a chi soffre
e vicino a chi non riesce a
far sentire la propria voce.
Questo prezioso mezzo di
lavoro, verrà donato dal
rappresentante della Croce
Verde di Battipaglia, Enzo
Conte, direttamente nelle
CEMENTO.
mani del presidente Mallamaci, e che poi a sua volta
sarà trasportato in Costa
d’Avorio e utilizzato nella
provincia di Koum Fiao, per
le tante emergenze che
ogni giorno sia i volontari
che i sanitari sono costretti
a fronteggiare, una continua lotta contro il tempo
per salvare tante vite
umane. Alla consegna saranno presenti il presidente
dottor Vincenzo Mallamaci,
il dott. Marco Botta vicepresidente dell’ associazione “E ti porto in Africa”,
la signora Filomena Bianco
in qualità di segretaria della
Onlus, Enzo Conte infermiere professionale in rappresentanza della Croce
Verde di Battipaglia, Padre
Consant Atta Kouadio, missionario in Costa d’Avorio
nella provincia di destinazione dell’ambulanza e infine don Gerardo Perillo
Cappellano dell’ ospedale
Santa Maria della Speranza
di Battipaglia. Il presidente
Mallamaci ha dichiarato
che: “ Lo spirito e l’impegno, che ogni giorno mettiamo in campo per aiutare
i nostri fratelli bisognosi è
stato premiato dall’amore
divino, un simile dono, ha
un valore immenso soprattutto in zone difficili come
la Costa d’Avorio, dove far
finta di non vedere per alcuni è molto più semplice
che aiutare. Dell’immenso
dono abbiamo anche avvertito l’ Ambasciatore ivoriano presente a Roma, il
quale ha risposto con un
messaggio di grande compiacimento per la nostra
opera, un ringraziamento
per tutti coloro che usano la
loro vita per salvarne altre”
L’allarmante fenomeno
Continua il consumo di suolo nella Piana del Sele
DALLA PRIMA
medio di 100 ettari al
giorno. Lombardia, Veneto
e Campania sono le regioni con il più alto tasso
di cementificazione. “Il
consumo di suolo distrugge paesaggio e biodiversità, arricchisce soltanto
pochi speculatori e non
aiuta a risolvere il disagio
abitativo di tanti italiani.
Bisogna fermarlo, e bisogna promuovere politiche
che da una parte preservino i terreni agricoli e naturali
e
dall’altra
favoriscano il miglioramento e il riuso delle numerosissime aree urbane
degradate e dismesse”. La
proposta è del senatore
Roberto Della Seta, capogruppo del Pd in commissione
Ambiente
del
Senato. Della Seta ha presentato una risoluzione –
approvata dalla commis-
sione Ambiente di Palazzo
Madama – che prevede,
oltre all’introduzione di
meccanismi fiscali che
scoraggino l’edificazione
sul suolo libero e favoriscano invece la riqualificazione delle aree già
urbanizzate, anche la creazione di un organismo, coordinato da Istat e Ispra,
incaricato di raccogliere e
diffondere i dati sul consumo di suolo. “Tra il 2001
e il 2011 il suolo consumato è cresciuto di quasi il
9%, il che equivale a una
perdita di oltre 40 ettari di
suolo naturale al giorno”,
ricorda il senatore.
“Ora per la prima volta un
atto parlamentare – sottolinea - assume con chiarezza
e
in
modo
impegnativo l’obiettivo di
limitare il consumo di
suolo, che procede da decenni a ritmi accelerati con
grave danno per l’ambiente e senza alcun beneficio sociale. E’ un primo
passo importante, che
adesso va tradotto in decisioni concrete, norme e
politiche”
Secondo Legambiente, la
costa campana è un lunghissimo blocco di cemento di oltre 181
chilometri: da Sapri fino a
Baia Domizia. E la provincia di Salerno, indossa la
maglia nera. Su 4923 chilometri quadrati complessivi, più della metà sono
stati aggrediti dal cemento.
Infrastrutture, case, complessi turistici, insediamenti
industriali:
chilometri e chilometri di
costa interamente cancellati. Per rendere l’idea,
sono soltanto 17 i chilometri che possono definirsi
«paesaggi agricoli», ovvero
non attaccati da nessun
tipo di insediamento. All’assalto del cemento in
campania sono sfuggiti
solo 162 chilometri di litorali, ma la ragione della
loro salvezza risiede nel
profilo roccioso e nella
loro peculiare morfologia
che rende complicata l’urbanizzazione. A rischio,
ora, ci sono le riserve ambientali e marine.
Il suolo fornisce gli elementi necessari per il sostentamento alle società
umane che, di contro, lo
trattano troppo spesso
come un contenitore degli
scarti della produzione
umana oppure un mezzo
da sfruttare con una scarsa
consapevolezza degli effetti derivanti dalla perdita
delle sue funzioni.
Domenico Nicoletti
Docente di Gestione e Salvaguardia delle Aree Protette
Università di Salerno
Cultura
LA CIAMBOTTA.
N° 29
28 Luglio 2012
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Ricordi, profumi e sapori d’infanzia cilentana
Il segreto del piatto? Tiano, creta e fuoco...
La ciambotta è una delle
specialità gastronomiche del
Cilento, un piatto tipico di
questa stagione..
Per quanti sforzi abbia fatto
non sono riuscito a trovare
una spiegazione etimologica plausibile a questo
nome dalla musicalità intrigante, che mi solletica sapori d'infanzia. La preparava
la nonna con pazienza ed
abilità nei mesi estivi,
quando la bella stagione
esplodeva nel caleidoscopio
dei frutti dell'orto:peperoni,
melenzane, pomodori, zucchine, cipolle, fagioli al
palo. E, da allora, la ciambotta mi riporta, sul filo
della memoria, la festa dell'estate con i profumi forti
ed i sapori appetitosi. E,
forse, è anche per questo
che appena possibile, nelle
mie peregrinazioni cilentane, punto decisamente su
trattorie di campagne e borghi di collina e montagna,
dove osti e massaie di antica
e consolidata tradizione ne
preparano varianti ricche e
dai sapori antichi.Sono diventato uno esperto e, come
tale, sono esigente ed attento agli ingredienti, che
elenco di seguito-I pepe-
CALCIO.
roni, parallelepipedi carnosi, scanalati, o cuori tondeggianti a pompare umori
dalla terra, verdi, gialli, rossi
a screziare il verde delle foglie a ciuffo sullo stelo esile
eppure a prodigio di perenne gara di fiori a riso di
germoglio e frutti a rotazione continua, o lunghi
corni affusolati nel verde lustro e, via via, rasposi nel
rosso bitorzoluto, quasi a
propiziare fecondità di crescita contro il malocchio di
folletti invidiosi o a mazzetti
di spilloni rosa/rosso a promessa di condimenti sapidi.
Le
melenzane,
missili
viola/cupo a fuoriuscita da
custodia spinosa a sicura
esplosione di gusto con il
"pane" della polpa screziato
da teneri coralli di semi a tenuta di filamenti carnosi a
reclamare sublimi intingoli
di imbottitura. Le zucche,
palle screziate a riposo di
solchi umidicci o a rotolo
dai muri a secco o bottiglie
irregolari all'assalto di tronchi d'albero per uno spontaneo
arredo
di
festa
contadina, con i talli, tenera
carnosità
a minacciare
gemme di fioritura. I pomodori, festoni verde/rosa ad
LA CIAMBOTTA PIATTO TIPICO SALERNITANO
arabesco di siepi di solchi
di geometrica precisione o
palline rosso intenso a catturare sole a testimonianza
di vita di piante alla quasi
consunzione da calura. I fagioli, tenere lamine ad inanellare cuori di foglie ad
ombreggianti gallerie di orti.
Le cipolle, palle bianche e/o
rosate a fuoriuscita festosa
da prigionia di terra. Le patate, uova sporche covate
dal cuore della terra a vegliare steli bianchicci su letti
di foglie pallide. Erano, e
sono, gli spettacoli, che folgorarono di fantasia curiosa
il mio animo di fanciullo inquieto a sospirata fuga dalla
cova del paese. Sono delizie
ad insaporire i ricordi di un
emigrato di lusso nella omologazione dei gusti della
metropoli.
E la ciambotta ad amalgama
di "tiano" di creta a fuoco
lento con l'olio e l'immancabile basilico a svaporare
profumi a contagio di casa.
accende memoria di anni
lontani. E la nostalgia a ferita di dolcezza si placa, se
e quando la macchina approda sulla piazza raccolta
di un borgo, nel vicolo ventilato di un centro storico
carico di memorie, nello
sterrato di una strada di
campagna, dove, a distanza,
dal pergolato della trattoria
amica mi investe una zaffata
E’ l’altavillese Ivano Solimeno
Nuovo allenatore della Calpazio
Ivano Solimeno torna su
di una panchina importante. Risolta la pratica
iscrizione, è finalmente
tempo di parlare di calcio
giocato in casa Calpazio.
Arriva l’ufficialità, sul
primo passaggio della società che è passata nelle
mani di Francesco Guglielmotti. Ivan Solimeno
(nella foto) batte la concorrenza degli altri tecnici
ed è il nuovo allenatore
granata. I capaccesi si affidano ancora ad un trainer locale, che bene
conosce il territorio ed i
calciatori. Un allenatore
giovane chiamato ad allestire, di concerto con la
società, un organico altrettanto votato alla linea
verde. La Calpazio dovrà
provare, in tutti i modi, a
centrare la permanenza
nel terzo anno di fila da
vivere in Eccellenza, che
segna anche l’ingresso nel
cinquantenario del club di
Capaccio Capoluogo. Imbastite le prime trattative,
si lavora su eventuali, ma
difficili riconferme di calciatori della scorsa stagione, guidati da Adinolfi
ma soprattutto con una dirigenza completamente
diversa da quella attuale,
IVANO SOLIMENO
di profumi a pregustare delizie di sapori della ciambotta ritrovata.E alla moviola
della vita si materializzano
fotogrammi d'infanzia in cui
campeggia regina la nonna
che noi cilentani chiamavamo e chiamiamo "mammarella" con espressiione
carica di tenerezza; Ed il ricordo si fa poesia. nella corposa e sonora rasposita del
dialetto:
MAMMARELLA TRESA E
mammarella Tresa int'austo/facìa le mulegnane
m b u t t u n a t e / c o
caso,ova,pane e putrusino./E me ricordo pizze co
li iuri/re le cocozze cuoti
inta l'uorto/prima r'assì lo
sole, la matina./Che bell'addore inta la cucina/Quanta
priezza pe li cavatielli/cunzati co lo sugo re
castrato!/Che addore si
cucìa la ciambotta/co fasuli,
cepodde e mulegnane,/cucuzzi, puparuoli e le patane,/accio, vasilicoia e
putrusino,/no poco re pepaolo; e lo vino/se nne scinnìa sulo, forte e tuosto/
chere belle iurnate int'austo".
Giuseppe Liuccio
[email protected]
che con grandi sacrifici è
riuscita a condurre in
porto l’operazione iscrizione. Bisognerà attendere
ancora qualche giorno, invece, in casa Poseidon per
sapere quale sarà la categoria d’appartenenza. Eccellenza o Promozione?
Nel frattempo arrivano le
prime scelte. Dopo Carmine Caramante, che diviene il nuovo tecnico
della Juniores, la panchina
della prima squadra è
stata ufficialmente affidata
a Modesto Mangieri.
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N°29
28 Luglio 2012
Capaccio
Il Consiglio Comunale nel Complesso monumentale di Sant’Antonio
Nuovi uffici nella sede di Capaccio capoluogo
Dalla prossima seduta e
fino alla individuazione di
un nuova e prestigiosa
sede di proprietà comunale
a Capaccio capoluogo, i
Consigli comunali si svolgeranno nella Sala dei Convegni del Museo “Paestum
nei Percorsi del Grand
Tour”, all’interno del Convento di Sant’Antonio .
Questa possibilità si è determinata grazie alla disponibilità manifestata dalla
Fondazione Giambattista
Vico e dai responsabili
dell’Ordine Francescano, a
titolo completamente gratuito. Il luogo, restituito alla
fruibilità di cittadini e turisti
dalla ristrutturazione e dal
restauro eseguito dalla Fondazione Giambattista Vico
nel 2003, è sito di interesse
regionale che l’amministrazione comunale intende
valorizzare al meglio anche
come simbolo civico oltre
che culturale, patrimonio di
tutti i cittadini di Capaccio
come ogni museo sul terri-
IL CONVENTO FRANCESCANO DI CAPACCIO
torio. La sede del Consiglio
comunale resterà quindi a
Capaccio capoluogo, e
solo in occasioni e circostanze particolari l’assise si
terrà nelle borgate del comune. L’amministrazione
comunale ha chiesto, inoltre, all’Ordine Francescano
di valorizzare a pieno lo
storico complesso monumentale facendosi onere di
riqualificare il suo giardino
e gli spazi destinati ad attività ludico sportive a beneficio di Capaccio e dei sui
residenti. L’ex aula consi-
liare (uno stanzone adattato) che veniva utilizzato
anche per il rapporto con le
utenze invece ospiterà
nuovi uffici. A seguito della
riorganizzazione
della
macchina amministrativa,
infatti, è sorta l’esigenza di
nuovi spazi per suddividere
meglio i diversi uffici, per
dare spazi di lavoro dignitosi ai dipendenti, ma soprattutto
per
venire
incontro alle esigenze
dell’utenza della nuova
Area Edilizia per il Cittadino che verrà accolta in
uffici dignitosi e meglio organizzati sul piano logistico.
«Alle troppe illazioni e imprecisioni rispondiamo con
i fatti.
Le riunioni del Consiglio,
fino a nuova determinazione (è intenzione infatti
dell’amministrazione individuare locali di valore e
dignitosi), si terranno in un
luogo prestigioso per la sua
importanza storica e culturale che anzi vogliamo valorizzare e riqualificare –
spiega il sindaco Italo Voza
–, mentre il municipio di
Capaccio capoluogo continuerà ad essere il cuore
dell’attività amministrativa.
Infatti, dall’ex aula consiliare ricaveremo nuovi uffici, sopperendo così alla
carenza di spazi di lavoro
divenuta ancora più evidente con la nuova suddivisione degli uffici, pensata
per erogare migliori e più
efficienti servizi ai cittadini
di Capaccio».
Viaggi interni
IL VIAGGIO LETTERARIO.
N° 29
28 Luglio 2012
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1/CAFASSO. L’industria vicina a Paestum
Il borgo moderno e la città antica
Cafasso non è un luogo tra i
più belli e attraenti di Capaccio-Paestum, però ripudiarlo
in questo modo…chissà
cosa pensava quel ragazzino/a , forse al famoso film
di Totò? “Io stavo tanto bene
a Napoli” continuava il Principe della risata. Al centro
della piazza, ai margini di
una rotonda costruita da
poco, degli edifici antichi diroccati, bellissimi, che ristrutturati farebbero la loro
parte nella architettura rurale del borgo. Essi coprono
l’anima del Cafasso, un tabacchificio abbandonato da
molti anni che per circa un
secolo ha dato pane e lavoro
a migliaia di pestani, cilentani e alburnesi che, di mattina presto, scendevano con
le corriere
a buttare
schiuma di sudore davanti a
filari di foglie che aspettavano braccia umane per essere lavorate. Al lato della
piazza, vicino ad un bar
(l’unico, ma trovi buon caffè
e tanta cordialità), un’insegna mi colpisce “Arte mia”.
È un negozio d’arte che gestisce Carmela Galasi conosciuta come Carmela la
pittrice, ci fa entrare, guardiamo i suoi quadri un po’
impressionisti con l’anima rivolta a Van Gogh, pieni di
colore, il che in quell’ambiente post bellico non guasta. Dipinge molti luoghi dei
SOPRA LA PIAZZA DEL CAFASSO. IN BASSO UN CASSONETTO.
borghi e della vita nei campi
quasi a fermare la memoria,
a dipingere il passato ed il
presente come un libro di
racconti con le figure disegnate ad ogni fine capitolo,
a descrivere la vita sociale
raccontata a voce viva. Il
Cafasso ha due arterie, una
vecchia che congiunge, con
sottopasso, via Magna Grecia, e quindi la swinging Paestum del turismo e dei
bagni, l’altra – da pochi anni
- raggiunge la ss.18 che
porta alle autostrade, alle
città vicine, agli ospedali
quando servono, ai servizi
che mancano al paese, è
l’arteria che congiunge al
resto d’Italia. Al centro della
piazza la prima impressione
che si riceve è che sia un
luogo impresenziato, quasi
un “non luogo” come raccontava Marc Augè, soltanto qualche automobile di
passaggio, pochi bambini
che giocano, figli di emigrati
che ritornano per le vacanze, figli di stranieri, immigrati stanziali, oramai del
luogo, appartenenti al paese
più di ogni altro figlio che
vive nella cintura milanese o
che so io, nella bassa tra
Reggio e Modena. I figli dei
luoghi, poi, sono tutti uguali,
penso, anche per chi ne vive
soltanto il riverbero della sua
terra pochi mesi l’anno.
Con la crisi, addirittura
poche settimane l’anno.
Cerchiamo Mariettina Vicidomini, una che questo
posto non lo ha mai abbandonato, che ha cercato di ripercorrere la sua memoria
organizzando, alcuni anni
fa, una mostra fotografica
sugli ultimi cento anni del
Cafasso, l’azienda Cafasso,
come fu nominata da Bonvicini, un’industriale lombardo che creò in questo
luogo una Farm (come direbbero gli americani) con
migliaia di posti di lavoro
agli inizi del novecento. Ci
fa accomodare nel giardino
della sua casa tra la ferrovia,
che serviva a trasportare i
frutti del lavoro, e la campagna dove una volta la sua
fertilità incantava l’Italia intera.
Ci parla di quella mostra di
foto antiche, all’interno del
tabacchificio, come un esercizio di memoria necessario,
che tutti i borghi dovrebbero
fare per affermare la propria
identità.
Lo racconta con enfasi, ne è
felice, ma è anche adirata: si
dovrebbe replicare affinché
la reminiscenza non vada
perduta. Ritorno alla piazza,
un ultimo sguardo, le case a
schiera sono una attaccata
all’altra, economia degli
anni ’50 e ’60, tutte di colore diverso, ma tutte della
stessa altezza. Sono le venti
passate, il cielo è ancora nuvoloso, pochi gradi di fresco
in questa giornata di luglio
afoso. In questi borghi c’è
l’anima dei nostri luoghi, c’è
sempre qualcosa da imparare nella proiezione del nostro futuro, che tra le
automobili, i palazzi, gli uffici del centro non ritroveresti mai. Non c’è futuro senza
passato.
Non c’è Capaccio-Paestum,
non c’è New Town senza
Cafasso. Non c’è città senza
borghi. Non c’è ricchezza
che dimentichi il sudore passato. Scivolo per il sottopasso, forse è così.
Tonino Pecoraro
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N° 29
28 Luglio 2012
ALBANELLA.
Cilento - Natura
Riapre Camerine, bosco dalle tante leggende e caro a Santa Sofia
I Santi segreti conservati da tre Santi ambientalisti
di Oreste Mottola
E’ stata riaperta al pubblico
l’Oasi WWF di Bosco Camerine situata nel Comune
di Albanella, area contigua
del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. L’oasi
si estende per circa 100 ettari ricoperti da vegetazione
mediterranea, tra cui si distinguono specie come il
leccio, corbezzolo, fillirea,
mirto e lentisco, mentre
nella parte più alta dell’Oasi
cresce un bosco di latifoglie.
Tra le numerosissime specie
animali che popolano gli
ambienti dell’Oasi ricordiamo il tasso, la volpe, la
donnola la faina tra i mammiferi, tra gli uccelli la poiana e il gruccione, mentre
nelle pozze d’acqua vivono
il tritone meridionale e la biscia dal collare. Ai suoi confini nel 1978 – 79 si stabilì,
da latitante, il più celebre
dei boss della camorra, o
professore Raffaele Cutolo.
Una scelta, la sua, esclusivamente logistica e nient’affatto naturalistica. Nessun
rapporto con il segreto
dell’eterna giovinezza e dell’avvenenza delle donne di
Albanella, paese a 12 km
dalla deviazione da Ponte
Barizzo sulla Ss. 18, è nascosto quel lembo di cento
ettari del bosco Camerine
dove cresce rigogliosa la
Rosa sempreverde, sempervirens per i botanici, di
“Santa Sofia” dai locali. I petali di questa rosa vanno
raccolti e fatti macerare
nella notte che precede la
notte di Santa Sofia, il 15
maggio, e con l’infuso ci si
lava il viso il mattino seguente. Il risultato assicurano gli indigeni è garantito.
La leggenda viene da lontano, da Costantinopoli, da
dove Santa Sofia scappò,
per fermarsi giusto ad Albanella. La rosa bianca, nasce
da un ceppo spinoso e ritorto, ma è lo stesso da cui
nacque Afrodite, nell’isola
di Citera. La rosa quindi
come simbolo della vita primitiva e rozza che si ingentilisce grazie alla bellezza,
di cui Afrodite è la dea, e
della sensualità che apporta
sollievo alle difficoltà dell’esistenza. Ed anche ad Albanella quella negletta rosa
selvatica, disprezzata perchè senza odore, diventa –
anche col recupero di una
mai abbandonata abitudine
delle donne locali – una
volta all’anno – una consuetudine ed un augurio. La
svolta è arrivata nel 1995,
quando il comune ha dichiarato riserva naturale l’intera zona affidandone la
gestione al Wwf, l’associa-
zione ambientalista. E’ Alberto Scorziello, guardia ed
accompagnatore di turisti e
scolaresche, ad averne la
gestione quotidiana. E’ a lui
(cell. 339 7007418) che occorre rivolgersi per visitare
l’area. Nel frattempo i lavori, anche se siamo in
un’oasi naturale, fervono.
C’è da spostare, occultare e
mimetizzare le reti dell’Enel
e della Telecom che attraversano la macchia mediterranea. “Abbiamo stipulato un
protocollo d’accordo – racconta Gaetano Ricco – che
prevede interventi celeri per
cancellare piloni e cavi appesi”. Intanto, tempo permettendo, si disegnano
nuovi sentieri, si posizionano nuove tabellazioni
con la cartellonistica d’indicazione e presto sarà una realtà anche il capanno per il
centro – visite. L’intera zona,
poi, è a metà strada dai siti
turistici di Paestum e Castelcivita, e presenta anche altre
straordinarie
sorprese.
Come un mulino ad acqua
della famiglia Giardullo,
funzionante,
nonostante
cinque secoli di vita documentati da un’iscrizione su
di una vecchia porta di
quercia, un vero e proprio
museo dell’arte della molitura del grano. Ma torniamo
dentro al bosco di Camerine. Emanuele Del Guacchio, giovane botanico
salernitano, venne qui per
redigere la sua tesi di laurea
L’ESCURSIONE.
in scienze naturali. E’ stato
lui a catalogare le 400 varietà di piante e fiori che vi
crescono: dalla salsapariglia
o stracciabraghe, dal tamo
alla rosa di S. Giovanni.
“Con l’oasi abbiamo consolidato il rapporto delle vecchie generazioni con la terra
– racconta il sindaco Giuseppe Capezzuto – ed aiutato i giovani dei dintorni a
capire e ad amare la natura”. E’ la grande lezione di
Franco De Rosa, maestro
elementare di tante generazioni, che della memoria
della civiltà contadina aveva
fatto la sua personale religione. E poi di tre amici:
Fernando Mazza, Gaetano
Ricco e Giovanni Guarracino che quest’oasi vollero
fortemente. Le meraviglie di
bosco Camerine sembrano
non finire mai. E’ anche il limite meridionale fin dove
attecchisce il garofano giallo
o ferrugineus. Il fiore è riconoscibile per i fiori riuniti a
mazzetto e, soprattutto, per
quei petali vellutati, gli
unici, tra i garofani selvatici
italiani, ad essere giallastri.
E i garofani gialli, nel linguaggio dei fiori, rappresentano la passione, lo sdegno
e la gelosia. Tutte cose che
ben
s’accordano
con
l’amore, proprio nella terra
dove le donne si mantengono sempre giovani e belle
grazie ai petali della rosa di
Santa Sofia.
Giancarmine Verlotta, assessore alle politiche ambientali
del
comune
di
Albanella, che ha seguito
con cura e dedizione tutto
l’iter che ha portato alla
firma della convenzione con
il WWF, per assicurare la
più qualificata gestione
dell’oasi, esprime grande
soddisfazione rispetto allo
straordinario obiettivo raggiunto dall’amministrazione
comunale. “E’ un importante punto di partenza per
progettare un sistema turistico capace di generare
plus valenze per il territorio”.
Oreste Mottola
Orientarsi con le costellazioni…
Lungo i sentieri e le foreste delle “Montagne del Silenzio”
Unico nel suo genere, il complesso sistema montuoso degli
Alburni presenta luoghi ricchi di
storia, di cultura e di tradizioni
che fin dai tempi più remoti
hanno testimoniato una importante presenza di tutte quelle attività (pastorizia, allevamento,
coltura e artigianato) che hanno
caratterizzato l’intero comprensorio. Gli altipiani sono costellati
da numerosi inghiottitoi ed estesi,
fitti e impenetrabili boschi di faggio, castagno, quercia, leccio,
carpino, acero, tasso e ontano. I
frastagliati profili delle sue creste
sommitali, che dominano a picco
i sottostanti centri di Postiglione,
Sicignano e Petina e che hanno
incusso “reverenziale” timore
anche ai primi uomini che per
questi luoghi transitarono ed abitarono, formano quella suggestiva
ciclopica muraglia di rocce a
picco, strapiombi, baratri, valloni
e ripidissimi declivi con pareti,
diedri, camini, guglie, fessure,
torrioni e campanili tipici della
natura calcarea… “dolomitica”!
É previsto un bivacco notturno in
tenda; É prevista una cena alla
brace; L'organizzazione può fornire tendine igloo (da 2 o 3 posti)
a chi non le possiede basta però
farlo sapere anticipatamente per
poter provvedere alle sistema-
zioni; L'organizzazione mette a
disposizione 6 posti in auto; al
loro completamento i partecipanti raggiungeranno il luogo
condividendo altri posti disponibili con auto proprie. Quota di
partecipazione € 15,00 (comprensiva dell’assistenza e la guida
di 2 guide professioniste dell’AIGAE; tende fornite dall’organizzazione, più il materiale didattico
offerto dalle stesse guide). Prenotazione obbligatoria, per info,
iscrizioni e adesioni scrivere mail
a: [email protected] oppure telefonare ai numeri
339.7456795
(Andrea)
339.3707097 (Mario)
Capaccio
L’ARCO DI ULISSE
N° 29
28 Luglio 2012
7
di OSCAR NICODEMO
Presupposti per un’idea (di teatro)
Nel 1966, a sette anni, vedevo il mio primo sceneggiato televisivo. Il giudizio
che potevo darne con quella
sensibilità e quella meraviglia, nella percezione immediata dei fotogrammi che
scorrevano davanti ai miei
occhi spalancati, è di gran
lunga superiore a quello che
potrei emettere oggi, pur
sentendomi forte di esperienze e studi specifici rigorosamente autodidattici e di
ricerca. Proseguendo nel ricordo, che mi si apre nitido
per una rivisitazione contemplata in una suggestione
freudiana, aggiungo che
all’epoca, pur essendo la televisione in commercio già
da anni, non tutti a Capaccio ne possedevano una,
pertanto i clienti culturalmente più curati del “Bar-Pasticceria Nicodemo” (attuale
Bar Armenia), gestito dai
miei genitori, per sette domeniche di fila si radunavano raccolti davanti al
massiccio apparecchio cato-
dico del locale per seguire
in assoluto silenzio i risvolti
di vicende storiche e passionali di straordinaria evocazione. Guai a chi, non
interessato al rito di quell’evento irripetibile, attentasse al silenzio assoluto di
cui la platea aveva bisogno
per consumarlo nella maniera canonica e congeniale!
Non volava una mosca, ed
io, tra quei signori distinti e
per bene, andavo uniformandomi alla compostezza
e alla discrezione generale
di un pubblico ristretto, sicuramente poco agiato, ma
che aveva in sé qualcosa di
profondamente signorile,
anche quando, con una
controllata gestualità, dava
sfogo alla sua naturale emotività, che a considerarla
oggi, mi procura un senso
infinito di tenerezza. Tra
quegli avventori-spettatori,
ce n’era uno, che più degli
altri, si distingueva per il carattere meditabondo, la su-
blime eleganza asciutta e il
gusto fine. Viveva in splendida solitudine, non mancando di relazionarsi agli
altri per il tempo e il modo
che egli riteneva necessari e
tenendo delicatamente in
osservazione l’educazione
ed il grado culturale degli interlocutori che gli si avvicinavano: cosa che imparato a
fare anch’io, con notevole
ritardo.
Si chiamava Pietro De Rosa,
un uomo alto e magro, di
mezza età, o poco più. Indossava un abito scuro d’inverno, uno più chiaro
d’estate.
Una figura da romanzo
d’appendice, un feuilleton
magnifico per giornali e riviste, una delle ultime icone
di quell’espressione popolare capaccese attenta alle
forme e slanciata verso il sapere ed ogni contenuto artistico. Fu lui, a svelarmi,
nella purezza e nei limiti
delle sue conoscenze, che la
protagonista storica dello
sceneggiato a cui si assisteva
con tanta partecipazione
aveva relazioni con la nostra
terra cilentana e che aveva,
a suo parere, un indole “terribile”. Il titolo di quel romanzo a puntate era dato
semplicemente dal contenuto anagrafico di una
RISTORAZIONE.
L’Amira Roma incontra e promuove il Cilento
Pochi giorni fa, alla festa
dell’estate dell’Amira (Associazione Maîtres Italiani Ristoranti e Alberghi) sezione
Roma-Lazio, tenutasi alla
Casina di Macchia Madama
a Roma, una splendida location adatta all’organizzazione di banchetti, da dove
si può godere di un bel panorama sulla città eterna, si
è promossa la gastronomia
cilentana e naturalmente
quella laziale. L’evento è
stato fortemente voluto dal
neo fiduciario dell’Amira di
Roma, Giovanni Amati che
si è avvalso della collaborazione di Cilento Incoming,
un operatore turistico che
rappresenta oltre 150 imprenditori del Cilento. Per
l’occasione, lo chef della
struttura romana, Gian Pier
Fava, ha preparato un suc-
BARTOLO SCANDIZZO E IL FIDUCIARIO AMIRA ROMA, GIOVANNI AMATI
culento menu con ingredienti laziali e cilentani. La
serata è stata accompagnata
da una degustazione di
birre artigianali guidata da
Leonardo Di Vincenzo, proprietario
dell’azienda
“Birra del Borgo” a Borgorose (RI). Questo evento è
stato abbinato anche alla
presentazione, da parte del
presidente Alessandro Tortora, della seconda edi-
zione di Cinecibo che si
terrà, dal 10 al 16 settembre, a Castellabate. Alla fine
della serata, il presidente
della Cilento Incoming,
Bartolo Scandizzo, era
molto soddisfatto per questo scambio di sapori e profumi gastronomici che non
fanno altro che valorizzare
ulteriormente il nostro territorio.
Diodato Buonora
donna: Luisa Sanfelice. Il
suo nome da nubile era
Maria Luisa Fortunata de
Molina, figlia di don Pedro
de Molino, generale borbonico di origine spagnola, e
di Camilla Salinero. Andò in
sposa ancora adolescente,
con regia dispensa, al nobile
napoletano Andrea Sanfelice, suo cugino. Il matrimonio le conferì anche il titolo
nobile dei Duchi di Laurino;
il marito era, infatti, cugino
del duca di Agropoli e Laureana. In questo ultimo
paese del Cilento, una leggenda vuole sia nata, nel
1767, nel palazzo ducale
dei Sanfelice, oggi proprietà
Del Mercato.
Quando, dopo diversi anni,
in età matura, ho avuto
modo di leggere, in un archivio della Rai, la scheda
tecnica riguardante il bel lavoro televisivo, tratto dal romanzo di Alexandre Dumas
(padre), ho appreso che la
regia fu di Leonardo Cortese, la sceneggiatura di Ugo
Pirro e Vincenzo Talarico,
mentre gli interpreti principali furono Lydia Alfonsi e
Giulio Bosetti, impegnati, rispettivamente, nei ruoli di
Luisa Sanfelice e Ferdinando
Ferri.
Mi apparve chiaro anche
l’ingente sforzo produttivo
che fu alla base della realizzazione di quel romanzo
sceneggiato, con l’impiego
di 150 attori e la presenza di
centinaia di comparse, durante un tempo di lavorazione di quattro mesi.
Da una traccia infantile,
dunque, ho iniziato, tempo
addietro, le mie modeste ricerche intorno ad un personaggio femminile misterioso
e controverso, in concomitanza, tra l’altro, con altri interessi e attività. Maria Luisa
Sanfelice, eroina pre-risorgimentale? Oppure “donna di
poca testa”, come sostenne
l’autorevole
Benedetto
Croce? Ma, allora perché
condannarla ad una morte
tanto atroce, tagliandole la
testa in Piazza Mercato, a
Napoli, in quel drammatico
11 settembre del 1800? Ma,
questa, è soltanto la premessa di un mio semplice
sforzo per proporre un’originale piéce teatrale (la prima
sul personaggio?) che comparirà a puntate su questo
giornale, a partire dal mese
di settembre.
Naturalmente, ho una mia
idea della Sanfelice, maturata durante lo studio delle
sue vicende e del periodo
storico in cui ebbero luogo,
che, tuttavia, anche se solo
in parte, prescinde da esso.
8
N° 29
28 Luglio 2012
Agropoli
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Gli arretrati € 2, 00 + le spese di
spedizione
Il N° 29 di Unico è stato
inviato in tipografia il
giorno 25 Luglio 2012,
ed è stato
avviato alla spedizione agli
abbonati il 27 Luglio 2012
alle ore 9, 30
presso il CPO di Salerno
AGROPOLI.
Al via i lavori di riqualificazione urbana
«Per la località di Mattine è stato già
approvato e finanziato un progetto per
un importo di 500 mila euro che prevede lavori di messa in sicurezza della
viabilità, realizzazione di marciapiedi
e installazione di pubblica illuminazione». Il sindaco di Agropoli Franco
Alfieri rassicura con queste parole i re-
sidenti della frazione di Mattine, confermando l’attenzione dell’amministrazione comunale verso tutte le zone del
territorio comunale. «Il trasferimento di
circa 26 mila euro per installazione di
pubblica illuminazione verso la zona
di Frascinelle, come da delibera approvata dalla giunta comunale e riportato
con toni polemici da alcuni organi di
informazione – spiega il sindaco
Franco Alfieri – non preclude assolutamente quanto da noi già programmato
per Mattine, dove è previsto un intervento complessivo di riqualificazione
urbana e potenziamento dei servizi».
Tì.Tì
Agropoli
A PARER MIO
N° 29
28 Luglio 2012
9
di CATELLO NASTRO
Amare e...fare sesso da settantenne
L’amore, a mio
avviso, di pensionato ultrasettantenne, è
un ingrediente
spirituale che può anche
sfociare in qualcosa di materiale.
Una scena, che sapeva di
ottocentesco, mi è capitato
di vedere al bivio di San
Marco di Agropoli, nel
mentre aspettavo il mio
amico, scrittore e storico
del Cilento, Antonio Infante
che, come le ferrovie dello
stato, porta sempre un’ora
di ritardo. Erano appena le
dieci del mattino. Un ragazzo, timido e senza dubbio romantico, con una
mazzolino di fiori di
campo, si avvicina ad una
ragazza che lo aspettava
proprio davanti al Bar al
bivio, per consegnarle que-
CILENTO.
sti umili fiori. Il volto di lei
si illuminò, il volto di lui
pure ed un candido, puro,
semplice e spirituale bacio
sancì l’incontro.
Mano nella mano si allontanarono verso il futuro.
Senza dubbio roseo, visti i
presupposti e le intenzioni
ruspanti dei due giovani innamorati. Questo episodio
già è stato descritto in un
mio precedente articolo,
ma ogni volta che mi sovviene alla mente, penso alla
purezza dell’amore ed alla
contaminazione che esso
ha subito negli ultimi tempi,
quando è stato sostituito
dalla parola sesso. Sia ben
chiaro che non sono un bigotto o uno che pensa che
l’amore non deve andare
oltre un puro e candido abbraccio.
La sublimazione dell’amore
è senza dubbio il rapporto
sessuale.
Ma di questo si potrebbe
addirittura scrivere un dizionario ( non sarei certamente il primo!). Due
domande iniziali: ci può essere amore senza sesso e ci
può essere sesso senza
amore??? Due giovani che si
amano e vogliono scoprire
la vita a due possono senza
dubbio portare avanti un
iter sentimentale che li porterà ad una sublimazione
dell’amore che in fin dei
conti sfocia nel sesso.
Ma due giovani che in una
serata tecnologica in discoteca, dopo mezz’ora di parole senza alcun significato,
ma senza dubbio tendenziose, decidono di fare
sesso, magari dopo aver ribaltato i sedili della macchina o addirittura nelle
latrine della discoteca, la
cosa cambia aspetto. Da
rapporto d’amore diventa
quasi un rapporto bestiale
che non segue un percorso
iniziale né tantomeno un
percorso finale.
Quando poi questo rapporto viene sollecitato
dall’alcol, dallo spinello o
dalla “bubbazza”, l’amore,
quasi razionale, o per meglio dire sentimentale, sfociante comunque nella
sublimazione fisica, perde
totalmente la sua dignità,
abbassandosi a livello di
contatto carnale che sfocia
in una catena di Sant’Antonio, in cui il Santo non
c’entra, ma c’entrano gli
istinti bestiali degli amanti
che poi amanti non sono.
Non parliamo di prostituzione, perché il discorso cadrebbe ancora più in basso.
Oggi non esiste solo la prostituzione al femminile, ma
anche al maschile.
Una nobildonna, nella fattispecie sessualmente arrapata da punto di vista
eslusivamente materiale, ha
telefonato ad un mio conoscente, offrendogli cinquecento euro, cioè un milione
di vecchie lire, in tempo di
recessione, come l’attuale,
per una notte d’amore…
pardon, di sesso….
Non conosco i risvolti perché preferisco scrivere di
poesie, di favole e di leggende, ma cari lettori, vi
prego di credermi, lo sconcerto è infinito, immenso. Io
che sono sposato da quasi
mezzo secolo e non ho mai
tradito mia moglie andando
a letto con un’altra donna,
mi sento un troglodita o,
forse, un eroe!!!
Consorzio Velia: passa il bilancio
Ora più difficile disarcionare Franco Chirico
Franco Chirico ha superato
lo scoglio più insidioso: l'approvazione del bilancio.
Era questo un obiettivo fondamentale per togliere
acqua al mulino costruito
dal Covaci (Cobellis, Valiante e Cirielli) per minare il
“primato” di Chirico nel
complesso Alento.
Infatti, la mancata approvazione del documento economico avrebbe dato adito a
pesanti ripercussioni sull’immagine dell’ente con l’avvio
di forti pressioni per indurre
la regione Campania ad imporre il commissariamento
del consorzio Velia.
Evidentemente, Chirico può
ancora contare su una maggioranza nella deputazione.
Questo è un fatto che non si
poteva dare per scontato
visto i pesanti interventi interni ed esterni al consorzio
per raccogliere una maggioranza alternativa portatrice
di un’istanza di radicale
cambiamento.
Nonostante l'approvazione
del bilancio, Chirico non
può considerarsi al riparo
dagli attacchi del Covaci affiancato da parte della deputazione che gli si oppone.
Anzi la sconfitta darà ancora
più motivi alla parte avversa
per mettersi di traverso sull’azione di governo di un
struttura complessa con decine di società collegate.
Ecco perché, sarebbe cosa
buona e giusta da parte
dell’attuale presidente ricominciare a tessere la tela
delle relazioni con il territorio con lo scopo di dare risposte agli interrogativi che
amici e avversari pongono
da tempo: quando si avvierà
il ricambio generazionale al
consorzio Velia?
Si potrebbe ripartire proprio
dall’ ultimo libro di Chirico:
"il Cilento deve cambiare".
Il quelle pagine c'è il passato, il presente e si intravede anche il futuro non
solo delle società che presiede ma anche dell’intero
territorio cilentano.
Lasciando da parte il già
dato, possiamo accennare al
percorso ipotizzato proprio
Chirico: "Dobbiamo allevare
e far crescere una schiera di
giovani professionisti a cui
consegnare il futuro del Cilento".
Il progetto c’è e la strada
tracciata.
Anche le volontà di tutti i
soggetti (maggioranza e minoranza) coincidono, al di là
delle dispute di carattere
personale e di programma.
Sarebbe interessante vedere
Chirico e i suoi detrattori impegnati nella sfida sul futuro
lanciata senza remore.
Sarebbe una sfida giocata
sul filo delle idee e non
combattuta con gli strumenti
arcaici del puro conteggio
con il pallottoliere del potere da spartire.
Bartolo Scandizzo
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N° 29
28 Luglio 2012
Albanella
POLITICA. La manovra per cacciare Josca dal consiglio comunale fallisce
Il medico imprenditore propone il colpo di scena
Un accorato je accuse. Questo è stato l’intervento di
quasi 2 ore del Consigliere
Renato Iosca nel Consiglio
Comunale di lunedì 16 luglio
2012, convocato per contestargli l’incompatibilità a ricoprire
la
carica
di
consigliere comunale a causa
di una lite pendente con il
Comune (un ricorso al Tar del
dottore per l’impugnazione
di un’ordinanza di abbattimento e ripristino per irregolarità
edilizie).
Un
lunghissimo discorso, che ha
rapito l’attenzione di consiglieri e pubblico dalla prima
all’ultima parola. D’altronde
tutti volevano sapere. “Si dimetterà?”, “Rinuncerà al
ricorso al Tar contro il
Comune?”, le domande
che si potevano leggere
negli occhi di un centinaio di persone negli attimi immediatamente
precedenti l’inizio del
Consiglio: gli sguardi
rimbalzavano curiosi sul
volto di “Renato”, quasi
a volere cogliere un
gesto, scorgere un
cenno, un sorriso che
anticipasse le intenzioni
che il dottore di lì a
poco avrebbe esternato.
Iosca era impassibile, tra
i banchi dell’opposizione, sguardo rivolto in
basso su un foglio tra le
mani, ultimo ad entrare
nell’aula consiliare con
il pubblico che lo accoglieva silenziandosi al
suo passaggio tra la
folla. Renato Iosca ha
parlato, e molto. Ha accusato, raffigurando una
trama, andando a volte
palesemente “fuori dal
tema della serata” nell’attimo in cui è entrato
nello specifico dell’abuso edilizio accertato e contestatogli in
verità dall’Ufficio Tecnico, non dal Consiglio
Comunale (che non
aveva alcuna competenza
a
giudicare
quell’argomento). Iosca
per alcuni tratti è sembrato un treno che deraglia da quei binari che
correvano diritti verso
“la sua decisione” (rimuovere
la causa d’incompatibilità rinunciando al ricorso al Tar o
continuare il contenzioso accettando l’esclusione dal
Consiglio Comunale), binari
piazzati lì da una legge precisa (il Testo Unico sugli Enti
Locali) che vieta liti pendenti
con l’ente di cui si è rappresentanti in nome e per conto
del popolo. L’autenticità della
firma sotto quella denuncia,
recapitata al Comune in data
21/12/2011 con la sottoscrizione del Presidente del Comitato Civico di Albanella,
geom. Aldo Guarracino, è
stata sconfessata dallo stesso
geometra (titolare della ditta
che ha lavorato nella fattoria
del dottore), immediatamente corso a contestare la
veridicità della sottoscrizione
sia al Comune che alla caserma dei Carabinieri di Matinella, come racconta Iosca:
«Questa storia prende le
mosse da un grossolano
falso», un falso che per il
consigliere era stato ordito da
coloro che «intendevano
produrre
artificiosamente
una pretestuosa occasione
per tentare di costringermi a
ricorrere in sede giurisdizionale per difendermi da accuse sia pure palesemente
infondate e produrre le condizioni per creare una incompatibilità con l’esercizio
delle funzioni di consigliere
comunale». «Un bel giorno
mi chiamano e mi avvertono
che è arrivata una denuncia
contro di me, dettagliatissima, inviata non solo al Comune, ma a 15 enti diversi:
l’hanno mandata ai Carabinieri, alla sovrintendenza, al
Comando provinciale CC di
Agropoli, di Salerno, l’hanno
mandata a tutti, manca solo
il Papa e il Presidente della
Repubblica», ironizza Iosca,
che nella nota verbalizzata
RENATO JOSCA
agli atti accuserà intenti persecutori «visto che tutto l’universo delle norme che
regolano
la
vita
di
un’azienda è stato richiamato» nella denuncia, a sua
opinione per “impressionare”
gli enti cui era destinato
l’esposto e, così, facilitare
l’avvio rapido di tutti i successivi passi: «Questa denuncia fatta con un criterio
certosino, compilata sicuramente da grandi esperti della
materia, recuperava rigo per
rigo solo notizie che potevano essere prese o da me o
dagli uffici comunali», una
denuncia che definisce «dettagliatissima, con particelle,
microparticelle, notizie, protocolli, domande, sulla quale
hanno lavorato sicuramente
tecnici e amministrativisti,
perché solo tali esperti potevano mettere giù una denuncia così dettagliata. La
denuncia era a nome di Aldo
Guarracino, geometra, Presidente del Comitato Civico di
Albanella». Pesanti le accuse
su una possibile connivenza
di abili mani nella trasposizione della firma bugiarda:
«Il falso è consistito nell’accorto uso di una procedura di
copia, taglia ed incolla della
firma di una persona ignara,
secondo un procedimento
che potrebbe essere stato già
sperimentato in precedenti
occasioni» ha insinuato Iosca
leggendo una nota poi verbalizzata. «Appena depositata
in comune questa denuncia
– ha continuato Iosca - immediatamente, con una solerzia che fa spavento, dopo
solo 9 protocolli – che sono
nulla in un comune dove arrivano centinaia di lettere – il
segretario comunale, all’epoca anche responsabile
dell’Ufficio tecnico, invita
l’ufficio tecnico a procedere
a una urgente e immediata
verifica. Urgente e immediata, come se fosse possibile
che ci sia qualcosa di più urgente dell’immediatezza!».
Poi si entra nello specifico
dell’abuso edilizio contestatogli, fondato, a suo dire, soprattutto sulla questione del
rispetto delle distanze di alcuni manufatti dal fiume (la
legge richiede 150mt di distanza): «Vengono i tecnici,
fanno una verifica di quello
che c’era e mettono in evidenza che le vasche del mais
e dei foraggi non sono a 150
metri, così come pure i segmenti di una nuova struttura
che sono stati costruiti, contestandomi pure le cucce dei
cani». Iosca non sembra
voler smentire alcune delle
irregolarità palesatesi nel sopralluogo. «Questa è una situazione
che
ti
può
distruggere
economicamente: e l’intenzione è
quella di distruggere Renato
Iosca economicamente e politicamente» - ha gridato
Iosca che infine ha chiosato:
è per contrastare tali effetti
che «sono stato costretto a
fare ricorso al TAR». A far da
contraltare, la sintesi del sindaco Giuseppe Capezzuto il
cui tono, flemmatico, non ha
tradito tensioni, pur se in un
CONTINUA A PAG
17
Alburni
L’APPELLO.
Il sindaco scrive a Caldoro per l’emergenza forestali
Saggese denuncia l’isolamento delle zone interne
Gentile Eccellenza, la presente lettera, a firma del
neo-eletto Sindaco del Comune di Sacco, è un appello
più
che
una
comunicazione istituzionale alla massima autorità
provinciale, alla quale è assegnata anche la funzione
di raccordo tra le istituzioni
pubbliche e le diverse
componenti della società
civile.
A pochi mesi dalla mia elezione devo esprimere una
profonda amarezza, unita
ad un fermo disappunto,
per le condizioni poco dignitose nelle quali ci troviamo ad operare come
pubblici amministratori e
per la disattenzione e l'indifferenza delle istituzioni
sovracomunali e dell'informazione sulle problematiche della nostra comunità.
Spero vivamente che possa
farci visita per verificare dal
vivo la condizione di un
paese, che da alcuni anni è
isolato dai paesi vicini e dal
resto del mondo a causa di
frane e dissesti idrogeologici, dei quali nessuno in-
tende farsi carico.
La ciliegina sulla torta è sopraggiunta alcuni giorni fa
quando un incendio di
vaste dimensioni ha devastato una delle zone più
fertili del nostro paese, tra i
quali ettari di bosco e un
numero impressionante di
uliveti, arrivando a lambire
le prime abitazioni.
Nello spegnimento delle
fiamme è stato determinante l'impegno dei volontari del paese, tra i quali i
ragazzi del gruppo di protezione civile “Le aquile di
Sacco”.
L'intervento dei vigili del
fuoco, impegnati in altre
emergenze, è sopraggiunto
quando il pericolo era
ormai sventato. Una situazione di emergenza non riconosciuta dalla Regione
Campania, che si distingue
sempre di più per cinismo
amministrativo aggravato
dall'assenza di impegno
politico, progettualità e solidarietà.
A dimostrazione delle mie
decise affermazioni le cito
i tagli operati alle politiche
Festival dell’organetto
di tradizione popolare
CONTRONE.
CONTRONE. L’1 e 2 agosto in piazza Tobagi di
Controne si terrà la prima
edizione di “Org@net” , il
festival dell’organetto di
tradizione popolare. Durante la manifestazione saranno allestiti stands di
prodotti artigianali e artistici. Al termine, serata dedicata alla musica. Info e
iscrizioni: 338 4203549
Daniela.
CLAUDIO SAGGESE
ed ai servizi antincendio
(A.I.B.), in aggiunta alla situazione degli operai idraulico-forestali che da circa
un anno non ricevono gli
stipendi.
Gli operai idraulico-forestali (circa 4400 in Campania, tra i quali una decina
di nostri concittadini), che
da sempre hanno dimostrato l'amore e l'attaccamento al proprio territorio,
stanno vivendo sulla loro
pelle e su quella delle loro
famiglie le scelleratezze altrui. Le zone interne vengono private di figure
fondamentali di presidio
del territorio, di risorse
umane e di un parco mezzi
adeguato, lasciandolo in
balia degli incendiari e
degli speculatori, che dai
roghi e dalle devastazioni
traggono profitti e prebende.
E' una situazione grave
della quale nessuno si
rende conto, con la gente
avvilita ed esasperata, vicina al punto di non ritorno.
Eccellenza, spero che si
faccia carico, per una sensibilità ed attaccamento
alle comunità locali già
ampiamente dimostrati, del
mio S.O.S., della situazione
drammatica dei lavoratori
idraulico-forestali e delle
loro famiglie senza stipendio da un anno, di un territorio
abbandonato
e
martoriato, provvedendo
con la sua autorevolezza a
rappresentarlo nelle competenti sedi istituzionali
(Regione Campania) e governative.
Con viva cordialità e rispetto.
Il Sindaco di Sacco
Claudio Saggese
N° 29
28 Luglio 2012
11
12
N° 29
28 Luglio 2012
Roccadaspide
SALVATAGGIO.
I pulcini affidati alla Forestale
Carmine Iannelli salva tre pulcini di Ghebbio.
E' successo martedì scorso,
in un campo agricolo di
Fonte.
I tre pulcini di Ghebbio, un
rapace molto comune nel
nostro territorio, sono stati
salvati da morte sicura da
una famiglia di Capaccio e
consegnati alle autorità
competenti anche grazie
all'intervento del Comune
di Albanella. I tre piccoli
rapaci sono stati ritrovati
giovedì in località Fonte di
Roccadaspide, ai confini
con il territorio albanellese, da un cittadino originario di Albanella, da anni
residente nel comune di
Capaccio, amante della
natura, mentre era intento
a falciare un campo di erba
medica.
Si tratta di Carmine Iannelli, 67 anni residente in
c.da Rettifilo di Capaccio:
«Giovedì scorso mi ero diretto presso un fondo di
mia proprietà per la consueta falciatura dell'erba
medica, quando ho scorto
all'interno del campo tre
pulcini che tentavano di
svolazzare - ci dice il sig.
Carmine Iannelli - immediatamente ho fermato il
trattore e bloccato la falce
per non ucciderli e mi
VIP.
sono precipitato a vedere
di cosa si trattasse. Ho visto
subito che erano tre pulcini
di poiane (all'inizio si pensava fossero poiane, n.d.r.)
in difficoltà che ho preso,
anche perché due dei tre
non riuscivano a prendere
il volo e li ho portati presso
la mia abitazione per accudirli». Interrotto il lavoro di
falciatura, il sig. Iannelli ha
portato i tre pulcini presso
la propria abitazione con il
puro intento di nutrirli ed
in seguito restituirli alla natura, ma notando la difficoltà degli uccelli a
reggersi sulle zampette ha
cominciato a contattare le
autorità competenti.
Dapprima la sede di Legambiente a Capaccio, poi
l'oasi del WWF di Bosco
Cammerine per poi giungere, ieri mattina, al Comune di Albanella.
Ha chiesto informazioni
agli uffici, dove era presente anche l'ass.re all'Ambiente
Giancarmine
Verlotta il quale, investito
della questione, ha immediatamente provveduto a
contattare il corpo di Polizia Forestale di Roccadaspide. «Ho trovato tre
esemplari stupendi di po-
iana in difficoltà - così ha
esordito il sig.r Iannelli alla
presenza dell'Ass.re Verlotta - sono bellissimi, però
mangiano tanta carne scherzosamente ha affermato - sono in difficoltà e
dobbiamo aiutarli»
Detto fatto, nel primo pomeriggio di ieri i tre esemplari, grazie all'intervento
dell'Assessorato all'Ambiente del Comune di Albanella sono stati affidati
agli uomini del corpo di
Polizia Forestale di Roccadaspide (area di competenza)
all'ordine
del
Sovrintendente
Angelo
Adinolfi e dell'ass.te Giuliano Massimo per essere
condotti presso il C.R.A.S.
(Centro Recupero Animali
Selvatici) più vicino (Sessa
Cilento). Immensa la gioia
della famiglia Iannelli allorché ha assistito alla consegna dei tre piccoli rapaci
agli uomini del corpo forestale e a cui sono andate
altresì le congratulazioni
del sovrintendente Adinolfi
per l'avvenuto salvataggio.
«Voglio ringraziare pubblicamente la famiglia del
sig.r Carmine Iannelli che
ha salvato da morte certa
questi rapaci e gli umini
del corpo Forestale di Roccadaspide che tempestivamente si sono resi
disponibili al trasporto
degli animali. Resteremo
in contatto con il C.R.A.S.
che ha accudito i rapaci ha affermato l'ass.re Verlotta - per verificare la loro
salute e chiederemo alle
autorità competenti che
questi uccelli vengano liberati all'interno dell'OASI
WWF di Bosco Camerine,
il cui habitat è ideale per la
loro sopravvivenza». Dalla
redazione i più vivi complimenti al sig. Carmine
Iannelli e alla sua famiglia
per l'ammirevole gesto in
difesa di innocenti creature.
Gerardo Picilli
l’altavillese sui giornali di gossip
Roger Mazzeo, sempre sull’onda
E’ nato in America ma i
suoi venivano da Altavilla
Silentina. Nato a New
Brunswick nel New Jersey
il 2 ottobre 1969 con il bisnonno Luigi partito dal
paese nel 1890), Roger
Mazzeo è atterrato nel settembre ’98 a Milano per girare il celebre spot della
Golia (ricordate il pove-
retto legato ad una sedia e
preso a pugni da un clan di
mafiosi che deve ingoiare
la balsamica caramella per
"cantare" Mamma son
tanto felice…?), Roger ha
subito trovato la seconda
apparizione pubblicitaria
per Mulino Bianco – Primi
Raggi. Viene poi scelto per
la campagna stampa di
Pasta Barilla e come testimonial di Radiosa insieme
a Manuela Arcuri. Indossatore, alto 1,83 m, occhi e
capelli bruni (la vera bellezza mediterranea), si presenta alle selezioni per il
casting dei bellissimi ragazzi di Carramba che Fortuna, dove viene subito
notato e scelto grazie non
solo alle sue doti di showman, ma anche alla sua
portentosa voce di basso/
baritono. Ora è anche un
personaggio che appare sui
giornali di gossip.
Castel San Lorenzo
INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO.
N° 29
28 Luglio 2012
13
Lettera aperta al sindaco Gennaro Capo
Pacifico: “Quell’antenna non s’ha da fare perchè fa male”
Carissimo sindaco, sono venuto a conoscenza, alcuni
giorni fa, della decisione
scellerata dell’amministrazione comunale di permettere
l’installazione
di
un’antenna per telefonia a
ridosso del centro abitato,
cosa che avete fatto in tutta
segretezza, senza mettere
minimamente a conoscenza
i cittadini su quello che si
andava a realizzare e senza
tener conto degli effetti sulla
salute dei cittadini e questo,
come amministrazione comunale, certamente non vi
fa onore. Ve lo dice uno che
vi ha votato e sostenuto.
Non si tratta del solito pro-
getto della piazza o parcheggio che può piacere o
non piacere, ma della salute
dei cittadini.
La cosa più grave è che a rischio tumore sono soprattutto
i
bambini.
L’inquinamento elettromagnetico è uno dei più subdoli
perché
invisibile,
inodore e insapore e per
questo più pericoloso,
anche
l’organizzazione
mondiale della sanità ha
fatto marcia indietro, dopo
aver dichiarato per anni che
non esistevano prove che i
campi elettromagnetici a radiofrequenza potessero aumentare il rischio di tumori.
GIOVANNI PACIFICO
Una tiratina di orecchie la
dovrei fare anche ai consiglieri di minoranza, che cer-
tamente sapevano, ma che
nulla hanno fatto affinché i
cittadini potessero venire a
conoscenza di quanto si
stava progettando a discapito della loro salute. Non
mi dilungo su questioni tecniche, ma ti posso garantire
che il campo di frequenze
utilizzato da queste antenne,
unito alle notevoli potenze
irradiate sono certamente
pericolose per l’uomo, considerato che per permettere
la nuova tecnologia 4G
della telefonia cellulare, dovranno aumentare notevolmente la potenza del
segnale, tanto è vero che
all’art. 12 del Decreto Svi-
luppo era stato inserito un
provvedimento che intendeva utilizzare per balconi,
terrazzi, spazi aperti condominiali il limite di 20
volt/metro invece degli attuali 6 volt/metro) (fortunatamente questa norma è stata
poi cancellata, grazie all’intervento anche di organismi
tecnici come ARPA e ISPRA
che hanno lanciato un appello scientificamente documentato), ma credo che il
governo prima poi cederà
agli aumenti dei limiti di
legge, sotto la pressione dei
gestori telefonici. Una cosa
è certa: la comunità scientifica fatica a prendere posizioni nette, probabilmente
perché ormai c’è un’applicazione talmente diffusa e il
business è talmente redditizio che si fatica ad affrontare
la questione in maniera assolutamente oggettiva e
senza pregiudiziali e gli
stessi studi pubblicati non
sono certamente esenti da
conflitti di interesse.
Si rischia di guadagnare
qualcosa oggi, per ritrovarsi
inesorabilmente con un
netto aumento della spesa
socio-sanitaria nel prossimo
futuro a causa dell’aumento
di casi di cancro, disturbi
neurodegenerativi, infertilità, insonnia, depressione,
allergie e di tutte le problematiche legate ai campi elettromagnetici.
Non dico di fermare il progresso e le nuove tecnologie, ma di stare molto attenti
a queste problematiche e di
limitare quanto più possibile
i danni alla salute pubblica,
collocando le antenne in
luoghi sufficientemente lontani dalle abitazioni. Non
possiamo svendere la nostra
salute ai gestori di telefonia
mobile…
Giovanni Pacifico
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14
N° 29
28 Luglio 2012
Calore
EVENTI. Musica, enogastronomia e teatro Eventi
Cilentando 2012
28 Luglio
28 luglio 2012 - ore 18.30
Nell’ambito della rassegna
“Un libro al mese. Storie
di Sud, storie di Cilento.
conoscere i territori per governarli meglio"
A Gioi nell’aula Consiliare
in piazza Andrea Maio
verrà presentata la nuova
guida del Cilento e Vallo di
Diano: "Le 100 meraviglie
del Cilento e Vallo di
Diano" di Roberto Pellecchia.
Cento grandi e piccole
meraviglie tutte da scoprire
in questo grande territorio
ricco di storia e tradizioni.
Borghi, castelli, forre, sorgenti, inghiottitoi, foreste,
aree protette, punti panoramici, musei, monumenti
e tanti altri luoghi ancora
poco conosciuti. Le più
belle immagini delle 100
meraviglie del Cilento e
Vallo di Diano commentate dagli autori, un affascinante viaggio tra le
bellezze del nostro Sud
!Interverranno: Andrea Salati, sindaco di Gioi, Clodomiro Tarsia, giornalista,
Fernando La Greca, Pro-
fessore di Storia Romana
presso l’Università di Salerno e l’autore Roberto
Pellecchia.
29 Luglio
29 luglio – Ultimo giorno
di Viviamo Camerota la
rassegna di spettacoli, festival, tradizioni, mostre,
mercatini, sagre, escursioni organizzata dal Comune in collaborazione
con alcune associazioni
locali. La manifestazione si
concluderà nell'anfiteatro
Kamaraton con il Musical
dell'Estate 2012 "Una canzone per te" con Enzo Fischetti, Lello Musella,
Gianni Parisi e le ragazze
del corpo di ballo di Rai e
Mediaset.
Sempre domenica 29 in
Piazza San Giovanni a
Sapri alle ore 21:30 si terrà
la Rassegne teatrale saprimanteatro - La compagnia
il sipario "Un amore quasi
perfetto" di Mario Brancaccio.
30 Luglio
30-31 Luglio e 1-2-3 agosto a Borgo San Cesareo di
Albanella dalle ore 20:00
la II edizione della festa
del “Pollo arrosto”.
1 Agosto
1-15 agosto Sagra del prosciutto a Monteforte Cilento.
1-4 a Marina di Camerota
si svolgerà la festa patronale di S.Donato con l’affascinante
processione
lungo la costa e i famosi
fuochi d’artificio da ammi-
rare sul mare cristallino.
1-4 agosto a Caselle in Pittari, l’evento “Aspettando
il Social World Film Festival” è parte integrante
della terza edizione del festival internazionale del cinema sociale “Social
World Film Festival” che
da questo momento avrà
due città di riferimento per
la sua realizzazione annuale: Vico Equense, nel
mese di maggio/giugno e
Caselle in Pittari, nel mese
di agosto. Il tema della
terza edizione del festival
è “L’ambiente da tutelare.
Durante la quattro giorni
molti ragazzi provenienti
da tutta Italia saranno
coinvolti nel workshop
“Doc to Young” mentre
una troupe di giovani professionisti realizzerà il documentario
“Museo
Virtuale
del
Bussento”.Grandi protagonisti del cinema nazionale
parteciperanno alla kermesse, incontreranno i
giovani protagonisti dibattendo attivamente con loro
dando preziosi consigli.La
partecipazione all'evento,
l’ingresso alle proiezioni
dei film ed agli eventi in
programma sono gratuite
fino ad esaurimento dei
posti disponibili.
1 – 3 agosto Si svolgerà
anche quest’anno nel magnifico scenario del castello Macchiaroli di
Teggiano la ventesima edizione di Teggiano Jazz
2012 a cura dell’Associazione Teggiano Jazz “P.
Ruocco”. Aprirà la manifestazione alle 22.00 il Cinzia Tedesco Quintet –
“Like a Bob Dylan”, il 2
Agosto sarà la volta dei
Nick The Night Fly Quintet, mentre a chiudere sarà
la concorrente del Festival
di Sanremo 2012 Chiara
Civello con “Al posto del
mondo”.
2 Agosto
2-3 agosto Festival Gastronomico Cucina Mediterranea
a
Policastro
Bussentino due giorni all'insegna della buona cucina con una gara
gastronomica tra 8 chef di
altissimo livello.Presenta:
Francesca Pellegrino in
collaborazione con Giampaolo Trombetti, Daniele
Persegani e Mattia Poggi.
Interverranno: La cantante
Piera Lombardi, il cabarettista Franco Guzzo, il sommelier de
"La prova del cuoco" Luciano Malozzi e tanti altri
ospiti speciali.
Ti.Ti.
Vallo della Lucania
N° 29
28 Luglio 2012
15
VALLO DELLA LUCANIA. Fede e tradizioni nonostante la crisi
San Pantaleone: la festa si farà
Come sarebbe bello se con la stessa
veemenza, costanza, assiduità e impegno che i membri del comitato
festa, guidati dal parroco-presidente, girano in lungo e in largo il
paese per chiedere finanziamenti
per la festa di san Pantaleone, visitassero i propri concittadini e le attività commerciali per domandare
come va la loro vita di fede, i loro
impegni di genitori, sposi o figli, invitandoli a una riflessione comune,
credenti e non, sulla Vita. Un sentirsi parte di una comunità, soprattutto in questa epoca di crisi, in un
momento in cui si tira la cinghia
come poche volte in passato, tanto
da far tentare, a volta purtroppo con
felice esito, il suicidio anche nella
nostra Italia.
Ma la festa, anche quest’anno, si
farà. Lo si legge nella lettera di presentazione che il comitato, nel libro
patinato stampato per l’occasione,
ha distribuito come ogni anno.
Scrive la Redazione: “Il difficile momento economico che stiamo attraversando ci ha indotti a riflettere
non poco prima di varare il programma della annuale festa. L’interrogativo circa la opportunità o
meno di affrontare ingenti spese si è
FELITTO.
fatto, quest’anno, ancora più insistente e pressante. (…). Allora la risposta alla domanda sopra posta
non può che essere unica: sarà sempre giusto spendere quanto si può
per festeggiare degnamente il nostro
Santo Patrono, nella convinzione
che, se giusto non fosse, sarebbe
San Pantaleone il primo a darci un
segno in senso contrario”.
Sicuri quindi che il Santo gradisca e
sia fan - come il sottoscritto – soprattutto della rossa Noemi, lavoriamo
per far sì che bande, fuochi, luci,
addobbi e quant’altro siano, come
sempre, al meglio. È davvero interessante e bello il report delle foto
in bianco e nero della pubblicazione sulla festa, dove le immagini
parlano chiaramente. Al centro dei
festeggiamenti vi è la processione,
immagino il pontificale e, credo, il
pranzo. Nella povertà e l’essenzialità dei vestiti, delle strade di Vallo
della Lucania degli anni trenta o
cinquanta, c’è la comunicazione di
quanto vissuta e sentita fosse la religiosità di allora. In semplicità e misura. Non sono affatto contro le
feste (a Vallo tra l’altro, quelle religiose sono le uniche!), ma non
posso prendere le distanze da
quanto quest’anno ha affermato il
Convegno Pastorale Diocesano. Un
momento, il primo tra l’altro per
mons. Ciro Miniero, in cui otto
gruppi di studio hanno provato ad
interrogarsi sulla nostra comunità
ecclesiale, permettendo di leggere
lo spirito che anima le diverse esperienze di fede. E tra queste c’era appunto la festa patronale come
momento di evangelizzazione e testimonianza della fede in Cristo.
Non a parole, ma con gesti concreti:
denuncia degli sprechi, attenzione
alla Parola, presa di distanza dal
consumismo.
Inoltre, nelle sue conclusioni, Miniero ha ribadito l’importanza di
saper esprimere gioia nella fede ed
entusiasmo nel comunicarla, indicando, poi, nella sfida educativa e
nella nuova evangelizzazione, ciò
su cui costruire l’azione pastorale
delle nostre parrocchie, tenendo
presenze il bene ereditato e costruito fino ad oggi. E quindi per attualizzare il tutto e sapendo che non
distante dai luoghi in cui è nato e
morto san Pantaleo i cristiani sono
tutt’ora perseguitati e uccisi, non sarebbe buona idea inviare loro del
denaro della festa per le chiese che
VALLO DELLA LUCANIA
anche pochi giorni fa sono state distrutte? Non sarebbe bello se quelle
famiglie che sono state colpite dal
tremendo lutto di perdere un genitore o dei figli solo perché cristiani
fossero adottate dalla comunità di
san Pantaleone e sostenute nei bisogni essenziali in un segno di condivisione? Ecco, forse nemmeno qui il
Santo si opporrebbe e, probabilmente, gradirebbe un sostegno non
solo in canti e novene, ma anche in
atti pratici e utili a chi, ancora oggi
come lui allora – basta pensare a
don Andrea Santoro o a mons. Padovese nella stessa Turchia - paga, e
non poco, per essere cristiano.
Nicola Nicoletti
Edizione n°37 della “Sagra del Fusillo Felittese”. Cosa si potrà gustare
Dal 14 al 25 Agosto torna protagonista il fusillo
Scorre lento il Fiume Calore,
mentre abbraccia le sue Gole,
sulla collina ridente si estende
un antico paese con un alto
castello: è Felitto nel Cilento
che ci presenta con grande
energia le sue bellezze, la sua
storia, i sapori unici da gustare tramandati da secoli
vari. La Pro Loco ci ripresenta
la “Sagra del Fusillo Felittese”
dal 14 al 25 Agosto nella
piazza del paese. Il protagonista indiscusso e prelibato, è
sempre lui, il “Fusillo Felittese”, piatto tipico da secoli
tramandato e da madre in fi-
glia, amato e gustato. Questo
piatto della tradizione locale
culinaria con grande amore è
preparato, richiede ingredienti semplici e naturali e
con un apposito e sottile
ferro, a mano, viene lavorato.
La prima edizione di questa
sagra risale al lontano 1976 e
da allora di anno in anno il
Fusillo sulle tavole regale
come un principe rimane,
parla al palato, squisito assai,
e dona a tutti una rara bontà.
Il Fusillo, anche quest' anno a
pranzo e a cena ci delizia con
il ragù di castrato e di vitello,
con un brindisi di vino locale
e con altre specialità del
posto come: antipasto, carne
alla brace, salsiccia di cinghiale, trote e timido e poverello si presenta anche il
“ciaulieddo”. Ad allietare le
serate felittesi ci saranno:
spettacoli, convegni, musica
e cultura, mostre fotografiche,
mostre di pittura del prof. Suriano e dell'artista Rita Corrente. Venire a Felitto, visitare
le Gole, il centro storico, il
Museo della Civiltà Contadina, gustare il fusillo ed altri
piatti locali, brindare con
vino del posto non ha prezzo,
ma ha un immenso valore per
la mente, per il corpo e il
cuore. Un’occasione da non
perdere per chi voglia accontentare lo sguardo rivolto alle
bellezze naturali, per chi voglia ascoltare il suono dolce e
melodioso del fiume che
scorre lento, per chi voglia riscoprire le antiche tradizioni
e deliziare il palato che è
ormai stanco di piatti già
pronti e confezionati. Quest’anno la Sagra vede protagonisti un nuovo gruppo e il
neo-eletto Presidente Angelo
Vilardi, un giovane felittese di
28 anni, che sente forte il legame con la sua terra e vuole
valorizzare i prodotti locali e
i sapori antichi e come Angelo dice: - ”Mangiare sano,
guardare lontano, vivere felici
tra piatti e natura è questa una
grande fortuna. Per chi la
mente vuole ossigenare e il
palato deliziare nel Cilento, a
Felitto, deve arrivare”. Per
altre informazioni sull’evento
e su Felitto, visitate il sito
www.prolocofelitto.it o contattateci al numero 366
4153398. Pro Loco Felitto
16
N° 29
28 Luglio 2012
Diano
SALA CONSILINA. Arriva la mappa turistica
Orientarsi tra le risorse cittadine
Mercoledì 18 luglio è stata
presentata ufficialmente,
presso l’Auditorium Comunale del Polo Culturale
Cappuccini, la “Cartina Turistica di Sala Consilina”,
ideata e prodotta dalla Società Cooperativa THOKOS, specializzata in
attività di ricerca, documentazione, didattica e valorizzazione dei beni
culturali e del paesaggio.
L’iniziativa editoriale di
promozione turistica del
territorio cittadino, patrocinata dall’Assessorato alle
Attività Produttive del Comune di Sala Consilina e
dall’Ente Parco Nazionale
del Cilento e del Vallo di
Diano, è stata realizzata
con le sponsorizzazioni di
circa 50 operatori locali
prevalentemente della filiera turistica ed enogastronomica, risultando questi i
veri protagonisti di una incisiva azione promozionale
e di valorizzazione delle risorse storico-artistiche, ambientali e naturali della
Città. “Il progetto- dice
l’ass. Michele Santoriello nasce dalla ferma volontà
della Cooperativa Thokos
che ha voluto realizzare un
prodotto con il quale sostenere e qualificare le attività
svolte dagli operatori economici locali, presentando
al visitatore le risorse cittadine ed un’offerta turistica
Vendesi:
Appartamento uso
studio
o abitazione MQ 100
in via Molina, 13
Roccadaspide.
Prezzo € 1.500 al MQ
Tel. 329/6023326
omogenea e completa, in
vista della maggiore affluenza estiva”. Raggiunto
uno degli ideatori, Pasquale
Di Maria vice presidente,
soddisfatto ci ha riferito:
“L’idea nasce all’incirca
due anni fa quando il comune di Sala fece un interessante gemellaggio coi
comuni d’Italia la cui denominazione è proprio Sala, e
a quell’epoca ci si rese
conto che vi era una scarsità di strumenti e risorse
promozionali da offrire poi
a chi veniva a trovarci nel
nostro territorio e proprio
gli avventori rimasero
molto colpiti dalle bellezze
del nostro paesaggio. Abbiamo studiato a lungo per
realizzare qualcosa che
non era già presente e puntavamo a realizzare non il
semplice stradario ma un
vero e proprio prodotto tematico che raccontasse un
po’ Sala Consilina e tutti i
suoi punti più importanti,
l’idea dunque è nata quasi
per caso e dopo uno studio
approfondito abbiamo diviso il lavoro e abbiamo
iniziato a concretizzare
questa idea e oggi dopo diversi mesi siamo riusciti a
portarla a compimento diventando un prodotto di
promozione del nostro territorio. L’obiettivo che ci
siamo prefissati è quello di
far conoscere il territorio e
di creare delle strutture che
possano portare Sala e non
solo a espandersi, l’idea è
quella di creare un polo turistico che possa comprendere tutto il Vallo di Diano
con i suoi attrattori culturali. Sala ha un patrimonio
paesaggistico, architettonico e naturalistico davvero
invidiabile che vogliamo
rendere noto e attraverso la
cartina si può rilanciarla
sempre più. A Sala ci sono
tanti palazzi storici, tanti
chiese e sentieri naturalistici e tutti percorsi per arrivare nei punti più
importanti come Sito Alto,
San Michele e il Battistero
Paleocristiano di San Giovanni in Fonte. Il primo
passo lo abbiamo compiuto attraverso la cartina
turistica che è cartacea,
fruibile e diretta da tenere
ovunque che sarà presente
in tutti i punti più nevralgici
COMPLEANNO A ROCCADASPIDE
Auguri nonno Peppe
Auguri a Giuseppe Chiacchiaro per i suoi
82 anni da parte delle figlie Gina e Antonella i nipoti Francesca, Giuseppe, Rosy,
Carlotta e Martina. Agli auguri si associa
la redazione del settimanale Unico.
del comprensorio e oltre. E
infine cerchiamo anche le
condizioni per affrontare il
web e la tecnologia perché
da questo primo passo si
possa arrivare alla promozione attraverso internet,
quel tipo di pubblicità per
eccellenza proferito ai nostri giorni”. In occasione
della presentazione è stata
illustrato il progetto nella
sua interezza affidato a Elvira Mori, concept grafico,
Daniele Pugliese ha parlato
delle componenti naturali e
culturali di Sala, Viviana
Vincenti ormai trapiantata
nel Vallo di Diano ha raccontato di Sala oltre i suoi
confini. Ilva Pizzorno,
Commissario straordinario
dell’Ente Provinciale per il
Turismo di Salerno e Amilcare Troiano, Presidente del
Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano
hanno chiosato sulla interessante iniziativa mentre
Don Antonio Cantelmi,
Parroco SS. Annunziata:
“Ho visto il risultato finale
di questi ragazzi e la modestia che li ha caratterizzati.
La cartina vale di più, loro
l’hanno chiamata turistica
ma direi che è anche politica economica religiosa in
cui ognuno può trovare ciò
che desidera e avere
un’idea delle varietà esistenti”.
Diano
“Scorci di Padula” per artisti estemporanei
ALBANELLA.
della cittadina. Il concorso
è consistito nella esecuzione di un’opera che ha
rappresentato, a scelta
dell’Artista, uno scorcio del
Paese. Va inoltre precisato
che assolutamente gratuita è
stata la partecipazione per
gli artisti in gara che non
hanno dovuto rispettare
alcun limite di età. Le tre
migliori opere selezionate
nella categoria “ADULTI”
sono state acquisite a patrimonio del Circolo, organo
organizzatore della manifestazione e sono state premiate così: rispettivamente
al 1° classificato €. 400,00;
2° classificato €. 250,00; 3°
classificato €. 150,00.
L’opera migliore selezionata nella categoria “RAGAZZI” (fino a diciotto
anni) è stata acquisita al
patrimonio del Circolo e
denominata Opera unica a
cui è stato attribuito il premio pari a €.100,00. Un
Premio Speciale è stato as-
Josca resta...
Renato non va al Tar...
SEGUE DA PAG
10
contesto reso infuocato dal
“popolo di Renato” accorso
in massa a sostenere il dottore in quello che sembrava
essere l’ultimo giorno da
consigliere comunale: «Io
francamente mi auguravo
che Iosca scegliesse di voler
continuare a fare il consigliere comunale rimuovendo
la causa d’incompatibilità e
rinunciando al ricorso. Ce ne
saremmo andati a casa tutti
felici e contenti. Voglio ricordare quello che accadde nel
’95 quando immediatamente, al primo consiglio comunale,
fu
eccepita
dall’opposizione l’incompa-
tibilità dell’eletto sindaco
Iosca, per una lite pendente
con il Comune. All’epoca, intelligentemente, il consigliere
Iosca rinunciò al contenzioso, rimuovendo l’incompatibilità». Alle 21.42, la
votazione: 10 a 3 il risultato.
A favore della contestazione
della incompatibilità: la maggioranza al governo. Contro:
Mirarchi, Cammarano e
Scorziello, tutti dell’opposizione. Iosca e Mazzarella
(presidente del Consiglio Comunale) si astengono. Iosca è
ufficialmente “incompatibile”. Deve scegliere cosa
fare.
C’è il silenzio assoluto in
17
IN FARMACIA
Il Circolo Carlo Alberto di Padula organizza un concorso di pittura
Nella incantevole cornice di
Padula, centro del Vallo di
Diano, noto per ospitare
l’assai famoso monumento
della Certosa di San Lorenzo, patrimonio dell’Unesco accanto alla Casa
Museo “Joe Petrosino” il Sacrario dei Trecento, il Convento di San Francesco e
altre preziose e interessanti
opere architettoniche, domenica 29 luglio si è svolta
la III edizione del Concorso
Nazionale di Pittura Estemporanea. Per la cronaca va
detto che il concorso è nato
due anni fa dall’idea di Rosanna Bove Ferrigno consigliere presso il Circolo
Sociale Carlo Alberto 1886,
lo storico sodalizio che
vanta la cura e la realizzazione di tale progetto dalle
fattezze davvero artistiche e
belle da vedere e ammirare,
il cui titolo non a caso attribuito al Concorso in oggetto
è stato“Scorci di Padula”
proprio per dare risalto a
quei lati del paese non da
tutti conosciuti. La manifestazione pertanto ha avuto
lo scopo di promuovere e
divulgare l’Arte della pittura
e di richiamare a Padula artisti per ritrarre dal vivo gli
scorci del paese, facendo rivivere la memoria storica
del centro certosino all’interno delle sue tradizioni
mettendo in risalto le bellezze naturali, gli angoli più
suggestivi e caratteristici
N° 29
28 Luglio 2012
segnato all’opera più apprezzata dal pubblico tramite una votazione che si
è svolta nel corso della mostra finale della domenica,
mentre a tutti i partecipanti
è stato rilasciato un attestato
di partecipazione. “E’ stata
una manifestazione nella
quale abbiamo creduto
moltissimo al fine di far conoscere la storia e la bellezza indiscussa della nostra
cittadina, questo anche supportato dalle presenze nelle
due precedenti edizioni - afferma orgoglioso il Presidente del Circolo Carlo
Alberto 1886 Felice Tiernoè arrivata gente anche da Firenze da Cosenza da Reggio
Calabria da Napoli e questo
ci ha dato un ulteriore stimolo a portare avanti questo
concorso. Non nascondiamo che in questo momento
di
particolare
difficoltà economiche che,
pure attraversiamo quasi
tutti, mettere in piedi la III
edizione è stato abbastanza
complicato. Padula offre
tantissimi scorci da fotografare e imprimere nella memoria dell’artista che poi
trasmette al suo pubblico e
questa è stata un’occasione
per conoscere la parte del
nostro paese meno conosciuta come quegli angoli
del paese più suggestivi,
quegli scorci naturali senza
eguali. Il nostro intento è
stato quello di portare ospiti
e turisti nel nostro centro
storico, nella parte più vecchia della nostra cittadina
perché c’è tanto da vedere e
da conoscere oltre la Certosa. Mi corre però il dovere
di ringraziare i partner di
questa nostra iniziativa che
sono il Comune di Padula,
la BCC Monte Pruno sempre al nostro fianco, la BCC
di Buonabitacolo e gli amici
della Tubifor che ci seguono
da dieci anni. Si è creata
questa attenzione intorno al
nostro progetto, e anzi qualcuno che ha già partecipato
negli anni passati, solo qualche giorno fa chiedeva di
poter partecipare di nuovo o
ci chiedeva se il concorso ci
sarebbe stato anche quest’anno, cosa che ci ha
riempito di orgoglio perché
vuol dire che siamo riusciti
nell’intento di coinvolgere
tutti”. E infatti domenica 29
luglio, Padula e i suoi scorci
si è trasformata in una tavolozza di colori usati da mani
appassionate ed esperte che
posizionate negli angoli più
particolari e suggestivi
hanno catturato quello scorcio storico che la memoria
e il tempo non hanno mai
cancellato. Anzi in questo
modo è stato reso ancora
più indimenticabile e indelebile perché quell’angolo è
stato interpretato personalmente senza filtri di sorta.
aula, un silenzio rotto solo
dallo stridere della sedia sul
pavimento, smossa da sotto il
banco come fanno gli studenti a scuola. Il dottore si
alza e prende la parola:
«Iosca comunica che l’esercizio che avete fatto stasera è
un esercizio di prepotenza e
se c’è una cosa che mio
padre mi ha insegnato è
quello di non accettare mai
ricatti, perché nel momento
in cui si accettasse per la
prima volta un ricatto se ne
accetteranno per tutta la vita.
Io devo guardarmi in faccia,
davanti allo specchio, e ricatti nella mia vita non ne
tollererò mai, anche se dovessero impormi situazioni
importanti, difficili da digerire. Io vi comunico che ho
rinunciato al ricorso al TAR,
per cui io resterò in questo
consiglio comunale».
Scrosciano gli applausi e gli
incitamenti del “popolo di
Renato”, interrotti solo sul finire dalla replica del Sindaco
Capezzuto: «Potevi risparmiarci questa farsa», il suggello del sindaco originario
di Bosco. Più tardi si saprà
che Iosca aveva rinunciato al
contenzioso sin dal mattino
e, di fatto, la causa d’incompatibilità non era più sussistente già al momento della
votazione del Consiglio.
«Una cosa è certa – si fa
scappare un componente
della maggioranza all’uscita
di Palazzo Spinelli – Renato
Iosca sarà sicuramente candidato a Sindaco».
Se qualcuno aveva un dubbio, l’altro giorno è stato fugato.
Antonella Citro
Per gentile concessione
del sito matinella.it
Gerardo PIcilli
Antistaminici in
gravidanza: possiamo assumerli?
L'allergia non è una patologia pericolosa per la vita,
ma sicuramente può essere
molto fastidiosa per le
donne in gravidanza.
Nel caso della rinite allergica il paziente presenta
comunemente congestione
nasale, secrezione e prurito, con arrossamento congiuntivale, gonfiore e
lacrimazione eccessiva.
I sintomi sono di solito innescati da allergeni domestici come acari della
polvere o peli di animali.
In genere il 20-30% delle
donne in età fertile è allergica.
Per trattare la rinite allergica tra i farmaci di maggior impiego vi sono gli
antistaminici che agiscono
sui recettori dell'istamina di
tipo H1 bloccando l'istamina causa dei sintomi allergici e rilasciata in seguito
al contatto con gli allergeni. Pare che nessuno dei
farmaci di questa classe sia
associato ad un aumento
del rischio di danno fetale
quando utilizzato in gravidanza e molti studi sono
stati eseguiti a tale riguardo. Un'analisi completa di tutti gli studi (24)
che hanno analizzato la
frequenza dei difetti congeniti nel periodo (19601991)
causati
dall’assunzione nel primo
trimestre di gravidanza di
antistaminici ha riportato
risultati omogenei che dimostrano un’assenza di
aumento di difetti congeniti.
Per quanto riguarda l'allattamento è improbabile che
l'uso di farmaci come loratadina, desloratadina e altri
a dosi standard terapeutiche determini l'insorgenza
di effetti avversi nel lattante
per cui il loro impiego è
considerato compatibile
anche con l'allattamento.
Alberto Di Muria
18
N° 29
28 Luglio 2012
BILANCIO.
Eboli
I dati Imu "denunciano" buchi clamorosi al catasto
Il boom dell'evasione messo in conto dal comune.
DALLA PRIMA
politici, in città, che dichiarano di vivere in grotte abbandonate,
su
umide
palafitte, in catapecchie
sgarrupate, pur di evadere
l'Imu. "Ma soprattutto non
c'è un ebolitano che abbia
pagato l'Imu per una villa"
precisa Polito. Di ville a
Eboli ce ne sono tantissime,
da Santa Cecilia alle colline,
da Campolongo a Corno
d'Oro.
Ma i funzionari comunali
non se ne sono accorti. Nessuno paga l'Imu per le ville.
E' vero che in giro c'è crisi.
E' vero che dopo la Spagna,
finiremo noi per fare la fine
della Grecia. E' vero che agli
Europei ci hanno fatti neri,
alle Olimpiadi non ci siamo
manco qualificati (con la nazionale di calcio).
E' vero che l'Ebolitana non si
è iscritta al campionato. Ma
a tutto c'è un limite. Dati
Imu alla mano, a Eboli non
ha una villa accatastata? "E'
proprio così. Siamo ormai a
un livello di evasione fiscale
sfacciata.
Basterebbe qualche banale
controllo catastale è tutta
questa evasione verrebbe
alla luce" ribatte il missivo
(ex missino) Polito. Il leader
ALBANELLA.
finiano ha pubblicato un volantino dai toni sarcastici. I
proprietari delle ville a Eboli
pagano un'imu da monolocale. Al massimo da bilocale
con garage. Il comune, da
parte sua, non fa una grinza,
non si strappa i capelli, non
urla allo scandalo.
Ma abbocca quasi "complice". Perchè? La cifra incassata con la prima rata era
quella prevista dal comune:
2,5 milioni di euro. Come a
dire, se c'è l'evasione poco
importa. Abbiamo incassato
gli euro previsti, arrivederci
e grazie. Il problema invece
esiste.
Perchè scoprendo qualche
evasore: "potremmo anche
abbassare le aliquote dell'Imu" sostiene Polito.
Senza controlli sugli evasori
evidenti e copiosi, senza verifiche sui sottotetti mai destinati ad abitazione, la cifra
incassata sarà anche quella
prevista ma è una vergogna
immane.
Sarà pure vero che ci sono
una miriade di evasori e di
catapecchiari finti, ma se il
comune si accontenta di incassare quei "pochi" euro,
un pò di colpa e di tafazziana complicità ce la mette
in modo evidente. Altra ano-
malia evasoria. Gli uffici
professionali si contano
sulla punta delle dita.
A leggere i dati raccolti da
Polito, gli avvocati sono diseredati, gli ingegneri e gli
architetti vivono al minimo,
i commercialisti chiedono la
paghetta ai genitori, medici,
notai e geometri chiedono
l'assegno familiare ai servizi
sociali. Per dirla in breve, a
Eboli, sono quasi tutti i professionisti sono orfani di studio professionale.
Solo un centinaio di loro, infatti, ha pagato l'Imu come
studio professionale. Poveri
"cretini".
Tutti gli altri hanno giurato e
spergiurato di esercitare la
professione in una stanza di
casa, dai suoceri rompimaroni, dalla madre novantenne, da una zia svizzera,
da un nonno imbalsamato,
da un cugino ritrovato.
"Non dichiarando lo studio
professionale, i proprietari
pagano meno della metà
dell'Imu che gli spetta"
spiega Polito.
Fatta la legge, è la drammatica verità, nessuno ne controlla il rispetto.
A detta di Polito, c'è anche
qualche politico che finge di
abitare nel suo studio pro-
L’8 c’è Voltarelli
Torna “Botteghe d’Autore...”
Manca poco alla VII edizione del festival “Botteghe
d’Autore”. Tutto è pronto per
le tre serate che si terranno
dal 07 al 09 agosto 2012.
Nella sezione “Dalla parte
del corto 2012” la direzione
artistica in collaborazione
con la “D’emblée film srl”
ha scelto i sette cortometraggi finalisti.
I cortometraggi, tra cui
anche alcuni stranieri, saranno proiettati la seconda
serata. A conclusione di
quest’ultima si esibirà sul
palco di Botteghe d’Autore
l’artista calabrese Peppe
Voltarelli . Per quanto riguarda la sezione “Canzone
d’autore” sono stati resi noti
i nomi dei finalisti che si esibiranno dal vivo il 09 agosto. Gli artisti sono:
Giuseppe Cucé – Catania;
Roberta Gulisano – Enna; La
bestia CARENNE – Napoli;
La Metralli – Modena; Giacomo Lariccia – Bruxelles;
Parvenu - Orbetello (GR);
Gianni Pellegrini – Foggia;
Matteo Sperandio & Q-Artet
– Terni; Emilio Stella - Pomezia (RM); Marco Turriziani –
Roma. L’ospite della serata
finale sarà Erica Mou, ventiduenne pugliese che ha partecipato al Festival di
Sanremo 2012 nella sezione
SanremoSocial, dedicata ai
giovani artisti, con il brano
“Nella vasca da bagno del
tempo”.
Tutto lo staff è in trepida attesa per l’inizio del festival
perché è un’occasione per
ritrovarsi e per sentirsi parte
integrante, insieme ai partecipanti e agli spettatori, di
un evento atteso ed apprezzato .
Katia Lettieri
fessionale per pagare una
tassa più bassa al comune
che amministra. E le mansarde? Sono tutte sottotetti
da completare.
Non c'è una mansarda dove
siano finiti i lavori. Non c'è
un sottotetto abitato a Eboli.
Sempre secondo i dati Imu
raccolti da Polito.
Anni fa la commissione urbanistica lavorò notte e
giorno per condonare i sottotetti abusivi, per sollevarli
di qualche metro, per legittimare altezze improvvisamente esagerate.
Ma nonostante ciò, non esiste mansarda a Eboli che
venga utilizzata per uso abitativo. Parola dell'ufficio
Imu.
E poi c'è l'esercito di immobili appena costruiti ma non
ancora accatastati.
La gente ci vive, ci mangia,
ci dorme e ci muore. Ma
quegli immobili non essendo accatastati, per il comune non esistono, per il
comune non si paga l'Imu.
Evasori a go go.
Altra anomalia. Altra evidente evasione.
Ci sono decine di negozi e
di abitazioni che risultano
accatastati come immobili
rurali. Nel centro di Eboli ci
sono decine di negozi rurali
e nessuno se ne era accorto?
Il trucco non cambia. Con la
dichiarazione falsa, si pagano pochi euro di Imu e
buonanotte ai fessi che versano la cifra intera.
Pochi mesi fa, nel marzo
scorso, i vigili urbani hanno
scoperto all'Aversana una
chiesa di campagna accatastata come immobile rurale.
L'edificio sacro adibito a
culto religioso aveva ricevuto i fondi della legge 219
per effettuare dei lavori. Il finanziamento era avvenuto a
cifra intera e non in percentuale più bassa come previsto dalla legge.
Secondo l'accertamento dei
vigili urbani, l'edificio sacro
è ancora un deposito agricolo. Con altare in marmo,
prete per la cerimonia, chirichetto di quartiere, candelabro
in
oro,
messa
vespertina, santo rosario, offerte e fedeli, tutto incluso.
Date a Cesare quel che è di
Cesare? Ma se Cesare (il comune) si accontenta di tutta
questa evasione, perchè il
contribuente furbo, disonesto e infame dovrebbe pagare di più?
chiesa abusiva
Francesco Faenza
Eboli - Campagna
NOTA POSITIVA.
N° 29
28 Luglio 2012
19
Stop allo spreco di soldi pubblici per la “cultura”
Come l’estate ebolitana è finita prima di cominciare
L'estate ebolitana è finita.
Con l'Evoli Festival, gara di
canzoni in piazza della Repubblica, con Eburum Eboli
e con il concorso internazionale di poesie si sono spente
le attività culturali.
Nota positiva: non si sprecano più montagne di soldi
pubblici, quelle dilapidate
per decenni dagli amici dell'assessore bancomat. Nota
negativa: sono scomparse
circa 80 associazioni ebolitane. Quelle composte da
marito e moglie, figli e nipoti, parenti e commare, che
si presentavano in comune e
riuscivano ad avere mille
euro anche per la raccolta
delle foglie morte in piena
estate. E' finita l'era dei politici bancomat, dei finanziamenti
a
pioggia
a
prescindere dall'idea e dalla
manifestazione. E' finita l'era
degli assessori di manica
larga. Da Corte dei Conti.
Ora i dipendenti comunali,
gli statali in generale, rischiano di non vedere nemmeno la tredicesima a
dicembre. Rischiano di
scendere in piazza a prote-
stare. A contestare gli sprechi dei decenni scorsi.
E i tagli del governo Monti.
Finiti i soldi, si è afflosciata
anche la cultura a Eboli. Un
tempo c'era l'assessore e vicesindaco Damiano Capaccio. Il suo filo rosso con la
giunta Bassolino gli consentiva di attrarre attenzioni e finanziamenti su Eboli.
Poi le iniziative culturali
sono man mano diminuite.
Vissi d'arte, concorso internazionale di musica lirica, è
stato depennato. Le altre iniziative nel centro storico o
sono scomparse o sono deperite. E' il caso di Eburum
Eboli.
Un tempo era la manifestazione d'eccellenza. Era l'appuntamento più atteso dalle
oltre 80 associazioni ebolitane. Partecipavano decine e
decine di gruppi sovvenzionati con denaro pubblico.
Con i soldi dei contribuenti.
Ora Eburum Eboli è rimasta
un'onesta inziativa culturale,
gestita da cinque dipendenti
comunali di buona volontà.
Considerando i soldi a disposizione e il lavoro dei
GEREMIA
PARAGGIO,PRESIDENTE
BELIZZI DA SEMPRE
PROTAGONISTA DELLA VITA
CULTURALE DI EBOLI
comunali, non sono nemmeno da disprezzare le ultime edizioni di Eburum
Eboli. Chi ricorda i fasti del
passato, dovrebbe anche riflettere su quanti soldi sono
stati gettati dalla finestra per
10 anni. Oggi sono rimasti
cinque dipendenti comunali
Adottato a Campagna
il Piano Urbanistico Comunale
Il consiglio comunale di
Campagna, sindaco Biagio
Luongo, nella seduta del 17
luglio 2012 ed a seguire in
quella del 19 luglio 2012 ha
esaminato le 143 osservazioni al PUC ed ha adottato
lo strumento urbanistico approntato dall’architetto Aldo
Loris Rossi e dal geologo
Franco Ortolani. È stato così
raggiunto un traguardo di
portata storica per la nostra
città, visto che il PRG (piano
regolatore generale) vigente
fu adottato nel lontano
1971. L’articolo che state
leggendo registra le valutazioni della maggioranza
consiliare, avvertiamo che
queste colonne sono a disposizione dell’opposizione
consiliare o di quant’altri
vogliano far conoscere il
loro pensiero sull’argomento. L’atto prodotto trova
la sua forza nella partecipazione democratica ed attiva
all’intero processo che
hanno garantito tutte le associazioni, i portatori di in-
teressi diffusi ed i cittadini.
A partire dall’anno 2008, e
cioè alla pubblicazione
della prima stesura, tanti
sono stati i contributi, le riflessioni e le osservazioni
prodotte sullo strumento urbanistico. La partecipazione
democratica ed attiva della
cittadinanza ha consentito
la nascita di un piano che
ha accolto le reali esigenze
provenienti dai ceti attivi
della città coniugandoli con
l’interesse generale non penalizzando nessuno nelle
scelte fatte. Il nostro piano
parla a tutta la città, al centro storico, alle zone alte ed
alle zone basse, individuando le caratteristiche e
le peculiarità di ogni area
portando tutto all’interno di
un unico grande progetto di
sviluppo dell’intera comunica campagnese. Contenuti
- Il PUC del Comune di
Campagna è organizzato secondo gli assi strategici relativi a: Risorse Naturali,
Risorse Culturali, Sistemi
Locali di Sviluppo, Città,
Reti e Nodi di Servizio. Nel
merito rispetto ai due “assi”
Risorse naturali e Risorse
culturali va ricordato che
negli anni la geografia e la
storia hanno configurato il
Comune di Campagna in
modo singolare. Oggi il sistema urbano di Campagna
risulta strutturato come una
città a sviluppo lineare
lungo la direttrice naturalistica del Tenza, dalla quale
si diramano ai due lati, due
sistemi pluricellulari di frazioni e piccoli agglomerati:
a sinistra del torrente, Madonna del Ponte, Piazza
d’armi, Romandola- Quadrivio Alto - Vallegrini, Oppidi, Serradarce, Puglietta,
S. Zaccaria, Camaldoli, San
Abbondio; a destra, San
Vito, Quadrivio, Pezzarotonda, Mattinelle, S. Maria
la Nova, Ponte Barbieri, Casarsa, Difesa Maddalena,
San Paolo, Ausella; mentre a
valle del sistema lineare è situata Galdo e, a monte, il
e non pochi ebolitani di
buona volontà. Dopo la balzana idea dell'assessore Maglio
di
vietare
la
consumazione di cibi in
strada, Eburum è tornata all'antico. Zeppole e pizzette
fritte hanno fatto la parte del
leone. Di sicuro pregio sono
state le mostre fotografiche,
dominate dall'archivio Gallotta. Non sono mancate le
mostre di pittura, i dibattiti e
i momenti musicali. Anche
qui, una domanda sorge
spontanea. Ma tutti quei
musicisti di bancomat amici,
che fine hanno fatto? Dileguati con l'ex assessore per
la cento euro smarrita?
Se lo spirito di partecipazione si è ridotto a livelli
così mercenari, tra le prostitute in litoranea e le associazioni scomparse non si
capisce la differenza.
Resiste un'iniziativa nel centro storico di Eboli promossa
dal Centro Culturale Studi
Storici di Peppe Barra. Il
concorso internazionale di
poesia è giunto infatti alla
sedicesima edizione. Le
poesie selezionate sono
state 1481. I quattro premi
finali se li contenderanno
200 poeti. Quest'anno sono
giunti componimenti anche
dall'Australia, dal Canada e
dall'Uruguay. Con le tredicesime degli statali a rischio,
la cultura a Eboli si esaurisce
qui. Assessori comunisti con
il portafoglio a ventaglio
sono solo un ricordo di
quanto denaro pubblico è
stato sprecato a Eboli nel
primo decennio del 2000.
Chi ha le idee e uno spiccato bagaglio culturale continua le sue attività a
prescindere dai politici. Gli
opportunisti della cultura, i
lecchini e i "congreganti"
dell'assessore bancomat si
sono sciolti come neve al
sole. Come previsto, dopo
un enorme sperpero di soldi
pubblici. Peccato che la
Corte dei Conti non si sia
mai accorta di nulla. La cultura avrà anche un suo
prezzo. Ma le clientele bavose viste a Eboli negli anni
scorsi sono state la peggiore
pagina che si potesse scrivere.
centro storico distante circa
7 Km dall’uscita dell’autostrada. Le scelte operate con
il P.U.C. determineranno stimoli per nuove dinamiche
sociali tra le zone che abbiamo appena elencato.
Dunque, geografia e storia,
cioè risorse naturali e risorse
culturali a Campagna risultano particolarmente intrecciate,
formando
uno
straordinario
complesso
paesaggistico-storico, tanto
interessante quanto poco
conosciuto. Il P.U.C determinerà, in primo luogo,
l’occasione propizia della
valorizzazione di un tale patrimonio ambientale-culturale, nella consapevolezza
che questi beni costituiscono l’identità più profonda e antica della
comunità di Campagna. Il
P.U.C. consentirà, inoltre,
una valorizzazione della eccezionale risorsa idrica di
cui è dotato il Comune. Sebbene questa già oggi svolga
un ruolo molto popolare,
cioè folcloristico e simbolico-catartico nella vita di
Campagna con la cosiddetta
“Chiena“ che invade festosamente la città nei mesi di
luglio e agosto. Tale risorsa
deve essere utilizzata sia ai
fini produttivi che di riqualificazione dell’intero paesaggio
ambientale.
Con
riferimento ai “Sistemi locali
di sviluppo”, grande attenzione è stata prestata alle attività produttive alle quali
saranno assicurate le idonee
opportunità per il loro insediamento ed il loro potenziamento. Convinti che è
necessaria un’equazione
equilibrata tra difesa ambientale e sviluppo armonico sia dell’economia che
del territorio, con l’impegno
a coniugare natura del
luogo, insediamento umano
e difesa degli ecosistemi dei
terreni agricoli e del paesaggio. L'agricoltura in genere
ed in particolare le produzioni dell'ulivo e dell’olio,
hanno avuto carattere preminente nelle scelte urbanistiche. Il PUC guarda con
particolare attenzione alle
attività produttive sia quelle
inserite all’interno del PIP
(piano insediamenti produttivi) che a quelle diffuse sul
territorio che sono state individuate e valorizzate.
Fra. Fa.
Mario Onesti
20
N° 29
28 Luglio 2012
Battipaglia
LO SCRITTORE
DI ERNESTO GIACOMINO
Scarti illuminanti...
DALLA PRIMA
bagnarole volanti del secondo dopoguerra (le ricorderete, no, quelle lampade
al neon – se non petrolio tenute sospese da un filo
elettrico attaccato da un palazzo all’altro), finemente
sostituite all’inizio degli
anni ’90 da lampioncini
bassi ramificati, con attaccate alle estremità le mistiche e pallide sfere sottratte
dalla bacheca privata della
maga Circe (e attualmente
utilissime, ai bambini,
anche per tenerci dentro i
Pokemon collezionati).
Per cui, tra promesse di rifacimenti,
ristrutturazioni,
sradicamenti di pali e lampioni vari, la domanda, per
quanto – per scaramanzia non palesata, è ormai nella
LA CURIOSITÀ.
testa di tutti i cittadini: ma
spariranno anche, e finalmente, quelle obbrobriose
palle “pendule” lì al centro,
che oltre a non illuminare
un beneamato sanno di
squallida periferia suburbana?
Boh, non si sa.
O meglio, a leggere i comunicati stampa dell’Amministrazione,
su
quest’operazione di manutenzione straordinaria delle
pubblica illuminazione si sa
tutto: con che criteri sarà
guidata la gara d’appalto,
quali saranno i principi ecoambientali da seguire, che
taglia di calzoni ha ciascuno degli addetti che parteciperanno all’evento; ed è
già pubblico finanche il numero verde istituito affinché
il cittadino possa segnalare
tempestivamente eventuali
disservizi o malfunzionamenti (o semplicemente
scambiare quattro chiacchiere nei momenti di solitudine). Ma in quali aree
comunali saranno rivolti,
tali interventi, resta ancora
da chiarire.
Ci si preoccuperà, per dire,
dei tratti di zona industriale
più nascosti, esclusi a priori
da quella rivoluzione futuristica (rotatorie ogni due
metri e illuminazione a
giorno, con tanto di cellule
fotovoltaiche) che ha interessato solo un’area “per
bene” (quella più vicino
alla nazionale, e dunque ai
“visitatori”) tra la quintalata
di metri quadri abbandonati
a se stessi?
Si proverà a fare in modo
che chi viaggia sulle due
provinciali verso la litoranea, Aversana e Fasanara,
eviti di dover tenere in macchina, oltre ad abbaglianti e
anabbaglianti, anche un
pezzo di luminaria della
Festa della Speranza e una
riproduzione in formato originale del faro di Creac’h?
Si troverà uno stratagemma
affinché nei vicoli del rione
Sant’Anna una lampadina
nuova duri più delle canoniche tre ore intercorrenti
dal crepuscolo alla notte
fonda? E soprattutto: li sceglieremo di giorno, alla luce
del sole, ‘sti benedetti lampioni modernizzanti, così
da poter distinguere con
chiarezza uno stile rispetto
all’altro, evitando il delitto
– estetico e urbanistico –
d’accoppiare in pochi metri
di strada piantane in stile
ottocentesco e corpi dal design futuristico trafugati dai
progetti segreti della Nasa
(vedasi rione Stella, al capitolo “discrasia tra via Stella
e via Rosario”, sottotitolo:
“inaspettato viaggio nel
tempo in quattro passi al
chiaro di luna”)?
Trepidanti s’attende, frattanto.
Che si rinnovi, certo, ma
anche – com’è facile constatare con un giro più attento della città, tra
quartieri sommersi e anfratti
vari – che s’impianti un
qualche lumicino anche lì
dove la storia, a memoria
d’uomo, non ne ha mai
visti.
Quando l’arte è salutare. Tre medici artisti cilentani
Arturo Amendolara, Silvio Coccaro, Aniello De Vita: i medici/artisti
Nel 1994 il mio carissimo
amico Pino Iagulli, medico e
raffinato poeta, al culmine di
sue fatiche “sisifologiche” e di
svariate peripezie ulissee, riusciva finalmente a coronare un
suo sogno , rimasto a lungo
inespresso per le oggettive difficoltà di concretizzazione:
nasceva l’l’A.M.Ar.S. ovvero
Associazione Medici Artisti
Salernitani, un sodalizio da allora sino ad oggi impegnato in
attività filantropiche ed in progetti benefici finalizzati al lenire le sofferenze, non solo,
ma anche alla realizzazione di
strutture, attraverso la donazione di opere generosamente offerte da artisti medici;
l’ Associazione, della quale il
dottor Iagulli ne è il principale
sovrintendente, vide l’entusiastica adesione del Presidente
dell’Ordine , il dottor Bruno
Ravera, e raccolse il caloroso
consenso nonché la partecipazione concreta di medici ed
odontoiatri ai quali madre natura aveva voluto donare talenti artistici: pittori, scultori,
poeti, scrittori, musicisti, fotografi , cultori di Storia della
Medicina. La intensa rilevanza del tentativo di arginare
il dolore e la tribolazione, con
il sensibile interessamento del
medico non soltanto professionalmente, ma anche sotto
l’aspetto artistico: ecco, questo
, in sintesi, il pensiero espresso
dal dottor Ravera nel saggio di
presentazione del volume
èdito nel novembre 2009, intitolato Medici Artisti a Salerno. Relativamente alla
Storia della Medicina, il dottor
Guido de Filippo (artista le cui
opere pittoriche sono caratterizzate da un personale “Surrealismo”) che ha diretto fino
al 2006, all’ospedale di Salerno, il Dipartimento di Gastroenterologia ed Endoscopia
Digestiva, delinea l’interazione di antichissimo respiro
tra l’arte e la tecnica terapeutica con l’inventiva artistica,
nelle sue note di presentazione del bellissimo libro innanzi evidenziato; al termine
della cui rapita ed estasiata lettura resta un ungarettiano “illuminarsi d’immenso” , una
luce interiore accesa ed impressa come una ferita, per restare in accordo col tema
odierno. Il viaggio inizia con il
dottore apostolo ed evangelista San Luca, lungo un percorso
estesissimo
si
incontrano medici filosofi ,
medici letterati, medici musicisti, medici scultori, medici
fotografi, infine si conclude
con medici artisti coevi, nel
cui contesto trovano meritato
spazio tre dottori cilentani. Vi
sono personaggi che hanno
tracciato un marchio indelebile nella Storia dell’Arte: Friedrich Schiller
(nel ‘700
componeva uno dei brani più
belli della storia della
musica,l’Inno alla Gioia), Arthur Conan Doyle (creatore
del famosissimo detective
Sherloch Holmes), il padre
dell’implantologia Brajo Fuso
(definito da Giulio Carlo
Argan “uno tra i maggiori artisti europei del XX secolo”) ma
trova spazio anche il noto
chirurgo Enzo Iannacci: chi
non ricorda il suggestivo ritornello “Vengo anch’io /No, tu
no!” degli anni settanta? Nel
volume, inoltre, appaiono i
percorsi umani, professionali
ed artistici di tre medici artisti
cilentani: Arturo Amendolara,
Silvio Coccaro, Aniello De
Vita, ciascuno con un proprio
stile (parola magica, il termine
più importante dell’Arte) caratterizzante le personali creazioni. Arturo Amendolara,
nato a Sala Consilina nel
1926, specialista in cardiologia, da oltre 40 anni si dedica
alla pittura, ceramica, al disegno. Le sue opere: si coglie in
esse una opposizione tra
l’ “apriorismo” teologico e la
concretezza sperimentativa:
“Il sellaio”, “La vasaia”, “La
sarta”, ”La parrucchiera”, fi-
gure apparentemente umili
della “serie degli artigiani” , in
realtà si ergono oltre il proprio
aspetto esteriore,vanno più in
là del dolore che gli si legge
negli occhi, un passaggio dalla
terra
al cielo attuato con
linee che definirei “musicali”;
un canto orecchiabile coniuga
questi personaggi, li delinea
tra l’immaginoso e l’ironico:
Luigi Compagnone definisce
Amendolara <<Uomo cartesiano e spigoloso, e insieme
tenero
e
fantastico>>.
Silvio Coccaro lavora al presidio di continuità assistenziale
di Stio; creativo assai eclettico,
una coscienza “Archimedea”
(ha realizzato,tra le tante segnalabili,la copia di una macchina elettro-meccanica per
cifrare, una complicatissima
struttura utilizzata dalle forze
armate tedesche nel corso
della seconda guerra mondiale) che gli consente di spaziare dalla Narrativa di
fantascienza alla Crittografia
(della quale è un esperto di levatura internazionale), dalla
programmazione scientifica
(programmi per la valutazione
del rischio cardiovascolare,
neurologico…) ai “codici segreti”, software didattico sulle
(ben 71) principali tecniche
crittografichedella Storia; ed
ancora: “Trekking a Magliano
Vetere” ( DVD multimediale)
, si è inoltre occupato di reti
neurali, di intelligenza artificiale , di programmazione
evolutiva e genetica, di idrologia medica, di microbiologia.
Altro formidabile talento, questa volta nel campo artistico, è
Aniello De Vita , nato nel
1941 a Moio della Civitella,
cantautore di successo; la musica, si sa, coinvolge l’organo
sentimentalmente più importante, il cuore: il Nostro dottor
De Vita è , naturalmente, cardiologo; fonte ispirativa delle
sue musiche è la Terra Cilentana, la cui bellezza è stata immortalata nei suoi cospicui ed
artisticamente ragguardevoli
canti e canzoni popolari. De
Vita, uno dei fondatori dell’A.M.Ar.S , ha coniato una
singolare massima, un adagio
“foscoliano” che recita così:
<<Medico per vivere, artista
per non morire>. L’Emozione
di un intervento operatorio, il
cogliere l’attimo umano ed insieme l’attimo divino, in quel
legame inscindibile che vi è
tra essi: legame riscontrabile in
una difficile, sofferta, riuscita
operazione chirurgica, allo
stesso modo nella realizzazione di una – per altri versi
“sofferta” – magnifica opera
d’arte.
Giuffrida Farina
Battipaglia
BANDO EUROPEO.
N° 29
28 Luglio 2012
Attenzione, scade il 30 settembre 2012
Premiate le idee, le idee iniziano a camminare
Inventarsi un lavoro o costruirsi una opportunità è
ormai il futuro delle
nuove generazioni che affrontano un mercato sempre
più
saturo
ed
ingessato dalla crisi, dove
il singolo che vuole sentirsi integrato alla comunità deve imparare così a
riformulare il proprio
ruolo all’interno della società, uscendo dagli
schemi tradizionali. Intraprendenza e capacità di
innovazione, partecipazione e confronto dialettico, sono infatti le linee
guida di un progetto dal titolo “Ideas on the move”,
un bando di idee della Associazione italiana Giovani senza frontiere,
promosso dalla Facoltà di
Studi Politici Jean Mannet
della Seconda Università
degli Studi di Napoli,
nell’ambito
del
programma comunitario “Europa per i cittadini”. Tra i
partner il Settore Politiche
Giovanili della Regione
Campania, ma anche associazioni come ATRV per
l’integrazione della comunità rom, Tellus Group per
essere multidisciplinari e
trasversali. Pubblicato lo
scorso 5 giugno, la scadenza del bando è fissata
al 30 settembre 2012: c’è
tempo dunque per elaborare idee capaci di camminare da sole. A chi si
rivolge? Ai ragazzi di età
compresa tra i 18 ed i 35
anni, che risiedono in Italia, Spagna, Portogallo,
Regno Unito, Belgio, Romania, Bulgaria, Ungheria. L’invito rivolto loro è
di presentare delle proposte imprenditoriali innovative,
che
riguardino
determinati settori. In primis Innovazione ed impresa, ambito entro il
quale si contemplano ICT,
Green Economy ed Imprenditoria del sapere.
Quindi Utilità sociale e
Impegno civile; infine il
turismo attraverso la valorizzazione e la tutela del
patrimonio ambientale,
storico ed artistico europeo. Sostanzialmente il
percorso è articolato
come un concorso di idee
con tanto di premio finale.
Saranno selezionate 10
progetti per ogni singolo
paese partner, per un totale di 80 idee innovative,
tra cui, con una votazione
online saranno scelte le
tre migliori, cui andrà un
premio di 3.000€ e la possibilità di entrare in contatto
con
potenziali
finanziatori, pubblici e
privati. Il primo step dunque è presentare la propria sintesi progettuale.
Quindi, le selezioni. Nel
caso di risultato positivo i
referenti del progetto saranno invitati a partecipare a due meeting sulle
modalità occupazionali e
l’imprenditorialità giovanile, l’uno a Bruxelles,
l’altro a Caserta: il fine è
quello di informare i giovani cittadini circa le strategie e le finalità previste
da Europa 2020 per la
promozione delle competenze creative ed innovative,
ma
anche
di
stimolare il dialogo con le
istituzioni e di raccogliere
le opinioni dei giovani
coinvolti. Un tavolo di
confronto, in cui i giovani
sono chiamati a decidere
insieme agli organi istituzionali del proprio futuro.
Da questi dibattiti, che simuleranno quelli del Parlamento europeo, infatti,
si desidera arrivare alla
definizione di una proposta comune di revisione
delle strategie dell’Unione
Europea sull'occupazione
giovanile da presentare a
marzo 2013. Quando una
delegazione di europarlamentari, guidata dal vice
presidente vicario italiano
Gianni Pittella, accoglierà
il documento e premierà
le tre idee progettuali vincitrici. Contrastare il senso
di sfiducia nei riguardi del
mercato del lavoro, animare un dibattito tra i giovani europei affinché si
riconoscano come portatori di diritti e destinatari
di opportunità, essere protagonisti della formulazione degli indirizzi
politici che li riguardano
direttamente, mettersi in
gioco con le proprie capacità e risorse: Ideas on the
Move può rivelarsi un
buono strumento per perseguire simili obiettivi. Per
ulteriori info www.ideasonthemove.eu.
Valentina Del Pizzo
“MARMI PIETRE E MATERIALI
RICOMPOSTI NELLE NUOVE
ESPRESSIONI DELL’ARCHITETTURA MODERNA”
S. S 18 Km 91, 150 > 84047
Capaccio Paestum (Sa) tel +39 0828
723617 > fax +39 0828 723618
www. marmisacco. it > info@marmisacco. it
Sede
84020 ROSCIGNO (SA) tel 0828963131- fax 0828963247
Sede Amm. va e Filiale:
84037 SANT’ARSENIO (SA) - tel 0975 398611 - fax 0975 398630
Filiali:
84065 PIAGGINE (SA) - tel 0974 942700 - fax 0975 942238
84069 TEGGIANO (SA) - tel 0975 510610 - fax 0975 510608
84036 S. CONSILINA (SA) - tel 0975 521282 - fax 0975 21949
84057 LAURINO (SA) - tel 0974 941252 - fax 0974 941544
84070 ROFRANO (SA) - tel 0974952511 - fax 0974 952433
85052 MARSICO NUOVO (PZ) - tel 0975 344244 - fax 0975 342431
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N° 29
28 Luglio 2012
Pontecagnano
Legambiente interviene sulla questione mare e rivela le mancanze dell’amministrazione
Buonomo: “Vogliamo i risultati dello studio sulle acque”
Venerdì 20 luglio 2012 alle
ore 10.30, in Piazza Sabbato
a Pontecagnano Faiano, si è
tenuta la conferenza stampa
“Mare blu o Mare Mostrum
2?” organizzata dal Circolo
“Occhi verdi” per fare luce
sulle cause dell’inquinamento marino e fornire i dati
relativi all’ambito picentino
dell’iniziativa
“Goletta
verde”.
La Presidente Carla Del
Mese ha introdotto la conferenza ponendo l’accento
sull’importanza che il litorale e la risorsa mare rivestono per Pontecagnano e
per la sua economia, ha ricordato
le
campagne
“Spiagge pulite” e “Operazione fiumi” messe in
campo da Legambiente: “Approfitto dell’occasione
per ricordare che già due
anni fa denunciammo la gravità della situazione e per
questo fummo querelati dal
Vicesindaco Gennaro Frasca, la richiesta è stata poi
archiviata perché il fatto non
sussiste e il GIP ha ritenuto
applicabile l’esimente del
diritto di critica.
Denunciamo inoltre l’assenza di qualsivoglia indicazione e della cartellonistica
necessaria ad informare
chiaramente i cittadini sulla
balneabilità del mare.”.
Il Dott. Giancarlo Chiavazzo, responsabile scientifico
Legambiente
Campania ha illustrato i tre
punti individuati da Legambiente, ma basati su studi e
dati non riconducibili all’Associazione, come le cause
principali dell’inquinamento: “Punto primo
gli scarichi di Bellizzi e
di Montecorvino Rovella, nonché parte di
quelli di Montecorvino
Pugliano che non sono
affatto depurati in
quanto non condotti all’impianto di depurazione ma finiscono
direttamente nei corsi
d’acqua e poi a mare. Il
secondo problema è
l’impianto di depurazione della Zona Industriale che non è nelle
condizioni di rispettare
pienamente i limiti di
legge (dovrebbe essere adeguato sia per l’abbattimento
dei nutrienti (azoto e fosforo)
che delle emissioni odorigene moleste: su 7 controlli
ARPAC 2 sono risultati negativi. Il terzo ed ultimo punto
si riferisce alle abitazioni
abusive non collegate alla
rete fognaria. Il risultato è un
divieto di balneazione per
ben il 70% dei 6 km di costa
picentina.” Sulle zone ritenute nuovamente balneabili
come Dente di ferro, il dott.
Chiavazzo ha chiesto spiegazioni all’amministrazione
su quali siano state le misure
prese che ne hanno permesso la riclassificazione e
ha chiarito che la deviazione del fiume Tusciano è
assolutamente ininfluente e
non può essere individuata
come una delle cause del-
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AL COSTO DI 5 €
COMPRESO IL
SETTIMANALE
l’inquinamento del mare di
Pontecagnano. Le accuse
mosse all’amministrazione
sono quelle di non aver fatto
valere le proprie ragioni in
sede istituzionale e di essere
intervenuta solo tardivamente a stagione ormai inoltrata. Dure anche le
conclusioni del Presidente
Regionale Michele Buonomo: “Dall’approvazione
della legge 470 del 1982,
pressiamo gli amministratori
locali perché effettuino i
controlli marini, dopo
trent’anni nulla è cambiato.
Come è possibile? Non sono
le associazioni a poter risolvere i problemi del mare eppure noi da volontari ci
siamo sempre battuti per il
litorale premendo affinché si
intervenisse, non lo fa chi invece ha l’obbligo istituzio-
nale di farlo”. Rivela poi un
particolare sconosciuto ai
più: due anni fa il Comune
ha commissionato uno studio delle acque al WWF di
cui non sono mai stati rivelati gli esiti: “Perché? Dà fastidio a qualcuno? – ha
insinuato il Presidente - Abbiamo presentato richiesta
di visione dell’analisi anche
perché è costata alle tasche
pubbliche ben 30 mila
euro.”
Il Dott. Chiavazzo si è
espresso poi sull’intervento
da 70 milioni di euro voluto
dalla Regione per il ripascimento della costa: “Soluzioni come i pennelli e
barriere soffolte non fanno
che spostare o peggiorare la
situazione, abbiamo visionato il progetto e vi invito
alla massima attenzione e
mobilitazione poiché si tratterebbe di un enorme spreco
di denaro pubblico”.
In merito alle richieste di Legambiente e alle accuse di
inattività dell’amministrazione, la sottoscritta ha più
volte chiesto replica da parte
del sindaco per darne conto
in queste righe ma, nonostante la disponibilità dell’ufficio stampa, Sica non ha
avuto tempo e modo di farcela pervenire per cui ci riserviamo di pubblicarne la
risposta, se vorrà, nel prossimo numero.
Tiziana Troisi
Gastronomia
N° 29
28 Luglio 2012
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Viaggi e Assaggi
Perbacco a Pisciotta, da 25 anni continua con successo “Slow”
Pisciotta, siamo in uno dei
luoghi più belli del Cilento,
dove sembra che il mondo
si sia fermato. Il mare è azzurro e pulito come lo era
secoli fa, la natura è praticamente incontaminata, la
gente vive in maniera molto
“slow”, calma, tranquilla,
senza stress. Eppure siamo
solo a 150 km dal caos di
Napoli. Qui troviamo l’enoteca osteria “Perbacco” che
è stata aperta nel 1987,
quindi 25 anni fa. Il posto,
per chi arriva da Ascea, si
trova sulla destra poco
prima di entrare a Pisciotta.
Girovagando nel Cilento, mi
ci sono fermato per salutare
il titolare, Vito Puglia, un
personaggio storico della
“Slow Food”, l’associazione
internazionale che conta
oltre 100.000 iscritti in 150
paesi. Ricordiamo che Slow
Food opera per promuovere
l'interesse legato al cibo
come portatore di piacere,
cultura, tradizioni, identità,
e uno stile di vita, oltre che
alimentare, rispettoso dei
territori e delle tradizioni locali. Ebbene, da Perbacco a
Pisciotta da sempre è stata
utilizzata questa filosofia. Il
posto è veramente molto
bello, si pranza e si cena
VITO PUGLIA
unicamente all’aperto, tra
ulivi millenari e tanta natura. Dopo aver agevolmente parcheggiato, entro
nel locale e trovo Vito, sempre allo stesso posto, seduto
alla sua scrivania vicino al
PC con l’immancabile sigaretta. È veramente un personaggio interessante. Basta
parlargli poche volte per
rendersi conto che è uno
che ama ed ha sempre
amato le cose buone della
vita. Da sempre è alla ri-
cerca di prodotti particolari
e rari da poter offrire ai suoi
clienti affezionati alla vita
“slow”. Per certi versi, questo locale è da considerarsi
come la “Mecca”, per
quanto riguarda il buon
mangiare, nel senso che chi
arriva da lontano non può
non farci una visita. Subito
dopo di me è entrata una
coppia che arrivava dal Piemonte e si è complimentata
dopo aver mangiato e bevuto in questa splendida lo-
Linguine con acciughe, pomodoro e basilico
Ingredienti per 4 persone: 320 g di linguine,
200 g di acciughe, 300 g
di pomodori freschi, 2
spicchi d’aglio, 1 peperoncino piccante, foglie
di basilico, olio extravergine d’oliva del Cilento,
sale e pepe.
Procedimento: In un tegame, rosolate in poco
olio le acciughe, il peperoncino e l’aglio tritato.
Aggiungete i pomodori
tagliati a cubetti. Fate
cuocere il tutto per circa
10-15 minuti.
Aggiungete qualche foglia di basilico spezzettata, ancora un po’
d’olio. Aggiustate di sale
e pepe. Se occorre ag-
giungete un mestolo
d’acqua tiepida. Cuocete
le linguine al dente e
passateli in padella con il
sugo. Decorate con foglie
di basilico e delle acciughe.
Vino consigliato:
Barbetta 2009, Barbera
Sannio Doc, Antica Masseria Venditti.
cation. All’interno, appena
si entra c’è un piccolo angolo bar, poi sulla sinistra
troviamo una ricca selezione di vini attentamente
scelti che spaziano dal Cilento fino al nord più
estremo, mentre sulla destra
c’è una ricca raccolta di
pubblicazioni della Slow
Food. La mia sosta era solamente per un saluto, però
Vito ha insistito perché mangiassimo insieme un’insalata di pomodori. Alla fine
ho accettato. Ci siamo accomodati all’esterno, tavolacci
in legno, sedie impagliate
antiche e un’atmosfera da
favola. Proprio vicino a noi
c’è un albero d’ulivo immenso che, come Vito ci
racconta, ha oltre 1.500
anni.
Abbiamo mangiato quella
che è una versione rivisitata
della nostra “acqua-sale”:
biscotti bagnati di pane casereccio, con pomodori, basilico,
peperoncini
tagliuzzati e alici di menaica. Sarà uno dei piatti
più semplici del mondo, ma
in questa circostanza mi è
sembrato un “must” superlativo di colori, aromi e sapori. Abbiamo bevuto una
fresca Falanghina Vandari
dell’Antica Masseria Venditti, azienda che per il secondo anno consecutivo ha
ricevuto la chiocciolina
dalla guida “Slowine”. Per
finire abbiamo gustato un
misto di dolci, dove primeggiava un’interessantissima
caprese.
Naturalmente, oltre a questo, il locale propone una
ricca selezione di specialità.
Citiamo: alici ammollicate
in tortiera, gamberi gratinati
in foglia di limoni, involtini
di pesce bandiera con scamorza affumicata, fiori di
zucca con ricotta di bufala e
alici di menaica, paccheri
con pomodorini ciliegini e
scampi, spaghetti alla pisciottana, costine di maiale
in foglie di fico con patate
arrosto, pescato del giorno,
carni alla griglia, tagliere di
formaggi e tante altre cose.
Un bel posto con un’interessante filosofia che sicuramente aiuta a campare a
lungo. Che aspettate? Perbacco è aperto solo fino a
fine settembre.
Enoteca Osteria Perbacco,
Contrada Marina Campagna 5, 84066 Pisciotta
(SA). Tel. 0974.973889.
www.perbacco.it
Diodato Buonora
LA RICETTA