Referendum, il calendario dei Comuni per il voto all`estero e la

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Referendum, il calendario dei Comuni per il voto all`estero e la
Referendum, il calendario dei
Comuni per il voto all'estero e la
propaganda elettorale
di Roberta Giuliani
Si avvicina la data del 4 dicembre per il referendum costituzionale e Comuni,
prefetture, consolati sono sempre più alle prese con adempimenti e scadenze:
con due circolari la n. 42 e la n. 44 vengono scandite da ultimo le tappe per il
voto all'estero, la propaganda elettorale e la comunicazione politica. In regia, per
ricomporre il quadro di termini e procedure della consultazione elettorale, c'è la
Direzione centrale dei servizi elettorali del Viminale che con la pubblicazione
periodica di istruzioni e chiarimenti traccia la mappa di tutti gli adempimenti.
Propaganda e comunicazione
Dal 28 settembre è vietato a tutte le Pa di svolgere attività di comunicazione
«ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per
l'efficace assolvimento delle proprie funzioni». Il Viminale precisa che i titolari
di cariche pubbliche, possono compiere, da cittadini, attività di propaganda al di
fuori dell'esercizio delle proprie funzioni istituzionali purché non vengano
utilizzati mezzi, risorse, personale e strutture assegnati alle pubbliche
amministrazioni
per
lo
svolgimento
delle
loro
competenze.
Affissioni. Per quanto riguarda invece la propaganda, la circolare ricorda che le
disposizioni di spending review (comma 400 dell'articolo 1 legge 147/2013)
hanno disposto l'abolizione di quella indiretta e la riduzione degli spazi per la
diretta. Le giunte comunali dunque dal 1° novembre al 3
novembre dovranno stabilire e delimitare gli spazi da destinare alle affissioni
di propaganda nelle città con più di 150 abitanti: l'assegnazione è subordinata
alla presentazione di una domanda alla giunta entro il 31 ottobre con posta
ordinaria, elettronica certificata, via fax o anche consegnate a mano. La circolare
chiarisce le diverse modalità per l'invio della richiesta da parte di partiti o gruppi
politici e promotori del referendum. L'indicazione di questi ultimi, i nominativi
sono elencati nella circolare, è necessaria anche per la designazione dei
rappresentanti che potranno assistere alle operazioni di voto e scrutinio presso
gli uffici di sezione e provinciali e l'ufficio centrale per il referendum, nonché
presso l'ufficio centrale per la circoscrizione Estero e i seggi ivi istituiti.
Divieti per la propaganda. Dal 4 novembre sono poi vietate alcune forme
come volantini lanciati e propaganda luminosa mobile e fissa in luoghi pubblici,
mentre l'uso di altoparlanti su mezzi è consentito con alcuni limiti e subordinato
alla preventiva autorizzazione del sindaco o del prefetto se si svolge in più
Comuni. Altra precisazione riguarda poi la concomitanza della campagna
elettorale con la festa delle Forze armate del 4 novembre: i manifesti andranno
affissi in luoghi diversi dagli spazi riservati alla propaganda referendaria.
Par condicio. Durante la campagna referendaria si applicano poi le
disposizioni sulla parità di accesso ai mezzi d'informazione e di comunicazione
politica (legge n. 28/2000): è già online la delibera dell'Autorità per le garanzie
nelle comunicazioni mentre sarà comunicata la pubblicazione del
provvedimento della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la
vigilanza dei servizi radiotelevisivi.
Sondaggi. Dal 19 novembre e fino alla chiusura delle operazioni è vietato
diffondere i risultati di sondaggi demoscopici anche se condotti prima del
divieto: non è soggetta però a particolari autorizzazioni l'attività diretta a rilevare
all'uscita dei seggi gli orientamenti di voto degli elettori anche se la rilevazione
dovrà avvenire a «debita distanza» dai seggi e senza interferire sulle operazioni
elettorali. Inoltre potrà essere consentita, all'interno delle sezioni, la presenza
degli incaricati alla rilevazione del numero dei votanti nonché dei risultati degli
scrutini sempre a condizione che non venga turbato il regolare procedimento
delle attività elettorali.
Infine dal 3 dicembre e fino alla chiusura delle votazioni sono vietati
comizi, nuove affissioni di stampati, giornali murali, manifesti e propaganda
elettorale, quest'ultima poi non è consentita il giorno del voto entro 200 metri
dall'ingresso dei seggi.
Voto all'estero
La direzione centrale dei servizi elettorali ha formato l'elenco provvisorio dei
cittadini residenti all'estero aventi diritto al voto, ora spetta a Comuni e
Prefetture controllare «con la massima attenzione» i dati in esso contenuti. La
verifica – attraverso l'applicazione «Elettori Estero» all'interno del «DAIT
Servizi» è necessaria anche ai fini delle segnalazioni, alle sedi estere competenti,
delle posizioni di cittadini che, per qualunque motivo, abbiano perduto il diritto
di voto o che risultino deceduti o rimpatriati. Le cancellazioni dovranno essere
immediatamente segnalate al Consolato competente per evitare l'invio di plichi
con le schede a persone che non godono più del diritto di voto. Per quanto
riguarda gli elettori deceduti le cancellazioni dovranno essere effettuate entro il
7 novembre e comunicate all'ufficio consolare non più tardi del giorno
successivo.
I Comuni dovranno poi «immediatamente segnalare» all'ufficio consolare
competente gli elettori residenti all'estero iscritti nelle liste elettorali dopo la
compilazione dell'elenco provvisorio o i cittadini omessi pur avendo diritto al
voto: l'ufficio consolare provvederà alla conseguente ammissione al voto e
all'inclusione dell'elettore nell'elenco aggiunto. Queste comunicazioni dovranno
essere inoltrate via pec agli uffici consolari di competenza i cui numeri e indirizzi
sono presenti sul sito del ministero degli Affari esteri: questi recapiti sono utili ai
Comuni anche per l'invio della dichiarazione attestante l'assenza di cause
ostative al godimento del diritto di elettorato attivo su richiesta dell'ufficio
consolare. Cancellazioni e iscrizioni per trasferimento di elettori all'Aire non
dovranno
invece
essere
comunicate
ai
Consolati.
Voto in Italia. Si sta invece completando l'elenco degli elettori residenti
all'estero che votano in Italia, appena pronto sarà inserito nella stessa
applicazione "Elettori Estero". A questi cittadini i Comuni dovranno inviare la
cartolina-avviso Modello n. 6 (Ref) di colore verde, che sarà diversa da quella
(Modello n. 6-bis (Ref) di colore rosso) che dovrà invece essere inviata agli
elettori residenti in Stati in cui non è ammesso il voto per corrispondenza. Il
sindaco avrà la possibilità di attestare l'ammissione al voto di quei cittadini di
cui non risultano pervenute le richieste pur avendo tempestivamente optato per
il voto in Italia. I Comuni invece non potranno accogliere le richieste di quegli
elettori che non hanno optato per il voto in Italia: questi cittadini potranno
votare solo per corrispondenza appartenendo al corpo elettorale della
circoscrizione Estero. Le posizioni «stralciate» dall'elenco elettori saranno poi
inserite
in
un
apposito
elenco
dagli
uffici
consolari.
Il computo del voto. Per snellire le operazioni degli uffici elettorali di sezione,
la circolare suggerisce che, d'intesa con le Commissioni elettorali circondariali, le
liste sezionali vengano ricompilate (dopo il "blocco" delle liste stesse) in stretto
ordine alfabetico, al fine di agevolare la ricerca degli elettori al momento
dell'espressione del voto. Non dovranno quindi essere inseriti nelle liste sezionali
tutti gli elettori della circoscrizione Estero: saranno dunque eliminati
informaticamente dall'esemplare delle liste sezionali da destinare ai seggi e, solo
in casi in cui sarà tecnicamente impossibile, si potrà depennare manualmente
affiancando la dicitura «vota all'estero».
Entro il 16 novembre dovrà poi essere compilato dall'ufficiale elettorale
l'elenco in triplice copia degli elettori della circoscrizione Estero che non hanno
esercitato l'opzione per il voto in Italia e non sono residenti in Paesi in cui non si
può votare per corrispondenza.
Infine la circolare ricorda che devono essere considerate valide le opzioni di
votare per corrispondenza degli elettori temporaneamente all'estero arrivate al
Comune entro il 2 novembre: se l'ente è impossibilitato di comunicare questa
scelta telematicamente dovrà provvedere immediatamente a segnalare le relative
posizioni alla sede consolare per la conseguente ammissione al voto per
corrispondenza all'estero. Sono da considerare temporanei i residenti per motivi
di lavoro, studio e cure mediche ma anche chi risulta residente nel territorio di
altra sede consolare e chi svolge il Servizio civile all'estero.