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galaxia Memento - rivista del Mensa Italia - n. 4/2009 Prevenzione e salute: una questione di intelligenza di Natalia Buzzi A proposito di “salute” Il titolo di questo contributo avrebbe potuto chiudersi con un punto interrogativo, a mo’ di domanda posta ai Lettori. Ma ho preferito non metterlo, sì da dichiarare subito il mio, e perciò opinabile, punto di vista: la prevenzione sanitaria è (anche, ma non solo – si capisce) una questione di intelligenza. La possibilità di prevenire un ampio ventaglio di patologie, infatti, è a mio avviso correlata alle personali capacità di problem solving, per dirla all’anglosassone, dove però il “problema” non è la malattia, ma la salvaguardia del proprio stato di salute. La Costituzione dell’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità – recita 1: «Health is a state of complete physical, mental and social well-being and not merely the absence of disease or infirmity.» È riduttivo, oggi, e in Paesi come il nostro in particolare, pensare alla salute come a una semplice assenza di malattia o di infermità: la salute, dice l’OMS, è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale. Identificando con quella definizione di salute il nostro desiderata cui indirizzare le nostre capacità intellettive, noi dovremmo applicarci – in definitiva – per trovare la soluzione migliore per raggiungere il completo benessere. E non si tratta certo di un sofisma, perché un conto è trovarsi a combattere una malattia insorta, altro è l’evitarla ex ante. Malattie e autodeterminazione: l’esempio della mortalità evitabile Un ambito dal quale si può ben mutuare l’idea dell’evitabilità cui mi riferisco è quello legato alla mortalità così detta evitabile, appunto, vale a dire l’area dei decessi contrastabili con interventi di prevenzione, solitamente classificati secondo tre aree principali di azione: prevenzione primaria, diagnosi precoce e terapia, igiene e assistenza sanitaria 2. Volendo in particolare soffermarmi sull’auspicabile uso dell’intelligenza da parte del singolo cittadino (non ancora o, meglio, non necessariamente paziente) mi limito a considerare solo il primo gruppo, escludendo il secondo e il terzo perché condizionati in modo tutt’altro che trascurabile dalle politiche sanitarie messe in atto sia a livello centrale e regionale che dalle locali Aziende sanitarie (per esempio, campagne vaccinali, screening di massa, e così via). Al primo gruppo, invece, sono direttamente legate molte e significative scelte di carattere personale, e quindi la possibilità o meno di esprimere autonomamente la propria strategia di salute. È innegabile che l’espressione di decisioni soggettive riguardo ai temi della prevenzione richiede da un lato che i cittadini siano destinatari di adeguate campagne informative e, dall’altro, che vi siano i presupposti da parte del singolo per poter discernere tra le diverse opzioni. Ma laddove vi siano state efficaci iniziative di educazione sanitaria e in generale un’importante attività di sensibilizzazione alla prevenzione è altrettanto innegabile che ci si attenda dal singolo una sempre maggiore responsabiliz- zazione nella scelta della propria strategia, con il ricorso o meno, nella fattispecie, a stili di vita volti a contrastare l’insorgenza di malattie condizionate da scorretta alimentazione, uso di tabacco, consumo di alcool, guida pericolosa, tanto per citare le principali. A questi fattori sono infatti legate, come noto: • un’ampia sezione dei tumori dell’apparato respiratorio, ad esempio quelli dei polmoni, • alcune patologie cardiocircolatorie, tra le quali l’infarto miocardico acuto, • un’importante segmento di malattie del fegato, vale a dire le malattie epatiche da alcool, • una consistente parte dei traumatismi, e in particolare gli incidenti stradali. La dimensione della mortalità evitabile In Italia il numero di decessi annuo è intorno ai 550.000; di questi, circa 100.000 sono riconducibili a cause evitabili, e se si considera che la mortalità evitabile chiama in causa i soli decessi avvenuti entro il 75° anno di età è evidente che si tratta di un numero decisamente elevato. La tavola 1 mostra la curva di Lexis, vale a dire la distribuzione dei decessi per età, in cui sono evidenziati i decessi entro e oltre i 75 anni, con indicazione, fra i primi, di quelli cosidetti “evitabili”. Tavola 1- Decessi per età e genere, con evidenza delle morti evitabili (entro i 75 anni, in grigio) - Valori in percentuale – Italia, 2000-2002 Da: ERA – Epidemiologia e Ricerca Applicata – Atlante 2007 (cfr nota 2) 13 galaxia I valori indicati nella tavola mostrano che: • oltre la metà dei decessi maschili riguarda persone di almeno 75 anni (55%), percentuale che per le femmine sale al 75%; • fra tutti i decessi quelli evitabili rappresentano circa un quarto della casistica maschile, incidenza doppia rispetto all’analogo Memento - rivista del Mensa Italia - n. 4/2009 dato calcolato per le femmine. Di quelle morti evitabili oltre il 60% è addebitabile a cause correlate a errati stili di vita, vale a dire (come già ricordato) alcool, fumo, obesità, per citare le principali, quelle che a mio avviso rientrano nell’ambito dell’autodeterminazione personale e nella personale strategia di salute. La tavola 2 riporta l’incidenza di alcuni gruppi di cause di morte afferenti all’area dei decessi contrastabili con interventi di prevenzione primaria; sul gruppo traumatismi e avvelenamenti incidono ampiamente gli incidenti stradali, comunque prevenibili e in misura non trascurabile legati fra l’altro all’abuso di alcool. Tavola 2 - Decessi per genere e causa evitabile con interventi di prevenzione primaria Valori assoluti e percentuale sul totale dei decessi evitabili per tutte le cause – Italia, 2000-2002 Gruppo / Causa Maschi val ass Maschi comp. % Femmine val ass 8.053 49.379 5.393 3,7% 22,7% 2,5% 1.713 10.192 913 1,5% 9,2% 0,8% 43 ... 37 ... 47.746 32 21,9% ... 16.906 5 15,3% ... 2 2.389 ... 1,1% 618 0,6% 52 ... 32 ... 31.865 14,6% 9.699 8,8% Decessi evitabili con interventi di prevenzione primaria (a) 144.954 66,6% 40.115 36,3% Decessi evitabili con interventi: • di diagnosi precoce e terapia (b) • di igiene e assistenza sanitaria (c) Totale decessi evitabili (a+b+c) 17.027 55.710 217.691 7,8% 25,6% 100,0% 36.264 34.162 110.541 32,8% 30,9% 100,0% Tumori maligni » “” labbra, cavità orale, faringe; esogago » “” trachea, bronchi e polmoni » “” vescica Malattie nutrizionali » Deficienze nutrizionali Malattie del sistema circolatorio » Malattie ischemiche del cuore » Cardiomiopatia alcolica Malattie dell’apparato digerente » Gastrite alcoolica » Malattia epatica cronica e cirrosi Mintomi, segni e stati morbosi mal definiti » Sindrome della morte improvvisa del lattante Traumatismi e avvelenamenti » Traumatismi e avvelenamenti Femmine comp. % Da: ERA – Epidemiologia e Ricerca Applicata – Atlante 2007 (cfr nota 2) Un indicatore “sentinella”: la mortalità giovanile per incidenti stradali La locuzione “strage del sabato sera” è solo un espediente giornalistico per enfatizzare gli eventi mortali legati alla guida spericolata, spesso dettata dall’abuso di alcool, oppure il termine strage trova un suo fondamento nei numeri? L’andamento dei grafici della tavola 3 è piuttosto esplicativo: oltre 20.000 decessi per incidente stradale in 3 anni. Di questi, in un terzo dei casi si è trattato di ragaz14 zi tra i 15 e i 29 anni; è da notare come in questa fascia di età gli incidenti stradali rappresentino circa il 40% delle cause di morte, come evidenziato nella tavola 4, percentuale che scende a meno del 12% nella classe immediatamente successiva (30-44 anni) e che non supera il 5% nelle restanti fasce di età. SIG - Special Interest Groups I SIG attivi del Mensa Italia sono: Accademia Alighieri, Borsa, Calcio, Cinema, Cucina, Domandedaporci, Donazioni, Eros, Fantacalcio, Fotografia, Giochi, Giovani, Informatica, Job, Libri, MLab, M-obilita, Nautica, Parapsicologia, Scienze, Scrivere, Vincere, Vizi. Non tutti i Sig sono dotati di Mailing List o di Sito Internet dedicato. Per iscriversi alla mailing list spedire una e-mail con oggetto subscribe (unsubscribe per cancellarsi) a un indirizzo del tipo [email protected]. Altre informazioni e link: mensa.it » gruppi di interesse. galaxia Memento - rivista del Mensa Italia - n. 4/2009 Tavola 3 - Decessi per incidenti stradali per genere ed età Valori assoluti – Italia, triennio 2000-2002 Da: Cananzi G, Buzzi N. Mortalità evitabile per traumatismi e avvelenamenti: una analisi per Usl. – Rapporto Osservasalute 2008; 33-38. Tavola 4 - Decessi per incidenti stradali per genere e classe di età Composizione percentuale e incidenza su totale cause Italia, triennio 2000-2002 Età 0-14 15-29 30-44 45-59 60-74 75 e + Totale Maschi 1,8% 34,0% 22,5% 14,3% 15,4% 11,9% 100,0% Femmine 3,3% 25,5% 16,2% 14,6% 20,7% 19,6% 100,0% M+F 2,2% 32,1% 21,1% 14,4% 16,6% 13,7% 100,0% Cum. 2,2% 34,2% 55,3% 69,7% 86,3% 100,0% % su tot. 4,4% 39,9% 11,7% 2,6% 0,8% 0,3% 1,2% Fonte: elaborazione su dati Istat Conclusioni La mortalità evitabile rappresenta l’apice di un fenomeno molto più vasto, misurando solamente i decessi correlati alle cause sopra richiamate, eventi che riguardano, Natalia Buzzi è diplomata in "Giornalismo medico-scientifico" e laureata in "Economia e management dei servizi sanitari". È da vent’anni professionalmente impegnata nel settore ricerche e studi sulla pubblica amministrazione, con particolare riferimento agli ambiti demografico-epidemiologico, economico e del management sanitario. Professore a contratto presso l’Università di Roma Tor Vergata per l’insegnamento "Programmazione e organizzazione dei servizi sanitari", è autore di lavori scientifici, svolge docenze nell’ambito di corsi di formazione manageriale in Sanità e partecipa come relatore a numerosi convegni e seminari del settore. Da alcuni anni dirige una Società di ricerca specializzata nella ideazione e implementazione di strumenti di comunicazione quantitativa al servizio della decisione pubblica, la Nebo Ricerche PA, che negli anni ha stabilito rapporti di collaborazione e partnership con prestigiose Istituzioni (Istat, Istituto Superiore di Sanità, UnionCamere, Ministero della Salute, Cnel, Fondazione Baroni, Università di Roma Tor Vergata) per la realizzazione di prodotti di rilievo nazionale. [www.linkedin.com/in/nataliabuzzi] 1 2 3 come ovvio immaginare, una popolazione ben più vasta di soggetti malati o a rischio di malattia. Non stupisce quindi l’elevata numerosità di studi e ricerche su questo tema nella comunità scientifica internazionale 3, periodicamente aggiornati alla luce dell’evoluzione delle conoscenze cliniche, mediche e strumentali che possono modificare l’attuale classificazione delle cause evitabili. Oltre alla qualità della vita, nella premessa richiamata tramite la definizione di salute dell’OMS, va considerato anche l’ingente impatto economico determinato da patologie che potrebbero essere evitate e per le quali invece si assiste a un consumo altrettanto evitabile di prestazioni sanitarie. I costi direttamente o indirettamente correlati alle patologie evitabili riguardano molteplici aspetti, più o meno onerosi come i ricoveri ospedalieri, l’acquisto di farmaci, il ricorso a visite specialistiche, e così via; ai costi tipicamente sanitari se ne aggiungono altri di carattere socio-economico, ad esempio quelli dovuti ai giorni di lavoro perduti o all’impatto sul nucleo familiare determinato da un componente malato. La spesa pubblica e privata per i servizi socio-sanitari potrebbe essere pertanto sensibilmente ridimensionata con una riduzione della casistica delle patologie evitabili, liberando risorse che potrebbero essere riallocate più opportunamente altrove. Se le risorse non sono infinite – e non lo sono – “sprecarle” per prestazioni legate a patologie evitabili rappresenta una mancata applicazione di una (ovvia) logica a monte che imporrebbe, al contrario, di impegnarsi sulla conservazione della salute, scelta economicamente, oltre che individualmente e socialmente, più vantaggiosa. E più intelligente, appunto. La Costituzione dell’OMS è reperibile all’indirizzo http://www.who.int/governance/en/index.html. Cfr Buzzi N, Cananzi G et al. ERA Epidemiologia e Ricerca Applicata (http://www.atlantesanitario.it). Su http://atlantesanitario.it è disponibile un’ampia rassegna bibliografica sull’argomento, corredata nella quasi totalità dei casi dai testi integrali dei lavori. 15 galaxia Memento - rivista del Mensa Italia - n. 4/2009 Violazioni dei diritti umani e flussi migratori dall’osservatorio di Amnesty International di Pippo Provenza S tiamo attraversando, come già avvenuto tante volte nel passato recente e lontano, un’epoca di forti flussi migratori. Oggi l’ONU valuta che le persone che vivono in un paese diverso da quello di nascita siano circa 200 milioni. A questi vanno aggiunti i cosiddetti “sfollati”, che hanno lasciato la propria casa per raggiungere luoghi diversi, ma restando nel proprio paese. Ogni anno il numero dei migranti aumenta di circa 2,5 milioni. I migranti nel 1990 erano 155 milioni, nel 2005 avevano superato i 190 milioni e, come si è detto oggi si valuta che siano circa 200 milioni (fonte ONU). È questo un tema che non può non essere al centro dell’attenzione di una organizzazione come Amnesty International che ha la mission della difesa dei diritti umani. Infatti, come ci apprestiamo a vedere, all’origine dell’emigrazione si trovano sempre, nella sostanza, violazioni dei diritti umani. Come è infatti noto a tutti, le principali cause di emigrazione sono: le guerre militari e soprattutto civili, l’assenza di uno stato di diritto e la povertà. Ognuna di queste cause costituisce sempre una violazione dei diritti umani anche se, purtroppo, spesso esse sono una conseguenza dell’altra. Prima di vedere alcune situazioni particolari, sarà bene chiarire perché esistano sempre violazioni dei diritti umani per ognuna delle tre cause. Il caso che probabilmente non abbisogna di chiarimento è quello dell’assenza di uno stato di diritto, per cui, per definizione, esiste una violazione dei diritti umani poiché vi è la privazione della possibilità di eleggere propri rappresentanti alla guida della comunità. Ma, inevitabilmente, a ciò 16 si associano ulteriori privazioni di diritti connessi all’uso della forza ai fini del mantenimento dello stato dittatoriale, contro ogni attività che gli sia contraria. Conseguentemente si ha la privazione della libertà di associazione, della libertà di opinione e della libertà di stampa, la mancanza di garanzie in giudizio, lo strapotere della polizia e dei servizi di sicurezza, la tortura, la carcerazione indefinita in attesa di giudizio, le vessazioni nella propria attività, la perdita del posto di lavoro o l’aggressione fisica se si è dissidenti. Da ciò nasce l’esilio, la fuga in altri paesi dove non si corrano i pericoli che si corrono in patria. Ed è da queste situazioni che il più delle volte si originano i rifugiati. Nel 2005 i rifugiati nel mondo, secondo l’Alto Commissariato ONU per i rifugiati, erano 13,5 milioni pari al 7% dei migranti. Il valore in percentuale non fa sensazione, ma se si guarda al valore assoluto, la cifra di 13,5 milioni di profughi è invece impressionante, considerato anche che la correlazione fra regime non di diritto e correnti migratorie si riscontra oggi in almeno una cinquantina di paesi. Come si sa è in relazione a questi tipi di violazioni dei diritti umani che si costituì, nel 1961, Amnesty International per l’iniziativa dell’avvocato inglese Peter Benenson. Un’altra diffusa causa di flussi migratori è costituita dalle guerre, sia fra stati che all’interno di questi. Un elenco degli stati di guerra in atto nel 2009 sarà un’anticipazione sull’analisi che si farà in seguito sulle situazioni esistenti in alcuni paesi da cui partono le più consistenti correnti migratorie. I principali luoghi ove sono oggi presenti conflitti sono: • • • • • • Israele e Palestina Iraq Afghanistan Turchia (in Kurdistan) Russia (in Cecenia) Pakistan (in Pashtunistan e Balucistan) • India (in Kashmir e Assam) • Sri Lanka • Myanmar (ex Birmania) • Thailandia • Filippine • Somalia • Etiopia • Repubblica Democratica del Congo (in Kivu) • Uganda • Sudan (in Darfur) • Nigeria (nel Delta del Niger) • Algeria • Colombia Ma forse la più grave delle cause di migrazione è la povertà. Basta dire che oggi, secondo il “Programma Alimentare Mondiale” dell’ONU, oltre un miliardo di persone soffre la fame nel mondo, distribuendosi nel seguente modo fra i continenti: Asia 642 milioni, Africa 307 milioni, America latina 53 milioni, paesi sviluppati 15 milioni. Su questo punto va richiamata una riflessione. La povertà è innanzitutto frutto di disuguaglianza. Disuguaglianza fra i paesi e, nell’ambito di ogni paese, disuguaglianza fra gli individui. Essa in moltissime realtà, in modo particolare nei paesi comunemente definiti “terzo mondo”, costituisce violazione dei diritti umani poiché è il frutto di politiche discriminatorie portate avanti da stati gestiti nella corruzione originata dalla connivenza fra governi e imprese multinazionali. Alla base di questo dato di fatto c’è quel fenomeno comunemente denominato “globalizzazione”, fenomeno che di per sé sarebbe sano se non si fosse generato come neo colonialismo. galaxia Memento - rivista del Mensa Italia - n. 4/2009 Dopo la caduta del colonialismo, infatti, le ex colonie hanno avuto bisogno di essere assistite dalle nazioni che avevano una antica tradizione industriale sia in termini tecnico-organizzativi che in termini economico-finanziari. Da ciò si svilupparono le grandi multinazionali, seguite poi da imprese di minori dimensioni, che si sono insediate in quei paesi sostituendo al colonialismo degli stati il neo colonialismo delle multinazionali. Esse traggono grandi profitti da queste attività mediante lo sfruttamento sia delle risorse naturali che delle risorse umane, lasciando le popolazioni in condizioni di povertà da cui le stesse fuggono col miraggio del conseguimento di un maggior reddito in un paese più ricco. In proposito sono facili alcuni esempi per rappresentare le realtà di paesi che dispongono di enormi ricchezze naturali di cui sarebbe giusto che beneficiassero le loro popolazioni, ma che sono tuttavia fra i più poveri al mondo, mi riferisco alla Nigeria, grande produttore di petrolio, il cui PIL pro-capite nel 2007 è stato di 2.027 dollari, alla Repubblica Democratica del Congo ed alla Sierra Leone, grandi produttrici di diamanti ed altre risorse minerarie i cui PIL pro-capite nel 2007 sono stati rispettivamente di 311 dollari e 692 dollari (Fonte: Fondo Monetario Internazionale). Come si è detto in termini di povertà spiccano soprattutto molti dei paesi asiatici ed africani in cui si riscontrano livelli di PIL pro-capite molto al di sotto, non soltan- to dei paesi ricchi europei e nord americani, ma perfino della media mondiale che nel 2007 era di circa 10.000 dollari l’anno (a parità di potere d’acquisto). Tanto per dare qualche indicazione quantitativa, nello stesso anno il PIL pro capite era stato negli USA di 45.725 dollari, in UK di 35.634 dollari, in Italia di 30.365 dollari (25.304 euro). Di contro i paesi più poveri erano stati la già citata Repubblica Democratica del Congo (311 dollari) e lo Zimbabwe (188 dollari). Ma vediamo ora le situazioni di alcuni paesi da cui si sono originati in questi anni consistenti flussi migratori. I primi 10 paesi al mondo in termini di flussi medi migratori in uscita dal 2001 al 2005, secondo dati dell’ONU sono stati: Messico Cina Pakistan India Iran Indonesia Filippine Ucraina Kazakistan Sudan 400 mila (media annua) 390 362 280 276 200 180 140 120 103 In pratica questi stati alimentano la maggior parte del fenomeno migratorio mondiale. Ponendo attenzione sull’afflusso di migranti nell’Europa a 27, hanno inoltre rilievo: Marocco 80 Turchia 50 Ed i paesi comunitari Romania Polonia 30 16 Ma cerchiamo di capire, per alcuni di essi quali situazioni e condizioni generano il fenomeno. MESSICO PIL P.C. 2007 = 14.119 dollari PPA Emigr. Media annua 400 mila La situazione del Messico è del tutto particolare poiché si tratta di un paese con PIL piuttosto modesto confinante con uno dei paesi più ricchi del Mondo, verso cui, ovviamente, si indirizza la stragrande maggioranza delle correnti migratorie. Ma anche la situazione del rispetto dei diritti umani in Messico non può dirsi certamente delle migliori. Dal Rapporto annuale 2009 di Amnesty International si legge: “Membri dell’esercito e della polizia hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, tra cui esecuzioni extragiudiziali, uso eccessivo della forza, torture e detenzioni arbitrarie. Diversi giornalisti sono stati uccisi. Difensori dei diritti umani sono stati oggetto di minacce, accuse di reato costruite ad arte e procedimenti giudiziari iniqui. Persone che protestavano contro progetti di sviluppo economico sono state aggredite.” CINA PIL P.C. 2007 = 5.325 dollari PPA Emigr. Media annua 390 mila La Cina, già con il suo 1,336 miliardo di persone è facile che si venga a trovare ai primi posti in qualunque statistica mondiale, ma, tuttavia, la Cina ha molte Accesso all’area riservata del sito Internet mensa.it Oltre il 97% degli iscritti al Mensa Italia è oggi raggiungibile via posta elettronica. 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Tuttavia la situazione economica è aggravata dall’esistenza di grandi disparità di reddito fra le città e le campagne, fenomeno piuttosto recente probabilmente generato dall’insediamento nei grandi centri di stabilimenti produttivi di multinazionali che, pur mantenendo salari molto più bassi che in occidente, hanno prodotto un innalzamento dei redditi locali. Infatti, secondo il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite, il reddito medio nei grandi centri si può valutare circa il triplo di quello dei contadini. Secondo il documento ONU: “La disuguaglianza degli alti redditi porta un sentimento di ingiustizia sociale, esasperato da disoccupazione e corruzione“. Ma come è risaputo la Cina soffre di altri gravissimi mali sociali che certamente costituiscono molle di ugual forza, rispetto a quelle economiche, nel produrre emigrazione. La Cina ha un sistema giudiziario in cui non esiste alcuna garanzia di indipendenza. I processi subiscono forti e determinanti pressioni politiche e si svolgono quindi al di fuori degli standard internazionali del “giusto processo”. A ciò va aggiunto lo strapotere della polizia, che può arrestare senza processo e mantenere in “detenzione amministrativa” senza limiti di tempo e senza dover giustificare il provvedimento. In questo quadro il ricorso alla tortura è prassi ordinaria. Inoltre è in vigore in Cina la pena di morte, finora applicata, secondo valutazioni di Amnesty International, nei confronti di almeno 1.700 persone. In Cina non esiste la libertà di espressione e quindi di stampa e la stessa internet sono tenute sotto stretto controllo. Anche la libertà di religione è soppressa, con gravi vessazioni nei confronti di chi pratica religioni non ufficiali. 18 Memento - rivista del Mensa Italia - n. 4/2009 Una fonte di emigrazione è poi costituita dai tibetani, a causa del regime di terrore instaurato dalla Cina in Tibet. Per effetto di tali situazioni si verificano spesso arresti illegali basati su leggi speciali che alcuni stati indiani hanno adottato. PAKISTAN PIL P.C. 2007 = 2.594 dollari PPA Emigr. Media annua 362 mila Il Pakistan soffre innanzitutto della vicinanza all’Afghanistan. Numerose sono le gravi violazioni dei diritti umani commesse da gruppi armati, molti dei quali esplicitamente filo talebani, che hanno commesso rapimenti, torture, omicidi e prese di ostaggi. Le forze di sicurezza pakistane hanno da parte loro reagito con uccisioni e ferimenti di civili. A ciò si aggiunge il lancio di missili da parte di truppe americane dal territorio dell’Afghanistan su zone abitate del Pakistan ove sono presumibilmente presenti insediamenti talebani. Inoltre, sempre in nome della lotta contro il terrorismo, si verificano arresti illegali da parte della polizia che mantiene in detenzione senza processi anche per lunghi periodi, durante cui viene fatto un ricorso sistematico alla tortura, fino, spesso, alla totale sparizione delle persone. Tale stato di cose ha causato lo sfollamento di centinaia di migliaia di persone, moltissime delle quali vivevano peraltro in condizioni di estrema povertà, come risulta evidente anche dal basso livello del PIL pro capite. IRAN PIL P.C. 2007 = 10.570 dollari PPA Emigr. Media annua 276 mila In Iran sono state totalmente cancellate dal regime in vigore le libertà di espressione, associazione e riunione. Parecchi attivisti impegnati nella difesa dei diritti umani, in particolare delle donne, sono stati arrestati e sottoposti a processi non in linea con gli standard internazionali del giusto processo. La tortura è abitualmente praticata, così come la fustigazione e l’amputazione. La pena di morte è pesantemente applicata con un numero di esecuzioni che è secondo soltanto a quello della Cina. Almeno 346 esecuzioni sono note, ma il numero reale delle persone messe a morte è da ritenersi più elevato. Due uomini sono stati lapidati. Tra le persone messe a morte vi erano condannati minorenni. Il paese è anche attraversato da disordini sia di carattere etnico da parte delle minoranze di azeri, baluci, e curdi, che di carattere politico da parte delle opposizioni. Da parte internazionale, inoltre, vi è una forte contestazione riguardante il programma nucleare del paese ed il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha votato la proroga delle sanzioni economiche e politiche imposte negli anni precedenti, mentre il Segretario Generale dell’ONU ha chiesto di porre fine alle discriminazioni contro le donne, le minoranze etniche e le minoranze religiose. Tutto ciò ha creato una situazione del tutto particolare, poiché l’Iran è un paese in cui si riscontra sia una forte immigrazione che una consistente emigrazione. L’immigrazione proviene quasi totalmente dal confinante Afghanistan, da cui si valuta che siano entrati negli ultimi anni circa due milioni di persone, ma gli emigranti, fra cui molti profughi, hanno recentemente supera- INDIA PIL P.C. 2007 = 2.563 dollari PPA Emigr. Media annua 280 mila L’India è un altro paese di grande povertà. Questo è noto a tutti. Attorno alle grandi città esistono baraccopoli in cui nessuno sa quante persone abitano, con baracche del tutto prive di acqua ed i più elementari servizi igienici, ed in cui sono ancora endemiche malattie infettive come il colera. In varie parti del paese si verificano scontri di carattere religioso, politico od etnico. Fra le zone con disordini violenti spicca il cashmir dove si sono verificati scontri con la polizia che hanno causato parecchie decine di morti. galaxia Memento - rivista del Mensa Italia - n. 4/2009 to gli immigranti, per cui negli ultimi anni si è riscontrato un saldo negativo medio annuo di 276 mila unità. SUDAN PIL P.C. 2007 = 2.166 dollari PPA Emigr. Media annua 103 mila Quando si dice Sudan si richiama subito al pensiero il Dafur dove lo scontro fra le parti è causa di quotidiane violazioni dei diritti umani da parte di tutte le parti contendenti, gruppi armati ribelli e forze di polizia e di sicurezza dello stato, che causano quotidianamente morti e feriti e che hanno portato in alcuni casi allo sfollamento di decine di migliaia di persone anche con l’abbandono quasi completo di villaggi e città ed alla loro distruzione. Anche le violenze e gli stupri contro le donne sono all’ordine del giorno. Clamorosa è stata la richiesta, da parte del procuratore della Corte Penale Internazionale, di mandato d’arresto nei confronti del Presidente del Sudan Al Bashir per crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio. In questo contesto i tribunali hanno continuato a comminare sentenze di morte, anche nei confronti di donne e minorenni al di sotto dei 18 anni di età dopo processi iniqui non in linea con gli standard internazionali. Anche la libertà di stampa è del tutto assente e spesso i giornalisti non allineati subiscono pesanti vessazioni. Tutto ciò, accoppiato alle condizioni economiche davvero miserevoli di buona parte della popolazione, ha portato a flussi migratori rilevanti con una media di oltre 100 mila emigranti l’anno. TURCHIA PIL P.C. 2007 = 12.858 dollari PPA Emigr. Media annua 50 mila La Turchia sta conducendo uno sforzo per attenersi alle indicazioni che provengono dall’Unione Europea al fine di adeguarsi agli standard di rispetto dei diritti umani che costituiscono la premessa indispensabile per l’ammissione all’Unione stessa. Tuttavia nel paese è in corso da parecchi anni uno stato di belligeranza con la minoranza Curda che finisce con il costituire una remora nella strada dell’adeguamento del paese agli standard internazionali. A causa del conflitto, i cittadini turchi di origine curda sono oggetto di persecuzioni e aggressioni e di minacce anche alle loro proprietà ed alle loro attività. Anche le libertà di espressione e di associazione hanno risentito di questo stato di cose, mentre molti difensori dei diritti umani hanno subito vessazioni e persecuzioni. Per effetto di questo stato di cose, ma anche per le condizioni economiche in cui versano larghe zone del paese, l’emigrazione ha raggiunto volumi consistenti con parecchi rifugiati, specie appartenenti alla popolazione curda. Conclusioni Per concludere questa ricognizione sulle cause dei rilevanti flussi migratori della nostra epoca possiamo tentare di rispondere alla domanda: cosa si può fare ? Cosa si può fare oggi per gestire al meglio la situazione e cosa si può fare nel medio lungo termine. Nell’immediato abbiamo a che fare con una realtà che non possiamo ignorare: la situazione del nostro pianeta induce, per un motivo o per l’altro, milioni di persone ogni anno a migrare. Poiché esistono, come abbiamo visto, serissimi motivi perché queste persone prendano questa decisione, non resta che fare in modo che ciò avvenga nel modo migliore, curando che vengano rispettati allo stesso modo i diritti umani delle popolazioni dei paesi di destinazione e delle persone che migrano. Nello spirito sia della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, come del Patto sui Diritti Civili e Politici, del Patto sui Diritti Economici, Sociali e Culturali, della Convenzione sullo Status dei Rifugiati, e della Convenzione sui Diritti dei Lavoratori Migranti a cui si ispira, Amnesty International ha da tempo intrapreso una battaglia affinché in tutti i paesi le le- gislazioni, e soprattutto le prassi quotidiane, assicurino a tutti i migranti, rifugiati e non, il rispetto di uno dei principi fondamentali in materia di diritti umani, che cioè sia mantenuta integra la “dignità” di ogni persona, ossia che, tradotto in altri termini, ad ognuno sia assicurato il rispetto che merita soltanto perché “essere umano”, senza alcuna limitazione, vincolo od eccezione. È per questo che Amnesty ha lanciato in questi giorni la campagna “Io pretendo dignità” ed ha aderito alla campagna “Non aver paura”. La prima è una campagna, mondiale, volta alla lotta alla povertà ed allo sfruttamento, mentre la seconda vuole contrapporsi alla paura dell’alieno che si va diffondendo spingendo al più irrazionale razzismo. Ma ciò che soprattutto vuole conseguire Amnesty con la campagna “Io pretendo dignità” è rispondere al secondo quesito che ci eravamo posti: cosa si può fare nel medio lungo termine ? Si deve far sì che cessino nel mondo i grandi mali che oggi spingono all’emigrazione, lasciando che questa sia soltanto la scelta di una persona che vuole semplicemente vivere da qualche altra parte nel mondo, e non la necessità di fuggire dalla fame, dalla guerra o dalle persecuzioni. Non basterà quindi lottare perché il governo di ogni stato sia l’espressione della volontà popolare, o perché cessino le guerre che ancora insanguinano il mondo, bisognerà anche lottare perché vengano a cessare tutte le cause di povertà nel mondo, perché con la crescita, ossia l’aumento dei redditi, ci sia sviluppo, ossia fruizione da parte di tutti e quindi equa distribuzione, senza emarginazioni e discriminazioni, che cessino le politiche volte a favorire lo sfruttamento di molti per l’arricchimento di pochi, che vi sia lotta contro quella corruzione che non lascia che il mondo goda di uno sviluppo equo e sostenibile sia nel senso della fruizione della ricchezza, sia nel senso della sostenibilità ambientale dello sviluppo. 19 galaxia Memento - rivista del Mensa Italia - n. 4/2009 La navigazione di profondità parte 2 di Marco Gualmini www.marcogualmini.it Il deep web Come accennato nel precedente articolo il deep web è costituito dalle pagine non viste dai motori di ricerca sebbene in larga misura liberamente accessibili. Potrebbero essere aperte semplicemente digitandone l’indirizzo (URL), qualora lo si conoscesse. Solo una piccola percentuale di esse è tecnicamente inaccessibile in quanto protetta da password o da una richiesta di registrazione. Molte pagine del deep web sono generate al volo a partire da voci di un database: articoli di riviste, blog, cataloghi prodotti ecc. Secondo quanto previsto dagli sviluppatori l’accesso ad esse dovrebbe avvenire dietro compilazione di un modulo presentato da una pagina di ricerca del sito. Come esempio posso citare la rivista Nature online1, dove modulo di ricerca permette di trovare uno specifico articolo tra le migliaia a disposizione direttamente dalla home page del sito. Poiché è interesse degli stessi siti che le proprie pagine ‘profonde’ siano visibili ai motori di ricerca, il problema del deep web viene affrontato anche dai sistemisti web. I risultati di questo approccio attivo è sicuramente più efficace di quello passivo svolto da parte dei motori di ricerca, ma richiede un intervento tecnico da parte di tutti i siti offerenti. Un metodo è quello di elencare in alcune pagine già visitata dai crawler i link alle pagine sommerse, consentendo ai motori di ricerca di acquisirli. Per esempio molti siti propongono in home page alcuni loro contenuti a rotazione, con funzione sia pubblicitaria verso il visitatore sia proindicizzazione2. Pesca d’altura Ma torniamo alle nostre esigenze di ricerca. Una metodologia di ricerca profon20 da potrebbe essere composta da una prima fase di individuazione, con metodi tradizionali, di siti che potrebbero contenere la nostra meta. Successivamente la ricerca potrebbe proseguire utilizzando gli strumenti interni di questi siti. In altri casi il percorso potrebbe essere molto tortuoso ed imprevedibile. Un cercatore di successo dovrebbe avere un buon bagaglio di conoscenze multidisciplinari e capacità di pensiero laterale3. Come esempio di ricerca creativa propongo un caso nato da una richiesta fattami dal consocio Marco Riva. L’obiettivo fu quello di trovare lo schema elettrico dettagliato di un amplificatore Harman Kardon modello 770 per potere effettuare una riparazione. Pianificai la strategia di ricerca considerando l’uso di vari termini inglesi quali manual HK770, schematic, electric diagram ecc. I risultati consistevano al più in manuali di riferimento privi di schemi oppure proposte di acquisto degli schemi elettrici a pagamento. Dopo una buona ora di tentativi trovai un forum in cui qualcuno cercava similmente lo schema elettrico per un amplificatore modello PM665. Una risposta indicava un preciso URL che conteneva effettivamente quanto desiderato per quel caso: http://manuals.harman.com/hk /Service%20Manual/pm665%20s m.pdf Il passaggio immediato da provare fu quello di modificare manualmente l’URL come segue: http://manuals.harman.com/hk /Service%20Manual/hk770%20s m.pdf Et voilà, con un po’ di fortuna il documento venne a galla dalle profondità del deep web. Operatori di ricerca avanzata Nel numero precedente abbiamo visto gli operatori di ricerca prin- cipali, ricordiamo i doppi apici, +, -, AND e OR. Oltre a questi è possibile impiegare una serie di operatori “avanzati”, che in gran parte costituiscono le funzioni utilizzabili dalla pagina “Ricerca avanzata” di Google. Pochi ci fanno caso, ma in prossimità del campo di inserimento di Google, così come di altri motori di ricerca, è presente un link ad una pagina denominata “ricerca avanzata”, che offre un form di ricerca molto più complesso di quello presente nella pagina principale. Vediamo alcuni di questi operatori e la relativa denominazione nella pagina di ricerca avanzata: Site: denominato “visualizza (o escludi) risultati contenuti nel seguente sito o dominio...” Restringe la ricerca all’interno del dominio specificato. Esempio: intelligenza site:mensa.it cerca pagine contenenti il termine ‘intelligenza’ solamente nell’ambito del sito ‘mensa.it’ Per ottenere l’esclusione fare precedere dall’operatore meno. Filetype: denominato “Visualizza (o escludi) i risultati in...” Limita la ricerca ai soli documenti nel formato specificato. Esempio divina commedia filetype:pdf Cerca solamente file in formato Adobe PDF Link: denominato “Cerca pagine che contengano collegamenti alla seguente pagina...” link:marcogualmini.it cerca le pagina che hanno un link a quella indicata La pagina di ricerca avanzata contiene alcune funzioni che curiosamente non hanno un corrispondente operatore. È il caso di “Restituisci solo pagine web visitate...” che restringe la ricerca alla pagine accedute dal motore di ricerca non oltre un periodo temporale prefissato, oppure limitazioni per regione geografica. Viceversa alcuni operatori non hanno una voce corrispondente nella ricerca avanzata: Define: mostra la definizione offerta da alcuni siti selezionati per il termine indicato. Esempio: define:iq Ci mostra le definizioni della sigla IQ galaxia Memento - rivista del Mensa Italia - n. 4/2009 Termini sensibili Google riconosce il significato di alcuni termini che non hanno la funzione di operatori. A differenza degli operatori infatti questi non alterano il risultato della ricerca, ma si limitano ad aggiungere una informazione ai normali risultati. Si provi a digitare: Tempo Milano Immediatamente al di sopra dei risultati standard viene riassunta la situazione meteorologica relativa alla città di Milano. Cinema Bergamo Ci informa sulla programmazione delle sale cinematografiche di Bergamo Esistono molteplici termini “sensibili”, sebbene l’elenco sia differente a seconda che si stia utilizzando la pagina di Google italiana oppure in lingua inglese. Per modificare la lingua di Google dall’italiano all’inglese occorre cliccare “Google.com in English” nella pagina iniziale. Alcuni esempi, accettati dalla sola interfaccia inglese, sono: Time Bologna Weather Bologna Height Danny Devito Weight Sylvester Stallone Born date Nicole Kidman Lascio al lettore la possibilità di divertirsi nello scoprirne altri. Una costosa calcolatrice Poniamo di trovarci nella situazione di dover fare alcuni calcoli troppo complessi per la mente, di non avere a disposizione una semplice calcolatrice, di avere davanti un computer connesso ad Internet su cui non è installato alcun software calcolatrice. Nessun problema, usiamo una funzione poco nota di Google: Google calculator. Provate a digitare nel campo di ricerca una formula matematica senza farla precedere dal segno uguale, come si farebbe in un foglio elettronico. Sono accettati gli operatori classicamente usati in informatica quali + * / ! oltre a % per il calcolo del modulo, funzioni quali sqr() per la radice quadrata, funzioni trigonometriche, numeri complessi e altre. La guida relativa a questa funzione è molto scarna, ma esistono siti non ufficiali che riportano tutte le funzionalità mote4. È prevista la possibilità di utilizzare i simboli delle costanti matematiche quali e, pi, phi e fisiche: c, G, h, k, m_e. Per gli astrofili non mancano alcuni dati interessanti quali: au, r_moon, r_earth per il raggio della luna e della terra e così via. Utile per gli informatici è il convertitore tra basi numeriche: 14 in hex, 0xFF in binary, 0b1110 in octal. Chiunque invece può avere necessità di convertire valute ed unità di misura: 12 liters in US gallon, 1 oncia in grammi, 75 mph in km/h, 135 euro in yen. Cambiamo lingua Stanchi della solita interfaccia di Google in italiano o in inglese? Cliccate su ‘preferenze’ e cambiate a piacere la lingua dell’interfaccia. Oltre a decine di lingue di tutto il globo possiamo usare il latino, l’esperanto oppure, per masochisti o trekkiani estremi, il klingon. Non solo Google Il termine Google5 ha assunto per antonomasia il significato di motore di ricerca. Fino ai primi anni duemila questo onore era riservato ad Altavista. Secondo alcune stime sono attive decine di migliaia di motori di ricerca, anche se in gran parte si tratta di servizi di ricerca molto specializzati per tema o per esigenza specifiche. Tra i motori di ricerca generalisti a disposizione del pubblico possiamo citare6: Live search, il motore di Microsoft Yahoo, a forte componente commerciale Ask, da tempo impegnato nella sperimentazione di nuove tecnologie di ricerca Clusty, raggruppa i risultati in cluter tematici, da cui il nome Midomi, tu fischietti un brano e lui lo trova! Metacrawler, è un “metamotore”, ovvero combina i risultati di altri motori Ricerche nel tempo Perché limitarsi a cercare nello spazio quando possiamo cercare anche nel tempo? Purtroppo per ora solamente all’indietro. Sarebbe interessante vedere i siti web del futuro... Potrebbe accadere che una pagina web sia cambiata nel periodo tra l’ultima lettura da parte del crawler del motore di ricerca (versione sulla quale viene effettuata la ricerca) ed il momento in cui accediamo. Per consultare la pagina esattamente come fu vista dal bot è sufficiente cliccare su ‘copia cache’. Per consultare il contenuto di un sito come appariva mesi o anni indietro è eccellente lo strumento way back machine reperibile sul sito www.archive.org, il cui scopo dichiarato è quello di preservare per i posteri i prodotti della cultura umana dalla volatilità del web. Come appariva il sito del Mensa nel 2000? Scriviamo www.mensa.it e clicchiamo ‘take me back’, quindi scegliamo una data tra quelle proposte. Nel prossimo appuntamento parlerò di Egosurfing, ovvero cercare se stessi online, e presenterò i risultati di un sondaggio posto ai soci sull’argomento. 1 http://www.nature.com 2 É stato creato un protocollo per sottoporre ai motori di ricerca il contenuto di un sito, il sitemap: https://www.google.com/webmasters/tools/docs/it/protocol.html 3 http://it.wikipedia.org/wiki/Pensiero_laterale 4 http://www.googleguide.com/calculator.html 5 http://graphics.stanford.edu/~dk/google_name_origin.html 6 Un elenco non esaustivo è disponibile qui: http://www.dmoz.org/Computers/Internet/Searching/Search_Engines/ o su Wikipedia: http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_search_engines 21 galaxia Memento - rivista del Mensa Italia - n. 4/2009 LA REGISTRAZIONE BINAURALE Nota: questo articolo è stato diviso in due parti per evitare un’occupazione militare di Memento e permettere la digestione della prima parte prima di attaccare la seconda. Tuttavia, dato che per il prossimo Memento occorrerà aspettare un po’, chi avesse fretta di leggere la seconda parte la può scaricare dal sito dell’Associazione. L’utilizzo di una coppia di microfoni nel modo opportuno permette di effettuare delle registrazioni che riascoltate in cuffia forniscono una strabiliante ricostruzione della scena acustica originale. di Raffaele Grieco L’ alta fedeltà non esiste. Intesa come ricostruzione fedele del campo sonoro originale, in grado di fornire all’ascoltatore nel suo ambiente domestico l’illusione credibile che un evento sonoro (concerto) si stia svolgendo in quel momento davanti a lui, non è realizzabile. Soddisfatti col progresso tecnologico i requisiti su fedeltà timbrica, distorsione, dinamica e massimo livello ripro- 1 Neumann KU-100 2 22 3 AKG D-99C “Harry” Ognuno dei due microfoni capta e manda al registratore il segnale che arriva separatamente alle due orecchie dell’ascoltatore (umano o meccanico) che in quel momento li ospita. In fase di ascolto, il registratore invia i segnali ai due canali della cuffia, ovvero alle orecchie dell’ascoltatore, che percepisce quindi i segnali originariamente e rispettivamente captati dai microfoni. In soldoni, si può pensare che se la fedeltà di microfoni, registratore e cuffia è abbastanza elevata- il sistema ‘teletrasporti’ le orecchie dell’ascoltatore nel tempo e nello spazio nel punto preciso do- otteniamo una ricostruzione spaziale dello stesso evento sorprendente e spettacolarmente realistica. Per effettuare una registrazione binaurale si usano due microfoni di piccole dimensioni inseriti in un simulacro di testa umana (foto 12) o posti in stretta prossimità dei padiglioni auricolari di un essere umano o di nuovo di una testa finta. (3). ducibile, il problema insolubile risiede nell’acustica ambientale. (La dimostrazione formale di ciò è contenuta nel riferimento 1 in bibliografia). Esiste però una notevole eccezione, ossia la tecnica descritta in questo articolo: la registrazione binaurale. Se registriamo un concerto o altro evento sonoro con questa tecnica e la riascoltiamo con una cuffia stereofonica Sennheiser MKE-2002 + testa artificiale ve erano i microfoni ☺ L’effetto è veramente impressionante: la sensazione di essere fisicamente nell’ambiente di registrazione è eccezionalmente vivida, e un improvviso rumore che al momento della registrazione proveniva da un lato fa automaticamente voltare la testa all’ascoltatore del momento. Ci si sente fisicamente immersi nella sala originale, con la sua acustica, l’orchestra, i rumori del pubblico intorno a noi presenti e reali, e lo scarto della caramellina del ’32 da parte della vecchietta catarrosa a tre poltrone da noi è perfettamente localizzabile (e procura un fastidio indicibile -come du- rante lo spettacolo). Se riascoltiamo la registrazione subito dopo il concerto, nella stessa posizione dove abbiamo registrato, è difficile credere ai nostri occhi che ci dicono che l’orchestra non c’è più ☺. Dal punto di vista teorico, si tratta di ricreare il campo sonoro originale in due soli punti, che coincidono con le orecchie dell’ascoltatore, anziché tentare vanamente di ricostruirlo in tutto l’ambiente d’ascolto. La registrazione binaurale è quindi l’analogo acustico della fotografia stereoscopica, la quale cerca di ricostruire una scena tridimensionale non integralmente galaxia Memento - rivista del Mensa Italia - n. 4/2009 Sensore Captatore Supporto Riproduttore fotografia stereoscopica registrazione binaurale occhio macchina fotografica pellicola visore stereoscopico orecchio microfono registratore cuffia ma in corrispondenza degli occhi dello spettatore; in entrambi i casi la nostra percezione della realtà tridimensionale dipende dal fatto che disponiamo di due sensori in posizioni differenti; captando l’input visivo o acustico con delle apparecchiature in corrispondenza dei due sensori e riproducendolo separatamente per ognuno di essi, otteniamo una seria impressione di ricostruzione della scena visiva o sonora originale. Per qualche cenno sulla fotografia stereoscopica, vedi la sezione apposita. Sì, ma in pratica? Andiamo al concerto con la nostra attrezzatura (ricordiamo: microfono binaurale, registratore e eventualmente cuffia). Se vogliamo usare la testa artificiale ci portiamo pure quella. Per la verità quando posso io mi porto parecchia roba (fotocamera, fonometro, mini-torcia, taccuino…). Si occupa un posto buono nella sala e si prepara il tutto. In queste foto si vede come mi sono sistemato per un concerto jazz di amici; essendo ‘raccomandato’ sono andato prima e mi sono preso tre posti in prima fila, davanti ai quali ho sistemato la testa artificiale su uno stativo. Si collega il microfono al registratore e il gioco è fatto. Con questa sistemazione si capta nettamente in preponderanza il suono del gruppo, con poco contributo dell’acustica posteriore della sala (pessima, in questo caso). Ci sono anche molte meno interferenze e fastidi dal resto del pubblico. ☺ Appena finito il concerto, faccio riascoltare a qualcuno la registrazione e mi diverto a vedere le loro facce sbigottite; come detto, riascoltare la registrazione in queste condizioni è praticamente il massimo di illusione di realismo. Nota triste: Molti di quelli che provano per la prima volta la registrazione binaurale, superato lo choc iniziale, cercano di raccapezzarcisi e mi chiedono invariabilmente, puntando il dito contro il registratore: “Quanto costa?” (oh, tutti uguali, eh! Sembra un copione). Evidentemente sono arrivati alla conclusione che il merito sia dell’apparecchio, mentre chi ha letto fin qui ha capito che non è così (VERO?). A Napoli si dice di qualcuno non particolarmente sveglio che “tene ‘a capa pe’ spartere ‘e recchie” (=la testa gli serve solo per separare le orecchie). In effetti, questo è proprio lo scopo della testa artificiale e di tutta l’attrezzatura binaurale, nonché l’origine dello strepitoso effetto. Chissà se si può applicare a chi mi fa questa domanda… La cosa è triste perché questo scherzetto me lo hanno fatto ahimé anche alcuni consoci. D’ora in avanti siete preparati. ☺ In un altro caso in cui ero ospite richiesto dagli esecutori ho sistemato la testa verso il centro della platea, sopraelevandola con il treppiede in modo da captare bene il campo sonoro diretto dei suonatori. Qui mi sono permesso un certo arretramento sia perché l’acustica non era eccessivamente negativa, sia perché trattandosi di un convegno/concerto internazionale non volevo interferire troppo con la fruizione dell’evento da parte degli altri partecipanti. I quali oltretutto, essendo in maggioranza stranieri, si sono comportati tutti in maniera estremamente civile e ordinata… In altre occasioni in cui c’è minore libertà di azione lascio a casa la testa artificiale, indosso io personalmente il microfono binaurale (il coso a forma di stetoscopio della foto 3) e cerco di stare fermo durante tutto il concerto: il microfono è poco visibile, soprattutto se vesto di scuro, e il registra- 23 galaxia tore è facilmente camuffabile in grembo, conservando la possibilità di accedere ai controlli. Se si va in compagnia di un paio di amici, la cosa è ulteriormente semplificata: mi metto in mezzo a loro sfruttando la copertura da ambo i lati. È necessario stare fermi il più possibile durante la registrazione, perché qualsiasi movimento della testa provocherà uno spostamento apparente e contrario della sorgente alla persona che riascolterà quel punto della registrazione. Cioè se mentre registro ruoto la testa verso sinistra, l’ascoltatore avrà l’impressione che l’orchestra come per magia si sia sollevata in volo e spostata sulla destra. Occorre anche fare attenzione a non fare rumori, verrebbero tutti fedelmente registrati, e raccomandare agli amici di fare altrettanto; per questo bisogna saper scegliere la compagnia. Sembra difficile, ma il risultato ripaga ampiamente del sacrificio. Un effetto collaterale benefico dell’uso di questa tenica è che il famigerato problema delle cuffie, il cosiddetto “suono da dentro la testa”, non esiste più: normalmente, in cuffia, i suoni monofonici sembrano provenire appunto dall’interno del cranio, essendo generati contemporaneamente dai due lati, e i suoni stereo provengono dagli estremi di un segmento che passa per le orecchie. Questo difetto è causato proprio dall’estrema separazione dei due canali operata dalla cuffia, non adatta alle registrazioni convenzionali che in24 Memento - rivista del Mensa Italia - n. 4/2009 vece sono fatte e ottimizzate per l’ascolto tramite gli altoparlanti. Oltretutto, come si sa, in cuffia si sente molto meglio che coi diffusori per quanto riguarda la qualità sonora. Attrezzatura (…e se voglio provarci?) Come abbiamo visto, per effettuare una registrazione binaurale occorrono due cose: una coppia di piccoli microfoni (o un microfono binaurale vero e proprio) e un registratore; e dopo naturalmente una cuffia per il riascolto. Microfoni Oggi sul mercato sono disponibili diversi modelli di microfoni binaurali, di vario costo e qualità; quelli più economici possono benissimo servire per fare una prova e rendersi conto delle effettive potenzialità del sistema e magari farsi venire la voglia di passare a strumenti migliori. Alcuni indirizzi si trovano nella sezione riferimenti. I “classici” della registrazione binaurale (il Sennheiser MKE-2002, le teste artificiali AKG D-99C e Neumann KU-100) purtroppo non sono più in produzione, ma è ragionevolmente facile trovarli sul mercato dell’usato (eBay). È anche possibile tentare una fa- cile autocostruzione utilizzando dei piccoli microfoni commerciali e fissandoli in qualche modo a un archetto o altro congegno che possa tenerli in prossimità delle nostre orecchie (vedi per esempio i CoreSound nella foto). Ho visto anche soluzioni alternative, come fissare i microfoni alle stanghette degli occhiali, o sostituire gli altoparlanti di una cuffia con della capsule microfoniche, in modo da indossare la cuffia e avere i microfonini grosso modo al posto giusto, oltretutto rendendo impossibile agli altri spettatori capire perché accidenti andiamo a un concerto e poi ci sentiamo qualcos’altro in cuffia… ☺ Registratori Sono tramontati da tempo i tempi eroici dei primi cacciatori di Sony TC-510-2 galaxia Memento - rivista del Mensa Italia - n. 4/2009 suoni che andavano in giro con grossi e ingombranti registratori: a bobine, dapprima perché le cassette proprio non esistevano, poi perché (diciamolo) erano una vera schifezza; dopo un certo interregno in cui l’apparecchio principe è stato il registratore DAT portatile, ora sono disponibili ottimi registratori a stato solido che registrano senza supporti, sulla loro memoria interna, con qualità sostanzialmente superiore a quella del CD e del DAT. Vantaggi a iosa: basta lunghi riversamenti nel PC in tempo reale, basta rischio di inceppamenti e insalate di nastro, basta pericolo di cancellazioni da campi magnetici e metal detector… Nella foto il Sony PCM-D50, capace di registrare a 24bit / 96KHz e dotato pure di microfoni orientabili per registrazioni ‘normali’. Conviene comprarlo all’estero, ché in Italia costa più del doppio… Cuffie Qui la tecnologia è già da parecchio ad un ottimo livello: cuffie di qualità elevata (e volendo spendere anche elevatissima) sono disponibili a costi ragionevoli da molti anni; i modelli leggeri e aperti aiutano a non sentire ‘addosso’ la cuffia, migliorando ulteriormente l’illusione. Le più quotate fra le cuffie in commercio sono quelle di tipo elettrostatico, basate su un principio di funzionamento differente da quello degli altoparlanti normali (vedi glossario). La Casa più specializzata in questo settore è la giapponese STAX, che ha in catalogo numerosi modelli, di varie caratteristiche ma tutte elettrostatiche, con prezzi che in Italia vanno da 1 415 a 5600 Euro. Nelle foto vediamo il modello di punta SR007MkII e quello portatile alimentato a batterie SR-M001. Anche senza voler scomodare le elettrostatiche, è possibile reperire ottime cuffie, molto adatte al nostro scopo, per cifre sostanzialmente inferiori. Giusto per citare alcune marche: Sennheiser, Grado, Etymotic, Shure, Koss, AKG… Se comunque non si vuole proprio intraprendere la strada del binaurale puro, ci sono diverse altre possibilità: vedi la sezione “alternative” nella seconda parte. La localizzazione acustica (come funziona la baracca?) Il fatto di avere due orecchie separate poste ai lati della testa e distanziate mette in grado il cervello di individuare la direzione di provenienza di un suono. Il meccanismo principale si basa sulla differenza temporale di arrivo delle onde sonore e sulla loro differente intensità: se un suono viene prodotto alla destra dell’ascoltatore, esso arriverà prima e più forte al suo orecchio destro e dopo un breve intervallo e attenuato all’orecchio sinistro. Questa differenza temporale e di volume è massima nel caso che la sorgente sonora si trovi a 90° rispetto all’asse mediano della testa e via via più ridotta man mano che la sorgente si sposta verso l’asse di simmetria della testa, dove è pari a zero. Queste informazioni vengono sfruttate dal cervello per capire da quale parte grosso modo proviene il suono; la rifinitura e la risoluzione dei casi ambigui come la sorgente centrale si affidano a un altro meccanismo: intorno al foro di ingresso delle orecchie noi disponiamo di una struttura asimmetrica, il padiglione auricolare, il quale ha un effetto filtrante sulle onde sonore in arrivo; a seconda della direzione di provenienza, esse incontrano porzioni diverse del padiglione e subiscono diversi tipi di assorbimento, modificando così leggermente il loro suono (figura 1). Anche al variare dell’angolo orizzontale lo spettro di frequenze assorbite cambia (figura 2). Assorbimento delle frequenze per suoni frontali e posteriori 2 25 galaxia Quindi il cervello si basa proprio sulla differenza nelle frequenze assorbite, riflesse o rifratte dalle varie parti dell’orecchio per discriminare se un suono provenga dall’alto o dal basso, davanti o dietro e per migliorare la precisione della localizzazione basata sugli altri indizi. Applicando artificialmente dei filtraggi analoghi, ovvero attenuando o esaltando alcune frequenze, si può dare l’illusione che un suono, nella realtà proveniente dal padiglione della cuffia a 90° rispetto all’orecchio, venga dal davanti, dal retro o da sopra. Le applicazioni di questa tecnica nella parte 2. La fotografia stereoscopica (l’analogo ottico) Nella fotografia stereoscopica si utilizza una macchina fotografica con due obiettivi (foto 1), distanti quanto i nostri occhi, che crea sulla pellicola due immagini leggermente sfasate del soggetto (2). Le due foto vanno inserite in un visore stereoscopico (3), che si incarica di inviare a ognuno degli occhi solo l’immagine di sua pertinenza; il cervello riceve nuovamente le due immagini 1 2 26 Memento - rivista del Mensa Italia - n. 4/2009 sfalsate della scena originale e con i suoi meccanismi percettivi ricostruisce la scena e fornisce l’impressione di tridimensionalità originale, basandosi sulle differenze tra le due immagini. Un’altra tecnica è quella che fonde le due immagini in una sola, colorandole diversamente (4). Questa volta la separazione fra le immagini inviate ai due occhi viene svolta da occhialini con lenti colorate che fanno sì che ai due occhi arrivi solo l’immagine originariamente a destra o a sinistra, rispettivamente. Questa tecnica ha il vantaggio che gli occhialini sono leggeri ed economici, infatti sono questi che vengono distribuiti durante le proiezioni cinematografiche 3D; lo svantaggio è che fondamentalmente l’immagine è percepita in B/N. Un’altra tecnica è quella che fonde le due immagini in una sola, colorandole diversamente. Questa volta la separazione fra le immagini inviate ai due occhi viene svolta da occhialini con lenti colorate che fanno sì che ai due occhi arrivi solo l’immagine originariamente a destra o a sinistra, ri- 3 spettivamente. Questa tecnica ha il vantaggio che gli occhialini sono leggeri ed economici, infatti sono questi che vengono distribuiti durante le proiezioni cinematografiche 3D; lo svantaggio è che fondamentalmente l’immagine è percepita in bianco e nero. Al posto di quelli colorati è possibile utilizzare degli occhialini non colorati ma diversamente polarizzati, però questo complica la generazione dell’immagine da guardare: io l’ho vista utilizzata solo una volta, in una proiezione cinematografica di supporto a un concerto. Ultima chance, gli occhialini elettronici: due piccoli schermi LCD posti davanti agli occhi li oscurano alternativamente in sincrono con il televisore in modo da separare temporalmente le immagini che competono ai due occhi. Per questa tecnica occorre un circuito di sincronizzazione e quindi un collegamento fra occhialini e televisore o proiettore. Oltre al costo molto superiore della soluzione. Però sembra che questa sia la tecnica di elezione per i nuovi tentativi di TV 3-D. galaxia Memento - rivista del Mensa Italia - n. 4/2009 mente il cervello e fargli credere di guardare una scena realmente presente davanti a noi. Ancor meno le immagini dinamiche. Invece, per motivi ignoti, la cosa funziona molto meglio con l’acustica: come detto, udendo un rumore al nostro fianco, è estremamente difficile per non dire impossibile che l’ascoltatore non ruoti istintivamente la testa verso il suono. In questo modo sono anche stati fatti dei gagliardi scherzi ☺. La fotografia stereoscopica è entrata recentemente anche nel campo della fotografia digitale: è possibile montare un obiettivo speciale su una macchina fotografica digitale SLR e ottenere delle foto stereoscopiche, da guardare con l’apposito visore. Inoltre, a settembre 2008 la Fuji ha presentato alla Photokina di Colonia un nuovo sistema per la fotografia 3D digitale, consistente di una macchina fotografica con due obiettivi, un visore e un sistema di stampa che permettono di vedere le immagini in 3D senza usare occhialini o altri accessori. Per questo sistema la Fuji ha già in cantiere usi speciali, tra cui scatti doppi contemporanei (normale/tele), foto ultra-panoramiche, ripresa contemporanea film/foto, foto doppie con parametri diversi. Cercare notizie sul “Fujifilm FinePix Real 3D System”. La fotografia stereoscopica non è un’invenzione recente: sembra che risalga al 1840 o giù di lì. In questa storia Disney (“I tre paperini e Nonna Papera”, realizzata da Carl Barks nel 1950) Nonna Papera mostra ai nipotini delle fotografie stereoscopiche delle cascate del Niagara che secondo il traduttore sono state scattate… nel 1904! In appendice riporto anche la versione originale delle stesse vignette; un confronto può essere istruttivo ☺ C’è da dire che il realismo della visione stereoscopica è inferiore a quello della registrazione binaurale: anche guardando attraverso un visore perfetto una fotografia stereoscopica perfetta, non si riesce mai a ingannare completa- 27 galaxia Per provare di persona, una delle parole chiave è “ViewMaster”: esiste da diversi decenni una serie di visori concepiti apposta per la fotografia stereoscopica, per lo più a livello di giocattolo: le foto sono unite a gruppi di 7 (coppie) in un caricatore circolare che va inserito nel visore; si punta quest’ultimo contro una fonte di luce e… ci si bea della veduta. Riferimenti (Per chi non ne ha a bastanza) Parte 1 - Articoli facili (*) 1. Cos’è l’alta fedeltà - Paolo Nuti, SUONO n. 96, settembre 1980. 2. Gli altoparlanti e i loro segreti (parte I) - Giancarlo Gandolfi, SUONO n. 88, dicembre 1979 3. Tecnica di ripresa OSS - Maurizio Ramaglia, AUDIOreview n. 8, giugno-luglio 1982. 4. Sennheiser MKE-2002, microfono stereo per testa artificiale - Paolo Nuti, AUDIOreview n.11, novembre 1982. 5. L’olografia sonora di Bob Carver - Paolo Nuti / Bebo Moroni, AUDIOreview n. 33, novembre 1984. 6. The Blue Max affair - Robin Lanier, AUDIO, November 1989. 7. Binaural overview: ears where the mikes are, part 1 & 2 - John Sunier, AUDIO, November, December 1989. 8. Riproduzione ed ascolto dei suoni - Carlo Zuccatti, AUDIOreview n. 88, 90, novembre 1989, gennaio 1990. 9. The Aachen head system: Binaural recordings for headphones and speakers - K. Genuit, W. R. Ray, AUDIO, December 1989. 10. La localizzazione delle sorgenti sonore - Pierfrancesco Fravolini, AUDIOreview n.97, 99, settembre - novembre 1990. 11. Percezione tridimensionale della sorgente sonora - Carmelo Saraceno, AUDIOreview n. 136, marzo 1994. 12. Perché il multicanale non ha sfondato - Marco Valerio Ma28 Memento - rivista del Mensa Italia - n. 4/2009 sci, AUDIOreview n. 293, settembre 2008. 13. Natural listening with a dummy head - Stephan Peus, documento Georg Neumann GmbH, Berlin. 14. Donald’s Grandma Duck Carl Barks, Vacation Parade n. 1, July 1950. Ed. italiana “I tre nipotini e Nonna Papera”, Zio Paperone n. 60, settembre 1994. (*) data la difficile reperibilità di molti di questi articoli, il sottoscritto li rende disponibili tramite scansione o fotocopia agli interessati. Basta mandare una riga. L’elenco degli articoli difficili nella seconda parte. Glossario (Per chi ignora) DAT Digital Audio Tape. Nastro in cassetta per registrazioni digitali. Introdotto dalla Sony nel 1986, gettò nel panico le case discografiche perché è in grado di fare una copia identica di un CD oppure di registrare -per esempio dal vivo- con qualità superiore al CD stesso. DSP Digital Signal Processor. Circuito specializzato per effettuare calcoli ad altissima velocità. Vengono sfruttati in campo audio per elaborare i suoni in tempo reale e ottenere vari effetti, come applicazione della HRTF, simulazione di un campo sonoro riverberato, filtraggi, equalizzazioni… Questi circuiti sono pesantemente usati in tutti gli apparecchi recenti citati per i loro scopi di simulazione di campo sonoro, adattamento a un mezzo riproduttivo diverso da quello di progetto, eccetera. Elettrostatico Gli altoparlanti elettrostatici sono costituiti da una membrana piana, estremamente sottile e leggera, trattata in modo da essere conduttiva; si trova immersa fra due griglie metalliche. La membrana viene caricata con una elevata tensione e il segnale musi- cale viene applicato alle griglie in opposizione di fase: la membrana viene attirata alternativamente verso le due griglie, generando il suono. La forza che mette in moto la membrana è quindi applicata su tutta la sua superficie, pertanto la stessa può essere sottile (pochi micrometri) e leggerissima, ottenendo una strepitosa qualità sonora. Gli altoparlanti dinamici (quelli più diffusi, sono quelli della tua radio/ televisore/ registratore/ ecc.) sono invece formati da un tronco di cono di cartone, plastica o materiale simile per caratteristiche meccaniche; al vertice è attaccata una bobina di rame in cui passa il segnale audio; la bobina è immersa nel campo magnetico di una calamita e l’insieme si comporta come una elettrocalamita, muovendo il cono seguendo la musica. Essendo pilotato in un solo punto, il cono deve avere una certa rigidità e quindi essere pesante, e ciò inficia la qualità del suono emesso. Quindi è molto difficile far generare decentemente tutte le frequenze udibili dall’uomo (10 ottave) a un altoparlante siffatto; allora quasi tutti i costruttori di diffusori dividono il compito tra più altoparlanti di caratteristiche diverse e purtroppo questo crea altri problemi; i diffusori elettrostatici ne hanno molto meno bisogno, infatti molti montano un solo altoparlante, eventualmente in più esemplari identici per aumentare il volume sonoro ottenibile e la dispersione su un ampio angolo. galaxia Memento - rivista del Mensa Italia - n. 4/2009 HRTF Head-Related Transfer Function. Le onde sonore che giungono all’orecchio, a seconda della direzione di provenienza, subiscono diverse riflessioni e assorbimenti da parte del padiglione auricolare. L’HRTF è la descrizione matematica di questo fenomeno e viene usata negli apparecchi moderni per effettuare delle elaborazioni e -per esempio- simulare un suono proveniente dal retro dell’ascoltatore anche in assenza di un altoparlante in quella posizione. Psicoacustica Studio di come gli esseri umani percepiscono i suoni; la percezione non consiste meramente del processo fisico di messa in movimento del timpano e dei successivi, ma anche dell’effetto che essi hanno sui nostri circuiti nervosi e dell’interpretazione che il cervello dà degli input sonori. Uno dei principali è quello della localizzazione spaziale, che in questo articolo è stato citato frequentemente. Un altro è quello della percezione di una nota bassa in assenza della stessa, ma in presenza delle sue armoniche. APPENDICE Nella seconda parte: • migliorare l’ascolto binaurale • alternative di registrazione • alternative in riproduzione • tecnica • riferimenti web …sì, ma se voglio provarla (magari senza spendere) e saperne di più? Parlane col tuo Segretario Regionale e proponigli di chiedere al Mensa Campania una conferenza sull’argomento. La registrazione binaurale è una delle proposte nel catalogo delle conferenze disponibili, comprende sia approfondimenti teorici che parte pratica ed è già stata tenuta con successo diverse volte. 29