E` un canide, non un felino

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E` un canide, non un felino
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COPPARO
GIOVEDI’ 28 OTTOBRE 2010
LA NUOVA
LA CACCIA ALL’ANIMALE
BERRA
«E’ un canide, non un felino»
Il Centro tutela della fauna: resta un esemplare di grossa taglia
di Marcello Pulidori
COCCANILE. L’hanno rivisto. Ma alle
ore 19 di ieri la storia ha preso una piega
ben diversa. Non sarebbe, infatti, un puma (o comunque un grosso felino) l’animale a cui da giorni danno la caccia polizia provinciale e Corpo Forestale dello
Parole che, stando anche
alla conferma del comandante della polizia provinciale di
Ferrara, suonano quasi come una sentenza, anche se
l’animale ancora non è stato
bloccato.
Un grosso cànide, quindi.
E non un puma. Sfuma così,
assieme al terrore delle famiglie che risiedono nella zona
di Coccanile, anche la fascinosa suggestione che i felini
da sempre suscitano.
Quindi, secondo l’esperto
bolognese, si tratterebbe di
un esemplare appartenente
alla famiglia dei cànidi. E
qui il cerchio si allarga, perchè a questa famiglia di
mammiferi fanno parte animali come i cani, i lupi, le
volpi, addirittura gli sciacalli.
Nel pomeriggio di ieri, intanto, la prefettura aveva diramato una nota in cui ricordava che qualora «l’esame
delle stesse impronte del
grosso felino, confermi che
si tratta di un animale selvatico e pericoloso, e lo stesso
animale venga individuato,
Stato. Ieri sera, Rudi Berti responsabile
del Centro Ricerca Fauna Selvatica non
ha avuto dubbi: «Escludo - ha detto l’esperto dopo aver visionato l’area e le impronte - si tratti di un felino. E’ senza dubbio un cànide di grossa taglia».
L’incidente ieri in via Brusantina
Tamponamento
in due all’ospedale
A sinistra:
l’impronta
del grosso
cànide
larga più
di 10
centrimetri
A destra:
i coadiutori
al lavoro
il dottor Rudi Berti responsabile del Centro Tutela e Ricerca Fauna Esotica e Selvatica, di Brento (frazione di
Sasso Marconi, provincia di
Bologna; ndr), peraltro già allertato - scriveva la viceprefetto Ricciardi - provvederà
alla cattura ed al trasporto
dell’animale per il ricovero
nel suddetto Centro».
L’avvistamento di ieri, a
questo punto non più del puma ma con ogni probabilità
(e secondo Berti) del grosso
cane, risale alle prime ore
della mattinata ed ha comprensibilmente messo in allerta anche i coadiutori della
Provincia che hanno setacciato Coccanile.
A ridare fiato alle ricerche
è stata proprio la grande impronta (larga più di 10 centimetri, vedi foto) rinvenuta e
successivamente prelevata
grazie ad un calco nelle campagne del paese copparese.
Impronte ritenute del massimo interesse, in quanto molto più grandi di quelle fino
ad ora ritrovate.
Rero. Sabato in via Molino
Porte aperte
alla centrale gas
RERO. Sabato prossimo, dalle 11 alle 14, Stogit (società di Snam Rete
Gas) aprirà le porte al pubblico della
centrale di “Sabbioncello” (sita in
via Molino, a Rero), per un Open Day
rivolto alla cittadinanza. L’iniziativa
è occasione per comprendere il funzionamento
dell’impianto, le tecnologie, l’attenzione per la
sicurezza e
la sostenibilità ambientale. Nel corso della visita, i tecnici illustreranno
il ciclo produttivo,
il
funzionamento della La centrale Sabbioncello
struttura e
risponderanno alle domande dei visitatori.
Lo stoccaggio del gas naturale è un’attività che riveste grande importanza perché permette di garantire continuità della fornitura alle case, agli
edifici pubblici e alle imprese. L’utilizzo del gas naturale al posto dei
combustibili tradizionali, infatti, permette di limitare l’emissione in atmosfera di sostanze inquinanti. Un sito
di stoccaggio non è un serbatoio, né
un deposito; bensì una struttura rocciosa all’interno della quale il gas viene conservato nella sicurezza con
cui la natura lo ha custodito per milioni di anni. Nel periodo estivo il
gas viene immagazzinato in giacimenti naturali, mentre durante l’inverno il gas viene estratto e immesso
nelle reti di distribuzione per soddisfare tutte le esigenze dei consumatori. Per informazioni telefonare al numero 0533-607738. (m.can.)
Le ricerche del cànide restano comunque affidate al
comandante della polizia provinciale, su disposizione della stessa viceprefetto (con
delega alla
Protezione civile) Ricciardi che per
tutta la giornata di ieri ha seguito le operazioni. Polizia provinciale e
Corpo Forestale hanno anche scattato numerose fotografie.
L’orma lasciata
dalla zampa è larga
più di 10 centimetri
BERRA. Poteva avere conseguenze ben più
gravi l’incidente stradale verificatosi ieri
mattina, tra Berra e Cologna, in via Brusantina. Il bilancio è di due donne, una di 50 anni,
l’altra di 28, trasportate per accertamenti all’ospedale di Copparo. Nessuna delle due donne tuttavia ha riportato ferite serie, infatti come confermato dai sanitari e dagli agenti
della polizia municipale (nella foto) - i due feriti sono stati sottoposti solo ad accertamenti. Sempre secondo la polizia municipale di
Berra, intervenuta per i rilievi che dovranno
accertare eventuali responsabilità, l’incidente, avvenuto poco dopo le 8 di ieri, sarebbe
stato causato da un tamponamento a catena
che ha viste coinvolte tre auto. Le due donne
- la più giovane residente a Berra, l’altra a Jolanda di Savoia in via Albersano - rimaste
leggermente ferite erano ognuna sulla propria autovettura, mentre illesa è uscita la
conducente della prima auto della fila. La polizia municipale dovrà anche stabilire le esatte cause del tamponamento. Gli stessi sanitari del Pronto Soccorso copparese avrebbero
riscontrato il classico “colpo di frusta” al collo, purtroppo conseguenza tipica nei tamponamenti. L’intervento dei vigili urbani si è
protratto fino alle ore 10; per la gestione del
traffico sono arrivati a supporto anche i carabinieri di Berra. (m.puli.)
Jolanda di Savoia. Pareri discordi sul progetto
JOLANDA DI SAVOIA. Come anticipato lo scorso 13 settembre in un incontro pubblico, dal prossimo 1 dicembre
a Jolanda partirà la raccolta
differenziata “porta a porta”,
ed essendo il primo comune
della provincia ad intraprendere questa strada, sarà un
esempio per tutti gli altri. In
un ulteriore incontro con i
cittadini, martedì sera, il comunicatore ambientale Alberto Rovesti e il direttore di
Area spa Raffaele Alessandri, hanno presentato presso
il teatro comunale le modalità di gestione di questo nuovo servizio. In novembre un
informatore ambientale, incaricato dal Comune e da
Area, consegnerà ad ogni famiglia il kit per la raccolta
differenziata e il calendario
dei giorni in cui gli operatori
di Area passeranno a raccogliere i diversi rifiuti che dovranno essere esposti la sera
prima.
Lo stesso Rovesti, spiegan-
Da dicembre prenderà il via
la raccolta rifiuti porta a porta
JOLANDA DI SAVOIA
Nuovo incontro
JOLANDA DI SAVOIA.
Per illustrare le modalità
relative al nuovo progetto
di raccolta differenziata
“porta a porta”, i promotori del servizio hanno organizzato anche un altro incontro pubblico coi cittadini di Jolanda: l’incontro è
stato programmato infatti
per il prossimo 10 novembre. (s.v.)
Un momento
della
serata
al teatro
do come comportarsi per
una ottimale raccolta differenziata, ha ammesso che all’inizio è normale che ci sia
qualche difficoltà, ma con il
tempo diventerà un’abitudi-
ne.
I cittadini sono schierati in
due parti: da una parte chi
pensa che il progetto sia una
buona iniziativa, dall’altra
chi ritiene invece che sarà
tutto inutile. «
Credo che il progetto andrà a buon fine e che riciclare sia una cosa giusta - dice
Valentino Mateucci - ma
sarà difficile da gestire. Inoltre nel paese ci sono molte
persone anziane e secondo
me faranno fatica ad accettare questo nuovo sistema».
Qualcun altro invece vede
la cosa in modo più negativo:
‹Ci troviamo bene con il sistema attuale - dice Ermano
Succi - non vorrei che la gente iniziasse ad abbandonare i
rifiuti lungo il ciglio delle
strade o gettarli nei canali».
«Diventeremo “Napoli 2” tuona una ragazza d’accordo
con Succi - trovo che non sia
affatto una iniziativa positiva». «Per me invece l’unico
problema, - interviene un altro residente - essendo un
paese agricolo nel quale quasi tutti hanno un giardino,
sarà quello relativo alla raccolta del verde e degli scarti
delle potature». (s.v.)
Valpagliaro. Un locale propone serate con enologi tra Chianti, Gutturnio e Sangiovese
Una lezione per scoprire i grandi vini
VALPAGLIARO. Un locale
che si sta facendo conoscere
sempre più grazie ad iniziative enogastronomiche, in un
ambiente verde a due passi
dall’idrovia ferrarese e dalle
chiuse. E’ il ristorante La Paradora, rilanciato e gestito
con un crescente successo da
due anni da Sergio Ferrioli
con la moglie Giovanna e la
figlia Simona. Il locale collabora attivamente tra l’altro
con il comitato del Borgo Valpagliaro che organizza la festa del salame da succo che
si è tenuta con successo a fi-
ne estate. La presenza del locale fa sì che un numero crescente di visitatori percorra
la pista ciclabile che corre
lungo il Volano: e l’autunno
può essere una buona stagione per assaporare un ambiente tra Formignana e Ferrara: inoltre la pista passava
dalla storica Villa Mensa (a
Sabbioncello San Vittore) fino a Final di Rero, e all’affascinante e via delle Siepi
sempre lungo il fiume. Ed
una serata si è svolta anche
nei giorni scorsi: si è trattato
di un quiz davanti a numero-
si avventori durante il quale
il sommellier Roberto Gatti,
giudice internazionale in numerosi concorsi enologici (la
prossima tappa la farà tra
breve in Cile) ha proposto
(tra tipiche specialità ferraresi) il simpatico gioco in cui
c’era da indovinare tre importanti vini: Chianti, Gutturnio e Sangiovese. L’iniziativa ha avuto successo, con
soddisfazione dei titolari del
locale: «Certamente - spiegano i titolari - ci sarà un calendario di altre serate. Un modo per stare assieme e far
crescere l’amore per il buon
mangiare e bere».
Concetti analoghi li ha
espressi Gatti, che ha detto a
sua volta che la «cosa più importante è l’occasione per fare crescere la cultura del vino di qualità».
La trattoria
osteria
La Paradora
di Valpagliaro