Dalla Sede Nazionale Delibera n. 192 Il Presidente Nazionale
Transcript
Dalla Sede Nazionale Delibera n. 192 Il Presidente Nazionale
News letter n. 02 del 10/03/2016 Dalla Sede Nazionale Delibera n. 192 Il Presidente Nazionale - visto lo Statuto sociale; visto Regolamento di attuazione ed esecuzione; a seguito della delibera del Consiglio nazionale del 14 novembre 2015; DELIBERA di indire, presso la Sede Centrale di Archeoclub d’Italia, Piazza Amba Alagi 18 - Roma per il giorno 1 aprile 2016 alle ore 21 in prima convocazione e per il giorno 2 aprile 2016 alle ore 10 in seconda convocazione, l'Assemblea Ordinaria dei Soci con il seguente ORDINE DEL GIORNO 1) elezione del Consiglio nazionale triennio 2016-2019 2) elezione del Collegio dei Revisori dei Conti triennio 2016-2019 3) elezione del Collegio dei Probiviri triennio 2016-2019. Il Presidente Nazionale f.to pres. Claudio Zucchelli Roma, 16 novembre 2015 Lista dei candidati per il Consiglio Nazionale collegio unico Anna BARRA – archeologa, consigliere nazionale uscente, Sede di Castel Sant’Angelo (RI) Evita CECCARELLI – insegnante, consigliere nazionale uscente, presidente della Sede di Pisa (PI) Claudio CIPOLLONE - già dirigente Presidenza Consiglio dei Ministri, consigliere nazionale uscente, Sede nazionale Roma (RM) Pietro CIRIGLIANO – operatore dei beni archeologici, consigliere nazionale uscente, presidente Sede di Policoro (MT) Antonio CRISCI, avvocato, presidente Sede di Santa Maria Capua Vetere (CE) Giulio DE COLLIBUS – già presidente del Parco regionale Sirente-Velino, fondatore del Museo “Genti d’Abruzzo”, consigliere nazionale uscente, presidente della Sede di Pescara (PE) Giuseppina LIUZZO - insegnante, consigliere nazionale uscente, presidente della Sede di Catania CT) Fortunata Flora RIZZO - insegnante, consigliere nazionale uscente, presidente della Sede di Cefalù (PA) Angelo RUBINO – tecnico di laboratorio, consigliere nazionale uscente, presidente della Sede di Altamura (BA) Rosario SANTANASTASIO – geologo, consigliere nazionale uscente, Sede di Torre del Greco (NA) Walter SCOTUCCI – medico chirurgo, consigliere nazionale uscente, presidente della Sede di Monterubbiano (AP) Alberto SILVESTRI – dottore in lettere, presidente della Sede comprensoriale di Aricino Nemorense (RM) Maria Cristina VINCENTI – archeologa, consigliere nazionale uscente, Sede comprensoriale di Aricino Nemorense (RM) Maria Rosa VITALITI – giornalista, consigliere nazionale uscente, presidente della Sede di Belpasso (CT) Claudio ZUCCHELLI – presidente di sezione del Consiglio di Stato, consigliere nazionale uscente, Sede nazionale Roma (RM) Lista dei candidati per il Collegio Revisori dei Conti Michele DEL CASTELLO - commercialista revisore dei conti, vice presidente della Sede di Pescara (PE) Antonino GRECO – geologo, revisore uscente, Sede di Bari (BA) Costantino PALMITESSA - avvocato tributarista, revisore contabile, revisore uscente, Sede nazionale, Barletta (BT) Caselli PAOLO – sindacalista, revisore uscente, Sede di Firenze (FI) Ugo ZANNINI – direttore Museo Civico Falciano del Massico, consigliere nazionale uscente, presidente della Sede di Falciano del Massico (CE) Lista dei candidati per il Collegio Probiviri Innocente CATALDI – avvocato, probiviro uscente, presidente della Sede di Gravina in Puglia (BA) Ermanno de FRANCISCO – consigliere di Stato, probiviro uscente, Sede nazionale Roma (RM) Domenico DOMINICI – docente universitario di Istituzioni di Diritto Pubblico, probiviro uscente, Sede di Messina (ME) Giovanni Paolo GASPARI - manager pubblico, probiviro uscente, Sede nazionale, Roma (RM) Maria Anna LAGIOIA - docente, presidente della Sede di Triggiano (BA) Giovanni MARLETTA – magistrato, probiviro uscente, Sede di Piazza Armerina (EN) Giovanni MOSCHETTA – avvocato, probiviro uscente, Sede nazionale Roma (RM) Antonia SPINETTI BARTOLO – docente, probiviro uscente, Sede di Bari (BA) Lista dei candidati per il Consiglio Nazionale Rappresentante regionale REGIONE ABRUZZO Alessandro BENCIVENGA - insegnante e dottore di ricerca in archeologia e storia antica, consigliere nazionale uscente, presidente della Sede di Sulmona (AQ) REGIONE BASILICATA Vincenzo FUNDONE- fotografo professionista, presidente della Sede di Melfi (PZ) REGIONE CALABRIA Lorenzo Antonio CHIRICÒ - archeologo, presidente della Sede di Simeri Crichi (CZ) REGIONE CAMPANIA Francesco DI CECIO - architetto, presidente della Sede di Capua (CE) REGIONE EMILIA-ROMAGNA Paolo LOSI - dottore commercialista, consigliere nazionale uscente, Sede di San Secondo Parmense (PR) REGIONE FRIULI-VENEZIA GIULIA Aniello LANGELLA - medico chirurgo, presidente della Sede di “Caput Adriae” Monfalcone (GO) REGIONE LAZIO Claudio LO MONACO - architetto, Sede di Formello (RM) REGIONE LOMBARDIA Susanna VIGANO’ - dottoressa ricercatrice in storia ed istituzioni dei Paesi Afro-Asiatici, consigliere nazionale uscente, presidente della Sede di Brescia (BS) REGIONE MARCHE Vermiglio RICCI - preside scuola media, presidente della Sede di Cupra Marittima (AP) REGIONE MOLISE Francesco VALENTE - architetto, consigliere nazionale uscente, Sede di Termoli (CB) REGIONE PUGLIA Barsanofio CHIEDI - archeologo, presidente della Sede di Oria (BR) REGIONE SARDEGNA Umberto GUERRA - pedagogo indirizzo storico, presidente della Sede di Santu Lussurgiu (OR) REGIONE SICILIA Vincenzo PIAZZESE - Guida Turistica, consigliere nazionale uscente, presidente della Sede di Ragusa (RG) REGIONE TOSCANA Franca RAGGI - preside scuola media, consigliere nazionale uscente, Sede di Firenze (FI) REGIONE UMBRIA Paolo CERMELJ - ingegnere elettrotecnico, consigliere nazionale uscente, presidente della Sede di Perugia (PG) REGIONE VENETO Gerolamo FAZZINI - insegnante, consigliere nazionale uscente, presidente della Sede di Venezia (VE) Le Sedi locali informano… SEDE LOCALE LUBRENSE CALENDARIO 2016 La Parrocchia Antica Cattedrale Santa Maria delle Grazie, in collaborazione con l’Archeoclub lubrense e i volontari del Servizio Civile Nazionale del Progetto “Storie e tradizioni” hanno realizzato il calendario per l’anno 2016 con fotografie e descrizioni delle Chiese e delle Cappelle afferenti alla parrocchia di Massa Centro. Oltre a scandire lo scorrere del tempo per la “comunità domestica”, le illustrazioni e i contenuti che caratterizzano il calendario hanno l’obiettivo di far conoscere e riscoprire beni storici e artistici presenti nel territorio lubrense, che, in quanto ricchezza per i singoli e la collettività, vanno tutelati e preservati. Tutela, conoscenza e riflessione sui Beni Culturali sono temi cari all’Archeoclub di Massa Lubrense, ma oltre all’obiettivo di far conoscere e apprezzare i luoghi sacri del territorio, il calendario vuole essere amplificatore di un messaggio molto più profondo: come suggerito dal parroco Don Gennaro Boiano c’è bisogno di riscoprire la capacità di stupirsi, ammirando le bellezze dei monumenti storici, scrutando la magnificenza del creato per ritrovare nel passato il vigore delle proprie radici e guardare con occhi diversi la realtà che circonda. Il calendario quindi non è solo un lavoro interessante e graficamente curato, ma una guida illustrata, di ampio respiro, che invita a recuperare la memoria artistica, storica e religiosa. Imma De Angelis Presidente della Sede: Stefano Ruocco – cell. 338.3474193 e-mail [email protected] SEDE LOCALE LENTINI MARC CHAGALL AL CASTELLO URSINO DI CATANIA I numerosi soci dell’Archeoclub di Lentini, sabato 10 febbraio, guidati dal presidente, prof. Pippo Cosentino, e dalla past-president, prof.ssa Maria Arisco, hanno visitato la mostra “Chagall. Love and Life”, allestita presso il Castello Ursino di Catania. Una occasione da non perdere, e così è stato. Sono esposte, attraverso otto sezioni tematiche, centoquaranta opere di Marc Chagall, provenienti dalla collezione dell’Israel Museum di Gerusalemme. Disegni, olii, litografie, acquarelli: appena una parte della variegata produzione artistica dell’autore, che ripercorrono, quasi cronologicamente, la sua vita e raccontano la sua originale poetica. Marc Chagall nacque a Vitebsk nel 1887, nella Bielorussia ancora zarista, da una famiglia di origine ebraica. Nel 1910 si trasferisce a Parigi, dove entra in contatto con esponenti delle avanguardie artistiche del tempo e conosce il cubismo di Pablo Picasso. Tornato in Russia, partecipò con entusiasmo alla rivoluzione del 1917. Ma il dissenso politico da lui manifestato lo indusse a tornare nel 1922 in Francia, costretto però a lasciare nel 1941 e a rifugiarsi in America per sfuggire alle persecuzioni razziali. Tornerà in Francia alla fine della seconda guerra mondiale, per stabilirvisi definitivamente, ma dalla quale spesso si sposterà, in giro per il mondo, per realizzare le sue numerosissime opere. La sua produzione artistica è varia e multiforme. Realizzò quadri, sculture, mosaici, arazzi, vetrate, in uno stile dalle tinte forti, oscillante tra cubismo e surrealismo, ma che forse è meglio definire lo stile lirico di Chagall. La sua arte - quasi sospesa tra fede e ragione, tra sogno e realtà, filtrati attraverso il giuoco della memoria e del ricordo - sembra descrivere un mondo di favola fuori dal tempo, che sprigiona ottimismo e gioia di vivere. I suoi temi ricorrenti sono: la vita rurale in Russia, i ricordi dell’infanzia, le comunità ebraiche, le pagine della Bibbia, sempre raccontati con candore e delicatezza. La sua originale lingua poetica nasce - non a caso – dall’assimilazione, come è stato giustamente rilevato, delle tre culture nelle quali si è sempre riconosciuto: la cultura russa, la cultura ebraica, la cultura occidentale. E Marc Chagall è nello stesso tempo “il russo di Vitebsk, che con amore e nostalgia racconta la sua terra; l’ebreo perseguitato che piange la sorte toccata al suo popolo; il francese di adozione che illustra le favole di La Fontaine, dimostrando sempre che, da gran conoscitore dell’anima, sapeva ritrarre le debolezze umane senza emettere giudizi”: tutt’altro che un “artista tormentato”, come a volte si è tentato di presentarlo. Ma il contenuto non è stato da meno del contenitore e Castello Ursino è entrato in perfetta simbiosi con Marc Chagall. Fatto costruire tra il 1239 e il 1250 da Federico II di Svevia, su progetto di Riccardo da Lentini, il castello, concepito e realizzato come avamposto militare, sorgeva su un promontorio circondato dal mare (Castrum Sinus, castello del golfo). Maestoso e imponente, ha pianta quadrata, con muri di due metri di spessore, quattro torrioni agli angoli e due torri semicilindriche mediane. Il suo rigoroso schema geometrico è emblematico del razionalismo architettonico svevo, che voleva coniugare compattezza e solidità della struttura con la ricerca di valenze simboliche di gusto arabo. Il castello, ispirato ai modelli dei castra di epoca medioevale, venne pertanto ideato e costruito con funzionalità difensive, ma le modifiche subite nel corso del tempo lo hanno trasformato in altro. Fu dimora, infatti, dei reali aragonesi dal sec. XIV al sec. XVI, che vi apportarono ritocchi non sempre opportuni. Successivamente, il vicerè Giovanni de Vega, nel corso del XVII sec., lo trasformò in residenza di gusto rinascimentale, stravolgendone l’originario impianto. Ancora, la colata lavica del 1669 coprì i bastioni e colmò i fossati, allontanandolo dal mare, mentre i terremoti - del 1693 prima e del 1818 dopo - lo danneggiarono pesantemente. Nel corso del XIX sec. fu trasformato, invece, in prigione. I restauri avviati nel 1934, con “un pesante e non sempre rigoroso intervento”, lo hanno riportato tuttavia alle primitive forme sveve e, dove non è stato possibile, a quelle rinascimentali. Severa e compatta la struttura, altrettanto severo e compatto l’interno. Al piano terra una corte ampia e luminosa e quattro grandi sale fiancheggiate da ambienti minori. Le scale a chiocciola, all’interno delle torri semicilindriche, conducono al piano superiore (di cui restano solo tre vani), che doveva probabilmente rispecchiare l’impostazione del piano terra. Da castrum a palatium a carcere. Oggi Museo Civico, ricco e interessante. Il Castello Ursino, Marc Chagall: Catania nella sua veste migliore. Marisa Cardillo Presidente della Sede: Pippo Cosentino cell. 339.5833443 e-mail [email protected] SEDE COMPR. AREA PAESI ETNEA – BELPASSO, PATERNO’, ADRANO “ ALLA SCOPERTA DELLA CAVE DI GHIARA” Nell’ambito degli appuntamenti per la conoscenza, la tutela e la salvaguardia del territorio, la presidente dell’archeoclub di Belpasso e consigliere nazionale, Maria Rosa Vitaliti, grazie alla disponibilità della preside della scuola media statale N. Martoglio di Belpasso, prof.ssa Anna Spampinato, nell’aula conferenze dell’istituto, in collaborazione con il Cai Belpasso, si è svolta la conferenza-dibattito sul tema “ Alla scoperta della cave di Ghiara” a cura del dott.geologo Filippo Musarra che, ha iniziato la descrizione delle cave, con l’ausilio delle proiezioni di immagini, citando inizialmente la novella del Verga “Rosso Malpelo, che narra di un ragazzo abituato a lavorare in una cava di rena rossa (ghiara), ubicata tra Monserrato e la Carvana, quartieri di Catania. La presentazione si è articolata attraverso l’illustrazione dei fenomeni geologici che hanno portano alla formazione dello strato di ghiara al di sotto di ogni colata lavica. Il relatore successivamente ha indicato l’uso che in passato si faceva della ghiara, che era molto usata in edilizia per la realizzazione degli immobili costruiti dopo i due drammatici eventi distruttivi che hanno interessato l’area di Catania alla fine del XVII secolo, ovvero la distruttiva colata lavica del 1669 e il terrificante terremoto del 1693. Attraverso un ampio uso di suggestive immagini, il geolologo, Filippo Musarra, ha condotto gli alunni della scuola media Martoglio insieme ai docenti e soci dell’Archeoclub d’Italia – sede di Belpasso, in un viaggio virtuale all’interno di alcune cave che lo stesso ha visitato, nell’ambito dei suoi studi in materia e ha fatto vivere ai presenti il contrasto cromatico tra il nero della volta e il rosso della ghiara, presente, sia nelle pareti che nel piano di calpestio delle cave. Ha descritto un percorso immaginario che si è snodato tra le tantissime gallerie di cui sono formate le cave, che ora convergono e poco dopo divergono, formando un labirinto dove si può avere la sensazione di perdere l’orientamento. La relazione si è conclusa con l’indicazione delle forme di vita che hanno colonizzato questo ambiente ipogeo, che è molto diffuso, sia al disotto della Città di Catania, che di molti paesi pedemontani. Le cave di ghiara sono ambienti ipogei che meritano di essere tutelate, conosciute, studiate e portate alla conoscenza dei più, anche perché, come è capitato in una cava ubicata nel Comune di San Pietro Clarenza, la Soprintendenza dei Beni Culturali ed Ambientali di Catania ha dichiarato la stessa “Area di interesse archeologico” per la presenza di reperti etno –antropologici da salvaguardare. Una cava di ghiara che per il momento non ha avuto la stessa buona sorte di quella San Pietro Clarenza, è quella ubicata nelle "sciare" Susanna, circa 200 metri a nord del viale Mario Rapisardi a Catania. Tale cava segnalata al dott. Filippo Musarra dallo speleologo Giuseppe M. Cantone ,che l’ha ampiamente visitata, attualmente rischia di sparire per sempre a seguito di ampi movimenti di terra che stanno interessando l’area per probabili costruzioni edilizie cancellando per sempre oltre che la memoria di tale sito anche presunti reperti archeologici. A tale notizie interviene la Presidente e Consigliere nazionale Archeoclub, Maria Rosa Vitaliti chiude il dibattito facendo un appello alle Istituzioni competenti di Catania e regionali:” non permettere la distruzione di questi preziosi ambienti ipogei che rappresentano testimonianza della memoria storica della nostra terra di Sicilia e se sarà necessario interverremo tutti gli Archeoclub della Sicilia e d’Italia”. Presidente della Sede: Maria Rosa Vitaliti cell. 334.6260311 e-mail [email protected] SEDE LOCALE BISIGNANO CONVEGNO SULL’ENIGMA DI COZZO ROTONDO Dopo molti anni si cerca di rifare luce sul mistero di questo sito archeologico. Cozzo Rotondo, un sito archeologico del comune di Bisignano (CS), il cui enigma rimane ancora irrisolto. Dopo molti anni si ritorna a parlare di questo tumulo che ha sempre suscitato interesse tra la popolazione residente e non solo, la cui natura è sicuramente opera dell’uomo. Durante la Seconda guerra mondiale perfino i tedeschi si interessarono di Cozzo Rotondo, pensando che al di sotto potesse celarsi un ricco tesoro. Nella metà degli anni ’80 del secolo scorso, il caso era ritornato prepotente all’attenzione della cronaca quando importanti studiosi provenienti da tutto il mondo ipotizzarono che sotto questa collinetta artificiale potesse esserci la tomba del re Alarico o di Alessandro il Molosso. Le indagini all’epoca si fermarono ai soli studi geologici, ma non seguì una più accurata campagna archeologica. Vennero realizzati alcuni sondaggi sul tumulo, ma non si proseguì verso una lettura attenta di tutta l’area circostante che potrebbe fornire elementi rilevanti per comprendere più a fondo questo che, ad oggi, rimane ancora un mistero irrisolto. Alla luce di queste considerazioni l’Archeoclub d’Italia sede di Bisignano vuole tornare a fare chiarezza sulla questione di Cozzo Rotondo con un convegno che si terrà sabato 12 marzo 2016 ore 17,15 nella Sala Conferenze “R. Curìa”, Viale Roma - BISIGNANO (CS). «Le motivazione che ci hanno spinto a organizzare questo appuntamento - spiega il presidente dell’Archeoclub di Bisignano Alessandro Sireno - sono molteplici: innanzitutto il voler riportare all’attenzione, in particolare tra le giovani generazioni, questo importante sito archeologico per niente tutelato e valorizzato. L’altra questione è quella di capire, con l’aiuto di esperti del settore, se le indagini svolte negli anni ’80 possono essere ritenute esaustive oppure se, considerate le nuove tecniche e le nuove strumentazioni utilizzate oggi dagli archeologi, ci siano le condizioni per effettuare una nuova campagna di studi. La questione di Cozzo Rotondo, quindi, non va letta solo all’interno delle ricerche della tomba e del tesoro del re Alarico o di altri condottieri del passato: questo luogo va studiato ed esplorato a prescindere da cosa possa o non possa celare al suo interno, perché l’importanza del tumulo è il tumulo stesso, che è il più grande tra tutti quelli presenti sul territorio italiano. A tal proposito, l’Archeoclub d’Italia sede di Bisignano propone la realizzazione di un percorso culturale che comprenda i tanti luoghi di interesse archeologico presenti sul nostro comune da poter sottoporre all’attenzione dei tanti appassionati del settore». Nel convegno interverranno: - Damiano Grispo, sindaco f.f. del Comune di Bisignano; - Rossella Schiavonea Scavello, archeologa e dottoranda Università della Calabria; - Alessandro Sireno, presidente Archeoclub d’Italia sede di Bisignano; - Rosalbino Turco, docente I.I.S. “E. Siciliano” di Bisignano. L’appuntamento è realizzato in collaborazione con il Comune di Bisignano e l’Associazione Culturale Gentes. Durante la serata verrà proiettato il documentario storico su Cozzo Rotondo, curato dall’Associazione Culturale Gentes, con immagini inedite tratte dell’archivio privato del fotoreporter Luigi Braile. Presidente della Sede: Alessandro Sireno - cell. 328.4266966 email [email protected] LA RETE ARCHEOCLUB D’ITALIA Per il collegamento a tutte le attività facenti capo alle Sedi locali aderenti, vedi: http://www.archeoclubitalia.org Archeoclub d’Italia onlus - Piazza Amba Alagi 18, 00199 Roma Tel. 06.44202250 – fax 06. 23328898 e-mail [email protected] sito web www.archeoclubitalia.org