Intervista alla Presidente ANIPIO dalla rivista Pulizia Industriale e
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Intervista alla Presidente ANIPIO dalla rivista Pulizia Industriale e
intervista LA PULIZIA E L’IGIENE DEGLI OSPEDALI: UN GRANDE OBIETTIVO ANCHE PER ANIPIO a colloquio con la dottoressA Mongardi, presidente dell’associazione che raggruppa gli infermieri italiani specialisti nel rischio infettivo (ISRI): “Negli operatori addetti alle pulizie dei delicati luoghi di cura vi è la necessità di sviluppare un forte senso di responsabilità sull’importanza del loro lavoro, sulle modalità di esecuzione delle pulizie e sulla qualità dei materiali usati” di MAURIZIO PEDRINI Abbiamo incontrato la dottoressa Maria Mongardi, presidente di ANIPIO, l’Associazione che raggruppa gli Infermieri Specialisti nel Rischio Infettivo (ISRI) e che rappresenta attualmente anche quanti si occupano in Italia della prevenzione delle Infezioni Correlate all’Assistenza (ICA), per riprendere le fila di un rapporto avviato molti anni fa quando la Fiera Pulire a Verona ospitava il congresso nazionale di queste preziose “figure”. Il sottoscritto - che curava l’ufficio stampa della manifestazione, dopo aver seguito per alcuni anni quello dell’ULSS di Verona - ebbe già allora modo di apprezzare l’impegno e gli obiettivi dell’Associazione. Possiamo innanzitutto tracciare in breve le tappe principali del percorso intrapreso da ANIPIO, dalla nascita ai giorni nostri? “ANIPIO è nata a Bologna il 27 Settembre 1991 come Associazione Nazionale degli Infermieri addetti alla Prevenzione e al controllo delle Infezioni Ospedaliere, dalla volontà di professionisti infermieri di mettere in comune energie e conoscenze sulla lotta alle infezioni ospedaliere. Alcune Regioni italiane (Piemonte, Liguria, Emi- 14 lia Romagna, Marche, Lazio) in quegli anni attivarono, in collaborazione con l’Associazione, alcuni corsi specifici di formazione per infermieri che - in seguito - avrebbero operato nell’ambito dei Comitati di lotta alle Infezioni Ospedaliere (CIO), secondo quanto stabilito da alcune norme nazionali: la Circolare Ministeriale n. 52 del 1985 ‘Lotta contro le infezioni ospedaliere’ e la Circolare Ministeriale n. 8 del 1988 ‘Lotta contro le infezioni ospedaliere: la sorveglianza’. L’importanza dell’infermiere addetto al controllo delle infezioni viene evidenziata all’art. 2 della Circolare Ministeriale del 1985, che lo definisce quale ‘figura fondamentale per la sorveglianza delle infezioni ospedaliere’. La stessa norma ne delinea le funzioni di sorveglianza, formazione-informazione, collegamento tra il CIO e le unità operative, ‘attivatore’ di cambiamenti nei comportamenti professionali. Un passo importante avviene nel 2004 a Sorrento, durante il VI Congresso Nazionale, quando ANIPIO evolve e si trasforma in ‘Società Scientifica per la prevenzione e il controllo delle infezioni correlate alle pratiche sanitarie assistenziali’, divenendo organizzazione scientifica accreditata di riferimento in ambito nazionale e si apre a nuovi professionisti provenienti dalla area sanitaria: infermieri ed altri operatori sanitari che svolgono o sono interessati alle attività di sorveglianza e prevenzione delle infezioni correlate alle pratiche sanitarie assistenziali. Nel 2010 a Orvieto, nel corso del VIII Congresso Nazionale, l’assemblea degli iscritti approva il profilo di competenza nazionale dell’Infermiere Specialista del Rischio Infettivo (ISRI). Infine nel 2013, a Pesaro, nell’ambito del IX Congresso, l’assemblea degli iscritti approva la modifica del logo della Società Scientifica e la rinomina in ‘ANIPIO-Associazione Nazionale Infermieri Specialisti del Rischio Infettivo’ con la costituzione di un Comitato Scientifico”. Quali sono i principali scopi associativi che caratterizzano il vostro sodalizio? “ANIPIO - Associazione Nazionale Infermieri Specialisti nel Rischio Infettivo (ISRI) ha tra i propri scopi quello di promuovere: la sicurezza delle cure, la qualificazione e l’aggiornamento professionale sul rischio infettivo; condurre studi e ricerche sull’attività di controllo delle infezioni; essere un luglio/agosto 2014 PULIZIA IND. 6.indd 14 01/07/14 11.44 Pulizia Industriale e sanificazione ment del rischio infettivo nelle strutture sanitarie’ che ci vedrà coinvolti in numerose docenze. Altre attività di ANIPIO investono ricerca, progetti di interventi, audit clinico-assistenziali sulle buone pratiche per il controllo delle infezioni, collaborazione con le Istituzioni: Ministero della Salute, Regioni e rapporti con le rappresentanze italiane dei cittadini, ad esempio con Cittadinanza Attiva”. riferimento per le organizzazioni sanitarie e socio-sanitarie sul controllo delle infezioni; stimolare il riconoscimento e lo sviluppo degli infermieri e di altri operatori sanitari impegnati nella lotta alle infezioni correlate alle pratiche assistenziali; essere un interlocutore per i cittadini sulla prevenzione delle infezioni; porsi, infine, come partner di aziende commerciali per la ricerca di nuove tecnologie L’ISRI è un ‘professionista-risorsa’ per i cittadini, per gli operatori e per le organizzazioni socio-sanitarie al fine di tutelare la salute della collettività”. Prendiamo in esame le principali attività che vi vedono impegnati a livello di formazione, aggiornamento e qualificazione del personale. Sono davvero molte, vero? “Certamente, perché questo è uno dei motivi principali per cui siamo nati. ANIPIO annualmente realizza numerosi eventi di formazione continua sulle infezioni, correlati all’assistenza in base ai bisogni formativi espressi dagli iscritti e dagli operatori sanitari che operano nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie. Ha collaborato in passato con l’Università degli Studi Federico II di Napoli e l’Università degli Studi di Genova nella docenza di master di primo livello rivolto agli infermieri. Nello scorso triennio abbiamo dato vita a diciotto eventi di formazione in diverse Regioni. Nel primo semestre 2014 abbiamo realizzato un evento formativo a Chieti e a Bari e sono in programma nell’autunno altri Maria Mongardi eventi a Milano, Novara e altrove. Ancora, partecipiamo come relatori ad eventi congressuali promossi da altre Società Scientifiche, l’ultimo dei quali nel 2014 è stato il Congresso nazionale dell’Associazione Infermieri Malattie Infettive (AIMI) a Desenzano del Garda. Ogni tre anni organizziamo un Congresso nazionale: il prossimo si realizzerà nel 2016 mentre nel 2015 abbiamo in programma un Convegno nazionale. E infine vi do una news, in assoluta anteprima: ANIPIO e l’Università degli Studi di Parma, per il prossimo anno accademico 2014-2015, realizzeranno un master di primo livello ‘Manage- “ANIPIO annualmente realizza numerosi eventi di formazione continua sulle infezioni, correlati all’assistenza in base ai bisogni formativi espressi dagli iscritti e dagli operatori sanitari che operano nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie” Il problema del cosiddetto “rischio infettivo” nelle strutture nosocomiali è molto serio? “Direi senz’altro di sì. Le infezioni correlate all’assistenza vengono definite ‘un problema di sanità pubblica’: il recente studio - in prevalenza europeo - condotto in 30 Paesi e in 1000 ospedali ha rilevato che 1 paziente su 18 ricoverato in ospedale contrae almeno una di queste infezioni. E ancora: l’European Center Disease Control (ECDC) nel recente rapporto europeo ci mostra che l’Italia, dopo la Grecia, è il Paese con il più elevato fenomeno di microrganismi multiresistenti agli antibiotici carbapenemi, classe di antibiotici ad ampio spettro d’azione. Il report sulla resistenza antimicrobica - OMS 2014, riporta che: ‘La resistenza antimicrobica rappresenta un problema talmente serio da minacciare il sapere della medicina moderna’. Keiji Fukuda (OMS) ha dichiarato che è necessario un intervento urgente e che il paziente, gli operatori sanitari, i politici e l’industria tutti insieme possono affrontare meglio il fenomeno dei microrganismi antibiotico-resistenti”. Una misura di controllo di questo fenomeno è rappresentato dalle misure di igiene generale e, in particolare, dalla pulizia e disinfezione delle superfici ambientali. Ma cosa si sta facendo, in concreto, in questa direzione negli ospedali italiani? “Negli ultimi decenni, a livello nazionale la gestione delle pulizie degli ambienti ospedalieri e delle strutture luglio/agosto 2014 PULIZIA IND. 6.indd 15 15 01/07/14 11.44 intervista socio-sanitarie ha subito un cambiamento organizzativo importante. Più precisamente, mentre prima tali attività erano svolte da personale dipendente interno alla struttura ora sono appaltate ad aziende specializzate. Questo cambiamento ha portato nella maggioranza dei casi ad elevare il livello di pulizia e a migliorare il rapporto costo-beneficio. Il continuo aumento delle infezioni dovute a microrganismi multiresistenti ci pone davanti ad una nuova sfida nell’ambito delle pulizie ambientali, al punto da farle diventare un caso di ‘letteratura attuale’ del settore. Queste pubblicazioni suggeriscono gli strumenti per valutare al meglio il livello di pulizia reale, che non sempre coincide con quello percepito. J. Otter nel 2013, in un articolo pubblicato in American Journal Infection Control, attribuisce all’ambiente un ruolo fondamentale nella trasmissione di microrganismi. rare con altre Società Scientifiche per condurre indagini nazionali allo scopo di contribuire ad aumentare il livello di conoscenza su questo delicato tema”. Vancomicino Resistente e di 2 per lo Pseudomonas Aeuroginosa. Un altro studio canadese (Zoutman, 2014) so- “Negli ultimi decenni, a livello nazionale la gestione delle pulizie degli ambienti ospedalieri e delle strutture socio-sanitarie ha subito un cambiamento organizzativo importante: mentre prima tali attività erano svolte da personale dipendente interno alla struttura ora sono appaltate ad aziende specializzate” Sempre in questa pubblicazione leggiamo che la sopravvivenza di alcuni microrganismi sulle superfici può arrivare ad essere di alcuni mesi. Infatti, un paziente ricoverato in un ambiente dove precedentemente è stato ricoverato un degente con infezione o colonizzazione di microrganismi multiresistenti, fa aumentare il rischio di colonizzarsi o di contrarre un’infezione di 3,5 volte per l’Acinetobacter Baumani; di 2,5 per il Clostridium Difficile; di 1,75 per l’Enterococco 16 stiene che un lavoro sinergico e fianco a fianco tra le organizzazioni interne e le aziende di pulizia possa aiutare a controllare le infezioni dovute a microrganismi antibiotico-resistenti. Con questi riferimenti bibliografici ci tengo a far trasparire l’attenzione che ANIPIO riserva all’aspetto dell’igiene ambientale, principalmente con l’aggiornamento costante del nostro team per mezzo della ‘letteratura’ sul tema. L’obiettivo è quello di arrivare ad effettuare ricerche ad hoc e a collabo- Voi agite ogni giorno in stretto contatto con le direzioni sanitarie, con altre figure preposte e con chi segue le pulizie nei reparti: cosa può dirmi a proposito di quest’esperienza? “Gli infermieri di ANIPIO specialisti sul rischio infettivo, spesso, nelle aziende si occupano della gestione del servizio di pulizia o collaborano con altre figure che quotidianamente operano sul campo. Tra i problemi più frequenti che riguardano gli operatori addetti ci sono: la necessità di sviluppare un forte senso di responsabilità sull’importanza del loro lavoro, le modalità di esecuzione delle pulizie, la frequenza delle stesse e la qualità dei materiali usati: è necessario, quindi, effettuare selezioni più accurate e migliorare la conoscenza degli operatori. Come fare per migliorare e controllare questo problema? Per fronteggiare questa situazione occorre ridare maggiore attenzione al tema della pulizia, della disinfezione ambientale e al processo di valutazione delle esecuzioni. Inoltre, occorre che le strutture rivalutino gli accordi di outsourcing in base alle proprie necessità. Infine, sarebbe opportuno porre attenzione alle nuove tecnologie (come, ad esempio, la disinfezione ambientale con perossido di idrogeno). L’igiene e la pulizia ambientale con le buone pratiche di controllo delle infezioni - la sorveglianza delle infezioni, le politiche di buon uso degli antibiotici, la formazione continua degli operatori sono solo una parte degli interventi per una buona gestione delle infezioni correlate all’assistenza. Senza questa visione olistica degli interventi, i nostri sforzi raggiungono solo una parte dei risultati desiderati e talvolta sono perfino deludenti per la sicurezza delle cure”. luglio/agosto 2014 PULIZIA IND. 6.indd 16 01/07/14 11.44