NADEZHDA LANCIA DA SOLA

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NADEZHDA LANCIA DA SOLA
[IL PERSONAGGIO/NADEZHDA OSTAPCIUK]
L
e manca solo la vittoria alle Olimpiadi. Il resto l’ha già vinto più volte. Nadezhda Ostapciuk ha battuto record su record, diventando una supercampionessa nel getto del peso. Nel suo Paese, la Bielorussia, è una leggenda vivente,
uno dei simboli a cui i giovani si rifanno. Per
strada la gente la ferma, le chiede l’autogra-
DI GIUSEPPE D’AMATO
fo, ma lei è rimasta una persona semplice, e
divide l’appartamento con la sorella, che
spesso l’aiuta preparandole i pasti. L’unica
concessione che si è fatta è un’automobile
francese di marca. «Una volta ho commesso un’infrazione al codice della strada: i poliziotti prima mi hanno multato, poi mi hanno
fatto i complimenti per i successi sportivi.
Ho un fidanzato e una vita normale».
Natalia sorride mentre parla. Ha una certa
grazia nonostante l’imponente mole e le grandi mani. «Da bambina ero piccola e magra», ricorda Natalia: «Mia madre è alta
1,56, mentre papà 1,75. Allora pesavo 50 chili, oggi 96. Ho iniziato l’attività sportiva con il
Ha vinto tutto,
non ha più
avversarie, nel suo
Paese è un idolo.
Chi è e come vive
la pesista più
forte del mondo
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NADEZHDA
LANCIA
DA SOLA
basket. Quindi sono passata all’atletica. È stato un allenatore a invitarmi a lanciare».
Cosa serve per emergere nel peso?
«Tanta testa e motivazioni. L’esperienza e
il movimento sono fondamentali. Se da giovane riesci già a emergere, con la maturità atletica si possono raggiungere traguardi importanti. Chissà, lancerò fino a 40 anni».
E continuerà a vincere?
«Da anni non ho una vera avversaria. Sono io che da sola mi devo battere. Sono la
peggiore nemica di me stessa. Nel nostro
sport le differenze si contavano in centimetri: tra me e le altre ci sono metri».
Ma alle Olimpiadi è andata male...
«Sono brutti ricordi. Mi hanno messo
pressione addosso. In Federazione c’è stato
un avvicendamento alla dirigenza con lotte
di potere. A un certo punto conveniva che
nessuno vincesse più a livello internazionale.
Sul mio conto è uscita una strana storia di doping, una cosa da stroncarti la carriera. Le assicuro che non ho mai fatto uso di sostanze
proibite. Dopo qualche tempo è emersa la
verità e questi signori se la sono cavata con
un “scusa, ci siamo sbagliati”».
Che cosa mangia?
«Un po’ di tutto. Non ho una dieta particolare, ma dopo le 19 non tocco cibo. Quando vado in Italia mi piace la pasta. In generale, però, preferisco i piatti tradizionali della
nostra cucina di campagna».
Quanto tempo dedica agli allenamenti?
«Tanto. Ne svolgo due: uno al mattino,
l’altro al pomeriggio, entrambi di due ore».
E il momento più duro della giornata?
«Al mattino, quando mi sveglio. Spesso
mi fa male tutto il corpo».
Crede in Dio?
«Sì, ma non vado spesso in chiesa».
Di cosa ha più paura per la sua carriera?
«Gli incidenti, sempre in agguato nel nostro sport. Te ne capita uno e devi ritirarti. Per
questo mi pongo sempre obiettivi a breve termine. Adesso sono le Olimpiadi di Pechino».
I trionfi le hanno portato solo gloria o
ha avuto anche soddisfazioni finanziarie?
«Con i primi soldi ho comprato casa. Lo
Stato non mi ha dato niente. Solo per la conquista del titolo mondiale ho ricevuto in regalo 2 mila dollari. Ho uno stipendio di 1.500
dollari al mese, giustificati dagli allori ottenuti. Altrimenti sarebbero 150 o 200. Spesso
mi pago le spese. La Federazione, invece,
pensa al mio allenatore».
Molti atleti come lei emigrano...
«Ho avuto offerte dall’Europa e dal Canada. Mi volevano anche concedere lo status di
rifugiata politica... Ma qui in Bielorussia sto
bene, amo il mio Paese. Non mi interessano
certe avventure. E poi sono soddisfatta di
ciò che ho dal punto di vista materiale».
Una volta conclusa la vita sportiva, quale ricordo spera che rimanga nella gente?
«Sono una persona semplice. Di gloria
non ho più bisogno. La cosa più importante
è essere apprezzata per quella che sono dagli
amici e dalle persone che amo, sperando che
nessuno parli troppo male di me».
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Con i primi soldi ho
comprato casa. Lo
Stato non mi ha dato
niente: per il titolo
mondiale un regalo
di 2 mila dollari
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