Mírzá Abu`l-Fadl-i-Gulpáygání

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Mírzá Abu`l-Fadl-i-Gulpáygání
Mírzá Abu'l-Fadl-i-Gulpáygání
Mírzá Muḥammad (in Arabo: ‫)مرزا أبو الفاضي‬, o Mírzá
Abu'l-Fadl-i-Gulpáygání (1844-1914) è stato il
primo studioso Bahá'í che aiutò la diffusione della Fede Bahá'í
in Egitto, Turkmenistan e Stati Uniti. E’ stato uno dei pochi
Apostoli di Bahá'u’llah che non incontrò mai Bahá'u’llah. Il
suo nome era Muhammad, ma scelse per sé stesso lo
pseudonimo Abu'l-Fadl (progenitore della virtù), `Abdu'l-Bahá
lo chiamava frequentemente Abu'l-Fada'il (progenitore delle
virtù). [1]
I primi anni della sua vita.
Mírzá Abu'l-Fadl nacque in un villaggio vicino a Gulpaygan
(Iran ) nei mesi di giugno o luglio del 1844. La sua famiglia
aveva prominenti studiosi e religiosi del villaggio; suo padre,
Mirza Muhammad Rida Shari`atmadar, era un leader religioso
e sua madre, Sharafu'n-Nisa, era parente del leader della
preghiera della città. Abu'l-Fadl completò la sua istruzione
preliminare in Gulpaygan, e poi successivamente andò ad Arak, Karbala e Najaf a continuare la sua
istruzione.
Nel 1868 si recò ad Isfahan per studiare scienze islamiche in una delle università religiose nella
città; gli fu data una stanza vicino ad uno dei leader della preghiera, l’ Imam-Jum`ih, Sayyid
Muhammad Sultanu'l - `Ulama che era amico di suo padre. Abu'l-Fadl rimase all'università per tre
anni, divenendo molto dotto in molti rami della conoscenza. Il padre di Abu'l-Fadl morì nell’
inverno del 1871, e dopo la sua morte, I fratelli di Abu'l-Fadl intrigarono contro di lui e
s’impossessarono di tutta l’ eredità paterna (1).
Nell’ ottobre del 1873, Mírzá Abu'l-Fadl fu invitato a Tehran ad insegnare Kalam, la teologia
speculativa, alla Madrasih Hakim Hashim, una delle università religiose nella città. Durante il
periodo di permanenza all' università religiosa, continuò ad approfondirsi sulla filosofia e la
filosofia mistica, o Irfan, frequentando le conferenze di Mírzá Abu'l-Hasan Jilvih uno dei principali
dotti nel settore. Inoltre durante la sua permanenza alla Madrasih Hakim Hashim, discusse anche di
storia della religione con due studiosi buddisti che erano a Tehran nello stesso periodo, e frequentò
classi sulla scienza all'università tecnica che era stata fondata dallo Shah. Dopo il breve periodo alla
Madrasih Hakim Hashim fu scelto per essere il capo dell’ università religiosa . [1]
Conversione alla Fede Bahá'í ed arresti
Il primo incontro di Mírzá Abu'l-Fadl con i Bahá'í fu all'inizio del 1876 durante il suo soggiorno a
Tehran. Abu'l-Fadl, un giorno incontrò un venditore di stoffa senza istruzione, chiamato Aqa
`Abdu'l-Karim con il quale ebbe discussioni su difficili domande religiose. Col tempo Abu'l-Fadl
cominciò ad apprezzare l'acutezza e le qualità morali di `Abdu'l-Karim, ma quando alla fine seppe
che `Abdu'l-Karim era un Bahá'í e che le osservazioni che faceva erano dedotte prevalentemente
dalle sacre scritture Bahá'í, Abu'l-Fadl ne fu rattristato. [1] Abu'l-Fadl, comunque divenne
interessato della Fede Bahá'í, e chiese di incontrare altri Bahá'í. C'è una storia famosa dell’ incontro
di Mírzá Abu'l-Fadl con un fabbro ferraio Bahá'í:
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" Successe che uscendo (dalla città) uno degli asini perse un ferro, così il gruppo mandò a chiamare
in aiuto il maniscalco più vicino. Notando la lunga barba ed il grande turbante di Mirza Abu'l-Fadl-indicazioni della sua enorme conoscenza --il maniscalco Ustad Husayn-i-Na'l-Band, che era
analfabeta, fu tentato di iniziare una conversazione con questo uomo dotto. Disse a Mirza che dal
momento che lo aveva onorato con la sua presenza, sarebbe stato un grande privilegio per lui se gli
era permesso di fare una domanda che aveva reso perplessa la sua mente da lungo tempo. Quando il
permesso gli fu accordato egli disse: “ È vero che è affermato nelle Tradizioni dell’ Islam Shíita che
ogni goccia di pioggia è accompagnata da un angelo dal cielo? E che questo angelo accompagna la
pioggia fino al terreno? “ “ Questo è vero “ rispose Mirza Abu'l-Fadl. Dopo una pausa, il
maniscalco implorò che gli fosse permesso di fare un'altra domanda alla quale Mirza diede il suo
assenso. “ È vero che se c'è un cane in una casa nessuno angelo visiterà quella casa? “chiese il
maniscalco. Prima di pensare al collegamento tra le due domande, Mirza Abu'l-Fadl rispose
affermativamente. “In tal caso”, commentò il maniscalco, “ nessuna pioggia dovrebbe mai cadere
su una casa dove vi sia un cane “. Mirza Abu'l-Fadl, l'uomo dotto e celebre dell’ Islam, era stato
confuso da un maniscalco analfabeta. La sua ira non aveva confini, ed i suoi compagni notarono che
era pieno di vergogna. Gli dissero a bassa voce: “ Questo maniscalco è un Bahá'í! " [2]
Nei mesi successivi, Abu'l-Fadl si incontrò con alcuni dei più noti Bahá'í incluso Nabíl-i-Akbar,
Mirza Isma`il Dhabih e Aqa Mirza Haydar `Ali Ardistani. Mentre si trovava nella casa di Mirza
Isma`il Dhabih, lesse due tavole di Bahá'u’llah : la Lawh-i-Ra'ís ( Tavola del Sultano) e la Lawh-iFu'ád ( Tavola di Pasha Fu'ad ), che contengono profezie sia sulla caduta del Sultano Ottomano
Abdu’l-Aziz e del vizir `Ali Páshá, che sulla perdita del Sultano di Adrianopoli. Disse che se gli
eventi menzionati in quelle Tavole si sarebbero avverati, egli avrebbe creduto in Bahá'u'lláh. [1]
Alcuni mesi più tardi, precisamente quando gli eventi previsti nelle Tavole accaddero, Mírzá Abu'lFadl accettò la Fede e divenne Bahá'í il 20 settembre 1876. Appena divenuto Bahá'í, Abu'l-Fadl
cominciò ad insegnare la nuova religione agli altri, e quando la notizia della sua conversione dall’
Islam si diffuse, fu rimosso dall'università religiosa. Trovò una nuova posizione come insegnante in
una scuola per bambini zoroastriani , scuola fondata da Mánikchi Sáhib, un Parsi indiano. Durante il
periodo trascorso alla scuola, un numero di Zoroastriani si convertirono alla Fede Bahá'í incluso
Ustad Javanmard e Mulla Bahram Akhtar-Khavari. Continuò ad insegnare la Fede Bahá'í durante i
successivi dieci anni che trascorse a Tehran, ed aiutò Mírzá Husyan Hamadani a produrre un
resoconto, commissionato da Mánikchi Sáhib, sulla storia delle religioni Bábí e Bahá'í, il Tarikh-iJadid (La Nuova Storia). A Tehran, fu imprigionato in tre occasioni: la prima volta nel dicembre
1876 quando si seppe che si era convertito alla Fede Bahá'í; fu rilasciato dopo cinque mesi. In
seguito fu imprigionato nel 1882-83 per diciannove mesi, con oltre cinquanta Bahá'í in Tehran
quando il governatore della città, Kamran Mirza ordinò i loro arresti dietro istigazione di Sayyid
Sadiq Sanglaji, un leader religioso della città. Infine, nell’ Ottobre 1885 fu imprigionato per altri
sei mesi, nuovamente per ordine di Kamran Mirza.
I Viaggi
Dopo il suo imprigionamento nel 1882, Abu'l-Fadl cominciò a viaggiare estesamente in tutto
l'Impero Persiano, specialmente dopo che nel 1886 ricevette lettere da Bahá'u’llah in cui gli
chiedeva di viaggiare per insegnare la Fede Bahá'í. Fu principalmente tramite i suoi scritti che la
Fede Bahá'í venne presentata agli ebrei dell'Iran in modo tale portare un gran numero di persone ad
accettare Bahá'u’llah. Durante i suoi viaggi in Iran visitò Kashan, Isfahan, Yazd e Tabriz. Nel 1888
e durante i tre anni successivi si recò ad Ashgabat, Samarkanda, e Bukhara. Durante il suo
soggiorno in Ashgabat, Haji Muhammad Rida Isfahani, un prominente Bahá'í, fu assassinato;
Abu'l-Fadl si comportò come il portavoce in difesa del Bahá'í al processo contro gli assassini ed
aiutò a stabilire l'indipendenza della Fede Bahá'í dall’ Islam per il governo russo. In Samarkanda, i
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suoi sforzi di insegnamento permisero la conversione del primo Bahá'í afgano, Dott. `Ata'u'llah
Khan. [1]
Nel 1894 Abu'l-Fadl trascorse dieci mesi con `Abdu'l-Bahá in ' Akká, poi nel 1894 andò al Cairo,
dove si stabilì per molti anni. In Egitto, ebbe successo nel convertire circa trenta studenti
dell'Università di Al-Azhar, la prima istituzione educativa del mondo musulmano Sunnita. Abu'lFadl divenne anche amico di scrittori ed editori di periodici e molti suoi articoli furono pubblicati
nella stampa egiziana. Nel 1896, quando Nasiru'd-Din Shah fu assassinato in Iran, un nemico dei
Bahá'í, Za`imu'd-Dawlih, si servì della diceria che l'assassinio era stato compiuto dai Bahá'í, per
provocare un massacro dei Bahá'í in Egitto. Quando Abu'l-Fadl, si alzò in difesa dei Bahá'í e
dichiarò di essere un Bahá'í, la sua fede divenne pubblica; poi quando i suoi due libbri Fara'id ed
Al-Duraru'l-Bahiyyih furono pubblicati nel 1987-1900, l'Università Al-Azhar decretò che Abu'lFadl era un infedele. [1]
Tra il 1900 ed il 1904 Abu'l-Fadl andò a Parigi e negli Stati Uniti, su richiesta di `Abdu'l-Bahá,
dove i suoi discorsi e scritti permisero alle giovani comunità Bahá'í di acquisire fiducia ed chiara
comprensione della religione. Durante i suoi viaggi, fu accompagnato da Laura Clifford Barney,
una Bahá'í americana. A Parigi, i suoi discorsi furono tradotti da Anton Haddad, e oltre trenta
persone divennero Bahá'í. Poi nell'autunno del 1901 viaggiò negli Stati Uniti, e specialmente a
Chicago, dove c’era la più grande comunità Bahá'í, e offrì un gran numero di discorsi. In seguito
nel dicembre 1901, Abu'l-Fadl si recò a Washington D.C . e fece discorsi ai Bahá'í e alla
popolazione in generale. Durante questo periodo, lavorò anche continuamente ad un libro
introduttivo sulla Fede Bahá'í .[1]
Abu'l-Fadl si recò anche alla Scuola Bahá'í Green Acre in Eliot, Maine, dove rimase durante i mesi
di luglio ed agosto del 1903 e fece conferenze ad un pubblico di Bahá'í. `Abdu'l-Bahá chiese nel
1904 ad Abu'l-Fadl di ritornare nel Medio Oriente ed i Bahá'í organizzarono un grande raduno di
addio per lui a New York il 29 novembre 1904.[1]
Gli ultimi anni
Mírzá Abu'l-Fadl visse la maggior parte degli ultimi anni al Cairo fino alla sua morte avvenuta il 21
gennaio 1914. Durante i suoi ultimi anni, visitò anche Beirut e Haifa. Abu'l-Fadl era in Egitto
quando `Abdu'l-Bahá visitò questo paese nell’ agosto del 1910 e rimase vicino ad `Abdu'l-Bahá ad
Alessandria nel 1911. Verso la fine del 1912, Abu'l-Fadl si ammalò, ed Aqa Muhammad-Taqi
Isfahani fu capace di trasportare Abu'l-Fadl a casa sua in Cairo, dove rimase fino alla sua morte.[1]
Dopo la sua morte, `Abdu'l-Bahá scrisse un elogio che può essere trovato in Prove Bahá'í. Di
Moojon Momen, una storica Bahá'í, in cui afferma che Abu'l-Fadl possedeva una mente critica e
aveva una devozione profonda per la Fede Baha’i. [1] Momen afferma che “gli scritti di Abu'l-Fadl
mostrano una comprensione acuta delle moderne correnti di pensiero straordinaria in un uomo che
solamente conosceva lingue orientali” ed era capace di applicare gli insegnamenti Baha’i a una
vasta serie di problemi”.
L’ autore
Mírzá Abu'l-Fadl scrisse su un’ampia varietà di soggetti Bahá'í, incluso estesi trattati sulle prove
della missione di Bahá'u’llah. Fu lodato costantemente dalle figure centrali della Fede e da Shoghi
Effendi. Le sue lettere e articoli includono una ampia serie di presentazioni della Fede Bahá'í per le
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persone di origini cristiane ed ebraiche, ed i suoi concetti nel presentare la Fede Bahá'í continuano
ad essere importanti ancora oggi. Dopo la sua morte, le sue carte, inclusi molti scritti non finiti,
furono portate ad Ashkhabad, dove suo nipote viveva; molte di queste carte, purtroppo, andarono
perdute durante la Rivoluzione russa. [1]
Scrisse una volta `Abdu'l-Bahá, riferendosi a The Brilliant Proof (La Prova Brillante):
“Sua Eccellenza Mírzá Abu'l-Fadl ha scritto un trattato per rispondere alle critiche di un
predicatore Londinese. Ognuno di voi dovrebbe averne una copia. Leggete, memorizzate e
riflettete su questo (trattato) in modo che, quando accuse e critiche verranno mosse dagli
oppositori della Causa, voi sarete ben armati “.[3]
Pubblicazioni
•
Sharh-i-Ayat-i-Mu'arrakhih (In Explanation of Massacre Verses that Prophesy Dates).
Scritto nel 1888, il lavoro discute la data delle profezie riguardanti l'arrivo del Promesso
nelle sacre scritture di Islam, Cristianesimo, Giudaism, e Zoroastrianesimo.
•
Risalih Ayyubiyyih ( Trattato indirizzato ad Ayyub ). Scritto in 1887, riguarda le profezie
nella Torah che si riferiscono al Promesso.
•
Faslu'l-Khitab (The Decisive Utterance). Un grande libro scritto in Samarcanda nel 1892;
fra i suoi soggetti, discute le tradizioni nell’ Islam Shiita riguardanti la persecuzione del
Promesso. Il libro fu scritto in replica ad un attacco da parte di un uomo religioso Shiita dell’
Adharbayjan.
•
Fara'id ( Il Peerless Gems ). Un libro scritto nel 1898 in replica ad un attacco sul Kitáb-iÍqán e pubblicato al Cairo. Generalmente considerato il più importante lavoro di Mírzá
Abu'l-Fadl .
•
•
Al-Duraru'l-Bahiyyih (Le Brillanti Perle). Pubblicato nel 1900, è una raccolta di
composizioni sulla storia della Fede Bahá'í. Siccome era scritto in arabo, fu responsabile
della notorietà della Fede in Egitto.È stato tradotto come “Miracles and Metaphores” di
Mírzá Abu'l-Fadl Gulpáygání (1981).. Los Angeles: Kalimát Press. ISBN 0933770227.
•
Risaliyyih Iskandaraniyyih. Pubblicato insieme a Al-Duraru'l-Bahiyyih, lo scritto produce
prove per lo stadio profetico di Muhammad partendo dalle sacre scritture cristiane ed
ebraiche.
•
Il Kitab-i-Ibrar (Book of Justification). Pur non esistendo attualmente copia di questo libro,
ne viene fatta menzione negli altri lavori di Abu'l-Fadl e sembra trattasse del Patto.
•
Al-Hujaju'l-Bahá'íyyih (The Bahá'í Proofs): Un libro scritto mentre era negli Stati Uniti in
cui spiega e difende la Fede Bahá'í da un punto di vista cristiano.
•
Burhan-i-Lami ` (The Brilliant Proof ). Pubblicato, insieme ad una traduzione inglese, a
Chicago nel 1912, il libro risponde alle domande di un ecclesiastico cristiano. Ripubblicato
come The Brilliant Proof di Mírzá Abu'l-Fadl Gulpáygání (1998).. Los Angeles: Kalimát
Press.
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•
Kashfu'l-Ghita (The Uncovering of Error). Dopo la pubblicazione del Nuqtatu'l-Kaf di E.G.
Browne, ( ostile alla Fede Bahá'í ), Abu'l-Fadl cominciò a lavorare per confutare i quel
libro. Quando seppe che altri studiosi Bahá'í avevano iniziato a lavorare anche loro per
confutare quel libro e che erano già ad un punto avanzato, smise di scrivere e non completò
mai il libro; quando le sue carte furono spedite a suo cugino in Ashkhabad, fu questo suo
cugino a completare il libro di cui 132 pagine su un totale di 438 sono scritte da Abu'l-Fadl.
Lettere
Oltre ai libri Abu'l-Fadl scrisse anche un numero di lavori brevi in risposta alle domande che gli
venivano fatte; alcune di queste lettere sono state raccolte nella compilazioni: Majmu`iy-i-Rasa'il-iHadrat-i-Abi'l-Fadl. Pubblicate al Cairo nel 1920 contengono 16 lettere e numerosi trattati..
•
Rasa'il wa Raqa'im. Pubblicato in Persiano a Tehran in 1977, contiene 23 trattati e 59
lettere. Alcuni di questi trattati sono stati tradotti da Juan Cole in Inglese in Leters & Essays
e includono:
o Due trattati sul Patto: Pubblicato nel 1911 al Cairo consiste di due opere scritte nel
1899 e 1896 che trattano delle prove dalla Bibbia e dal Corano e sulle azioni dei
violatori del Patto.
o Risalih Iskandariyyih (Treatise of Alexander). Documento di risposta a una richiesta
di E.G. Browne di scrivere sulla vita di Baha’u’llah. Questa lettera fu nominata in
onore di Alexander Tumanski, in quanto anche lui aveva chiesto informazioni su
Bahá'u'lláh.
o Al-Bab wa'l-Babiyyih (The Báb and Bábísm). Una breve storia della Fede Bahá'í
commissionata dall’ editore del giornale egiziano Al-Muqtataf dopo l’ assassinio di
Nasser al-Din Shah.
•
Un trattato sulla discendenza di Bahá'u'lláh dall’ultimo Re SassanideYazdgerd III.
Note
1. Momen, Moojan , Abu'l-Fadl Gulpaygani, Mirza. Ristampato nel 2007.
2. Adib Taherzadeh, The Revelation of Baha'u'llah . v 3, p. 93.
3. Abdu'l-Baha, The Promulgation of Universal Peace, p. 429.
Referenze
•
`Abdu'l-Bahá [1912] (1982). The Promulgation of Universal Peace, Hardcover, Wilmette,
Illinois, USA: Bahá'í Publishing Trust. ISBN 0877431728.
•
Bibliografia delle opere Abu'l-Fadl contenute nella libreria di Bahá'í World Centre Library.
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