CONSUMI AL “TAPPETO”
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CONSUMI AL “TAPPETO”
INQUINAMENTO 107 mercato ■ Rober to Catania GESTIONE AUTOMAZIONE TUTTO SOTTO CONTROLLOTUTTO SOTTO D Di necessità virtù. I rincari sulla bolletta energetica stanno obbligando numerosi gestori a rivedere i propri piani di investimenti, magari cercando di sfruttare pratiche virtuose per aumentare l’efficienza dei propri impianti. Il caso del depuratore di Parma Ovest è in questo senso piuttosto emblematico: una struttura completamente rinnovata nell’arco di un anno all’insegna delle più moderne tecnologie disponibili, specie per ciò che riguarda i sistemi di ossidazione. Ce lo raccontano in queste pagine Enìa, la multiutility nata dalla fusione avvenuta nel marzo 2005 tra Agac, Amps e Tesa che attualmente si occupa di gestire l’impianto emiliano, e Itt Flygt, società che ha fornito i diffusori a membrana per la realizzazione dei tappeti di aerazione. Un risparmio a bolle fini L’impianto di depurazione di Parma Ovest opera su un bacino di circa 120.000 utenze (80.000 civili e 40.000 industriali), con una capacità fino a 170 mila utenze equivalenti, e la possibilità di trattare in aggiunta anche rifiuti liquidi. Le quattro vasche dell’impianto (tre ad anello e una rettangolare), concepite in origine in abbinamento a un sistema di aerazione meccanica, sono state oggetto di una profonda ristrutturazione dettata dalle necessità di riduzione dei consumi di energia elettrica e dal miglioramento del processo depurativo: “L’elevato fabbisogno di energia elettrica dell’impianto, pari ad oltre 10 milioni di kWh/anno, ed alcuni fenomeni di bulking, presenti soprattutto nel periodo primaverile, e in modo particolare durante i picchi giornalieri di carico, all’aumentare della temperatura a causa del deficit di ossigeno, sono stati alla base della proposta dell’investimento”, chiarisce Graziano Ferrari, responsabile gestione impianti acquedotto e depurazione di Enìa. Il programma di rinnovamento si è quindi orientato sulla sostituzione degli aeratori meccanici con un sistema di diffusori a membrana, una soluzione che assicurava un adeguato fabbisogno di ossigeno e permetteva al tempo stesso di recuperare l’investimento grazie a una migliore resa energetica. In questo senso, l’obiettivo di Enìa ha rivelato fin da subito la propria ambizione: recuperare in tre anni l’investimento della ristrutturazione grazie all’abbassamento della quota energetica consumata, stimata fino a quel momento in oltre 10 milioni di chilowatt annui. CONSUMI AL “TAPPETO” Ridurre i consumi energetici dell’intero impianto di depurazione del 40% sfruttando un sistema di ossidazione basato su un tappeto di diffusori ad alta efficienza? Enìa c’è riuscita, grazie anche al supporto di Itt Flygt che ha fornito i propri “dischi” a membrana Sanitaire per la realizzazione dei tappeti di aerazione. 68 Settembre 2008 INQUINAMENTO mercato 107 GESTIONE AUTOMAZIONE O CONTROLLOTUTTO SOTTO CONTROLLO Una boccata di ossigeno I problemi di depurazione, da un lato, e la razionalizzazione delle risorse energetiche dall’altro hanno perciò indotto Enìa a effettuare un investimento di circa un milione e mezzo di euro per promuovere una ristrutturazione completa dell’impianto che comprendesse anche il rifacimento della cabina di trasformazione e dei quadri di comando (Power Center). I lavori, affidati, dopo gara d’appalto pubblica, ad Idraulica Fratelli Sala si sono avvalsi del supporto di Itt Flygt come fornitore di riferimento per la parte dei diffusori. Nello specifico, l’intervento si è concentrato sull’innesto in ognuna delle quattro vasche di quasi 2.500 diffusori Sanitaire di Itt Flygt “a bolle fini”, componenti ritenuti ideali per le operazioni di ossidazione nelle vasche a fanghi attivi e per l'aerazione in processi intermittenti. “Il vantaggio delle bolle fini è evidente”, chiarisce Marco Leoncavallo, Aeration & Mixing Manager di Itt Flygt, “soprattutto quando si vanno a considerare le potenze impiegate. Questi sistemi consentono infatti di ottenere rese fino a cinque chilogrammi di ossigeno per kW/ora in condizioni standard, contro i 2 kW/h ottenibili con i migliori sistemi meccanici. In casi come questi per fornire la stessa quantità di ossigeno, si può arrivare a dimezzare la potenza richiesta in fase di ossidazione-nitrificazione, la fase che consuma più energia di tutto l’impianto di depurazione”. Ogni unità Sanitaire di Itt Flygt è costituita da un diffusore a membrana elastica in Epdm microfustellata che distribuisce l’aria sotto forma di bolle fini; ciò permette di aumentare la superficie di contatto tra aria e acqua, e dunque il trasferimento di ossigeno al liquame. Un’altra caratteristica delle membrane Itt Flygt è quella di essere chimicamente e fisicamente stabili grazie ai compound di ultima gene- Primato in vasca Sanitaire è la famiglia di diffusori - a disco o tubolari - creata da Itt Water & WasteWater per l’aerazione dei liquami organici nei processi a fanghi attivi. Semplicità di assemblaggio, resistenza agli agenti esterni, ad elevati carichi di lavoro e inintasabilità sono le caratteristiche chiave di questa serie, in grado di realizzare una distribuzione uniforme dell'aria in bolle fini. Due le versioni disponibili: a membrana e ceramici. I primi sono ideali per l’aerazione nelle vasche a fanghi attivi anche in processi intermittenti, laddove maggiore è il rischio di intasamenti. La membrana in gomma sintetica Epdm dispone infatti di un bordo esterno che funziona come guarnizione "O-ring", agendo da valvola di ritegno quando si interrompe l'aerazione. Il diametro dei fori, la collocazione nella membrana e la forma della piastra di supporto sono ottimizzati per ottenere un flusso uniforme, un trasferimento di ossigeno molto efficiente e un funzionamento della valvola assolutamente sicuro. Esistono due tipi di membrane utilizzabili, entrambe in Epdm con mescola Silver: la Silver Series 2 a bolle fini ad alta resa e la Silver LP che consente maggiori portate d'aria con minori pressioni. II diffusore ceramico è invece un disco di allumina sinterizzata con porosità costante che assicura una distribuzione uniforme dell'aria insufflata a differenti portate grazie al materiale del disco, compresso nella sua forma prima della sinterizzazione. La densità del materiale è quindi variabile e compensa le diminuzioni di pressione nelle diverse parti, creando un flusso d'aria uniforme su tutta la superficie del diffusore. Ogni impianto con diffusori Sanitaire viene fornito dotato di sistema di drenaggio e spurgo. La fornitura Itt Water & WasteWater comprende il sistema integrato composto da una o più reti di distribuzione dell'aria complete di tubo collettore, tubazioni di distribuzione dell'aria con rispettivi diffusori Sanitaire già installati, supporti in acciaio inox, giunti rigidi e ad espansione e sistema di spurgo della condensa. La gamma Sanitaire comprende anche i diffusori a disco avvitabili, componenti dotati di un piatto di sostegno della membrana integrato nel corpo del diffusore stesso dove è presente un attacco filettato per il fissaggio meccanico al sistema di distribuzione dell'aria. Il fissaggio può avvenire tramite un manicotto saldato (per tubazioni metalliche) o mediante una apposita fascia dotata di manicotto (per tubazioni plastiche). Il diffusore avvitabile può essere dotato delle stesse membrane del diffusore preassemblato, quindi con le stesse caratteristiche in termini di efficienza, durata ed affidabilità. Itt Water & WasteWater completa la sua gamma di diffusori con dei tubolari a bolle fini, sempre con membrana in Epdm, e con dei tubolari in acciaio inox a bolle grosse, particolarmente adatti per liquami carichi o per i pretrattamenti delle acque. Settembre 2008 69 INQUINAMENTO 107 mercato GESTIONE AUTOMAZIONE TUTTO SOTTO CONTROLLOTUTTO SOTTO razione. Ciò determina un’attenuazione dei fenomeni di invecchiamento elastico rispetto alle soluzioni di tipo tradizionale, con una longevità mediamente raddoppiata. Ogni unità è inoltre in grado di autoregolarsi in caso di blocco dell’aerazione: la membrana poggia infatti su un piattello e funge in pratica da valvola di non ritorno in caso di fermo dell’impianto. Un passaggio indolore L’intervento di ristrutturazione è stato articolato in modo da non ledere la capacità depurativa dell’impianto: “Non volevamo fermare l’impianto”, ci tiene a sottolineare il responsabile di Enìa, “il nostro obiettivo era quello di mantenere entro i limiti di legge lo standard qualitativo allo scarico”. Le operazioni di sostituzione del sistema di ossidazione – avviate nel 2006 sono state quindi attuate con gradualità, in modo da non condizionare il regime operativo dell’impianto; per questo motivo le vasche sono state “spente” una per volta e durante il periodo estivo, in modo da sfruttare la riduzione stagionale dei carichi; in ogni vasca sono state effettuate le operazioni di svuotamento, lavaggio, disinstallazione degli aeratori, innesto del tappeto poroso, collegamento al nuovo power center e collaudo. 70 Sul piano strutturale, la difficoltà principale risiedeva nella conformazione ad anello delle vasche a plug flow, strette e circolari, che imponeva l’ottimizzazione della disposizione dei piattelli, anche in relazione alle necessità di carico a inizio e fine impianto. In più occorreva razionalizzare la fornitura di ossigeno e dunque dimensionare il piping. Si è optato quindi per una configurazione a nove calate per vasca, differenziate a gruppi di tre con diverse densità di diffusori. La disponibilità media dell’impianto è stata fissata in 2.000 kg di Cod durante il giorno, con una potenzialità teorica delle soffianti “maggiorata” per ragioni di sicurezza. Puntualizza Graziano Ferrari: “Il progetto ha previsto installazione di dieci soffianti, due per linea più una di scorta ogni due linee. L’idea era quella di farle operare al 60% del rendimento (25 Hertz), con un sistema di controllo dell’ossigeno via telecontrollo con condizioni operative di 2 mg litro di ossigeno costante in vasca. Dopo i primi mesi di funzionamento ci siamo però resi conto di avere una concentrazione di ossigeno in vasca più alta del valore impostato: già al minimo della taratura degli inverter disponevamo di più ossigeno del necessario specialmente nelle ore notturne. Di conseguenza le soffianti sono state impostate ad un valore minimo più basso (16 Hertz) rispetto a quello previsto inizialmente. Ciò ci permette di avere molto margine per il futuro, anche in previsione di eventuali ampliamenti del nostro bacino di utenza”. Guadagno certificato Il passaggio verso i diffusori a membrana ha consentito a Enìa di abbassare i consumi energetici di circa il 40%, passando dai 10,5 milioni di kW del 2005 agli attuali 6,5 milioni di kW. Il vantaggio, tradotto in soldoni, è Settembre 2008 evidente: “Una bolletta da un milione di euro all’anno, ci costa oggi circa 600 mila euro”, chiarisce Ferrari; “questi risultati, considerato anche il concomitante incremento dei costi dell’energia elettrica, ci hanno permesso di ridurre il tempo di ritorno degli investimenti”. Le rese energetiche e di trasferimento dell’ossigeno sono state certificate dall’Atc di Barcellona, ente internazionale indipendente che provvede a effettuare i test di Clean Water Oxygen Transfer. Già in sede di gara la soluzione basata su tecnologia Itt Flygt ha fatto registrare valori migliorativi rispetto a quelli minimi richiesti nel capitolato di gara. L’opera di miglioria dell’impianto ha avuto un riscontro significativo anche sul versante dei “titoli di efficienza energetica” o “certificati bianchi”, il meccanismo avviato nel gennaio 2005 per promuovere un utilizzo razionale dell’energia. L’utilizzo dei sistemi di diffusione ha infatti consentito di risparmiare circa 900.000 tonnellate equivalenti di petrolio (tep), che rappresentano quasi il doppio rispetto all’obiettivo obbligatorio di 468.000 tep assegnato ai distributori per il biennio 20052006. Gli interventi sono stati quindi dichiarati meritevoli da parte del Ministro delle Attività Produttive: a parità di portata di carico di Cod e di ammoniaca all’ingresso, l’impianto di Parma Ovest ha infatti dimostrato di poter operare con un consumo energetico notevolmente inferiore a quello dell’anno precedente. Sia nel 2007 sia nel 2008, il depuratore è stato riconosciuto per un valore equivalente di circa 70.000 tep, pari a circa 65.000 euro di certificati bianchi utilizzabili come quota per la fornitura di energia elettrica. www.readerservice.it n°20