STUDI E RICERCHE sull`economia dell`immigrazione Redditi
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STUDI E RICERCHE sull`economia dell`immigrazione Redditi
Studi e ricerche sull’economia dell’immigrazione Redditi dichiarati dagli stranieri in Italia Anno 2009 Estratto dal “Rapporto annuale sull’economia dell’immigrazione, edizione 2011” edito da Il Mulino Il reddito degli stranieri 155 5.1. I redditi degli stranieri Scopo di questo paragrafo è presentare alcuni dei tratti più significativi riguardo la tipologia, l’entità e la distribuzione dei redditi degli immigrati in Italia. Nei paragrafi successivi saranno poi approfonditi alcuni aspetti, quali la provenienza dei contribuenti nati all’estero, la distribuzione geografica della ricchezza e la fonte dei redditi. Nel 2009 in Italia sono stati conteggiati oltre 3 milioni di contribuenti nati all’estero, che hanno dichiarato redditi per un valore complessivo di oltre 40 miliardi di euro. I nati all’estero costituiscono così il 7,9% dei contribuenti totali e contribuiscono per il 5,1% all’ammontare complessivo dei redditi dichiarati. Mediamente nel corso dell’anno d’imposta 2009 gli stranieri hanno dichiarato 12.507 euro, 7.073 euro in meno dei contribuenti nati in Italia. Sino a prima della crisi il numero di contribuenti stranieri era cresciuto di pari passo con gli importi dichiarati: tra il 2005 e il 2008 i dichiaranti sono aumentati del 32% e gli importi dichiarati sono aumentati del 32,8%. I dati del biennio 2008-2009 segnalano invece una leggera variazione di tendenza: mentre il numero dei contribuenti è cresciuto dello 0,5%, i redditi dichiarati sono diminuiti dello 0,6%. Questo cambiamento non può non essere messo in relazione con le mutate condizioni del mercato del lavoro, e in particolare con l’aumento della disoccupazione, con un più ampio ricorso a strumenti quali la cassa integrazione o la mobilità, che garantiscono solo una parte delle retribuzioni di partenza, e periodi di lavoro più brevi. Il lavoro è la principale fonte di reddito per gli stranieri: l’86,6% degli immigrati ha indicato questa tipologia di reddito nella dichiarazione, mentre solo il 19,2% ha segnalato di percepire redditi derivanti dal possesso di terreni e fabbricati. I redditi percepiti da terreni e fabbricati sono comunque di entità piuttosto modesta, dal momento che mediamente ammontano a 1.285 euro, una cifra ben inferiore agli oltre 12 mila euro annui che derivano dall’attività lavorativa. Ben il 17,4% dei contribuenti stranieri è nato in Romania, mentre circa il 7,2% proviene dall’Albania e il 6,5% dal Marocco. Gli importi dichiarati mediamente dai nati in Romania sono però inferiori rispetto a quelli dei migranti origi- Il reddito degli stranieri 156 nari dell’Albania e del Marocco: i primi dichiarano 9.115 euro l’anno, i secondi 11.855 euro e i terzi 10.847 euro. Al fine di offrire una prima panoramica delle condizioni di vita degli stranieri e della distribuzione del reddito è poi utile raggruppare i contribuenti per classi di reddito. Si osserva così che più della metà degli stranieri dichiara meno di 10.000 euro all’anno, mentre tra gli italiani la percentuale scende al 32,5%. Un’analisi approfondita delle differenze reddituali offre la possibilità di interpretare i dati relativi agli stranieri nel contesto più ampio della distribuzione della ricchezza in Italia. Molti dei fattori discriminanti e delle linee di frattura che caratterizzano la società italiana nel suo complesso si riflettono in modo analogo sulla popolazione straniera. In Italia il genere è sicuramente un elemento determinante per quanto riguarda le condizioni occupazionali e i salari. Secondo l’Istat nel 2006, i lavoratori cosiddetti «a basso reddito» rappresentavano il 12,5% degli occupati di genere maschile, mentre tra le donne la percentuale raggiungeva il 25,7% (una donna ogni 4). Degli oltre 4,1 milioni di lavoratori con redditi bassi stimati, le donne erano ben 2,3 milioni4. Anche tra i cittadini stranieri si manifesta lo stesso divario di genere. Malgrado il 41,7% dei contribuenti stranieri sia di genere femminile, i redditi dichiarati dalle donne costituiscono poco più di un terzo dei redditi complessivi accumulati dagli immigrati nel 2009. In media una donna dichiara poco più di 10 mila euro all’anno, contro gli oltre 14 mila degli uomini, ovvero il 27,3% in meno. In termini assoluti la differenza è quantificabile in circa 3.800 euro annui. La crisi occupazionale sembra aver colpito in misura minore le donne straniere, che sono prevalentemente impiegate in comparti fortemente etnicizzati e solo limitatamente sensibili al ciclo economico (è il caso ad esempio del settore dei servizi alla persona). La tenuta dell’occupazione straniera femminile si è riflessa sul reddito. Tra il 2008 e il 2009 i contribuenti stranieri di genere maschile sono diminuiti dell’1%, contro un aumento del 2,4% delle donne straniere; inoltre gli importi medi dichiarati dalle donne sono rimasti sostanzial4 Istat, La distribuzione del reddito in Italia, 2010. Il reddito degli stranieri 157 mente stabili (+0,7%), contro una diminuzione dell’1,5% dei redditi dichiarati dagli uomini. I divari economici intra-genere – riconducibili almeno in parte alla diversa cittadinanza o origine – sono ancora più marcati. Nel 2008, la differenza di reddito tra un contribuente straniero maschio ed un italiano era di circa 9.000 euro, mentre la differenza tra una contribuente straniera ed un’italiana era di 4.743 euro. Ciò implica che il reddito annuo di una cittadina straniera che lavora e vive nel nostro paese è meno della metà di quello di un lavoratore maschio italiano, per una differenza in valori assoluti di oltre 13 mila euro annui. Il gap rispetto ai cittadini italiani è, quindi, ancora molto largo e difficile da colmare. Allo stesso tempo va rilevato come la sperequazione di genere sia più marcata tra i cittadini italiani che tra i cittadini stranieri: gli uomini italiani percepiscono circa 23.458 euro annui, contro i 14.932 euro delle donne italiane, ben 8.526 euro annui di differenza. La spiegazione è da ricercarsi nel numero di ore lavorate e nei diversi ruoli professionali ricoperti da uomini e donne. In particolare le donne italiane svolgono solitamente lavori meno qualificati rispetto agli uomini, con remunerazioni più basse. Questo fenomeno di segregazione lavorativa verticale, che impedisce alle donne di accedere a posizioni di responsabilità, prende il nome di «soffitto di vetro». Va inoltre aggiunto che mediamente le donne lavorano un numero di ore inferiore rispetto a quello degli uomini, fattore che contribuisce ad abbassare ulteriormente la remunerazione percepita5. Tra gli stranieri, al contrario, la bassa qualifica professionale è un fenomeno che interessa indistintamente uomini e donne, mentre l’orario lavorativo è molto simile. Dal momento che non vi sono grandi differenze nelle posizioni lavorative, anche la condizione economica presenta disparità meno evidenti (tabb. 5.1, 5.2, 5.3, 5.4 e 5.5). 5 Istat, Le statistiche di genere, 7 marzo 2007, www.istat.it. 158 Il reddito degli stranieri TAB. 5.1. Redditi dei contribuenti nati all’estero. Anni 2008 e 2009 Informazioni generali Numero contribuenti stranieri Redditi dichiarati dagli stranieri (in €) Contribuenti stranieri/contribuenti totali (%) Redditi degli stranieri/redditi complessivi (%) Reddito medio dichiarato da stranieri (in €) Differenza con reddito medio degli italiani (in €) Variazione % contribuenti stranieri 2008/2009 Variazione % redditi dichiarati da stranieri 2008/2009 3.260.019 40.174.697.000 7,9 5,1 12.507 – 7.073 0,5 – 0,6 Fonte: elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Ministero delle Finanze. TAB. 5.2. Redditi dei contribuenti nati all’estero e differenziali di genere. Anni 2008 e 2009 Differenze di genere Donne contribuenti straniere / totale contribuenti stranieri (%) Redditi dichiarati dalle donne straniere / redditi dichiarati da stranieri (%) Reddito medio dichiarato da uomini stranieri (in €) Reddito medio dichiarato da donne straniere (in €) Var. % contribuenti uomini stranieri 2008-2009 Var. % contribuenti donne straniere 2008-2009 41,7 34,2 14.120 10.260 –1,0 2,4 Differenze tra redditi donne straniere e donne italiane (in €) (2008) Differenze tra redditi uomini stranieri e uomini italiani (in €) (2008) – 4,743 – 9,122 Fonte: elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Ministero delle Finanze. TAB. 5.3. Redditi dei contribuenti nati all’estero: le fonti di reddito. Anno 2009 Prime due tipologie di reddito dichiarate % dichiaranti 1. Lavoro dipendente 2. Redditi da fabbricati e terreni 86,6 19,2 Reddito medio (€) 12.319 1.285 Fonte: elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Ministero delle Finanze. TAB. 5.4. Redditi dei contribuenti nati all’estero: analisi per classi di reddito. Anno 2009 Classi di reddito % stranieri con meno di 10.000 € % italiani con meno di 10.000 € 51,4 32,5 Fonte: elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Ministero delle Finanze. Il reddito degli stranieri 159 TAB. 5.5. Redditi dei contribuenti nati all’estero: i paesi di provenienza e i redditi medi. Anno 2009 Prime tre provenienze dei contribuenti stranieri Romania Albania Marocco Incidenza % Reddito medio (€) 17,4 7,2 6,5 9.115 11.855 10.847 Fonte: elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Ministero delle Finanze. 5.2. L’evoluzione della condizione economica degli stranieri Il quadro di sintesi della situazione economica degli stranieri in Italia non è però completo. Il raffronto tra i redditi medi percepiti nel 2005 e quelli percepiti nel 2009 permette di avviare una riflessione sull’integrazione degli stranieri, partendo dall’osservazione delle prospettive di un significativo miglioramento del livello di benessere derivante dalla permanenza nel nostro paese (remunerazioni percepite e ricchezza posseduta). Dal 2005 al 2009 il reddito medio dichiarato dai nati all’estero è cresciuto dello 0,3%, a fronte di un aumento dell’11,2% del reddito medio dichiarato dai contribuenti nati in Italia. L’interpretazione matematica dei dati aiuta a definire meglio le linee di tendenza: tra il 2005 e il 2009 l’ammontare complessivamente dichiarato dagli stranieri è aumentato di pari passo con il numero dei contribuenti (con tassi di crescita rispettivamente pari al +31,9% e al +32,7%), lasciando sostanzialmente inalterato l’importo medio percepito. Al contrario, l’ammontare dichiarato dai contribuenti italiani è aumentato del 10,7%, mentre il numero di contribuenti si è ridotto dello 0,9%. Il divario è piuttosto consistente e pone serie questioni circa la concentrazione della ricchezza e la mobilità della società italiana. Prima di trarre conclusioni di carattere generale è opportuno approfondire questi dati. La crescita del livello reddituale medio dichiarato dagli italiani è proporzionata sia all’incremento del Pil nominale nell’arco di tempo considerato (+6,3%), sia all’aumento delle retribuzioni, degli oneri sociali e del costo del lavoro dipendente nelle imprese di tutte le classi dimensionali 160 Il reddito degli stranieri (+12,5%)6. La dinamica del reddito medio degli stranieri è invece di più difficile comprensione. Dal momento che la principale fonte di reddito dei contribuenti nati all’estero è il lavoro dipendente, il costante afflusso di nuova manodopera straniera in Italia contribuisce paradossalmente a moderare la crescita dei redditi. Gli stranieri che entrano nel mercato del lavoro vengono solitamente impiegati in posizioni lavorative che richiedono scarse qualifiche e con remunerazioni di livello mediobasso. Allo stesso tempo tra gli stranieri la percentuale di nuovi assunti – che quindi non hanno accumulato sufficiente anzianità lavorativa – è piuttosto consistente e ciò concorre a comprimere ulteriormente i redditi. Posto che i meccanismi che regolano le progressioni di carriera (scatti di anzianità, adeguamenti contrattuali, ecc.) valgono tanto per gli italiani quanto per gli stranieri, a mano a mano che la posizione lavorativa di uno straniero si consolida anche la remunerazione dovrebbe migliorare, almeno in linea di principio. D’altro canto, i lavoratori immigrati sono più vulnerabili degli italiani e maggiormente esposti al rischio di disoccupazione: i profili professionali scarsamente qualificati, in ragione delle minori abilità specifiche richieste, sono anche i più instabili. Per questo motivo spesso gli stranieri dichiarano retribuzioni da lavoro che fanno capo a frazioni di anno e non a periodi annuali interi. La crescita modesta del reddito medio degli stranieri tra il 2005 e il 2009 può però essere esaminata anche da un punto di vista diverso. Il pur significativo incremento del numero di contribuenti stranieri registrato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (+32,7%) è lontano dall’aumento del numero di occupati stranieri registrato dall’Istat (+62,3%). La discrepanza tra il numero di occupati e il numero di contribuenti potrebbe dipendere, almeno in parte, dalla significativa presenza di stranieri impiegati presso privati che rientrano nella no-tax area: i lavoratori alle dipendenze di persone fisiche che percepiscono un reddito inferiore agli 8.000 euro annui non sono tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi (è il caso, ad esempio, di molte lavo- 6 Si fa qui riferimento all’indicatore Oros. L’indicatore è calcolato trimestralmente dall’Istat sui dati dell’Inps, integrati con le informazioni derivanti dalle indagini mensili dell’Istat sulle grandi imprese. Il reddito degli stranieri 161 TAB. 5.6. Evoluzione dei redditi dichiarati in Italia. Anni 2005-2009 2005 2009 Media dei redditi (in €) Nati all’estero 12.469 12.507 Nati in Italia 17.607 19.581 1.429.479 1.519.702 Pil nominale (in milioni €) Nati all’estero Contribuenti 2.457.179 3.260.019 30.447.458 40.174.697 Ammontare (in migliaia €) Nati in Italia Contribuenti 38.285.318 37.949.503 671.154.370 743.075.955 Ammontare (in migliaia €) Occupati Stranieri 1.169.433 1.898.065 Italiani 21.393.397 21.126.928 Indice OROS (numero indice) 100,0 112,5 Variazioni % 2005/2009 0,3 11,2 6,3 32,7 31,9 – 0,9 10,7 62,3 – 1,2 12,5 Fonte: elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Ministero delle Finanze e Istat. ratrici domestiche). È comunque opportuno ricordare che i due dati utilizzano una definizione differente di «straniero»: mentre l’Istat fa riferimento alla cittadinanza, il Ministero dell’Economia e delle Finanze distingue tra i nati in Italia e i nati all’estero, sulla base delle informazioni fornite dal codice fiscale. Inoltre non è da escludere che, nonostante l’emersione dell’occupazione straniera degli ultimi anni, vi siano ancora ampie aree di lavoro sommerso (fenomeno che coinvolge però tanto gli stranieri che gli italiani). Le scarse prospettive dei cittadini stranieri di migliorare il loro tenore di vita e la limitata mobilità sociale rischiano di penalizzare l’intero sistema produttivo. La maggiore disponibilità economica, andando a sostenere la domanda aggregata e il livello degli investimenti, potrebbe essere un importante fattore di sviluppo per l’economia italiana. Incoraggiare una presenza più stabile, fornendo maggiori garanzie lavorative, può essere un primo passo per riequilibrare la condizione economica degli stranieri a quella dei lavoratori italiani. In caso contrario, stanti gli attuali trend di crescita, il divario tra i due gruppi potrebbe approfondirsi, con ripercussioni importanti sulla coesione sociale (tab. 5.6). 162 Il reddito degli stranieri 5.3. Il dettaglio regionale Le regioni in cui la presenza di contribuenti nati all’estero è maggiore sono anche quelle in cui si concentra la presenza straniera. La percentuale è, quindi, più alta nelle regioni del Centro-Nord e più modesta in quelle del Sud. In particolare, quasi il 20% dei dichiaranti stranieri è domiciliato in Lombardia, l’11,2% in Veneto, l’11% nel Lazio e il 10,8% in Emilia Romagna. Rispetto al dato medio nazionale (+0,5%), tra il 2008 e il 2009 in alcune regioni il numero di contribuenti stranieri è cresciuto a ritmi molto più sostenuti: ad esempio, in Lazio l’aumento è stato del 15,7%, in Liguria dell’11,7% e in Calabria dell’8,7%. Lazio (51,7%), Calabria (55,3%) e Liguria (47,4%) sono anche le regioni che hanno registrato i maggiori incrementi nel periodo 2005-2009. Il Trentino Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia si distinguono per un’ampia presenza di contribuenti nati all’estero rispetto al totale dei contribuenti. In Trentino Alto Adige gli stranieri costituiscono il 14,3% del totale dei dichiaranti e in Friuli Venezia Giulia il 12,1%, rispetto a una media italiana del 7,9%. L’origine di questa differenza risiede probabilmente nella posizione geografica delle due regioni. Le Province autonome di Trento e Bolzano e il Friuli Venezia Giulia, in quanto territori di confine, hanno avuto scambi e rapporti con l’estero ben più intensi di quelli di altre regioni italiane (tab. 5.7). La distribuzione del reddito degli stranieri riflette le dinamiche territoriali già prima evidenziate. Il 23,7% del reddito dichiarato dagli stranieri è prodotto in Lombardia, seguono il Veneto (11,6%), l’Emilia Romagna (10,5%) e il Lazio (10,7%). A fronte di una leggera contrazione complessiva del reddito dichiarato dagli stranieri in Italia (– 0,6%), tra il 2008 e il 2009 in alcune regioni si è invece registrato un incremento. In Liguria, ad esempio, i redditi sono aumentati del 9,7%, mentre nel Lazio, in Campania e in Sicilia l’aumento è stato del 5,5%. Viceversa, nelle Marche (– 2,5%) e in Veneto (– 2,7%) la contrazione è stata più marcata rispetto al dato medio. L’apporto degli stranieri alla formazione del reddito complessivo è particolarmente rilevante in Trentino Alto Adige, dove i redditi degli stranieri costituiscono il 7,9% del totale dei Il reddito degli stranieri 163 TAB. 5.7. Presenza di contribuenti nati all’estero nelle regioni italiane. Anno 2009 Numero contribuenti Piemonte 253.940 Valle d’Aosta 8.446 Lombardia 643.563 Liguria 112.646 Trenino Alto Adige 116.638 Veneto 366.076 Friuli Venezia Giulia 116.276 Emilia Romagna 350.647 Toscana 237.802 Umbria 56.861 Marche 100.051 Lazio 358.747 Abruzzo 76.676 Molise 11.469 Campania 115.024 Puglia 99.742 Basilicata 14.256 Calabria 58.084 Sicilia 117.788 Sardegna 31.516 nd 13.771 Italia 3.260.019 Distribuzione % 7,8 0,3 19,7 3,5 3,6 11,2 3,6 10,8 7,3 1,7 3,1 11,0 2,4 0,4 3,5 3,1 0,4 1,8 3,6 1,0 0,4 100,0 Contribuenti Var. % Var. % stranieri/ contribuenti contribuenti contribuenti 2008/2009 2005/2009 totali (%) 7,8 8,4 9,1 9,1 14,3 10,2 12,1 10,4 8,6 8,8 8,7 9,4 8,2 5,1 3,6 3,9 3,6 4,7 4,0 2,9 15,2 7,9 0,9 3,0 1,3 11,7 4,8 0,1 0,9 3,0 3,0 2,0 1,6 15,7 3,9 0,6 5,6 6,6 6,7 8,7 5,3 4,3 32,1 25,8 27,2 47,4 19,0 27,6 15,3 37,0 32,8 32,9 28,1 51,7 29,4 23,2 21,5 39,2 37,5 55,3 30,5 26,1 0,5 32,7 Fonte: elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Ministero delle Finanze. redditi, e in Friuli Venezia Giulia (8,7%), ma anche in Emilia Romagna (6,1%) e in Lombardia (6%) (tab. 5.8). Il valore medio dei redditi dichiarati dagli stranieri varia fortemente tra le diverse aree geografiche del nostro paese. I contribuenti (sia nati in Italia, che all’estero) dichiarano mediamente cifre più alte nelle regioni del Centro-Nord rispetto a quelle del Mezzogiorno. L’indagine Eu-Silc, condotta dall’Istat nel 2006, evidenziava come nelle regioni del Mezzogiorno il reddito mediano equivalente delle famiglie italiane fosse circa il 74% di quello nazionale7; un divario che in alcune regioni è ancora più ampio. In Sicilia, ad esempio, il reddito mediano equivalente familiare è pari al 67% del dato nazionale. 7 Istat, Le statistiche di genere, cit., pp. 35-37. 164 Il reddito degli stranieri TAB. 5.8. Redditi dichiarati dai contribuenti nati all’estero, analisi per regione. Anno 2009 Redditi dichiarati da stranieri (in migliaia €) Piemonte Valle d’Aosta Lombardia Liguria Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna nd Italia 3.286.794 105.975 9.503.529 1.339.083 1.289.403 4.663.993 1.629.856 4.217.377 2.744.414 646.261 1.159.695 4.286.123 877.282 129.284 1.191.853 910.709 135.804 451.907 1.199.528 371.976 33.853 40.174.697 Distribuzione % 8,2 0,3 23,7 3,3 3,2 11,6 4,1 10,5 6,8 1,6 2,9 10,7 2,2 0,3 3,0 2,3 0,3 1,1 3,0 0,9 0,1 100,0 Redditi stranieri/ redditi totali (%) Var. % redditi dichiarati da stranieri 2008/2009 5,0 5,2 6,0 5,4 7,9 6,7 8,7 6,1 5,2 5,5 5,7 5,3 5,9 3,9 2,4 2,4 2,4 2,6 2,6 2,1 11,9 5,1 – 1,1 3,9 – 1,3 9,7 3,4 – 2,7 0,1 – 1,7 0,8 0,2 – 2,5 5,5 1,0 – 1,1 5,5 4,0 3,4 3,5 5,5 2,8 – 0,6 Fonte: elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Ministero delle Finanze. La mappa della distribuzione del reddito rimane sostanzialmente inalterata se si prende come riferimento la sola popolazione straniera. Gli immigrati che vivono in Lombardia guadagnano in media più degli altri stranieri che lavorano sul territorio italiano: 14.944 euro all’anno contro 12.507 euro della media nazionale. Importi superiori alla media si registrano anche in altre regioni del Centro-Nord, come Friuli Venezia Giulia (14.125 euro), Piemonte (13.201 euro) e Veneto (12.881 euro). Viceversa, in Puglia, in Basilicata e in Calabria gli immigrati dichiarano importi annui inferiori ai 10.000 euro. La valutazione in termini assoluti delle risorse economiche di cui dispongono gli stranieri è un elemento indispensabile, ma non sufficiente, per tracciare un quadro delle condizioni di vita di questi ultimi in Italia. Il differenziale di reddito rispetto agli italiani è un elemento non secondario da considerare, soprattutto Il reddito degli stranieri 165 TAB. 5.9. Redditi medi dei contribuenti nati all’estero e differenziale con gli italiani, analisi per regione. Anno 2009 Reddito medio stranieri (in €) Piemonte Valle d’Aosta Lombardia Liguria Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia 13.201 12.740 14.944 12.092 11.276 12.881 14.125 12.162 11.783 11.541 11.782 12.140 11.629 11.490 10.598 9.281 9.659 7.875 10.358 12.076 12.507 Differenze dei redditi Reddito medio contribuenti nati in tra italiani e stranieri (in €) Italia (in €) 20.686 21.421 23.175 21.199 21.681 20.329 20.398 21.479 20.256 18.853 18.216 22.396 16.395 14.854 16.255 15.264 14.769 14.157 15.581 16.668 19.581 – 7.485 – 8.681 – 8.231 – 9.107 – 10.404 – 7.448 – 6.273 – 9.317 – 8.473 – 7.313 – 6.434 – 10.256 – 4.766 – 3.364 – 5.656 – 5.983 – 5.111 – 6.282 – 5.223 – 4.592 – 7.073 Fonte: elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Ministero delle Finanze. perché permette di indagare il livello di integrazione degli immigrati nel sistema economico. Si scopre così che i maggiori gap nel reddito imponibile si registrano nelle regioni del Centro-Nord, mentre al Sud il divario si riduce. Il maggior sviluppo economico e il più alto livello di reddito delle regioni dell’Italia centrale e settentrionale si accompagna con una più marcata sperequazione tra le diverse comunità nazionali. In particolare, in Trentino Alto Adige e nel Lazio i contribuenti nati in Italia dichiarano, rispettivamente, 10.404 euro e 10.256 euro in più dei contribuenti nati all’estero; viceversa, in Molise il differenziale è di appena 3.364 euro e in tutte le regioni del Sud la differenza di reddito tra italiani e stranieri è inferiore alla media italiana. È interessante osservare, infine, che un contribuente nato all’estero che vive in Lombardia dichiara circa 14.854 euro, contro i 14.685 euro dei cittadini italiani residenti in Molise, i 14.769 dei lucani e i 14.157 dei calabresi (tab. 5.9). 166 Il reddito degli stranieri Complessivamente le donne rappresentano il 41,7% dei contribuenti stranieri, ma la presenza femminile è disomogenea sul territorio. In Valle d’Aosta sfiora il 50% e in Calabria supera il 46%, mentre in Lombardia, in Liguria e in Veneto la percentuale è inferiore al 40%. Lombardia e Veneto sono anche le due regioni in cui il contributo delle donne al totale del reddito prodotto complessivamente dagli stranieri è inferiore alla media italiana, pari rispettivamente al 30,4% e al 31,6%, contro la percentuale nazionale del 34,2%. In Valle d’Aosta, in Calabria e in Trentino Alto Adige il concorso delle donne alla formazione del reddito è invece decisamente significativo, in particolare in Valle d’Aosta i guadagni femminili rappresentano il 41,4% dei redditi totali degli stranieri. Le donne straniere guadagnano mediamente 3.860 euro in meno rispetto agli uomini, ma nel Nord Italia i differenziali di reddito sono anche più cospicui: in Friuli Venezia Giulia la differenza media è di 5.220 euro, in Lombardia di 4.630, in Veneto di 4.310 e in Piemonte di 4.230. Nelle regioni del Mezzogiorno le differenze di genere sono invece più contenute, anche se gli importi medi dichiarati dalle donne straniere che risiedono nel Sud Italia sono inferiori a quelli del Nord. Questa tendenza non riguarda solo la popolazione straniera. Le indagini effettuate sui lavoratori italiani (sia autonomi che dipendenti) hanno stimato una disparità di genere nelle retribuzioni più accentuata al Centro-Nord rispetto al Sud8. Secondo i dati del Ministero delle Finanze, nel 2008 il differenziale di reddito tra i nati in Italia uomini e donne supera i 10.000 euro annui in Lombardia (11.851 euro), in Liguria (10.199 euro), in Trentino Alto Adige (10.398 euro) e in Veneto (10.155 euro). In Calabria il divario è significativamente inferiore, pari a 4.577 euro, mentre in Sardegna la differenza è di 5.351 euro, in Sicilia di 5.394 euro e in Basilicata di 5.457 euro (tab. 5.10). Per quanto riguarda la popolazione straniera, va sottolineato come le sperequazioni legate all’appartenenza di genere si inseriscano in un contesto già fortemente caratterizzato da diseguaglianze: un uomo nato all’estero nel 2008 dichiarava mediamente 8 Isfol, Rompere il cristallo, i risultati di un’indagine Isfol sui differenziali retributivi di genere in Italia, 2010, www.isfol.it. TAB. 5.10. Differenze di genere e redditi degli stranieri nelle regioni italiane. Anno 2009 Contribuenti Redditi dichiarati Redditi medi dalle donne donne straniere/ degli uomini straniere/redditi stranieri (in €) contribuenti dichiarati dagli stranieri (%) stranieri (%) Piemonte Valle d’Aosta Lombardia Liguria Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia 41,6 49,2 37,7 39,3 41,0 39,7 45,9 43,6 42,9 41,1 42,5 45,9 42,9 45,5 42,1 42,8 42,0 46,5 40,4 45,5 41,7 33,8 41,4 30,4 33,8 39,3 31,6 36,7 36,2 36,0 33,2 35,1 37,9 34,6 37,2 34,8 35,3 35,2 39,9 36,2 38,7 34,2 14.960 14.700 16.690 13.180 11.611 14.590 16.520 13.760 13.200 13.100 13.310 13.940 13.330 13.240 11.920 10.490 10.800 8.840 11.080 13.590 14.120 Redditi medi Differenze nei delle donne redditi tra donne straniere (in €) e uomini stranieri (in €) 10.730 10.720 12.060 10.410 10.795 10.280 11.300 10.100 9.890 9.310 9.720 10.010 9.370 9.390 8.770 7.670 8.080 6.760 9.290 10.260 10.260 Fonte: elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Ministero delle Finanze. – 4.230 – 3.980 – 4.630 – 2.770 – 816 – 4.310 – 5.220 – 3.660 – 3.310 – 3.790 – 3.590 – 3.930 – 3.960 – 3.850 – 3.150 – 2.820 – 2.720 – 2.080 – 1.790 – 3.330 – 3.860 Var. % contribuenti maschi 2008/2009 Var. % contribuenti donne 2008/2009 – 1,3 0,6 0,2 13,2 4,4 – 1,4 – 0,4 0,9 1,7 – 0,1 0,3 5,9 3,2 – 0,1 5,6 6,1 5,8 8,1 5,8 2,4 – 1,0 3,3 5,4 2,8 9,0 5,4 2,2 2,3 5,6 4,7 4,9 2,9 30,3 4,9 1,1 5,9 7,2 7,5 9,2 4,7 6,6 2,4 168 Il reddito degli stranieri TAB. 5.11. Differenziali intra-genere tra i contribuenti nati in Italia e i nati all’estero. Anno 2008 Differenze nei redditi tra donne straniere e donne italiane (in €) Piemonte Valle d’Aosta Lombardia Liguria Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia – 5.317 – 5.842 – 5.101 – 5.158 – 5.122 – 4.616 – 3.967 – 6.454 – 5.455 – 5.048 – 4.100 – 5.070 – 3.123 – 2.304 – 3.570 – 3.721 – 3.299 – 4.386 – 3.024 – 3.162 – 4.743 Differenze nei redditi tra uomini stranieri e uomini italiani (in €) – 9.827 – 10.716 – 11.826 – 12.262 – 14.116 – 10.098 – 8.231 – 11.626 – 10.887 – 9.083 – 8.109 – 12.343 – 5.586 – 3.773 – 6.827 – 7.130 – 5.737 – 6.450 – 6.624 – 4.960 – 9.122 Fonte: elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Ministero delle Finanze. 9.122 euro meno di un uomo nato in Italia, mentre la differenza tra una donna straniera e una donna italiana era di circa 4.734 euro all’anno. Il sistema economico e sociale territoriale ha un ruolo notevole nel determinare l’entità di queste differenze. In Trentino nel 2008 il differenziale tra uomini italiani e stranieri era significativamente più alto di quello medio italiano, pari a 14.116 euro, mentre per le donne il gap maggiore si registrava in Emilia Romagna, con 6.454 euro di differenza tra una contribuente straniera e una contribuente italiana (tab. 5.11). Il reddito degli stranieri 169 5.4. Tipologie di reddito dichiarato Quasi tutti i contribuenti nati all’estero dichiarano proventi derivanti da lavoro dipendente (o assimilati), una tipologia di reddito indicata dall’86,6% degli stranieri. La seconda fonte di reddito, anche se molto meno significativa, è la proprietà di terreni e fabbricati (dichiarati dal 19,2% degli stranieri), mentre la terza è il reddito di impresa (5,2%). Il lavoro dipendente è la fonte di reddito prevalente anche per i contribuenti italiani, ma ben l’82,7% dei dichiaranti indica di percepire entrate da terreni e fabbricati. Ciò significa che solo una piccola parte degli stranieri ricava un’ulteriore rendita da immobili o dall’affitto degli stessi, rispetto alla quasi totalità degli italiani. Pochi sono, infatti, i contribuenti stranieri che dichiarano più di un reddito (120,9%), mentre quasi tutti gli italiani dichiarano due tipologie di reddito (188,7%). Passando ad analizzare l’incidenza delle singole fonti di reddito, si scopre che il lavoro dipendente contribuisce per l’86,8% al totale dei redditi dichiarati dagli stranieri, mentre il reddito da fabbricati e terreni, dichiarato dal 19,2% dei contribuenti, rappresenta appena il 2%. Il reddito d’impresa costituisce invece il 4,7% degli importi complessivamente dichiarati. Per quanto riguarda i contribuenti nati in Italia, l’81,9% degli importi complessivamente dichiarati deriva da lavoro dipendente, il 4,6% da partecipazioni a imprese e il 5,1% da fabbricati e terreni. Indipendentemente dalla fonte del reddito, gli importi percepiti sono mediamente più bassi tra i contribuenti stranieri. Un dipendente straniero riceve annualmente 5.571 euro in meno di un dipendente italiano, mentre un lavoratore autonomo nato all’estero percepisce addirittura 11.101 euro in meno di un italiano. La differenza per i redditi di impresa è invece più contenuta, circa 3.089 euro. Per quanto riguarda i redditi da terreni e fabbricati gli importi dichiarati da italiani e stranieri sono invece molto simili, e la differenza, seppur marginale, è a favore degli stranieri (103 euro). Va comunque sottolineato che solo l’1,9% di coloro che dichiarano redditi da terreni e fabbricati è straniero, mentre i contribuenti che dichiarano redditi da lavoro dipendente sono il 7,7% del totale. La presenza degli stranieri è invece significativa tra coloro che dichiarano «altri redditi» (12,4%) e redditi di impresa TAB. 5.12. Principali fonti di reddito dei contribuenti nati in Italia e di quelli nati all’estero. Anno 2009 Nati all’estero Lavoro dipendente e assimilati Reddito d’impresa Reddito di lavoro autonomo Reddito di partecipazione Reddito da terreni e fabbricati Altri redditi Diversi Reddito complessivo Nati in Italia Distr. % contribuentia Distr. % ammontare Reddito medio 86,6 5,2 1,0 3,0 19,2 4,1 1,7 120,9 86,8 4,7 2,4 2,7 2,0 0,8 0,7 100,0 12.319 11.151 27.716 10.922 1.285 2.408 4.814 12.507 Distr. % contribuenti* Nota: la somma è superiore a 100% in quanto i contribuenti possono dichiarare più redditi. Fonte: elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Ministero delle Finanze. 88,4 4,9 2,0 6,0 82,7 2,4 2,4 188,7 Distr. % ammontare 81,9 3,6 3,9 4,6 5,1 0,5 0,5 100,0 Reddito medio 17.890 14.239 38.818 14.954 1.182 3.704 3.630 19.029 Il reddito degli stranieri 171 TAB. 5.13. Incidenza dei contribuenti nati all’estero per fonte di reddito e importo medio dichiarato. Anno 2009 Differenza reddito tra Incidenza % contribuenti stranieri e italiani (in €) stranieri/contribuenti totali Lavoro dipendente e assimilati Reddito d’impresa Reddito di lavoro autonomo Reddito di partecipazione Reddito da terreni e fabbricati Altri redditi Diversi Reddito complessivo – 5.571 – 3.089 – 11.101 – 4.032 103 – 1.296 1.184 – 6.522 7,7 8,3 4,4 4,2 1,9 12,4 5,7 7,9 Fonte: elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Ministero delle Finanze. (8,3%); tuttavia rispetto al 2008, con il manifestarsi della recessione, l’importo medio dei redditi di impresa degli stranieri (ma anche degli italiani) è diminuito significativamente, passando da 14.649 a 11.151 euro (tabb. 5.12 e 5.13). 5.5. Classi di reddito La scomposizione della popolazione in classi di reddito permette di trarre alcune considerazioni circa la distribuzione del reddito prodotto. Più della metà dei contribuenti nati all’estero ha dichiarato nel 2009 meno di 10.000 euro (51,4%), mentre tra i nati in Italia la percentuale scende al 32,5% (circa 1 contribuente ogni 3). Il 16,4% degli stranieri dichiara dai 10 mila ai 15 mila euro, mentre quasi un quarto (24,1%) tra i 15 mila e i 25 mila euro. Infine, appena l’8,1% dei contribuenti stranieri produce un reddito superiore ai 25 mila euro, contro il 21,4% degli italiani. Con riferimento alle percentuali cumulate, si può osservare che mentre il valore mediano della distribuzione dei redditi degli stranieri9 si posiziona nella classe da 0 a 10.000 euro, la mediana degli italiani ricade tra i 15.000 e i 25.000 euro. Confrontando la distribuzione del reddito 2008 con quella del reddito 2009 è possibile evidenziare alcune variazioni che 9 La mediana, collocata nel punto centrale della distribuzione, divide i contribuenti esattamente a metà. Il reddito degli stranieri 172 49,3% 31,2% 31% 16,4% 24,1% 16,8% 0,8% 1,7% 0,6% 0,6% 0,3% Oltre 120.000 Da 25.000 a 50.000 Da 15.000 a 25.000 Da 10.000 a 15.000 Da 0 a 10.000 <=0 Nati all’estero 2,3% Da 70.000 a 120.000 6,4% 2,2% Da 50.000 a 70.000 15% 1,3% Nati in Italia FIG. 5.1. Distribuzione dei contribuenti per classi di reddito. Anno 2009. Fonte: elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Ministero delle Finanze. TAB. 5.14. Distribuzione dei contribuenti per classi di reddito. Anno 2009 Classi di reddito (in €) ≤0 da 0 a 10.000 da 10.000 a 15.000 da 15.000 a 25.000 da 25.000 a 50.000 da 50.000 a 70.000 da 70.000 a 120.000 oltre 120.000 Totale Distribuzioni percentuali Nati all’estero Nati in Italia 2,2 49,3 16,4 24,1 6,4 0,8 0,6 0,3 100,0 1,3 31,2 15,0 31,0 16,8 2,3 1,7 0,6 100,0 Percentuali cumulate Nati all’estero Nati in Italia 2,2 51,4 67,9 92,0 98,4 99,1 99,7 100,0 1,3 32,5 47,5 78,5 95,3 97,7 99,4 100,0 Fonte: elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Ministero delle Finanze. sembrano poter essere collegate, almeno in parte, alla crisi economica. Nel 2008, il 48,5% degli stranieri ricadeva nella fascia di reddito inferiore ai 10.000 euro annui, contro il 49,3% del 2009. Nell’ultimo biennio sono aumentati anche i «nullatenenti», passando dal 2% al 2,2%. Diminuisce invece la percentuale dei contribuenti stranieri tra i 10.000 euro e i 15.000 euro, che è scesa dal 17,2% al 16,4%. È bene comunque ricordare che le conseguenze della recessione si manifesteranno appieno nei prossimi anni (tab. 5.14). Il reddito degli stranieri 173 5.6. Le caratteristiche dei contribuenti nati all’estero L’universo degli stranieri è troppo ampio e diversificato per poter trarre conclusioni di carattere universale sulle loro condizioni economiche. I redditi sono correlati a molteplici variabili, come l’età, il sesso, la provenienza, il livello di istruzione, l’esperienza lavorativa, ecc. Nei paragrafi precedenti si è già dedicato spazio all’approfondimento circa i differenziali relativi al genere; tuttavia è opportuno ampliare la ricerca con un ulteriore approfondimento circa le caratteristiche dei contribuenti nati all’estero. È rilevante sottolineare, ad esempio, come in Italia non si trovino a operare solo persone provenienti da paesi a forte pressione migratoria, ma anche da paesi ad alto indice di sviluppo10. La maggior parte di coloro che dichiarano redditi nel nostro paese e che sono nati al di fuori dei confini nazionali proviene dai paesi europei, in particolare il 35,5% viene dai paesi dell’Europa Comunitaria e il 21,3% dall’Europa non Comunitaria. Dal continente africano arriva invece il 17,7% di chi ha presentato la dichiarazione dei redditi nel 2009, dall’Asia il 12,7% e dall’America l’11,6%. La Romania è lo stato estero più importante per numero di contribuenti al fisco italiano – il 17,4% del totale dei contribuenti è nato in questo paese – seguono Albania e Marocco, in cui sono nati rispettivamente il 7,2% e il 6,5% del totale dei dichiaranti. Tra coloro che hanno prodotto un reddito in Italia, è significativa anche la presenza di persone provenienti dalla Svizzera (4,6%), dalla Germania (4,5%), dalla Cina (4,1%) e dalla Francia (3,4%). L’apporto dei contribuenti nati in Romania è rilevante anche dal punto di vista delle somme complessivamente dichiarate: nel 2009 i rumeni11 hanno dichiarato redditi in Italia per una cifra pari al 12,7% del reddito totale straniero. Gli importi dichiarati dagli albanesi ammontano invece al 6,8% e quelli degli svizzeri al 6,7%. I cinesi, nonostante la loro consistente presenza come 10 Cioè quei paesi che registravano nel 2007 un Indice di sviluppo umano (HDI, Human Development Index) superiore o uguale a 0,9. 11 Si ricordi che si utilizza la cittadinanza per identificare lo stato di nascita. 174 Il reddito degli stranieri 17,7% 35,5% 11,6% 0,5% 21,3% 0,7% Africa America Asia Non Ue Oceania Ue 12,7% Nc FIG. 5.2. Macroaree geografiche di provenienza dei contribuenti nati all’estero. Anno 2009. Fonte: elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Ministero delle Finanze. TAB. 5.15. Paesi di provenienza dei contribuenti nati all’estero e redditi dichiarati. Anno 2009 Incidenza % contribuenti Romania Albania Marocco Svizzera Germania Cina Francia Polonia Ucraina Tunisia India Iugoslavia Moldavia Filippine Argentina Egitto Brasile Perù Senegal Gran Bretagna Totale primi 20 17,4 7,2 6,5 4,6 4,5 4,1 3,4 2,7 2,2 2,2 2,0 2,0 1,9 1,8 1,7 1,7 1,6 1,6 1,5 1,4 72,1 Incidenza Reddito medio Var. % dichiarato contribuenti % redditi 2008-2009 (in €) dichiarati 12,7 6,8 5,6 6,7 5,4 2,3 5,1 1,8 1,5 2,1 1,8 2,2 1,5 1,5 2,4 1,7 1,8 1,5 1,4 2,2 68,0 9.115 11.855 10.847 17.973 15.294 6.961 18.455 8.666 8.517 12.054 11.190 13.417 9.532 10.151 17.457 12.571 14.012 11.759 12.132 20.351 – 0,9 0,4 – 3,6 – 0,5 – 0,1 12,4 – 1,4 – 4,8 8,8 – 3,1 11,4 – 12,7 11,3 6,8 – 3,9 1,2 0,6 5,5 – 5,2 0,1 Var. % redditi dichiarati 2008-2009 1,8 – 0,9 – 6,8 – 0,6 0,0 – 1,4 – 1,2 – 1,1 8,1 – 5,1 5,3 – 12,4 11,2 7,5 – 1,8 – 3,2 1,9 4,8 – 11,8 0,9 Fonte: elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Ministero delle Finanze. Il reddito degli stranieri 175 TAB. 5.16. Differenze di genere e paesi di provenienza dei contribuenti nati all’estero. Anno 2009 Var. % Var. % Contribuenti Reddito Reddito Differenza medio tra donne contribuenti contribuenti medio donne uomini donne e uomini degli delle straniere/ 2008-2009 2008-2009 (in €) contribuenti donne uomini (in €) (in €) totali stranieri (%) Romania Albania Marocco Svizzera Germania Cina Francia Polonia Ucraina Tunisia India Iugoslavia Moldavia Filippine Argentina Egitto Brasile Perù Senegal Gran Bretagna 40,3 29,3 21,8 48,7 52,0 43,7 58,1 59,9 69,2 20,8 14,2 47,0 54,5 38,4 54,8 12,5 59,6 54,9 10,0 55,5 7.701 8.678 8.035 13.817 11.974 6.650 13.399 8.922 7.418 11.574 9.787 10.680 8.137 8.526 11.645 14.912 9.564 10.960 7.960 14.658 10.070 13.171 11.629 21.917 18.897 7.203 25.457 8.283 10.979 12.180 11.423 15.847 11.206 11.164 24.516 12.237 20.561 12.731 12.593 27.443 – 2.369 – 4.494 – 3.593 – 8.100 – 6.923 – 553 – 12.057 639 – 3.561 – 605 – 1.636 – 5.168 – 3.069 – 2.638 – 12.871 2.675 – 10.997 – 1.771 – 4.633 – 12.785 5,1 3,1 – 0,3 – 0,3 0,8 14,0 – 1,1 – 1,5 11,6 – 0,6 1,6 – 9,1 15,5 5,1 – 4,3 – 0,4 1,9 5,4 – 4,0 – 0,2 – 4,9 – 1,1 – 4,9 – 0,6 – 1,1 11,3 – 2,0 – 9,6 2,8 – 3,8 13,2 – 15,8 6,2 7,9 – 3,9 1,3 – 1,9 5,2 – 5,3 0,4 Fonte: elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Ministero delle Finanze. contribuenti, dichiarano appena il 2,3% del reddito totale. Sebbene l’incidenza sul totale dei redditi sia ancora piuttosto limitata (1,5%), il valore complessivo delle dichiarazioni dei redditi dei cittadini nati in Moldavia è più che raddoppiato rispetto al 2005: una crescita superiore persino a quella dei rumeni. Per quanto riguarda l’importo medio pro capite, chi è nato in un paese economicamente più sviluppato dichiara in genere cifre superiori, come gli svizzeri (17.973 euro all’anno), i francesi (18.455 euro) e i tedeschi (15.294 euro). Il reddito medio dei rumeni è invece di 9.115 euro a testa, contro gli 11.855 degli albanesi e i 10.847 dei marocchini. Chiudono la classifica i cinesi con 6.961 euro annui (fig. 5.2 e tab. 5.15). Non in tutte le comunità nazionali il ruolo delle donne nella produzione di reddito è ugualmente importante. Quasi il 70% degli ucraini che hanno dichiarato redditi nel 2009 è di genere 176 Il reddito degli stranieri femminile e più della metà dei contribuenti brasiliani (59,6%) sono donne. Anche tra i polacchi (59,9%), gli argentini (54,8%) e i moldavi (54,5%) le donne costituiscono più della metà dei dichiaranti. Tra gli indiani la percentuale scende invece al 14,2%, tra gli egiziani al 12,5% e tra i senegalesi al 10%. Nonostante l’importante partecipazione al sistema produttivo, le donne mediamente dichiarano redditi inferiori rispetto ai propri connazionali e le differenze maggiori si riscontrano tra i nati nei paesi economicamente più sviluppati, come Svizzera, Germania o Francia. Il divario di genere si fa meno pronunciato tra i contribuenti originari dell’Est Europa e tra quelli che provengono da continenti diversi da quello europeo. In alcuni casi le disparità si annullano e addirittura sono a beneficio delle donne. È il caso delle polacche e delle egiziane, che mediamente dichiarano cifre superiori ai loro connazionali (rispettivamente 639 euro e 2.675 euro all’anno in più); tuttavia, per quanto riguarda gli egiziani, è opportuno ricordare che solo il 12,5% degli immigrati nati in Egitto che hanno percepito dei redditi in Italia sono donne (tab. 5.16).