STUDI E RICERCHE sull`economia dell`immigrazione Redditi

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STUDI E RICERCHE sull`economia dell`immigrazione Redditi
Studi e ricerche
sull’economia
dell’immigrazione
Redditi dichiarati dagli stranieri in Italia
Anno 2009
Estratto dal
“Rapporto annuale sull’economia dell’immigrazione, edizione 2011”
edito da Il Mulino
Il reddito degli stranieri
155
5.1. I redditi degli stranieri
Scopo di questo paragrafo è presentare alcuni dei tratti più
significativi riguardo la tipologia, l’entità e la distribuzione dei
redditi degli immigrati in Italia. Nei paragrafi successivi saranno
poi approfonditi alcuni aspetti, quali la provenienza dei contribuenti nati all’estero, la distribuzione geografica della ricchezza
e la fonte dei redditi.
Nel 2009 in Italia sono stati conteggiati oltre 3 milioni di
contribuenti nati all’estero, che hanno dichiarato redditi per un
valore complessivo di oltre 40 miliardi di euro. I nati all’estero
costituiscono così il 7,9% dei contribuenti totali e contribuiscono per il 5,1% all’ammontare complessivo dei redditi dichiarati. Mediamente nel corso dell’anno d’imposta 2009 gli
stranieri hanno dichiarato 12.507 euro, 7.073 euro in meno dei
contribuenti nati in Italia.
Sino a prima della crisi il numero di contribuenti stranieri
era cresciuto di pari passo con gli importi dichiarati: tra il 2005
e il 2008 i dichiaranti sono aumentati del 32% e gli importi dichiarati sono aumentati del 32,8%. I dati del biennio 2008-2009
segnalano invece una leggera variazione di tendenza: mentre il
numero dei contribuenti è cresciuto dello 0,5%, i redditi dichiarati sono diminuiti dello 0,6%. Questo cambiamento non
può non essere messo in relazione con le mutate condizioni del
mercato del lavoro, e in particolare con l’aumento della disoccupazione, con un più ampio ricorso a strumenti quali la cassa
integrazione o la mobilità, che garantiscono solo una parte delle
retribuzioni di partenza, e periodi di lavoro più brevi.
Il lavoro è la principale fonte di reddito per gli stranieri:
l’86,6% degli immigrati ha indicato questa tipologia di reddito
nella dichiarazione, mentre solo il 19,2% ha segnalato di percepire redditi derivanti dal possesso di terreni e fabbricati. I
redditi percepiti da terreni e fabbricati sono comunque di entità
piuttosto modesta, dal momento che mediamente ammontano a
1.285 euro, una cifra ben inferiore agli oltre 12 mila euro annui
che derivano dall’attività lavorativa.
Ben il 17,4% dei contribuenti stranieri è nato in Romania, mentre circa il 7,2% proviene dall’Albania e il 6,5% dal
Marocco. Gli importi dichiarati mediamente dai nati in Romania sono però inferiori rispetto a quelli dei migranti origi-
Il reddito degli stranieri
156
nari dell’Albania e del Marocco: i primi dichiarano 9.115 euro
l’anno, i secondi 11.855 euro e i terzi 10.847 euro.
Al fine di offrire una prima panoramica delle condizioni di
vita degli stranieri e della distribuzione del reddito è poi utile
raggruppare i contribuenti per classi di reddito. Si osserva così
che più della metà degli stranieri dichiara meno di 10.000 euro
all’anno, mentre tra gli italiani la percentuale scende al 32,5%.
Un’analisi approfondita delle differenze reddituali offre la
possibilità di interpretare i dati relativi agli stranieri nel contesto
più ampio della distribuzione della ricchezza in Italia. Molti dei
fattori discriminanti e delle linee di frattura che caratterizzano la
società italiana nel suo complesso si riflettono in modo analogo
sulla popolazione straniera.
In Italia il genere è sicuramente un elemento determinante
per quanto riguarda le condizioni occupazionali e i salari. Secondo l’Istat nel 2006, i lavoratori cosiddetti «a basso reddito»
rappresentavano il 12,5% degli occupati di genere maschile,
mentre tra le donne la percentuale raggiungeva il 25,7% (una
donna ogni 4). Degli oltre 4,1 milioni di lavoratori con redditi
bassi stimati, le donne erano ben 2,3 milioni4.
Anche tra i cittadini stranieri si manifesta lo stesso divario
di genere. Malgrado il 41,7% dei contribuenti stranieri sia di
genere femminile, i redditi dichiarati dalle donne costituiscono
poco più di un terzo dei redditi complessivi accumulati dagli
immigrati nel 2009. In media una donna dichiara poco più di 10
mila euro all’anno, contro gli oltre 14 mila degli uomini, ovvero
il 27,3% in meno. In termini assoluti la differenza è quantificabile in circa 3.800 euro annui.
La crisi occupazionale sembra aver colpito in misura minore le donne straniere, che sono prevalentemente impiegate
in comparti fortemente etnicizzati e solo limitatamente sensibili al ciclo economico (è il caso ad esempio del settore dei
servizi alla persona). La tenuta dell’occupazione straniera femminile si è riflessa sul reddito. Tra il 2008 e il 2009 i contribuenti stranieri di genere maschile sono diminuiti dell’1%,
contro un aumento del 2,4% delle donne straniere; inoltre gli
importi medi dichiarati dalle donne sono rimasti sostanzial4
Istat, La distribuzione del reddito in Italia, 2010.
Il reddito degli stranieri
157
mente stabili (+0,7%), contro una diminuzione dell’1,5% dei
redditi dichiarati dagli uomini.
I divari economici intra-genere – riconducibili almeno
in parte alla diversa cittadinanza o origine – sono ancora più
marcati. Nel 2008, la differenza di reddito tra un contribuente
straniero maschio ed un italiano era di circa 9.000 euro, mentre la differenza tra una contribuente straniera ed un’italiana
era di 4.743 euro. Ciò implica che il reddito annuo di una
cittadina straniera che lavora e vive nel nostro paese è meno
della metà di quello di un lavoratore maschio italiano, per una
differenza in valori assoluti di oltre 13 mila euro annui. Il gap
rispetto ai cittadini italiani è, quindi, ancora molto largo e difficile da colmare. Allo stesso tempo va rilevato come la sperequazione di genere sia più marcata tra i cittadini italiani che
tra i cittadini stranieri: gli uomini italiani percepiscono circa
23.458 euro annui, contro i 14.932 euro delle donne italiane,
ben 8.526 euro annui di differenza. La spiegazione è da ricercarsi nel numero di ore lavorate e nei diversi ruoli professionali ricoperti da uomini e donne. In particolare le donne italiane svolgono solitamente lavori meno qualificati rispetto agli
uomini, con remunerazioni più basse. Questo fenomeno di
segregazione lavorativa verticale, che impedisce alle donne di
accedere a posizioni di responsabilità, prende il nome di «soffitto di vetro». Va inoltre aggiunto che mediamente le donne
lavorano un numero di ore inferiore rispetto a quello degli uomini, fattore che contribuisce ad abbassare ulteriormente la remunerazione percepita5.
Tra gli stranieri, al contrario, la bassa qualifica professionale
è un fenomeno che interessa indistintamente uomini e donne,
mentre l’orario lavorativo è molto simile. Dal momento che non
vi sono grandi differenze nelle posizioni lavorative, anche la
condizione economica presenta disparità meno evidenti (tabb.
5.1, 5.2, 5.3, 5.4 e 5.5).
5
Istat, Le statistiche di genere, 7 marzo 2007, www.istat.it.
158
Il reddito degli stranieri
TAB. 5.1. Redditi dei contribuenti nati all’estero. Anni 2008 e 2009
Informazioni generali
Numero contribuenti stranieri
Redditi dichiarati dagli stranieri (in €)
Contribuenti stranieri/contribuenti totali (%)
Redditi degli stranieri/redditi complessivi (%)
Reddito medio dichiarato da stranieri (in €)
Differenza con reddito medio degli italiani (in €)
Variazione % contribuenti stranieri 2008/2009
Variazione % redditi dichiarati da stranieri 2008/2009
3.260.019
40.174.697.000
7,9
5,1
12.507
– 7.073
0,5
– 0,6
Fonte: elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Ministero delle Finanze.
TAB. 5.2. Redditi dei contribuenti nati all’estero e differenziali di genere. Anni 2008 e 2009
Differenze di genere
Donne contribuenti straniere / totale contribuenti stranieri (%)
Redditi dichiarati dalle donne straniere / redditi dichiarati da stranieri (%)
Reddito medio dichiarato da uomini stranieri (in €)
Reddito medio dichiarato da donne straniere (in €)
Var. % contribuenti uomini stranieri 2008-2009
Var. % contribuenti donne straniere 2008-2009
41,7
34,2
14.120
10.260
–1,0
2,4
Differenze tra redditi donne straniere e donne italiane (in €) (2008)
Differenze tra redditi uomini stranieri e uomini italiani (in €) (2008)
– 4,743
– 9,122
Fonte: elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Ministero delle Finanze.
TAB. 5.3. Redditi dei contribuenti nati all’estero: le fonti di reddito. Anno 2009
Prime due tipologie di reddito dichiarate
% dichiaranti
1. Lavoro dipendente
2. Redditi da fabbricati e terreni
86,6
19,2
Reddito medio (€)
12.319
1.285
Fonte: elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Ministero delle Finanze.
TAB. 5.4. Redditi dei contribuenti nati all’estero: analisi per classi di reddito. Anno 2009
Classi di reddito
% stranieri con meno di 10.000 €
% italiani con meno di 10.000 €
51,4
32,5
Fonte: elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Ministero delle Finanze.
Il reddito degli stranieri
159
TAB. 5.5. Redditi dei contribuenti nati all’estero: i paesi di provenienza e i redditi medi.
Anno 2009
Prime tre provenienze dei contribuenti stranieri
Romania
Albania
Marocco
Incidenza %
Reddito medio (€)
17,4
7,2
6,5
9.115
11.855
10.847
Fonte: elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Ministero delle Finanze.
5.2. L’evoluzione della condizione economica degli stranieri
Il quadro di sintesi della situazione economica degli stranieri in Italia non è però completo. Il raffronto tra i redditi
medi percepiti nel 2005 e quelli percepiti nel 2009 permette
di avviare una riflessione sull’integrazione degli stranieri, partendo dall’osservazione delle prospettive di un significativo
miglioramento del livello di benessere derivante dalla permanenza nel nostro paese (remunerazioni percepite e ricchezza
posseduta).
Dal 2005 al 2009 il reddito medio dichiarato dai nati all’estero è cresciuto dello 0,3%, a fronte di un aumento
dell’11,2% del reddito medio dichiarato dai contribuenti nati in
Italia. L’interpretazione matematica dei dati aiuta a definire meglio le linee di tendenza: tra il 2005 e il 2009 l’ammontare complessivamente dichiarato dagli stranieri è aumentato di pari passo
con il numero dei contribuenti (con tassi di crescita rispettivamente pari al +31,9% e al +32,7%), lasciando sostanzialmente
inalterato l’importo medio percepito. Al contrario, l’ammontare
dichiarato dai contribuenti italiani è aumentato del 10,7%, mentre il numero di contribuenti si è ridotto dello 0,9%.
Il divario è piuttosto consistente e pone serie questioni circa
la concentrazione della ricchezza e la mobilità della società italiana. Prima di trarre conclusioni di carattere generale è opportuno approfondire questi dati. La crescita del livello reddituale
medio dichiarato dagli italiani è proporzionata sia all’incremento
del Pil nominale nell’arco di tempo considerato (+6,3%), sia
all’aumento delle retribuzioni, degli oneri sociali e del costo del
lavoro dipendente nelle imprese di tutte le classi dimensionali
160
Il reddito degli stranieri
(+12,5%)6. La dinamica del reddito medio degli stranieri è invece di più difficile comprensione. Dal momento che la principale fonte di reddito dei contribuenti nati all’estero è il lavoro
dipendente, il costante afflusso di nuova manodopera straniera
in Italia contribuisce paradossalmente a moderare la crescita dei
redditi. Gli stranieri che entrano nel mercato del lavoro vengono solitamente impiegati in posizioni lavorative che richiedono scarse qualifiche e con remunerazioni di livello mediobasso. Allo stesso tempo tra gli stranieri la percentuale di nuovi
assunti – che quindi non hanno accumulato sufficiente anzianità
lavorativa – è piuttosto consistente e ciò concorre a comprimere
ulteriormente i redditi. Posto che i meccanismi che regolano le
progressioni di carriera (scatti di anzianità, adeguamenti contrattuali, ecc.) valgono tanto per gli italiani quanto per gli stranieri,
a mano a mano che la posizione lavorativa di uno straniero si
consolida anche la remunerazione dovrebbe migliorare, almeno
in linea di principio. D’altro canto, i lavoratori immigrati sono
più vulnerabili degli italiani e maggiormente esposti al rischio
di disoccupazione: i profili professionali scarsamente qualificati,
in ragione delle minori abilità specifiche richieste, sono anche i
più instabili. Per questo motivo spesso gli stranieri dichiarano
retribuzioni da lavoro che fanno capo a frazioni di anno e non a
periodi annuali interi.
La crescita modesta del reddito medio degli stranieri tra il
2005 e il 2009 può però essere esaminata anche da un punto di
vista diverso. Il pur significativo incremento del numero di contribuenti stranieri registrato dal Ministero dell’Economia e delle
Finanze (+32,7%) è lontano dall’aumento del numero di occupati stranieri registrato dall’Istat (+62,3%). La discrepanza tra
il numero di occupati e il numero di contribuenti potrebbe dipendere, almeno in parte, dalla significativa presenza di stranieri
impiegati presso privati che rientrano nella no-tax area: i lavoratori alle dipendenze di persone fisiche che percepiscono un reddito inferiore agli 8.000 euro annui non sono tenuti a presentare
la dichiarazione dei redditi (è il caso, ad esempio, di molte lavo-
6
Si fa qui riferimento all’indicatore Oros. L’indicatore è calcolato trimestralmente dall’Istat sui dati dell’Inps, integrati con le informazioni derivanti
dalle indagini mensili dell’Istat sulle grandi imprese.
Il reddito degli stranieri
161
TAB. 5.6. Evoluzione dei redditi dichiarati in Italia. Anni 2005-2009
2005
2009
Media dei redditi (in €)
Nati all’estero
12.469
12.507
Nati in Italia
17.607
19.581
1.429.479
1.519.702
Pil nominale (in milioni €)
Nati all’estero
Contribuenti
2.457.179
3.260.019
30.447.458 40.174.697
Ammontare (in migliaia €)
Nati in Italia
Contribuenti
38.285.318 37.949.503
671.154.370 743.075.955
Ammontare (in migliaia €)
Occupati
Stranieri
1.169.433
1.898.065
Italiani
21.393.397 21.126.928
Indice OROS (numero indice)
100,0
112,5
Variazioni % 2005/2009
0,3
11,2
6,3
32,7
31,9
– 0,9
10,7
62,3
– 1,2
12,5
Fonte: elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Ministero delle Finanze e
Istat.
ratrici domestiche). È comunque opportuno ricordare che i due
dati utilizzano una definizione differente di «straniero»: mentre
l’Istat fa riferimento alla cittadinanza, il Ministero dell’Economia e delle Finanze distingue tra i nati in Italia e i nati all’estero,
sulla base delle informazioni fornite dal codice fiscale. Inoltre
non è da escludere che, nonostante l’emersione dell’occupazione
straniera degli ultimi anni, vi siano ancora ampie aree di lavoro
sommerso (fenomeno che coinvolge però tanto gli stranieri che
gli italiani).
Le scarse prospettive dei cittadini stranieri di migliorare il
loro tenore di vita e la limitata mobilità sociale rischiano di penalizzare l’intero sistema produttivo. La maggiore disponibilità
economica, andando a sostenere la domanda aggregata e il livello degli investimenti, potrebbe essere un importante fattore
di sviluppo per l’economia italiana. Incoraggiare una presenza
più stabile, fornendo maggiori garanzie lavorative, può essere
un primo passo per riequilibrare la condizione economica degli
stranieri a quella dei lavoratori italiani. In caso contrario, stanti
gli attuali trend di crescita, il divario tra i due gruppi potrebbe
approfondirsi, con ripercussioni importanti sulla coesione sociale (tab. 5.6).
162
Il reddito degli stranieri
5.3. Il dettaglio regionale
Le regioni in cui la presenza di contribuenti nati all’estero
è maggiore sono anche quelle in cui si concentra la presenza
straniera. La percentuale è, quindi, più alta nelle regioni del
Centro-Nord e più modesta in quelle del Sud. In particolare,
quasi il 20% dei dichiaranti stranieri è domiciliato in Lombardia, l’11,2% in Veneto, l’11% nel Lazio e il 10,8% in Emilia
Romagna.
Rispetto al dato medio nazionale (+0,5%), tra il 2008 e il
2009 in alcune regioni il numero di contribuenti stranieri è cresciuto a ritmi molto più sostenuti: ad esempio, in Lazio l’aumento è stato del 15,7%, in Liguria dell’11,7% e in Calabria
dell’8,7%. Lazio (51,7%), Calabria (55,3%) e Liguria (47,4%)
sono anche le regioni che hanno registrato i maggiori incrementi
nel periodo 2005-2009.
Il Trentino Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia si distinguono per un’ampia presenza di contribuenti nati all’estero rispetto al totale dei contribuenti. In Trentino Alto Adige gli stranieri costituiscono il 14,3% del totale dei dichiaranti e in Friuli
Venezia Giulia il 12,1%, rispetto a una media italiana del 7,9%.
L’origine di questa differenza risiede probabilmente nella posizione geografica delle due regioni. Le Province autonome di
Trento e Bolzano e il Friuli Venezia Giulia, in quanto territori
di confine, hanno avuto scambi e rapporti con l’estero ben più
intensi di quelli di altre regioni italiane (tab. 5.7).
La distribuzione del reddito degli stranieri riflette le dinamiche territoriali già prima evidenziate. Il 23,7% del reddito dichiarato dagli stranieri è prodotto in Lombardia, seguono il Veneto (11,6%), l’Emilia Romagna (10,5%) e il Lazio (10,7%).
A fronte di una leggera contrazione complessiva del reddito
dichiarato dagli stranieri in Italia (– 0,6%), tra il 2008 e il 2009
in alcune regioni si è invece registrato un incremento. In Liguria, ad esempio, i redditi sono aumentati del 9,7%, mentre nel
Lazio, in Campania e in Sicilia l’aumento è stato del 5,5%. Viceversa, nelle Marche (– 2,5%) e in Veneto (– 2,7%) la contrazione è stata più marcata rispetto al dato medio.
L’apporto degli stranieri alla formazione del reddito complessivo è particolarmente rilevante in Trentino Alto Adige,
dove i redditi degli stranieri costituiscono il 7,9% del totale dei
Il reddito degli stranieri
163
TAB. 5.7. Presenza di contribuenti nati all’estero nelle regioni italiane. Anno 2009
Numero
contribuenti
Piemonte
253.940
Valle d’Aosta
8.446
Lombardia
643.563
Liguria
112.646
Trenino Alto Adige
116.638
Veneto
366.076
Friuli Venezia Giulia 116.276
Emilia Romagna
350.647
Toscana
237.802
Umbria
56.861
Marche
100.051
Lazio
358.747
Abruzzo
76.676
Molise
11.469
Campania
115.024
Puglia
99.742
Basilicata
14.256
Calabria
58.084
Sicilia
117.788
Sardegna
31.516
nd
13.771
Italia
3.260.019
Distribuzione
%
7,8
0,3
19,7
3,5
3,6
11,2
3,6
10,8
7,3
1,7
3,1
11,0
2,4
0,4
3,5
3,1
0,4
1,8
3,6
1,0
0,4
100,0
Contribuenti Var. %
Var. %
stranieri/ contribuenti contribuenti
contribuenti 2008/2009 2005/2009
totali (%)
7,8
8,4
9,1
9,1
14,3
10,2
12,1
10,4
8,6
8,8
8,7
9,4
8,2
5,1
3,6
3,9
3,6
4,7
4,0
2,9
15,2
7,9
0,9
3,0
1,3
11,7
4,8
0,1
0,9
3,0
3,0
2,0
1,6
15,7
3,9
0,6
5,6
6,6
6,7
8,7
5,3
4,3
32,1
25,8
27,2
47,4
19,0
27,6
15,3
37,0
32,8
32,9
28,1
51,7
29,4
23,2
21,5
39,2
37,5
55,3
30,5
26,1
0,5
32,7
Fonte: elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Ministero delle Finanze.
redditi, e in Friuli Venezia Giulia (8,7%), ma anche in Emilia
Romagna (6,1%) e in Lombardia (6%) (tab. 5.8).
Il valore medio dei redditi dichiarati dagli stranieri varia fortemente tra le diverse aree geografiche del nostro paese. I contribuenti (sia nati in Italia, che all’estero) dichiarano mediamente
cifre più alte nelle regioni del Centro-Nord rispetto a quelle del
Mezzogiorno. L’indagine Eu-Silc, condotta dall’Istat nel 2006,
evidenziava come nelle regioni del Mezzogiorno il reddito mediano equivalente delle famiglie italiane fosse circa il 74% di
quello nazionale7; un divario che in alcune regioni è ancora più
ampio. In Sicilia, ad esempio, il reddito mediano equivalente familiare è pari al 67% del dato nazionale.
7
Istat, Le statistiche di genere, cit., pp. 35-37.
164
Il reddito degli stranieri
TAB. 5.8. Redditi dichiarati dai contribuenti nati all’estero, analisi per regione. Anno 2009
Redditi
dichiarati
da stranieri
(in migliaia €)
Piemonte
Valle d’Aosta
Lombardia
Liguria
Trentino Alto Adige
Veneto
Friuli Venezia Giulia
Emilia Romagna
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
nd
Italia
3.286.794
105.975
9.503.529
1.339.083
1.289.403
4.663.993
1.629.856
4.217.377
2.744.414
646.261
1.159.695
4.286.123
877.282
129.284
1.191.853
910.709
135.804
451.907
1.199.528
371.976
33.853
40.174.697
Distribuzione
%
8,2
0,3
23,7
3,3
3,2
11,6
4,1
10,5
6,8
1,6
2,9
10,7
2,2
0,3
3,0
2,3
0,3
1,1
3,0
0,9
0,1
100,0
Redditi
stranieri/
redditi totali
(%)
Var. %
redditi
dichiarati
da stranieri
2008/2009
5,0
5,2
6,0
5,4
7,9
6,7
8,7
6,1
5,2
5,5
5,7
5,3
5,9
3,9
2,4
2,4
2,4
2,6
2,6
2,1
11,9
5,1
– 1,1
3,9
– 1,3
9,7
3,4
– 2,7
0,1
– 1,7
0,8
0,2
– 2,5
5,5
1,0
– 1,1
5,5
4,0
3,4
3,5
5,5
2,8
– 0,6
Fonte: elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Ministero delle Finanze.
La mappa della distribuzione del reddito rimane sostanzialmente inalterata se si prende come riferimento la sola popolazione straniera. Gli immigrati che vivono in Lombardia guadagnano in media più degli altri stranieri che lavorano sul territorio italiano: 14.944 euro all’anno contro 12.507 euro della media nazionale. Importi superiori alla media si registrano anche
in altre regioni del Centro-Nord, come Friuli Venezia Giulia
(14.125 euro), Piemonte (13.201 euro) e Veneto (12.881 euro).
Viceversa, in Puglia, in Basilicata e in Calabria gli immigrati dichiarano importi annui inferiori ai 10.000 euro.
La valutazione in termini assoluti delle risorse economiche
di cui dispongono gli stranieri è un elemento indispensabile, ma
non sufficiente, per tracciare un quadro delle condizioni di vita
di questi ultimi in Italia. Il differenziale di reddito rispetto agli
italiani è un elemento non secondario da considerare, soprattutto
Il reddito degli stranieri
165
TAB. 5.9. Redditi medi dei contribuenti nati all’estero e differenziale con gli italiani, analisi per regione. Anno 2009
Reddito medio
stranieri (in €)
Piemonte
Valle d’Aosta
Lombardia
Liguria
Trentino Alto Adige
Veneto
Friuli Venezia Giulia
Emilia Romagna
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Italia
13.201
12.740
14.944
12.092
11.276
12.881
14.125
12.162
11.783
11.541
11.782
12.140
11.629
11.490
10.598
9.281
9.659
7.875
10.358
12.076
12.507
Differenze dei redditi
Reddito medio
contribuenti nati in tra italiani e stranieri
(in €)
Italia (in €)
20.686
21.421
23.175
21.199
21.681
20.329
20.398
21.479
20.256
18.853
18.216
22.396
16.395
14.854
16.255
15.264
14.769
14.157
15.581
16.668
19.581
– 7.485
– 8.681
– 8.231
– 9.107
– 10.404
– 7.448
– 6.273
– 9.317
– 8.473
– 7.313
– 6.434
– 10.256
– 4.766
– 3.364
– 5.656
– 5.983
– 5.111
– 6.282
– 5.223
– 4.592
– 7.073
Fonte: elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Ministero delle Finanze.
perché permette di indagare il livello di integrazione degli immigrati nel sistema economico. Si scopre così che i maggiori gap nel
reddito imponibile si registrano nelle regioni del Centro-Nord,
mentre al Sud il divario si riduce. Il maggior sviluppo economico
e il più alto livello di reddito delle regioni dell’Italia centrale e
settentrionale si accompagna con una più marcata sperequazione
tra le diverse comunità nazionali. In particolare, in Trentino Alto
Adige e nel Lazio i contribuenti nati in Italia dichiarano, rispettivamente, 10.404 euro e 10.256 euro in più dei contribuenti nati
all’estero; viceversa, in Molise il differenziale è di appena 3.364
euro e in tutte le regioni del Sud la differenza di reddito tra italiani e stranieri è inferiore alla media italiana.
È interessante osservare, infine, che un contribuente nato
all’estero che vive in Lombardia dichiara circa 14.854 euro,
contro i 14.685 euro dei cittadini italiani residenti in Molise, i
14.769 dei lucani e i 14.157 dei calabresi (tab. 5.9).
166
Il reddito degli stranieri
Complessivamente le donne rappresentano il 41,7% dei
contribuenti stranieri, ma la presenza femminile è disomogenea
sul territorio. In Valle d’Aosta sfiora il 50% e in Calabria supera
il 46%, mentre in Lombardia, in Liguria e in Veneto la percentuale è inferiore al 40%. Lombardia e Veneto sono anche le due
regioni in cui il contributo delle donne al totale del reddito prodotto complessivamente dagli stranieri è inferiore alla media italiana, pari rispettivamente al 30,4% e al 31,6%, contro la percentuale nazionale del 34,2%. In Valle d’Aosta, in Calabria e in
Trentino Alto Adige il concorso delle donne alla formazione del
reddito è invece decisamente significativo, in particolare in Valle
d’Aosta i guadagni femminili rappresentano il 41,4% dei redditi
totali degli stranieri.
Le donne straniere guadagnano mediamente 3.860 euro in
meno rispetto agli uomini, ma nel Nord Italia i differenziali di
reddito sono anche più cospicui: in Friuli Venezia Giulia la differenza media è di 5.220 euro, in Lombardia di 4.630, in Veneto
di 4.310 e in Piemonte di 4.230. Nelle regioni del Mezzogiorno
le differenze di genere sono invece più contenute, anche se gli
importi medi dichiarati dalle donne straniere che risiedono nel
Sud Italia sono inferiori a quelli del Nord. Questa tendenza non
riguarda solo la popolazione straniera. Le indagini effettuate
sui lavoratori italiani (sia autonomi che dipendenti) hanno stimato una disparità di genere nelle retribuzioni più accentuata
al Centro-Nord rispetto al Sud8. Secondo i dati del Ministero
delle Finanze, nel 2008 il differenziale di reddito tra i nati in
Italia uomini e donne supera i 10.000 euro annui in Lombardia
(11.851 euro), in Liguria (10.199 euro), in Trentino Alto Adige
(10.398 euro) e in Veneto (10.155 euro). In Calabria il divario
è significativamente inferiore, pari a 4.577 euro, mentre in Sardegna la differenza è di 5.351 euro, in Sicilia di 5.394 euro e in
Basilicata di 5.457 euro (tab. 5.10).
Per quanto riguarda la popolazione straniera, va sottolineato
come le sperequazioni legate all’appartenenza di genere si inseriscano in un contesto già fortemente caratterizzato da diseguaglianze: un uomo nato all’estero nel 2008 dichiarava mediamente
8
Isfol, Rompere il cristallo, i risultati di un’indagine Isfol sui differenziali
retributivi di genere in Italia, 2010, www.isfol.it.
TAB. 5.10. Differenze di genere e redditi degli stranieri nelle regioni italiane. Anno 2009
Contribuenti Redditi dichiarati Redditi medi
dalle donne
donne straniere/
degli uomini
straniere/redditi stranieri (in €)
contribuenti
dichiarati dagli
stranieri (%)
stranieri (%)
Piemonte
Valle d’Aosta
Lombardia
Liguria
Trentino Alto Adige
Veneto
Friuli Venezia Giulia
Emilia Romagna
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Italia
41,6
49,2
37,7
39,3
41,0
39,7
45,9
43,6
42,9
41,1
42,5
45,9
42,9
45,5
42,1
42,8
42,0
46,5
40,4
45,5
41,7
33,8
41,4
30,4
33,8
39,3
31,6
36,7
36,2
36,0
33,2
35,1
37,9
34,6
37,2
34,8
35,3
35,2
39,9
36,2
38,7
34,2
14.960
14.700
16.690
13.180
11.611
14.590
16.520
13.760
13.200
13.100
13.310
13.940
13.330
13.240
11.920
10.490
10.800
8.840
11.080
13.590
14.120
Redditi medi
Differenze nei
delle donne redditi tra donne
straniere (in €) e uomini stranieri
(in €)
10.730
10.720
12.060
10.410
10.795
10.280
11.300
10.100
9.890
9.310
9.720
10.010
9.370
9.390
8.770
7.670
8.080
6.760
9.290
10.260
10.260
Fonte: elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Ministero delle Finanze.
– 4.230
– 3.980
– 4.630
– 2.770
– 816
– 4.310
– 5.220
– 3.660
– 3.310
– 3.790
– 3.590
– 3.930
– 3.960
– 3.850
– 3.150
– 2.820
– 2.720
– 2.080
– 1.790
– 3.330
– 3.860
Var. %
contribuenti
maschi
2008/2009
Var. %
contribuenti
donne 2008/2009
– 1,3
0,6
0,2
13,2
4,4
– 1,4
– 0,4
0,9
1,7
– 0,1
0,3
5,9
3,2
– 0,1
5,6
6,1
5,8
8,1
5,8
2,4
– 1,0
3,3
5,4
2,8
9,0
5,4
2,2
2,3
5,6
4,7
4,9
2,9
30,3
4,9
1,1
5,9
7,2
7,5
9,2
4,7
6,6
2,4
168
Il reddito degli stranieri
TAB. 5.11. Differenziali intra-genere tra i contribuenti nati in Italia e i nati all’estero.
Anno 2008
Differenze nei redditi
tra donne straniere
e donne italiane (in €)
Piemonte
Valle d’Aosta
Lombardia
Liguria
Trentino Alto Adige
Veneto
Friuli Venezia Giulia
Emilia Romagna
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Italia
– 5.317
– 5.842
– 5.101
– 5.158
– 5.122
– 4.616
– 3.967
– 6.454
– 5.455
– 5.048
– 4.100
– 5.070
– 3.123
– 2.304
– 3.570
– 3.721
– 3.299
– 4.386
– 3.024
– 3.162
– 4.743
Differenze nei redditi
tra uomini stranieri
e uomini italiani (in €)
– 9.827
– 10.716
– 11.826
– 12.262
– 14.116
– 10.098
– 8.231
– 11.626
– 10.887
– 9.083
– 8.109
– 12.343
– 5.586
– 3.773
– 6.827
– 7.130
– 5.737
– 6.450
– 6.624
– 4.960
– 9.122
Fonte: elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Ministero delle Finanze.
9.122 euro meno di un uomo nato in Italia, mentre la differenza
tra una donna straniera e una donna italiana era di circa 4.734
euro all’anno.
Il sistema economico e sociale territoriale ha un ruolo notevole nel determinare l’entità di queste differenze. In Trentino
nel 2008 il differenziale tra uomini italiani e stranieri era significativamente più alto di quello medio italiano, pari a 14.116
euro, mentre per le donne il gap maggiore si registrava in Emilia Romagna, con 6.454 euro di differenza tra una contribuente
straniera e una contribuente italiana (tab. 5.11).
Il reddito degli stranieri
169
5.4. Tipologie di reddito dichiarato
Quasi tutti i contribuenti nati all’estero dichiarano proventi
derivanti da lavoro dipendente (o assimilati), una tipologia di
reddito indicata dall’86,6% degli stranieri. La seconda fonte di
reddito, anche se molto meno significativa, è la proprietà di terreni e fabbricati (dichiarati dal 19,2% degli stranieri), mentre la
terza è il reddito di impresa (5,2%). Il lavoro dipendente è la
fonte di reddito prevalente anche per i contribuenti italiani, ma
ben l’82,7% dei dichiaranti indica di percepire entrate da terreni e fabbricati.
Ciò significa che solo una piccola parte degli stranieri ricava
un’ulteriore rendita da immobili o dall’affitto degli stessi, rispetto
alla quasi totalità degli italiani. Pochi sono, infatti, i contribuenti
stranieri che dichiarano più di un reddito (120,9%), mentre quasi
tutti gli italiani dichiarano due tipologie di reddito (188,7%).
Passando ad analizzare l’incidenza delle singole fonti di reddito,
si scopre che il lavoro dipendente contribuisce per l’86,8% al
totale dei redditi dichiarati dagli stranieri, mentre il reddito da
fabbricati e terreni, dichiarato dal 19,2% dei contribuenti, rappresenta appena il 2%. Il reddito d’impresa costituisce invece il
4,7% degli importi complessivamente dichiarati. Per quanto riguarda i contribuenti nati in Italia, l’81,9% degli importi complessivamente dichiarati deriva da lavoro dipendente, il 4,6% da
partecipazioni a imprese e il 5,1% da fabbricati e terreni.
Indipendentemente dalla fonte del reddito, gli importi percepiti sono mediamente più bassi tra i contribuenti stranieri. Un
dipendente straniero riceve annualmente 5.571 euro in meno di
un dipendente italiano, mentre un lavoratore autonomo nato
all’estero percepisce addirittura 11.101 euro in meno di un italiano. La differenza per i redditi di impresa è invece più contenuta, circa 3.089 euro. Per quanto riguarda i redditi da terreni e
fabbricati gli importi dichiarati da italiani e stranieri sono invece
molto simili, e la differenza, seppur marginale, è a favore degli
stranieri (103 euro). Va comunque sottolineato che solo l’1,9%
di coloro che dichiarano redditi da terreni e fabbricati è straniero, mentre i contribuenti che dichiarano redditi da lavoro dipendente sono il 7,7% del totale.
La presenza degli stranieri è invece significativa tra coloro
che dichiarano «altri redditi» (12,4%) e redditi di impresa
TAB. 5.12. Principali fonti di reddito dei contribuenti nati in Italia e di quelli nati all’estero. Anno 2009
Nati all’estero
Lavoro dipendente e assimilati
Reddito d’impresa
Reddito di lavoro autonomo
Reddito di partecipazione
Reddito da terreni e fabbricati
Altri redditi
Diversi
Reddito complessivo
Nati in Italia
Distr. %
contribuentia
Distr. %
ammontare
Reddito medio
86,6
5,2
1,0
3,0
19,2
4,1
1,7
120,9
86,8
4,7
2,4
2,7
2,0
0,8
0,7
100,0
12.319
11.151
27.716
10.922
1.285
2.408
4.814
12.507
Distr. %
contribuenti*
Nota: la somma è superiore a 100% in quanto i contribuenti possono dichiarare più redditi.
Fonte: elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Ministero delle Finanze.
88,4
4,9
2,0
6,0
82,7
2,4
2,4
188,7
Distr. %
ammontare
81,9
3,6
3,9
4,6
5,1
0,5
0,5
100,0
Reddito medio
17.890
14.239
38.818
14.954
1.182
3.704
3.630
19.029
Il reddito degli stranieri
171
TAB. 5.13. Incidenza dei contribuenti nati all’estero per fonte di reddito e importo medio
dichiarato. Anno 2009
Differenza reddito tra Incidenza % contribuenti
stranieri e italiani (in €) stranieri/contribuenti totali
Lavoro dipendente e assimilati
Reddito d’impresa
Reddito di lavoro autonomo
Reddito di partecipazione
Reddito da terreni e fabbricati
Altri redditi
Diversi
Reddito complessivo
– 5.571
– 3.089
– 11.101
– 4.032
103
– 1.296
1.184
– 6.522
7,7
8,3
4,4
4,2
1,9
12,4
5,7
7,9
Fonte: elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Ministero delle Finanze.
(8,3%); tuttavia rispetto al 2008, con il manifestarsi della recessione, l’importo medio dei redditi di impresa degli stranieri (ma
anche degli italiani) è diminuito significativamente, passando da
14.649 a 11.151 euro (tabb. 5.12 e 5.13).
5.5. Classi di reddito
La scomposizione della popolazione in classi di reddito permette di trarre alcune considerazioni circa la distribuzione del
reddito prodotto. Più della metà dei contribuenti nati all’estero
ha dichiarato nel 2009 meno di 10.000 euro (51,4%), mentre tra
i nati in Italia la percentuale scende al 32,5% (circa 1 contribuente ogni 3).
Il 16,4% degli stranieri dichiara dai 10 mila ai 15 mila euro,
mentre quasi un quarto (24,1%) tra i 15 mila e i 25 mila euro.
Infine, appena l’8,1% dei contribuenti stranieri produce un reddito superiore ai 25 mila euro, contro il 21,4% degli italiani.
Con riferimento alle percentuali cumulate, si può osservare
che mentre il valore mediano della distribuzione dei redditi degli stranieri9 si posiziona nella classe da 0 a 10.000 euro, la mediana degli italiani ricade tra i 15.000 e i 25.000 euro.
Confrontando la distribuzione del reddito 2008 con quella
del reddito 2009 è possibile evidenziare alcune variazioni che
9
La mediana, collocata nel punto centrale della distribuzione, divide i
contribuenti esattamente a metà.
Il reddito degli stranieri
172
49,3%
31,2%
31%
16,4%
24,1%
16,8%
0,8% 1,7% 0,6%
0,6%
0,3%
Oltre
120.000
Da 25.000
a 50.000
Da 15.000
a 25.000
Da 10.000
a 15.000
Da 0
a 10.000
<=0
Nati all’estero
2,3%
Da 70.000
a 120.000
6,4%
2,2%
Da 50.000
a 70.000
15%
1,3%
Nati in Italia
FIG. 5.1. Distribuzione dei contribuenti per classi di reddito. Anno 2009.
Fonte: elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Ministero delle Finanze.
TAB. 5.14. Distribuzione dei contribuenti per classi di reddito. Anno 2009
Classi di reddito
(in €)
≤0
da 0 a 10.000
da 10.000 a 15.000
da 15.000 a 25.000
da 25.000 a 50.000
da 50.000 a 70.000
da 70.000 a 120.000
oltre 120.000
Totale
Distribuzioni percentuali
Nati all’estero Nati in Italia
2,2
49,3
16,4
24,1
6,4
0,8
0,6
0,3
100,0
1,3
31,2
15,0
31,0
16,8
2,3
1,7
0,6
100,0
Percentuali cumulate
Nati all’estero
Nati in Italia
2,2
51,4
67,9
92,0
98,4
99,1
99,7
100,0
1,3
32,5
47,5
78,5
95,3
97,7
99,4
100,0
Fonte: elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Ministero delle Finanze.
sembrano poter essere collegate, almeno in parte, alla crisi economica. Nel 2008, il 48,5% degli stranieri ricadeva nella fascia
di reddito inferiore ai 10.000 euro annui, contro il 49,3% del
2009. Nell’ultimo biennio sono aumentati anche i «nullatenenti», passando dal 2% al 2,2%. Diminuisce invece la percentuale dei contribuenti stranieri tra i 10.000 euro e i 15.000 euro,
che è scesa dal 17,2% al 16,4%.
È bene comunque ricordare che le conseguenze della recessione si manifesteranno appieno nei prossimi anni (tab. 5.14).
Il reddito degli stranieri
173
5.6. Le caratteristiche dei contribuenti nati all’estero
L’universo degli stranieri è troppo ampio e diversificato per
poter trarre conclusioni di carattere universale sulle loro condizioni economiche. I redditi sono correlati a molteplici variabili, come l’età, il sesso, la provenienza, il livello di istruzione,
l’esperienza lavorativa, ecc. Nei paragrafi precedenti si è già
dedicato spazio all’approfondimento circa i differenziali relativi
al genere; tuttavia è opportuno ampliare la ricerca con un ulteriore approfondimento circa le caratteristiche dei contribuenti
nati all’estero. È rilevante sottolineare, ad esempio, come in Italia non si trovino a operare solo persone provenienti da paesi a
forte pressione migratoria, ma anche da paesi ad alto indice di
sviluppo10.
La maggior parte di coloro che dichiarano redditi nel nostro paese e che sono nati al di fuori dei confini nazionali proviene dai paesi europei, in particolare il 35,5% viene dai paesi
dell’Europa Comunitaria e il 21,3% dall’Europa non Comunitaria. Dal continente africano arriva invece il 17,7% di chi ha presentato la dichiarazione dei redditi nel 2009, dall’Asia il 12,7%
e dall’America l’11,6%.
La Romania è lo stato estero più importante per numero di
contribuenti al fisco italiano – il 17,4% del totale dei contribuenti è nato in questo paese – seguono Albania e Marocco, in
cui sono nati rispettivamente il 7,2% e il 6,5% del totale dei dichiaranti. Tra coloro che hanno prodotto un reddito in Italia, è
significativa anche la presenza di persone provenienti dalla Svizzera (4,6%), dalla Germania (4,5%), dalla Cina (4,1%) e dalla
Francia (3,4%).
L’apporto dei contribuenti nati in Romania è rilevante anche
dal punto di vista delle somme complessivamente dichiarate: nel
2009 i rumeni11 hanno dichiarato redditi in Italia per una cifra
pari al 12,7% del reddito totale straniero. Gli importi dichiarati
dagli albanesi ammontano invece al 6,8% e quelli degli svizzeri
al 6,7%. I cinesi, nonostante la loro consistente presenza come
10
Cioè quei paesi che registravano nel 2007 un Indice di sviluppo umano
(HDI, Human Development Index) superiore o uguale a 0,9.
11
Si ricordi che si utilizza la cittadinanza per identificare lo stato di nascita.
174
Il reddito degli stranieri
17,7%
35,5%
11,6%
0,5%
21,3%
0,7%
Africa
America
Asia
Non Ue
Oceania
Ue
12,7%
Nc
FIG. 5.2. Macroaree geografiche di provenienza dei contribuenti nati all’estero. Anno
2009.
Fonte: elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Ministero delle Finanze.
TAB. 5.15. Paesi di provenienza dei contribuenti nati all’estero e redditi dichiarati. Anno
2009
Incidenza %
contribuenti
Romania
Albania
Marocco
Svizzera
Germania
Cina
Francia
Polonia
Ucraina
Tunisia
India
Iugoslavia
Moldavia
Filippine
Argentina
Egitto
Brasile
Perù
Senegal
Gran Bretagna
Totale primi 20
17,4
7,2
6,5
4,6
4,5
4,1
3,4
2,7
2,2
2,2
2,0
2,0
1,9
1,8
1,7
1,7
1,6
1,6
1,5
1,4
72,1
Incidenza Reddito medio Var. %
dichiarato contribuenti
% redditi
2008-2009
(in €)
dichiarati
12,7
6,8
5,6
6,7
5,4
2,3
5,1
1,8
1,5
2,1
1,8
2,2
1,5
1,5
2,4
1,7
1,8
1,5
1,4
2,2
68,0
9.115
11.855
10.847
17.973
15.294
6.961
18.455
8.666
8.517
12.054
11.190
13.417
9.532
10.151
17.457
12.571
14.012
11.759
12.132
20.351
– 0,9
0,4
– 3,6
– 0,5
– 0,1
12,4
– 1,4
– 4,8
8,8
– 3,1
11,4
– 12,7
11,3
6,8
– 3,9
1,2
0,6
5,5
– 5,2
0,1
Var. %
redditi
dichiarati
2008-2009
1,8
– 0,9
– 6,8
– 0,6
0,0
– 1,4
– 1,2
– 1,1
8,1
– 5,1
5,3
– 12,4
11,2
7,5
– 1,8
– 3,2
1,9
4,8
– 11,8
0,9
Fonte: elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Ministero delle Finanze.
Il reddito degli stranieri
175
TAB. 5.16. Differenze di genere e paesi di provenienza dei contribuenti nati all’estero.
Anno 2009
Var. %
Var. %
Contribuenti Reddito Reddito Differenza
medio tra donne contribuenti contribuenti
medio
donne
uomini
donne
e uomini
degli
delle
straniere/
2008-2009 2008-2009
(in €)
contribuenti donne uomini
(in €)
(in €)
totali
stranieri (%)
Romania
Albania
Marocco
Svizzera
Germania
Cina
Francia
Polonia
Ucraina
Tunisia
India
Iugoslavia
Moldavia
Filippine
Argentina
Egitto
Brasile
Perù
Senegal
Gran Bretagna
40,3
29,3
21,8
48,7
52,0
43,7
58,1
59,9
69,2
20,8
14,2
47,0
54,5
38,4
54,8
12,5
59,6
54,9
10,0
55,5
7.701
8.678
8.035
13.817
11.974
6.650
13.399
8.922
7.418
11.574
9.787
10.680
8.137
8.526
11.645
14.912
9.564
10.960
7.960
14.658
10.070
13.171
11.629
21.917
18.897
7.203
25.457
8.283
10.979
12.180
11.423
15.847
11.206
11.164
24.516
12.237
20.561
12.731
12.593
27.443
– 2.369
– 4.494
– 3.593
– 8.100
– 6.923
– 553
– 12.057
639
– 3.561
– 605
– 1.636
– 5.168
– 3.069
– 2.638
– 12.871
2.675
– 10.997
– 1.771
– 4.633
– 12.785
5,1
3,1
– 0,3
– 0,3
0,8
14,0
– 1,1
– 1,5
11,6
– 0,6
1,6
– 9,1
15,5
5,1
– 4,3
– 0,4
1,9
5,4
– 4,0
– 0,2
– 4,9
– 1,1
– 4,9
– 0,6
– 1,1
11,3
– 2,0
– 9,6
2,8
– 3,8
13,2
– 15,8
6,2
7,9
– 3,9
1,3
– 1,9
5,2
– 5,3
0,4
Fonte: elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Ministero delle Finanze.
contribuenti, dichiarano appena il 2,3% del reddito totale. Sebbene l’incidenza sul totale dei redditi sia ancora piuttosto limitata (1,5%), il valore complessivo delle dichiarazioni dei redditi
dei cittadini nati in Moldavia è più che raddoppiato rispetto al
2005: una crescita superiore persino a quella dei rumeni.
Per quanto riguarda l’importo medio pro capite, chi è nato
in un paese economicamente più sviluppato dichiara in genere
cifre superiori, come gli svizzeri (17.973 euro all’anno), i francesi (18.455 euro) e i tedeschi (15.294 euro). Il reddito medio
dei rumeni è invece di 9.115 euro a testa, contro gli 11.855 degli albanesi e i 10.847 dei marocchini. Chiudono la classifica i
cinesi con 6.961 euro annui (fig. 5.2 e tab. 5.15).
Non in tutte le comunità nazionali il ruolo delle donne nella
produzione di reddito è ugualmente importante. Quasi il 70%
degli ucraini che hanno dichiarato redditi nel 2009 è di genere
176
Il reddito degli stranieri
femminile e più della metà dei contribuenti brasiliani (59,6%)
sono donne. Anche tra i polacchi (59,9%), gli argentini (54,8%)
e i moldavi (54,5%) le donne costituiscono più della metà
dei dichiaranti. Tra gli indiani la percentuale scende invece al
14,2%, tra gli egiziani al 12,5% e tra i senegalesi al 10%.
Nonostante l’importante partecipazione al sistema produttivo, le donne mediamente dichiarano redditi inferiori rispetto
ai propri connazionali e le differenze maggiori si riscontrano tra
i nati nei paesi economicamente più sviluppati, come Svizzera,
Germania o Francia. Il divario di genere si fa meno pronunciato tra i contribuenti originari dell’Est Europa e tra quelli che
provengono da continenti diversi da quello europeo. In alcuni
casi le disparità si annullano e addirittura sono a beneficio delle
donne. È il caso delle polacche e delle egiziane, che mediamente
dichiarano cifre superiori ai loro connazionali (rispettivamente
639 euro e 2.675 euro all’anno in più); tuttavia, per quanto riguarda gli egiziani, è opportuno ricordare che solo il 12,5% degli immigrati nati in Egitto che hanno percepito dei redditi in
Italia sono donne (tab. 5.16).