Consiglio Provinciale 20 Marzo 2003 GUERRA STATI UNITI IRAQ
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Consiglio Provinciale 20 Marzo 2003 GUERRA STATI UNITI IRAQ
Consiglio Provinciale 20 Marzo 2003 GUERRA STATI UNITI IRAQ Relazione del Presidente del Consiglio Cari colleghi, ho sperato fino all’ultima ora che la guerra tra gli Stati Uniti d’America ed i suoi alleati, contro l’Iraq fosse scongiurata, purtroppo ciò non è potuto avvenire e, consentitemi di dire, che il momento storico è fortemente delicato. La gravità sta nel fatto che non c’è condivisione all’ONU e non c’è unità di intenti all’interno degli stati membri della Comunità Europea. Altro fattore che preoccupa è la possibilità di un ulteriore peggioramento dei rapporti tra l’Islam ed il Cristianesimo. Quello che colpisce noi amministratori e tutti coloro che hanno cariche istituzionali, è il fallimento della politica, ciò che invece era alla base dello spirito con cui Adenauer, Chumann, De Gasperi, portarono alla costituzione della nostra Unione Europea. Desidero esprimere il mio pensiero personale: non ho mai creduto nella guerra, come mezzo per la soluzione dei problemi, ma ho sempre cercato di dare il mio contributo, affinché chi oggi fa l’amministratore o ha cariche istituzionali, non solo abbia gli strumenti adeguati per ben esercitare il suo ruolo, ma abbia un bagaglio culturale adeguato ed abbia dentro di sé, ben fermi i principi democratici, che regolano la nostra Repubblica e che hanno come capi saldi la libertà e la giustizia. Le ultime guerre che si sono consumate in Iraq non sono paragonabili a quelle avvenute all’inizio del secolo; si constata infatti, che le vittime di ieri erano riconducibili in prevalenza alla morte di soldati e di uomini in armi, mentre oggi la stragrande maggioranza delle vittime è costituita da cittadini inermi. Si assiste, in tempi successivi, a danni, a volte irreversibili, sui soldati che hanno preso parte alla guerra, perché hanno avuto contatti con sostanze pericolose. Sostengo e ribadisco che Saddam è un dittatore, un criminale e che deve essere messo nelle condizioni di non nuocere ulteriormente. Voglio ricordare a noi tutti quanto affermato, qualche giorno fa, da Papa Woityla, il quale scomunica la guerra di Bush, senza appello: “Chi decide che sono esauriti tutti i mezzi pacifici che il Diritto Internazionale mette a disposizione, si assume una grave responsabilità di fronte a Dio, alla sua coscienza ed alla storia”. Colin Powell precisa “comprendiamo le inquietudini del Vaticano dinanzi alla prospettiva di una guerra contro l’Iraq, dice sempre Powell “ma ci sono talvolta cose che non possiamo evitare solo perché amiamo la pace e vorremmo vederle allontanare”. È Saddam “che impone la guerra al mondo, non gli Stati Uniti” ribadisce il Segretario di Stato americano.A Milano il Cardinale Tettamanzi invita i fedeli ad essere “sentinelle di pace”, specialmente nel caso di una guerra “dichiarata e condotta a dispetto del diritto internazionale e di ogni principio morale”. A conclusione, pertanto, invito tutti voi in questo particolare momento, a dedicare un minuto di silenzio alle vittime civili, che questa guerra produrrà ed, in particolare, a quegli innocenti, che pur non essendo responsabili di questo conflitto, subiranno danni materiali, morali e psicologici, riferendomi in particolare ai bambini. Il Presidente del Consiglio Giovanni Gemignani