Rassegna delle principali possibilità di

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Rassegna delle principali possibilità di
per il Programma di EMPOWERMENT
delle Amministrazioni Pubbliche del Mezzogiorno
Progetto
“dall'iter alle reti:
Implementazione Sportello Unico”
Rassegna delle principali
possibilità di finanziamento
a disposizione delle PMI a
livello nazionale
aprile 2006
a cura di
Angelo Negri
Rassegna delle principali possibilità di finanziamento a disposizione
delle PMI a livello nazionale
Indice
Premessa ...................................................................................................... 3
Programmazione negoziata ................................................................................ 4
Sostegno agli investimenti ................................................................................. 7
Nuova imprenditorialità ................................................................................... 17
Innovazione, ricerca e sviluppo .......................................................................... 21
Commercio estero e Internazionalizzazione ........................................................... 27
Equilibrio della gestione finanziaria ..................................................................... 32
Tutela ambientale .......................................................................................... 34
Razionalizzazione di settore .............................................................................. 35
Agroindustria ................................................................................................ 37
Formazione .................................................................................................. 38
Il Programma di Empowerment delle Amministrazioni Pubbliche del Mezzogiorno, finanziato con fondi
della Delibera CIPE 36 del 2002, è a titolarità del Dipartimento della Funzione Pubblica – Presidenza
del Consiglio dei Ministri - ed ha l’obiettivo di potenziare le capacità della Pubblica Amministrazione
nella programmazione e gestione delle politiche di sviluppo.
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Rassegna delle principali possibilità di finanziamento a disposizione
delle PMI a livello nazionale
Premessa
L’Italia fornisce assistenza alle piccole e medie imprese (PMI), in linea alla deroga
contenuta nell’articolo 87.3.c) del Trattato CE (aiuti destinati ad agevolare lo sviluppo di
talune attività o di talune regioni economiche, sempre che non alterino le condizioni degli
scambi in misura contraria al comune interesse), attraverso forme diverse quali contributi
in c/capitale, contributi in c/impianti, contributi in c/esercizio, credito di imposta/bonus
fiscale, contributo in c/interessi-c/canoni, finanziamenti diretti, interventi a garanzia,
partecipazioni al capitale, multistrumento. Per tipologia di procedimento le agevolazioni
nazionali si suddividono in automatico, negoziale e valutativo.
Il processo di riforma degli incentivi avviato da qualche anno ha segnato nel corso del 2004
e dei primi mesi del 2005 alcuni importanti risultati concreti.
La legge finanziaria 2005 (legge 311 / 2004) ha delineato un nuovo quadro di riferimento,
attraverso l’istituzione di uno specifico fondo rotativo per il sostegno alle imprese presso la
Cassa depositi e prestiti con l’obiettivo che il fondo diventi lo strumento finanziario
attraverso il quale, via via, saranno finanziate le leggi di incentivazione. Al momento il fondo
consente di finanziare alcuni degli interventi agevolativi più importanti, come la legge
488/92, i contratti di programma, il FIT (Fondo Innovazione Tecnologica), il FAR (Fondo
Agevolazioni alla Ricerca), sulla base della delibera CIPE di ripartizione delle risorse.
Importante nella definizione di questo nuovo quadro di riferimento è il decreto legge 35 / 2005
(piano d’azione per lo sviluppo, convertito con legge 80 / 2005), che prevede all’art. 8 alcune
disposizioni finalizzate alla riforma degli incentivi e, in particolare introduce nuovi principi sulla
base dei quali saranno concesse le agevolazioni della legge 488/92 e della programmazione
negoziata. Si tratta di modifiche sostanziali, dal momento che prevedono, tra l’altro, che il
contributo in conto capitale non possa essere superiore al finanziamento con capitale di credito,
composto da un finanziamento pubblico agevolato, attraverso il fondo rotativo, e da un
finanziamento bancario a tasso di mercato. La effettiva operatività di questo nuovo meccanismo
è subordinata all’adozione dei provvedimenti attuativi, in corso di definizione.
Altra importante novità, introdotta dall’art. 9 del già citato decreto legge 35/2005
prevede un contributo, nella forma del credito d’imposta, per la concentrazione delle
imprese, con lo scopo di favorire la crescita dimensionale delle nostre imprese, tenuto
conto che la dimensione, piccola o piccolissima, costituisce uno dei fattori di debolezza
del nostro sistema produttivo e di freno alla competitività.
I finanziamenti nazionali alle PMI sono stati suddivisi nelle seguenti categorie, secondo gli
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delle PMI a livello nazionale
obiettivi e le politiche di sviluppo del nostro apparato produttivo, in particolare:
•
Programmazione negoziata;
•
Sostegno agli investimenti;
•
Nuova imprenditorialità;
•
Innovazione, ricerca e sviluppo;
•
Commercio estero e Internazionalizzazione;
•
Equilibrio della gestione finanziaria;
•
Tutela ambientale;
•
Razionalizzazione di settore;
•
Agroindustria;
•
Fomazione.
Programmazione negoziata
La Programmazione negoziata ha lo scopo “di regolare gli interventi che coinvolgono una
molteplicità di soggetti pubblici e privati e che comportano attività decisionali complesse,
nonché la gestione unitaria delle risorse finanziarie”. Gli strumenti di attuazione sono
individuati in:
•
•
•
•
Intesa Istituzionale di Programma, attuata mediante Accordo di Programma Quadro
Patto territoriale
Contratto di programma
Contratto di area.
La Programmazione negoziata è stata formulata con la legge 662 /1996, art. 203, legge
finanziaria per l'anno 1997. La stessa legge ha demandato al CIPE il compito di
regolamentare gli strumenti di attuazione della politica economica nazionale, delegandone
anche l'approvazione, nonché la ripartizione delle risorse finanziarie pubbliche destinate
allo sviluppo delle aree sottoutilizzate. Le leggi in particolare sono:
•
•
•
•
Legge 662/96 (art. 2) – Patti territoriali;
Legge 662/96 (art. 2, c. 203) – Contratti d’area;
Legge 488/92 (art. 1, c. 3) – Contratti di programma;
Contratti di investimento (o di localizzazione).
Gli Accordi di Programma Quadro (APQ) costituiscono lo strumento attuativo delle Intese
Istituzionali di Programma (IIP) e indicano:
•
•
•
•
•
le attività e gli interventi da realizzare, con i relativi tempi e modalità di attuazione;
i soggetti responsabili dell’attuazione dei singoli interventi;
la copertura finanziaria degli interventi, distinguendo tra le diverse fonti di finanziamento;
le procedure ed i soggetti responsabili per il monitoraggio e la verifica dei risultati;
gli impegni di ciascun soggetto firmatario e gli eventuali poteri sostitutivi in caso di
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inerzie, ritardi o inadempienze.
Gli APQ sono sottoscritti dalla Regione, dal Ministero dell’Economia e delle Finanze,
nonché dalla o dalle Amministrazioni centrali competenti a seconda della natura e del
settore di intervento previsti.
I settori di intervento degli APQ sono:
•
•
•
•
•
•
Risorse naturali;
Risorse culturali;
Risorse umane;
Sistemi locali di sviluppo;
Città;
Reti e nodi di servizio.
Gli interventi inseriti nell’APQ sono finanziati con diverse risorse: ordinarie, aggiuntive
nazionali per le aree sottoutilizzate, comunitarie e private.
I Patti Territoriali sono lo strumento della contrattazione programmata ed espressione del
partenariato sociale, il patto territoriale è basato sull'accordo tra più soggetti pubblici e
privati (enti locali, associazioni imprenditoriali, organizzazioni sindacali, banche, camere
di commercio, soggetti privati) per l'attuazione di un programma di interventi
caratterizzato da specifici obiettivi di promozione dello sviluppo locale in ambito
subregionale, compatibile con uno sviluppo ecosostenibile.
I settori interessati sono: industria, agroindustria, agricoltura, pesca e acquacoltura,
servizi, turismo e l'apparato infrastrutturale, tra loro integrati.
I patti territoriali possono essere attivati su tutto il territorio nazionale, fermo restando che le
specifiche risorse destinate dal CIPE sono riservate esclusivamente ai patti attivabili nelle aree
depresse.
Il Contratto d'Area è l'accordo tra più soggetti pubblici (anche locali), rappresentanze di
lavoratori e datori di lavoro, nonché eventuali altri soggetti interessati. Tale accordo ha
per scopo la realizzazione di un ambiente economico favorevole all'attivazione di nuove
iniziative imprenditoriali e alla creazione di nuova occupazione nei settori dell'industria,
agroindustria,
servizi
e
turismo,
attraverso
condizioni
di
massima
flessibilità
amministrativa ed in presenza di investimenti qualificati, nonché di relazioni sindacali e di
condizioni di accesso al credito favorevoli.
Il contratto d'area si applica a territori circoscritti interessati da gravi crisi occupazionali: le aree
industriali di cui all'obiettivo 1 dei Fondi strutturali comunitari; le aree industriali di cui all'art.
32 della legge 219/81; le aree di crisi situate nei territori di cui agli obiettivi 1, 2, 5b (vd.
D.P.C.M. del 15 aprile 1998), nelle zone del Centro Nord che presentano squilibri tra domanda e
offerta di lavoro (vd. Decreto del Ministero del lavoro del 14 marzo 1995 e succ. modifiche).
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delle PMI a livello nazionale
Il Contratto di Programma è il contratto stipulato tra l'amministrazione statale competente e
grandi imprese, consorzi di PMI, rappresentanze di distretti industriali per la realizzazione di
piani progettuali (caratterizzati da un elevato grado di innovatività) volti a promuovere il
rapido avvio di nuove iniziative e la creazione di nuovi posti di lavoro nei settori dell'industria,
turismo, agricoltura, pesca ed acquacoltura.
L'ambito di applicazione è esteso a tutto il territorio nazionale, fermo restando che le
specifiche risorse destinate dal CIPE ai contratti di programma sono riservate
esclusivamente ai contratti attivabili nelle aree depresse.
Il Contratto di localizzazione è lo strumento messo a punto dal Ministero dello Sviluppo
Economico (ex MAP) e dal Ministero dell'Economia e delle Finanze e gestito da Sviluppo
Italia per l'attrazione di nuovi investimenti produttivi e lo sviluppo delle imprese estere già
presenti nel Paese.
Obiettivo di Sviluppo Italia è favorire progetti di investimento coerenti con le vocazioni del
territorio nazionale e capaci di garantire sviluppo e innovazione nel lungo periodo.
Il Contratto di localizzazione è destinato a:
•
•
•
imprese estere, medie e grandi;
imprese italiane medie e grandi controllate (almeno al 51%) da investitori esteri;
imprese italiane medie e grandi che hanno delocalizzato la produzione all'estero prima
del 17 marzo 2005 ma che intendono reinvestire nel territorio nazionale.
Possono usufruire del contratto i progetti localizzati in tutte le regioni del Mezzogiorno:
Sicilia, Sardegna, Calabria, Puglia, Campania, Basilicata, Molise e Abruzzo.
I settori ammissibili sono:
•
•
•
•
industria;
servizi alle imprese;
turismo;
produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
I progetti d'investimento possono riguardare:
•
•
•
realizzazione di nuovi impianti;
ampliamento, ammodernamento, ristrutturazione, riconversione o riattivazione di
impianti già esistenti;
trasferimento di impianti all'interno del territorio nazionale.
Il Contratto di localizzazione è l'unione di due strumenti agevolativi: l'Accordo di
Programma Quadro, firmato dalla Regione di competenza e dal Ministero dell'Economia, e
il Contratto di Programma, firmato dall'investitore e dal Ministero dello Sviluppo
Economico (ex MAP).
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Rassegna delle principali possibilità di finanziamento a disposizione
delle PMI a livello nazionale
Gli incentivi previsti dal contratto di localizzazione sono due:
•
•
contributi a fondo perduto, che variano in base all'area geografica e alle dimensioni
dell'impresa, in linea con le normative europee
agevolazioni per programmi di ricerca e formazione collegati all'investimento.
Inoltre, Sviluppo Italia può acquisire, temporaneamente e a condizioni di mercato,
partecipazioni azionarie di minoranza nelle società che hanno presentato un progetto
ammesso al finanziamento.
Sostegno agli investimenti
In tale sezione si ricomprendono le leggi di agevolazione volte alla promozione di
investimenti nei diversi settori produttivi.
Legge 488/92: nuovi criteri e modalità
È stato pubblicato sulla G.U. n. 67 (21.03.06) il decreto del 1° Febbraio 2006 con il quale il
Ministero dello Sviluppo Economico (ex MAP), di concerto con il Ministero dell’Economia e
delle Finanze, ha stabilito i nuovi criteri e le modalità dei prossimi bandi della 488/92,
modificata a seguito dell’attuazione della Riforma degli incentivi. Secondo i nuovi criteri
sono articolate nella forma sia di contributo in conto capitale sia di finanziamento
agevolato, con un ammontare minimo di mezzi apportati dall’impresa non inferiore al 25%
degli investimenti ammissibili. Per ottenere i benefici previsti deve inoltre sussistere un
finanziamento bancario ordinario a tasso di mercato concesso dalle banche concessionarie
o da altri istituti di credito, di importo e durata pari a quelli del finanziamento agevolato e
comunque non inferiore al 15% degli investimenti ammissibili.
Il nuovo impianto normativo verte quindi su tre punti cardine, tra loro complementari:
•
•
•
il mantenimento degli incentivi a fondo perduto;
la concessione di un finanziamento a tasso agevolato di importo pari almeno alla metà del
contributo a fondo perduto assegnato a favore di ciascun progetto di investimento agevolato;
il coinvolgimento del sistema creditizio per assicurare il sostegno finanziario dei
progetti ritenuti validi attraverso la concessione di un finanziamento bancario ordinario
di importo pari a quello del finanziamento agevolato.
Sulla G.U. n. 81 del 6 Aprile 2006 Suppl. Ord. 85 è stata pubblicata la circolare del 23
Marzo 2006 n. 902 del Ministero dello Sviluppo Economico (ex MAP) sulle modalità relative
ai settori industria, turismo e commercio. Sulla G.U. n. 80 del 5 Aprile 2006 è stato
pubblicato il Decreto del 23 Marzo 2006 che fissa invece i termini di presentazione dei
bandi industria, turismo e commercio. I nuovi termini sono stabiliti al 1° giorno non festivo
successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, non ancora avvenuta. Il termine
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delle PMI a livello nazionale
finale è stabilito per ogni settore, al 60° giorno dal termine iniziale.
Legge 488/92 (art. 1, c. 2) – Attività produttive nelle aree depresse – “Industria”
La legge prevede contributi in conto capitale e un finanziamento agevolato (concesso da
Cassa Depositi e Prestiti) per le imprese operanti nei settori estrattivo, manifatturiero,
delle costruzioni, della produzione e distribuzione di energia, per le imprese fornitrici di
servizi , erogabili in presenza di programmi di investimento relativi ad unità produttive
localizzate nelle aree depresse del territorio nazionale ( aree obiettivo 1, obiettivo 2 aree
ammesse al sostegno transitorio a titolo degli obiettivi 1 e 2, aree 87.3 c)) e finalizzati alla
realizzazione di una nuova unità produttiva o all'ampliamento, ammodernamento,
ristrutturazione, riconversione di un'unità produttiva già esistente.
Ai fini della concessione delle agevolazioni deve sussistere un finanziamento bancario ordinario
concesso da banche (che sottoscrivono uno specifico accordo con Cassa Depositi e Prestiti), a
tasso di mercato, di importo e durata pari a quelli del finanziamento agevolato, destinato alla
copertura finanziaria degli investimenti ammissibili e non inferiore al 15% degli stessi; a tal
fine la relativa delibera deve essere presentata entro la data di chiusura dei termini di
presentazione delle domande di agevolazione. Il rapporto massimo tra il contributo in conto
capitale e il finanziamento con capitale di credito (finanziamento agevolato più finanziamento
bancario ordinario) è pari a 1. Il finanziamento agevolato ha una durata, decorrente dalla data
di stipula del relativo contratto, non superiore a 15 anni e non inferiore a 6 anni, ivi compreso
un periodo di preammortamento fino a 4 anni commisurato alla durata del programma di
investimenti. Il tasso agevolato da applicare al finanziamento è pari al 0,50% annuo. Il
rimborso del finanziamento agevolato avverrà secondo un piano di ammortamento a rate
semestrali costanti posticipate scadenti il 30 giugno e il 31 dicembre di ogni anno.
Sono ammissibili alle agevolazioni i programmi di investimento comportanti spese
ammissibili non superiori a 50 milioni di euro e non inferiori a 1 milione di euro, fatta salva
la facoltà delle regioni e delle province autonome di modificare detto importo minimo
entro i seguenti limiti:
•
•
da 400.000 euro a 1.500.000 euro per le attività del settore industria ad eccezione di
quelle dei servizi;
da 150.000 euro a 1.000.000 euro per le attività dei servizi.
Sono ammessi alle agevolazioni i programmi di:
•
•
costruzione di nuovo impianto produttivo;
ampliamento, ammodernamento, ristrutturazione, riconversione, riattivazione, trasferimento
di unità produttive esistenti.
(La pubblicazione dei nuovi Bandi è prevista per Giugno).
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Rassegna delle principali possibilità di finanziamento a disposizione
delle PMI a livello nazionale
Legge 488/92 – Turismo
La legge prevede contributi in conto capitale e un finanziamento agevolato (concesso da Cassa
Depositi e Prestiti) per le imprese turistiche, agenzie di viaggi e imprese che gestiscono le
ulteriori attività ammissibili indicate dalle singole Regioni, per programmi di investimento
relativi ad unità locali ubicate nelle aree depresse del territorio nazionale (aree obiettivo 1,
obiettivo 2 aree ammesse al sostegno transitorio a titolo degli obiettivi 1 e 2, aree 87.3 c) e
finalizzati alla realizzazione di una nuova unità o all'ampliamento, ammodernamento,
riconversione, riattivazione, trasferimento di una unità locale esistente.
Ai fini della concessione delle agevolazioni deve sussistere un finanziamento bancario ordinario
concesso da banche (che sottoscrivono uno specifico accordo con Cassa Depositi e Prestiti), a
tasso di mercato, di importo e durata pari a quelli del finanziamento agevolato, destinato alla
copertura finanziaria degli investimenti ammissibili e non inferiore al 15% degli stessi; a tal fine
la relativa delibera deve essere presentata entro la data di chiusura dei termini di presentazione
delle domande di agevolazione. Il rapporto massimo tra il contributo in conto capitale e il
finanziamento con capitale di credito (finanziamento agevolato più finanziamento bancario
ordinario) è pari a 1. Il finanziamento agevolato ha una durata, decorrente dalla data di stipula
del relativo contratto, non superiore a 15 anni e non inferiore a 6 anni, ivi compreso un periodo
di preammortamento fino a 4 anni commisurato alla durata del programma di investimenti. Il
tasso agevolato da applicare al finanziamento è pari al 0,50% annuo. Il rimborso del
finanziamento agevolato avverrà secondo un piano di ammortamento a rate semestrali costanti
posticipate scadenti il 30 giugno e il 31 dicembre di ogni anno.
Sono ammissibili alle agevolazioni i programmi di investimento comportanti spese
ammissibili non superiori a 50 milioni di euro e non inferiori a 1 milione di euro, fatta salva
la facoltà delle regioni e delle province autonome di modificare detto importo minimo in
misura comunque non inferiore a 300.000 euro e non superiore a 2.500.000.
Sono ammesse alle agevolazioni le iniziative di:
•
•
realizzazione di un nuovo impianto produttivo;
ampliamento, ammodernamento, riconversione, riattivazione, trasferimento di unità
locali esistenti.
(La pubblicazione dei nuovi bandi è prevista per Giugno).
Legge 488/92 – Commercio
La legge prevede contributi in conto capitale e un finanziamento agevolato (concesso da
Cassa Depositi e Prestiti) a favore delle imprese che realizzano programmi di investimento
nel settore del commercio, relativi ad unità locali ubicate nelle aree depresse del
territorio nazionale (aree obiettivo 1, obiettivo 2 aree ammesse al sostegno transitorio a
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Rassegna delle principali possibilità di finanziamento a disposizione
delle PMI a livello nazionale
titolo degli obiettivi 1 e 2, aree 87.3 c).
Ai fini della concessione delle agevolazioni deve sussistere un finanziamento bancario ordinario
concesso da banche (che sottoscrivono uno specifico accordo con Cassa Depositi e Prestiti), a
tasso di mercato, di importo e durata pari a quelli del finanziamento agevolato, destinato alla
copertura finanziaria degli investimenti ammissibili e non inferiore al 15% degli stessi; a tal
fine la relativa delibera deve essere presentata entro la data di chiusura dei termini di
presentazione delle domande di agevolazione. Il rapporto massimo tra il contributo in conto
capitale e il finanziamento con capitale di credito (finanziamento agevolato più finanziamento
bancario ordinario) è pari a 1. Il finanziamento agevolato ha una durata, decorrente dalla data
di stipula del relativo contratto, non superiore a 15 anni e non inferiore a 6 anni, ivi compreso
un periodo di preammortamento fino a 4 anni commisurato alla durata del programma di
investimenti. Il tasso agevolato da applicare al finanziamento è pari al 0,50% annuo. Il
rimborso del finanziamento agevolato avverrà secondo un piano di ammortamento a rate
semestrali costanti posticipate scadenti il 30 giugno e il 31 dicembre di ogni anno.
Sono ammissibili alle agevolazioni i programmi di investimento comportanti spese
ammissibili non superiori a 50 milioni di euro e non inferiori a 1 milione di euro, fatta
salva la facoltà delle regioni e delle province autonome di modificare detto importo
minimo in misura comunque non inferiore a 150.000 euro e non superiore a 1.000.000 euro
Gli investimenti ammissibili sono i seguenti:
•
•
•
per i pubblici servizi: realizzazione di un nuovo impianto o ampliamento, ristrutturazione o
trasferimento di unità locale esistente;
per gli esercizi commerciali di vendita al dettaglio classificati media struttura o grande
struttura, esercizi commerciali di vendita all'ingrosso o centri di distribuzione, attività
di vendita per corrispondenza o di commercio elettronico: realizzazione di un nuovo
impianto, ampliamento, o trasferimento di unità locale esistente;
per le imprese di fornitura di “servizi complementari”: realizzazione di un nuovo impianto,
ampliamento, ammodernamento, ristrutturazione, riconversione, riattivazione o
trasferimento di unità locale esistente.
(La pubblicazione dei nuovi bandi è prevista per Giugno).
Legge 488/92 – Artigianato
La legge prevede contributi in c/impianti alle piccole imprese artigiane operanti nei settori
estrattivo, manifatturiero, delle costruzioni, della produzione e distribuzione di energia,
dei servizi. Le percentuali di contributo variano in base all'area geografica, in linea con le
normative europee.
(Il bando si è chiuso il 31 maggio 2004).
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delle PMI a livello nazionale
Con la circolare del Ministero dello Sviluppo Economico (ex MAP) del 7 ottobre 2003, infatti, si
è completato il percorso normativo avviato dalla legge n. 57 del 2001, che ha portato alla
semplificazione delle modalità di accesso delle imprese artigiane alla legge 488.
I principali contenuti che caratterizzano tale intervento semplificato sono di seguito riassunti.
•
•
•
•
•
Le agevolazioni sono destinate alle imprese iscritte nell’Albo delle imprese artigiane di
cui alla legge 8 agosto 1985 n. 443, appartenenti ai settori estrattivo, manifatturiero,
delle costruzioni, della produzione e distribuzione di energia elettrica, di vapore e
acqua calda e dei servizi; tali imprese possono operare anche in regime di contabilità
semplificata ai sensi dell’art. 18 del D.P.R. n. 600 del 1973;
le agevolazioni sono concesse a fronte di programmi comportanti spese complessivamente
ammissibili non inferiori a 52.000,00 euro e non superiori a 1.549.370,70 euro;
le attività concernenti il ricevimento delle domande e gli adempimenti collegati,
l’istruttoria delle stesse, la formazione delle graduatorie e le attività successive, fino alla
predisposizione di una relazione finale propedeutica alla concessione definitiva delle
agevolazioni, sono svolte da Artigiancassa S.p.A. che predisporrà e metterà a disposizione
sul proprio sito internet, il software da utilizzare per la compilazione delle domande;
la concessione, la revoca o il diniego delle agevolazioni sono riservate ai Comitati
Tecnici Regionali di cui all’art. 37 della legge 25 luglio 1952, n. 949, che provvedono
con propri provvedimenti;
il Ministero dello Sviluppo Economico (ex MAP) ha il compito di disciplinare la materia, fissare i
termini dei bandi, approvare le graduatorie proposte da Artigiancassa S.p.A. e svolgere le
consuete attività di controllo e vigilanza sull’intero procedimento e sui soggetti coinvolti.
Nella predisposizione della circolare, il Ministero ha curato particolarmente lo snellimento del
relativo testo, rinviando agli allegati - in un’ottica di utile servizio alle imprese - tutti i più
rilevanti contenuti normativi necessari per predisporre correttamente la domanda di
agevolazione e per svolgere al meglio i successivi adempimenti previsti dalla normativa. Tra gli
allegati sono compresi la modulistica, l’elenco della documentazione progettuale ed i principali
schemi di dichiarazioni, anch’essi tutti particolarmente semplificati rispetto ai corrispondenti
documenti utilizzati per l’accesso in via ordinaria alle agevolazioni della legge 488.
Legge 488/92 – Ambiente
La legge prevede agevolazioni alle piccole, medie e grandi imprese per programmi di
investimento organici e funzionali finalizzati al conseguimento di miglioramenti
ambientali, realizzati in unità produttive localizzate nelle aree Ob. 1.
I programmi di investimento devono essere esclusivamente e specificatamente finalizzati a
miglioramenti ambientali tramite l’adozione di tecnologie di processo eventualmente
associate a tecniche di abbattimento e devono riguardare uno dei seguenti temi o sottotemi:
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Rassegna delle principali possibilità di finanziamento a disposizione
delle PMI a livello nazionale
a)
Rifiuti
Il tema rifiuti si articola in due sottotemi:
a1) Rifiuti speciali pericolosi
a2) Rifiuti speciali non pericolosi.
In tali sottotemi sono inclusi i programmi finalizzati ad introdurre modifiche di processo
che comportino la riduzione della produzione di rifiuti speciali pericolosi e/o non
pericolosi, ovvero quelli finalizzati alla realizzazione, all’interno dell’unità produttiva
interessata dal programma, di impianti di recupero di materia o di autosmaltimento
con termovalorizzazione dei rifiuti speciali pericolosi e/o non pericolosi che
determinano una riduzione del quantitativo di rifiuti conferiti all’esterno.
b)
Risorsa idrica
In tale tema sono inclusi i programmi che, attraverso nuove tecnologie di processo
eventualmente associate a specifiche tecniche di abbattimento, sono finalizzati alla
riduzione della quantità totale di risorsa idrica prelevata ed eventualmente al
miglioramento della qualità dei reflui attraverso la riduzione degli scarichi di
inquinanti nel corpo idrico recettore o in fognatura.
c)
Energia
In tale tema sono inclusi i programmi concernenti la riduzione dei consumi di energia
e/o l’aumento dell’incidenza sui consumi stessi dell’energia autoprodotta da fonti
rinnovabili, ed eventualmente, la riduzione degli inquinanti disciplinati dal DPR 203/88
attraverso nuove tecnologie di processo ovvero specifiche tecniche di abbattimento.
d)
Multisettore
In tale tema sono inclusi i programmi che riguardano due o tre dei predetti temi.
Le percentuali di contributo variano in base all'area geografica e alle dimensioni
dell'impresa, in linea con le normative europee. Attualmente il bando è chiuso.
Legge 488/92 – Isole minori
Il bando straordinario “Isole minori” della Legge 488/92 prevede agevolazioni alle piccole e
medie imprese per programmi di investimento realizzati in unità locali situate nelle aree
depresse dei comuni delle isole minori (secondo l'elenco allegato al Decreto del Ministero
dello Sviluppo Economico (ex MAP) del 14 luglio 2003, che annulla e sostituisce il d.m. 21
novembre 2002 di pari oggetto).
(Il bando si è chiuso il 17 giugno 2004).
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delle PMI a livello nazionale
Legge 388/00 – Credito d’imposta per le aree sottoutilizzate
L’art. 8 della legge 18 dicembre 2000 (finanziaria 2001) concede agevolazioni di natura
fiscale a sostegno degli investimenti realizzati in unità produttive ubicate nelle aree
depresse del Paese. Sono agevolabili gli investimenti effettuati dalle imprese per
l’acquisto di beni strumentali nuovi, materiali ed immateriali, compresi quelli acquisiti
mediante contratto di locazione finanziaria, destinate a strutture produttive già esistenti o
che vengono insediate nelle aree territoriali previste, anche per avviare nuove attività,
tramite razionalizzazione, diversificazione o ammodernamento. L’agevolazione ha per
oggetto i nuovi investimenti realizzati dalle imprese durante il periodo di imposta in corso
al 31 Dicembre 2000 e fino al 31 Dicembre 2006. Tali aiuti sono destinati :
•
•
a favorire lo sviluppo economico delle regioni dove il tenore di vita sia anormalmente
basso, oppure si abbia una grave forma di sottoccupazione;
ad agevolare lo sviluppo di particolare attività economiche sempre che non alterino le
condizioni degli scambi in misura contraria al comune interesse.
L’agevolazione consiste in un credito di imposta, entro la misura massima consentita nel
rispetto dei criteri e limiti di credito dalla Commissione della Comunità Europea.
Legge 752/82 (art. 9) – Ricerca mineraria
Attività: l’agevolazione si sostanzia come sostegno agli investimenti.
Finalità: creare nuova imprenditorialità, ridurre gli squilibri territoriali di sviluppo e
sostenere gli investimenti.
Area di applicazione: intero territorio nazionale.
Settore di applicazione delle agevolazione: industria estrattiva.
Beneficiari: le imprese
Spese ammissibili per l’agevolazione
•
•
•
terreni/fabbricati;
attrezzature/macchinari/impianti;
progettazione/studi/consulenze.
Legge 57/01 (ex 49/85 “Marcora”) – Credito alla cooperazione e salvaguardia occupazionale
La legge concede alle società cooperative di produzione e lavoro, anche nella forma della
piccola cooperativa, e cooperative sociali di tipo A e B, finanziamenti agevolati, e/o
partecipazioni al capitale di rischio, a sostegno di investimenti fissi, a fronte di progetti
imprenditoriali (creazione di nuove imprese, o sviluppo di attività esistenti), a valere sul
fondo rotativo “Foncooper”. Il Ministero acquisisce partecipazioni finanziarie nelle società
13
Rassegna delle principali possibilità di finanziamento a disposizione
delle PMI a livello nazionale
finanziarie, le quali a loro volta possono intervenire sia attraverso la sottoscrizione di
capitale, sia tramite la concessione di prestiti. In entrambi i casi il finanziamento avviene,
e pertanto va remunerato, alle “condizioni di mercato.”
Legge 416/81 come modificata dalla Legge n. 62 del 7.3.2001 – Programmi di avanzamenti
tecnologici nell’editoria
Soggetti finanziabili
•
•
•
Imprese operanti nel settore editoriale in particolare le agenzie di stampa, le imprese
editrici, stampatrici, distributrici di giornali quotidiani, periodici e libri pubblicati su
supporto cartaceo o su supporto informatico od elettronico, nonché le emittenti di
radiodiffusione sonora e televisiva;
Imprese che effettuano, in modo esclusivo o prevalente, la commercializzazione dei
prodotti editoriali di cui al punto precedente;
Imprese editrici dei giornali italiani all’estero di cui all’art. 26 della legge 5 agosto
1981 n. 416 e successive modificazioni.
Progetti finanziabili
•
•
•
•
Progetti di ristrutturazione tecnico-produttiva;
Progetti di realizzazione, ampliamento e modifica degli IMPIANTI con particolare
riferimento all’istallazione e potenziamento della rete informatica, anche in
connessione all’utilizzo dei circuiti telematici internazionali e dei satelliti;
Progetti di miglioramento della distribuzione;
Progetti di formazione professionale.
Spese ammissibili
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Suolo aziendale;
Fabbricati;
Opere murarie e assimilabili;
Macchinari, impianti e attrezzature;
Macchinari ed attrezzature per l’informatizzazione;
Formazione Professionale;
Miglioramento della distribuzione;
Scorte(*);
Spese di gestione(**).
(*)
Per la spesa in scorte l’importo non può superare il 40% degli investimenti fissi ammessi al finanziamento.
(**)
Le spese di gestione o di esercizio sono ammissibili esclusivamente per le imprese costituite in forma di
cooperative di giornalisti e poligrafici.
14
Rassegna delle principali possibilità di finanziamento a disposizione
delle PMI a livello nazionale
Legge 62/01 - Programmi di avanzamenti tecnologici nell’editoria
Misure di aiuto trasferite alle Amministrazioni Regionali in seguito al processo di
decentramento attuato con il Decreto Legislativo 31 marzo 1998 n. 112.
Si è ritenuto opportuno inserire tali agevolazioni in quanto il processo di recepimento formale
e sostanziale delle funzioni da parte delle Regioni e l’attivazione delle norme conferite non si
è ancora concluso per le Regioni a statuto speciale (Valle d’Aosta, Friuli V.G., Sicilia e
Sardegna), per le quali la gestione è tuttora affidata al Ministero delle Attività Produttive.
Per tutte le altre Regioni le “misure di aiuto” in esame potrebbero essere state modificate
e, pertanto, si consiglia di effettuarne la verifica presso la Regione competente.
Legge 341/95 art. 1 – Incentivi automatici per le aree depresse
La legge prevede agevolazioni in forma automatica a favore delle imprese industriali e di
servizi nelle aree depresse del Paese con l’obiettivo di favorire il miglioramento
tecnologico dell’apparato produttivo mediante il rinnovo dei macchinari e degli impianti.
Legge 266/97 art. 8 – Incentivi automatici per le PMI dell’intero territorio nazionale
La legge prevede agevolazioni in forma automatica a favore delle piccole e medie imprese industriali
e di servizi, ubicate su tutto il territorio nazionale, con l’obiettivo di favorire il miglioramento
tecnologico dell’apparato produttivo tramite il rinnovo dei macchinari e degli impianti.
Legge 449/97 art. 11 – Incentivi automatici alle imprese del commercio e del turismo
La legge si propone di favorire lo sviluppo, sull’intero territorio nazionale, delle piccole e
medie imprese operanti nel commercio e nel turismo, mediante la concessione di
agevolazioni sotto forma di credito d’imposta.
Legge 949/52 – Investimenti produttivi delle imprese artigiane
È gestita dall'Artigiancassa S.p.A. e prevede agevolazioni alle imprese artigiane per gli
investimenti destinati ad acquisto, costruzione, ampliamento, ammodernamento di
laboratori; acquisto di macchinari, attrezzature e autoveicoli industriali; formazione di
scorte di materie prime e di prodotti finiti.
Legge 1329/65 – “Sabatini” – Acquisto macchine utensili
Detta anche “legge Sabatini”, prevede incentivi in conto interessi per l’acquisizione di
macchinari e impianti (Sabatini “classica”).
La normativa vigente prevede che le Regioni ne disciplinino le caratteristiche con propri
15
Rassegna delle principali possibilità di finanziamento a disposizione
delle PMI a livello nazionale
Regolamenti, e attribuisce ad esse la facoltà di stabilire un contributo in conto capitale in
aggiunta a quello in conto interessi.
Legge 49/85 art. 1 – Credito alla cooperazione e misure per la salvaguardia occupazionale
È istituito presso la sezione speciale per il credito alla cooperazione, costituita presso la Banca
Nazionale del Lavoro con D. Lgs. C.P.S. 15 dicembre 1947, n. 1421, un fondo di rotazione per
la promozione e lo sviluppo della cooperazione in seguito denominato Foncooper.
Il fondo di cui al comma precedente è destinato al finanziamento delle cooperative che
abbiano i seguenti requisiti:
•
•
siano ispirate ai principi di mutualità richiamati espressamente e inderogabilmente nei
rispettivi statuti con riferimento agli artt. 23 e 26 del D. Lgs. C.P.S. 14 dicembre 1947,
n. 1577, e successive modificazioni ed integrazioni;
siano iscritte nei registri delle prefetture e nello schedario generale della cooperazione
e siano soggette alla vigilanza del Ministero del lavoro e della previdenza sociale.
I finanziamenti devono essere finalizzati all'attuazione di progetti relativi:
•
•
all'aumento della produttività e/o dell'occupazione della manodopera mediante
l'incremento e/o l'ammodernamento dei mezzi di produzione e/o dei servizi tecnici,
commerciali e amministrativi dell'impresa con particolare riguardo ai più recenti e
moderni ritrovati delle tecniche specializzate nei vari settori economici; a valorizzare i
prodotti anche mediante il miglioramento della qualità ai fini di una maggiore
competitività sul mercato; a favorire la razionalizzazione del settore distributivo
adeguandolo alle esigenze del commercio moderno; alla sostituzione di altre passività
finanziarie contratte per la realizzazione dei progetti di cui al presente numero ed in
misura non superiore al 50 per cento del totale dei progetti medesimi, purché
determinatesi non oltre due anni prima dalla data di presentazione della domanda;
alla ristrutturazione e riconversione degli impianti.
Legge 752/82 art. 12 – Coltivazione, preparazione e valorizzazione delle sostanze minerali
Soggetti finanziabili
•
imprese titolari di concessioni di coltivazione mineraria per l'estrazione di sostanze
minerali che rivestono rilevante interesse per il Paese, come definite dal CIPE.
Progetti finanziabili
•
•
•
•
•
•
opere infrastrutturali di accesso alla zona di giacimento;
elettrodotti e acquedotti per le relative forniture alla miniera;
opere, impianti ed attrezzature per la coltivazione;
opere ed impianti pertinenziali;
lavori di accertamento e delimitazione di corpi minerari già individuati;
opere di preparazione alla coltivazione;
16
Rassegna delle principali possibilità di finanziamento a disposizione
delle PMI a livello nazionale
•
•
•
investimenti per la ristrutturazione e/o per l'ammodernamento e/o per l'ampliamento
di impianti e servizi preesistenti;
spese per la progettazione e la direzione lavori;
maggiori spese derivanti da lievitazione dei costi o aggiornamenti tecnologici. Sono
finanziabili solo le spese sostenute successivamente alla presentazione della domanda
di finanziamento.
Importo
•
fino al 70% del programma globale.
Durata
•
fino a 15 anni, di cui al massimo 5 anni di preammortamento.
Tasso
•
il tasso, fisso per tutta la durata dell'operazione, è pari al 30% del tasso di riferimento
del settore industria vigente al momento della stipula del contratto di finanziamento.
Nuova imprenditorialità
In questa sezione si ricomprendono una serie di norme aventi ad oggetto la promozione di
nuove figure imprenditoriali, con particolare riguardo alle donne e ai giovani.
Legge 215/92 – Imprenditoria femminile
La legge prevede contributi in conto capitale a favore di piccole imprese gestite in misura
prevalente da donne, per iniziative relative all'avvio di nuove attività, all'acquisizione di
attività preesistenti, alla realizzazione di progetti innovativi e all'acquisizione di servizi reali.
A partire dal 6° bando di attuazione della legge 215/92 si applica il disposto dell’art. 72
della legge finanziaria n. 289 del 27 dicembre 2002 e del DM 2 novembre 2004 in base al
quale il contributo in c/capitale originariamente previsto dagli articoli 5 e 6 del DPR
314/2000, calcolato secondo le intensità massime consentite dalla vigente normativa
comunitaria in materia di aiuti di Stato, viene concesso per il 50% sotto forma di contributo
in c/capitale e per il restante 50% sotto forma di finanziamento agevolato nella misura
della 0.50% annuo. Il bando finanzia progetti che prevedano un investimento complessivo
ammissibile non inferiore a 60.000 euro e non superiore a 400.000 euro.
(Il 6° bando è scaduto il 17 marzo 2006).
Legge 95/95 – Imprenditoria giovanile
La L. n. 95/95, che ha sostituito la vecchia L. n. 44/86, prevede contributi a fondo perduto
e mutui a tasso agevolato, secondo i limiti stabiliti dall’Unione Europea, per nuove società
17
Rassegna delle principali possibilità di finanziamento a disposizione
delle PMI a livello nazionale
o cooperative costitute in maggioranza da giovani di età tra i 18 e i 29 anni o interamente
da giovani tra i 18 e i 35 anni.
I giovani devono essere residenti nei territori di applicazione della legge e nei medesimi
territori devono avere sede legale, amministrativa e operativa le neo società o
cooperative. Gli investimenti massimi previsti ammontano a 2.582.284,50 di euro.
D. Lgs. 185/00 – Incentivi a favore dell’autoimpiego e dell’autoimprenditorialità
Sviluppo Italia è l'ente responsabile della gestione degli incentivi per l'autoimprenditorialità e
l'autoimpiego previsti dal decreto legislativo n. 185 del 2000, che riorganizza le diverse misure
in favore della creazione d'impresa promosse dal governo. In particolare il d. lgs. n. 185/00
approvato il 21 aprile 2000 (GU n. 156 del 6 luglio 2000) favorisce lo sviluppo
dell'autoimprenditorialità giovanile (Titolo I del decreto) e dell'autoimpiego (Titolo II del
decreto) nelle aree economicamente svantaggiate del Paese. Per tutte le misure del decreto
la localizzazione dell'iniziativa imprenditoriale deve rientrare nei territori agevolabili stabiliti
dall'Unione Europea.
Titolo I – Autoimprenditorialità
Sviluppo Italia promuove, attraverso le agevolazioni per l'autoimprenditorialità, la
creazione e lo sviluppo di imprese costituite da giovani nelle aree depresse del Paese
attraverso diverse misure:
¾ produzione di beni e servizi alle imprese: il Titolo I del D. Lgs. 185/2000 intende
sostenere la creazione di iniziative realizzate da giovani imprenditori. Possono essere
finanziati i progetti d’impresa relativi alla produzione di beni e servizi che prevedono
investimenti fino a 2.582.000 euro.
¾ fornitura di servizi: il Titolo I del D. Lgs. 185/2000 intende sostenere la creazione di
iniziative realizzate da giovani imprenditori. Possono essere finanziati i progetti
relativi alla fornitura di servizi che prevedono investimenti fino a 516.000 euro.
¾ subentro in agricoltura: il principale obiettivo del subentro in agricoltura è quello di
favorire i giovani agricoltori che intendono subentrare ad un parente entro il terzo grado
nella conduzione di un’azienda agricola. I progetti devono essere relativi alla : produzione,
commercializzazione e trasformazione di prodotti in agricoltura, comprese le attività di
agriturismo. Gli investimenti destinati al miglioramento, alla riconversione o alla
valorizzazione dell’impresa agricola esistente non devono superare 1.032.000 euro.
¾ cooperative sociali: Tra gli incentivi in favore dell’autoimprenditorialità, previsti dal
Titolo I del D. Lgs 185/2000, rientra anche quello destinato alle Cooperative sociali
“di tipo b”. L’obiettivo principale del finanziamento è quello di favorire lo sviluppo di
18
Rassegna delle principali possibilità di finanziamento a disposizione
delle PMI a livello nazionale
Cooperative sociali caratterizzate al loro interno dalla presenza di soggetti
svantaggiati. I finanziamenti sono destinati all’ investimento, alla gestione e alla
formazione e all’assistenza tecnica. Gli investimenti previsti non possono superare:
–
–
Per le nuove cooperative: 516.000 euro;
Per le cooperative già avviate: 258.000 euro.
Titolo II – Autoimpiego
Sviluppo Italia favorisce l'inserimento nel mondo del lavoro di soggetti privi di occupazione
attraverso la creazione di imprese di piccola dimensione nelle aree economicamente
svantaggiate del Paese.
Le tipologie di intervento sono tre:
¾ lavoro autonomo: Il Lavoro Autonomo è una misura prevista dal Titolo II del Decreto
185/2000 destinata a coloro che vogliono mettersi in proprio creando un'impresa da solo, in
forma di ditta individuale. Sviluppo Italia finanzia chi vuole mettersi in proprio attraverso il
Lavoro Autonomo con un massimo di 25.823 euro.
¾ microimpresa: è una misura prevista dal Titolo II (Incentivi in favore dell’autoimpiego) del
D. Lgs. 185/2000 destinata a coloro che vogliono creare una piccola impresa nel settore
della produzione dei beni e nella fornitura dei servizi con un numero di dipendenti non
superiore a 10. Il progetto può essere finanziato per un massimo di 129.114 euro.
Le agevolazioni consistono in:
•
•
Contributo a fondo perduto e in un finanziamento a tasso agevolato per gli investimenti
che coprono complessivamente il 100% degli investimenti ammissibili;
Contributo a fondo perduto sulle spese di gestione relative al primo anno di attività.
L’importo totale del fondo perduto non può superare il 50% dei contributi concessi,
mentre l’ammontare complessivo delle agevolazioni finanziarie non può superare il
limite del “de minimis”, pari a 100.000 euro.
¾ Franchising: Il principale obiettivo è quello di favorire nuove iniziative di autoimpiego in
forma di franchising. Il Titolo II, Capo III del D. Lgs. 185/2000 prevede la misura del
franchising destinata a coloro che vogliono avviare una nuova impresa affiliandosi ad un
marchio già affermato. Il franchising è un accordo di collaborazione che vede da una parte
un’azienda con una formula commerciale consolidata (franchisor), dall’altra parte una
società o una persona fisica che aderisce a questa formula (franchisee). È possibile
presentare domande di affiliazione solo con i franchisor convenzionati con Sviluppo Italia.
Le agevolazioni consistono in:
•
Contributo a fondo perduto e in un finanziamento a tasso agevolato per gli investimenti
che coprono complessivamente il 100% degli investimenti ammissibili;
19
Rassegna delle principali possibilità di finanziamento a disposizione
delle PMI a livello nazionale
•
Contributo a fondo perduto sulle spese di gestione.
L’importo totale del fondo perduto non può superare il 50% dei contributi concessi,
mentre l’ammontare complessivo delle agevolazioni finanziarie non può superare il
limite del “de minimis”, pari a 100.000 euro.
Legge 236/93 (art. 1 bis) – Imprenditorialità giovanile nel settore dei servizi
La legge sostiene la nascita di nuova imprenditoria giovanile relativamente a nuove
iniziative per la fornitura di servizi a tutti (persone fisiche, persone giuridiche, imprese,
amministrazioni pubbliche, ecc.).
Per
nuove
iniziative
si
intendono
attività
che
non
contemplino
ampliamenti,
ammodernamenti, riconversioni, ristrutturazioni di iniziative preesistenti.
L’ente gestore è rappresentato dalla Società per l’Imprenditoria Giovanile S.p.A..
La legge è applicabile ad iniziative nelle aree depresse, i settori ammissibili sono:
•
•
•
•
•
•
fruizione dei beni culturali;
turismo;
manutenzione di opere civili ed industriali;
innovazione tecnologica;
tutela ambientale;
agricoltura e trasformazione dei prodotti agroindusriali.
Non sono accoglibili i progetti che:
•
•
prevedono investimenti superiori a 516.456,90 euro;
non prevedono l’ampliamento della base imprenditoriale, produttiva ed occupazionale.
Non rientrano nella legge i progetti che:
•
prevedono servizi configurabili come attività commerciali, di assistenza socio-sanitaria,
di formazione.
Le agevolazioni finanziarie per l’investimento, sono erogate sotto forma sia di contributo a fondo
perduto sia di mutui agevolati; la percentuale di contributo sulle spese ammissibili è variabile in
relazione alle diverse aree del paese, in linea con le intensità di aiuto massime previste dalla C.E.
Legge 448/01 – Valorizzazione e formazione stilisti
Interventi ammessi
•
Progetti consortili promossi da Enti Pubblici ovvero da soggetti privati, anche costituiti
in associazione, che prevedono due tipologie di interventi rivolti a giovani stilisti:
1. partecipazione a corsi di formazione;
2. programmazione di manifestazioni mediante sfilate, mostre e convegni.
20
Rassegna delle principali possibilità di finanziamento a disposizione
delle PMI a livello nazionale
Beneficiari
•
•
soggetti iscritti nel registro delle imprese, esercenti attività corrispondenti ai codici
previsti dalla vigente classificazione ISTAT per il settore del tessile, dell'abbigliamento
e delle calzature, ovvero per settori comunque connessi;
Ente pubblico, associazione d'imprese ovvero il soggetto promotore che sostiene le
spese per gli interventi ammessi.
Innovazione, ricerca e sviluppo
In tale raggruppamento sono presenti gli strumenti nazionali d'incentivazione delle attività
imprenditoriali nel settore della ricerca e dello sviluppo tecnologico, strategico per la
competitività delle imprese e per la crescita economica del Paese.
Legge 46/82 (artt. 14, 19) – Fondo innovazione tecnologica (FIT)
La legge prevede la concessione di agevolazioni - nella forma di un finanziamento
agevolato eventualmente integrato e/o maggiorato con contributi alla spesa alle imprese e
ad altri soggetti individuati con decreto dal Ministero delle Attività Produttive, che
realizzino programmi di sviluppo precompetitivo comprendenti anche attività non
preponderanti di ricerca industriale e attività relative a centri di ricerca.
La L. 46/82 FIT finanzia diverse tipologie di azioni:
•
•
Programmi di ricerca che prevedano preponderanti attività di sviluppo precompetitivo
con eventuali attività connesse di ricerca industriale.
Programmi di ricerca che comprendono attività relative alla realizzazione di nuovi
centri di ricerca, l’ampliamento, ammodernamento, ristrutturazione, riconversione,
riattivazione, acquisizione o delocalizzazione di centri già esistenti.
Con il Decreto interministeriale Ministero dello Sviluppo Economico (ex MAP) – Ministero
dell’Economia e delle Finanze del 1° Febbraio 2006 sono state disciplinate le condizioni e
le modalità di concessione dei finanziamenti agevolati a valere sul Fondo per l’Innovazione
Tecnologica (FIT) di cui alla legge 46/82. Il provvedimento, che si inserisce nell’elaborato
processo di riforma che ha investito il sistema degli incentivi pubblici alle imprese, avviato
con la Finanziaria 2005 e con la costituzione del Fondo rotativo per il sostegno alle imprese
e agli investimenti in ricerca, ha introdotto due importanti novità :
•
•
un nuovo mix contributivo, composto dal contributo a fondo perduto e dal
finanziamento agevolato, concesso con Fondi Cassa Depositi e Prestiti;
l’obbligatorietà del finanziamento bancario con fondi del soggetto finanziatore per la
concessione dell’agevolazione.
In seguito alla pubblicazione del Decreto interministeriale Ministero dello Sviluppo
21
Rassegna delle principali possibilità di finanziamento a disposizione
delle PMI a livello nazionale
Economico (ex MAP) – Ministero dell’Economia e delle Finanze del 1° Febbraio 2006
avvenuta sulla Gazzetta Ufficiale n. 67 del 21 Marzo 2006 sono diventati operativi i due
bandi tematici della legge n. 46/82:
Bando “Processi Strategici aziendali”
Il bando è destinato ad agevolare programmi di sviluppo precompetitivo, comprendenti
eventualmente anche attività di ricerca industriale non preponderante e le attività connesse ai
centri di ricerca, finalizzati a promuovere programmi di innovazione di processi strategici
aziendali, rafforzando l’aggregazione di distretti e filiere. Le risorse disponibili per il presente
bando ammontano a 270 milioni di euro, di cui 240 milioni sono relativi alla quota di
finanziamento agevolato (Cassa depositi e prestiti) e 30 milioni di euro alla quota di contributo
a valere sulle risorse nazionali. Il finanziamento, non superiore al 90% dei costi ammessi, è
composto da un massimo del 90% di finanziamento agevolato, cui deve essere associato
almeno 10% di finanziamento bancario. Il finanziamento agevolato, al tasso dello 0,5% annuo,
ha una durata compresa tra i 7 ed i 10 anni, comprensiva di un preammortamento
commisurato alla durata del progetto e comunque non superiore a 4 anni. I programmi di
sviluppo devono prevedere una spesa d’importo non inferiore a 1.500.000 di euro e non
superiore a 10.000.000 di euro. La durata dei progetti deve essere compresa tra i 18 e 36 mesi
dalla data di presentazione del progetto definitivo.
Bando “Aree Tecnologiche Prioritarie”
Il bando è destinato ad agevolare programmi di sviluppo precompetitivo, comprendenti
eventualmente anche attività non preponderanti di ricerca industriale ed attività connesse ai
centri di ricerca, finalizzati in particolare alla realizzazione di innovazioni di prodotto. Il
Ministero dello Sviluppo Economico (ex MAP) ha stanziato 180 milioni di euro ( con una riserva
del 30% per i programmi svolti nelle aree depresse ex art. 87.3. a.e. c.).Il finanziamento, non
superiore al 90% dei costi ammessi, è composto da un massimo del 90% di finanziamento
agevolato, cui deve essere associato almeno 10% di finanziamento bancario. Il finanziamento
agevolato, al tasso dello 0,5% annuo, ha una durata compresa tra i 7 ed i 10 anni, comprensiva
di un preammortamento commisurato alla durata del progetto e comunque non superiore a 4
anni. I programmi di sviluppo devono prevedere una spesa d’importo non inferiore a 1,5 milioni
di euro e non superiore a 10 milioni di euro. La durata dei progetti deve essere compresa tra
18 e 36 mesi dalla data di presentazione del progetto definitivo.
(Per entrambi i bandi la scadenza è prevista per il 19 Giugno 2006).
Il Ministero dello Sviluppo Economico insieme al Dipartimento per l’Innovazione e le Tecnologie
ha lanciato una nuova misura a favore dell’innovazione digitale delle piccole e medie imprese.
Il bando tematico Innovazione/ICT è il primo in Italia ad essere mirato in modo diretto al
22
Rassegna delle principali possibilità di finanziamento a disposizione
delle PMI a livello nazionale
miglioramento dell’efficienza delle PMI attraverso l’applicazione delle tecnologie
dell’informazione e della comunicazione (ICT) all’organizzazione aziendale.
La misura si inserisce nell’ambito del “Piano per l’Innovazione digitale nelle imprese”,
lanciato dai due Ministri Marzano e Stanca nel luglio 2003, che ha dato il via ad un insieme
di interventi di natura fiscale, regolamentare, finanziaria e promozionale definiti dal
Commissario Europeo alla Ricerca, Philippe Busquin, “un chiaro esempio del tipo di
governo della ricerca che è oramai necessario in Europa”.
Il Bando tematico Innovazione/ICT, che interessa l’intero territorio nazionale, è destinato alle
PMI, nonché ai centri di ricerca, alle università e agli enti pubblici di ricerca in partnership con
le imprese. Le spese ammissibili riguardano, in particolare, i servizi professionali per lo studio
e la realizzazione di processi aziendali innovativi finalizzati al recupero di competitività;
servizi professionali necessari alla realizzazione di nuove applicazioni informatiche a supporto
dell’azione di reingegnerizzazione; acquisti di brevetti e licenze, di hardware o software;
acquisizione di servizi di connettività a larga banda.
Le domande dovranno essere presentate al Ministero dello Sviluppo Economico (ex MAP) a partire
dal 30° giorno e fino al 90° giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale del bando.
La procedura di valutazione dei programmi sarà di tipo valutativo a graduatoria.
D. Lgs. 297/99 (artt. 1, 12) – Fondo agevolazione alla ricerca (FAR)
Con il presente Decreto, il Ministero dell'Università e della Ricerca ha provveduto a
riordinare e razionalizzare l'intera attività di sostegno alla ricerca scientifica e tecnologica
di interesse industriale, attività finora disciplinata da specifici interventi legislativi, quali
la L. 46/82, la L. 488/92. Con il D. Lgs. n. 297/99 e il successivo provvedimento di
attuazione (DM 593/2000) si è operato un complessivo riordino del sistema di agevolazione
alla ricerca industriale: sono stati definiti l'ambito operativo dell'intervento del Ministero e
le modalità procedurali, è stato istituito un unico Fondo per le Agevolazioni alla Ricerca
(FAR), la cui gestione contabile è assicurata direttamente dal Ministero, mentre le attività
di valutazione e gestione dei progetti sono affidate, a scelta dell'impresa richiedente, a
uno dei previsti raggruppamenti bancari; si è allargato il panorama dei soggetti
ammissibili, prevedendo forme di integrazione fra pubblico e privato, attraverso la
possibilità di progetti congiunti da parte di soggetti industriali, università e enti di ricerca
senza vincolo di particolari forme associative.
Le attività finanziabili sono:
•
•
•
interventi di sostegno su progetti o programmi di ricerca industriale;
altri interventi di sostegno su progetto o programma;
interventi di sostegno all'occupazione nella ricerca industriale, come definita ai sensi
23
Rassegna delle principali possibilità di finanziamento a disposizione
delle PMI a livello nazionale
•
dell'articolo 1, comma 2, alla mobilità temporanea dei ricercatori e alla connessa
diffusione delle tecnologie;
interventi di sostegno ad infrastrutture, strutture e servizi per la ricerca industriale,
come definita ai sensi dell'articolo 1, comma 2, e per la diffusione delle tecnologie.
Gli strumenti di intervento sono:
•
•
•
•
•
•
•
i contributi a fondo perduto;
il credito agevolato;
i contributi in conto interessi;
i crediti di imposta ai sensi dell'articolo 5 della legge 27 dicembre 1997, n. 449, con le
integrazioni di cui al comma 2;
la prestazione di garanzie;
gli atti di cui all'articolo 2, commi da 203 a 207, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, in
conformità alle delibere del Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE);
il bonus fiscale, ai sensi dell'articolo 7, commi 1 e 4, del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 123.
Legge 488/92 – Ricerca
Si veda il D. Lgs. 297/99 (artt. 1, 12) – Fondo agevolazione alla ricerca (FAR).
Legge 808/85 – Imprese aeronautiche
La legge agevola la partecipazione delle imprese del settore aeronautico a programmi
industriali in collaborazione internazionale finalizzati ad accrescere l’autonomia tecnologica
dell’industria, ampliare l’occupazione, aumentare la competitività internazionale e la capacità
di collaborazione con gli altri paesi e in particolare tra le imprese dell’U.E.
Legge 388/00 (art. 103) – Credito d’imposta per commercio elettronico – e-commerce
Il provvedimento intende sostenere i progetti di investimento, che, in caso di aggregazione
di imprese, deve riguardare tutte le imprese partecipanti, volti allo sviluppo per via
elettronica delle transazioni che le imprese effettuano fra loro (nel caso di domanda
presentata da un raggruppamento di imprese) ovvero nei confronti di altre imprese,
nonché dei consumatori finali, nei mercati interni o esteri.
Il Ministero dello Sviluppo Economico (ex MAP) ha approvato la normativa relativa al bando
2006 e-commerce per la concessione di agevolazioni alle imprese che realizzino progetti di
commercio elettronico, con una dotazione finanziaria pari a 69 milioni di euro destinati ad
aumentare per la realizzazione di economie. Le domande potranno essere presentate a
partire dal 60° e sino al 90° giorno della pubblicazione dell’apposito decreto sulla
Gazzetta Ufficiale, avvenuta il 15 maggio 2006.
24
Rassegna delle principali possibilità di finanziamento a disposizione
delle PMI a livello nazionale
Con il Decreto del 9 Marzo 2006 pubblicato sulla GURI n. 111 del 15 maggio 2006, il Ministero
dello Sviluppo Economico (ex MAP) ha stabilito i termini del nuovo bando e-commerce,
concesso ai sensi dell’art. 103 comma 5° della legge 388/00, ed ha apportato una serie di
modifiche e integrazioni alla normativa del bando precedente. Il testo aggiornato di tali
disposizioni è contenuto nella nuova circolare n. 946056 del 10 Marzo 2006. Il regime d’aiuto
incentiva (con un credito d’imposta sino al 45% degli investimenti ammessi, a loro volta
compresi tra 30.000 e 100.000 euro), sia le tecnologie Business to business che quelle Business
to Consumer, nonché l’integrazione di queste con gli altri sistemi informativi aziendali. La
principale novità del nuovo bando riguarda l’ammissibilità delle spese di servizi per lo
sviluppo, la manutenzione e l’aggiornamento delle piattaforme tecnologiche già esistenti. Al
bando possono partecipare le imprese di tutti i settori produttivi, con la sola esclusione di
quelle escluse dai benefici della disciplina de minimis.
Legge 388/00 (art. 103) – Collegamento telematico “Quick Response” tessile/abbigliamento
Il Ministero dello Sviluppo Economico (ex MAP) ha approvato la normativa relativa al bando
2006 quick-response, per la concessione di agevolazioni alle imprese dei settori tessile,
abbigliamento e calzaturiero per la realizzazione di progetti di collegamento telematico, con
una disponibilità finanziaria pari a 19 milioni di euro, destinati ad aumentare per la
realizzazione di economie. Le domande potranno essere presentate a partire dal 60° e sino al
90° giorno della pubblicazione dell’apposito decreto sulla Gazzetta Ufficiale, avvenuta il 15
maggio 2006. Con il Decreto del 9 Marzo 2006 pubblicato sulla GU n. 111 del 15 maggio 2005, il
Ministero dello Sviluppo Economico (ex MAP) ha stabilito i termini del nuovo bando quickresponse concesso ai sensi dell’art. 103 comma 5° della legge 388/00, ed ha apportato una
serie di modifiche e integrazioni alla normativa del bando precedente. Il testo aggiornato di
tali disposizioni è contenuto nella nuova circolare n. 946057 del 10 Marzo 2006. La finalità del
bando è quella di favorire lo sviluppo dei collegamenti telematici nell’ambito delle filiere dei
settori tessile, abbigliamento e calzaturiero, per migliorare lo scambio e l’acquisizione di
informazioni, sviluppare sistemi standardizzati per consentire il monitoraggio delle varie fasi di
produzione e di commercializzazione all’interno della stessa filiera tramite tecnologie
informatiche e telematiche anche su Internet.
L’agevolazione massima è pari al 45% degli investimenti ammessi (compresi tra 30.000 e
100.000 euro), e consiste in un contributo in conto capitale più un finanziamento agevolato
di pari importo, da rimborsare al massimo entro 10 anni ad un tasso annuo dello 0,5%.
PIA Innovazione
Il PIA Innovazione, Misura 2.1.a del PON, è un intervento finalizzato alla concessione di
agevolazioni finanziarie alle imprese che intendono promuovere iniziative organiche e
25
Rassegna delle principali possibilità di finanziamento a disposizione
delle PMI a livello nazionale
complete riferite ad un programma di “sviluppo precompetitivo” e ad un conseguente
programma di investimenti per la “industrializzazione dei risultati” nell’ambito di
iniziative attivate nel Mezzogiorno.
Inoltre, all’interno delle iniziative citate, possono essere concesse agevolazioni anche per spese
di qualificazione e formazione del personale dipendente e fatta richiesta – esclusivamente dalle
piccole e medie imprese – per l’attivazione del “Fondo Centrale di Garanzia”.
Per accedere alle diverse agevolazioni concedibili le imprese presentano un’unica
domanda. Ciò permette di unificare (e snellire) le procedure di accesso, istruttoria e
concessione del finanziamento.
Legge 662/96 – art. 2 comma 100 lettera A; Decreto Ministero dello Sviluppo Economico (ex
MAP) – Dipartimento per l’Innovazione e le Tecnologie del 15-06-2004: Fondo di Garanzia –
Sezione Tecnologie Digitali
Nell’ambito del Fondo di garanzia per le PMI è costituita la sezione tecnologie digitali. Lo
scopo dell’iniziativa è di facilitare la concessione dei finanziamenti alle PMI per investimenti in
tecnologie digitali. I finanziamenti hanno una durata non inferiore a 36 mesi e non superiore ai
10 anni e di importo non superiore ai 200.000,00 euro. La garanzia può essere:
•
Garanzia diretta: garanzia concessa a valere sulla sezione tecnologie digitali
direttamente a favore dei soggetti finanziatori.
•
Controgaranzia: garanzia concessa a valere sulla sezione tecnologie digitali a favore dei
confidi e degli altri fondi di garanzia
Legge 166/02 – Industria navalmeccanica
Misure di aiuto trasferite alle Amministrazioni Regionali in seguito al processo di
decentramento attuato con il Decreto Legislativo 31 marzo 1998 n. 112.
Si è ritenuto opportuno inserire tali agevolazioni in quanto il processo di recepimento
formale e sostanziale delle funzioni da parte delle Regioni e l’attivazione delle norme
conferite non si è ancora concluso per le Regioni a statuto speciale (Valle d’Aosta, Friuli
V.G., Sicilia e Sardegna), per le quali la gestione è tuttora affidata al Ministero dello
Sviluppo Economico (ex MAP).
Per tutte le altre Regioni le “misure di aiuto” in esame potrebbero essere state modificate
e, pertanto, si consiglia di effettuarne la verifica presso la Regione competente.
Legge 598/94 art. 11 – Investimenti per l’innovazione tecnologica e la tutela ambientale
La legge concede contributi in conto capitale nella misura pari al 30% per spese di consulenza,
26
Rassegna delle principali possibilità di finanziamento a disposizione
delle PMI a livello nazionale
e in percentuali variabili secondo le zone per altre spese, per gli investimenti in innovazione
tecnologica, tutela ambientale, innovazione organizzativa e commerciale e sicurezza sul
lavoro.
Legge 140/97 – Incentivi automatici per la ricerca e l’innovazione
La legge prevede la concessione di incentivi automatici di natura fiscale alle imprese
industriali ubicate su tutto il territorio nazionale con l’obiettivo di favorire le attività
finalizzate alla ricerca e allo sviluppo pre-competitivo.
Commercio estero e Internazionalizzazione
In tale raggruppamento sono presenti una serie di norme finalizzate a favorire il processo
di internazionalizzazione e ad assistere gli imprenditori nelle loro attività all’estero.
L’ICE è l'ente pubblico cui è affidato il compito di sviluppare, agevolare e promuovere i
rapporti economici e commerciali italiani con l'estero. Altri enti coinvolti sono la
SIMEST S.p.A., e la SACE.
D. Lgs. 143/98 (art. 14) (ex legge “Ossola”) – Credito agevolato all’esportazione
L'agevolazione
consente
alle
imprese
esportatrici
italiane
di
offrire
agli
acquirenti/committenti esteri dilazioni di pagamento a medio/lungo termine a
condizioni e tassi di interesse competitivi, in linea con quelli offerti da concorrenti di
paesi OCSE. L'intervento è nella forma del contributo agli interessi su finanziamenti
concessi da banche italiane o estere. La domanda viene presentata alla SIMEST S.p.A..
D. Lgs. 143/98 (art. 22 comma 5). Studi di prefattibilità, fattibilità, e programmi di
assistenza tecnica
Studi di prefattibilità e fattibilità connessi all’aggiudicazione di commesse
La legge finanzia le spese relative a studi di prefattibilità e di fattibilità connessi
all’aggiudicazione di commesse in Paesi non appartenenti all’Unione Europea, in cui il
corrispettivo è costituito, in tutto o in parte, dal diritto di gestire l’opera.
Il finanziamento copre al massimo il 50% del totale complessivo delle spese in preventivo
con un importo non superiore a Euro 361.000,00.
La durata massima è di 3 anni e 6 mesi, compreso un periodo di preammortamento di 6 mesi
in cui sono corrisposti solo gli interessi. La domanda viene presentata alla SIMEST S.p.A.
27
Rassegna delle principali possibilità di finanziamento a disposizione
delle PMI a livello nazionale
Studi di fattibilità collegati a esportazioni e investimenti italiani all’estero
La legge finanzia le spese relative a studi di fattibilità collegati ad esportazioni o ad
investimenti italiani all’estero in Paesi non appartenenti all’Unione Europea.
Il finanziamento copre il 100% del totale complessivo delle spese in preventivo con un
importo non superiore a Euro 361.000,00.
La durata massima è di 3 anni e 6 mesi, compreso un periodo di preammortamento di 6 mesi in
cui sono corrisposti solo gli interessi. La domanda viene presentata alla SIMEST S.p.A.
Programmi di assistenza tecnica collegati ad esportazioni e investimenti italiani all'estero
La legge finanzia le spese relative a programmi di assistenza tecnica in Paesi non
appartenenti all’Unione Europea.
Il finanziamento copre il 100% del totale complessivo delle spese in preventivo con un
importo non superiore a Euro 516.000,00.
La durata massima è di 4 anni, compreso un periodo di preammortamento di 1 anno in cui
sono corrisposti solo gli interessi. La domanda viene presentata alla SIMEST S.p.A.
Legge 394/81 (art. 2) – Penetrazione commerciale all’estero
La legge favorisce la presenza stabile e qualificata di imprese italiane in paesi non appartenenti
alla Unione Europea mediante la costituzione di rappresentanze permanenti all'estero, uffici o
filiali di vendita, centri di assistenza ai clienti, magazzini, depositi e sale espositive.
Il finanziamento copre al massimo l'85% delle spese previste dal programma con un importo
non superiore a Euro 2.065.000,00 (Euro 3.098.000,00 nel caso di consorzio, società
consortile o raggruppamento di piccole e medie imprese - come definite dalla disciplina
comunitaria - che gestiscano direttamente il programma.
La durata massima è di 7 anni, compreso un periodo di preammortamento di 2 anni.
La domanda viene presentata alla SIMEST S.p.A.. Per le imprese artigiane è in vigore una
speciale convenzione tra SIMEST e ARTIGIANCASSA.
Legge 100/90 (art. 4) – Crediti agevolati per imprese miste all’estero
La legge finanzia la partecipazione di SIMEST al capitale delle imprese estere. L’impresa
condivide il rischio potenziale della nuova iniziativa con un partner istituzionale che
immette capitali propri, e mette a disposizione la propria esperienza pluriennale sui
mercati esteri basata sulla partecipazione a centinaia di progetti in tutto il mondo.
La presenza di SIMEST, che opera in stretto rapporto con un network di istituzioni
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Rassegna delle principali possibilità di finanziamento a disposizione
delle PMI a livello nazionale
internazionali ed ha attivato una politica di partnership con banche o istituzioni di Paesi
con i quali sono in programma accordi di sviluppo bilaterale, costituisce una garanzia per il
partner estero ed un “ombrello” di protezione per l’azienda italiana.
SIMEST supporta la realizzazione del programma di investimento attraverso la partecipazione
diretta al capitale della società estera. La partecipazione della SIMEST è il presupposto per
l'erogazione di contributi agli interessi a fronte di un finanziamento concesso all'impresa
italiana da soggetti, italiani o esteri, autorizzati all'esercizio dell'attività bancaria.
La SIMEST, inoltre, affianca le imprese italiane nella identificazione ed eventuale reperimento
di ulteriori coperture finanziarie (da parte di Banche e Istituzioni nazionali e/o sovranazionali).
La domanda viene presentata alla SIMEST S.p.A.
Gestione dei Fondi Venture Capital - SIMEST
Per supportare gli investimenti in aree quali: Cina, Federazione Russa, Mediterraneo,
Africa, Medio Oriente e i Balcani sono disponibili Fondi pubblici di Venture Capital che si
aggiungono alla normale quota di partecipazione di SIMEST all'iniziativa effettuata sulla
base della legge 100/90. Tali Fondi consentono una partecipazione (SIMEST + Fondo di
Venture Capital) fino a un massimo del 49% delle imprese estere.
Legge 304/90 (art. 3) – Gare internazionali
La legge facilita la partecipazione delle imprese italiane a gare internazionali indette in
paesi non appartenenti alla Unione Europea mediante il finanziamento a tasso agevolato
delle spese sostenute.
L'ammontare del finanziamento varia in rapporto al valore della commessa e comunque
non superiore a Euro 1.032.000,00 per impresa beneficiaria ed a Euro 2.582.000,00 per
ciascuna gara internazionale. La durata del finanziamento è di 4 anni, compreso un
periodo di preammortamento non superiore ad 1 anno e mezzo.
La domanda viene presentata alla SIMEST S.p.A.
Legge 19/91 (art. 2) – Crediti agevolati SIMEST
Compiti analoghi alla SIMEST sono svolti dalla FINEST, struttura finanziaria istituita dalla
legge 19/91, meglio conosciuta come legge sulle aree di confine. Con essa sono state
create talune istituzioni che hanno la finalità di assistere le imprese nell’instaurazione di
rapporti commerciali e di collaborazione industriale con i Paesi dell’Est europeo, (Austria,
Paesi dell’Europa centrale e balcanica, Albania, CSI). In particolare la FINEST, operativa
dal maggio 93, svolge la sua attività a favore delle imprese aventi stabile o prevalente
29
Rassegna delle principali possibilità di finanziamento a disposizione
delle PMI a livello nazionale
organizzazione nella regione Friuli Venezia Giulia, nelle aree a Est del Piave delle province
di Venezia e Treviso e nella provincia di Belluno.
Come la SIMEST, la FINEST può sottoscrivere direttamente quote di capitale di imprese
miste, fino ad un ammontare massimo del 25% del capitale globale, cui può aggiungersi la
partecipazione della SIMEST, in tal caso però senza eccedere la quota globale del 30%. La
quota FINEST dovrà essere riacquistata dal partner italiano entro il termine di 8 anni. Nel
caso in cui vi sia la partecipazione della FINEST, il partner italiano potrà beneficiare del
finanziamento agevolato previsto dall’art. 4 della legge 100/90 (costitutiva della SIMEST).
Legge 49/87 (art. 7) – Società miste all’estero
La legge incentiva la creazione di imprese miste nei paesi in via di sviluppo (PVS), tramite
la concessione di crediti agevolati alle imprese italiane che acquisiscono partecipazioni
significative nelle aziende miste. Finanziamento agevolato accordato ad un tasso di
interesse fisso pari al 30% di quello di riferimento stabilito per il credito industriale,
vigente alla data di stipula del contratto di finanziamento. I finanziamenti hanno una
durata massima di 10 anni, di cui 2 di preammortamento. Il finanziamento agevolato non
può essere superiore a 10.329.138 di euro per ciascuna iniziativa. Esso viene fissato
secondo le seguenti modalità:
•
fino al 70% della quota di pertinenza dell’impresa italiana per un importo non superiore
ai primi Euro 5.164.569 della partecipazione;
•
fino al 50% della quota eccedente il predetto limite , nei casi in cui l'iniziativa rivesta particolare
rilievo ai fini degli obiettivi di sviluppo del Paese beneficiario e di eventuali Paesi terzi.
Soggetto attuatore è il Ministero dello Sviluppo Economico (ex MAP), la domanda deve essere
presentata al Ministero Affari Esteri Direzione Generale per la Cooperazione e lo Sviluppo.
Legge 752/82 (art. 17) – Attività mineraria all’estero
La legge incentiva le esportazioni, gli investimenti diretti all’estero e le collaborazioni e i
partenariati delle società minerarie regionali, delle società concessionarie minerarie
nazionali, dell’Eni e dell’Iri, attraverso contributi in c/capitale. Per l’anno 2005 potevano
essere presentate domande al Ministero dello Sviluppo Economico (ex MAP).
Agevolazioni SACE
Scopo della SACE è sostenere le imprese italiane nelle loro strategie d’internazionalizzazione
anche in collaborazione con il sistema bancario, assumendo in assicurazione, riassicurazione e
garanzia i rischi politici e commerciali cui sono esposte le imprese italiane nell’attività di
esportazione o d’investimento all’estero. Si elencano i principali prodotti per le imprese:
30
Rassegna delle principali possibilità di finanziamento a disposizione
delle PMI a livello nazionale
Polizza Credito Fornitore
Quando un’azienda italiana esporta beni, servizi,
studi
o
progettazioni,
concede
alla
propria
controparte dilazioni di pagamento per rendere più
appetibile l’offerta commerciale. Con la polizza
Credito Fornitore, SACE assicura le imprese dal
rischio di mancato pagamento o di revoca del
contratto
per
eventi
di
natura
politica
o
commerciale. SACE consente inoltre di scontare
(presso banche o intermediari finanziari) il credito
vantato a tassi vantaggiosi in forma pro-soluto.
Polizza Lavori
Nell’eseguire lavori e commesse all’estero che
prevedono pagamenti a SAL (Stato Avanzamento
Lavori) o a Milestones, le aziende di costruzione o di
impiantistica sono assoggettate a rischi di natura
politica e commerciale. SACE, con la polizza Lavori,
copre il 100% dei rischi abbinati di produzione e
credito.
L’importo
assicurato
è
determinato
dall'impresa sulla base di un'autonoma valutazione
del cash-flow di commessa. SACE offre quindi un
prodotto “su misura” per supportare l'assicurato
durante l’intero periodo di realizzazione dell’opera.
Polizza Investimenti
Le
imprese
italiane
che
investono
all’estero
affrontano rischi imprenditoriali e rischi politici.
SACE, prendendosi in carico i rischi politici,
permette agli investitori di focalizzarsi sui rischi
d’impresa. La polizza Investimenti protegge gli
apporti di capitale all’estero, anche “indiretti”
(ovvero realizzati tramite società estere controllate
da
imprese
italiane),
rilasciando
garanzie
assicurative sugli eventi di natura politica che
possono
causare
l’investimento,
perdite
qualunque
e
sia
riferimento, la struttura e la taglia.
31
pregiudicare
il
settore
di
Rassegna delle principali possibilità di finanziamento a disposizione
delle PMI a livello nazionale
Misure di aiuto trasferite alle Amministrazioni Regionali in seguito al processo di
decentramento attuato con il Decreto Legislativo 31 marzo 1998 n. 112
Si è ritenuto opportuno inserire tali agevolazioni in quanto il processo di recepimento
formale e sostanziale delle funzioni da parte delle Regioni e l’attivazione delle norme
conferite non si è ancora concluso per le Regioni a statuto speciale (Valle d’Aosta, Friuli
V.G., Sicilia e Sardegna), per le quali la gestione è tuttora affidata al Ministero dello
Sviluppo Economico (ex MAP).
Per tutte le altre Regioni le “misure di aiuto” in esame potrebbero essere state modificate
e, pertanto, si consiglia di effettuarne la verifica presso la Regione competente.
Legge 394/81 art. 10 – Promozione esportazioni prodotti agroalimentari e incentivazione
del turismo estero verso l’Italia
La legge concede contributi a fondo perduto ai consorzi e alle società consortili regionali,
anche in forma cooperativa, agroalimentari e turistici, per investimenti in azioni strettamente
promozionali volte a sostenere le esportazioni ed il flusso turistico estero in Italia.
Legge 83/89 – Consorzi import-export
La legge concede contributi a fondo perduto ai consorzi export multiregionali e
monoregionali senza scopo di lucro, per investimenti in attività promozionali per progetti
annuali di cooperazione.
Equilibrio della gestione finanziaria
In questo raggruppamento sono presenti gli strumenti agevolativi che consentono alle
imprese di porre le condizioni per una adeguata gestione aziendale, attraverso l'equilibrio
della gestione finanziaria, in particolare la capitalizzazione, il miglioramento dell'accesso
al credito e delle condizioni creditizie, e l'innovazione finanziaria.
Legge 662/96 (art. 2) – Fondo centrale di garanzia
L'intervento del Fondo è finalizzato a garantire i finanziamenti a medio termine, i prestiti
partecipativi e le partecipazioni concesse dalle banche, dagli intermediari finanziari e dalle
società finanziarie per lo sviluppo e l’innovazione alle Piccole e Medie Imprese dell’intero
territorio nazionale. Le operazioni ammesse all'intervento del Fondo di garanzia sono:
•
finanziamenti a mediolungo termine, ivi compresa la locazione finanziaria, di durata
superiore a 18 mesi e non superiore a 10 anni concessi a PMI e consorzi a fronte di
investimenti sia materiali che immateriali nel territorio nazionale;
32
Rassegna delle principali possibilità di finanziamento a disposizione
delle PMI a livello nazionale
•
prestiti partecipativi, ossia finanziamenti di durata superiore a 18 mesi e non superiore a 10
anni la cui remunerazione è composta da una parte fissa integrata da una parte variabile
commisurata al risultato economico di esercizio dell'impresa finanziata, concessi a PMI e
consorzi a fronte di investimenti sia materiali che immateriali nel territorio nazionale;
•
partecipazioni di minoranza, di durata non superiore a 10 anni, nel capitale di PMI,
costituite in forma di società di capitali, acquisite a fronte di un piano di sviluppo
produttivo dell'impresa.
Legge 236/93 (art. 23) – Agroindustria - Imprese manifatturiere
Agevolazioni per la razionalizzazione delle filiere.
Finalità
•
Capitalizzazione;
•
Impatto ambientale;
•
Nuova Imprenditorialità;
•
Ricerca fondamentale;
•
Riconversione;
•
Riduzione degli squilibri territoriali di sviluppo;
•
Sistemi di qualità;
•
Sostegno agli investimenti;
•
Sostegno alle esportazioni.
Area di applicazione: intero territorio nazionale
Settore di applicazione: industria manifatturiera
Beneficiari delle agevolazioni: Imprese
La tipologia dell’incentivo si sostanzia come finanziamento diretto e partecipazione al
capitale. Le spese ammesse a finanziamento sono:
•
Terreni/fabbricati
•
Attrezzature/macchinari/impianti
•
Progettazione/studi/consulenze.
Legge 388/2000 (art. 103, 106) – Venture capital
Con l’art. 103 la legge favorisce lo sviluppo del commercio elettronico, con priorità ai consorzi
tra PMI, anche per interventi di formazione, e realizzazione di portali internet. Con l’art. 106 la
legge assiste le università, gli enti di ricerca e gli organismi da essi promossi, per l’attuazione di
progetti per interventi di promozione e assistenza tecnica per l’avvio di imprese innovative.
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Rassegna delle principali possibilità di finanziamento a disposizione
delle PMI a livello nazionale
Misure di aiuto trasferite alle Amministrazioni Regionali in seguito al processo di
decentramento attuato con il Decreto Legislativo 31 marzo 1998 n. 112
Si è ritenuto opportuno inserire tali agevolazioni in quanto il processo di recepimento formale e
sostanziale delle funzioni da parte delle Regioni e l’attivazione delle norme conferite non si è
ancora concluso per le Regioni a statuto speciale (Valle d’Aosta, Friuli V.G., Sicilia e Sardegna),
per le quali la gestione è tuttora affidata al Ministero dello Sviluppo Economico (ex MAP).
Per tutte le altre Regioni le “misure di aiuto” in esame potrebbero essere state modificate
e, pertanto, si consiglia di effettuarne la verifica presso la Regione competente.
Legge 1068/64 Agevolazioni creditizie per investimenti produttivi delle imprese artigiane
Il fondo gestito da Artigiancassa S.p.A. facilita l’accesso al credito delle imprese artigiane,
tramite la copertura di una parte delle garanzie richieste dagli Istituti di credito per
l’erogazione di finanziamenti a breve, medio e lungo termine.
Tutela ambientale
In tal raggruppamento sono presenti una serie di norme finalizzate ad introdurre
nell’impresa nuove tecnologie più rispettose dell’ambiente.
Legge 388/2000 (art. 114) – Ripristino ambientale e sicurezza in particolari siti di cava
La legge finanzia la realizzazione di programmi di particolare valenza e qualità per la
ristrutturazione e la modifica strutturale degli ambienti di lavoro al fine del ripristino
ambientale e dell’incremento dei livelli della sicurezza contro gli infortuni dei lavoratori
impiegati in particolari siti di cava per l’estrazione di pietra ornamentale. Sono previsti
contributi in c/capitale e in “de minimis”.
Legge 51/01 (art. 2) – Industria navalmeccanica (imprese amatoriali)
Misure di aiuto trasferite alle Amministrazioni Regionali in seguito al processo di
decentramento attuato con il Decreto Legislativo 31 marzo 1998 n. 112
Si è ritenuto opportuno inserire tali agevolazioni in quanto il processo di recepimento formale e
sostanziale delle funzioni da parte delle Regioni e l’attivazione delle norme conferite non si è
ancora concluso per le Regioni a statuto speciale (Valle d’Aosta, Friuli V.G., Sicilia e Sardegna),
per le quali la gestione è tuttora affidata al Ministero dello Sviluppo Economico (ex MAP).
Per tutte le altre Regioni le “misure di aiuto” in esame potrebbero essere state modificate
e, pertanto, si consiglia di effettuarne la verifica presso la Regione competente.
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Rassegna delle principali possibilità di finanziamento a disposizione
delle PMI a livello nazionale
Legge 10/91 artt. 11, 12, 14 Risparmio energetico
Al fine di migliorare i processi di trasformazione dell'energia, di ridurre i consumi di energia e
di migliorare le condizioni di compatibilità ambientale dell'utilizzo dell'energia a parità di
servizio reso e di qualità della vita, le norme della legge favoriscono ed incentivano, in
accordo con la politica energetica della Comunità economica europea, l'uso razionale
dell'energia, il contenimento dei consumi di energia nella produzione e nell'utilizzo di
manufatti, l'utilizzazione delle fonti rinnovabili di energia, la riduzione dei consumi specifici di
energia nei processi produttivi, una più rapida sostituzione degli impianti in particolare nei
settori a più elevata intensità energetica, anche attraverso il coordinamento tra le fasi di
ricerca applicata, di sviluppo dimostrativo e di produzione industriale.
La politica di uso razionale dell'energia e di uso razionale delle materie prime energetiche
definisce un complesso di azioni organiche dirette alla promozione del risparmio energetico,
all'uso appropriato delle fonti di energia, anche convenzionali, al miglioramento dei processi
tecnologici che utilizzano o trasformano energia, allo sviluppo delle fonti rinnovabili di
energia, alla sostituzione delle materie prime energetiche di importazione.
Razionalizzazione di settore
Legge 181/89 - Rilancio aree industriali
La legge 181/89 finanzia la reindustrializzazione e il rilancio delle aree industriali colpite da crisi di
settore. La L. 181 è uno strumento agevolativo per le imprese istituito presso il Ministero dello
Sviluppo Economico (ex MAP). I fondi sono gestiti da Sviluppo Italia, che ha l'incarico di valutare i
progetti ed erogare le agevolazioni. La legge 181 prevede agevolazioni a favore di aziende di ogni
dimensione che intendano realizzare progetti imprenditoriali nelle aree di crisi. Sviluppo Italia non si
limita a concedere incentivi, ma gestisce il progetto di rilancio industriale e di riqualificazione del
territorio. Per favorire il rilancio delle aree di crisi, oltre a riconvertire e riqualificare aree industriali
dismesse, Sviluppo Italia presiede il processo di attrazione di investimenti esterni, gestendo
direttamente i finanziamenti e le partecipazioni nel capitale sociale delle imprese. Il processo di
valutazione e attuazione della legge 181/89 è certificato ISO 9001 per garantire trasparenza e
certezza sia per il committente (Ministero delle Attività Produttive) che per le imprese beneficiarie.
Legge 408/89 – Reindustrializzazione aree siderurgiche
Le finalità delle norme della legge 408 sono di accrescere e salvaguardare l’occupazione,
reindustrializzare le aree siderurgiche, razionalizzare il settore e aumentare lo sviluppo produttivo.
Il settore di attività è l’industria. Per quanto riguarda le aree di applicazione queste sono:
area di crisi siderurgica di Taranto individuata nella delibera CIPI del 20 dicembre 1991.
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Rassegna delle principali possibilità di finanziamento a disposizione
delle PMI a livello nazionale
I soggetti beneficiari delle agevolazioni sono le PMI e le grandi imprese.
La tipologia dell’agevolazione consiste in: Mutuo diretto; Prefinanziamenti; Interventi a
garanzia; Partecipazione al capitale; Contributo in c/interessi, canoni; Contributo in c/capitale.
Legge 237/93 – Riconversione settore materiale d’armamento
Interventi volti ad agevolare la riconversione dell’industria bellica verso produzioni di uso civile.
Legge 132/94 (artt. 3, 4) – Industria navalmeccanica (imprese)
Concessione alle imprese cantieristiche di contributi per la costruzione, trasformazione e
grande riparazione navale.
Legge 522/99 (art. 4) – Industria navalmeccanica (imprese)
Il Ministero dei trasporti e della navigazione può concedere alle imprese navalmeccaniche un
contributo agli investimenti inteso ad accrescere la produttività dei cantieri esistenti mediante
l'ammodernamento dei processi di officina navale o delle strutture di prefabbricazione ed
assemblaggio dei blocchi, l'adeguamento dei mezzi di sollevamento o degli impianti di servizi
destinati direttamente alla produzione, nonché la razionalizzazione delle attività di officina,
semprechè gli investimenti non comportino aumenti della capacità produttiva conseguenti alla
creazione di nuove strutture quali scali di varo, banchine e bacini.
Legge 350/03 (art. 4 c. 153) - Interventi a favore delle imprese navalmeccaniche
Per lo sviluppo e la realizzazione delle infrastrutture aeroportuali secondo le finalità di cui alla
legge 5 febbraio 1992, n. 139, è concesso un contributo in conto capitale di 27,3 milioni di
euro per il 2004. Per permettere l’applicazione del regolamento (CE) n. 1177/2002 del
Consiglio, del 27 giugno 2002, relativo al meccanismo di difesa temporaneo della cantieristica
europea dal dumping dei Paesi asiatici, è stanziata la somma di 10 milioni di euro per l’anno
2004. Con decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti vengono stabilite le
modalità di concessione del contributo. L’efficacia delle disposizioni del presente comma è
subordinata, ai sensi dell’articolo 88, paragrafo 3, del Trattato istitutivo della Comunità
europea, alla preventiva approvazione da parte della Commissione europea.
Legge 350/03 (art. 4, c. 209) – Interventi a favore dell’industria navalmeccanica
Misure di aiuto trasferite alle Amministrazioni Regionali in seguito al processo di
decentramento attuato con il Decreto Legislativo 31 marzo 1998 n. 112
Si è ritenuto opportuno inserire tali agevolazioni in quanto il processo di recepimento
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Rassegna delle principali possibilità di finanziamento a disposizione
delle PMI a livello nazionale
formale e sostanziale delle funzioni da parte delle Regioni e l’attivazione delle norme
conferite non si è ancora concluso per le Regioni a statuto speciale (Valle d’Aosta, Friuli
V.G., Sicilia e Sardegna), per le quali la gestione è tuttora affidata al Ministero dello
Sviluppo Economico (ex MAP).
Per tutte le altre Regioni le “misure di aiuto” in esame potrebbero essere state modificate
e, pertanto, si consiglia di effettuarne la verifica presso la Regione competente.
Legge 221/90 art. 3 - Nuove norme per l'attuazione della politica mineraria
In armonia con l'evoluzione dei fabbisogni nazionali di materie prime, le leggi di politica
mineraria si propongono di: favorire l'approvvigionamento strategico dei minerali;
accrescere il know-how, la crescita e la competitività delle imprese italiane di settore;
migliorare le prestazioni ambientali.
Agroindustria
Legge 488/92 – Settore agroalimentare
La Legge n. 488 del 19 dicembre 1992, ampiamente modificata ed integrata con varie
circolari attuative, ed in ultimo con il decreto interministeriale del 1° febbraio 2006, è lo
strumento principale con il quale il Ministero delle Attività Produttive, tramite l'Agenzia
Governativa IPI, eroga agevolazioni articolate in una quota di contributo in conto capitale
ed una quota come finanziamento agevolato, per il sostegno di investimenti produttivi
localizzati in aree depresse (ossia le aree Obiettivo 1 e 2 individuate dalla Commissione
Europea come ammissibili agli interventi dei Fondi Strutturali, in quelle ammesse al
sostegno transitorio a titolo degli obiettivi 1 e 2, o in quelle rientranti nella fattispecie
prevista dall'art. 87.3.c) del trattato di Roma).
Lo strumento prevede tre bandi: Industria, Commercio e Turismo.
La legge 488 finanzia imprese già costituite ed iscritte alla camera di commercio (per le
imprese individuali non ancora operanti tale requisito può essere soddisfatto anche
successivamente purché entro la trasmissione della documentazione finale di spesa), che
vogliono realizzare investimenti (quindi con spese ancora da eseguire).
Sono agevolabili iniziative nei settori industria, edilizia, servizi, commercio e turismo,
finalizzati alla
•
realizzazione di nuovi impianti;
•
ampliamento, ammodernamento, ristrutturazione, riconversione, riattivazione o il
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Rassegna delle principali possibilità di finanziamento a disposizione
delle PMI a livello nazionale
trasferimento di impianti produttivi esistenti.
Sono ammissibili, nei limiti indicati all'interno delle Circolari attuative, le spese relative a:
•
Acquisto del suolo aziendale, sue sistemazioni ed indagini geognostiche
•
Opere Murarie e assimilate (Costruzione ex novo, Acquisto, Ristrutturazioni di immobili);
•
Infrastrutture specifiche aziendali;
•
Acquisto di macchinari, impianti ed attrezzature varie, nuovi di fabbrica;
•
Mezzi mobili strettamente necessari al ciclo di produzione;
•
Programmi informatici e realizzazione di siti internet e di commercio elettronico;
•
Progettazioni, studi di fattibilità, studi di impatto ambientale, certificazione di qualità
e di ambiente;
•
Brevetti su nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi.
Formazione
PIA Formazione
PIA Formazione è la Misura 2.1.b del PON e prevede la concessione alle imprese di
contributi a fondo perduto per un programma di investimenti agevolabile dalla Legge
488/92, con un incremento occupazionale pari ad almeno 30 addetti, ed un programma di
formazione strettamente correlato con il programma di investimenti.
Per quanto riguarda l’applicazione ordinaria, le imprese possono presentare le domande di
agevolazione nei termini fissati per i bandi 488.
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