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01 cover e quartanew 8-07-2005 14:26 Pagina 1 L’ O S S E R V A T O R I O I N T E R N A Z I O N A L E S U L L E T E N D E N Z E D E L R E T A I L E D E I C O N S U M I a cura di Thomas Bialas numero_sette I CONTENUTI Wellness consumption 6 Wellness retail 8 Nessssss... 10 Wellness expansion 12 Nextness 14 Progetto grafico Walter Tinelli 4 Via Brescia 53/65 Cernusco s/Naviglio Wellness food Stampa Rotolito Lombarda 2 Direttore Responsabile Luigi Rubinelli Wellness therapy (Ben)essere di tendenza 02e03f/2 8-07-2005 14:25 Pagina 2 2 nextfuture wellness update Wellness therapy Salvare il benessere Da società del benessere a società del malessere. Come vanno le cose per l’economia italiana e per la vita degli italiani? Maluccio, vero? “Andiamo verso un futuro di serie B sentenzia il filosofo francese Bernard-Henri Lévy che recentemente ha ricevuto a Firenze il Premio internazionale Galileo-, ci aspetta un futuro da nani, abitanti di colonie periferiche in un mondo dominato dagli imperi economici di Cina e Stati Uniti, chiusi nelle fortezze delle città museo, dentro Statimuseo, ininfluenti culturalmente, avanzi di storia senza un progetto per il domani”. Scenario cupo, non c’è che dire. Ma spesso il pessimista è un ottimista con esperienza. E poi, in fondo, non c’è bisogno neanche di scomodare la filosofia per prendere nota che siamo all’ultimo atto di un ciclo che si chiude. Se domina il malessere, perché allora dedicare l’intero numero di Nextfuture al benessere, nelle sue varie declinazioni? Semplice: quando va tanto peggio c’è tanta voglia di tanto meglio. Wellness come macrotrend di compensazione o illusione, dunque. 02e03f/2 8-07-2005 14:25 Pagina 3 nextfuture 3 L’Europa diventerà il cuore pulsante della wellness economy. Questa la tesi, o meglio una delle tesi, che emerge dalla pagine di Inevitabile Surprises. A survival guide for the 21st century, il recente saggio del futurologo Peter Schwartz, che iniziò la carriera come scenarista alla Shell. In un certo senso ciò è vero. Diminuiscono le condizioni di benessere, ma contemporaneamente aumentano le proposte di benessere. Basta fare la prova su Internet. Si digita la parola wellness e il motore di ricerca di turno informa che ci sono ben 25 milioni di documenti, o meglio pagine Web sull’argomento. A questo punto sorge una domanda: pagine di che? Di tutto: dental wellness, collant wellness, scaloppine wellness, burro wellness, cracker wellness, acqua minerale wellness, automobili wellness, asili wellness (ebbene sì, posizionati sul benessere), cosmetici wellness, arredamento wellness, farmacie wellness, supermercati wellness, regional wellness (Alpine wellness in Svizzera) e wellness management, equo wellness come Natyr, la linea benessere solidale di CTM Altromercato, Conscious Fitness le palestre che armonizzano le prestazioni, per non parlare della sterminata offerta di trattamenti che vanno dalla vinoterapia a sessioni di docce tonificanti tibetane fino al turismo del benessere (le varie beauty farm, Spa e luoghi ispirati all’esoterismo e alle filosofie orientali a buon mercato). Wellness dunque come etichetta che crea benessere economico? Pare proprio di sì o come afferma Klaus Peter Nebel della Beiersdorf (Nivea) “se il consumatore desidera benessere, allora proponiamo i prodotti per l’igiene personale non più come doccia gel ma come docciaschiuma wellness”. Insomma le aziende hanno capito che il benessere produce, per ora, plusvalore. Un trend che ha portato fra l’altro in buona parte dei paesi europei alla nascita di associazioni wellness che mirano alla certificazioni delle proposte (ma come si fa a certificare uno stato dell’animo e l’armonia soggettiva di un individuo?) e a corsi di formazione per i “veri” istruttori wellness, come in Svizzera quello delle Scuole Club Migros (che offre corsi della durata di due anni). Ma cosa significa wellness in generale e in particolare per il consumatore? Coniato negli anni cinquanta, dal medico americano Halbert Dunn, come espressione di armonia tra corpo, mente e spirito il termine fu per lungo tempo ignorato e snobbato. Negli anni ottanta, il jogging, le calzemaglie colorate di Jane Fonda e l’aerobica imposero il fitness e solo verso la fine degli anni novanta il wellness attecchì come naturale evoluzione. A differenza del fitness, il wellness ingloba anche l’armonia e, infatti, il consumatore associa il termine a movimento, alimentazione, rilassamento e benessere spirituale. In sostanza, per il consumatore wellness significa: corretta alimentazione, unione fra corpo e spirito, bellezza equilibrata, riduzione stress, semplificazione della vita quotidiana e recupero di tempo. Schematizzando al massimo si può dire che i campi d’azione per proporre prodotti, servizi e format retail wellness oriented sono: rigenerazione, che produce armonia ed energia; sensualizzazione, che produce piacere e appagamento; ottimizzazione, che produce prestazione e mantenimento; rassicurazione, che produce controllo e serenità. Rilassatevi, è solo business 01 04e05f/2 8-07-2005 14:25 Pagina 4 4 nextfuture wellness update Wellness food Gustare il benessere Food doctor shop. Nel primo numero di Nextfuture, avevamo anticipato il trend di fusione tra farmacia e negozio alimentare (la farmalimentazione), il trend dei rimedi per il malessere e il benessere tutto sotto lo stesso tetto. Come l’Elephant Pharmacy, un mega lifestyle flagship store di 1.300 mq. Ora, ci siamo veramente. Karla è la prima birra al mondo venduta esclusivamente in farmacia e, fatto insolito, o meglio innovativo, realizzata dal Institute of Bioscience (del gruppo Karlsberg) in collaborazione con la federazione tedesca delle farmacie. “Abbiamo dato una interpretazione chiara e non equivoca del concetto di wellness”, afferma Richard Weber, dirigente Karlsberg. Un prodotto con pretese di alta qualità e naturalità, con solo 1% di alcol, che si rivolge a un nuovo target, salutista, che sfrutta un nuovo canale di circa 22 mila farmacie e che si posiziona in modo originale nel saturo mercato delle birre tedesche (saturo in termini di innovazione, visto che in Germania la birra viene proposta nei più impensabili mix di ingredienti e gusti). Nel frattempo, la catena americana di supermercati Luna Food aumenta la presenza nei propri pdv delle farmacie PrairieStone con tanto di wellness coaching ed educazione alimentare. Questi due piccoli, ma simbolicamente interessanti, esempi ci insegnano che i confini diventano sempre più labili. Health food, pharma food, nutricosmetic food, beauty food, prevention food, anti age food. Ovvero: alimentazione, dermatologia, cosmesi e tecnologia filano e fondono per sommergere il mercato con nuovi prodotti e format di retail. 04e05f/2 8-07-2005 14:25 Pagina 5 nextfuture 5 High tech 01 Il benessere in versione high tech viene interpretato in vari modi. Nutrirsi di wellness (termine assai ambiguo) non è facile. A volte basta il nome (vedi l’acqua minerale Wellness di Nestlé), a volte è sufficiente aggiungere yogurt (fa molto effetto wellness), altre volte, invece, bisogna spremersi le meningi e proporre soluzioni originalmente semplici, confezionate con l’estetica argentea del high tech (come On/Off -acceso o spento- le due bevande della Hero con funzionalità energetica o di rilassamento). Una cosa è certa: aumentano i consumatori che vogliono mantenere o riavere la propria forma psicofisica ad ogni costo e spesso a qualsiasi prezzo. Il food dietetically correct e il beauty food sono i mega trend del momento. Infatti, non passa giorno senza che un nuovo prodotto timbrato con il marchio wellness non finisca sugli scaffali dei supermercati europei (ma continua a mancare un vero format di supermercato “salutista” diviso per zone beauty food, prevention food, anti-age food, natural food, sential food, ecc). Per non parlare dell’invasione di yogurt e latticini probiotici.Tutto è benessere e praticamente tutto il functional food si sposta sul wellness, abbandonando le esagerate promesse terapeutiche (il cibo come supposto parafarmaco creerà non pochi problemi anche a livello legislativo). Non stupisce dunque che Nestlé si riposizioni sul mercato come wellness company con lo slogan “good food - good life”. Nestlé, fra l’altro, sperimenta la strada dei nutricosmetics, il cibo come cosmesi (di fatto delle pillole). Il laboratorio Innéov creato in partnership con L’Oréal punta sui complementi nutrizionali (integratori in sostanza, ma in una veste più high tech) per la bellezza. L’altra strada è il low food, o meglio la leggerezza e privazione assoluta. Come Privolat, la linea della Misura che si pubblicizza con lo slogan “goditi il benessere ... senza latte e uova”, o il nuovo Maya Pro.activ dell’Unilever, bevanda funzionale che promette di evitare al consumatore livelli rischiosi di colesterolo. Dal low carb di Tesco al no fat di Sainsbury’s i cibi “senza” contagiano anche sempre più retailer alla ricerca di un nuovo benessere economico. High touch 02 Wellness food con tatto. Un tocco di benessere rivitalizzante su tutto il corpo. Molta cosmesi seduce con gusto. E così fra sali da bagno al cappuccino, per chi vuole immergersi nella densa ed energizzante schiuma del caffelatte o allo zucchero, come il Sugar Bath di Sephora, creme per la pelle con raffinatissimo caviale, massaggi e bagni al cioccolato da Chocolate Spa, doccia schiuma con pregiate tisane o spezie e bagni tonificanti a base di spumante o vini pregiati (vinoterapia) sembra più di stare in enoteca o in pasticceria che in profumeria. Ma il tocco (o touch) può anche essere più simbolico o interiore. Quello che non finisce sulla pelle, finisce nello stomaco sotto forma di balance food, come il Naked Food Juice che promette di nutrire corpo, anima e spirito. Il cosiddetto soul food “garantisce” un benessere superiore e il grande boom in tutta Europa del tè verde va letto come segnale della ricerca da parte del consumatore di un cibo-benessere che trascende le normali regole e diete alimentari. A New York, l’ultima moda da bere si chiama Kabbalah Energy Drink, una bevanda che ha avuto la “benedizione” di Madonna (la cantante) in persona. Anche i grandi brand puntano sulla sensualizzazione spirituale: Philadelphia è divinamente cremoso, Fernetbranca ti fa sentire le tue forze interiori, Starbucks utilizza le miscele di Tazo tee, McDonald’s il Yin e Yang Burger, Danone lo yogurt Zen e poi c’è l’onnipresenza ayurvedica sotto forma di ogni possibile prodotto alimentare. Per non parlare della sensualizzazione del cibo che promette un benessere multisensoriale. L’altra strada per (ri)conquistare la salute e l’armonia del corpo è la supernaturalità del cibo (l’authentic food trend), che tantissimi consumatori scelgono per recuperare l’antico equilibrio e benessere ormai dimenticato con prodotti freschissimi e “incontaminati” (bio & Co). Poi c’è sempre il benessere degustivamente corretto di Slow Food. Avendo mangiato nel loro ristorante a Bra, come non dargli ragione. 06e07f/2 8-07-2005 14:24 Pagina 6 6 nextfuture wellness update Wellness consumption Consumare il benessere Il benessere ci consuma. Per filosofi e sociologi suona normale, ma per economisti e imprenditori suona assai paradossale. Ma come, non era questo il segreto della felicità: produrre e consumare beni all’infinito? Ovvero, agiatezza. Quando calano i consumi e la produttività, politici e presidenti della varie associazioni di categoria (da Confindustria a Confcommercio) si allarmano e invitano a “rilanciare l’economia”. Ma come sa ogni buon giocatore di poker non si può rilanciare all’infinito, soprattutto quando si bluffa sempre. Ad un certo punto, bisogna abbandonare il tavolo da gioco e fare altro. Già, altro. Altro benessere. Ridefinire il wellness. Richiede fantasia e visione. Il wellness è ancora troppo ancorato all’idea di lusso e premium. Discount wellness, invece. Giacché anche i poveri (target in aumento) cercano benessere (in tutti i sensi) così come le categorie “svantaggiate” che iniziano a trovare risposte (es. il bar per sordi Café Signes, aperto l’anno scorso a Parigi). E poi, qui in Italia, più che di iniezioni di botox abbiamo bisogno di iniezioni di fiducia. 8-07-2005 14:24 Pagina 7 Healthness Petness Il benessere personale si manifesta soprattutto sotto forma di healthness, nella sua accezione più ampia. Il 23 giugno è uscito in Germania il numero uno di My Life, il primo (come sottotitola il pay off) healthness magazine che insegna a vivere meglio e più a lungo (longevity trend). Rivista molto più wellness oriented di Men’s Health o Wellfit e interessante strumento per cogliere le potenzialità del vasto mercato dei prodotti per il benessere personale. La cura del proprio corpo (e a volte dello spirito) ha un peso sempre più grande sui bilanci familiari. Alimentazione, cosmesi, turismo, svago, sport o abbigliamento, ogni prodotto o servizio può avere la funzione di ottimizzare o rigenerare. Si paga volentieri per coccole e magia, anche se solo simboliche. Ma attenzione: il consumatore di wellness non vuole essere trattato da consumatore, ma da “paziente”, ma non da malato perché qui si tratta di perfezionare e non di curare. Non a caso in alcune città di tendenza, come Londra, molti medici cominciano ad autodefinirsi e pubblicizzarsi come health coacher. Il benessere animale è per il business più importante di quello infantile per il semplice motivo che in Italia ci sono più cani e gatti che bimbi (14 milioni contro 9 milioni). Accudire un animale domestico, sentirsi responsabili del suo benessere è una cosa, ma imporre agopuntura, massaggi ayurvedici, creme anti età o diete a zona è un po’ una wellness therapy un tantino bestiale. D’altronde il fenomeno esiste. Dalle stazioni termali dedicate ai cani, agli alberghi a cinque stelle con stanze per singole per cani e gatti vip, al balance food fino al dogdance (corsi di danza per cani e padroni) o i psicoterapeuti per animali depressi ogni strategia è buona per conquistare un target che non può dire di no. Anche l’editoria si butta sul tema con libri come Wellness for cats o riviste lifestyle come New York Dog. Poi c’è anche la Pet Therapy che si basa sull’uso degli animali per recuperare o mantenere la salute. Ma in questo caso l’animale viene più o meno lasciato in pace. Homeness Firmness Il benessere in casa è spesso noto anche come cocooning o rifugio rigenerante. Non è tanto questione di farsi la palestra in casa, ma di vere ambientazioni wellness. Come dire: da abbigliamento intimo ad arredamento intimo, mobili e accessori che seducono e creano armonia. I mobili del futuro creano la giusta atmosfera, per esempio, con armadi dotati di sensori luminosi che cambiano tonalità secondo i dettami della cromoterapia. Oppure il wellness come vera e propria cerimonia fra le quattro mura domestiche. Certo, l’effetto Spa a casa è ancora appannaggio di una clientela facoltosa (chi può permettersi il bagno Alessi), ma anche i non benestanti possono trovare del benessere a buon mercato, per esempio facendo ricorso ai generatori (grandi come una lampadina) di anioni della Toshiba che promettono di generare un clima positivo e rilassante. Poi c’è il cosiddetto home detoxing: non solo il corpo, ma anche l’appartamento e i mobili devono disintossicarsi per ritornare in forma. Servizi, come l’inglese Healthyhouse, dimostrano che la vecchia ecologia domestica e bio architettura (un classico dell’ambientalismo anni 80) si sta riposizionando come raffinato lifestyle trend. Il benessere aziendale è roba da Adriano Olivetti, forse il primo imprenditore italiano ad aver compreso che l’armonia in fabbrica produce plusvalore economico e sociale. In fondo, è ovvio: oasi relax e zone benessere favoriscono la creatività, compensano lo stress e rendono sopportabili gli orari straordinari. All’estero, servizi per la pausa pranzo come businessyoga.de a Berlino o soste spirituali nelle stanze rigorosamente zen come all’Ibm di Zurigo non sono un vezzo di alcuni imprenditori, ma la via maestra per lavorare meglio. “La gente dà il meglio quando viene messa nelle migliori condizioni” assicura Susanne Orosco dell’Ibm di Zurigo. Anche l’Italia, però, si (ri)muove. Mediaset ha appena inaugurato il Medicenter, un’area per i dipendenti con centro fitness, asilo nido, libreria e shopping center, il gruppo Metro ha messo a punto il percorso benessere 2005, mentre la Sifi (Società Industria Farmaceutica Italiani) ha un proprio wellness center con scuola d’infanzia e percorso aerobico attorno a un lago artificiale. Anche loro, come ammette Monica Magri, responsabile risorse umane, ispirati da Adriano Olivetti. Das Werk Berlin - Martini Meyer 06e07f/2 08e09f/2 8-07-2005 14:23 Pagina 8 8 nextfuture wellness update Wellness retail Proporre il benessere Ci sono molti, moltissimi e diversissimi modi di proporre benessere in un punto di vendita. Si può fare come Migros che, nel nuovo centro commerciale Westside (apertura nel 2006), propone come polo d’attrazione un futuribile parco acquatico che fonde wellness ed entertainment; oppure come Unicoop Tirreno che ha appena inaugurato il primo supermercato dell’accoglienza con servizi che facilitano la spesa e la permanenza dei disabili (atmosfera di benessere per categorie svantaggiate); o ancora, per rimanere in tema, come Aktiv Markt 50+, il supermercato austriaco che semplifica la spesa agli ultracinquantenni. Poi c’è il tecno benessere a Latina di Gusto, supermercato boutique, con chioschi interattivi, musica, profumi, illuminazione sensibile alla variazione di luce esterna e sistemi di ventilazione che riducono gli sbalzi di temperatura all’uscita. Altri esempi, sono le atmosfere di Selfridges, l’arioso relax dell’Epicentro Prada di Los Angeles, l’effetto mood di Sephora, l’ambientazione onirica, eterea, quasi da Spa del nuovo tempio dell’automobile, la colossale BMW Welt (mondo BMW) a Monaco; l’effetto lounge delle lavanderie self service Cleanicum (in Germania) con zone relax e internet caffè; il colto arredamento del Libraryhotel di New York; il morbido e ospitale salotto della Banca Umpqua. Chiaramente, il retailwellness non va confuso con il retailtainment. Una cosa, infatti, è intrattenere, un’altra è rilassare i clienti mettendoli in una rigenerante condizione di benessere. Wellness è questione di equilibrio. Non sempre facile da ottenere in un punto di vendita. 08e09f/2 8-07-2005 14:23 Pagina 9 nextfuture 9 Produttività più ricca, display più bello. Lessness 01 Quando si parla di wellness, d’istinto si pensa al turismo, agli alberghi, alle Spa, che si stanno posizionando in blocco sul tema benessere. Tanto è vero che, già l’anno scorso, la Svizzera ha creato il marchio turistico Alpine Wellness, per promuovere le Alpi come una delle regioni di wellness più belle e salutari del mondo (Italia ciao!), con tanto di certificazione per strutture alberghiere e mete turistiche. In realtà, i mercati del wellness sono infiniti perché trattano il vasto tema della qualità della vita. Uno dei più interessanti -o diciamo più attuali- è il lessness. Il benessere del meno, uno dei bisogni più sentiti nell’era della asfissiante saturazione. Cosa ci accomuna oggi? Lo stress. Se non siete stressati non siete di questo mondo, oppure vivete ai margini (il vero benessere?). Ergo, avete bisogno di meno tensioni, meno funzioni, meno istruzioni, meno complicazioni e meno scelta. Il meno rigenera e fa stare proprio bene. Faremo solo un esempio, ma assai educativo, sul simplify wellness: Steven Jobs, Apple, iPod. Ne abbiamo già ampiamente parlato nel numero di Nextfuture (cfr. n°5, pg.4, allegato a GDOWEEK 326) dedicato ai radical trends. Lo faremo ancora, mettendo in luce un aspetto forse poco noto: Apple non è solo user friendly (ha inventato la metafora della scrivania, il cestino, il mouse e tutto il resto), ma anche lessness friendly. Parte del planetario successo dell’iPod è dovuto non solo al cool design e alla indiscutibile innovazione nella fruizione della musica, ma anche alla sua facilità d’uso. È come se la Apple avesse re-inventato la ruota qui proposta come metafora. Il lettore di brani audio non ha, infatti, complicati bottoni, ma si comanda con una rotellina con funzioni ridotti all’osso. L’essenziale salta subito all’occhio: play, stop, avanti e indietro sono piazzati ai quattro punti cardinali della circonferenza (è qui è già quasi metafisica). Non serve nessun “istruzioni per l’uso”. Basta giocarci due minuti per intuire il da farsi. Minimizzare il numero di fasi. Si tira un sospiro di sollievo utilizzando l’iPod. Il benessere è una cosa semplice quando si domina l’arte della semplificazione. E poi ci sono gli Apple Store, come quello inaugurato l’anno scorso a Londra, il massimo del minimalismo in versione relax, dove il superfluo è bandito. Retail senza fronzoli, ma accogliente ed esteticamente puro. Da imparare. System25 ottimizza il display della merce sullo scaffale, grazie all’asola passo 25 mm, al piano h. 25 mm e alle mensole raccordate. Con la base extrabassa Cefla, offre 15 cm (*) in più in altezza, ovvero un piano in più di esposizione, per molti packaging. SPAZIO EXTRA Lo schienale centrale opzionale, grazie ad un sistema brevettato Cefla, offre un aumento di spazio su ogni piano che equivale a +10% (**) di produttività (fatturato/mq) dello scaffale o +12% di confezioni in display (media pesata, LCC supermarket). Cefla ha sempre la soluzione giusta per voi, dagli alimentari al bricolage, dal tessile all’elettronica, dal bazar al PoP, e vi segue in ogni momento, dal progetto del layout personalizzato al montaggio, all’assistenza post-vendita. Cefla è leader nella produzione di arredamenti per la distribuzione moderna. Il Gruppo Cefla fattura più di 250 milioni di Euro, con oltre 1200 addetti, sede in Italia e filiali in Europa, America e Asia. (*) rispetto al Modular System36 h. 220 mm con base bassa a parità di volume e portata. (**) rispetto ai normali scaffali 25 mm senza schienale centrale, a parità di volume e portata. Cefla s.c.r.l. Via Selice Prov.le 23/a • I-40026 Imola (BO) Italy Tel. (+39) 0542 653111 • Fax (+39) 0542 653128 www.ceflaarredamenti.com • [email protected] Vision 2000 Certified Quality System 10e11f/2 8-07-2005 14:23 Pagina 10 10 nextfuture wellness update Nessssss... Nessologia quotidiana 01_Computerness O se preferite benessere virtuale. La dieta fotografica con Photoshop è lo sport preferito di cantanti, attrici e stelline varie. Sulle copertine delle riviste patinate e sui cd i corpi statuari di Jennifer Lopez e Britney Spears fanno bella mostra di sé. Trattasi di illusione, però, come ha dimostrato una rivista inglese con il classico “prima e dopo l’intervento”. Interessante, perché il fenomeno con il tempo avrà un effetto di contagio verso il basso. In futuro, anche il comune mortale ricorrerà al ritocco fotografico per apparire più in forma e farsi ammirare da amici vicini e (meglio) lontani. 02_Vipness Non sappiamo che cosa succederà quest’estate, ma l’anno scorso le valigie delle vacanze dei vip o presunti tali erano zeppe di pilloline di olio di fegato e vitamina E, la solita scorta di Omega 3 e una curiosa coperta di rame anticefalea e antireumatica, il Detenser telo Cypro, che si acquista a Milano da Relax Health Care. Il tutto da abbinare alla dieta Zona, un must per il benessere da viaggio che conta. Fino a moda contraria. 03_ Sleepness Il sonno rigenera il corpo e lo spirito. E fin qui niente di nuovo. Nuovo invece è il pisolino tonificante a pagamento: 14 dollari per venti minuti di siesta in una capsula con sottofondo musicale. Metronaps, il centro del relax temporaneo di New York, propone tecnologici baccelli dove i clienti si stendono per un veloce benessere risposante. Instant wellness. 05_Superness Conquistare la forma fisica al supermercato grazie al carrello della spesa? Introdotto sperimentalmente in alcuni supermercati della catena Tesco, il carrello fitness assomiglia vagamente a una cyclette e infatti molte delle funzioni sono simili: dalla regolazione della resistenza fino al consumo delle calorie durante la sessione di spesa. Basterà per dimagrire? 06_Dreamness Sogno un benessere indotto. L’ultima frontiera dei gadget tecnologici è il dream wellness, aiutare a sognare (una delle tante attività umane, così pare, in declino). L’anno scorso, l’azienda giapponese Takara aveva lanciato sul mercato interno una macchina dei sogni che promette di influenzare l’attività onirica stimolandola con musiche, fragranze rilassanti, luci tenui e parole sussurrate. Ora anche la Philips Design, con il progetto Noah’s Ark, punta su tecnologie intelligenti che creano la giusta atmosfera per sognare. Il cuore del progetto è Nebula, che proietta, sul soffitto della stanza da letto, nuvole, poesie e ambientazioni tematiche per tutti i gusti, anche personalizzabili. 04_ Kidness Baby relax. Wellness adulto anche per i piccolissimi. In Usa (ma anche in Germania, per esempio all’hotel Explanade), sono già attivi le mini beauty farm, saloni di bellezza o più tecnicamente le Spa Kids con massaggi, maschere facciali, terapie antistress e make up, mentre l’Italia per ora si accontenta di scuole yoga dai tre anni in su, per i bambini particolarmente vivaci (in realtà particolarmente capricciosi e trascurati dai genitori). L’altra strada è ottimizzare il “prodotto bebè” con ogni mezzo (il cosiddetto kids design, molto apprezzato negli Stati Uniti). 10e11f/2 8-07-2005 14:23 Pagina 11 nextfuture 11 08_Flyness Volare rilassati e preparati per tale scopo. Gli aeroporti si stanno trasformando in wellness center. L’aeroporto JFK di New York ha sua oasi di benessere con trattamenti di relax, mentre la British Airways ha creato un suo programma di servizi di benessere per i propri clienti (Travel Spa) usufruibili in aeroporto e con trattamenti specifici prima del volo (predisposizione al viaggio) e dopo l’atterraggio (riduzione stress). 09_Tecnoness Gadget tecnologici come supporto al benessere e piacere. Il Body Fat Monitor controlla il livello di grasso in ogni singola zona del corpo, per un continuo rassicurante (o allarmante) check up. Supertecnologia e superdesign hanno anche il potere di nobilitare ed estetizzare di tutto. La Durex ha appena lanciato sul mercato alcuni “massaggiatori” personali, sex toys superchic e cool nel solito color argento high tech. 13_Pureness Nostalgia per la natura incontaminata. Il wellness come rassicurazione o magica illusione di purezza. Concept: scendere in profondità o elevarsi. Il profumo Deep Sea Water di Shu Uemura (prelevata nell’oceano a 600 metri di profondità), piuttosto che le varie acque minerali divinamente pure (provenienti dalle sacre montagne tibetane), il nuovo lusso è una garanzia di benessere superiore. 10_Trendness Anticipare le tendenze e prevedere il futuro è la sfida che attende le imprese in tempi turbolenti. In paesi come Germania, Austria, Inghilterra o Stati Uniti il future fitness training (allargare gli orizzonti e prepararsi all’incerto e mutevole futuro) è un tipo di allenamento ampiamente diffuso fra le aziende che contano. Un training che promette di procurare benessere economico nel futuro. Aziende come Siemens o Daimler-Chrysler si sono trasformate in “foresight companies” e sono ottimi esempi di best future practice, con reparti interni ad hoc, specializzati in lettura segnali ed elaborazione scenari e risposte innovative. L’Italia, invece, continua a navigare a vista ed è perennemente in ritardo e quindi subisce i cambiamenti. 11_bodydesigness Benessere del body design. Il restyling del corpo (e annessi prodotti e trattamenti) è uno dei mercati che non conosce crisi. “Non voglio rimanere come sono” grida mezzo mondo occidentale. Chirurgia estetica, iniezioni di botox, instant lifting, rossetti che aumentano il volume delle labbra, diventano quasi una pratica di massa. La spesa nel comparto beauty benessere è in continua crescita. La cultura californiana “la felicità è una vita senza rughe” approda in Europa ed è l’espressione di una futura civiltà inespressiva. Il corpo è il nuovo capitale su cui investire per trovare lavoro e accettazione sociale. 12_Transhumaness Wellness onnipotente e manipolazione del benessere. L’avvento di un “oltre-uomo”, pronosticato più di un secolo fa da Nietzsche, sta per realizzarsi nella tecnoscientifica delirante versione transumanista. Benessere assoluto ed eterno. L’uomo non crede più nell’aldilà, ma tenta di andare al di là delle proprie possibilità (date). Il futuro del wellness cibernetico è solo apparentemente fantascienza. La fusione fra uomo e macchina, grazie alle protesi biotecnologiche è già in corso. E come insegna la storia: tutto ciò che tecnicamente è possibile viene, prima o poi, messo in atto, clonazione umana compresa. 12e13f/2 11-07-2005 15:17 Pagina 12 12 nextfuture wellness update Wellness expansion Metamor fosi del benessere Il wellness è già roba di ieri. Se tutto è wellness, come abbiamo visto, niente è più wellness. Un termine inflazionato, dunque svalutato. Cosa viene dopo il wellness trend? Il futurologo tedesco Matthias Horx non ha dubbi: il selfness trend. Niente a che vedere con il self made man, spesso egoista e arrivista. Stiamo parlando del Sé, concetto molto ambiguo che si presta a contrastanti interpretazioni. Se l’inglese “Self” indica in modo generico l’essere coscienti della propria dimensione interiore, il tedesco “Selbst” invece allude a una vera e propria essenza interiore. Insomma, essere o benessere o, per dirla con Jung, armonia tra le componenti consce e inconsce. Detto più terra terra: il selfness prende le dovute distanze dal prodotto e dal feticcio del consumo. Per il consumatore evoluto la merce è un optional quasi superfluo, la vita è altrove, come ci ricorda il titolo di un romanzo di Milan Kundera. Se il Sé è il benessere del futuro, non sarà facile per i prodotti interpretarlo. Semmai i servizi ed i luoghi del retail, quelli sì che hanno ottime chance di seduzione. 12e13f/2 11-07-2005 15:18 Pagina 13 nextfuture 13 Work-life-balance. Trasformazione anziché rilassamento. Il selfness vola alto. Se il wellness food promette un generico benessere, lo spiritual o soul food promette una precisa trasformazione profonda (come? Resta spesso un mistero). Il selfness punta contemporaneamente alla competenza fisica, alla competenza emotiva, alla competenza biografica (compiere il proprio destino) e alla competenza culturale. In futuro, attorno a queste competenze, nascerà una nuova ondata di proposte di benessere che si focalizzeranno non più su armonia e rilassamento, ma sulla trasformazione secondo il motto “trova te stesso”. Già oggi, in alcuni paesi europei, i tour operator propongono pacchetti di selfness travelling. I vecchi temi della psicologia come l’autoconsapevolezza ritornano in auge. Nella società industriale, i vari “poteri personali” erano appannaggio di una ristretta élite (quasi un lusso interiore), nella società post industriale (e post lavoro) dell’incertezza, un must per adattarsi ai drammatici cambiamenti in vista. Il coaching individuale, praticamente sconosciuto in Italia, è un classico esempio di servizio selfness. Esempi sono l’assicurazione austriaca Uniqa, che da anni sperimenta il vital coach per i propri assicurati con allenamento e consulenza sui temi come alimentazione, fitness e percorsi di carriera oppure i vari servizi di life coaching e consulenza sulla propria biografia come www.lebensreisefuehrer.de (d’altra parte basta digitare “life coaching” su Google per rendersi conto del fenomeno). Altri indicatori sono la femminilizzazione della società (anche in ambito maschile), il desiderio di semplificazione (trend connesso), il boom in campo editoriale della saggistica “interiore” (circa il 50% dei saggi di maggiore successo in Inghilterra, Svizzera e Germania sono biografie, guide spirituali e manuali di perfezionamento e le varie attività (spesso svolte nel tempo libero) di volontariato e impegno nel terzo settore (Ong e affini). Chiaramente, il selfness porta con sé un generale distacco e disincanto dalle promesse pubblicitarie e di prodotto. Prodotti che promettono (vedi functional food) bellezza, salute e benessere cadono nel vuoto. Resta da capire se l’Italia è già pronta per questa nuova dimensione del benessere. WELLNESS Passivo, subire il benessere Associabile ai prodotti e consumi Orientato all’esperienza Centrato principalmente sul benessere fisico Ricerca di piacere e armonia Obiettivo: rilassamento ed equilibrio Legato principalmente al tempo libero Attività di compensazione “Questo mi fa bene” Stimolato da mode e tendenze, replicabile Rischio di profanazione (restyling ambiguo) VERSUS selfness trend SELFNESS Attivo, creare il benessere Legato sempre all’interazione fra individui Orientato alla competenza Centrato sul benessere psicofisico e mentale Superamento di ostacoli e limiti interiori Obiettivo: cambiamento e crescita individuale Legato a ogni istante della vita Attività di maturazione “Questo mi porta avanti” Stimolato da esigenze individuali, non replicabile Rischio di esaltazione (delirio del Sé) 14e15f/2 8-07-2005 14:56 Pagina 14 14 nextfuture wellness update Nextness v Tassonomia del benessere Classificare il benessere, per dare un’interpretazione simbolica della perfezione ideale di un essere umano in equilibrio su quattro assi trasversali che colgono l’unità dei corpi, è esercizio assai pretenzioso e molti filosofi e psicologi avrebbero da ridire (o da ridere), ma bisogna pur riconoscere che il fitness (attività bassa, ovvero solo “materica”) si sta evolvendo verso l’alto. Il wellness trend ne è una prova lampante. Queste metamorfosi hanno delle precise ragioni, diciamo antropologiche e di adattamento sociale. Di fronte alla crescente complessità e imprevedibilità del mondo globalizzato, le persone vogliono, o meglio devono (per non soccombere) imparare a sentire e percepire in modo equilibrato e imparare a pensare e “vedere” in modo equilibrato. Il leitmotiv del futuro sarà vivere con piena autocoscienza, evitando scrupolosamente la paranoia e il panico e soprattutto l’eterodirezione tipica della vecchia e ormai defunta economia assistenziale (oggi, siamo tutti soli nell’universo). Solo coniugando fitness, wellness, selfness e mindness , l’essere umano può raggiungere l’equilibrio ideale di persona responsabile e consapevole e sopravvivere nella società deresponsabilizzata. Un bisogno che è crescente nella maggior parte dei paesi occidentali (in Italia ancora da venire) e che va messo anche in relazione con il neo spiritualismo e il rinnovato peso della Chiesa di Roma. Le aziende farebbero bene a non sottovalutare queste riflessioni. Del selfness abbiamo già detto nelle pagine precedenti. La tappa finale è, invece, il mindness con due valenze: esercitare e migliorare le prestazioni mentali (divertente esempio: mybraintrainer.com che propone fitness per il cervello e le tante pilloline per raddoppiare la memoria); aprire e sperimentare l’Io superiore (simbolicamente il terzo occhio, che consente di vedere, prevedere e guardare oltre e di pensare senza pensare: vedi il recente saggio, best-seller in Usa: The art of thinking without thinking). In questa direzione va anche l’ultimo libro di Edwar de Bono, How to have a beautiful Mind. Dunque, da ex-perience a in-sperience; da material commerce a immaterial commerce. Smaterializzare i prodotti e trasformarli in servizi, conoscenze, soluzioni e coaching. Per aziende e retailer interpretare un benessere globale di livello “superiore” non è cosa facile. Richiede approcci sofisticati e, diciamolo una volta tanto, un fare più colto e ispirato nella gestione del marketing. Salire di livello dunque. Anche la Nestlé è partita dal basso proponendo prima il fitness (cereali) e poi il wellness (acqua minerale). Il prossimo passo saranno i prodotti selfness? Forse, ma con un rischio: non è detto che si riesca a brandizzare il benessere superiore e convincere il consumatore che un prodotto abbia proprietà così “interiori”. s arm es 14e15f/2 8-07-2005 14:56 Pagina 15 nextfuture 15 vedere spirituale mindness neuromarketing sentire animico selfness sensual marketing armonizzare energetico wellness balance marketing esercitare fisico fitness basic marketing 01 cover e quartanew 8-07-2005 14:26 Pagina 2 2020_Esce la prima rivista che armonizza lo spirito economico “Il futuro è già scritto. Leggetelo in anteprima” Firmato