Il bilancio di previsione è il principale documento contabile per l

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Il bilancio di previsione è il principale documento contabile per l
IV RAPPORTO UIL SUI COSTI DELLA POLITICA
(PRIMA PARTE - I COSTI DELLO STATO CENTRALE)
NOTA METODOLOGICA E SPIEGAZIONE DEI COSTI DI FUNZIONAMENTO PRESIDENZA DEL
CONSIGLIO 2012-2013-2014 CON DATI TRATTI DAI BILANCI DI PREVISIONE DELLO STATO
SPESE DI PREVISIONALI PER IL FUNZIONAMENTO DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO NEL
BILANCIO DELLO STATO
La Presidenza del Consiglio gode di un’autonomia finanziaria e contabile, il cui finanziamento è
stabilito dal Bilancio previsionale dello Stato nelle spese del Ministero dell’Economia e delle
Finanze. La UIL nel considerare i “costi della politica” della Presidenza del Consiglio prende in
considerazione soltanto le spese per la “Missione Presidenza del Consiglio” e non le spese per gli
interventi della protezione civile, sport, editoria ecc., che altrimenti, porterebbe l’ammontare delle
disponibilità a più di 3,6 miliardi di euro.
Pertanto, prendendo in considerazione soltanto i costi di funzionamento della Presidenza del
Consiglio nei Bilanci di previsione (iniziali e assestati) dello Stato, la UIL ricostruisce le spese per il
2013 e il 2014 della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Nel Bilancio di previsione dello Stato iniziale (Legge 229/2012), del 2013 il Governo Monti stimò le
spese di funzionamento della Presidenza del Consiglio in 410,3 milioni di euro.
Nel frattempo si insedia il “Governo Letta” e con la manovra di assestamento di Bilancio (Legge 4
Ottobre 2013 n. 117), tali spese subivano una variazione in aumento di 48,3 milioni di euro (più
11,8%), portando la previsione di spesa definitiva a 458,6 milioni di euro.
Sempre il Governo Letta con la Legge 148/2013 (Legge di Bilancio di previsione iniziale 2014),
stimava le spese per la Presidenza del Consiglio in 478,2 milioni di euro, in aumento di 19,6 milioni
di euro (più 4,2%), rispetto all’assestato 2013.
Sotto il Governo Renzi con la manovra di assestamento di Bilancio (Legge 3 Ottobre 2014 n. 145),
le spese per la Presidenza del Consiglio hanno subito una variazione in aumento di 6,1 milioni di
euro, rispetto alle previsioni iniziali, portando la previsione definitiva per l’anno 2014 a 484,3
milioni di euro di spese.
Pertanto, se si raffrontano le spese previsionali definitive previste dall’assestamento di Bilancio
2013 (458,6 milioni di euro), con quelle dell’assestamento di Bilancio 2014 (484,3 milioni di euro,
l’aumento è di 25,8 milioni di euro (più 5,6%).
Non solo, ma prendendo i dati presenti nella proposta del Governo per la Legge di Bilancio per il
2015, attualmente in discussione al Senato con la Legge di stabilità (sessione di Bilancio), le
spese previsionali per la Presidenza del Consiglio sono stimate in 482,6 milioni di euro e nelle
colonna “variazioni” che si propongono per l’anno 2015 è riportato un meno 1,8 milioni di euro,
che si riferisce alla previsione dell’assestato del 2014.
A questo punto ci sarebbe da chiedersi: come mai le spese per la Presidenza del Consiglio vengono
previste, in un atto ufficiale, in diminuzione per il 2015 di soli 1,8 milioni di euro, quando il
Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio in un comunicato stampa di ieri ha precisato che con
l’approvazione del consuntivo 2014 i risparmi sarebbero stati di 10 milioni?
Non solo, ma la UIL ha anche osservato i rendiconti di spesa 2013 (gli ultimi disponibili), della
Presidenza del Consiglio e dello Stato.
In tali documenti si evince che: nel Rendiconto dello Stato figurano spese per la Presidenza del
Consiglio di 456,3 milioni di euro, di cui 454,4 milioni girati al conto della Presidenza e 1,9 milioni
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di euro quali residui; mentre nel Rendiconto della Presidenza del Consiglio risultano impegni di
spesa per 458 milioni di euro.
Non è metodo della UIL prendere a raffronto documenti non omogenei (rendiconti con
preventivi) ma, calcolando quanto speso effettivamente nel 2013 attraverso l’analisi del
rendiconto finale dello Stato (456 milioni di euro), con quanto previsto dal Bilancio assestato dello
Stato (458,6 milioni di euro), emerge che le cifre più o meno si equivalgono.
In ogni caso le analisi della UIL hanno preso sempre in considerazione i Bilanci preventivi delle
Istituzioni,in quanto essi sono il principale documento contabile per l’allocazione, la gestione e il
monitoraggio delle risorse finanziarie dello Stato e contengono le scelte di programmazione e di
spesa dei rappresentanti politici sia essi degli organi esecutivi (Governo) che dei livelli legislativi
(Parlamento).
COSA E’ IL BILANCIO DI PREVISIONE DELLO STATO
Il Bilancio di previsione è il principale documento contabile per l’allocazione, la gestione e il
monitoraggio delle risorse finanziarie dello Stato.
È un atto con forma di legge, con cui ogni anno il Parlamento autorizza il Governo a prelevare ed
utilizzare le risorse pubbliche nella propria attività amministrativa.
La sua approvazione costituisce quindi un momento centrale nella vita istituzionale del Paese: in
essa le amministrazioni centrali trovano la fonte ed i limiti della loro attività di erogazione delle
spese e prelievo delle entrate.
Il bilancio di previsione ha forma di Legge e deve essere approvato dal Parlamento entro il 31
Dicembre dell’anno precedente all’anno finanziario cui si riferisce, in modo tale da poter entrare in
vigore all’inizio dell’anno di riferimento.
COSA È L'ASSESTAMENTO DEL BILANCIO
Entro il mese di Giugno di ciascun anno il Ministro dell'Economia e delle Finanze presenta al
Parlamento un apposito Disegno di Legge, ai fini dell'assestamento degli stanziamenti di bilancio,
anche sulla scorta della consistenza dei residui attivi e passivi accertata in sede di rendiconto
dell'esercizio dell’anno precedente.
Il Bilancio di assestamento è, dunque, lo strumento giuridico-contabile, che aggiorna il Bilancio di
previsione annuale alle vicende economiche e finanziarie sopravvenute ed alle nuove situazioni
verificatesi dopo la sua approvazione, siano esse correzioni di errori di previsione, adeguamenti
degli stanziamenti di bilancio ai residui accertati o eventuali nuove esigenze di spesa.
In ogni caso, al fine di evitare alterazioni dell'equilibrio di Bilancio ipotizzato al momento
dell'approvazione del documento di previsione annuale, l'ordinamento contabile prevede che si
ricorra ad una Legge sostanziale apposita.
La Legge di assestamento delle previsioni di Bilancio nell'esplicare la sua principale funzione di
aggiustamento delle previsioni, nel corso della gestione, si pone come strumento di manovra di
Bilancio.
Essa costituisce un necessario punto di riferimento per le azioni che saranno stabilite nel
Documento di Programmazione economico-finanziaria e per la costruzione del Bilancio a
legislazione vigente.
Dicembre 2014
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