Marzo 2016 - Comune di Castelleone

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Marzo 2016 - Comune di Castelleone
Marzo 2016
Recensioni di alcuni libri acquistati dalla Biblioteca di Castelleone
In Italia, il tasso di occupazione femminile è tra i più bassi d'Europa e la natalità è ai minimi storici: fra
quarant'anni, il nostro sarà un Paese di vecchi, poveri. Eppure la "Womenomics", economia al femminile,
genera veri e propri moltiplicatori che producono effetti di crescita nel settore dei consumi, dei servizi,
degli investimenti e dell'innovazione, contribuendo allo sviluppo dell'intero sistema. Un altro
fondamentale effetto dell'occupazione femminile è l'aumento della fecondità e della natalità: più le
donne sono indipendenti, più si sentono sicure e possono progettare la loro vita familiare e la loro
maternità. Attraverso l'analisi dei dati e le storie di donne lavoratrici, Paola Diana ci mostra come lo
sviluppo del lavoro femminile sia il fattore di cambiamento sociale che può risollevare le sorti del nostro
Paese e una concreta speranza per il futuro del Pianeta. Non si può parlare di crescita e sviluppo senza
investire sulle energie delle donne. Prefazione di Espedita Fisher. Tratto da: www.ibs.it
Un alimentazione equilibrata e uno stile di vita attivo rappresentano per tutti una garanzia di salute,
anche nella terza età. Invecchiare bene è possibile, basta solo sapere come fare. Nelle pagine di questo
libro troverete suggerimenti pratici per prevenire e affrontare al meglio i disturbi legati al passare del
tempo, per ritrovare l'energia e l'umore giusti a vivere appieno questa fase della vita, fino a oggi
sottovalutata. Grazie ad alimenti ricchi di nutrienti e sapore è possibile migliorare la lucidità mentale e la
memoria, vincere le problematiche legate alla menopausa, favorire il riposo notturno, preservare la vista,
tenere sotto controllo il peso e le insidie dell'ipertensione, salvaguardare il benessere di pelle e ossa. Le
autrici propongono 100 ricette illustrate per piatti semplici, sani e gustosi a base di cereali integrali,
ortaggi freschi e di stagione, legumi, semi oleosi, germogli, succhi e sciroppi naturali: veri elisir di lunga
vita. Tratto da: www.ibs.it
Tutto era cominciato (ma quando, esattamente? Lui stesso non riusciva a ricordarsene) con una
improvvisa sensazione di vertigine, accompagnata da "un intenso e molesto calore alla gola". Poi, in
seguito al ripetersi delle crisi, aveva consultato vari medici, l'ultimo dei quali gli aveva consigliato di
prendere nota di che cosa aveva fatto, e mangiato, prima di ogni crisi. In quegli appunti, buttati giù su un
foglietto che nascondeva tra le pagine di un libro, aveva deciso di annotare anche altro: quello che sua
moglie, a differenza di lui, non aveva mangiato. E, dall'appartamento collegato attraverso una scala a
chiocciola con la cartoleria di cui sua moglie era la "padrona", aveva cominciato a spiarla, ad ascoltare le
sue telefonate, a cercare delle prove. A volte quasi si vergognava di rimuginare quei vaghi sospetti: si
amavano da così tanto tempo, loro due! Altre volte, invece, gli veniva voglia di "afferrarla per le spalle" e,
guardandola negli occhi "come si guardavano quando si stringevano appassionatamente l'uno all'altro",
dirle: "Ho vissuto qui, con te, per quindici anni. Abbiamo fatto di tutto perché i nostri due corpi fossero un
corpo solo, perché la tua saliva fosse la mia, perché il tuo odore e il mio odore fossero il nostro odore. Ci
siamo accaniti a far sì che il nostro letto diventasse il nostro universo... Dimmi la verità". Ma sarebbe mai
riuscito a formulare quella invocazione, a chiedere pietà? Tratto da: www.ibs.it
Bergoglio lo sa. Alcune volte ne ha parlato in privato. Altre volte lo ha lasciato intendere in pubblico.
Dentro e fuori la Chiesa ci sono ostacoli, resistenze, lotte. I serpenti si annidano negli ambienti curiali
come nei centri di potere internazionali. Sugli oppositori interni già si scrivono pagine di cronaca e interi
tomi, ma è anche la trincea esterna al perimetro del Vaticano a essere foriera di pericoli imprevedibili.
Francesco non lo ha mai negato. Alla vigilia del viaggio in America Latina ha parlato senza ipocrisia:
"Quante forze, lungo la storia, hanno cercato e cercano di annientare la Chiesa!". In un'inchiesta
giornalistica rischiosa Nello Scavo ha cercato i nemici del papa "venuto dalla fine del mondo". Alcuni li ha
incontrati di persona, anche a loro insaputa. In qualche sacrestia, lungo le rotte dei profughi scacciati, in
un paradiso fiscale o nell'inferno di una bidonville. Molti continuano a nascondersi. Indossano il copricapo
da vescovo o il turbante da mujaheddin, le cravatte alla moda di certi banchieri d'assalto o le camicie di
lino di petrolieri famelici. Altri, infine, portano gli scarponi sporchi di fango dei trafficanti di uomini e di
armi. Mercenari della maldicenza e capi di stato che razzolano male. "Se subissi un attentato", ha
confidato il papa mentre si recava nelle Filippine, "chiedo solo la grazia che non mi faccia male. Non sono
coraggioso. Ho paura del dolore fisico, ma ho il difetto di avere una bella dose di incoscienza." Tratto da:
www.ibs.it
Viene da Trastevere e i suoi amici sono tutti romani, ama le storie degli ultimi, è ruvido, tormentato,
spesso gioca un po’ sporco. È stato «sbattuto» ad Aosta ed è stato un trasferimento punitivo. Cinico e di
cattivo carattere, infedele e scorretto con le donne, insomma a prima vista potrebbe fare antipatia, invece
ci troviamo a tifare per lui, perché tralascia tutto quello che non è importante e va al cuore dell’indagine,
perché conosce davvero l’animo umano. Parliamo del vicequestore Rocco Schiavone di cui si presentano
qui cinque indagini ambientate tutte a Roma; Schiavone è infatti innanzitutto romano e prima e dopo il
trasferimento fra le nevi eterne, di eterno conosce bene solo la sua città. Le storie - L’accattone, Le ferie
di agosto, Buon Natale Rocco, La ruzzica de li porci, Rocco va in vacanza - apparse nelle raccolte a tema
pubblicate dalla casa editrice e oggi raccolte in volume a comporre come un mosaico un disegno unico e
forte.
Perché attraverso le diverse avventure di un poliziotto politicamente scorretto, si svolge un unico
racconto. Il racconto della vita di un uomo che si scontra con la impunita e pervasiva corruzione del
privilegio sociale, nel disincanto assoluto dell’Italia d’oggi. Un personaggio brutale perché la tenerezza che
lo anima sarebbe debolezza, incapace d’amare perché pieno di un amore totale per chi adesso è solo un
fantasma, cinico perché la disonestà sembra aver vinto. Un personaggio di una verità e una profondità tali
da sembrare che viva di vita propria. Tratto da: www.ibs.it
Anticonformisti per temperamento, libertari per vocazione, marginali per scelta, i personaggi di Paasilinna
non sono fatti per la routine, la mediocrità: la società va loro stretta e, volenti o nolenti, finiscono sempre
per trasgredirne le regole. Così Oiva Juntunen ha scelto di fare il gangster, professione che ben si addice
alla sua innata pigrizia, soprattutto quando i colpi riesce a farli realizzare da altri che, evidentemente,
dovranno anche scontarne la pena. Felice possessore di quattro lingotti d'oro, clamorosamente sottratti
alla Banca di Norvegia, Juntunen si gode la dolce vita nel suo lussuoso appartamento di Stoccolma, finché
la sua serenità non viene turbata da un'allarmante notizia: i suoi complici verranno presto rilasciati e,
assetati di vendetta, verranno a ricercare la loro parte di bottino. Oiva si è troppo affezionato al suo oro
per pensare di separarsene e l'idea di spartirlo con simili avanzi di galera gli sembra addirittura immorale.
No, meglio nasconderlo nel più profondo della tundra che doverlo dividere. Così, è nella capanna dei
boscaioli del monte Kuopsu, vicino all'inquietante Bosco delle Volpi, in uno sperduto angolo della foresta
lappone, che casualmente si ritrovano Oiva Juntunen con i suoi lingotti d'oro, Sulo Remes, maggiore
alcolizzato in congedo sabbatico, e Naska Mosnikoff, gagliarda ultranovantenne evasa dal ricovero per
vecchi. Tratto da: www.ibs.it
Esiste un momento nella vita di ognuno di noi dopo il quale niente sarà più come prima: quel momento è
adesso. Arriva quando ci innamoriamo, come si innamorano Lidia e Pietro. Sempre in cerca di emozioni
forti lei, introverso e prigioniero del passato lui: si incontrano. Rinunciando a ogni certezza, si fermano,
anche se affidarsi alla vita ha già tradito entrambi, ma chissà, forse proprio per questo, finalmente,
adesso... E allora Lidia che ne farà della sua ansia di fuga? E di Lorenzo, il suo "amoreterno", a cui la lega
ancora qualcosa di ostinato? Pietro come potrà accedere allo stupore, se non affronterà un trauma che,
anno dopo anno, si è abituato a dimenticare? Chiara Gamberale stavolta raccoglie la scommessa più alta:
raccontare l'innamoramento dall'interno. Cercare parole per l'attrazione, per il sesso, per la battaglia
continua tra le nostre ferite e le nostre speranze, fino a interrogarsi sul mistero a cui tutto questo ci
chiama. Grazie a una voce a tratti sognante e a tratti chirurgica, ci troviamo a tu per tu con gli slanci, le
resistenze, gli errori di Lidia e Pietro e con i nostri, per poi calarci in quel punto "sotto le costole, all'altezza
della pancia" dove è possibile accada quello a cui tutti aspiriamo ma che tutti spaventa: cambiare. Tratto
da: www.ibs.it
Da quando ha lasciato casa e famiglia per trasferirsi a Los Angeles, Heaven Taylor ha un solo desiderio:
trovare la propria strada e sentirsi una donna e soprattutto una giornalista realizzata. Ma la concorrenza è
agguerrita e non è facile tenersi il posto neppure in un giornale di gossip. Per riuscirci dovrà ottenere lo
scoop del momento: la top model più paparazzata insieme al suo amante misterioso. Decisa a farcela,
Heaven si mette sulle tracce dei due a bordo di uno yacht, incurante delle nefaste previsioni del tempo
che annunciano una terribile tempesta in arrivo proprio da quelle parti. Dopo varie peripezie, e proprio
mentre sembra aver ottenuto le foto tanto agognate, il fortunale si abbatte sulla costa e la povera Heaven
cade nell'oceano, vanificando i suoi sogni di gloria e trovandosi a rischio di vita. A salvarla da
annegamento certo è David Cooper, che sopraggiunge su una barca bianca come un principe sul suo baldo
destriero. Peccato che, nonostante la bellezza statuaria, David non sia propriamente un Principe, e forse
l'unica persona al mondo che Heaven sperava di non incontrare mai più... Tratto da: www.ibs.it
Nella prima metà del XIX secolo James e Sadie Goodenough giungono nella Palude Nera dell'Ohio dopo
aver abbandonato la fattoria dei Goodenough nel Connecticut. La legge dell'Ohio prevede che un colono
possa fare sua la terra se riesce a piantarvi un frutteto di almeno cinquanta alberi. Una sfida irresistibile
per James Goodenough che ama gli alberi più di ogni altra cosa, poiché gli alberi durano e tutte le altre
creature invece attraversano il mondo e se ne vanno in fretta. In quella terra, dove gli acquitrini si
alternano alla selva più fitta, James pianta e cura con dedizione i suoi meli. Un frutteto che diventa la sua
ossessione; la prova, ai suoi occhi, che la natura selvaggia della terra, con il suo groviglio di boschi e
pantani, si può domare. La malaria si porta via cinque dei dieci figli dei Goodenough, ma James non
piange, scava la fossa e li seppellisce. Si fa invece cupo e silenzioso quando deve buttare giù un albero.
Finché, un giorno, la natura selvaggia non della terra, ma della moglie di James, Sadie, esplode e segna
irrimediabilmente il destino dei Goodenough nella Palude Nera. Romanzo che si iscrive nella tradizione
della grande narrativa americana di frontiera, "I frutti del vento" è un'opera in cui Tracy Chevalier penetra
nel cuore arido, selvaggio e inaccessibile della natura e degli uomini, là dove crescono i frutti più ambiti e
più dolci che sia dato cogliere. Tratto da: www.ibs.it
Esiste un tempo mitico che comprende il passato antichissimo e il futuro quasi prossimo, che investe tutti
gli spazi, mette in comunicazione il cielo e la terra, il regno dei vivi e quello dei morti, gli umani e le
divinità. È il tempo della tradizione millenaria dei raccontatori di storie. Due anni, otto mesi e ventotto
notti. Il tempo in cui le regole del mondo si rovesciano e strani, inspiegabili fenomeni iniziano ad accadere
sulla terra: un giardiniere dal passato tormentato si alza una mattina levitando, senza riuscire a toccare
terra, un disegnatore di fumetti si trova obbligato allo scontro con il suo personaggio più riuscito, in una
sala del municipio viene trovata una neonata dai poteri soprannaturali, un compositore lancia inquietanti
profezie, e una giovane e seducente cacciatrice d'oro viene assoldata per una guerra al di là di ogni
immaginazione. Cosa li accomuna? A loro insaputa sono tutti figli di quelle creature eccessive e
capricciose che chiamiamo jinn, e come loro posseggono poteri straordinari di cui non sono del tutto
consapevoli. Poteri che devono a ogni costo imparare a padroneggiare, ora che i jinn sono scesi sulla
terra, ora che le forze oscure hanno dichiarato guerra agli spiriti benevoli e l'umanità rischia di farne le
spese. Ispirandosi alla tradizione delle fiabe antiche dell'Est, Salman Rushdie intreccia i fili di un racconto
mitico e satirico, dove gli scaltri si confondono con i folli, le rivalità sfociano in vendette sanguinarie...
Tratto da: www.ibs.it
È il 1840 a Canton e l’opera del commissario Lin, inviato dall’Imperatore a porre fine al contrabbando
dell’oppio per salvare le terre del Celeste Impero, ha già mutato il volto della città. Dell’antica Fanquitown, l’enclave straniera, è rimasto poco o nulla. La factory britannica, un tempo l’edificio più
affaccendato e grandioso dell’enclave, è chiusa e sbarrata, le verande deserte, le lancette dell’orologio del
campanile ferme. I mercanti inglesi sono stati espulsi; non prima, però, d’aver consegnato l’intero carico
celato nelle stive delle loro navi. Le confische imperiali cinesi, tuttavia, non passano affatto sotto silenzio a
Londra. Troppo importante l’oppio per le casse della regina, e troppo grandi e innumerevoli le
opportunità di profitto in quella zona del mondo, per non scatenare una guerra sotto l’insegna della
libertà di commercio. Gli uomini della Ibis – ciurma, passeggeri e coolies – si ritrovano nel cuore del
conflitto sotto bandiere diverse, a rappresentare le opposte culture, tradizioni, costumi in gioco in quel
confronto globale. Convinto che una spedizione britannica, favorita dal denaro dei mercanti, possa non
soltanto generare enormi profitti, ma inaugurare anche un nuovo tipo di guerra in cui gli uomini d’affari
siano protagonisti a pieno titolo, il proprietario della Ibis, Mr Burnham, spedisce la goletta, carica d’oppio,
nelle acque del Mar Cinese Meridionale. E nomina commissario di bordo l’americano Zachary Reid,
risoluto nel suo nuovo compito al servizio degli inglesi, ma sempre ossessionato dal ricordo
dell’enigmatica Paulette Lambert… Tratto da: www.ibs.it