- L`AZIONE - Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
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2 e L’AZiON Primo Piano Domenica 22 gennaio 2006 MAMMA, FAMMI VEDERE IL WRESTLING Un fenomeno con tanti gadget e “carte” Quei lottatori che stupiscono C hi l’avrebbe mai detto che L’Azione avrebbe potuto un giorno dedicare il Primo Piano al wrestling? Eppure è così. Perché questo sport-intrattenimento (la disputa sulla sua qualifica è tutt’altro che definita o secondaria) è diventato un fenomeno mediatico non indifferente, soprattutto per i risvolti che ha nei confronti dei bambini. Non interessano dunque le sue valenze in termini di audience, ma le sue conseguenze sul mondo dei più piccoli. Sono infatti loro i primi destinatari di chi disegna i palinsesti, e la conferma arriva da tutto il contorno di gadget e prodotti legati al wrestling: dalle figurine ai pupazzetti di plastica, dagli ovetti di cioccolata alle mitiche “carte” (stile Pokèmon, per chi le conosce), dai giornalini alle magliette… «Il mio bambino non vede mai il wrestling alla tivù, non lo conosce», dice ancora qualche illuso. Sbagliato. Alla scuola materna, alle elementari, dai compagni impara tutto: nomi, mosse, risultati. Provate a chiedere, se non ci credete. Il wrestling è nato intorno alla fine del 1800 come una variante della lotta grecoromana, uno sport antico in cui si vince costringendo l’avversario con le spalle al tappeto in un preciso punto. Al suo esordio il wrestling aveva regole simili, ma era possibile un numero maggiore di mosse e veniva chiamato freestyle-wrestling. Nel tempo ha acquisito una dimensione più violenta, ammettendo anche pugni, calci e colpi bassi fra gli atleti, ma soprattutto, a partire dagli anni Sessanta, si è trasformato in sportspettacolo con l’avvento dei gimmick: i lottatori mascherati. Il più famoso era sicuramente Hulk Hogan, e L’AZ iON Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto (Iscritto al n. 11 del Registro stampa del Tribunale di Treviso il 21-9-1948 e al Reg. Naz. della Stampa con il n. 3382 vol. 34 f. 649 del 5-9-91 - Iscr. ROC n. 1730) Direttore responsabile GIAMPIERO MORET Redazione e amministrazione Tel. 0438 940249 e-mail: [email protected] www.lazione.it Via J. Stella, 8 - Fax 0438 555437 TIPSE - Tel. 0438 53638 - 31029 VITTORIO V. Pochi si rendono conto che è uno spettacolo scritto a tavolino quel biondone stempiato, baffoni e occhi fuori dalle orbite. E poi Andre the Giant, Nikolai Volkoff… Energumeni mica da ridere, ma forse, guardati col senno di poi, più umani di quelli di oggi. Negli anni Ottanta questo sport-spettacolo è approdato anche in Italia, dove ha avuto un grande suc- cesso e ha visto nascere una folta schiera di appassionati. Un boom, perché ha avuto vita breve ed è stato presto dimenticato. Da oltre un anno c’è stato il grande ritorno, con un “attacco” ad alzo zero in tema di promozione: supportato da un programma in prima serata il sabato sera (su Italia Uno) e da programmazione quotidiana (o quasi) su Skysport, il wrestling è diventato un autentico fenomeno. I nomi dei campioni sono tanti. Non ne conoscete nemmeno uno? E se dicessimo Jonh Cena (si pronuncia “sina”), Big Show, Triple H (lo sentite come “tripol eich”), Batista, Rey Mysterio, Eugene, Rob Van Dam? Mai sentiti davvero? Diversi di loro sono morti per cause da scoprire, ma uno era famosissimo, i giornali hanno dato molto spazio all’evento: Eddie Guerrero. Tutti a parlare del personaggio, nessuno del perché sia morto. Eloquente. Perché piace? Il wrestling – dicono gli appassionati – impersona gli eroi, la forza, la potenza, la vittoria, la sconfitta, la gloria, e forse è per questo che affascina gli adolescenti, che vedono in queste imperturbabili montagne di muscoli, gli archetipi dell’eroe invincibile, da Maciste in poi. Il problema è che pochissimi, tra i giovani, si rendono conto che si tratta di uno spettacolo completamente scritto a tavolino, con gli incontri studiati fin nelle minime mosse. I telecronisti ripetono più volte (sintomatico della loro “coscienza sporca”) durante gli incontri, che tutto ciò che viene trasmesso dalla tivù non deve essere imitato, ma i più piccoli non li ascoltano, guardano a bocca aperta. I wrestlers dunque non sono eroi, ma attori, stuntman superpa- NUMEROSE LE PRESE DI POSIZIONE Tutti contro il wrestling T utti contro il wrestling. Contro lo spettacolo, i protagonisti, gli spettatori, i palinsesti e i gadget da tempo e da più parti s’abbattono strali. I quali però, come spesso accade con tutte le prediche dei “grandi”, non sembrano affatto dissuadere i piccoli, o comunque gli appassionati, dal fermare proprio lì lo zapping. Ascoltiamo una serie di voci critiche. L’Ac di Vicenza: siamo preoccupati “Programmi televisivi assolutamente dannosi per i nostri ragazzi”. Una condanna praticamente senza appello per il wrestling arriva da un documento ufficiale dell’Azione cattolica della diocesi di Vicenza. Che si dichiara “preoccupata” ed auspica una riflessione sul teABBONAMENTI 2006: Annuale (50 numeri) 40 Semestrale 22 Sostenitore 80 ma da parte di tutti gli educatori, e anzitutto i gruppi Acr ed ecclesiali. “Niente wrestling in tivù nella fascia protetta” I motivi della critica dell’Ac vicentina sono ripresi pari pari dalla delibera del 12 luglio 2005 del Comitato di applicazione (ossia di sorveglianza sull’applicazione) del Codice di autoregolamentazione “Tivù e minori” sottoscritto da tutte le principali emittenti. Alcuni dei rischi che nel wrestling il Comitato ravvisa, con l’Ac che concorda, sono: “mancanza di rispetto per la persona umana attraverso scene di violenza ripetuta e ostentata”; “l’assenza di regole cavalleresche in contrasto con i canoni del- tinuerà ad imperversare. Il wrestling in Parlamento Prima del Comitato, a salire sul ring del wrestling era stato addirittura il Parlamento. Per la precisione, la Commissione parlamentare per l’infanzia, la cui presidentessa Maria Burani Procaccini (Forza Italia) ha firmato la delibera 7-638. Chiede al governo di spingere l’Autorità per le garanzie nella comunicazione a verificare con maggiore puntiglio il rispetto delle regole su tivù e minori da parte delle trasmissioni di wrestling; chiede che in tivù si ribadisca che il wrestling è finzione ed imitarlo è pericoloso; spinge il governo ad avviare azioni di sensibilizzazione sugli insegnanti di educazione fisica perché informino criticamente i ragazzi sul tema. La risoluzione 638 deve ancora essere esaminata dalle Camere. Le preoccupazioni di tanti: Ac di Vicenza, parlamentari, associazioni di genitori, pediatri Questo settimanale è iscritto alla FISC Federazione Italiana Settimanali Cattolici Socio del CONSIS CONSORZIO NAZIONALE SETTIMANALI SOC. COOP. a r.l. - ROMA ed associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana Per l’estero chiedere in amministrazione. Conto corrente postale n. 130310 “I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti vengono utilizzati esclusivamente nell’ambito della nostra attività e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo.” la competizione sportiva ”; “una enfatizzazione della prestanza muscolare come distintivo di prestigio”; “un anomalo afflusso di piccoli aspiranti verso centri di addestramento (al wrestling)”; “un incentivo all’acquisto di gadget”. Il Comitato nella delibera prescrive che, a maggior Chiuso in redazione il 18.01.2006 alle ore 18.30 tutela dei minori, né le trasmissioni né le pubblicità di wrestling siano trasmesse nella fascia protetta, cioè dalle 16 alle 19 (ma il sabato sera alle 20 è forse ancor più probabile che i piccoli siano davanti alla tele...). Si appella poi anche alle emittenti perché “circoscrivano nel tempo gli eventuali futuri cicli di programmi di wrestling”, per non accentuare “l’attuale punta di infatuazione”; la quale però, permetteteci il cinismo, è invece un chiarissimo presagio che il wrestling con- “Porta al culto della vio- gati. Ma vaglielo a dire a tuo figlio, che quando gli neghi il gelato ti ringhia “Big Show” e tenta la mossa letale… D’altra parte, non ha senso nemmeno demonizzare. La crudezza di certe immagini o notizie al telegiornale, o in certi documentari, per non parlare delle pubblicità dello hot lines ad orari sempre più “normali”, forse fanno ancor peggio ai bambini. E magari sono ancor più difficili da spiegare… Alessandro Toffoli lenza” Fortemente, per non dire apocalitticamente o esageratamente, critiche verso il wrestling anche due associazioni di genitori di matrice cattolica, come il Moige e l’Age: parlano di “una esibizione di sfrenata violenza senza regole”, “un’operazione commerciale senza altro interesse se non quello di scatenare nei minori il culto della violenza”. Moige e l’associazione di consumatori Codacons hanno chiesto anche lo stop al wrestling in tivù, o almeno alla sua trasmissione in prima serata. “Genitori, siate presenti!” La Federazione italiana medici pediatri, per bocca del presidente Pierluigi Tucci, ha rilevato un “aumento degli incidenti tra i bambini a causa dell’emulazione del wrestling”. Ed in merito alla possibilità di vietare ai minori il wrestling o trasmetterlo a tarda notte, ha detto che “fondamentale resta comunque il ruolo dei genitori. Sono infatti proprio i genitori che devono aiutare i piccoli a leggere i messaggi che vengono dal mondo esterno. E questo vale anche per il wrestling”. Tommaso Bisagno e L’AZiON Primo Piano LA PSICOLOGA CINZIA MION L’ESPERIENZA DI UNA MAMMA-INSEGNANTE “Genitori, guardate la tivù insieme ed usate l’ironia!” C ome mettere a tappeto gli eroi del wrestling? Come rifilare un’esiziale 619 (chi ha figli piccoli mi capirà) a Rey Misterio, Chris Benoit, The Undertaker e il resto del circo? Come evitare che i propri bambini siano inesorabilmente avviluppati nelle spire del baraccone mediatico e diventino inesorabilmente wrestling dipendenti? Sfidare sul piano fisico quei bestioni da 1 metro e 90 e 150 chilogrammi di muscoli (e doping), pur se fatto per il bene dei figli, potrebbe essere un azzardo. Ma voi genitori avete un’arma segreta per mettere ko i cosiddetti eroi dei piccoli. Un’arma caricata... a parole: l’ironia. «I genitori devono usa- re l’ironia nei confronti del wrestling – afferma la psicologa Cinzia Mion, trevigiana, reduce da un pienone a Pieve di Soligo alla prima delle due serate “Come essere genitori amorevoli ed autorevoli”–. Si tratta di smitizzarne i personaggi. Non di distruggerli o metterli completamente in cattiva luce. Ma di prenderli un po’ in giro, e in maniera sottile ed intelligente mettere in guardia i bambini da quel che i wrestlers sembrano. La stessa ironia che va applicata, ad esempio, alla pubblicità». Solo che ironizzare con il giusto mix di acido e delicato di modo che il messaggio arrivi al proprio bambino non è da tutti. «Bisogna essere capaci – precisa Mion – ed avere quel naturale distacco dalle cose che per- CON I BAMBINI DI UNA SCUOLA MATERNA “Guardiamo perchè si fanno male” S iete di quei genitori che vietano a figli piccoli di guardare il wrestling? Rassegnatevi: non serve a niente. Perché loro comunque del wrestling sanno tutto: personaggi, mosse, linguaggio, gadget, ora e rete in cui viene trasmesso («il sabato sera sul 6») . Già alla scuola materna girano figurine, spille, braccialetti, e tante informazioni. Tra gli under 6 il virus del wrestling (o meglio “restlin”, come dicono loro) si diffonde con la stessa velocità di quello del raffreddore o dell’enterite. Ne abbiamo avuto una riprova incontrando i bambini della materna di Soligo. È bastato nominare la parolina magica, wrestling, e gli occhi dei maschietti si sono subito illuminati. Anche l’adrenalina si è immeditamente messa in movimento e l’“intervista” è andata avanti tra un “619” e colpi a destra e a manca. «Qui a scuola giochiamo con le figurine» confessa candido Lorenzo. Ma le maestre non si arrabbiano? «Giochiamo appena si girano. Quando ci vedono smettiamo» spiega soddisfatto Samuele. Ma voi - chiedo - lo guardate il wrestling alla tivù? «Sì» risponde Andrea; «Una volta dai nonni» aggiunge Samuele. E perché lo guardate? «Perché si fanno male» dice Nicola, «perché così imparo a difendermi», si inserisce Andrea. Idee confuse sulla veridicità del gioco: «fanno finta», «fanno piano», «ma no, fanno davvero!». All’asilo di Soligo gli eroi sono Rey Mysterio, John Cena, Batista. Tutti conoscono Eddie Guerrero che è morto «perché prendeva pastiglie e alcol» spiega sicuro Andrea; «è vero, non è morto mentre faceva wrestling, ce l’ha detto la maestra» conferma un altro. Insomma il virus è ben diffuso. Bisogna inventare al più presto un vaccino. Ce n’è uno antico che si chiama “educazione”. Ma con la tivù contro, l’impegno si fa davvero difficile. Federico Citron mette di essere critici». Nota bene: la psicologa non ha detto però ai genitori di non permettere mai il wrestling in tivù. «Sono molto e sempre più critica verso la tivù, a costo di sembrare bacchettona, però penso che la proibizione sia sempre negativa, perché aumenta il desiderio. È meglio invece, eventualmente, guardare assieme al bambino le trasmissioni, wrestling compreso. E non lasciarlo solo col telecomando». A chi lascia i propri figli cimentarsi in piccole personali imitazioni di Batista (non Giovanni, profeta, ma Dave, divinità della World wrestling federation) perché “da che mondo è mondo i bambini hanno sempre fatto la lotta”, Mion controbatte propugnando – e ne è alfiere nella sua professione – la disciplina della psicomotricità, che convoglia la naturale “aggressività” stimolando anche, nel gioco e nell’attività libera, a fingerla e controllarla, comunque sfogando fortissima pulsione al movimento che per natura si sente. Tommaso Bisagno “Antisportivo e diseducativo” «I l giorno successivo alla morte di quel famoso atleta, attore... (ma come si chiamano “quelli che” fanno wrestling?) americano (Eddie Guerrero, ndr) diversi bambini mi sono corsi incontro per darmene notizia. Non altrettanto il giorno successivo alla scomparsa di papa Giovanni Paolo II». Visto dal punto di vista della mamma/insegnante elementare, quello del wrestling è un fenomeno tanto imponente quanto preoccupante. «Quel che emerge in maniera chiara – spiega una mamma/insegnante – è l’aggressività che i bambini assorbono da questo programma televisivo. Da quando sono tornati in onda, i bambini, normalmente vivaci, sono diventati più violenti: lo spintone è diventato un calcione, e spesso calci verso la parte alta del corpo, come fanno “quelli del” wrestling». Da mamma, avverte una maggiore preoccupazione? ALLE MEDIE “Lo guardano più o meno tutti i miei amici” I l modo è diverso dai loro fratellini della scuola materna, ma la passione è comune. Il wrestling attira anche i ragazzi delle scuole medie. Proviamo a scoprirne le ragioni. Andrea, 13 anni, Lutrano «Anch’io seguo il programma, e lo fanno più o meno tutti i miei amici. Lo so che gli incontri sono finti. Mia mamma non vuole che guardi quel programma, perché dice che è diseducativo, perché poi proviamo a fare quelle cose (le mosse e i colpi) anche noi. Ma secondo me uno che ha un po’ di sale in zucca non ci prova. Al massimo a qualche bambino più piccolo di me potrebbe anche venire voglia di farlo, ma è perché loro ancora non capiscono come funzionano queste cose. Io se fossi un genitore e avessi dei figli piccoli non li lascerei guardare quel programma da soli. C’è bisogno che qualcuno più grande li segua, e infatti mettono il bollino giallo...». Marco, 11 anni, Oderzo Alcuni bambini della materna di Soligo Domenica 22 gennaio 2006 «Certo che guardo Smackdown. In classe mia lo fanno quasi tutti i maschi, poco invece le femmine». Qual è il lottatore che preferisci? «Andy Guerrero, quello che è morto: era bravo. Ma ce ne sono «Ovviamente cerchiamo di impedire a nostro figlio di vedere quel programma. Lui ha capito che quello è un programma “proibito” e allora come ci chiede di stare vicino a lui a vedere i cartoni animati, così quando ha deciso di guardare wrestling, prima di cambiare canale, ci dice “potete pure andare di là”». Il rischio dell’emulazione è concreto? «Certo, imparano a reagire comunque con la violenza talora accompagnata anche da urla, o invocando i nomi dei loro “miti”. Ma non perderei di vista nemmeno altri aspetti. Avete per esempio mai ascoltato cosa dicono i protagonisti nelle “interviste” prima o dopo le battaglie? Inni alla violenza inseriti in frasi di poco senso. E poi che arrivino sul ring avvinghiati a più donne seminude, baciandole, e poi si approprino di quel- anche altri». Sai perché è morto? «Gli è venuto un infarto all’improvviso». Non è strano che venga un infarto ad una persona giovane, e pure atleta? «Sì, ma lui si drogava». Perché ti piace questo programma? «Perché è divertente vederli che si picchiano sul ring, anche se, vabbè, è tutto finto». Come fai a sapere che è finto? «Si vede, a volte, quando si danno i pugni che cambiano inquadratura o fanno delle mosse strane. E poi se fosse tutto vero si farebbero davvero molto male». Come si fa a distinguere i lottatori buoni da quelli cattivi? «I lottatori cattivi non sono leali e cercano sempre di imbrogliare. E a volte in questo modo vincono». Ma c’è anche chi va in controtendenza. Marco, 13 anni, Oderzo «Quei programmi proprio non li sopporto. Sono veramente mediocri. Eppure tanti miei amici ne vanno pazzi, e anche gente con qualche anno più di me. Quando i wrestlers fanno queste entrate in scena spettacolari e si mettono a parlare al microfono, poi, sono proprio dei pagliacci. È tutto finto: non si può chiamare sport una cosa del genere. E per essere così si fanno le punture (allude al doping)... e poi succede che qualcuno muore. 3 le che accompagnavano l’avversario battuto, mi sembra molto discutibile. Anche l’attacco alle spalle, frequentissimo, oltre che pericoloso se fatto tra bambini, è antisportivo e diseducativo. E gli arbitri, spesso, sono palesemente imparziali: la delegittimazione dell’autorità dell’arbitro può avere conseguenze devianti per i bambini». Ma è tutta una finta... «Non è così ovvio: noi diciamo, a casa come a scuola, che si tratta di una finzione, ma non è facile farlo credere. Del resto se le conseguenze dei colpi sono irreali, le movenze sono verosimili. Ovvero quei calci, pugni e strangolamenti sembrano veri, e se lo fossero sarebbero mortali, ma non è facile farlo capire ai bambini». Come vedono i bambini quei protagonisti? «Si immedesimano in loro: “io sono questo”, “io sono quello”. Fanno il tifo». Qualche decennio fa in tivù erano i cartoni giapponesi a preoccupare i genitori. «Anche quelli erano violenti, ma quando i bambini crescevano spiegare che si trattava di finzione era più agevole. Questi sono persone in carne ed ossa». Alessandro Toffoli GIOVANI “Mi piacciono gli effetti speciali ma è chiara la farsa” I l wrestling è diventato uno spettacolo di massa, che attira i giovanissimi come pure i ventenni e i trentenni. È il caso di Isabel, 21 anni, opitergina di Rustignè: «Strano che una ragazza guardi un programma dove ci sono degli energumeni che si picchiano, vero? Perché piace ai bambini? Perché è una specie di cartone animato, ogni personaggio ha il suo look più o meno strano e il suo carattere. È l’unico sport dove esiste una distinzione tra buoni e cattivi, perché oltre ad essere uno sport è anche teatro...». «Il fenomeno wrestling non è nuovo – avverte Remo Primatel, venticinquenne di Ormelle – né è scomparso negli ultimi anni. Lo potevi seguire in tivù anche prima del ritorno di fiamma su Italia Uno, a Tele+ ad esempio. Anche 10-15 anni fa esistevano le figurine, anzi, sono cresciuto con i poster di Koko B. Ware e dei British Bulldogs appesi nella mia cameretta. Seguo ancora il wrestling perché mi piace assistere agli effetti speciali anche se mi è chiara, al contrario di un tempo, la farsa. Oggi è considerato un fenomeno negativo e, nonostante gli apprezzabili richiami dei conduttori, preferirei sul video comparisse un bel bollino di avvertimento oppure spostare la messa in onda in seconda serata. Non è per fare del facile moralismo, perché considero più deleterie le Winx (protagoniste poco vestite di una serie di cartoni animati), più diseducative, ma una sera, mentre cenavo, ho assistito alle scena di un lottatore che mangiava dei vermi e li spargeva sull’avversario. Oggi c’è cattivo gusto più di un tempo, si è sorpassato il limite». (GB, AP) 4 e L’AZiON Attualità Domenica 22 gennaio 2006 Dopo il caso dell’anziano ospite morto a Soligo NordEst Case di riposo: NOTIZIE Finanziaria regionale 2006 in arrivo È ripresa martedì scorso la seduta del Consiglio regionale del Veneto dedicata all’esame del bilancio di previsione 2006 e della relativa legge finanziaria. Dopo il dibattito generale, è iniziato l’esame degli oltre mille emendamenti presentati sia dall’oppozione che dalla maggioranza. Ma il più atteso è il maxiemendamento della Giunta regionale, che si propone di fare sintesi delle istanze della maggioranza e dare risposta, almeno parziale, alla manovra emendativa avanzata del centrosinistra. L’Elenco delle aziende trevigiane socialmente responsabili In occasione della conclusione del Corso base sulla responsabilità sociale delle piccole e medie imprese, giovedì prossimo 26 gennaio la Camera di Commercio di Treviso inaugurerà l’Elenco delle imprese socialmente responsabili della provincia di Treviso. L’iniziativa è collegata al corso, alla sua prima edizione, curato in collaborazione con Treviso Tecnologia e Associazione Proetica e rivolto in particolare ad imprenditori e manager. Il quarto ed ultimo incontro del corso si terrà dalle 14.45 con una relazione di Federico Ferraro, ricercatore della Fondazione Nord Est di Venezia, su “Evoluzione dei sistemi economici e responsabilità sociale d’impresa nel Veneto”. Verso l’Osservatorio regionale sui fabbisogni professionali Nel corso del 2006 la Regione Veneto approderà alla realizzazione dell’“Osservatorio regionale sui fabbisogni professionali”, obiettivo finale di un processo avviato con un apposito progetto comunitario e realizzato nel corso del 2004 da parte degli Enti ed Istituti di ricerca che fanno capo alle parti sociali del Veneto, Fondazione Nord Est, Istituto Poster, Ires Veneto, Fondazione Corazzin e Crel Veneto. Sulla scorta del lavoro svolto nel precedente progetto, che prevedeva un itinerario di messa a regime dell’osservatorio per successivi sviluppi, è stata avviata la seconda fase che prevede tre azioni: la sistematizzazione delle informazioni sulle dinamiche professionali in Veneto, ricavate da fonti come Excelsior e Net-Labor; la verifica del modello di analisi delle figure critiche; l’analisi delle figure professionali critiche di ulteriori due settori, l’alimentazione e l’ICT (Innovation, Comunication Tecnology), che si aggiungono all’arredamento ed alla meccanica fine già indagati. salute o libertà? È finita in fondo a una scarpata la vita di Gino Sfoggia, 85 anni, originario di Fontigo, ospite della casa di riposo Bon Bozzolla di Soligo. Sfoggia si era allontanato dall’istituto dopo il pranzo del giorno di Natale. Nel giro di breve tempo si è messa in moto la macchina delle ricerche. Imponenti le forze in campo il giorno di Santo Stefano: elicotteri, vigili del fuoco, protezione civile, personale dell’Istituto, volontari... Il corpo senza vita dell’anziano è stato rinvenuto martedì 27 dicembre verso le 13, quarantotto ore dopo la scomparsa, a 500 metri dalla casa di riposo. Questo fatto di cronaca sollecita un confronto sul complesso tema della sicurezza per gli ospiti nelle case di riposo. Anche perché, sentendo gli operatori di diverse strutture, si viene a scoprire che non sono infrequenti gli allontanamenti dei degenti e i successivi ritrovamenti. Oggi più di ieri, poiché i casi di demenza sono sempre più frequenti: vuoi per l’allungamento della vita, vuoi per il taglio drastico dei ricoveri negli ospedali. «Dopo una lunga esperienza come direttore di casa di riposo mi sento di dire, con molta serenità, che va difesa la libertà di movimento dell’anziano – sostiene Enzo Perin, direttore di Casa Fenzi di Conegliano –. Ricordo che trent’anni fa gli anziani si aggrappavano ai cancelli chiusi: erano scene molto tristi da vedere. Non tornerei assolutamente indietro». E difatti a Casa Fenzi manca, per scelta, la recinzione. Stessa situazione al Bon Bozzolla dove, però, la recinzione non c’è a causa della compresenza del servizio di pronta emergenza e dei poliambulatori dell’Ulss: «Ma stiamo valutando in che modo risolvere questa situazione» afferma il presidente dell’istituto Luigino Bottega. «Nelle nostre scelte dobbiamo tener conto di due diritti: quello alla libertà e quello alla salute – aggiunge Stefano Barazza direttore di Casa Mozzetti di Vazzola –: aumentando la tutela del primo si rischia di ridurre il secondo e viceversa. Inoltre da anni le case di riposo cercano di aprirsi al territorio, di intensificare la presenza del volontariato, di elimi- L’istituto Bon Bozzolla di Soligo SEGUE DALLA PRIMA U no che è riuscito a costruire un grande patrimonio può avere in testa, oltre che i soldi, anche degli ideali politici e favorirne la realizzazione con i suoi soldi. L’importante è che tutto avvenga alla luce del sole, il sole delle leggi e delle regole che uno stato moderno deve darsi in questo delicato settore. I dirigenti dei Ds non hanno avuto il coraggio di fare un salto di qualità: trasformare un assalto non confacente alla corretta lotta politica in occasione per aprire tutti gli armadi e sbarazzarsi di tutti gli scheletri, confidando che l’opinione pubblica avrebbe apprezzato più che ogni altra difesa. Allora sì che sarebbe emersa la diversità e si sarebbe impresso al costume politico italiano un cambiamento radicale. Un sogno! Il presidente Ciampi non perde occasione per esprimere la sua preoccupazione per una campagna elettorale incominciata così male. Ha scongiurato di non cambiare il confronto politico, anche aspro, in uno scontro aperto, usando qualsiasi mezzo. Anche l’onorevole Casini, parlando come leader politico e non come presidente della camera, si è sdegnato e ha parlato di avanspettacolo e di ricerca di effetti speciali che non giovano alla causa della maggioranza. Non si può pensare che il confronto politico in vista di guadagnare il consenso degli elettori sia fatto di gentilezze: passi lei, oh no, dopo di lei. La politica è anche lotta, ma condotta con armi proprie. Non è solamente questione di stile, ma di so- stanza. La democrazia è stata costruita su questo presupposto etico: i contendenti per il potere restano persone anche quando le loro idee sono all’opposto. Come si è entrati nell’era della democrazia quando, invece di tagliare le teste delle persone, si è incominciato a contarle, così si costruisce quando si considerano tutte le teste come teste che ragionano e che si confrontano proponendo soluzioni diverse dei problemi. Se si continua per questa brutta strada iniziata, è facile prevedere l’esito finale. Quelli che sono già schierati non si sposteranno di un millimetro, anzi si radicalizzeranno ancora di più, mentre coloro che sono incerti sceglieranno la via più comoda: l’astensione! (GpM) nare quella condizione di isolamento sociale che le caratterizzava. Ma per fare questo non possiamo costruire dei fortini, viceversa dobbiamo essere facilmente accessibili. D’altronde, neppure le reti possono fermare l’anziano cognitivamente disorien- ANZIANI Il punto d’equilibrio tra diritto alla salute e alla libertà? Lo trovino i politici! S icuramente non è semplice trovare un punto di equilibrio tra il diritto alla salute e quello alla libertà dei pazienti delle case di riposo. Ma non è possibile sottrarsi al dovere di trovare delle soluzioni concrete. Chi lavora nelle case di riposo (dagli addetti all’assistenza ai responsabili) fa già molto, spesso ben oltre il dovuto, per assicurare un’assistenza dignitosa agli anziani. Ciò che manca è la politica. È in Parlamento, nei Consigli regionali, nelle Direzioni delle Ulss che si dovrebbe discutere di questi problemi. Pensiamo ai Ceod: vent’anni fa i politici colsero il problema del sostegno alle famiglie con figli disabili e, con il supporto degli esperti, crearono queste strutture così preziose. Ma oggi la politica è in tutt’altro occupata (fiere, turismo, palii, scalate a banche...). E il futuro non promette nulla di buono. Sul problema parlano alcuni direttori di strutture d’accoglienza tato che vuole uscire dall’istituto». Va aggiunto che la maggior parte delle nostre case di riposo sono state progettate secondo criteri oggi superati. Basti pensare alle “vie di fuga”, cioè alle porte: a Casa Fenzi sono 16, al Bon Bozzolla 12, a Casa Mozzetti 11. E può succedere che una porta antipanico dia direttamente sulla strada oppure che dia su una scala: in caso di incendio come potranno essere messi in salvo i degenti in carrozzina? «È impossibile presidiare ciascuna porta con personale» afferma Perin. Una soluzione potrebbe essere quella dei “braccialetti elettronici” che provocano uno squillo quando l’anziano supera la porta. Ma – spiegano gli operatori – non è un meccanismo di facile gestione, specie quando le porte sono tante. «Una soluzione ci sarebbe – conclude Perin –: aumentare il personale delle case di riposo. Ma la nostra società è disposta a sobbarcarsi la spesa? Teniamo conto che il costo orario dell’addetto all’assistenza è di 13 euro. La sorveglianza continua personalizzata di un anziano in situazione di demenza costerebbe 9 mila 672 euro al mese». Federico Citron UNA SOLUZIONE: A Casa Marani un “nucleo” controllato I n qualche casa di riposo si stanno tentando percorsi nuovi per far fronte alle nuove esigenze (ed emergenze) poste dalla cura degli anziani. A Casa Marani di Villorba, ad esempio, è stato creato un nucleo di 30 posti per i pazienti con i più gravi problemi di demenza senile e Alzheimer. «Mettere in camera un ospite di questo tipo con un anziano che ha solo problemi sanitari non è possibile – spiega il direttore Carlo Bramezza –. Perciò abbiamo creato questo nucleo dove vi è una maggiore assistenza. Per entrare e uscire da questo nucleo è necessario digitare un codice: questo sistema rispetta comunque la normativa anti-incendio. Inizialmente i parenti faticano ad accettare questa struttura, ma col tempo si rendono conto che è la soluzione migliore per i propri cari. Nel 2001 abbiamo creato anche un giardino protetto con piante aromatiche dove gli ospiti possono girare tranquillamente, senza pericolo alcuno». e L’AZiON Attualità GIUSTIZIA / Assoluzioni non più appellabili L’intenzione di snellire I l Senato ha approvato, lo scorso 12 gennaio, il disegno di legge che prevede l’inappellabilità delle sentenze di proscioglimento. Il provvedimento, approvato dalla Camera nel settembre 2005, aveva già superato senza modifiche l’esame da parte della Commissione Giustizia. Le nuove norme vietano ai pubblici ministeri e alle parti civili di presentare ricorso in appello nel caso in cui l’imputato sia stato assolto in primo grado. Inappellabili anche le sentenze di condanna per le quali è stata applicata la sola pena dell’ammenda. La legge si applica ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore. Il disegno di legge ha ottenuto il sostegno della sola maggioranza e il giudizio nettamente contrario dell’opposizione. Ecco il commento di Francesco Mario Agnoli, magistrato. P er anni si è detto che la giustizia italiana pecca di un’aspirazione al perfezionismo che finisce con il tradursi nel suo opposto: l’inefficienza. Per quanto riguarda, in particolare, la giustizia penale magistrati, avvocati e giuristi di grido hanno portato ad esempio la snellezza e la rapidità dei modelli anglosassoni e, in particolare, del processo americano, che di norma si esaurisce in un unico grado I n queste settimane è ripresa all’Assemblea generale delle Nazioni Unite la discussione sul progetto di riforma della Commissione sui diritti umani, che dovrebbe trasformarsi in un “Consiglio dei diritti umani”. Dal 1947, la Commissione è il principale organismo dell’Onu dedicato alla trattazione del tema dei diritti umani a livello mondiale. Attualmente è formata da rappresentanti di 53 Paesi, eletti più o meno a rotazione dal Consiglio economico e sociale; si riunisce a Ginevra in una sola sessione annuale che dura un mese e mezzo, di solito tra marzo e aprile. Negli anni recenti è stata al centro di pesanti polemiche, un po’ per la sua inefficienza, ma soprattutto per essere troppo politi- e, si tratti di assoluzione o di condanna, considera l’appello un’evenienza del tutto eccezionale. La cosiddetta “legge Pecorella”, che, attraverso la riformulazione dell’articolo 593 del Codice di procedura penale, esclude l’appello del pubblico ministero (Pm) e delle parti civili contro le sentenze di assoluzione (resta possibile, anzi con margini ampliati, il ricorso per Cassazione), può essere variamente giudicata, ma sicuramente è un tentativo di risposta a questa conclamata esigenza in realtà perfino troppo timido, dal momento che se, da un lato, toglie (ma unicamente in caso di assoluzione) un grado al processo, dall’altro aumenta i motivi per cui si può ricorrere a quello che era (e resta nei casi di condanna) il terzo grado (la Cassazione). Non colgono il segno le critiche dell’opposizione di centro-sinistra, che, con l’eterno ritornello delle leggi “ad personam” varate per favorire il premier, dimentica che l’esigenza di snellimento del processo è di molto anteriore al governo Berlusconi e non era stata soddisfatta dalle riforme finora varate, approdate anzi al risultato opposto, nonostante, ad esempio, il sacrificio della collegialità a favore del giudice unico anche in processi di notevole rilievo. Non del tutto a bersaglio nemmeno i rilievi degli esponenti dell’Associazione nazionale magistrati (Anm), incentrati sull’aggravamento dei compiti della Cassazione e, di conseguenza, addirittura sul Sulla nuova legge il commento del magistrato Agnoli cizzata. Dalla metà degli anni Novanta, la Commissione è stata affiancata da un’altra struttura operativa e di supporto: l’Alto commissariato per i diritti umani, retto da un dirigente che ha lo status di sotto-Segretario generale dell’Onu, e incaricato di svolgere una serie di iniziative che vanno dal monitoraggio delle violazioni al supporto a missioni permanenti nei territori più a rischio, dall’assistenza tecnica ai Paesi che intendono migliorare le loro politiche per i diritti al supporto logistico ai numerosi esperti internazionali che, spesso su incarico della Commissione, devono redigere rapporti e studi in materia di diritti umani. Una specie di braccio operativo, che però risponde, al pari del Segretario generale, agli organi superiori dell’Onu: Assemblea e timore di un allungamento dei tempi processuali con definitiva rinuncia alla ragionevole durata del processo. Vi è indubbiamente spazio per timori, ma questi sono caso mai di segno opposto alle critiche di chi, pur dicendosi da sempre favorevole alle riforme, finisce in sostanza per schierarsi ogni volta per la conservazione dell’esistente. Pur comprendendo le ragioni del garantismo, che hanno indotto il legislatore a mantenere il grado di appello per le sentenze di condanna (il principio applicato è quello, ormai collaudato, del “meglio cento colpevoli fuori che un solo innocente dentro”), a non convincere è proprio la mancata, generalizzata abrogazione dell’appello indipendentemente dal contenuto della sentenza. Una scelta che potrebbe portare la nuova normativa al limite dell’incostituzionalità. Non viene, in effetti, rispettato il principio fondamentale dell’eguaglianza di posizione delle parti nel processo, tanto più che il rapporto accusa-difesa non è necessariamente limitato a quello Pm-imputato, ma coinvolge le persone offese dal reato, le vittime, che a un corretto esito processuale hanno un interesse non inferiore e non meno degno di tutela di quello dell’imputato. Una mancanza di equilibrio non completamente sanata dal fatto che oggi l’assoluzione in sede penale dell’imputato non impedisce più alle persone offese di agire per il risarcimento del danno davanti alla giustizia civile, che conserva però integri i tre gradi del giudizio ed ha, anche per questo, tempi biblici. Francesco Mario Agnoli magistrato VERSO UN NUOVO CONSIGLIO Diritti umani, impegno per l’Onu Consiglio di sicurezza, e difficilmente si coordina in modo soddisfacente con la Commissione. Circa un anno fa, il Segretario generale dell’Onu Kofi Annan aveva proposto, nel quadro di una più ampia riforma dell’organizzazione, l’istituzione di un Consiglio dei diritti umani come organo più snello, su base permanente, capace di riunirsi in tempi rapidi in caso di emergenze, destinato a sostituire la vec- chia e screditata Commissione. Di tutte le varie proposte di riforma proposte da Annan agli stati, in gran parte naufragate negli scorsi mesi, questa sembra realisticamente la più idonea a trovare accoglimento. Ma i problemi non mancano. È vero che vedere oggi sedere in una “Commissione per diritti umani” i rappresentanti di stati come Egitto, Nepal, Arabia Saudita, Sudan, e vari altri, lascia un po’ Domenica 22 gennaio 2006 5 CONVENZIONE PER 8 REGIONI Banca Etica-Poste, accordo per i conti È operativa la convenzione fra Banca popolare etica e Poste italiane in base alla quale tutti i clienti di Banca popolare etica residenti in Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Lazio e Puglia possono rivolgersi agli uffici postali per effettuare importanti operazioni bancarie. L’accordo, lanciato in via sperimentale, consentirà ai correntisti di Banca popolare etica di versare e prelevare contante e depositare assegni sul proprio conto corrente, pre- via presentazione della tessera di correntista di Banca etica, agli uffici postali. Operativa sul territorio nazionale dal 1999, Banca etica conta oggi nove filiali, oltre 14 mila correntisti, 25 mila 716 soci e un capitale sociale che supera i 18 milioni di euro. La destinazione dei finanziamenti è mirata esclusivamente ad ambiti di interesse collettivo, dalla cooperazione sociale alla cooperazione internazionale, dalla tutela dell’ambiente alla promozione della cultura, all’agricoltura biologica. REGIONE VENETO: Due milioni per il recupero dei fabbricati rurali storici L a Regione Veneto finanzierà il recupero dei fabbricati rurali di interesse storico. L’ente regionale, infatti, ha già stanziato 2 milioni e mezzo di euro sottoforma di contributi a fondo perduto per il recupero e la conservazione del paesaggio, delle abitazioni e dei fabbricati di maggiore interesse. L’annuncio lo ha dato il vicepresidente della Giunta regionale Luca Zaia, che ha sottolineato come «questo tipo di iniziativa punta ad esaltare non solo il territorio della Regione, ma le radici storiche e l’identità culturale del Veneto: radici che sono le vere e solide fondamenta del nostro sviluppo e del nostro futuro. Vogliamo valorizzare la bellezza della campagna veneta e del suo patrimonio edilizio, soprattutto quello più ricco di storia». La Regione parteciperà alla metà della spesa ammissibile necessaria al recupero fino ad un massimo di 40 mila euro per ciascun intervento. Ad una prima stima sarebbero circa 25 mila (5 mila nella provincia di Treviso) i fabbricati costruiti prima del 1900 potenziali destinatari dei finanziamenti regionali. interdetti: che contributo possono dare simili governi alla causa dei diritti umani? Per certi regimi, avere un seggio alla Commissione è più un modo per impedire che si parli dei diritti umani in casa loro, che un’opportunità per promuoverli e difenderli sul serio. L’alternativa che alcuni stati occidentali propongono è però altrettanto discutibile: un club di 20-30 “bravi ragazzi” che insegnano al resto del mondo come difendere i diritti umani. In primo luogo: chi sarebbero questi paesi modello? Ci dovrebbe essere anche l’America? E avrebbe senso un Consiglio sui diritti umani in cui non potrebbero realisticamente sedere Russia e Cina, che pure sono membri permanenti del Consiglio di sicurezza, cioè l’organo che può decidere le sanzioni? Come si vede, la questione non è semplice. La strada per una soluzione passa attraverso una progressiva de-statalizzazione del tema dei diritti umani. Non ci sono governi più o meno virtuosi (o meglio: certo che ci sono! Ma lo sono grazie agli individui che ne fanno parte); chi può davvero promuovere e difendere i diritti di tutti sono le persone, non gli apparati statali. L’Onu dovrebbe a mio parere investire molto di più per sostenere i difensori dei diritti umani che operano dal villaggio fino al livello globale, invece di sponsorizzare l’idea che i governi “più civilizzati” possano esportare, oltre alla democrazia, anche i diritti umani. Paolo De Stefani 6 ATO RIFIUTI: Gian Paolo Bozzo nominato direttore I l Comitato Istituzionale dell’Autorità d’Ambito per la Gestione dei Rifiuti Urbani “Marca Ambiente” nella seduta dello scorso 12 gennaio ha designato con voto unanime il dottor Gian Paolo Bozzo per ricoprire la carica di direttore. Tale designazione dovrà essere sottoposta all’approvazione dell’assemblea dei sindaci, che sarà convocata entro la prima metà di febbraio. Solo a seguito della nomina da parte dell’assemblea, il direttore assumerà il suo incarico fino al 30 giugno 2007. Bozzo ha ricoperto molteplici funzioni di direzione, nel settore ambientale, presso la Regione Veneto, la Provincia di Treviso e l’Arpav. e L’AZiON Attualità Domenica 22 gennaio 2006 IL SUO TRASFERIMENTO ERA NELL’ARIA. E LASCIA IN SOSPESO ALCUNI PROGETTI Benazzi, addio all’Ulss 7 L a sala di comando dell’Ulss 7 perde un pezzo. Francesco Benazzi ha lasciato, due anni prima del termine del mandato e poche settimane dopo la riconferma da parte del Direttore generale, le colline di Pieve di Soligo per le montagne di Feltre. Dove continuerà a ricoprire lo stesso ruolo che aveva a Pieve: direttore sanitario. Il trasferimento era nell’aria da tempo. Benazzi nega categoricamente le voci che collegano l’addio alla bufera che negli ultimi tempi si è abbattuta sull’Ulss: «Dal punto di vista umano sono molto dispiaciuto di andarmente, a Pieve ho trovato ottimi professionisti. Ma per crescere ser vono nuove esperienze. Io mi considero un manager “in formazione” che necessita di un confronto con realtà nuove». Sulle polemiche di questi mesi Benazzi si limita a sottolineare «la linearità che ha caratterizzato questa amministrazione». Proveniente dall’esperienza di medico “sul campo” nell’Ulss di Treviso, Benazzi descrive come “durissimo” il salto nel ruolo dirigenziale; ma «ho sempre cercato di alimentare il tratto caratteristico del medico: il rapporto diretto con le persone». Almeno tre i progetti già avviati di cui a malincuore non vedrà la conclusione, se non dall’esterno: «L’integrazione tra ospedale civile di Conegliano e De Gironcoli, i nuovi distretti di Conegliano e Vittorio Veneto, e i primi frutti dell’ottimo Patto siglato con i medici di base e i pediatri». Nel campo dell’umanizzazione dei servizi - tanto attesa dai cittadini - Benazzi rivendica alcuni risultati ottenuti: «Abbiamo introdotto delle misure, come la prioritarizzazione, per ridurre le liste di attesa; è stato avviato il servi- zio di cure palliative a domicilio per i malati terminali; è partita la terapia del dolore in ospedale; infine abbiamo promosso corsi di formazione per i dipendenti sull’approccio col Il dottor Francesco Benazzi ha lasciato l’Ulss 7 di Pieve per andare a fare il direttore sanitario dell’Ulss di Feltre TROPPI CAMBI Che girandola di partenze! malato. I cambiamenti si toccheranno con mano nel lungo periodo, perché c’è una cultura nuova da creare». La scrivania di Benazzi è passata a un “interno”, il dottor Sandro Cinquetti direttore del Dipartimento di Prevenzione. Cinquetti è laureato in medicina e chirurgia con specializzazioni in Ematologia Generale, Igiene e Medicina Preventiva e Medicina Legale e delle Assicurazioni. (FC) Cinque avvicendamenti “pesanti” in pochi mesi N on si può andare avanti con conma che avevano grosse responsabilità: tinui cambi al vertice. Lo dicono Francesco Gallo (dal Consultorio alla Rei sindacati a nome dei dipendenti dell’Ulss gione), Gerardo Favretto (dal Diparti7. Ed elencano cinque sostituzioni “pemento di Salute mentale all’Ulss di Tresanti” avvenute negli ultimi mesi: lo scamviso), Cristina Bortoluzzi (dirigente degli bio di Giuseppe Toffolon e Stefano ForAffari Generali passata a Treviso). Per mentini come responsabili degli ospedali concludere il quadro non possiamo didi Vittorio e Conegliano, la menticare i “buchi” lasciati partenza del responsabile dal pensionamento di alcudei servizi ospedalieri Sanni dirigenti “storici”, come dro Artusi, sostituito con Paolo Corradini del ProvMaria Grazia Carraro; il veditorato e Carmine Matrasferimento del direttore stroianni delle Convenzioni. sanitario Francesco BenazSi sa cosa succede ad ogni zi rimpiazzato da Sandro nuovo cambio - sottolineano Cinquetti e, conseguentei sindacati -: c’è una inevimente, la nomina di un nuotabile fase di inserimento, vo responsabile del Dipartibisogna ricreare il gruppo di mento al posto di quest’ultilavoro, i progetti si fermamo (si fa il nome di Paola no: il tutto a scapito dei citPaludetti). Ma vi sono statadini. Ma i sindacati si Il dottor Sandro Cinquetti, nuovo chiedono anche: perché tutte altre partenze di dipendirettore sanitario dell’Ulss 7 te queste partenze? (RC) denti, magari più defilati NUOVA SEDE La Fondazione “Il Nostro Domani” si trasferisce a Silea ed avvia la cooperativa “La Rete” L a Fondazione “Il nostro domani” Onlus ha cambiato sede. Da alcuni giorni, infatti, si è trasferita da Treviso a Silea, in via Marchesi 7/D, presso l’istituto per invalidi civili “Riccoboni” che con generosità ha messo a disposizione i propri locali. “Il nostro domani” sarà al primo piano: per ovviare al problema delle barriere architettoniche, chi ha problemi di deambulazione potrà essere ricevuto presso una saletta al piano terra messa a disposizione dalla cooperativa Ails. Insieme alla Fondazione, troverà sede anche la cooperativa “La rete”, nata in seno al “Nostro domani”, che si occupa della gestione delle comunità alloggio. Il nuovo numero di telefono e di fax della Fondazione è 0422. 363283; il numero di telefono della cooperativa “La rete” è 0422. 362863, fax 0422. 362633. e L’AZiON Attualità ELEZIONI / LE NUOVE REGOLE Che cambiamenti con il proporzionale! A ddio maggioritario. Il sistema elettorale con cui abbiamo eletto per dodici anni i membri di Camera e Senato viene spazzato via dalla riforma della legge elettorale, che segna il ritorno del proporzionale e l’abolizione dei collegi uninominali e delle preferenze. La legge è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 30 dicembre 2005 ed è già esecutiva. Non esistono più dunque nemmeno i collegi uninominali, ossia gli ambiti geografici entro i quali venivano eletti deputati e senatori, ma compaiono le circoscrizioni, ossia 26 ampie porzioni di territorio (più la Val d’Aosta) in cui ogni partito presenterà il simbolo e la lista. La ripartizione dei seggi quindi sarà proporzionale: più voti, più seggi. In realtà il conto non è così semplice, anche perché per la Camera la rappresentanza proporzionale sarà in ambito nazionale, mentre per il Senato in ambito regionale. In entrambi i casi è previsto un premio di maggioranza per assicurare un numero minimo garantito di seggi: qualcuno dei detrattori della nuova legge obietta tuttavia che i premi di maggioranza del Senato, fondati su ambito regionale, possano elidersi vicendevolmente in un organismo che rimane comunque nazionale. Gli elettori potranno scegliere solamente la lista, senza indicare preferenze. Le liste saranno cioè bloccate: se un partito conquista cinque seggi, vengono eletti i primi cinque candidati in lista; se due, i primi due, e così via. Si capisce quindi l’importanza che assume chi redige le liste, e che decide l’ordine dei candidati, ovvero la posizione all’interno della lista. L’unica eccezione c’è per i dodici deputati eletti con sistema proporzionale e preferenze dagli italiani residenti all’estero. Esistono dei vincoli: tre soglie sotto le quali i voti vengono sostanzialmente neutralizzati. Per la Camera accedono alla ripartizione dei seggi solo le coalizioni che abbiano superato il 10% su ba- se nazionale, e al loro interno i partiti superiori al 2% (o che rappresentino liste di minoranze linguistiche e siano le migliori tra quelle sotto il 2%). I partiti che non aderiscano a coalizioni devono conseguire almeno il 4% dei voti validi. Alla coalizione o alla lista che abbia ottenuto il Gli elettori potranno scegliere solamente la lista, senza indicare preferenze maggior numero di voti validi a livello nazionale, qualora non abbia raggiunto i 340 seggi (25 più della maggioranza assoluta di 316), viene concesso un premio di maggioranza pari al numero di seggi necessari per arrivare proprio a quota 340. Per il Senato invece i seggi sono ripartiti tra le regioni sulla base dell’ultimo censimento (eccezioni: Val d’Aosta, unico collegio uninominale, e Trentino Alto Adige, sei collegi uninominali). L’assegnazione dei seggi tra le liste avviene in misura proporzionale con eventuale attribuzione del premio di maggioranza su base regionale. Anche per il Senato ci sono soglie di sbarramento, ma diverse: 20% per le coalizioni, 3% per le liste coalizzate, 8% per le liste senza coalizione e per quelle presenti in coalizioni che non hanno raggiunto il 20%. Se nessuna lista raggiungerà un numero pari al 55% dei seggi regionali, verranno assegnati alla coalizione (o lista) che abbia ottenuto il maggior numero di voti i seggi necessari per raggiungere quota 55%. Ovviamente, essendo i conti su base regionale, non si parla di valori assoluti, ma relativi alle singole regioni, che hanno un numero di seggi a disposizione proporzionale alla propria popolazione. Gli italiani residenti all’estero eleggono sei senatori con sistema proporzionale e voto di preferenza. (AT) otto sotto sono tutti d’accordo. Puntano allo 0-0. No, l’ufficio inchieste della federcalcio non c’entra: parliamo di politica, e delle prossime elezioni provinciali. A qualche mese dall’apertura delle urne, i grandi giochi sono nel vivo: in palio non solo la Provincia, ma anche Camera e Senato, con la variante/incognita della nuova legge elettorale. A leggere i giornali, sembra che in giro le forze politiche si impegnino più a rompere che a costruire. Margherita contro Ds, Lega contro 7 POLITICHE / IL TOTO-CANDIDATI L a sovrapposizione delle manovre per il doppio appuntamento elettorale che in primavera chiamerà i trevigiani a votare prima per il rinnovo del Parlamento e poi per la Provincia, fa passare in secondo piano il lavorìo in corso per la definizione dei vari candidati da schierare con il nuovo sistema proporzionale. Sul fronte del centrodestra, nelle file di Forza Italia sono dati per più probabili, per la Camera il sottosegretario al welfare Maurizio Sacconi, mentre per il Senato ci sarebbe l’uscente Gianpiero Favaro, che però, essendo carolliano, potrebbe essere messo all’angolo a favore dell’altro senatore uscente Carlo Archiutti. Per l’Udc si fa soprattutto il nome di Luigi D’Agrò oppure, in alternativa, quello di Ugo Bergamo. Nella Lega vengono dati per riconfermati tutti gli uscenti: Piergiorgio Stiffoni, Giampaolo Dozzo, Guido Dussin e Luciano Dussin, cui potrebbe aggiungersi il riesino Luca Baggio. Nella Margherita dovrebbero correre la coordinatrice provinciale Simonetta Rubinato alla Camera e l’ex consigliere regionale montebellunese Francesco Adami al Senato. I Ds dovrebbero puntare sul loro segretario provinciale Oscar Trentin per la Camera. Mentre, se verrà fatta una lista Prodi, si parla della possibile candidatura del consigliere regionale pievigino Marco Zabotti. (dall’alto) il sottosegretario al welfare Maurizio Sacconi (Forza Italia); l’on. Luigi D’Agrò (Udc); la coordinatrice provinciale della Margherita Simonetta Rubinato LE PROIEZIONI DEL POLITOLOGO PAOLO FELTRIN Chi vince e chi perde D a quando si è cominciata a delineare in maniera nitida la fisionomia della nuova legge elettorale, si sono sprecati gli studi sui possibili riflessi concreti sull’esito delle elezioni. In poche parole, chi ci guadagna, in termini di seggi, e perché. Tutto sommato già questo indica che l’attenzione nella votazione di questa legge non fosse tanto la legge in sé e la sua capacità di rappresentare al meglio la volontà degli elettori garantendo al contempo la governabilità del Paese, ma le sue conseguenze in ordine di posti a sedere. Stiamo anche noi al gioco e vediamo come potrebbe andare seguendo in particolare le ipotesi elaborate dal politologo Paolo Feltrin, docente all’Università di Trieste. Emerge in ogni caso che la riforma tende a ridimensionare le propor- Forza Italia, Panto contro tutti... ma come potranno poi riunirsi sotto gli stessi simboli? Come? Come i loro illustri referenti nazionali, che offrono lo stesso spettacolo, caricandolo con colpi bassi finora mai visti. Ma che c’entra lo 0-0? C’entra, c’entra. Nel senso che sperano tutti che vinca il partito degli astensionisti, così potranno sempre dire: «Ma se fossero andati tutti a votare...». Ah, come sono lontani i tempi della Dc! Alle riunioni grandi battaglie tra fanfaniani, dorotei e sinistra. Ma all’esterno, compatti. E vincenti. Politici in campo per lo 0-0 S Domenica 22 gennaio 2006 zioni di chi vince: la stessa Casa delle Libertà, che vinse nel 2001, con il nuovo sistema avrebbe vinto con un margine più risicato (65 seggi di differenza contro i 108 della legge cosiddetta Mattarellum allora vigente). Questo significa garantire la rappresentatività ma minare la governabilità, perché si riduce il margine dal quorum. Un effetto che appare evidente nell’elezione della Camera è che il proporzionale limita i poli laddove sono più forti. In pratica le classiche roccaforti di centrodestra (Lombardo-Veneto e Sicilia) e centrosinistra (Toscana, Emilia Romagna) non saranno più tali. La Casa delle Libertà non sarebbe così favorita nelle regioni nelle quali è più forte; per contro l’Unione, data per favorita per il risultato finale, sarebbe danneggiata dal tetto dei 340 seggi conquistabili: un premio di maggioranza che quindi non è tanto “premio”, se raggiungibile con le proprie forze. Completamente diverso il discorso per quanto riguarda il Senato, dove il premio di maggioranza su base regionale condiziona in modo pesante il risultato. Secondo le proiezioni apparse su alcuni giornali nazionali, l’Unione passerebbe, nel cambio di legge, da 177 a 158 e la Casa delle Libertà da 131 a 150: un risultato finale sarebbe quasi di pareggio, proprio perché i premi di maggioranza si elidono vicendevolmente. Un risultato di quasi pareggio facilita inoltre la “campagna acquisti” di senatori per aumentare o diminuire la maggioranza, tanto più che gli stessi, vincolati a maggioranze regionali, probabilmente potrebbero sentirsi la coscienza libera su base nazionale. Si dice che per arrivare ad una maggioranza stabile al Senato, una forza dovrebbe vincere in tutte le regioni. Auguri. Come potrebbe andare alla Camera Secondo Paolo Feltrin, per le elezioni del 2006 il centrosinistra sarebbe favorito per la vittoria, ma con un margine più risicato rispetto a quello che avrebbe avuto con la vecchia legge: 63 seggi di vantaggio contro i 139 raggiungibili con la Mattarellum. I partiti Rifondazione Comunista, nel cambio di legge, ci rimette 8 seggi (da 55 a 47); perdono pure i Comunisti Italiani (da 34 a 28); minore, ma quasi uguale, il risultato dei Ds (147 contro 151), grazie al loro forte peso proporzionale; Sdi, Nuovo Ps e Radicali confermano i loro 24 seggi; Margherita e Udeur ci rimettono parecchio (da 111 a 92); l’Udc guadagna 8 seggi (da 34 a 42); Forza Italia ci guadagna più di tutti, 18 seggi (da 107 a 125); cresce, di 10 seggi, anche An (da 67 a 77); la Lega Nord sale da 31 a 33. Altri terzi poli, in ogni caso, non otterrebbero posti. A prescindere dalla veridicità delle proiezioni di voto, è evidente come con la nuova legge elettorale un polo ci guadagna di più, l’altro meno. (AT) e L’AZiON Economia Intervista ad Augusto Fantozzi, presidente di Antonveneta 9 dalla sua banca. «Se debbo guardare all’esperienza Abn Amro-Antonveneta, io credo che sia stata utile. Utile soprattutto al Paese. È un caso in cui le regole hanno prevalso. E, se posso aggiungere, la correttezza assoluta degli olandesi ha avuto un riconoscimento». Si è sorpreso di quanto è accaduto? «Non sono rimasto particolarmente sorpreso». Come mai? «Questo è un Paese in cui una certa impressione delle cose si ha. Qualche volta ci si sorprende che gli altri si sorprendano. Qualche volta si scopre l’acqua bollita. Come negli ultimissimi giorni. Certo, che alcune cose venissero fatte in un certo modo, con quell’aggressività e con quella spregiudicatezza, è un fatto che ha sorpreso molti, per lo meno ha sorpreso me». Ritiene che ancora una volta i problemi si risolveranno per via giudiziaria? In altre parole, dopo tangentopoli ci sarà bancopoli? «I problemi si devono risolvere per via politica, per via etica. E si risolve scegliendo la gente giusta al posto giusto. Non è che la gente non conosca il vissuto degli uomini; specie di quelli che hanno un mini- mo di ruolo nella vita pubblica, l’opinione pubblica è in grado di farsi un’idea. Se sono uomini fondamentalmente corretti o fondamentalmente scorretti, l’opinione pubblica lo capisce facilmente. E allora è bene che gli uomini vengano scelti in base a criteri di onestà e di correttezza. Detto ciò, la politica deve fare la sua parte, scegliendo persone e programmi corretti». E la magistratura? «Ringraziamo Iddio che esiste. La magistratura ha fatto il suo mestiere. Tutti i giornali hanno rimarcato la differenza fra tangentopoli e bancopoli. Il che dimostra che ce n’è sempre stato per tutti. Io non posso immaginare che i magistrati facciano il loro mestiere meno onestamente, meno correttamente di quanto io faccio il mio. Ci sarà chi non lo fa. Ma accade dappertutto. I magistrati, dunque, devono fare il loro mestiere, chiudendo tempestivamente le loro indagini, adottando tempestivamente i provvedimenti che intendono adottare. E basta. La politica è un’altra cosa. Usare i magistrati per fare politica e la politica per fare carriera, anche da parte dei magistrati, secondo me è sbagliato». Francesco Dal Mas ANCHE VENETO AGRICOLTURA PARLA DOMANDE ENTRO FINE MESE DEL VINO BOSCHERA NEL SUO LIBRO commerciale, consulenze per la qualità, spese per l’internazionalizzazione dell’azienda, collegamenti a fibre ottiche, locazioni di immobili, corsi di formazione. Non sono ammesse a finanziamento le spese per l’adeguamento di locali, macchinari, impianti alla normativa vigente e per l’acquisto in leasing. Gli investimenti sono da realizzare successivamente alla data di presentazione della domanda, e le spese dovranno essere sostenute entro 12 mesi dalla data di ammissione in graduatoria; è tuttavia ammessa una retroattività dal 1º marzo 2005. Le domande vanno presentate entro il 31 gennaio 2006. Le banche ripartono dopo il grande shock «I o penso che questo possa essere un nuovo inizio». Parola di Augusto Fantozzi, presidente di Antonveneta. È dall’assalto a questo gruppo, da parte di Fiorani, che è partito il risiko bancario, con i “furbetti del quartierino” – tra cui Consorte di Unipol – in corsa per la Bnl, la profonda crisi di credibilità della leadership di Bankitalia, con Fazio, le vicende giudiziarie che ne sono seguite. Fantozzi rappresenta oggi un osservatorio del tutto particolare. E strategico. L’Azione l’ha intervistato. Perché parla di “nuovo inizio”? Da che cosa deriva la sua fiducia? «Una persona come Mario Draghi al vertice di Bankitalia e uno shock che il sistema ha avuto daranno uno scossone positivo al sistema del credito». Magari aprendo ancor di più alle banche estere? «Io sono sempre stato un sostenitore del fatto che l’ingresso in Italia delle banche estere fosse un beneficio. Così come sono convinto che sia positivo l’ingresso di imprese estere. Naturalmente fatti salvi i settori strategici: telecomunicazioni ed energia. Le imprese straniere portano in Italia il loro modo di procedere, cioè una mentalità più internazionale, meno provinciale, che è fondamentalmente ciò di cui abbiamo bisogno». Ma la difesa della italianità di cui voleva farsi garante Fazio? «L’italianità è tutelata. Noi, invece, abbiamo bisogno di sprovincializzarci, soprattutto per quel che riguarda le burocrazia e le amministrazioni, che sono il ventre molle dell’Italia». Si fa un gran dire, da tempo, che le nostre imprese del Nordest, S ullo scorso numero de L’Azione si parlava dell’inaugurazione a Fregona della “Cantina del Boschera”, e di Boschera riparliamo giacché è anche oggetto di studio di Veneto Agricoltura, l’Azienda regionale per i settori agricolo, forestale e agro-alimentare, che lo include nel suo recentissimo libro a schede “Vecchi vitigni del Veneto”. La pubblicazione riporta, fra l’altro, le caratteristiche enologiche del “vino ottenuto dalla vinificazione in bianco delle uve (di Bo- non sanno competere. E ci sono prezzolati soloni che ripetono da anni il “de profundis” se non si cambia... «La singola impresa come il sistema di imprese, il credito – la singola banca come il sistema in cui è inserita – tutto sommato sanno competere, si confrontano. Le imprese italiane, quando vanno all’estero, qualche punto lo segnano». E le nostre banche? «Partecipano sufficientemente ai grandi consorzi internazionali. Sul mercato internazionale sono attive». Parlava di shock. È fi- schera, ndr) della vendemmia 2004, provenienti dalle colline di Osigo” e che la stessa uva “è stata vinificata con macerazione delle vinacce alla temperatura di 16°C per 24 ore”. «Questi primi risultati – leggiamo ancora sulla “scheda Boschera”, detta un tempo l’“uva del prete” – fanno pensare ad un’uva adatta alla produzione di vini tranquilli, leggermente aromatici, con buona armonia strutturale». (MS) periodo nel quale i lavoratori potranno esprimere la propria contrarietà allo spostamento del proprio Tfr, chi non esprimerà la contrarietà si vedrà “spostare” automaticamente il Tfr a favore dei fondi pensione. In parole povere il messaggio contenuto nel testo è: se durante i primi sei mesi del 2008 non esprimi la tua scelta relativamente al Tfr, il tuo Tfr, solo la quota dal 2008 in poi, verrà accantonato nei fondi pensione. Se vuoi che non cambi nulla relativamente al tuo Tfr (ovvero vuoi che il Tfr continui ad essere accantonato presso l’azienda), devi entro giugno 2008 dirlo esplicitamente al tuo datore di lavoro. In questa fase ho preferito non esprimere pareri personali... è evidente che questo non accadrà in futuro, in quanto su questo tema molto importante avrò cura di analizzare con un articolo specifico quale delle due scelte potrà essere più conveniente. Ora è presto, tanto più che prima del 2008 molte cose “potrebbero” cambiare. Alessandro Testa Consulente del lavoro [email protected] IL SILENZIO ASSENSO E IL TFR U Domenica 22 gennaio 2006 ltimamente se ne sentono di tutti i colori sul Tfr (Trattamento di fine rapporto): chi dice che non esisterà più, chi sostiene che non “facendo” nulla il Tfr rimarrà presso il datore di lavoro... Tutto e il contrario di tutto. Ho incontrato un carissimo amico ed ex arbitro di serie A – Pin di Conegliano – il quale mi ha detto: «Ti ho letto su L’Azione perché non scrivi qualcosa sulla questione del Tfr?». In questo articolo mi limiterò a fotografare la situazione senza esprimere pareri personali, sindacali o politici, riportando solo aspetti oggettivi contenuti nel recente provvedimento legislativo. In particolare, il provvedimento prevede che la riforma debba partire dal 1º gennaio 2008, anziché dal 1º gennaio 2006, pertanto, da tale data decorreranno i sei mesi previsti per la scelta, da parte del lavoratore, del conferimento del Tfr alle forme pensionistiche complementari. Più precisamente, dal 1º gennaio al 30 giugno 2008 decorreranno i 6 mesi nei quali sarà operativo il silenzio assenso, ossia il nita? «Probabilmente no. Abbiamo avuto uno shock pesante, doloroso. Temo che queste storie continueranno. Mi auguro che non siano di natura elettorale e che non arrivino fino al 9 aprile». Appunto, il giorno delle elezioni. «Spero che non si cominci a rivangare per il principio di rivangare, ma si faccia quello che si deve fare, per punire chi è colpevole. E poi io credo che si possa guardare con serenità al futuro». Tutto è partito proprio Credito alle imprese femminili e giovanili L a Provincia di Treviso interviene a favore delle piccole e medie imprese, con particolare attenzione a quelle femminili e giovanili, dando via per il quinto anno al fondo creditizio per l’imprenditoria. Il bando è rivolto alle aziende di tutti i settori, con sede in provincia di Treviso, per investimenti effettuati nel territorio provinciale, purché gli imprenditori siano residenti da almeno cinque anni in provincia e le aziende a conduzione giovanile o femminile abbiano i titolari (per le ditte individuali) o il 50% dei soci e il rappresentante legale (in caso di società) “under 40” o donna. Possono accedere al bando ditte individuali, cooperative, società di persone o di capitali con fatturato non superiore a 2 milioni e 600 mila euro. Il finanziamento a tasso agevolato con istituti di credito convenzionati e attivi sul territorio è pari all’80% delle spese ammissibili (spese tra un minimo di 12.500 e un massimo di 100 mila euro) per una durata di 3 o 5 anni. La Provincia di Treviso concorre con un contributo a fondo perduto, secondo graduatoria, pari al 10% del capitale mutuato fino ad un massimo di 7.500 euro. Sono ammessi ai finanziamenti: spese per impianti generali, macchinari e attrezzature, progettazione e direzione lavori, brevetti, hardware e software, atti notarili e spese di costituzione, analisi di mercato e promozione SCUOLA DI FORMAZIONE: Lo sviluppo locale P artita lo scorso anno in via sperimentale, con un titolo che era quasi un appello, “Partecipare il presente”, organizzata da sei associazioni importanti (Unascom-Confcommercio, Confesercenti, Cna, Ebicom, Pastorale sociale e del lavoro di Treviso, Coldiretti) torna quest’anno, e non è più in via sperimentale, la scuola di formazione sociale e politica di Treviso. Il titolo di quest’anno è ancor più specifico “Lo sviluppo locale” e all’organizzazione contribuiscono ben 12 sigle associative (si sono aggiunte l’Associazione comuni della Marca, Pastorale sociale e del lavoro di Vittorio Veneto, Lega cooperative, Confcooperative, Federmanager e Ucid Treviso); la proposta formativa è ancor più ampia ed articolata e prevede tre cicli di approfondimento: sulla persona, sul territorio, sull’etica. In tutto saranno dodici incontri serali (tutti gratuiti, sempre in via Longhin, a Casa Toniolo, con inizio alle 20.45). Si comincia lunedì 23 gennaio, quando Vittorio Filippi, docente di sociologia all’università di Venezia, parlerà di “Trasformazioni demografiche e trasformazioni familiari”. e L’AZiON APPELLO DEL VESCOVO AI VESPRI DI SAN TIZIANO Laici, nel mondo con coraggio U n passo della Seconda Lettera a Timoteo di san Paolo ha offerto la base al Vescovo per l’omelia durante i primi vesperi della festa di San Tiziano. Paolo raccomanda all’amico Timoteo, da lui posto a capo di una chiesa, di avere il coraggio di annunciare la parola di Dio senza lasciarsi intimorire dalle avversità. «Questo testo – ha affermato il Vescovo – è paradigmatico anche per noi. Oggi. E non solo per i vescovi e preti. Ma anche per ogni laico credente in Cristo». Il compito del laico «Oggi si rende urgente che gli stessi laici ridestino la coscienza del com- A l termine dell’intervento del Vescovo abbiamo raccolto alcune reazioni “a caldo”. Rodolfo Piccin, magistrato e membro del consiglio pastorale della parrocchia di Santi Pietro e Paolo a Vittorio Veneto: «Mi è piaciuto molto il riferimento alla corresponsabilità dei laici e alla con- Rodolfo Piccin temporaneità della Parola. Mi sembra però che siano state date per scontate alcune cose. È stata un’ottima relazione di morale ma mi aspettavo più riferimenti a Gesù Cristo e al Vangelo. Nell’ambito della laicità si può riconoscere anche una persona non cattolica, e allora mancava la base, mancava il richiamo alla persona di Gesù. Secondo me inoltre quando si parla di valori si descrive qualcosa che sta davanti a noi, andava fatto riferimento anche ai principi che sono un qualcosa pito insostituibile loro affidato in quanto battezzati. Battezzati responsabili delle sorti del Vangelo e non rimorchiati». Dove il laico deve proclamare il Vangelo? Il Vescovo non ha dubbi: «Negli ambiti del vivere feriale, quelli che, con terminologia tutta da approfondire, possiamo denominare della laicità». Il Vescovo ha fatto un lungo elenco dei vari aspetti della laicità, campo di intervento del laico. Con una precisazione per evitare ogni equivoco: «Voi siete laici cattolici, senza dicotomie, in ambito ecclesiale, civile, sociale, politico. Non siete cioè i laici per la Chiesa e i cattolici per lo stato e per gli ambiti del vivere civile, gli ambiti della laicità». Luce, sale, lievito In questi ambiti il laico deve essere, come dice Gesù, “Luce di verità, sale anticorruzione e lievito di fermentazione”. Non sarà un compito facile: «È vero che la cultura dominante negli ambiti della laicità è quella del relativismo, del soggettivismo, dell’opportunismo, dell’arrivismo… che tende a marginalizzare chi la avversa. Proprio per questo occorrono personalità forti che sappiano scendere in campo con il coraggio della verità, capaci di mostrare che la fede è risposta ai bisogni primari e insopprimibili dell’uomo. Mostrando la fecondità del Vangelo per una qualità alta di vita anche civile». Il Vescovo ha citato alcuni nomi di laici esemplari: «De Gasperi, Gonella, Schumann, Toniolo, Maritain, Enrico Medi, i coniugi Quattrocchi…». Per avere laici di questa statura bisogna investire in formazione e dare un certo orientamento alla pastorale: «La pastorale nella sua articolazione di catechesi, liturgia e carità non può decadere e svilirsi nell’autoreferenzialità. Essa è finalizzata alla missionarietà delle frontiere… Questa missionarietà evangelizzante sulle frontiere della laicità non è un capitolo periferico della pastorale. È qualificante. E ridesta nel laico cre- L’intervento del Vescovo ai vespri di San Tiziano dente il senso di responsabilità anche civile che gli proviene dal suo essere battezzato». Non in solitudine «È bene – ha affermato il Vescovo – che i laici ad ampio ventaglio, presenti nella varietà degli ambiti della laicità, si incontrino, si guardino in volto, si parlino, si confidino, si apprezzino, intreccino tra loro un dialogo vero su problematiche di tutti i giorni, facendo sistema e corpo tra di loro, condividendo i nodi problematici gli uni degli altri delle molteplici e svariate frontiere dell’evangelizzazione». Con molta speranza «C’è nell’aria come una segreta attesa che finalmente gli ambiti della laicità possano contare su ALCUNE REAZIONI RACCOLTE A CALDO che sta dietro di noi. Ritengo sia buono lo spunto e l’invito all’incontro tra i laici, sarebbe opportuno ora calare nella pratica questo aspetto». Monsignor Giacomo Gava, parroco di Madonna delle Grazie (Conegliano): «È la voce di un pastore che parla in questa festa e vede con chiarezza le problematiche che la Chiesa si trova a vivere. È uno sprone alle persone alla missione, ad essere testimoni e annunciatori della Verità di Cristo nei diversi ambiti della laicità. In un contesto culturale nichilista e relativista è fondamentale proclamare la verità ed essere cristiani gioiosi perché Cristo è luce e sale della terra. Mancano però nella relazione le indicazioni che ci spiegano la via da percorrere, le piste di analisi per entrare a testimoniare questa Verità che non nasce dal soggetto ma scaturisce da un Dio che ci parla». Suor Silvana della Casa Mater Dei (Vittorio Veneto): «Il Vescovo ha presentato un’ottima e completa panoramica dei tempi d’oggi. Anche se si tratta di tempi duri non dobbiamo scoraggiarci ma es- sere annunciatori di speranza. Mi è molto piaciuto quando ha sottolineato che la Chiesa siamo tutti noi, non è fatta solo di suore e di preti. Il laico deve assu- Suor Silvana mere la propria identità di figlio di Dio. È stato bello quando il Vescovo ha affermato che i laici devono incontrarsi, essere fermento vivo, essere testimoni del Vangelo e dei valori che danno senso alla vita». Don Egidio Dal Magro, parroco di Farra di So- ligo: «Il Vescovo mi è parso molto motivato nel rivolgere la propria esortazione ai laici. C’è però un problema: i laici sono convinti di quello che sono? Sono convinti di essere laici cattolici? È come avere davanti un esercito, per il quale però bisogna preparare un piano, bisogna chiedersi se si posseggono le armi necessarie. È quindi urgente impostare una pastorale che aiuti i laici a capire di essere tali, partendo dalla riscoperta del Battesimo. Ci vuole una formazione spirituale e culturale». Nilva Modolo, catechista di Godega di Sant’Urbano: «Come laici ci siamo sentiti fortemente coinvolti dal richiamo del Vescovo gnante di religione e consigliere comunale a Orsago: «Il Vescovo ha dato un invito al rafforzamento della fede, al coraggio e alla testimonianza, nell’unità tra laici cattolici. È un mes- Nilva Modolo Enrico Ioppo all’impegno nei vari campi di lavoro e della laicità, che sono tantissimi. Se ci impegniamo possiamo essere realmente quel fermento che partendo dalle mani stesse del nostro Vescovo si propaga dappertutto. E questa volontà all’impegno ci viene trasmessa proprio dall’entusiasmo del nostro pastore». Don Egidio Dal Magro Enrico Ioppo, inse- saggio positivo e forte al tempo stesso che si contrappone al pensiero debole imperante. Tra le righe c’è stato anche un accenno alla rincorsa di molti nel dirsi con facilità cristiani. A ciò corrisponde, dall’altro lato, la difficoltà e l’impegno necessari per essere davvero cristiani, a tutti gli effetti». Gerda De Nardi EURISPES:ITALIANI E CHIESA, TRA FEDELTÀ E DISOBBEDIENZA È uscito martedì 17 gennaio un rapporto dell’Eurispes dedicato al rapporto tra gli italiani e la chiesa. Emerge l’imma- laici di valore, in genere, e di laici credenti in specie. Quasi un’attesa messianica che sogna di poter credere ancora nei valori e di sperare in un futuro degno dell’uomo... Scendete dunque in campo aperto da laici credenti in Cristo. Non con la lancia in resta intenzionati a sconfiggere l’avversario, ma a testimoniare che il laico credente è amico dei valori civici ed è schierato dalla parte di chi li promuove. Pronti a rispondere a chiunque vi chiede ragione della speranza che è in voi e che motiva il vostro modo singolare di vivere nella città dell’uomo. Testimoniate altresì quel di più qualitativo, quel valore aggiunto, quel tocco di genialità che voi siete in grado di immettervi grazie alla fede in Cristo». gine di una società moderna in cui l’uomo, nonostante viva in una realtà industrializzata, continua ad esprimere il suo biso- gno di religione. Si registrano però delle incongruenze sul piano della osservanza dei precetti religiosi e morali: se è vero che la gran parte degli interpellati afferma di essere cattolica, è vero pure che solo il 30,6 per cento di essi dichiara di partecipa- re alla messa domenicale. Si delinea l’immagine di una religione “fai da te”, che continua a interessare molte persone ma che non incide sugli orientamenti culturali, politici e sociali: un credere senza appartenenza. e L’AZiON Chiesa Musica sacra, serve formazione L’ imponente Te Deum Dettinger di Haendel, che viene eseguito dal coro Ruffo domenica 22 gennaio alle 15.30 in Cattedrale, non è solo un imperdibile evento musicale che segna la conclusione delle celebrazioni per il patrono san Tiziano. È anche un omaggio della diocesi a un sacerdote che negli ultimi cinquant’anni si è speso, con competenza, per diffondere la conoscenza della musica sacra. Questo sacerdote è monsignor Michele Ossi, tragicamente deceduto un mese fa proprio nei giorni in cui andava in stampa il materiale pubblicitario del concerto. L’iniziativa del 22 gennaio è una piccola “rivoluzione” perché interrompe la tradizione di concludere i festeggia- menti del patrono con una celebrazione animata da tutti i cori della diocesi. Purtroppo l’entusiasmo dei primi tempi – una tradizione iniziata molti anni or sono – si è andato spegnendo, perciò l’Ufficio diocesano per la musica sacra ha deciso – per il momento – di cambiare formula. Naturalmente i membri dei cori sono i primi invitati, poiché è l’occasione per ascoltare dell’ottima musica sacra e per “affinare” l’orecchio. Il Te Deum ci dà lo spunto per parlare di musica e liturgia. Lo facciamo sentendo alcuni protagonisti – organizzatori, insegnanti, allievi – della Scuola diocesana di musica per la liturgia “Venanzio Fortunato”. Federico Citron Domenica 22 alle 15.30 in Cattedrale il Te Deum Dettinger di Haendel «S ono arrivata alla Scuola diocesana di musica per la liturgia tramite i volantini pubblicitari che ho letto in parrocchia» racconta Cristina Momesso, 27 anni, impiegata, direttrice del coro giovani e membro del consiglio pastorale della parrocchia di Fratta di Oderzo. «Mi interessava approfondire la conoscenza sia musicale, visto il mio ruolo in parrocchia, che liturgica, in modo particolare, dal momento che le altre scuole non ti forniscono una preparazione specifica sull’argomento. Lavorando e avendo un figlio piccolo non è stato facile frequentare ma in questo l’orario serale dei corsi L’ALLIEVA Finalmente ho trovato una preparazione specifica gia e di direzione corale, quello che mi interessava maggiormente. Posso dire di aver già superato le mie aspettative. Il mio apprendimento è soddisfacente e il rapporto con gli insegnanti, che ho trovato preparati e disposti a seguirti individualmente, è buono». mi agevola molto. Non sapevo a cosa sarei andata incontro perché non avevo mai frequentato prima dei corsi musicali. Frequento il secondo anno della Scuola diocesana, partecipando ai corsi di solfeggio, di litur- Domenica 22 gennaio 2006 L’ animazione della liturgia non si può improvvisare, perché la celebrazione non è un contenitore dove si può fare di tutto e di più. Mosso da questa convinzione don Michele Ossi ha lavorato a lungo per far nascere una scuola che preparasse adeguatamente direttori di coro e animatori del canto liturgico. La “creatura” vide la luce nel 1998 grazie al sostegno del vescovo Magarotto che la volle come “riferimento privilegiato per la formazione degli operatori liturgico-musicali”. Da allora sono una sessantina i laici che hanno frequentato i corsi di liturgia e di specializzazione secondo gli indirizzi previsti: direzione corale, gregoriano, organo, chitarra per liturgia. Alcuni con durata di due anni, altri di tre, ma si svolgono in contemporanea. C olmare le lacune in campo liturgico, rendere il coro rispettoso dell’assemblea, allargare gli orizzonti musicali di direttori di coro e animatori liturgici. Sono questi i primi obiettivi della Scuola diocesana di musica per la liturgia. Poi c’è sicuramente il miglioramento della tecnica. Ma questo viene dopo. Lo sostengono due insegnanti della Scuola, Daniela Miele, diplomata in musica corale e direzione di coro, e don Gianfranco Gomiero, responsabile delle attività liturgico-musicali della diocesi di Venezia, nonché insegnante a Roma nei corsi di formazione promossi dalla Cei. «Il livello di preparazione iniziale degli allievi non è superlativo» afferma Gomiero. «C’è una “sana” ignoranza della liturgia e un repertorio limitato» con- L’INSEGNAMENTO DI MONS. MICHELE OSSI Fare della vita cristiana una continua liturgia “P er secoli la Chiesa ha usato il termine ‘sacramentum’ per indicare tutto il dinamismo della vita cristiana. Solo con il Concilio di Trento, per la prima volta, questo termine è stato attribuito unicamente ai sette sacramenti…!”. Ritengo queste parole di don Michele (pronunciate, con la sua nota passione, pochi giorni prima della sua morte nel corso di una riunione in Curia), una sorta di testamento spirituale per tutti noi che ne abbiamo apprezzato la competenza e l’impegno generoso a servizio della Chiesa. Infatti don Michele, nel campo della riforma liturgica in diocesi, lavorò per l’educazione delle comunità cristiane a recuperare l’esperienza li- turgica come sorgente e sintesi della vita di fede. Dopo un’epoca in cui le celebrazioni liturgiche erano diventate praticamente incomprensibili alla maggioranza dei fedeli, la Chiesa capì che era ora di fermarsi a riflettere per tornare alle sue sorgenti: la Parola di Dio e la liturgia. Questa ricchezza doveva ritrovare il suo posto centrale nella vita ecclesiale. Per questo obiettivo si adoperarono i grandi animatori in Italia del Movimento liturgico come padre Marsili, padre Vagaggini, padre Pelagio Visentin, eccetera. Noi di Vittorio Veneto potremmo aggiungervi don Michele, che conobbe queste grandi figure e di cui, negli anni di Roma, fu discepolo attento e intelli- gente. La Riforma, per i padri del Movimento liturgico, non doveva consistere in un semplice cambiamento di riti o di cerimonie, ma era il frutto della viva coscienza che era ormai urgente recuperare una verità che sempre nella Chiesa antica era stata presente: il Mistero pasquale celebrato nella liturgia fa della vita cristiana, con le sue gioie e sofferenze, progetti e speranze, una continua offerta a Dio, un sacramento, appunto, come affermò don Michele. È un’intuizione, questa, di una profondità che non finiremo mai di capire ma che, per un confratello, era di un’estrema chiarezza, al punto da renderlo straordinariamente comprensivo e aperto, ad Mons. Michele Ossi esempio, nel campo morale! Andando poi agli anni del Concilio, non è difficile immaginare l’entusiasmo e l’alacrità che caratterizzò la vita delle comunità cristiane nell’opera di applicazione della riforma liturgica. Scorrendo i numeri del Bollettino ecclesiastico di quel periodo, ci accorgiamo di quanto fosse enorme la mole di lavoro da portare avanti. Era necessario far nascere nuovi organismi di partecipazione a livello diocesano, informare e formare presbiteri e laici sulla nuova visione di Chiesa e di pastorale liturgica, preparare e diffondere sussidi e testi liturgici, far rinascere la ministerialità (è di 11 D. SILOTTO Ben 60 laici alla Scuola di musica per la liturgia «Gli allievi provengono perlopiù dal Vittoriese, dal Coneglianese e dal Sacilese ma ci sono stati anche quattro allievi dallo Zumellese – spiega il responsabile don Fulvio Silotto – e un buon numero anche dall’Opitergino. Cerchiamo di facilitare la frequenza concentrando tutte le lezioni al lunedì sera. Dallo scorso anno abbiamo introdotto una novità: brevi corsi di formazione nelle foranie per gruppi corali, dedicati all’approfondimento del repertorio, in ri- Don Fulvio Silotto ferimento a particolari appuntamenti celebrativi». Dopo il ricco raccolto dei primi anni, la Scuola conosce oggi qualche fatica. «Ma possiamo superare questo momento se le parrocchie investono sulla Scuola, incoraggiando le persone più sensibili all’animazione liturgica ad iscriversi – conclude don Fulvio –. Tanto più che la formazione di operatori liturgico-musicali risponde alla priorità, che la nostra Chiesa si è data, di sviluppare la ministerialità laicale». ferma Miele. Ma tutti gli allievi sono mossi da una forte volontà di coprire le lacune: «In tutti ho riscontrato un grande entusiasmo» sottolinea don Gomiero. «In genere gli allievi hanno una conoscenza musicale di base. Ma abbiamo avuto anche qualcuno assolutamente digiuno di musica che ha subito capito la necessità di farsi una base e si è buttato con dedizione nello studio» aggiunge Miele. Le realtà di coro, che emergono dal confronto con i direttori che frequentano la Scuola, sono le più svariate. Così come non esiste una definizione precisa dell’animatore liturgico musicale. «Prepariamo i direttori perché educhino il coro ad essere al servizio dell’assemblea e l’animatore ad aiutare il popolo nell’esecuzione dei canti e all’apprendimento di nuovi, magari con la prova di qualche ritornello prima di messa» sottolinea Miele. «Il progetto liturgico uscito dal Concilio spesso non è ancora conosciuto e quindi applicato, di conseguenza neppure quello musicale – conclude don Gomiero –. Per sua fortuna Vittorio Veneto ha avuto dei buoni maestri, come don Ossi, e ottime iniziative, con la Scuola, che aiutano alla corretta comprensione del rapporto tra liturgia e musica». questo periodo la “fondazione” in diocesi del diaconato permanente, dei ministri straordinari della Comunione, la nuova preparazione liturgica dei lettori, dei cantori e direttori di coro, dei sacristi e dei ministranti). Altro ambito in cui era necessario operare era quello artistico e architettonico per ristrutturare Chiese (oppure costruirne di nuove) secondo i principi della Riforma. In tutta questa azione veramente “pastorale”, l’allora vescovo Albino Luciani, trovò in don Michele un collaboratore competente e fidato che lo aiutò e affiancò per tutto il tempo del suo episcopato qui a Vittorio Veneto. Competenza e fiducia riconosciute a livello nazionale e confermate, del resto, anche dai vescovi successivi, fino alla sua morte. Queste sue doti portarono Luciani a nominare don Michele, il 1º novembre 1967, segretario della nuova Commissione liturgica diocesana. Tale Commissione era articolata in tre sezioni: per la pastorale liturgica (di cui segretario era sempre don Michele), per la musica sacra (don Rino Bechevolo) e per l’arte sacra (don Pietro Zaros). Venne istituito l’Ufficio liturgico che ebbe come direttore ancora don Michele, che fu nominato anche cerimoniere vescovile il 31 ottobre 1969. Come affermò monsignor Poletto su L’Azione del 18 dicembre 2005, “… la diocesi di Vittorio Veneto gli deve essere grata soprattutto per l’impegno tenace e costante che ha messo nell’attuazione delle riforma liturgica voluta dal Concilio…”. Tenacia e costanza ser vono anche oggi per non cedere alle ricorrenti tentazioni nostalgiche nella ricerca di un passato che non c’è più, e valorizzare invece sempre più l’intuizione della riforma liturgica: fare della vita cristiana una continua liturgia! Grazie don Michele! Don Adriano Dall’Asta Delegato per la pastorale liturgica I DOCENTI Lacune da colmare in campo liturgico 12 CONTINUA IL DIBATTITO Interrogativi su Radio Maria L’ intervento del vescovo Giuseppe su Radio Maria ha suscitato molto interesse, anche fuori diocesi. Diverse le telefonate di consenso. Ma ci sono anche voci perplesse come quella di Piergiorio Momesso che ci ha inviato una lettera, che sintetizziamo, cui risponde il Vescovo stesso. “Sento dire: «Hai visto, Radio Maria è tutta una presa in giro». Provo molta sorpresa e amarezza di fronte a questa lette- ra del nostro caro Vescovo. Non condivido quel rimprovero ad usare quella parola: nella società moderna e specialmente da parte ecclesiastica non si parla più di satana, e questo per me è una festa per il maligno. (...) Non capisco come possa smentire le catechesi di padre Livio; Lei sa bene che la misericordia di Dio sta nelle nostre scelte: se lasciamo crescere nel nostro cuore la convinzione che alla fine tutto sarà perdonato, satana ci porterà dalla sua par- te; ignorando la legge di Dio ci si abitua a banalizzare Dio e si apprezza di conseguenza satana, nel totale silenzio di alcuni pastori di questo gregge che dovranno rendere conto a Dio del proprio operato. Non parla, il Vescovo, di alcune chiese nostre vittoriesi, usate come sale da teatro, lasciando il Signore nel tabernacolo, con un grande disordine, e nessuno invita al silenzio e rispetto della chiesa (...). Però Ra- LA RISPOSTA DEL VESCOVO C hi ha letto interamente la mia lettera, articolata, a padre Livio, avrà avvertito la stima che riservo a lui. Le sue benemerenze sono numerose. E da tutti riconosciute. Tuttavia, proprio per la stima e l’amore fraterno che conservo nei suoi confronti, vorrei che potesse aggiungere una ulteriore benemerenza, che gli farebbe salire ulteriormente le quotazioni degli apprezzamenti. Ciò accadrà quando perfezionerà la sua sintonia con il sentire della Chiesa che, magari, per eccesso di zelo, talora mette un po’ a rischio. Lei mi obietta che padre Livio è tra i pochi che ancora parlano di satana e che questo messaggio va dato con urgenza, oggi. Già nella mia lettera ho precisato che sull’esistenza di satana non ci sono dubbi. L’ho definito il cervello strategico di e L’AZiON Chiesa Domenica 22 gennaio 2006 tutto il male che c’è nel mondo. Ora io pongo a lei questa domanda: quale delle due impostazioni sente più conforme alla sua sensibilità? La prima: “Purtroppo oggi il male dilaga! Satana sta all’origine. Occorre allora individuarne le strategie, le insidie!”. La seconda: “Purtroppo oggi il male dilaga. Satana ne è il cervello strategico. Ma Gesù Cristo l’ha già vinto e lo vuole vincere in noi!”. Immagino che anche lei intraveda solo nella seconda una bella notizia, cioè Vangelo! In altri termini, più si evangelizza la persona e l’opera di Gesù più doniamo Vangelo e mettiamo in risalto la sua superiorità indiscussa, che apre noi alla speranza di essere salvati. La prima espressione, pur vera, non è certo una bella notizia. Corrisponde pressappoco al tenore dei telegiornali. Certo, padre Li- vio crede in Gesù Cristo come Salvatore, come Colui che vince, nel dono del suo Spirito. Proprio perché ci crede, mai lasci l’impressione che a vincere sia satana magari soffermandosi sulle sue insidie strategiche. E non c’è dubbio che anche lui sa parlare molto bene di Gesù. E con entusiasmo. Semmai faccia risaltare con testimonianze che non gli mancano proprio come Cristo sta vincendo. Alla grande! Ricordo poi la precisazione che ho fatto nel ricordare che i fatti di Medjugorie sono soggetti al discernimento dell’autorità della Chiesa, cioè dei vescovi. Lo zelo con cui padre Livio ne proclama come autentici i messaggi e, ovviamente, le apparizioni, gli fanno dimenticare che non spetta a lui questo compito. Al più a lui è consentito, come ad ogni persona, dio Maria viene rimproverata! (...) Vorrei permettermi un’altra osservazione sulla lettera a Prodi, cosa giusta ben fatta, però mi è sembrato di non aver sentito chiedere una smentita delle sue affermazioni (...), non vedo un richiamo al rispetto e all’onestà nel fare politica. Non accetto che dica “sono cattolico da sempre” e con lui la Bindi che con Prodi era ministro della sanità. Però sulla 194 hanno fatto prevalere la legge di stato, e nessuno dei due si schierò per far funzionare i consultori, e le conseguenze si vedono. Ecco Eccellenza, satana si serve specialmente di cattolici per fare il suo gioco. di recarsi sul luogo, di pregare… Con ciò non sminuisce la mia stima per padre Livio. Ma anch’io ho le mie responsabilità di fronte ai fedeli della mia diocesi e sentirei di non fare il mio dovere se non li aiutassi ad avere senso critico, con valore positivo, verso tutti i mass media. Per quanto infine riguarda l’onorevole Prodi e l’onorevole Bindi, non è nelle mie competenze e nelle mie consuetudini esprimere giudizi. Piuttosto, preferisco pregare per loro e per quanti come loro hanno responsabilità politiche perché il Signore li aiuti ad essere presenze significative, e, se credenti, veramente in sintonia con la dottrina sociale ed etica della Chiesa, pur nel groviglio delle problematiche di oggi. Con deferente stima, anche per il coraggio dimostrato. + Giuseppe Zenti La natura non è Dio Q uella mattina la domanda mi fu rivolta da quell’unico ragazzo che in quella classe aveva scelto di non avvalersi dell’insegnamento della religione e che tuttavia era rimasto sempre in aula, perché «la religione mi interessa – aveva detto – anche se non sono credente». Avevo stipulato con lui un patto: egli si impegnava a non disturbare, io gli concedevo di rimanere come uditore. Il suo nome era Roberto. «Prof – disse – si può riprendere il discorso su Dio, è possibile?». «È doveroso – risposi – il discorso su Dio non è mai esaurito. Mi fai venire in mente un’espressione di san Bernardo che, ad un suo allievo che un giorno gli aveva obiettato se Dio si potesse veramente trovare, disse queste parole: “Dio è il solo che mai può essere cercato inutilmente, neppure quando appare impossibile trovarlo”. Gli dissi: qual è il problema?». «Il problema è che l’altro giorno ho letto in un rotocalco (ero dal barbiere e stavo aspettando il mio turno) che quelli che non credono in Dio sbagliano a dire che egli non esiste. Egli esiste eccome, basta guardarsi attorno. La natura, il cosmo, l’universo, noi tutti, uomini, animali, piante, siamo Dio. Di colpo mi son cadute le cateratte dagli occhi e ho visto Dio. Ognuno di noi è Dio, ogni pianta, ogni animale, ogni stella è Dio. Dio è il Tutto. Quando si muore, ci si ricongiunge al Tutto, alla Natura, a Dio. Mi sembra convincente. Che ne dice?». «E voi – dissi alla classe – che ne dite?». Nessuno parlò, ma si vedeva che ci stavano pensando. «Io credo che il tuo discorso, caro Roberto, non sia così semplice come quell’articolista del rotocalco ha voluto far credere – disse Sergio – se tutto è Dio, qual è la differenza tra me e una formica? Mi pare che questo suo e tuo discorso sia alquanto semplicistico». «Anch’io la penso così – disse Stefano – ma per un altro motivo». «Sarebbe?». «Se io identifico Dio con la natura, questa, posso an- cora chiamarla creazione? Se Dio è il Tutto, non c’è creazione. E se non c’è creazione, non c’è nemmeno il Creatore!». «Prof, dica lei qualche cosa» disse Lucia dal terzo banco. Avrei preferito che il discorso continuasse, ma mi sembrava che i termini del problema fossero già stati tutti posti, eccetto uno: quello della personalità di Dio. «Mi è piaciuta quella tua osservazione sulla formica – dissi a Sergio –, è proprio come dici tu: non solo non ci sarebbe differenza, ma essa, dalla formica, non potrebbe neppure essere rilevata, men- BREVI AC Mons. Padovese riflette sulla fedeltà Domenica 22 gennaio, dalle 9.30 alle 12.30, a casa Toniolo di Conegliano, riprendono gli incontri del cammino pensato per adulti e giovani. Titolo della riflessione guidata da monsignor Luciano Padovese “Perseverare - l’itineranza nella fedeltà”. Visto il tema proposto sono particolarmente invitati i giovani che partecipano al cammino diocesano fidanzati. Chi lo desidera può fermarsi per una pizza e per uno scambio in gruppo su quanto emerso nella relazione del mattino. Il Mlac riflette sulla laicità Il prossimo incontro del gruppo Mlac si tiene domenica 22 gennaio a Castello Roganzuolo. Prevede la partecipazione alla messa in parrocchia alle 9.30. Nella sala riunioni della parrocchia proseguirà poi la riflessione sul tema della laicità in preparazione alla Settimana sociale che si svolgerà in diocesi. C’è la possibilità di pranzare insieme, previa telefonata ad Annamaria (0438794141). Storie di speranza... in movimento Venerdì 27 gennaio, nel cinema parrocchiale di Orsago alle 20.15 cineforum sul tema della speranza con la proiezione del film “Basù, il piccolo straniero” del regista Bahram Belzai - Iran 1989. Presenta e modera il dibattito Luciano De Giusti. UNITALSI: Pellegrinaggio in Terra Santa F ermarsi all’orto del Getsemani, camminare lungo la Via Dolorosa... seguire gli stessi movimenti di Gesù, nella sua terra, in Terra Santa. È il pellegrinaggio proposto dall’Unitalsi triveneta per il periodo di Pasqua, dal 14 al 21 aprile. La quota individuale di partecipazione è di 950 euro. Per maggiori informazioni telefono 0438-940383. tre da noi uomini sì. Segno che una differenza sostanziale (ontologica direbbero i filosofi) c’è e sempre ci sarà nella scala degli esseri. E tuttavia io penso che sia già molto che un ateo, o un sedicente ateo? (dissi sorridendo guardando Roberto, il mio interrogante, che senza annuire, tuttavia rispose al sorriso) penso, dicevo, che sia già molto, che un sedicente ateo possa fare questo passo che lo distanzia alquanto dal materialismo, in cui gran parte dell’ateismo scientifico oggi si riconosce… Tanto per localizzare il discorso, questo pensiero che Dio sia il Tutto è molto diffuso nell’Induismo antico e contemporaneo, che è un coacervo di credenze anche contraddittorie, che tuttavia convivono tra loro. Che cosa posso aggiungere allora a tutto quello che avete già detto? Nel panteismo, che è appunto la concezione secondo la quale Dio è il Tutto, cioè la tota- lità della Natura, c’è un grosso difetto: Dio non è persona. Non è il Tu, cui ci si rivolge nella preghiera, che non è solo di domanda, ma anche di lode, di ammirazione, di ringraziamento. Mancando il Tu viene meno quella che è considerata la dimensione fondamentale dell’uomo: quella dialogica. A chi si rivolge l’uomo, se Dio come persona non esiste? Se a Dio non parla, e soprattutto, se Egli non parla; non si manifesta, non si rivela? Il discorso è immenso, e ora non possiamo esaurirlo. Dico solo questo: non è sbagliato “vedere” Dio nella creazione, perché, appunto, la creazione è creatura di Dio. Sbagliato sarebbe identificarlo con essa, che sarebbe poi un confonderlo con essa. Dio è Dio, solo se non si confonde con il creato. Egli, infatti è (e dev’essere) infinitamente più grande della sua creatura... altrimenti non sarebbe Dio». Aldo Cappellotto e L’AZiON Chiesa MONS. SUDAR A CONEGLIANO Domenica 22 gennaio 2006 13 PROPOSTA PER I GIOVANI Una voce di pace Le prossime vacanze? dall’ex Jugoslavia Con i missionari! “L a pace è anelito insopprimibile presente nel cuore di ogni persona, al di là delle specifiche identità culturali. Proprio per questo ciascuno deve sentirsi impegnato al servizio di un bene tanto prezioso, lavorando perché non si insinui nessuna forma di falsità ad inquinare i rapporti”. Così scrive Benedetto XVI nel messaggio per la Giornata mondiale della pace 2006. E partirà da questo anelito alla “pace vera” della sua gente, l’intervento di monsignor Pero Sudar (nella foto), invitato dall’Azione cattolica diocesana per l’annuale incontro nel mese dedicato alla pace venerdì 20 gennaio all’auditorium Dina Orsi di Parè di Conegliano. Monsignor Sudar, che è stato consacrato vescovo ausiliare di Sarajevo il 6 gennaio 1994 mentre la città era assediata dall’esercito serbo, tratterà il tema: “Guerra e pace, esperienza della mar- T ra i tanti consigli che i vescovi hanno dato nelle catechesi alla Giornata mondiale della gioventù a Colonia, monsignor Segalini ha sottolineato: «Occorre offrire cenacoli per sentinelle del mattino, luoghi di convivenza nel mondo del quotidiano per disintossicarsi e per prendersi in mano la vita, laboratori di adorazione, che diventano spazi di discernimento e di difesa dagli idoli. Ogni giovane credente deve mettere in programma almeno un mese in terra di missione, come mette in programma una settimana di esercizi spirituali. Non sono più sufficienti i campiscuola!». Con l’iniziativa “Estati con… ” promossa dagli uffici diocesani Missioni, Caritas e Pastorale giovanile, si vuole dare l’opportunità ai giovani di poter fare l’esperienza di un viaggio in terra di missione. È la proposta di vacanze alternative nella ricerca di nuovi stili di vita, in solidarietà con coloro che sono più poveri nel mondo. I viaggi proposti saranno nelle nostre missioni diocesane, in Brasile, in Ciad e in Albania. Ma il viaggio ha sempre bisogno di una preparazione. È per questo che vengono proposti degli incontri formativi ed organizzativi, fin dal mese di febbraio, per non arrivare impreparati ad un’esperienza che può essere totalmente differente da quelle che abbiamo già vissuto. La data del primo incontro è sabato 4 febbraio nella parrocchia di San Vendemiano. Avrà inizio alle 16 e si concluderà con la cena condivisa ed eventuali approfondimenti. Per gli altri incontri, che avranno cadenza mensile, ci metteremo d’accordo con i partecipanti. Per informazioni: don Adriano Bellotto, e-mail [email protected], telefono 349-7294442. OFFERTE RICEVUTE DALL’ASSOCIAZIONE VOLONTARI DI SOLIDARIETÀ Schincariol Barbara, Francenigo 150; Rosada Cesare, Francenigo 150; Bosa Gildo, Francenigo 104; Gruppo 1ª Comunione, Francenigo 100; Zorzetto Regina, Francenigo 100; Pessotto Rumilda, Francenigo 100; Canzian Renzo, Francenigo 100; Marin Mario, Colle Umberto 50; Contessotto Luciano ed Elena, Conegliano 200; Zaramella Francesco e Marisa 150; NN. Vittorio Veneto 100; Mura Franco, Pieve di Soligo 80; Celotti Italo e Ada, S. Lucia di Piave 50; Franzin Savina, Cessalto 50; Passon Bof Alda, Mareno 50; Lettig Evelina e Domenico, S. Lucia di Piave 25; Montico Mauro, Francenigo 468; Mazzon Carlo, Francenigo 300; Fracassi Lorenzo, Francenigo 300; Fossaluzza Lucia, Francenigo 260; Bressan Giulietta, Francenigo 250; Bozzoli Arturo e Natalina, Colle Umberto 250; Boscariol Laura, Francenigo 240; Carli Luciano, Francenigo 234; Saccon Valeria, Francenigo 208; Boscariol Vittorino, Sacile 208; Speranza Enzo, Brugnera 200; Oliana Walter, Francenigo 182; MP,Vittorio V. 1449; De Pin Antonio, S. Giacomo 1000; Gai Ada, Cordignano 150; Da Re Laura, Cordignano 150; Turbian Narciso, Cordignano 50; Posocco Gabriella, Cordignano 50; Gava Angela, Cordignano 50; Mercatino Missionario, Parrocchia di Fontanelle 1100; Rorato Francesca, Oderzo 900; Sandrin Franca, S. Giacomo 312; Bortolot Mario, S. Giacomo 300; B.P 300; Modolo Cristina 300; Alunni, insegnanti, personale e genitori scuola media S.Vendemiano 1980,49; Alunni e insegnanti scuola me- O fferte ricevute nel mese di dicembre 2005 dall’Associazione volontari di solidarietà (Avs) per progetti di solidarietà avviati da don Igino Facchinello: Nova Esperança, Copbem, Pastorale indigenista, Santa Rita, Progetti Sat e Ssc (Congo), Kenya, Ciad, Etiopia, Guatemala, Ecuador, Costa d’Avorio e Camerun. Dal c/c postale Tonello Achille, Piavon di Oderzo 150; Bertazzon Stefano, Farra di Soligo 52; Ditta Elca, Oderzo 300; Ortolan Bruno, Cordignano 200; Crosetta Giuliano, Brugnera 50; Maronese Arnalda, Mansuè 300; Ros Consuelo, Villanova di Prata 52; Scapolan Luigino, Ceggia 300; Buddoia GianFranco, Piavon 150; Bucciol GianCarlo, Piavon 225; Favretto Evaristo, Piavon 150; Brugnera Tarcisio, Piavon 300; Querin Luciano, Oderzo 50; Brun Angelo, Oderzo 100; Nino Anna Maria, Vazzola 100; Vadagnin Rosa, Mel 52; Comel Fabio, Mel 52; Dalla Vista Mauro, Conegliano 150; Giubilato Dora, Conegliano 28; Borga Tarcisio, Chiarano 100; Giacomini Teonisto, Chiarano 75; Parcianello Gabriele, Chiarano 100+100; Serafin Antonio, Chiarano 50+50; Tonel Giovanni, Chiarano 50+50; Serafin Stella, Chiarano 50+50; NN. Chiarano 265; Magoga Renzo, Chia- toriata terra di Bosnia-Erzegovina”. Il vescovo Sudar è incaricato per i cattolici croati all’estero, per i rapporti con lo Stato, presidente della Commissione “Giustizia e pace”, responsabile del Consiglio per la catechesi, promotore delle scuole cattoliche, presidente del Consiglio per la ricostruzione materiale della diocesi, fondatore e da anni promotore delle scuole interetniche vero segno di speranza e di pace nella martoriata terra di Bosnia. Il suo arrivo in diocesi servirà anche ad avviare il gemellaggio con la parrocchia di Teslic, in Bosnia Erzegovina, per vivere un’esperienza che monsignor Sudar definisce di “cattolicità vera, di universalità, di fraternità senza confini”. Il vescovo presiederà anche una solenne celebrazione per la pace nella chiesa nuova di Codognè, domenica 22 alle 10.30. rano 100; Battistella Maria, Chiarano 150; Borga Carlo e Lorenzo, Chiarano 100; Borga Chiara, Chiarano 100; Borga Giuseppe, Chiarano 100; Conte Eugenio, Eraclea 150; Pascon Mirella, Chiarano 150; Sala Valerio, Chiarano 200; Tonel Alice e Miriam, Chiarano 150; Biz GiamPietro, Chiarano 300; Biz Giuliano, Chiarano 300; Borga Agnese, Chiarano 150; Sartor Angela, Chiarano 150; Zamuner Katia, Chiarano 300; Zamuner Milla, Chiarano 300; Bortolin Francesco e Marta, Chiarano 200; Periel Lara, Torre di Mosto 200; Campo Laura, Cappella Maggiore 50; Conferenza San Vincenzo, S. Vincenzo di Oderzo 330. Dal c/c bancario Pollesel Stefano, Orsago 200; Coromer M. Caterina, Cordignano 50; Zago Sergio, Cessalto 50; Battistelli Bruna, Cessalto 50; Faraon Daniela,Vittorio Veneto 20; Granzotto Ada, Susegana 1200; Teot Emilio, Susegana 400; Papa Luciana, Susegana 400; Beb Line Snc, Sacile 400; Danieli Anna, Sacile 300; Plotti Mariano, Susegana 52; De Bastiani 30; Plotti Giovanni, Susegana 26; Fracas Gioele e Teresa, Susegana 17; Fracas Giampietro e Chiara, Susegana 17; Barbarotto Paolino e Maria, Farra di Soligo 330; Orzes Licia, Vittorio Veneto 300; Boscariol Francesco, Cordignano 300; Giacomini Marco, S. Lucia di Piave 210; Benetti Ivo, Vazzola 1000; Alunni Istituto Marco Fanno, Conegliano 900; Albertini don Mario,Vittorio Veneto 500; Possamai Zanin Teresa, Ogliano 250; Ros Donatella, Sacile 200; De Faveri Marcellino, Pieve di Soligo 52; Mura Franco, Pieve di Soligo 26; Marchioni GiamPietro,Vittorio Veneto 600; Pillon Vito, Conegliano 50; Zandonadi Valeria, Conegliano 50; Donadel Luciano, Rua di Feletto 50; De Conto Francesca e Diego, Pieve di Soligo 26; Iogna Prat Claudia, 300; Scatolifico Ondulkart spa, Cessalto 3500; B.M.L., Godega S. Urbano 300; Turbian Angelo, S. Giacomo di V. 156; Rigoni Aldo, Sacile 155; Fattorel Fabio e Barbara, Anzano 300; Tonon Arturo, S.Vendemiano 150; Zara Carrozzeria, Susegana 600; Cancian Giovanni, Susegana 600; Scarpa Paola, Motta di Livenza 600; Dalla Savia Alessandro, Remanzacco 300; Zanardo Italo, Susegana 300; Ongaro Lino, Conegliano 600; Zanardo M. Teresa, Susegana 250; Zanardo Antonio e Mara, Susegan 207; Corsini Giuseppe, Francenigo 182; Dario Stefano, Francenigo 175; Cimolai Renza, Francenigo 175; Biasotto Lucina, Francenigo 175; Ragogna Carmela, Francenigo 175; Lot Diomira, Francenigo 175; Zanin Mirella, Francenigo 175; Tomasella Roberto, Francenigo 175; Rosada Gemma, Francenigo 156; Pascutto Serena, Francenigo 156; Pighin Giannina, Francenigo 156; Foltran Sabrina, Francenigo 156; Sartori M. Grazia, Sacile 155; Gava Adelia, Francenigo 150; dia Rua di Feletto 157; Pesce Antonio, Cessalto 1500; Orzes GianAntonio, Colle U. 300; Rigoli Rita, Conegliano 300; Dental Protesi, Conegliano 300; Tomasella Giorgio, Conegliano 300; Berlese Carlo, Sacile 300; Baita Paola, Sacile 225; Sartori Tomasella Luisa, Sacile 225; Vazzoler Roberto, Sacile 225; Spagnol Giuseppe, Sacile 200; Pesiri Loredana, Sacile 200; Pelloia Rodolfo, Fontanafredda 200; Pessotto GianPaolo, Sacile 200; Brescancin Miriam, Sacile 200; Presta Teresa, Sacile 175; Calossi Andrea, Sacile 150; Lollo Marina, Sacile 150; Giacomel Ermanno, Sacile 150; Ros Sante, Sacile 125; Manfè Rina, Sacile 100; Bulgarelli Bruna, Sacile 100; Zandonadi Bruna, Conegliano 100; Garavello GianMaria e Adriana, Conegliano 200; Steffan Sergio, Conegliano 75; Borean Luigia, Conegliano 50; Ros Armando, Conegliano 50; Mazzer e Bellotto, Conegliano 50; Dall’Acqua Anna, Conegliano 50; Donadel Ernesto, Conegliano 50; Pillon Vito, Conegliano 50; Brescancin Enrico, Conegliano 50; Mazzer Fiorino, Conegliano 50; Mazzer Carlo, Conegliano 50; Milanese GianFranco, Conegliano 50; Cais Ettore, Conegliano 50; Chiesura Sandro, Conegliano 50; Tonon Alberto, Conegliano 50; Bin Angela Gatti, Conegliano 50; Carobolante Dino, Rua di Feletto 1200; Pesce Federico, Cessalto 1200; De Benetti Edvige, Cessalto 600; Gruppo Preghiera, Godega S. U. 500; Masutti Antonella, Stevenà 300; Bottari Maurizio, Oderzo 300; Tavian Roberto, Cordignano 300; Scuo- la Materna, Caneva 200; Masutti Luciano, Caneva 200; Dal Cin Fortunato, S. Giacomo di Veglia 200; Chiaradia Giorgio, Caneva 150; Lot Giuseppe, Sacile 150; Bertolo Giovanni e Donatella, Sacile 150; Santin Roberto, Caneva 100; Andrigo Luigino e M. Rosa, Caneva 100; Pin Coan Lidiana, Cordignano 100; Martin Marzia, Fontanafredda 100; Doimo Franca, Stevenà 100; Chiaradia Letizia, Stevenà 100; Cesa Marina, Stevenà 100; Cesa Maria, Stevenà 100; Cesa Lucia, Stevenà 100; Arpioni M. Marcella, Stevenà 100; Poletto Flora, Caneva 75; Busetto Angelo e Nives, Sacile 75; Nadin Bruno, Caneva 75; Santin Elio, Caneva 50; Sassu Michele, Maron di Brugnera 50; Rigo Idelmo, Caneva 50; Pancotto GianCarlo, Caneva 50; Manfè Pietro, Caneva 50; Manfè GianCarlo, Vittorio Veneto 50; Favaro Lucio e Barbara, Godega S. U. 25; X Matik Group srl, S. Vendemiano 1000; Bazzo Giuseppe, Sacile 150; Sartori Gabriella, Sacile 150; Corrocher Vittorino, Conegliano 75. I versamenti sono deducibili dalle imposte come previsto dalla nuova legge 80/2005. Invio aiuti effettuato a novembre (4º trimestre 2005) : In Brasile: 27.000 euro Nova Esperança; 15.000 euro Copbem; 7.500 euro Pastorale Indios; 1.000 euro S. Rita; in Congo 4.000 euro; in Kenya 16.000 euro; in Etiopia 13.000 euro; in Guatemala 2.600 euro; in Ecuador 2.000 euro; in Ciad 1.000 euro. 14 e L’AZiON Chiesa Domenica 22 gennaio 2006 CONVEGNO DI PASTORALE FAMILIARE RICHIESTO DALLO STATO Famiglia, educhi Maestre d’asilo: ancora all’amore? corso di formazione S abato 28 e domenica 29 gennaio in Seminario vescovile a Vittorio Veneto si tiene il convegno di Pastorale familiare “Famiglia educhi ancora all’amore?”. Si tratta di un momento qualificato di ricerca, confronto e comune orientamento sull’impegno educativo nel campo degli affetti e della sessualità, anche come preparazione remota al matrimonio. Questo il programma. 28 gennaio: alle 15 preghiera e lettura del messaggio del vescovo Giuseppe; alle 15.30 intervento della psicoterapeuta Monica Guarisa su “L’abc dello sviluppo pisco-affettivo - Lo sviluppo relazione-affettivo della persona dai 6 ai 18 anni”; Umberto Folena, giornalista dell’Avvenire, interviene al convegno sabato 28 gennaio alle 16.30 il giornalista Umberto Folena propone una riflessione su “L’amore più gettonato - Le proposte e i modelli maggiormente attraenti e influenti su ragazzi e giovani d’oggi”; segue dibattito. 29 gennaio: alle 9.30 pre- ghiera; alle 10 Maria e Gigi Avanti, collaboratori del Centro “La Famiglia” di Roma, si soffermano su “Quale famiglia per educare all’amore?”; alle 13 pranzo condiviso; alle 14.30 don Roberto Camilotti, vicario episcopale per la famiglia, conclude il convegno con la relazione “Nazaret: scuola speciale di educazione all’amore. La scelta della famiglia di Nazaret come modello di ambiente pedagogico che matura le persone all’amore”; alle 16 celebrazione eucaristica. Riflessioni e dibattiti il 28 e 29 gennaio in Seminario IL 30 APRILE BEATIFICAZIONE DI DON LUIGI MONZA D urante il solenne pontificale dell’Epifania nel duomo di Milano, il cardinale Dionigi Tettamanzi ha annunciato la beatificazione del venerabile servo di Dio don Luigi Monza, parroco di S. Giovanni di Lecco e fondatore dell’Istituto Secolare delle Piccole Apostole della Carità. L’annuncio fa seguito alla decisione del santo padre Benedetto XVI di beatificare don Luigi Monza il prossimo 30 aprile nello stesso duomo. S i è costituito in diocesi un “Gruppo di lavoro” che intende operare assieme al delegato diocesano nel settore delle scuole materne e nidi integrati. Il gruppo è così composto: don Giulio Fabris delegato; don Lucio Marian, parroco di Mansuè; don Claudio Carniel, parroco di Miane; Alberta Taffarel, pedagogista di Vittorio Veneto; suor Rina, direttrice “De Mori” di Vittorio Veneto; suor Caterina Cais, direttrice Istituto Moro di Oderzo; Giancarlo Bucciol, direttore didattico di Oderzo; Ivana Frare, insegnante a Bagnolo; Cinzia Merotto in Brugnera, insegnante a Col San Martino. Subito è emersa l’urgente necessità di avere un archivio-dati delle nostre scuole materne e del per- sonale per poter programmare le varie attività di coordinamento e di formazione. Per l’immediato si è chiesto alla Fism provinciale dei dati per poter dare il via alle attività. Si è inoltre deciso di dare l’avvio ad un “corso di formazione per il conseguimento dell’idoneità all’insegnamento della religione cattolica”. Quasi tutte le insegnanti delle nostre scuole materne sono sprovviste di questa idoneità e lo Stato, giustamente, oggi la richiede per tutte le nostre scuole paritarie. Le diocesi di Treviso e Vittorio Veneto hanno pensato ad un triennio di formazione per le insegnanti. Ci sarà un momento teologico-biblico, a cui IL PAPA HA SCELTO I TEMI DELLE PROSSIME GMG OPUS DEI: RITIRO PER PRETI A ROVERÈ I l Centro di incontri sacerdotali Nord Est organizza un corso di ritiro spirituale per sacerdoti da domenica 5 (alle 19) a venerdì 10 febbraio (alle 15) alla Casa incontri di Roverè Veronese-Loc. Recamao (Vr). Don Michele Dolz, sacerdote dell’Opus Dei, docente della Pontificia Università della Santa Croce, detterà le meditazioni sul tema “Attirerò tutti a me - il sacerdote come altro Cristo”. Per informazioni e richieste di partecipazione rivolgersi a: don Carlo Brezza 340-8929613, [email protected]; don Giuseppe Modena, Ca’ di David (Vr), 045-540008, [email protected]; don Giacinto Danieli, Venezia, 0415239093, [email protected]; don Francesco Cacioppo, Trieste, 040-364310, [email protected]. seguiranno altri momenti che focalizzeranno gli aspetti psicologici, evolutivi, relazionali, didattici e metodologici nell’insegnamento della religione cattolica nella scuola per l’infanzia. L’idoneità verrà data dal vescovo e sarà limitata a quel tipo di scuola. Nel prossimo numero de L’Azione verrà pubblicato il programma preciso con date, relatori e tematiche. Per questo primo anno si chiede che ogni scuola materna e nido integrato individui una persona che poi parteciperà al corso triennale di formazione. Per informazioni e iscrizioni: suor Cristina Cais telefono 0422-710226, per la bassa diocesi; don Giulio Fabris telefono 0438-500295. P apa Benedetto XVI ha scelto i temi delle prossime tre edizioni della Giornata mondiale della gioventù (Gmg): Gmg 2006, “Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino” (Sal 119, 105); Gmg 2007, “Come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri” (Gv 13, 34); Gmg 2008 (Sidney) “Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni” (At 1, 8). e L’AZiON Chiesa Domenica 22 gennaio 2006 OGGI Domenica Agenda del Vescovo IL VESCOVO COMMENTA IL VANGELO Da mercoledì 18 gennaio a mercoledì 1 febbraio: Visita i missionari della diocesi in Ciad. Il tempo è compiuto Credete al Vangelo Domenica 22 gennaio - terza del tempo ordinario - anno B Giona 3, 1-5. 10; Sal 24; 1Cor 7, 29-31; Mc 1, 14-20 Terza settimana del Salterio C ome cerniera tra l’Antico e il Nuovo Testamento sta Giovanni Battista, la voce della Parola, l’amico dello Sposo, il profeta del Messia presente. Precisa l’evangelista Marco che Gesù ha avviato la sua predicazione proprio a partire dall’uscita di scena di Giovanni il Battezzatore. Come a dire che la Parola dell’antica Alleanza cedeva il passo alla Parola della nuova ed eterna Alleanza. Parola non di un profeta, sia pur di eccezionale statura morale. Bensì, Parola del Padre che si identifica con suo Figlio. Il popolo eletto ha finalmente l’opportunità di udire la Parola della Verità direttamente da Dio, nella persona del Figlio fatto uomo. Si trattava di una opportunità unica. Impensabile. Le sue prime parole, nell’edizione di Marco, sono scultoree: “Il tempo è compiuto e il Regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo”. Il messaggio essenziale c’è tutto. Il tempo non è più amorfo e insignificante. È carico di valore. La storia precedente confluisce su quell’ora che vede il compimento delle attese e della storia dell’intera umanità: è giunto il Regno! Anzi ha piantato la sua tenda, la sua dimora in mezzo al suo popolo. Si tratta del Messia. Del Figlio stesso di Dio, Regno del Padre grazie al ponte di comunione dello Spirito. Non resta che rivolgere mente e cuore a Lui e aderire alla sua Parola di salvezza, come la più bella notizia che possa risuonare nell’umanità. Quell’annuncio essenziale, tipico di un araldo, che in questo caso è Profeta e Parola, cioè Gesù Cristo, raggiunge subito l’obiettivo: quattro pescatori, interamente intenti alla loro professionalità, si lasciano conquistare dalla voce del cuore di Gesù che li chiama, rivolgendosi in modo personale a ciascuno di loro: “Seguite me!”. Ora hanno trovato lo scopo del loro vivere, carico delle responsabilità di essere pescatori di uomini e della gioia di essere stretti collaboratori di Gesù che dà pienezza di senso al vivere al suo seguito. Per questo non esitano di lasciare lavoro e relazioni parentali affettive. Realtà che si lasciano solo se si scorge una realtà assai superiore: “Seguirono Lui!”. Essi, assieme agli altri discepoli-apostoli chiamati da Gesù, hanno vissuto intensamente il loro tempo, caricandolo di senso e valore. Al dire di Paolo nel tratto della prima ai Corinti è come se avessero percepito l’urgenza incalzante di vivere con intensità la loro missione. E dando alla loro esistenza valore di eternità. Vivendo pertanto “come se non…”, non aggrappati a nulla che si impone nella fase della vita terrena, ma interamente proiettati a ciò che dalla vita terrena trapassa nella vita oltre il tempo, nel mondo dei risorti. Sostanzialmente, con la consapevolezza che ogni istante del loro vivere doveva essere destinato alla missione. Una missione particolare, che riproduceva per esteso quella stessa di Gesù: annunciare la conversione al Vangelo. Nonostante tutte le resistenze e le difficoltà che lo stesso profeta Giona ha sperimentato quando, secondo il testo della prima lettura, era stato inviato da Dio a Ninive appunto per annunciarvi la conversione. Famiglie e comunità sono fortemente interpellate. Anzitutto nella capacità di cogliere i “tempi di Dio, carichi di grazia”, e la stessa sua presenza nella storia di tutti i giorni. E nella disponibilità conseguente ad una conversione permanente che abilita ad aderire con profitto al Vangelo assunto come criterio di valutazione e di azione. In secondo luogo, famiglie e comunità cristiane che si sentono impegnate nella storia, ma nello stesso tempo che non fanno della storia un assoluto. Consapevoli che di fatto ha valore solo ciò che per sua natura entra nella vita eterna. Di conseguenza, cariche di senso escatologico che sostiene il senso della speranza. Infine, famiglie e comunità cristiane che sanno vivere il tempo in pienezza, come luogo nel quale impegnarsi alla solidarietà fraterna, come ad esempio nel volontariato, e a non disperderlo inutilmente in divertimenti a rischio o inchiodati davanti ai mass media. + Giuseppe, vescovo Le domande dimenticate È sintomatico che uno dei più grandi etologi, cioè studiosi del comportamento degli animali, del nostro tempo, K. Lorenz, dopo aver indicato gli otto peccati capitali della nostra civiltà, fra i quali la minaccia atomica e il pericolo della distruzione dell’ambiente, abbia in ultimo concentrato la sua attenzione su una malattia che sta minacciando direttamente l’uomo. Una malattia sottile che insidia l’uomo nella sua stessa natura, nelle sue qualità più specificamente umane. Cioè l’uomo sta perdendo se stesso, sta scendendo dal gradino che gli spettava come re del creato. Non ci può essere previsione più grave. Qualcosa del genere sta dicendo anche uno dei più affermati filosofi italiani contemporanei, U. Galimberti, lo studioso della psiche e della techne. La tecnica, egli afferma, ha preso il sopravvento e ha ridotto ai minimi termini la forza della ragione. In queste condizioni si trova oggi l’uomo della cosiddetta post-modernità. La debolezza del pensiero è forse la caratteristica più fondamentale del nostro tempo. Altri, E. Severino per esempio, pensano che sia vero l’inverso, che cioè sia il pensiero debole ad aver generato il dominio della tecnica. Il risultato è, comunque sia, lo stesso. Soffocato dalla tecnica, l’uomo di oggi sta dimenticando, o ha già dimenticato, perfino le domande fondamentali dell’esistenza umana, che hanno accompagnato l’umanità in tutto il percorso della storia. Sono le do- 15 mande che figurano all’inizio della Costituzione conciliare Gaudium et spes e che Giovanni Paolo II aveva richiamato nella sua enciclica Fides et Ratio: “Chi sono? Da dove vengo e dove vado? Perché la presenza del male? Cosa ci sarà dopo questa vita?”. Interrogativi presenti negli scritti sacri di Israele, ma che ritroviamo anche negli antichi testi dell’India, in Confucio, Lao-Tze, Buddha, in Omero, nelle tragedie greche, in tutti i filosofi antichi e moderni. “Sono domande che hanno la loro comune scaturigine nella richiesta di senso che da sempre urge nel cuore dell’uomo”. Le domande fondamentali dell’esistenza umana. Domande che esulano dai compiti della tecnica. Fi- no a ora ci è stato insegnato che a queste domande non era possibile dare una risposta. Oggi vengono eliminate le stesse domande. Dalla crisi della risposta alla crisi della domanda. Sullo sfondo si avverte abbastanza chiaramente la crisi profonda che sta colpendo l’umanità. Stando così le cose, l’ipotesi della morte dell’uomo non è poi tanto improbabile. Si sta avverando la profezia di Lorenz. Scrive U.Galimberti con lodevole chiarezza: “L’età della tecnica ha abolito questo scenario umanistico, e le domande di senso che sorgono restano inevase, non perché la tecnica non sia ancora abbastanza perfezionata, ma perché non rientra nel suo programma trovar risposte a simili domande. La tecnica infatti non tende a uno scopo, non promuove un senso, non apre scenari di salvezza, non redime, non svela la verità: la tecnica funziona”. Non le si può chiedere di più. E così il nichilismo è alle porte. L’uomo della tecnica è l’uomo dimezzato, ridotto a una sola dimensione, depauperato delle sue qualità originarie e VEGLIA DI PREGHIERA PER L’UNITÀ DEI CRISTIANI L unedì 23 gennaio, alle 20.30 nel duomo di Motta di Livenza, avrà luogo la veglia di preghiera per l’unità dei cristiani presieduta dal vescovo emerito Alfredo Magarotto. Guiderà la meditazione padre Roberto Giraldo con la partecipazione di alcuni studenti dell’Istituto San Bernardino. CORSO DI AGGIORNAMENTO PER IL CLERO DIOCESANO L unedì 23 gennaio dalle 9.30 alle 11.30 in seminario vescovile si tiene il primo incontro del corso di aggiornamento del clero. Don Alberto Sartori proporrà una riflessione sul complesso quadro culturale, caratterizzato tra l’altro dal relativismo, come più volte sottolineato da papa Benedetto XVI. IL 29 GENNAIO GIORNATA DEI MALATI DI LEBBRA D omenica 29 gennaio si celebra la 53ª Giornata mondiale dei malati di lebbra. Tema: “Sognare un mondo senza lebbra. Non esistono sogni troppo grandi”. SABATO 4 FEBBRAIO VEGLIA PER LA VITA S abato 4 febbraio, alle 20.30 nella chiesa di Santi Pietro e Paolo in Vittorio Veneto, il vescovo Giuseppe presiede la Veglia di preghiera in occasione della 28ª Giornata per la vita che ha per tema “Rispetta la vita”. La Veglia è promossa da Movimento e Centro di aiuto alla vita, Casa “Mater Dei”, Centro pastorale per la famiglia. fondamentali. Così incapsulato nella civiltà delle macchine, come Charlot nel film Tempi moderni, l’uomo di oggi perde la parte migliore di se stesso, quella che lo distingueva da tutte le altre creature, alle quali, secondo la Bibbia, egli doveva imporre il nome, cioè indirizzarle e dirigerle. Da dominatore a dominato, da signore a schiavo, da gestore a gestito. Nessuno avrà il coraggio di considerare segni e annunci di progresso questi ripetuti passaggi. È la vicenda dell’apprendista stregone. Proprio su questo sfondo, Benedetto XVI, nel suo discorso di Natale, ha unito la sua voce al grido di allarme che risuona ormai da più parti: “L’uomo dell’era tecnologica rischia di essere vittima degli stessi successi della sua intelligenza e dei risultati delle sue capacità operative, se va incontro a un’atrofia spirituale, a un vuoto del cuore”. Un rischio. Il richiamo del Papa forse giunge ancora in tempo. Purché trovi la necessaria risonanza negli uomini di buona volontà. Giordano Frosini Offerte per la Casa Mater Dei O fferte per la Casa Mater Dei versate nei mesi di novembre e dicembre 2005. NN. 250,00; NN. Meschio 100,00; Amici di Marco e Cristina Carrer 750,00; Parenti e amici in memoria di Giuseppina Feletti Mattiuzzi 250,00; Parenti e amici in memoria di Sergio Fadelli 750,00; Amici del ’39 di San Giacomo di Veglia in memoria di Sergio Fadelli 70,00; Parrocchia di Meschio, Fondo solidarietà 100,00; Parrocchia di Cordignano 150,00; Feltrin Claudio e Zandonadi Marilena in occasione del matrimonio 200,00; Parrocchia di Meschio, Fondo solidarietà 100,00; Biasi Adriana e Sala Maurizio 20,00; Un sacerdote giovane 250,00; Autotrasporti Della Giustina 300,00; NN. 250,00; NN. 250,00; NN. 2.000,00; Caritas di San Martino di Colle Umberto, 60,00. 16 e L’AZiON Omnibus Domenica 22 gennaio 2006 ALLA CHIESA DI SOLIGHETTO 27 GENNAIO GIORNATA DELLA MEMORIA 500 mila zingari uccisi dai nazisti P iù di 500 mila zingari sono stati uccisi nei campi di sterminio nazisti. Una storia dimenticata. Una storia non ancora scritta abbastanza. Ricordarla nel giorno della memoria è un atto dovuto. Nei vari processi contro i nazisti responsabili di crimini contro l’umanità, primo fra tutti quello di Norimberga, mai nessuno si preoccupò di sentire la testimonianza di uno zingaro. I racconti dei superstiti e i documenti di storia ci ricordano che per i nazisti esisteva anche una “questione zingara”. Ad Auschwitz c’era un’apposita sezione a loro dedicata: lo Zigeunerlager. I rom non incontrarono la morte solo ad Auschwitz ma anche nei lager di Dachau, Lachenback, Majdanek e Mauthausen. Un triangolo nero con il vertice capovolto, a volte affiancato dalla lettera z, che stava per zigeuner, “zingari”. Questo era il segno che individuava i rom nello Zigeunerlager, ovvero il campo degli zingari. Un marchio che, come la stella gialla per gli ebrei, rappresentava l’appartenenza ad una razza pericolosa, una minaccia per la sublime razza ariana. I nazisti, nella loro ossessiva ricerca della perfezione, avevano individuato A CORDIGNANO: Musiche e testimonianze per il giorno della memoria P er il Giorno della memoria il Comune di Cordignano organizza domenica 29 gennaio la manifestazione “Il giorno della memoria”, una riflessione improntata al ricordo e alla speranza. A partire dalle 15 al teatro comunale di Cordignano verranno eseguite alcune musiche e dei canti ispirati al tema eseguiti dall’orchestra “Akkordi(gnano)” della scuola comunale di musica “A. Felet”, dalla corale di San Cassiano del Meschio, dalla corale di Santo Stefano, dal Coro Mesulano e dal Gruppo Gospel di Cordignano. L’associazione teatrale “Fiabeggiando” interpreterà alcuni testi poetici e sarà possibile ascoltare la straordinaria testimonianza del gruppo ex Internati Cordignano. (EB) teoricamente il gene che determinava l’istinto al nomadismo: il wandertrieb. Pertanto lo zingaro era considerato ladro, truffatore, assassino e nomade per cause genetiche. In questo modo, a distanza di mezzo secolo, erano state riportate in vita con maggior vigore e con l’avallo di una scienza fantasiosa le teorie lombrosiane, nelle quali si sosteneva che lo zingaro aveva un istinto ladresco. Insomma lo zingaro era predeterminato, nasceva ladro e delin- A CONEGLIANO: Cecchinel presenta “Perché ancora” A nche Conegliano omaggia la Giornata della memoria. Il 27 gennaio, alle 18 a palazzo Sarcinelli, verrà ufficialmente presentato “Perché ancora”, la raccolta di versi tra italiano e dialetto con cui il poeta di Lago Luciano Cecchinel rende omaggio ai protagonisti della Resistenza nel Vittoriese. Un componimento per ognuno, quasi come l’antologia di Spoon River. Alla presentazione, oltre a Cecchinel, parteciperanno il sindaco di Conegliano Floriano Zambon e il suo assessore alla Cultura Loris Balliana; Franco Concas, presidente dell’Istituto per la storia della Resistenza nel Vittoriese che stampa “Perché ancora”; Claude Mouchard e Martin Rueff, critici francesi, grazie ai quali il libro nasce in edizione bilingue. (TB) PELLEGRINAGGIO: A fine maggio il Papa ad Auschwitz B enedetto XVI intende visitare l’ex campo di concentramento nazista di AuschwitzBirkenau durante il suo viaggio in Polonia, che dovrebbe realizzarsi alla fine del maggio prossimo, secondo quanto ha affermato il portavoce dell’arcivescovo di Cracovia, monsignor Stanislaw Dziwisz. Alberto Gasbarri, incaricato della preparazione dei viaggi apostolici, ha visitato nel corso della settimana scorsa i diversi luoghi che potrebbero essere inseriti nell’itinerario della visita di Benedetto XVI in Polonia, fra i quali l’antico campo di sterminio, di cui è stato commemorato il 60º anniversario della liberazione il 27 gennaio del 2005. CONCERTI ODERZO Venerdì 20, alle 21 alla birreria del Bowling Tom Cat, si terrà il concerto della band “La mente di Tetsuya” (cover cartoni animati giapponesi). VITTORIO VENETO Al bar Duomo di Ceneda venerdì 20, alle 21.30, si terrà il concerto dell’acoustic blues duo “M. Napoletano & F. Risi”. L’ingresso è libero. MOSTRE GAIARINE Domenica 22, alle 11 a villa Altan di Campomoli- quente e la logica conseguenza era l’incorreggibilità del suo comportamento. È solo nel 1980 che la Germania riconosce loro la dignità di vittime, affermando che avevano subito, durante il regime nazista, una persecuzione razziale. Qualcuno sostiene che la negazione della questione zingara nasconda un problema concreto: il risarcimento dovuto alle vittime del nazismo. Altri che le condizioni di emarginazione sociale e di negazione di diritti dei rom nell’Europa a 25 paesi continuino a persistere. Fare memoria anche della shoah degli zingari è segno di civiltà, ma anche occasione di riflessione sulla nostra società. In Italia vivono circa 100 mila zingari, dei quali la metà è stanziale, dimora cioè stabilmente in un luogo. Recenti indagini sociologiche confermano che la gente ha paura degli zingari e in genere dei diversi. Questa paura genera poi spesso pregiudizi e incomprensioni e questo alimenta l’intolleranza e a volte fa dimenticare la storia. Enrico Vendrame Esperto di diritti umani nerdì dalle 10 alle 13.30. Donate due opere di Paolo Possamai L a chiesa di Solighet- Laura Sanmartin Possato deve molto ai Pos- mai. samai. I suoi marmi sono La Stele funebre del pausciti quasi tutti dalla bot- dre Antonio, raffigurante tega del celebre “sior” Pao- una fanciulla orante, fu elo. Era la seconda metà del- seguita intorno al 1890 per l’Ottocento. decorare la tomba del paDa poco più di un mese dre Antonio (1832-1887) altre due openel cimitero re artistiche di di Pieve di SoPaolo Possaligo. L’artista mai arricchiha rappresenscono la chietato la giovasa. Si tratta del ne Maria, fiBattesimo di glia di AntoGesù e della nio e quindi Stele funebre sorella di Paodel padre Anlo, che prega tonio. Entramin posizione be sono state eretta. I critici Particolare del Battesimo di Gesù d’arte condonate dai discendenti del cordano nel Possamai e sono state i- definire l’opera “pregevonaugurate lo scorso 8 di- le”, frutto della libertà creacembre, data di inizio dei tiva di “sior” Paolo. La Stefesteggiamenti per il 150º le è stata collocata nella anniversario dell’istituzio- cappella della Madonna a ne della parrocchia di So- sinistra dell’altare. L’opera lighetto. è dono di Paolo Possamai, Il Battesimo di Gesù ri- nipote del “sior” Paolo, a sale al 1904. Analoga ope- nome e in memoria della ra in marmo spicca nel- consorte Carla Piasenti. l’ancona marmorea del Prima di essere esposti duomo di Serravalle. A So- in chiesa, gli altorilievi solighetto è stata posta nel la- no stati restaurati dalle mato destro della cappella del ni esperte di un altro artibattistero. Quest’opera è sta di Solighetto, Dario stata donata dalla signora Bianco. TEATRO DA PONTE: PASIONES,TANGO Y MUSICAL D omenica 22 gennaio, al teatro Da Ponte di Vittorio Veneto alle 20.45, la compagnia “Vientos del sur de Buenos Aires” presenta “Pasiones - Tango y musical”. L’amore, la seduzione, la notte, gli incontri, le feste, il calcio: questo è Pasiones. Uno spettacolo che rompe definitivamente con lo schema tradizionale delle rappresentazioni del tango, trasformandosi in un musical capace di conquistare, coinvolgere, commuovere. Informazioni: telefono 0438-553836, 0422-540480. TEATRO ACCADEMIA: MUSICAL “SARANNO FAMOSI” I l musical “Saranno Famosi” arriva al teatro Accademia di Conegliano con un duplice appuntamento: sabato 21 gennaio alle 21 e domenica 22 alle 16. Lo spettacolo, tratto dal celebre film di Alan Parker, racconta la storia di un gruppo di giovani studenti della New York School che fanno di tutto per soddisfare il proprio sogno: poter lavorare un giorno in uno show di Broadway. Da un’idea di David De Silva, testo di Josè Fernandez, coreografie di Stefano Bontempi. Biglietti da 10 a 22 euro. ALTRI APPUNTAMENTI no, verrà inaugurata la mostra fotografica “Il fiume Livenza. Natura e civiltà da riscoprire”. La mostra, che chiuderà il 24 febbraio, è aperta al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 14.30 alle 18.30. Per visite in altri orari telefono 0434-756520. ODERZO A palazzo Foscolo è aperta fino al 29 gennaio la mostra “Premio architettura Città di Oderzo 2005”. Orario di apertura: dal mercoledì al sabato dal- le 9 alle 12 e dalle 15.30 alle 18.30, domenica dalle 15.30 alle 18.30. MONACO DI BAVIERA L’Istituto di cultura del Consolato generale italiano ospita la mostra del pievigino Livio Ceschin “Memorie incise. Opera grafica 1995-2005”. L’esposizione, aperta fino al 23 febbraio, è visitabile lunedì, martedì e giovedì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17, mercoledì dalle 15 alle 19, ve- SANTA LUCIA DI PIAVE Sabato 21 alle 17.30 all’ex filanda il Comune, nell’ambito delle manifestazioni fieristiche, organizza lo spettacolo di clown per bambini “Paride Orfei show”. VITTORIO VENETO Giovedì 26, alle 20.45 alla biblioteca civica, la Pro Vittorio cura l’incontro “La filanda: storie di donne, idee e fatti. Sviluppo graduale di una diversa struttura economica e sociale”. Ingresso libero. FANTOZZI E NOZZA A RADIO PALAZZO CARLI I l presidente di Antonveneta, Augusto Fantozzi, e il direttore della Caritas italiana, monsignor Nozza, inaugurano la nuova serie di interviste e resoconti settimanali di Radio Palazzo Carli. “Settimana Rpc”, infatti, prende il posto dell’“Intervista della settimana”. La rubrica porta la firma di Francesco Dal Mas e Giulia Riva. Fantozzi fa il punto su bancopoli. Nozza parla a 360 gradi di bancopoli, questione morale, nuove povertà, accordi con la Regione Friuli Venezia Giulia per la cooperazione internazionale, nonché della nuova enciclica del Papa e dell’anniversario del terremoto in Friuli. In onda sabato e domenica alle 10.30 su Radio Palazzo Carli. Domenica 22 gennaio 2006 inema & FREGONA Mercoledì 25, alle 20.45, la rassegna “Densiloc. Tre film per pensare alla montagna” irrompe al Circolo di Sonego con “La via invisibile” di Franco Michieli. PORDENONE Mercoledì 25, alle 20, Cinemazero ospita, nell’ambito della retrospettiva su Orson Welles, la proiezione di “Falstaff” e “Il processo”. SAN DONÀ DI PIAVE Giovedì 26, alle 20.45, il cinema teatro Don Bosco proietta “La sposa siriana” di Eran Riklis. Ingresso 4 euro. Teatro VITTORIO VENETO Venerdì 20, alle 21, il Collettivo di ricerca teatrale propone al parco Fenderl “Frammenti di vite condivise” di e con Norberto Presta. Prenotazione obbligatoria. VITTORIO VENETO Sabato 21, alle 20.30, il patronato Costantini Fiorentini ospita lo spettacolo di Lorenzo Morao “El mondo zè tondo”, interpretato dalla compagnia del Piccolo Borgo Antico. Ingresso a offerta libera. CANEVA Sabato 21, alle 20.45 all’Auditorium comunale, la compagnia “Cibìo” rappresenta CONEGLIANO Sabato 21 alle 21 e domenica 22 alle 16 debutta al teatro Accademia il musical “Fame - Saranno Famosi”. CONEGLIANO Sabato 21 alle 21 e domenica 22 alle 16 la compagnia Tarvisium Teatro propone all’auditorium Dina Orsi lo spettacolo “Una prestazione eccezionale”. SANTA LUCIA DI PIAVE Domenica 22, alle 16, il Collettivo di ricerca teatrale si esibisce alle Filande in “Angiolina e Angiolino”. L’ingresso è libero. PORDENONE Domenica 22 il Teatro comunale Giuseppe Verdi propone “Variazioni sul cielo”, di Margherita Hack e Sandra Cavallini. CONEGLIANO Martedì 24, alle 20, la Contrada Teatro Stabile di Trieste debutta al teatro Accademia con “I viaggi di Marco Polo”, pièce liberamente tratta da “Il Milione”. Teatro per bambini BELLUNO Domenica 22, alle 16, è di scena al Teatro comunale lo spettacolo della compagnia Teatro Pirata “Circus on ice”. PORDENONE Domenica 22, alle 16.15, il Teatro Telaio di Brescia calca l’auditorium Don Bosco con “Viaggio nella notte blu”. Ingresso adulti 4 euro, bambini 3,60 euro, soci Ortoteatro 3 euro. PIEVE DI SOLIGO Giovedì 26, alle 10.30, è di scena al teatro Careni lo spettacolo “Il re morto di fame”, interpretato dalla compagnia Teatro Evento. Scarlett Johansson vera il regista fra gli attori (non sono novità); la fotografia ci mostra una Londra riconoscibile ma non da cartolina, le sequenze si succedono con perfetto senso del ritmo, lo spettatore è catturato all’inizio e non viene mollato fino alla fine; gli attori sono perfetti per le parti. Era da tempo che Woody Allen non ci dava un film così. Match Point racconta la storia di Chris Wilton (Jonathan Rhys-Meyers), tennista di umili origini irlandesi, che comincia la scalata della società londinese. Al circolo del tennis in cui è insegnante fa amicizia con il giovane Tom Ewett (Matthew Goode) e viene adottato dall’intera famiglia: serate all’opera, weekend nella villa in campagna, fidanzamento con Chloe (Emery Mortimer). Ma viene attratto dalla fidanzata americana di Tom, Nola Rice (Scarlett Johansson), e quando lui la lascia la passione si scatena. Non sta bene raccontare il resto, dirò solo che Chris si trova a fare una scelta; è un N ell’ambito dei temi legati al “Giorno della memoria” Retequattro trasmette il film drammatico Il processo di Norimberga (martedì, 21) facendolo seguire da un dossier di Appuntamento con la storia di Alessandro Cecchi Paone (23.25). Giovanni Minoli ricostruisce I l “Giorno della memoria” dell’Olocausto è per l’Italia il 27 gennaio, ma solo La7 trasmette il film drammatico Conspiracy (21.30), che ricostruisce un momento cruciale della guerra. Le altre reti ne parlano in altre giornate: tra i migliori film ci sono il drammatico Il pianista di Roman Po- A boliamo i film di Natale, o meglio lo spirito buonista che ci fa accettare le commedie italiane che probabilmente in altre stagioni avremmo giudicato con maggiore severità. Leonardo Pieraccioni ha perduto il tocco leggero del Ciclone e risolve troppe scene con battute volgari. Ti amo in tutte le lingue del mondo ha una partenza non male: la festa a sorpresa per la moglie che risponde al telefonino e si rivela traditrice. Ma poi si perde nel solito carrozzone di macchiette toscane (ci sono un irriconoscibile Panariello e un collega assatanato), il nostro è un improbabile professore di ginnastica con un’alunna innamorata di lui. Ci mette mezzo film a scoprire che si è innamorato della madre di lei e per uscire dagli impicci infila un’inverosomiglianza dietro l’altra. (GDR) TV l’eccidio della divisione Acqui a Cefalonia nel 1943 in La storia siamo noi (Raitre, lunedì, 23.40) e l’immaginario hollywoodiano sull’Olocausto in Imaginary Witness” (Raitre, mercoledì, 0.40). Per La grande storia va in onda il documentario “Suoni dal silenzio” (Raitre, venerdì, 23.40). lanski (Raiuno, mercoledì, 21) e Jakob il bugiardo di Peter Kassovitz (Retequattro, domenica, 23.15). Tra gli altri segnalo il film d’azione Léon di Luc Besson (Italia 1, venerdì, 21) e il notturno Via dalla pazza folla di John Schlesinger (Retequattro, mercoledì, 2.20) di Thomas Hardy con Julie Christie. O le mosse d’anca, anche se i quiz di Gerry Scotti sono più stimolanti. Sono encomiabili gli studenti che si affrontano su “Cronaca di una morte annunciata” di Gabriel Garcia Marquez per arricchire la biblioteca scolastica in Per un pugno di libri (Raitre, domenica, 18), con la guida di Neri Marcorè. I ca si corrono prove valide per la combinata femminile, discesa a St. Moritz, Svizzera (Raidue, 11.40) e quella maschile, lo slalom a Kitzbühel, Austria (1ª manche, Raitre, 10.25, 2ª manche 13.10). Venerdì il Supergigante femminile si corre a Cortina d’Ampezzo (Raidue, 10.25). C litti imperfetti (Canale 5, lunedì, 21) con “Bella da morire” e “La trappola”. E Raitre inaugura il programma Unità per l’analisi del crimine violento dedicata a un nucleo di agenti scelti della polizia italiana, diretto dal dottor Carlo Bui (sabato, 23.40): otto puntate per raccontare come opera. È e per l’ultima volta la compagnia si esibisce sotto il tendone (il locale della periferia milanese è invece al ventesimo anno). La televisione (Mediaset) si celebra nella ventiduesima assegnazione dei Telegatti presentata da Pippo Baudo e Michelle Hunziker (Canale 5, mercoledì, 21). gni giorno da lunedì a venerdì Amadeus e Gerry Scotti si contendono gli spettatori del pomeriggio con L’eredità (Raiuno, 18.50) e Chi vuol essere milionario (Canale 5, 18.55). Sembra che il gioco di Raiuno abbia la meglio, con le sue domande più legate alla cultura generale e con n attesa delle Olimpiadi invernali continuano gli appuntamenti con la Coppa del Mondo di sci. Sabato si incomincia con la discesa libera maschile da Kitzbühel, Austria (Raidue, 11.25) e si prosegue con quella femminile da St. Moritz , in Svizzera (Raidue, 13.30). Domenion i tre episodi di domenica, “Gita di classe”, “Il vecchio e il mare” e “Il cerchio si chiude” (Raiuno, 20.45) e i due di lunedì, “Furore” e “La resa dei conti” (Raiuno, 21), si chiude la serie Gente di mare che ha visto protagonista la Guardia costiera. Prosegue la serie R.I.S. - Deiniziata una nuova serie della Corrida condotta da Gerry Scotti (Canale 5, sabato, 21), e ripartono anche I raccomandati con Carlo Conti (Raiuno, martedì, 21). Zelig Circus (Canale 5, venerdì, 21) festeggia i dieci anni di televisione con Claudio Bisio e Vanessa Incontrada segno dei tempi che compia quella apparentemente più giusta moralmente, ma si dimostri opportunista e cinico. Il potere e il denaro corrompono, la giustizia ha gli occhi bendati, la fortuna dà una mano e pazienza per i “danni collaterali”. Non si ride molto, ma c’è molto da riflettere, e non è poco. Gianfranco Da Re LEO HA DELUSO SCELTI PER VOI da GdR CULTURA GAIARINE Sabato 21, alle 20.45 a villa Altan di Campomolino, verrà proiettato “Iris un amore vero” (di R. Eyre, 2001). GODEGA DI SANT’URBANO Sabato 21, alle 20.30, il Pala Ingresso ospita la pièce “Accadde nel 2031” con il Collettivo di ricerca teatrale. FILM PIEVE DI SOLIGO Venerdì 20, alle 21, il cinema Careni proietta “Veronika Voss”, di Fassbinder (1982). Ingresso 4 euro. Sabato 21 alle 18 e alle 22 e domenica 22 alle 15, 18 e 20.30 è la volta di “Vizi di famiglia” di Rob Reiner. Ingresso 5 euro, ridotto 4 euro. PRATA DI PORDENONE Sabato 21, alle 21.15 al teatro Pileo, si terrà lo spettacolo comico “Pigna secca e pigna verde”. Ingresso 3 euro, gratuito per i bambini sotto i dieci anni. L’ ultimo film di Woody Allen, Match Point, non si può propriamente chiamare un ritorno, dato che il regista newyorkese gira un film all’anno, ma rappresenta sicuramente una novità: dura più di due ore, è targato Gran Bretagna, è ambientato a Londra e ha una colonna sonora di brani d’opera. È una commedia nera e non anno- QUIZ ODERZO Venerdì 20, alle 21, il circolo Pietro Dal Monaco propone l’ultimo film di Wim Wenders “Non bussare alla mia porta”. ASOLO Sabato 21, alle 21.15 al teatro Duse, debutta “Il Friuli” di Pier Paolo Pasolini in prima regionale, nell’ambito della rassegna Centorizzonti. Ingresso da 10 a 8 euro. SPORT SAN DONÀ Venerdì 20, alle 20.45, il cinema Don Bosco propone il documentario di Byambasuren Davaa “La storia del cammello che piange”, candidato italiano all’Oscar 2005. Ingresso 4 euro. Bel ritorno di Allen “AAA… cercasi famiglia normale”. L’ingresso è libero. TELEFILM VITTORIO VENETO Venerdì 20, alle 20.30 alla biblioteca civica, verrà proiettato “The agronomist” (J. Denne, Usa, 2004). Ingresso 2 euro. “MATCH POINT” INVITA ALLA RIFLESSIONE SULLE RELAZIONI DEL GIORNO D’OGGI VARIETÀ Cineforum T eatro FILM C 17 RAPPORTO L’informazione italiana oscura le più gravi crisi umanitarie in atto nel Terzo Mondo L’ ultimo rapporto di Medici senza frontiere denuncia la scarsità di spazio che l’informazione italiana ha dato alle dieci più gravi crisi umanitarie avvenute nel 2005 nei paesi in via di sviluppo. Migliaia di vittime, di profughi e rifugiati, massacri, atti di violenza a causa di conflitti in atto fra etnie diverse o da lotte fra i governi e le fazioni ribelli. Ci sono stati in cui questi conflitti sono in corso da decenni: in nazioni come la Somalia solo poche organizzazioni umanitarie si avventurano a portare aiuti proprio a causa delle violenze. Persino della tragedia dell’Aids si ignorano molti aspetti, come la mancanza delle versioni pediatriche dei farmaci allunga-vita per i bambini a cui è diagnosticata la presenza del virus dell’Hiv. Nel 2005 i tg hanno dedicato circa l’11% del loro tempo ai paesi in crisi (l’anno prima era stato il 17%), quasi tutto monopolizzato dallo tsunami e dall’Iraq e su aspetti che non sono legati alla situazione umanitaria dei civili. E pensare che, per renderci cittadini del mondo più consapevoli e meno distratti, basterebbe dare meno spazio alle non notizie della politica italiana! 18 e L’AZiON o Sacro_contemporane Domenica 22 gennaio 2006 GLI ARTISTI / Michelin, pittore, scrittore e lettore Corpi, figure e persone in continuo divenire C ontinua fino al 5 febbraio a palazzo Sarcinelli a Conegliano la mostra “Sacro_contemporaneo”, organizzata da L’Azione nell’ambito degli eventi per il novantesimo anniversario di fondazione. Continuiamo a presentare i cinque autori che espongono alla mostra: in questo numero presentiamo Francesco Michelin. F volto_1998, sanguigna su carta rancesco Michielin, nato a Villorba (Treviso) il 29 agosto 1954, scopre l’interesse per il disegno, e per l’arte in generale poi, alle scuole elementari dove, durante i dettati, sente la necessità di integrare lo scritto con dei disegni. Nel 1972 si diploma al Liceo artistico di Venezia e inizia l’insegnamento al Liceo artistico di Treviso, dove tuttora è docente di Discipline artistiche. Dal 1972 al 1976 frequenta inoltre l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Villorba e i suoi dintorni, con le ville del Settecento o le opere di Palma il Giovane, sono per lui importanti fonti d’ispirazione che lo portano a dedicarsi al paesaggio, al ritratto e a coltivare inoltre un interesse per i giardini. I soggetti che predilige sono inoltre: corpi, fi- gure e persone spesso ispirate da amici e conoscenti, arrivando poi ad una rappresentazione informale, espressionistica, ispirata in particolar modo dalla “nuova figurazione” di Francis Bacon. Nel 1980 si trasferisce a Valmareno in una casa al limite del bosco, immersa nella natura, e in quei luoghi che gli permettono di approfondire le sue conoscenze artistiche. che questi devono avere con la stanza che li ospita, i gesti dell’artista e la forma. I materiali utilizzati sono carta e tele di lino, di grandi e piccole dimen- volti_1972, olio su tela infanzia_2004, olio su tela L’ELEMENTARE MAZZINI IN VISITA GUIDATA Lo sguardo incantato e le domande dei bambini incuriositi dall’arte L’ stanza_2001, olio su tela ORARI Presentando alla cassa il presente coupon si può usufruire di una VISITA GUIDATA GRATUITA alla mostra (massimo 25 persone), con un ingresso a prezzo ridotto (euro 2,50). È consigliata la prenotazione al n. 0438 413317 Promozione valida tutti i venerdì alle ore 17.30 Tutte le sue attività (di pittore, scrittore, lettore ed insegnante) sono estremamente legate fra loro; ognuna attinge e si arricchisce dall’altra. Realizza immagini che possono diventare un’icona, ma che non costituiscono però un lavoro finito. Ogni opera crea una continuità con ciò che nascerà poi, ogni opera è un divenire altro di se stessa. Ciò che ricerca nei suoi lavori sono anche le relazioni sioni, con pittura ad olio, tempera, pastello, carbone, grafite, sanguigna, fusaggine. Per il tema del sacro, inteso come istantaneità, Michielin ritorna a rappresentare le forme del visibile, inserite però in dimensioni mitiche, profonde e mistiche; ogni soggetto si ricollega ad elementi sacri, come ad esempio la croce. L’ampia gamma cromatica (azzurri, verdi, rossi) crea forti contrasti chiaroscurali, che non contengono però un vero intento espressionistico. SEDE: Palazzo Sarcinelli, via 20 Settembre a Conegliano ORARI: Fino al 5 febbraio, da giovedì a domenica: dalle 9 alle 19 (per gruppi aperto in altri orari su prenotazione). BIGLIETTI: intero: 4,00 euro; ridotto: 2,50 euro (gruppi, carta d’argento, diversamente abili); scuole: 0,50 euro (ingresso gratuito per insegnanti); laboratori e visite guidate: 60,00 euro per massimo 25 partecipanti INFORMAZIONI: www.lazione.it, Astarte Servizi Culturali telefono 3476428685, fax 0438-410968, [email protected] arte pittorica può destare forti emozioni ed evocare suggestioni fantastiche fin dalla più tenera età, fin dalla scuola primaria. Lo dimostrano i tanti visi rapiti e gli sguardi incantati dei bambini della scuola elementare Mazzini di Conegliano, in visita alla mostra. Accompagnati dall’insegnante Maria Mangialetto, i 34 piccoli allievi delle due classi prime hanno osservato con entusiasmo e con stupore le caratteristiche espressive dei dipinti, rimanendo colpiti e incuriositi da alcune peculiarità stilistiche, in grado di favorire una sintonia immediata con il loro mondo interiore e il loro immaginario fantastico. «È stata un’esperienza più che positiva, senza dubbio da ripetere- spiega la maestra Mangialetto- Come prima visita didattica a un’esposizione artistica ho riscontrato nei bimbi molto interesse, molta partecipazione e una sensibilità spontanea verso i colori più sgargianti, i contrasti cromatici, le opere di grandi dimensioni, le storie e le vicende narrate dalle immagini, i soggetti rappresentati, figure o paesaggi, più familiari ai vissuti infantili e, quindi, più facilmente riconoscibili». L’itinerario artistico-educativo lungo le stanze dei 5 artisti protagonisti non ha per nulla intimorito o annoiato i piccoli visitatori. Anzi l’incontro con determinati dipinti si è rivelato particolarmente avvincente, perché ha messo in gioco il loro sentimento intuitivo verso il sacro e i suoi simboli, li ha stimolati a volerne sapere di più sulle emozioni dell’artista, sulle tecniche pittoriche, sulle tematiche della fede, con tante domande relative alla nascita dell’uomo, alla presenza di Dio nella loro vita. «Non tanto l’originalità delle forme ma il mondo magico di certi dettagli e di determinate rappresentazioni ha calamitato il loro interesse- puntualizza la maestra - Li ho visti attratti e letteralmente folgorati dall’“Infanzia” di Michielin e dalla leggenda di Bianca di Collalto, motivo ispiratore dell’opera, dai dipinti di Politino specialmente il “Trittico della vita” con le sfumature del- l’acqua, dall’“Origine” con la sequenza dell’uomo che esce dal deserto, dal forte impatto cromatico delle pitture di Morago, dal sole splendente, immenso e radioso della “Grande madre” di Martina, dal suo uso tutto speciale delle scope nella tecnica esecutiva dei quadri». Molto abile nel suscitare coinvolgimento nei bambini la guida Francesca Toninato, responsabile dei laboratori artistico-didattici, che ha seguito e incoraggiato le classi anche nelle attività pratiche, ossia nella fase conclusiva della sperimentazione diretta e concreta all’interno dell’atelier - laboratorio. «Abbiamo beneficiato di uno spazio didattico davvero predisposto a regola d’arte per i nostri scolari e con il supporto di personale preparatoprecisa Mangialetto- che ha permesso di puntualizzare in modo ludico e divertente con tempere, pennelli, forme e carta i concetti fondamentali acquisiti durante il percorso sui colori primari e sulle differenti combinazioni cromatiche». Elena Pilato dai Nostri Paesi Vittorio Veneto ACERRIME DISCUSSIONI SULLA RIFORMA DEI CONSIGLI DI QUARTIERE VOLUTA DALLA MAGGIORANZA Più funzionali...o imbavagliati? L e modifiche allo statuto e al regolamento dei Consigli di quartiere dividono ancora maggioranza e opposizione. I nodi più controversi sono la riduzione dei membri da 10 a 7, l’aumento del quorum perchè le elezioni siano va- lide dal 15 al 25 per cento e il voto uninominale. Ma forse la vera polemica riguarda l’istituto stesso dei quartieri. Devono rimanere o sono un peso inutile? La politica ne è una componente necessaria o deve rimanere tassativamente fuo- vvocato Gentile, perché era importante mettere mano a questa riforma? «Perché i consigli di quartiere non devono essere delle istituzioni politicizzate, ma devono ritornare ad essere espressione della gente. Con questa modifica allo statuto e al regolamento dei Consigli di quartiere ci sarà più snellezza, più funzionalità. Ed anche la possibilità di prendere decisioni con più rapidità». Lei è stato attaccato soprattutto sulla riduzione dei membri da 10 a 7 e sull’aumento del quorum dal 15 al 25 per cento… «Sì, ma il vero obiettivo delle critiche era il voto uninominale. Quorum e riduzioni dei consiglieri erano solo un pretesto». E allora perché fa tanta paura la preferenza unica? «Perché la preferenza unica impedisce le corda- te. Perché permette di votare la persona, non il partito, non il movimento. Questa scelta non permette la politicizzazione dei consigli di quartiere. Questo è lo spirito della riforma». Le opposizioni sostengono che con la preferenza unica si rischiano maggioranze blindate… «Non è questione di maggioranze blindate ma di capacità di governare. L’obiettivo di questa riforma è di dare più autorevolezza e rappresentatività». E sul quorum cosa risponde? «Il problema non esiste. E (anche i miei critici) lo sanno bene. Il comune di Vittorio Veneto chiede sempre l’abbinamento delle elezioni di quartiere con elezioni più importanti. Quest’anno sarà con le elezioni politiche del 9 aprile. Vorrei ricordare che nell’ultima tornata la percentuale dei votanti era stata del 47 per cento e in VENERDÌ 20 GENNAIO Alle 20.30 alla biblioteca civica per il cineforum “Invisibili 2006”: “The Agronomist” di Jonathan Demme. Ingresso 2 euro. A Casa Fenderl alle 21 spettacolo “Frammenti di vite condivise” di e con Norberto Presta. Solo su prenotazione: 0438 555335, [email protected] Per il ciclo “Venerdì con tutta un’altra musica”, alle 21.30 al bar Duomo concerto di blues acustico di Marco Napoletano e Fabrizio Risi. Alle 22 al pub Cutty Sark concerto degli Insicure; alla stessa ora al bar GandS concerto dei Crazy Mama, specializzati nella musica dei Rolling Stones SABATO 21 Dalle 10, Scuola Aperta alle elementari Crispi Il consigliere comunale della Lista Scottà Emanuele Gentile un quartiere addirittura del 67…Tutti i discorsi sul quorum si sgonfiano davanti ai numeri». Anche la riduzione dei membri non la preoccupa? «Per nulla. Portare i consiglieri da dieci a sette non cambia la rappresentatività. Anzi. Una riduzione di consiglieri significa maggior responsabilizzazione delle persone». Ma vi si accusa di ridurre la partecipazione dei cittadini… «Le riunioni dei consigli di quartiere spesso fanno fatica a raggiungere il numero legale. E i consiglieri che si presentano sono sette, sei, cinque. Questo dovrebbe dirla lunga». I presidenti di quartiere insistono nel dire che il vostro vero obiettivo era di elimina- Alle 20.45 al palazzetto dello sport il Vittorio Veneto basket sfida il Battistella Gorgo Alle 20.30 al patronato della Cattedrale, nell’ambito dei festeggiamenti di San Tiziano ed a cura di Insieme per Ceneda, “El mondo zè tondo”, spettacolo teatrale di Lorenzo Morao - Compagnia del Piccolo Borgo Antico-Teatro di Vita. Ingresso a offerta libera. Alle 22 al bar GandS concerto dei Jalum DOMENICA 22 Passaggio della Fiamma Olimpica in città (vedi pag. Sport) Penultimo appuntamento con le passeggiate di “Anziani al passo con i tempi”. Alle 9 ritrovo in piazza del Popolo e trasferimento a Mura per scoprire la panoramica Follina-Cison. Alle 13.15 all’area Fenderl trofeo “Città di Vittorio Veneto” di ciclocross organizzato dalla Cicloturistica Vittorio Veneto. Alle 15.30 in Cattedrale a conclusione dei festeggiamenti di San Tiziano, esecuzione del Te Deum “Volevano eliminare i quartieri!” ri? A tal riguardo abbiamo sentito Emanuele Gentile, padre della riforma e consigliere comunale della Lista Scottà e Silvano De Nardi, presidente di quartiere della Val Lapisina, tra i più accesi oppositori della riforma.((FG) EMANUELE GENTILE “Quorum? Problema inesistente!” A SILVANO DE NARDI re i quartieri… «È vero il contrario. L’amministrazione Scottà ha mantenuto e rafforzato i quartieri. Ci si dimentica che era proprio il centrosinistra, con il sindaco Della Libera, che voleva abolire i quartieri. Con la nostra riforma saranno più forti, più autorevoli, più operativi. Meno politica ideologica e più fatti concreti». È proprio sicuro che qualche quartiere non rimanga senza rappresentanza? «Se nemmeno un elettore su quattro sente la necessità di votare per il Consiglio di quartiere significa che i cittadini non credono in questa istituzione». La cosa che sconcerta di più è il metodo con cui è stata approvata questa riforma. Con consiglieri di maggioranza che in commissione esprimono un orientamento che poi ribaltano nel voto in consiglio comunale… «Attenzione: quei consiglieri avevano votato per il rinvio della riforma in commissione, non contro di essa. Infatti hanno poi votato a favore in consiglio comunale». Francesca Gallo Dettinger di Haendel da parte del coro Vincenzo Ruffo di Sacile. LUNEDÌ 23 Si visita a palazzo Piazzoni a Serravalle la personale di Alessandro Verdi, con opere su carta e libri su tela dell’artista. MARTEDÌ 24 Sono aperte le iscrizioni ai corsi di discesa, snowboard, carving, e fondo dello Sci club Vittorio Veneto . Iscrizioni alla sede presso il patronato di Serravalle in via Casoni; info al 349 - 0075095. GIOVEDÌ 26 Alle 20.45 in biblioteca per il ciclo di incontri “La filanda, storie di donne e di idee e di fatti” tenuto da Fanny Costella per la Pro Vittorio, conferenza sul tema “Sviluppo graduale di una diversa struttura economica e sociale” Farmacia di turno: Marson - Ai Frati, via Garibaldi, 0438 53171 Potendo eleggere solo 7 rappresentanti, c’è chi teme che non tutte le zone della Val Lapisina avranno voce in Consiglio di quartiere P residente De Nardi, perché è contrario a questa riforma? «Sono molto arrabbiato per questa riforma. La riduzione dei consiglieri ci svantaggerà molto. Il quartiere della Val Lapisina è molto vasto e molte zone non saranno più coperte da un consigliere. Con il vecchio sistema c’era un consigliere per ogni porzione di territorio. Questo ci permetteva di risolvere i problemi con una certa celerità. Sette consiglieri sono troppo pochi». E del voto uninominale cosa dice? «Alla fine vincerà chi ha alle spalle un partito o un movimento e saranno penalizzate personalità indipendenti. In sostanza con questo sistema ci avvieremo verso una “becera politicizzazione” dei quartieri». Come definisce questo provvedimento? «Una brutta pagina di storia vittoriese e quartierale. É stato perpetrato un delitto contro la democrazia partecipativa attiva dei cittadini vittoriesi con lo stravolgimento delle regole già bocciate dalla maggioranza dei consigli di quartieri e dei presidenti». Cosa l’ha fatta indignare di più? «Il comportamento opportunista di quei consiglieri di maggioranza che in commissione hanno votato contro perché favorevoli al rinvio (della discussione della riforma) a dopo le elezioni, mentre in consiglio comunale hanno votato a favore della riforma. Alla faccia della coerenza». Secondo lei l’intento era di eliminare i quartieri? «L’intento era quello. Hanno cercato una via di mezzo per non perdere la faccia. E ne è uscito un pateracchio». E adesso? «Mi auguro che la partecipazione dei cittadini ci sia sempre. E che non si vada verso l’eliminazione di questi organismi. Ci organizzeremo per far nascere un comitato per essere più vicino alle istanze del nostro quartiere. Ma sono molto scettico che le cose possano andar bene in futuro». (FG) e riese Vittorio Veneto / Vitto L’AZiON FONTI VICINE AL MONASTERO SMENTISCONO “Non esiste nessun accordo tra Scottà e la madre badessa” E siste davvero un accordo tra monastero cistercense e amministrazione vittoriese? In arrivo uno scambio di terreni che permetterebbe al Comune di realizzare la palestra, al monastero di espandersi, e tutti vissero felici e contenti? Più volte il sindaco si è detto tranquillo: quando la Regione approverà il cambio di destinazione d’uso per il terreno interessato, votato dal consiglio comunale vittoriese attraverso una variante al piano regolatore (e dopo che la commissione urbanistica regionale ha vanificato il limite alla costruzione della palestra che pareva essere dovuto alla presenza all’interno del monastero della cappella in cui alcune monache sono sepolte), allora, ha detto Scottà, scatterà l’accordo già stretto con la madre badessa. Un accordo che preve- derebbe uno scambio di terreni tra monastero e proprietà comunale tale da permettere alle suore l’ampliamento (per accogliere altre consorelle) e alla giunta Scottà di realizzare la palestra di San Giacomo nella zona dove ha sempre voluto, fortissimamente voluto, realizzarla. (Ma che secondo alcuni non è l’unica soluzione possibile). «Ma non esiste nessun accordo!», si ribatte invece da più fonti, vicine al monastero. Suffragando l’affermazione con concreti elementi. IL SEN. FABRIS A MATTEOLI E BUTTIGLIONE: “TUTELATE IL MONASTERO E LE BARCHESSE!” D opo Bruxelles, Roma. Dal Parlamento europeo al ministero della Cultura italiano. Una nuova iniziativa in opposizione al progetto palestra dietro il monastero di San Giacomo (non al progetto di una palestra a San Giacomo in quanto tale) dalle alte istituzioni tenta d’abbattersi sui progetti della giunta Scottà. Dopo l’interrogazione scritta alla commissione europea presentata sul tema il 10 ottobre da Luigi Cocilovo, alla quale non è ancora stata data risposta (“Se il presidente della commissione Ue Barroso venisse a interessarsi delle questioni di Vittorio Veneto sarebbe il massimo” ha commentato ironico Scottà nella confe- renza stampa di fine 2005), ecco ora l’interrogazione urgente al ministro per la cultura Buttiglione e al ministro per l’ambiente Matteoli da parte del senatore Mauro Fabris. Tanto Cocilovo a Barroso, quanto Fabris a Buttiglione e Matteoli, chiedono la stessa cosa: cosa intendete fare per assicurare la tutela e la salvaguardia del monastero, e in particolare del “bene di alto pregio storico” che sono le due barchesse incluse nel complesso monastico? Fabris chiede inoltre di verificare che la variante 19/03 (la prima sul tema) sia in regola, e come verrà garantita anche la salvaguardia dell’ambiente. IL 28 A CASTELBRANDO CONVEGNO SUL TURISMO COME RISORSA Vent’anni di Ciofs S abato 28, alle 15, si terrà a Castelbrando a Cison un convegno indetto dal Ciofs/Fp di Vittorio Veneto (Centro italiano opere femminili salesiane formazione professionale) che, nell’immediata prossimità della festa di San Giovanni Bosco, vuole onorare il suo fondatore, celebrando i vent’anni di presenza nel campo della formazione professionale nell’area di Vittorio Veneto. L’attività salesiana in realtà risale a molto tempo addietro, se si tien conto che fin dal 1960 sono stati attivati corsi prevalentemente biennali di maglieria, dattilografia e altro per giovani con licenza di scuola media inferiore; ma è dal 1985 che è cominciata e successivamente incrementata l’attività formativa, mediante corsi post diploma di scuola media superiore, in gran parte sostenuti dalla Regione Veneto e dal Fondo sociale europeo, nel campo della comunicazione, della tutela dei beni ambientali e culturali, del commercio estero, delle Giancarlo Scottà lingue e dell’informatica. L’incontro del 28 vuole formulare una concreta proposta nel campo del turismo, nella volontà di offrire una prospettiva nuova e una motivazione concreta per lo sviluppo del territorio, messo a dura prova dall’attuale congiuntura economica. L’incontro avrà per te- ma: “L’evoluzione economica del territorio. L’impegno delle istituzioni e delle associazioni per la sua valorizzazione turistico-culturale” Relatori: il segretario generale della Cultura della Regione Veneto Angelo Tabaro; Marzio Favero, assessore al Turismo della Provincia di Trevi- so; Massimo Colomban, presidente di Sviluppo Italia Veneto; Luca Tombacco titolare della casa vinicola Ca’ Vendramin. Coordinatore degli interventi sarà Bruno Bernardi, docente di economia dell’università Ca’ Foscari di Venezia. Sono anche previsti inter venti del sindaco Scottà e degli assessori Girardello e Caldart del Comune di Vittorio Veneto, di Lauretta Valente, presidente nazionale Ciofs/Fp e di Elena Donazzan assessore regionale alle Politiche dell’istruzione e della formazione. NEL SEGNO DI MAMMA MARGHERITA LA FESTA DELLE EX ALLIEVE DEL DE MORI S i svolge domenica 29 gennaio la terza Giornata delle ex allieve e degli ex allievi dell’Opera De Mori e del patronato Borsoi di Serravalle. I tantissimi che sono stati educati dalle suore salesiane nelle due realtà si ritrovano alle 10.30 nel duomo di Serravalle per una celebrazione liturgica in onore di San Giovanni Bosco (la cui solennità ricorre il 31 gennaio), in cui si farà memoria anche di sua mamma, “mamma Margherita”, di cui in questo 2006 ricorrono i centocinquant’anni dalla nascita, e che sarà probabilmente presto beatificata da Benedetto XVI. Mamma Margherita Occhiena di don Bosco fu tenera madre, ma anche educatrice, modello (“il figlio ricopiò in se stesso la madre”, scrisse il primo biografo di don Bosco) e... collega, quando a 58 anni fu chiamata dal figlio ad andare ad aiutarlo a Valdocco; e fu cuoca, fu sarta, fu soprattutto mamma e famiglia per i ragazzi di Valdocco, che spesso avevano perso la loro madre e la sicurezza familiare. La messa serravallese, animata dai giovani, sarà seguita dal pranzo al col- Margherita Occhiena legio Dante e dal pomeriggio in allegria. Sono invitati anche i familiari degli ex allievi e i simpatizzanti. Per prenotare il pranzo contattare l’Opera De Mori allo 0438-57542. Tommaso Bisagno Domenica 22 gennaio 2006 21 VITTORIO VENETO SERVIZI DINO DE MORI PRESIDENTE N iente più Azienda farmacie comunali. Al termine di un cammino consiliare caratterizzato da aspre critiche (del centrosinistra) difese a spada tratta (l’assessore Maso in primis) e incidenti tecnici nell’iter di approvazione, è nata la Vittorio Veneto Servizi spa, che subentra all’Azienda. A possederne il 100% è il Comune, in attesa dell’ingresso di soci privati (l’aspetto osteggiato dall’opposizione consiliare). Presidente del primo consiglio di amministrazione è l’avvocato Dino De Mori, già guida delle Farmacie: consiglieri, scelti come statuto vuole dal sindaco, sono Flavio De Nardi, Alessandro Molinari (ex consiglieri comunale della Lega), Flavio Spina di Forza Italia e Ludovica De Nardi dell’Udc. La ventisettenne di Santi Pietro e Paolo è l’unica rappresentante dell’opposizione in Consiglio di amministrazione; il centrosinistra, che la Vittorio Veneto Servizi non voleva, rimane fuori. Direttore generale è il dirigente comunale Alessandro Valenti. (TB) PICCOLO RIFUGIO A QUOTA 900 MILA.“CHE SUCCESSO LA RACCOLTA FONDI!” I l prossimo appuntamento, come leggerete nella pagina Mottense, è per domenica 22 a Gorgo. Ancora una iniziativa a favore del Piccolo Rifugio. Dino Mulotto galleggia tra stupore ed entusiasmo. Le proposte si moltiplicano: un caleidoscopio per genere – dalla partita di calcio al concerto, all’offerta – e per provenienza – dalla parrocchia al gruppo musicale, alla banca, all’istituzione pubblica–. Difficile ricordare nella nostra zona, almeno in tempi recenti, una raccolta fondi con così tanta rispondenza e così tanti rilanci. «Non siamo noi a prendere l’iniziativa – spiega il direttore del Rifugio – sono invece tantissimi amici a venirci a chiedere di poter organizzare qualcosa per aiutarci. E certo noi non diciamo di no!». Né ai precedenti, né a Gorgo, né a Carlo De Poi che con il suo Collettivo di ricerca teatrale metterà in scena sabato 28 al patronato della Cattedrale “Don Galera” per aiutare la casa voluta da mamma Lucia Schiavinato. Risultato? La raccolta fondi ha raggiunto quota 900 mila euro: è più vicino il traguardo di poco meno di due milioni. E fra i risultati c’è anche un Rifugio più caldo: dell’affetto dei tanti che in questi mesi lo hanno concretamente, nel momento del bisogno, manifestato. (TB) CENEDA: padre Maggi guida la tre giorni “Un satana per Gesù” i svolge al patronato della Cattedrale da venerdì 27 a domenica 29 la tre giorni “Un satana per Gesù - il cammino di Pietro” guidata da padre Alberto Maggi. Orari: venerdì dalle 20.30 alle 22.30, sabato dalle 9.30 alle 12 e dalle 15.30 alle 18, domenica dalle 9.30 alle 11 per finire con la messa in parrocchia. Partecipazione libera con offerta per coprire le spese. Volontari si prenderanno cura dei bambini. Per informazioni contattare Luca Solari: 3478572166, [email protected]. S PONTE DELLA MUDA: il vescovo Padoin per la festa di San Valentino O gni anno in occasione della ricorrenza della solennità del patrono san Valentino, la parrocchia di Ponte della Muda si attiva per preparare un programma ricco di momenti di festa. Che inizierà alle 10.30, martedì 14 febbraio, con una celebrazione dell’Eucaristia presieduta da monsignor Silvio Padoin, vescovo emerito di Pozzuoli, e la presenza di parecchi sacerdoti concelebranti. Il sacro rito sarà animato dalla corale di Santo Stefano di Pinidello. Una seconda messa avrà luogo nella sera dello stesso giorno alle 19, nella seicentesca chiesa di San Valentino. Celebrerà un nostro sacerdote conterraneo, don Enrico Brieda, dei padri Barnabiti di Cremona. Il sacro rito sarà animato dalla corale parrocchiale. Sabato 18, prenderà il via, alle 20.30 nella chiesa parrocchiale, con il patrocinio dell’associazione “Pro Ponte”, il tradizionale concerto musicale con la partecipazione di tre cori. Non mancheranno nei vari giorni di festeggiamenti, vari giochi, un ricco parco di divertimenti, chiosco gastronomico, e la sfilata dei carri e gruppi mascherati accompagnati dalla banda delle majorettes di Prata. 22 e L’AZiON Vittoriese Domenica 22 gennaio 2006 FREGONA / L’INIZIATIVA DELLA PRO LOCO DI FREGONA, A CAPPELLA MAGGIORE IN VISTA DELL’“ANNO DELL’EMIGRAZIONE FREGONESE” DUE FRANCESCANI UCRAINI Un lunario per non dimenticare P roseguire il cammino nel terzo millennio con un occhio di riguardo ai primi anni del secolo appena passato. Questo l’intento del lunario 2006 della Pro Loco di Fregona. «Il soggetto di questa edizione, i “mestieri de’ na òlta”- spiega Tiziana De Conti, presidente della Pro Loco -è la continuazione di un percorso iniziato nel 2005 con un lunario che aveva per soggetto la famiglia nei primi anni del 900». A ogni mese è abbinato un mestiere con relative foto d’epoca, reperite grazie alla disponibilità dei cittadini fregonesi. Si possono trovare l’uccisione del maiale a gennaio e l’aratura a marzo, non mancano inoltre i mesi dedicati a lavori prettamente femminili, come quello di lavandaia o sarta, con immagini di veri e propri corsi di cucito. Ad accompagnare le immagini ci sono proverbi a tema e la descrizione di ogni mestiere. Quest’ultima è una variante rispetto alla scorsa edizione, in cui alle foto erano affiancati i nomi dei loro protagonisti. «I fregonesi più anziani non hanno apprezzato a pieno la modificascherza Tiziana De Conti- ma abbiamo pensato che la didascalia esplicativa sarebbe stata utile per alimentare la memoria storica nelle generazioni più giovani». Ad arricchire il lunario anche la segnalazione di manifestazioni ed eventi organizzati da varie associazioni locali, come la festa dei Cimbri, l’Ecomaratona e la Festa del Torchiato. Il lunario, accompa- Regalato ad ogni famiglia del paese gnato al giornalino “Il Sentiero”, viene consegnato gratuitamente a ogni famiglia in forma gratuita, grazie al contributo di sponsor e Comune. Il percorso tracciato da questo lunario e dal suo predecessore idealmente si collega a quello dell’anno venturo, che avrà per soggetto l’emigrazione. Il calendario si inserirà nell’ambito delle iniziative per l’ “Anno dell’emigra- zione fregonese”, ovvero il 2007. Ad aiutare la Pro Loco nella sua preparazione, sarà la giovane volontaria del servizio civile Ilaria Zanette. Attualmente, la Zanette è impegnata con un lavoro di ricerca proprio sull’emigrazione locale, fenomeno che ha colpito fortemente il paese nella seconda metà dell’800 e nei primi 50 anni del ’900. Ginevra Lamberti COLLE / BENIAMINO E CATERINA SPOSI DA 65 ANNI Beniamino Camerin e Caterina De Martin sposati il 20 novembre 1940 PINIDELLO: al via sabato 28 il corso foraniale per fidanzati P rende il via sabato 28 alle 20.30 presso la canonica di Santo Stefano di Pinidello il corso per fidanzati proposto dalla forania Pedemontana. Intitolato “Proposta per un cammino di fede per un matrimonio cristiano - Realtà da costruire”, prevede nove incontri in altrettanti consecutivi sabati sera. D omenica 20 novembre, Beniamino e Caterina hanno ricordato il loro 65º anniversario di matrimonio con una Messa solenne celebrata nella chiesa di Colle Umberto. Gli sposi hanno proseguito la giornata in allegria con un pranzo, circondati dall’affetto dei figli Ferruccio, Pietro e Luciano, dalle nuore, dai 15 nipoti e 6 pronipoti.x I due parroci di Cappella Maggiore e i due francescani ucraini N ella settimana per l’unità dei cristiani che stiamo vivendo, è giusto ricordare l’opportunità di cui Cappella Maggiore ha goduto recentemente, di conoscere realtà cristiane non cattoliche attraverso la testimonianza diretta di due francescani dell’Ucraina, terra in cui cattolici e ortodossi convivono fianco a fianco. Padre Michele e fra Giuseppe dell’Ordine dei Frati Minori Francescani, giunti a Cappella Maggiore dalla provincia di San Michele Arcangelo in Ucraina il 17 dicembre, si sono fermati fino all’inizio di gennaio. A Cappella Maggiore sono stati ospitati dai parroci don Mario Dall’Arche e da don Mario Borga. Durante questo soggiorno i due giovani religiosi hanno anche usufruito della generosità della comunità che li ospitava, per una raccolta di beni vari da portare nelle loro parrocchie Padre Michele e fra Giuseppe non nascondono che non è stato e non è facile in queste terre essere cattolici di Roma. Raccontano per esempio che con l’avvento del comunismo le statue di Lenin erano state anche sistemate in prossimità delle chiese e che puntavano in maniera inquisitoria le mani verso le porte delle chiese cattoliche, porte che successivamente furono dapprima murate e poi completamente rese inagibili. «I cattolici di allora - raccontano i due religiosi ucraini - spostarono allora il presbiterio ed i fedeli poterono entrare nelle chiese dalla parte opposta!». I tempi di oggi, a detta dei due giovani religiosi, fanno meglio sperare, pur se coloro che professano la fede cattolica sono una minoranza rispetto agli ortodossi . «C’è molto da fare - dichiarano i due francescani - in termini di servizi, si pensi per esempio agli asili e alle scuole cattoliche». I due religiosi sono comunque ottimisti e con il sorriso sul volto sono saliti a bordo del loro pulmino: duemila chilometri per arrivare a casa. Rossella Pagotto e L’AZiON Vallata / Bellunese LIBRO DI TOMASI SUI PRETI REVINESI Da Revine in tutto il mondo al servizio del vangelo È dedicata ai “Sacerdoti e religiosi nati a Revine” fra il 1783 al 1974 l’ultima pubblicazione curata da Giovanni Tomasi e sostenuta dalla Banca Prealpi. Il volume, corredato con fotografie dei religiosi e delle cerimonie che hanno caratterizzato la storia di Revine, è una carrellata di personaggi, più o meno noti in loco, ricca di curiosità. Nell’elenco spiccano i 19 giovani revinesi entrati nella Casa Camilliana di Verona e che operarono in tutto il mondo con l’obbligo di curare gli infermi di qualsiasi malattia, fra i quali padre Camillo Cattel (medaglia di bron- A destra padre Alessandro Chiarelli in Cina nel 1905 zo e croce al merito nella Grande Guerra per l’assistenza ai colerosi sul Sabotino e in Albania), padre Matteo Chiarelli (missionario in Egitto e in Sudan dal 1875 al 1877), suor Andreina Frare (superiora della Casa di San Bassano nel 1919, nel 1921 inviata in Argentina dove rimase 35 anni; attiva nel 1915 per l’assistenza ai terremotati di Avezzano e nel 1911 al lazzaretto dei colerosi cosentini di Verbicaro), suor Prassede Grava (in Argentina dal 1910 al 1956), padre Giuseppe Grava (medaglia d’argento e di bronzo e croce di guerra come cappellano militare). La vocazione missionaria conquistò anche altri sacerdoti e religiosi, che in alcuni casi persero la vita nella generosa opera di evangelizzazione e cooperazione nelle lande più sperdute del mondo. Appartengono a questa seconda tipologia padre Alessandro Chiarelli, S. ANTONIO: Fiaccolata notturna per il patrono S abato 21 gennaio si tiene a Sant’Antonio Tortal la tradizionale fiaccolata in onore del patrono (17 gennaio) promossa dall’associazione Montezimon. Partenza alle 21 dalle casere Bepi Rosset in località Signetta, quindi discesa a Campedei e arrivo in piazza a Sant’Antonio. Conclusione con una pastasciutta. Lo scorso anno oltre 300 persone parteciparono alla manifestazione. per 30 anni missionario saveriano in Cina dove morì nel 1950; padre Alessandro Chiarelli, francescano dell’ordine dei Minori, missionario apostolico in Cina dal 1902 al 1908 quando morì di colera; padre Renzo Contarini, missionario in Giappone dal 1950 al 1998; Aristide Piol, vivente, religioso della Congregazione dei missionari della Consolata di Torino, in Kenya dal 1958 al 1966, delegato vescovile per l’Azione cattolica italiana in Canada dal 1966 al 1970. Meritano, infine, una nota don Luigi Chiarel, che a sue spese fece costruire la chiesetta della Madonna della Neve alla Lama delle Crode nel 1981 e Carlo Grava, che in gioventù ricevette gli ordini minori camilliani, prima di diventare capitano dei bersaglieri con croce di guerra, partigiano e militante del Partito popolare, senatore per quattro legislature. Giacinto Bevilacqua TRICHIANA: Storie, immagini e canti di emigranti S abato 21 gennaio, alle 21 all’ex cinema San Felice di Trichiana, il gruppo musicale “Cantalaora” propone lo spettacolo “Migranti: storie, immagini e canti dell’emigrazione”. La manifestazione culturale, che segue di pochi giorni la serata svoltasi a Farra di Mel sull’emigrazione in Belgio, è promossa dal Comune e dalla Pro loco. S. ANTONIO TORTAL: APERTA LA FARMACIA E ntusiasmo e soddisfazione tra gli abitanti di Sant’Antonio Tortal intervenuti numerosi nel pomeriggio di sabato 14 gennaio all’inaugurazione della nuova farmacia, aperta in un locale di proprietà di Renzo Frare nel centro del paese e gestita dalla Villanova Servizi srl, che già è presente in casa di riposo di Trichiana e presto curerà il trasporto scolastico. La farmacia è stata aperta grazie alla revisione, avvenuta nel 2002, della pianta organica regionale delle farmacie. Per l’adattamento dei locali sono stati spesi meno di 10 mila euro, grazie anche all’aiuto di numerosi volontari del Comune che hanno prestato la loro opera in vario modo. Gli arredi arrivano da una farmacia di Feltre che ha rinnovato gli interni, che li ha venduti per un valore simbolico di 50 euro. La struttura servirà, oltre a Sant’Antonio, anche gli abitanti della frazione di Signa nel Comune di Mel, della parte montana del Comune di Limana e della zona del passo San Boldo rientranti nel Comune di Cison di Valmarino. A fianco della farmacia trova ora spazio anche il nuovo ambulatorio medico che fino ad oggi era sistemato in un locale della parrocchia. Questo consentirà di aumentare la presenza dei medici di base che attualmente è di un solo giorno alla settimana. La bene- dizione dei locali è stata impartita da monsignor Francesco Prade. L’assessore regionale Oscar De Bona ha ricordato che della farmacia di Sant’Antonio si iniziò a ragionare dieci anni fa, quando egli era ancora presidente della Provincia, a seguito di numerosi incontri non sempre facili con l’ordine dei farmacisti e soprattutto grazie a una deroga alla normativa in materia. Dietro il bancone i cittadini troveranno il dottor Nicola Carpano. Sergio Cugnach REVINE Domenica 22 gennaio 2006 CON IL GRUPPO “LA PLAZA” Dalla Regione 140 mila euro per marciapiedi a Santa Maria L a Giunta regionale, su proposta dell’assessore alle Politiche della mobilità Renato Chisso, ha assegnato 3 milioni 332 di euro come contributo per la realizzazione di interventi urgenti e indifferibili per migliorare e rendere più sicura la viabilità comunale. Tra i beneficiari il Comune di Revine Lago che riceverà 140 mila euro per percorsi pedonali in ambito urbano in località Santa Maria. CISON: Multivisione di Carlo De Agnoi V enerdì 27 gennaio, alle 21 al teatro La Loggia di Cison di Valmarino, Carlo De Agnoi, uno degli autori più raffinati del panorama multivisivo, propone un percorso personale alla scoperta della “bellezza” nella natura e nell’arte. Nell’ambito della rassegna “Immagina Mondi” promossa dal Comune di Cison. Ingresso libero. 23 Tarzo, giovani in gran fermento C orroborata dai recenti successi, La Plaza è pronta a ripartire verso un nuovo obbiettivo. La Plaza è il Gruppo Giovani di Tarzo che si ritrova ogni lunedì sera al piano terra del palazzo della biblioteca, di fronte al municipio. E i recenti successi sono quelli della Sei Ore di Basket del 7 gennaio che, assieme ai Comuni di Revine Lago e Tarzo, si è adoperato per organizzare. «Abbiamo avuto 50 giocatori in campo, più che nel 2004 – spiega Federica Salatin, educatrice che segue i giovani – e tanto pubblico a bordo campo». Successo anche per l’Aido, che ha fatto da sponsor, ma ha anche attivato un banchetto di volontari per la sensibilizzazione. Tutto il ricavato della Sei Ore viene diviso tra l’Aido e La Plaza: non nelle tasche dei giovani, ma verso un nuovo obbiettivo. Il primo dei quali sarà rendere più accogliente la loro sede, che un tempo era un atrio ma che gradualmente si va arricchendo di calcetto, cartelloni, sedie, tavoli… vita! «Quando avremo terminato – promette Salatin – faremo un’inaugurazione ufficiale». «Lo abbiamo voluto noi questo posto – spiega Flora, una dei Plazensi –. Quando il Comune ha inviato un questionario ai giovani invitandoli a segnalare le proprie esigenze, la prima era la mancanza di un luogo di ritrovo». Trovato il luogo, serviva il contenuto. Nel 2005 i giovani hanno proposto l’EstaTarzo, quattro serate tra ballo, teatro e musica. Riproporlo costituirà probabilmente un altro obbiettivo del 2006 de La Plaza. «Il sogno, comunque – interviene Chiara – resta sempre quello di organizzare un maxi concerto all’aperto». E magari a inizio 2007 proporre anche la Sei Ore di pallavolo o di calcio, per accontentare le richieste dell’una e dell’altra metà del cielo. Tommaso Bisagno e L’AZiON Quartier del Piave DA PARTE DI ALBERTO DA SACCO Donazione di 500 mila euro per Casa Maria Adelaide C i sono delle straordinarie gratificanti notizie che rendono onore alla famiglia umana. Siamo a Vidor. In “Casa Maria Adelaide” gli otto ragazzi ospitati non possono capire che il calore e la protezione di cui fruiscono sono il frutto di gesti gratuiti nati da una solidarietà radicata che, negli ultimi anni, si è espressa in tanti modi e con grande frenesia; tuttavia – ne siamo certi – ne percepiscono l’intensità e l’efficacia. Gesti che continuano e non finiscono di sorprendere. Parliamo di cifre a tutto tondo, quelle che si registrano nel libro mastro del dare e dell’avere; ma che, prima di tutto, vanno annotate nel quaderno intimo degli affetti, poiché dicono di sensibilità e attenzione verso gli “ultimi”, di vicinanza spontanea a chi si trova in condizioni di sofferenza. Bisogna parlarne per una questione speciale di testimonianza, che può dunque colpire e riprodursi, ma anche per alimentare quell’ottimismo che talvolta sembra traballare sotto il peso della di- Udino Buso strazione. È di questi giorni la donazione fatta da Alberto Da Sacco, che a suo tempo regalò alla fondazione “Il nostro domani” gli immobili e i terreni per la “Casa”, di cinquecentomila euro per far fronte ai pagamenti delle spese di costruzione. Una sorpresa piacevolissima che ha alleggerito le preoccupazioni e confermato la forza di una generosità particolare, silenziosa e nobile, anche in questo caso decisiva. «Grazie a questo inaspettato e consistente contributo, per il quale non finiremo mai di ringraziare il dottor Da Sacco, il mutuo contratto con le banche è sceso drasticamente – dice Udino Buso, del gruppo dei genitori –. Restano da pagare, arredamenti compresi, circa duecentocinquantamila euro; ma se il territorio continua a rispondere in maniera così importante come ha sempre fatto, in poco tempo non avremo più debiti». La fiducia nella gente è ben riposta, perché il presente continua a confortare. Gli undicimila e seicento euro dati dal “mercatino della solidarietà” del Natale appena passato, che ha coinvolto moltissime persone nella realizzazione e nella vendita di oggetti di artigianato e d’arte, sono qui ancora una volta a esprimere l’esemplarità del lavoro dei singoli e delle associazioni – organizzatori e compratori – riuniti intorno ad un unico scopo benefico. I venticinquemila euro erogati dalla Banca della Marca di Vidor, utili all’acquisto del pulmino attrezzato per il trasporto dei ragazzi disabili, sono un altro tassello del grande mosaico dal quale emerge il senso di corresponsabilità assunto anche dal mondo finanziario. Dati fondamentali per “Casa Maria Adelaide” che, nella gente, continua a cercare e a trovare il proprio futuro. Elvira Fantin l momento del ritrovo per il pasto in casa “Simonet” era sempre una festa, anche se i mezzi erano pochi. Pensate: 14 figli intorno a papà Girolamo Zambon e a mamma Fiorina Mazzero nella grande cucina della casa patriarcale di Solighetto (la casa esiste ancora oggi, di fronte all’osteria Da Ciotta). Erano gli anni Cinquanta. La più piccola della squadra era del ’46, il più vecchio del ’22: 24 anni di differenza! Ad uno ad uno tutti i fratelli si sposano e tutti hanno dei figli. Restano tutti in zona tran- ne uno che emigra in Francia. I più prolifici sono Teresa (sette figli), Ernesto e Rita (cinque figli). In totale i nipoti discendenti dai nonni “Simonet” sono 45 mentre dei pronipoti... si è perso il conto. Per la prima volta i 45 cugini “primi” si ritrovano domenica 29 gennaio, naturalmente a Solighetto, per festeggiare la numerosa famiglia e ricordare i nonni e gli zii mancati (tre dei quattordici fratelli infatti sono morti). Alle 11 i cugini partecipano alla messa e alle 12.30 sono a pranzo all’Antica OSOLIGHETTO: In alto un pranzo nella cucina di casa “Simonet” steria Mari(anni ’50); sopra la casa patriarcale oggi. nelli. 25 ALPINI PARROCCHIA DI MOSNIGO Perona a Solighetto commemora Nikolajewka Medaglia d’oro a organista e sacrestano D omenica 22 gennaio a Solighetto arriva il presidente nazionale dell’Ana, Corrado Perona, per la duplice ricorrenza del sessantesimo di fondazione del locale gruppo Alpini e del sessantatreesimo anniversario della battaglia di Nikolajewka. I festeggiamenti hanno un preludio sabato 21 con la presentazione del volume del tenente Enzo Faiduti “Il passato è storia. Il presente è un dono. Il futuro è un sogno” dedicato ai 60 anni di vita alpina a Solighetto. Appuntamento alle 20.30 nella sala parrocchiale. Intervengono anche i Cantori da Filò. Domenica 22 gennaio il programma prevede l’ammassamento presso l’asilo parrocchiale (8.30), l’alzabandiera (9), la messa celebrata dal vescovo emerito di Pozzuoli Silvio Padoin (9.30), la commemorazione della battaglia di Nikolajewka da parte di Perona (10.30). Il ricordo del sacrificio dei soldati italiani che hanno combattuto sul Don venne promosso, nell’atto di fondare il gruppo Alpini, da Giovanni Pansolin, uno dei pochi a rientrare dalla Russia. SOLIGHETTO: SI RITROVANO TANGENZIALE: IL SEMAFORO I 45 CUGINI “SIMONET” FUNZIONA 24 ORE SU 24 I Domenica 22 gennaio 2006 L’ impianto semaforico sito lungo la nuova variante di Pieve di Soligo all’incrocio con via Schenelle è già attivo e funzionante 24 ore su 24. L’amministrazione provinciale ha provveduto a sollecitare le pratiche già presentate in ottobre all’Enel e il semaforo è ora collegato alla rete elettrica. Inoltre, l’ente provinciale ha installato un ulteriore pannello fotovoltaico integrato, al fine di garantire anche in caso blackout, la continuità del funzionamento. Secondo la Provincia spetta ora al Comune di Pieve di Soligo la manutenzione di tale impianto. I l consiglio pastorale di Mosnigo ha deciso di riconoscere pubblicamente il valore del silenzioso e costante impegno di Egidio Corazzin e Antonio Frezza; così durante la messa solenne dell’Immacolata sono stati conferiti la medaglia d’oro e il diploma sottoscritto dal Vescovo a questi due parrocchiani per il servizio svolto, nella ferialità della vita, a favore della comunità parrocchiale. In quella stessa solennità si sono festeggiati i 17 anni di ministero svolto a Mosnigo da don Alfeo: una bella festa di una famiglia ormai consolidata e unita. Egidio Corazzin, dopo aver imparato a suonare l’organo a vent’anni, cioè quasi cinquant’anni or sono, con una fedeltà adamantina ha animato tutte le celebrazioni funebri, feriali e festive. Un servizio liturgico, il suo, che è costato non pochi sacrifici a lui e alla moglie Gasperina. Papà di quattro figli e “pater” di una famiglia di stampo patriarcale, che ha riunito i genitori e il fratello oltre al già numeroso nucleo familiare, apprezzato nel suo lavoro di operaio edile prima, e di proprietario agricolo poi, sempre è riuscito a ottenere l’autorizzazione dai titolari ad assentarsi dal cantiere nel primo pomeriggio e a correre da Treviso, o altrove, a Mosnigo, per non lasciare priva di animazione musicale una funzione. E mai ha indugiato nel lasciare il lavoro, ora da una parte ora da un’altra perché alle celebrazioni fosse dato il necessario decoro. Anche grazie a lui, e a don Tarcisio prima e don Alfeo poi, si è formata una tradizione di partecipazione e di re- sponsabilità nei confronti delle celebrazioni liturgiche, che sempre sono caratterizzate da una vivace animazione musicale. Tradizione che continua a tutt’oggi, arricchita dalla presenza di altri quattro organisti che, raccolto il testimone, allietano le celebrazioni. L’ottuagenario Antonio Frezza ha iniziato a fare il chierichetto all’età di 7 anni… e non ha più smesso. Papà di tre figli e nonno di molti nipoti, ha affrontato e superato tante dure prove, custodendo sempre la fede e restando fedele all’impegno a servizio della comunità. Facente funzione di sacrestano, con le chiavi della chiesa tra le mani, puntuale nell’aprire e chiudere, nel suonare le campane per le incombenze ordinarie e straordinarie, nell’adempiere alle varie esigenze dei parroci che si sono succeduti. Ha saputo trasmettere, con la moglie Irma, la sua testimonianza di una fede solerte e semplice, che è stata raccolta da figli e nipoti e dalla comunità tutta. Davvero bello vedere questi testimoni, che hanno servito nella totale gratuità la propria comunità, commossi e austeri, affiancati sull’altare per ricevere il riconoscimento dei paesani, che sempre li hanno visti l’uno a fianco all’altro entrare in chiesa a celebrare quella fede che, quasi di corsa, uscivano a testimoniare nella vita. Testimonianze di fede tanto semplici quanto autentiche, espressione di una pietà popolare che ancora connota la religiosità della parrocchia di Mosnigo. Lina De Conti Vicepresidente del Cpp di Mosnigo INCONTRI PER GENITORI CON MENEGON E MION D ue occasioni di formazione per i genitori del Quartier del Piave. Lunedì 23 gennaio, alle 20.30, nell’aula magna della scuola media di Col San Martino riprende il ciclo di incontri per genitori tenuti dallo psicologo Giovanni Menegon. Tema: “Gestire le emozioni”. Organizza l’assessorato alla Pubblica istruzione del Comune di Farra di Soligo. Lo scorso anno gli interventi di Menegon avevano richiamato moltissimi genitori delle tre frazioni del Comune. Martedì 24, alle 20.45, all’auditorium della biblioteca Battistella Moccia di Pieve di Soligo la psicologa e formatrice Cinzia Mion tiene l’ultimo incontro della proposta formativa per educatori e genitori “Come essere genitori amorevoli ed autorevoli” organizzato dall’associazione “Gioca e crea”. Il titolo scelto da Mion per il questo appuntamento ricalca la (spesso muta) domanda di un figlio: “Insegnami a parlare delle mie emozioni”. E quindi: cosa sono le emozioni, quali sono, come esprimerle e quale il ruolo dell’adulto. Al primo incontro, andato avanti fin sulle soglie della mezzanotte, con Mion hanno partecipato duecento persone. L’ingresso ad entrambi gli incontri è gratuito. MOSNIGO: Antonio Frezza ed Egidio Corazzin con don Alfeo Nespolo PIEVE: Il 25 dibattito con don Barisan sulle sètte M ercoledì 25 gennaio, alle 20.30 al teatro Careni, don Bruno Barisan presenta “I nuovi movimenti religiosi e le sette”. L’incontro è promosso dalla Commissione per la catechesi della forania del Quartier del Piave per diffondere una corretta informazione su questo delicato tema. Don Barisan è responsabile del Gruppo ricerca informazioni socioreligiose (Gris) della diocesi. 26 PRIMO TRATTO A FINE MAGGIO Via XX Settembre solo per pedoni E ntro fine maggio verrà chiuso al traffico il primo tratto di via XX Settembre, da Porta Dante a via Marcatelli. Se la completa pedonalizzazione della Contrada Granda avverrà solo entro la fine dell’anno, il primo passo è già stato fatto nei giorni scorsi con l’introduzione dell’obbligo, per chi proviene in auto da via Caronelli, di svoltare a destra lungo via Marconi e dunque del divieto di proseguire in direzione del “salotto buono” della città. Senza contare che tra novembre e dicembre è stata istituita una zona a traffico limitato in corrispondenza delle vie Cima, Pulzio Sbarra e Teatro Vecchio. La pedonalizzazione per tappe è frutto di un accordo, messo nero su bianco venerdì 13 gennaio, tra l’amministrazione comunale, i commercianti della contrada e le loro associazioni di rappresentanza Ascom e Confesercenti, il Rotary Club e la sezione locale di Italia Nostra. Se questi sono i protagonisti, “il protocollo rimane aperto a chiunque lo voglia sottoscrivere”, è l’invito del Via XX Settembre oggi sindaco Floriano Zambon. Il blocco del traffico si inserisce in un preciso programma di riqualificazione della centralissima via che, a detta di tutte le parti in causa, dovrà essere il biglietto da visita della città. Nel corso dei prossimi mesi, dunque, via XX Settembre sarà tirata a puntino, grazie anche a un contributo di 200 mila euro (che coprirà solo in parte le spese dei lavori) elargito dalla Regione Veneto: i prestigiosi monumenti che vi si affacciano saranno valorizzati da una nuova illuminazione “scenografica” e dall’individuazione di un percorso storico-turistico munito di segnaletica nonché da un nuovo arredo urbano “di qualità”. Si inserisce in ta- le programma anche il recupero delle mura del Castello, promosso dal Rotary Club, che già aveva contribuito a ridare bellezza al centro città finanziando il restauro della splendida facciata esterna del Duomo. Arturo Bernardi, il presidente del sodalizio, ha affermato di aver aderito al protocollo perché per lui «le auto che sostano con il motore acceso sotto gli affreschi sono delle coltellate al cuore. Se questa operazione ha un difetto - ha concluso Bernardi - è che doveva essere fatta prima». Eppure ci son voluti ben otto mesi di trattative (contrastate: l’assessore Paola Mirto, ricordando i pugni battuti sul tavolo da Gigino Longo dell’Ascom, IL METANO ANCHE A OGLIANO S i è tenuto nei giorni scorsi un incontro tra l’amministrazione comunale di Conegliano e AscoPiave, per concordare le modalità di metanizzazione dell’ultima parte del territorio comunale non ancora interessato da tale servizio. «Nella prossima primavera saranno realizzati circa un chilometro e mezzo di rete lungo via Montenero, due tratti molto lunghi in via Mangesa e il tratto di strada che sale dalle piscine fino alla Calpena - spiega il sindaco Floriano Zambon -. Si tratta di un interven- e L’AZiON Conegliano Domenica 22 gennaio 2006 to che completa la metanizzazione cittadina e che richiede da parte di Asco Piave uno sforzo importante, al quale concorre anche l’amministrazione comunale. Inoltre, la posa in opera della rete metano sarà concomitante con la posa in opera delle fibre ottiche. Solo successivamente sarà possibile procedere alla sistemazione integrale delle via Mangesa e via Montenero, per la quale chiedo ai cittadini di avere un po’ di pazienza». La spesa prevista è di circa 500 mila euro. si è scusata per aver alzato sovente la voce) per arrivare a un accordo. I commercianti di via XX Settembre, che si percepiscono tagliati fuori dal giro di affari della zona sottostante, avevano il timore che la pedonalizzazione fosse la definitiva pietra tombale sulle loro attività «in difficoltà da sempre», secondo quanto sostiene il segretario della Confesercenti di Conegliano Narciso Casagrande. Da qui, la necessità di rendere più permeabili tra loro il Corso e la Contrada Granda. Se l’idea di un tapis roulant sulla Gradinata degli Alpini solletica sia Casagrande che il presidente del Rotary (a mo’ di esempio viene portato il sistema di scale mobili introdotto a Perugia, anche se - a onor del vero - il capoluogo umbro è ben più scosceso di Conegliano), per il presidente di Italia Nostra Francesco Scarpis «gli accessi da corso Vittorio Emanuele II sono già molti», vanno solo meglio sfruttati (è sua la postilla al protocollo di intesa che chiede la valorizzazione di questi accessi “per creare dei circuiti di reciproco afflusso”). Insomma, di idee sul tappeto (roulant?) ce ne sono e l’entusiasmo non manca. E non devono far difetto neppure le risorse, visto che tutti i protagonisti hanno invitato l’amministrazione comunale «a non badare a spese»: insomma, se il restyling di via XX Settembre va fatto, si faccia al meglio. Francesca Nicastro È MANCATA DOMITILLA PISANI MOGLIE DI PIETRO GIUBILATO È mancata a 82 anni Domitilla Pisani, lasciando addolorata la sua numerosa famiglia e quanti le hanno voluto bene. Moglie dell’ex sindaco Pietro Giubilato, che ha retto le sorti della città per un decennio fino all’85, la signora Domitilla si è accomiatata, oltre che dal marito, dai suoi sei figli (tra cui l’ex consigliere comunale e insegnante di filosofia al liceo classico cittadino, Manlio Giubilato) e i dodici nipoti. La comunità parrocchiale del Duomo si è riunita per darle l’ultimo saluto mercoledì 18 mattina. La famiglia di Domitilla Pisani è originaria di Villaverla, in provincia di Vicenza. Trasferitasi a Conegliano nel primo dopoguerra, aveva aperto, in centro, un negozio di ra- HUMANITAS: DIBATTITO CON RENATO FARINA C ome si forma una maggioranza? Valgono più i numeri o le idee? Qual è il ruolo dei cattolici in questo momento storico? Per rispondere a queste domande, venerdì 20 gennaio alle 20.30, il Centro Culturale Humanitas organizza all’auditorium Toniolo di Conegliano un incontro con Renato Farina, giornalista, vice direttore di libero. Coordina il giornalista Francesco Dal Mas. Introduzione musicale del coro Pradevai di S. Il giornalista Renato Farina Fior. “SEGRETI E BUGIE”, SETTE GIORNALISTI A CONFRONTO A dio, che oggi porta il nome di Pisani elettronica ed è gestito dai figli del fratello. Se il diploma di maestra aveva scelto di lasciarlo nel cassetto per dedicarsi alla famiglia, la sua intelligenza e preparazione culturale emergevano nel suo modo di rapportarsi agli altri. Così la ricorda chi resta, non omettendo di sottolineare la sua fede e il suo impegno come cristiana, nella vita di tutti i giorni e in parrocchia. Domitilla Pisani era terziaria francescana. (FN) lessandro Baschieri (Corriere del Veneto), Roberto Borin (La Tribuna di Treviso), Federico Citron (L’Azione), Gianni Favero (Ansa), Tiziano Graziottin (Il Gazzettino), Danilo Guerretta (Antenna Tre) e Angela Pederiva (Radio Conegliano) sono i sette giornalisti che si confronteranno, tra loro e con il pubblico, sul tema “Notizie e bugie - Come si formano le notizie e perché, a volte, si deformano” venerdì 27 gennaio alle 20.30 al Dina Orsi di Conegliano. Il dibattito, promosso da Lions Club e Rotary Club di Conegliano e moderato da Mario Anton Orefice (Corriere del Veneto), vuole approfondire i meccanismi attraverso cui i fatti (e talora i non fatti...) diventano notizie. SARCINELLI: Prorogata la mostra sui Vigili del Fuoco È stata prorogata fino al 5 febbraio la mostra fotografica “I Vigili del fuoco a Conegliano, ieri, oggi, domani” allestita nell’androne di Palazzo Sarcinelli. La mostra ripercorre, attraverso 28 immagini, la storia dei distaccamento di Conegliano dei Vigili. Orari di apertura: da giovedì a domenica 9-12. e L’AZiON ese n a li g e n o C / o n a li g e Con Domenica 22 gennaio 2006 A SEGUITO DEL DECRETO 22.12.2005 LUIGI TOMASELLA DI CODOGNÈ tempo l’impresa si ampliò fino a diventare una delle più affermate e apprezzate nella zona di Clifton nel New Jersey. Oltre che per le spiccate capacità imprenditoriali, il signor Tomasella è stimato per la sua onestà, le doti umane e il suo impegno sociale, tanto che la comunità italiana lo ha eletto presidente della Cooperativa ItaliaAmerica F. Association di Clifton, ruolo che ha ricoperto per 25 anni. In questa veste ea sinistra Luigi Tomasella, premiato nell’ambasciata gli si è sempre deitaliana a New York dicato con generosità a favore dei glio per la sua vita e non connazionali. Per le sue appena si offrì l’occasio- benemerenze la Camera ne emigrò negli Stati U- di Commercio di Treviso niti d’Amica. Difficile è gli ha concesso, anni fa, il stato l’inserimento e la ri- premio “Fedeltà al Lavocerca di una occupazione ro”. Luigi Tomasella è ansoddisfacente, ma con te- che un fedele abbonato a nacia e coraggio lottò fino L’Azione. La redazione si a costituire una sua pic- congratula con lui per cola impresa edile. Nel questi riconoscimenti. Nel 2015 il funerale Emigrante negli Usa della Scuola enologica? premiato da Ciampi C on Regio Decreto del 9 luglio 1876 numero 3196, Vittorio Emanuele II per grazia di Dio e per volontà della Nazione Re d’Italia istituiva «a Conegliano una Scuola di viticoltura e di enologia». Una storia che dura dunque da 130 anni e che fa ancora scrivere a “Spumanti d’Italia del Gambero Rosso 2006”: «vero faro di cultura enologica!». Passati Ottocento e Novecento, e due devastanti guerre mondiali, dell’“Enologia” di Conegliano questi primi anni del XXI secolo ac- V icolo Cadore 6 a San Vendemiano (all’inizio della statale Alemagna, tra Conegliano e Vittorio Veneto) è da qualche mese il nuovo indirizzo del rinato Sonny Boy, locale storico per gli appassionati di pop, rock e jazz abitanti nella Sinistra Piave... e non solo. Sono passati ventuno anni dalla sua prima inaugurazione, e chi è attorno agli “anta” se la ricorda quella sua prima sede, a Castello Roganzuolo, in uno spazio angusto, ora occupato da una banca, dove quasi ogni sera si poteva ascoltare buona musica dal vivo pagando semplicemente il prezzo della consumazione al bar. Poi il locale si ingrandì e per diverse sta- SABATO 21 Alle 21, all’auditorium Dina Orsi, la compagnia teatrale Tarvisium Teatro mette in scena “Una prestazione eccezionale” di Fayed. Replica domenica 22, alle 16. Ingresso: 7 euro intero, 5 ridotto. Alle 21, al teatro Accademia, per la stagione teatrale 2005/06 andrà in scena il popolare musical “Fame - Saranno famosi”. Scritto da John Fernandes su un’idea di David de Silva, arriva in Italia il musical tratto dal fortunato film Saranno Famosi di Alan Parker, che ha già ispirato la celebre serie di telefilm prodotti all’inizio degli anni Ottanta. L’evento, patrocinato dal ministero per i Beni e la Attività culturali, sarà replicato domenica 22, alle 16. Biglietti: platea e galleria 22 euro intero, 16 ridotto; numerati loggia 16 euro intero, 10 ridotto. È attiva una speciale ri- celerano il “funerale” invece che ampliare l’immenso patrimonio di conoscenze ed esperienze (fa ancora un Prosecco Doc extra dry di tutto rispetto e microvinifica gli “sperimentali” Boschera e Manzoni liquoroso dal futuro più che garantito!). Parliamo di “funerale” della celebre scuola, giacché per fare il vino il diploma non basta più! Lo EVENTI Il Sonny Boy ritorna “grande” a S.Vendemiano gioni accolse sul suo palco gruppi e solisti diventati poi famosi (memorabile l’ apparizione di Carmen Consoli) e vecchie glorie del rock angloamericano ancora in forma. Problemi di varia natura, polemiche e “scivoloni” su discutibili scelte “strategiche” (leggi: lap dance!) portarono a una momentanea chiusura. In questo gennaio 2006 il Sonny Boy rinnovato e “riaccasato” fe- duzione per famiglie di almeno tre persone. DOMENICA 22 Alle 11 circa, passaggio della fiaccola olimpica delle XX Olimpiadi invernali, che prenderanno il via il 10 febbraio a Torino (vedi pagina dello sport). LUNEDÌ 23 Alle 20.30, sala Informagiovani, incontro con la dottoressa Simona Vignali dal titolo “Di che colore sei? L’effetto dei colori su corpo, mente, emozioni e spirito”. Ingresso libero. Stesso orario, nella sede dell’Associazione lirica Pier Adolfo Tirindelli, serata dedicata al tema “La crisi della lirica”: percorso storico, comparativo e tecnico che alternerà momenti di ascolto e momenti di dibattito. Introduzione di Renato Toffoli. Ingresso libero. stabilisce il Dpr approvato lo scorso 22 dicembre dal Consiglio dei ministri e in vigore non appena il Consiglio di Stato darà il parere. Geometri, periti agrari (la Scuola di Conegliano ha tuttora lo storico 6º anno “speciale per la viticoltura e l’enologia”) e altri diplomati per diventare professionisti dovranno quindi esibire una laurea triennale, un tirocinio e il superamento dell’esame di Stato, a cui saranno ammessi fino al 2015 anche e ancora i diplomati di scuola superiore. (MS) steggia la sua nuova vita, ma anche i suoi primi ventuno anni, età in cui un tempo si diventava maggiorenni, con una settimana di concerti ed eventi intitolata “21 anni di storia... una settimana di festa”. La musica si mescolerà alla gastronomia, il ballo al karaoke. Si comincerà venerdì 20 gennaio con tributo ai Pink Floyd. La sera successiva, sabato 21, musica con la cover band Custodie Cautelari. Lunedì 23 spazio al karaoke. Chiusura dei festeggiamenti giovedì 26 gennaio: buffet alla griglia gratuito e musica dal vivo con gli Head Hunters e la guest star Willy Mazzer, uno dei fondatori del locale. Athos Tassi MARTEDÌ 23 Alle 10, al teatro Accademia, per la stagione teatrale per ragazzi 2005/06, La Contrada-Teatro stabile di Trieste propone “I viaggi di Marco Polo”. L’opera ripercorre i viaggi di Marco Polo, ragionando sullo stupore che dovevano suscitare i racconti dell’esploratore veneziano sui suoi contemporanei. Le scuole interessate possono prenotare alla direzione del Teatro Accademia. Ingresso studenti 5 euro. Alle 21, alla sede del Cai, per il ciclo “La montagna da vicino”, proiezioni di immagini sulle esperienze sulla Haute Route scialpinistica del Silvretta, presenta Ivan Michelet. Informazioni alla sezione cittadina del Cai in via Rossini 2/b. Ingresso libero. GIOVEDÌ 26 Alle 18, a palazzo Sarcinelli, conferenza di filosofia sul tema “Comunicazione e persona”, sul tema della comunicazione non verbale. Ingresso libero. U n altro italiano che si è fatto onore dopo aver lasciato la propria patria per cercare altrove migliori condizioni di vita. Un’altra delle tante storie di immigrati partiti dalle nostre terre. Si tratta di Luigi Tomasella che lo scorso giugno ha ricevuto dal Presidente Ciampi l’onorificenza di “Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana”. Luigi Tomasella è nato a Codognè nel 1928 in una famiglia di contadini, uno di sette fratelli. I campi non erano sufficienti per sfamare la numerosa famiglia per cui passò ancora ragazzo a fare il muratore. Ma Luigi aspirava a qualcosa di me- 27 28 DIBATTITO A PONTE DELLA PRIULA Rotatorie, vanno migliorate C i eravamo illusi che le rotatorie risolvessero tutti i problemi di viabilità degli incroci. L’interessante dibattito sviluppatosi a Ponte della Priula intorno alla rotatoria che verrà realizzata dall’Anas nell’intasatissimo incrocio tra Pontebbana e provinciale 34 in centro paese, oggi regolato da semaforo, dimostra invece che anche le rotatorie hanno le loro pecche. A sollevarle un gruppo di pontepriulesi trainato da alcuni giovani sensibili al tema della sicurezza stradale. L’obiezione più pesante: la rotatoria, come progettata, non tiene conto di ciclisti e pedoni, i soggetti più deboli “della strada”. Siamo nel centro di un pae- se – osservano i giovani –: pedoni e ciclisti dovrebbero essere garantiti per primi. Visto che ormai il progetto non può essere modificato inserendo una rotatoria ciclabile, una soluzione – affermano – potrebbe essere quella dei semafori a chiamata in appositi passaggi pedonali in Il progetto della rotatoria di Ponte della Priula; in altro l’incrocio oggi. GAIARINE: 35.000 euro dalla Regione a Giunta regionale, su proposta dell’assessore alle politiche della mobilità Renato Chisso, ha stanziato un contributo di 35.640 euro a favore del Comune di Gaiarine per iniziative volte a ridurre la velocità dei veicoli nei pressi delle scuole e per la semaforizzazione degli attraversamenti pedonali. L L a scuola. Quando la frequenti la odi, quando ci ripensi ti sciogli: gli amici, la gioventù, le avventure i ricordi. E proprio a queste dolci rimembranze è dedicato “Ricordi di scuola”, ovvero l’edizione 2006 del calendario che da oltre un decennio l’amministrazione comunale di Codognè realizza. Tra le dodici pagine: foto di classe, disegni di bambini, brani da quaderni, raccolti grazie alla collaborazione di molti cittadini di Codognè, coordinati dalla commissione comunale “Attività culturali”. Ma anche i principali appuntamenti delle parrocchie e delle associazioni. Il calendario verrà pre- S. LUCIA: Corso della Fiorot per volontari G iovedì 26 gennaio alle 20.30 al centro sociale “Messina” di Santa Lucia di Piave terzo incontro del corso di informazione e sensibilizzazione sull’assistenza ai malati oncologici promosso dall’associazione Fiorot. Il dottor Cosimo De Chirico spiega le cure palliative. prossimità della rotonda. Seconda obiezione: una volta fatta la rotatoria, il traffico sulla Pontebbana e sulla provinciale da e per Pieve di Soligo sarà continuo perché non ci saranno più i semafori a bloccarne, di tanto in tanto, il flusso. Come potranno i (tanti) residenti della zona immettersi nelle due grandi arterie di traffico? A queste due obiezioni di carattere generale, che potrebbero valere per qualsiasi rotatoria, si aggiungono problemi di carattere strettamente locale: verrà fortemente ridimensionata la zona verde accanto alla chiesa, l’ultima rimasta a poter essere utilizzata da chi frequenta l’oratorio; verranno persi parcheggi nel piazzale Bur- S. LUCIA: Clown e teatro per bambini oppio appuntamento per i bambini nell’ex Filanda di Santa Lucia di Piave su iniziativa del Comune: sabato 21 gennaio alle 17.30 spettacolo di clown del Paride Orfei Show; domenica 22 gennaio alle 16.30 il Collettivo di ricerca teatrale propone lo spettacolo “Angiolino e Angiolina”. D CODOGNÈ Vecchie foto scolastiche nel calendario del Comune sentato ufficialmente sabato 21 alle 20.30 presso la ex scuola Ancillotto. A corona della presentazione, l’intervento dello storico della scuola e scrittore trevigiano Alfio Centin sul tema “La scuola maestra di vita. Oggi ed ieri”; la possibilità di visitare l’aula dela Ancillotto dedicata a piccolo esempio della scuola che fu; la premiazione con borse di studio degli alun- e L’AZiON Coneglianese Domenica 22 gennaio 2006 ni che hanno ottenuto con l’ottimo la licenza media o con più di 85/100 il diploma di maturità. Nella stessa sede si terrà inoltre domenica 29 gennaio alle 17 una rappresentazione della fortunata piéce del vittoriese Collettivo di Ricerca Teatrale, “Don Galera”. (TB) ger Time, su cui convergono anche le auto di zone residenziali limitrofe. Chiamato in causa, il sindaco Gianni Montesel spiega di essere intervenuto sull’Anas, cui compete in via esclusiva la progettazione dell’opera. «Inizialmente – afferma – non era previsto alcun attraversamento pedonale. Noi abbiamo preteso che venisse inserito un sottopasso stradale ciclo-pedonabile per collegare piazza IV Novembre con il Tempio Votivo. Lo finanzieremo per intero come Comune. Ci costerà 620 mila euro. Lo faremo con tutti gli accorgimenti necessari per assicurare la facile accessibilità e la sicurezza». Insomma per fare in modo di non avere un sottopasso inutilizzato come avviene in altri incroci (e non serve andare troppo distante...). In linea generale Montesel si dice favorevole alla soluzione “rotatoria” per snellire il traffico soprattutto a livello urbano «mentre mi pare che a livello extra-urbano se ne stiano facendo troppe». «Sono ben consapevole dei problemi che la rotatoria creerà nelle zone residenziali limitrofe – conclude Montesel –, per questo stiamo studiando come riorganizzare la viabilità». Il dibattito sulle rotatorie è comunque aperto. Obiettivo: migliorarle per non tagliar fuori dalla viabilità i pedoni e i ciclisti. Che nella gran parte dei casi non si arrischiano neppure di attraversarle. Federico Citron GAIARINE: PRIMA PIETRA PER LA SEDE DEI VIGILI A rrivano i Vigili del Fuoco volontari. Sabato 21 gennaio alle 10.30, infatti, è in programma la posa della prima pietra dell’edificio che ospiterà le associazioni di pronto inter vento nella zona industriale Bosco di Gaiarine, mentre alle 11.30 aprirà il distaccamento dei Vigili del fuoco volontari momentaneamente alloggiati presso villa Riello - Pera. Alle due cerimonie presenzieranno, oltre al sindaco Loris Sonego e alla sua giunta, il prefetto Natale Labia, il presidente della Provincia Leonardo Muraro, il vica- ORSAGO: LA PARROCCHIA VENDE DIPINTI PRO ASILO A un mese dall’inaugurazione, domenica 8 gennaio si è chiusa la mostra di quadri organizzata dalla parrocchia di Orsago in collaborazione con il Circolo artistico “Francesco Pollesel”, allestita presso il centro sociale. In questa occasione sono state esposte e messe in vendita 91 opere, alcune di proprietà del parroco e della parrocchia ed altre firmate da alcuni pittori locali tra i quali ricordiamo Buttignol, Pollesel, Bottan, Murer e Ferracin. Il ricavato delle opere vendute è destinato ai lavori di restauro della scuola materna di Orsago. SANTA LUCIA: Morto l’ex vicesindaco Egidio Busatto D omenica 8 gennaio a Santa Lucia di Piave è mancato a 55 an- rio generale monsignor Guerrino Pagotto e il comandante provinciale dei Vigili del fuoco Silvano Barberi. Il distaccamento, composto da una ventina di volontari, sarà operativo in gran parte dell’Alto Livenza, spingendosi fino a Cordignano e, al bisogno, intervenendo anche nei comuni del Friuli Occidentale. «È per noi motivo di orgoglio ospitare nel nuovo magazzino comunale, a fianco della Protezione civile comunale e della Croce rossa, anche i volontari del Vigili del Fuoco» si è congratulato Sonego.(GB) ni Egidio Busatto. Insegnante di matematica al “Fanno”, appassionato di Per chi non fosse riuscito a vedere la mostra, a breve sarà possibile acquistare un biglietto che permetterà di partecipare ad una “pesca” e di vincere una delle opere che non sono ancora state acquistate. Questa “pesca” fuori dal comune si terrà domenica 29 gennaio dalle 9 alle 12.30 presso il cinema Cristallo. Nell’occasione potrà essere acquistato un biglietto al prezzo di 25 euro. Ognuno assicurerà la vincita di un’opera; i più fortunati saranno premiati con un quadro del valore superiore al prezzo del biglietto. Erica Bet montagna, Busatto negli anni ’70 e ’80 è stato impegnato nella politica locale nelle file della Democrazia Cristiana, arrivando a ricoprire la carica di vicesindaco di Santa Lucia. e L’AZiON e Opitergino / Mottens Domenica 22 gennaio 2006 IL SINDACO: NESSUNO MI HA CONTATTATO 29 A SAN VINCENZO La Lega:“Pujatti è stato bravo”. Benedizione del Allora perché non lo ricandida? nuovo tabernacolo C lima d’attesa nell’agone politico opitergino. Mentre due liste civiche sono uscite allo scoperto in vista delle prossime elezioni amministrative, la Lega Nord, che attualmente detiene la maggioranza in consiglio comunale, non si sbilancia. Il sindaco Elio Pujatti ha ben fatto sapere che al momento nessuno gli ha chiesto nulla, lasciando inoltre capire che non gli dispiacerebbe ricandidarsi, se non altro per mettersi alla prova. Dal direttivo leghista precisano che nulla è stato deciso, pur concordando che Elio Pujatti è stato un ottimo sindaco. Certo non è stato semplice per costui fare il sindaco dopo i due mandati retti da Giuseppe Covre, uomo dalla personalità molto forte, al quale non dispiacciono le uscite provocatorie, abituato ad utilizzare i media. Chiunque fosse diventato NIENTE ALLEANZA TRA ODERZO SICURA E ULIVO S i allontana l’ipotesi di un’alleanza fra l’Ulivo e la civica Oderzo Sicura. Il coordinatore di quest’ultima, Pietro Dalla Libera, ha fatto sapere che gli iscritti hanno indicato il cammino solo insieme all’altra civica “Cittadini uniti”. Al momento non sono previste alleanze. Per parte sua l’Ulivo fa sapere: «L’Ulivo ha la forza e i numeri per andare alle primarie con i propri candidati – dice Sandro Martin –. Una volta scelto il candidato metteremo in campo tutte le nostre energie per ottenere risultati positivi e per assicurarci il ballottaggio. Come dire: ci sarà comPietro Dalla Libera petizione piena con tutti». (AF) sindaco dopo Covre avrebbe dovuto fare i conti con la traccia lasciata nei cittadini dalla sua personalità. C’è di più. Poiché nel sindaco in genere i cittadini identificano l’amministrazione comunale, Elio Pujatti si ritrova a pagare lo scotto di uno sviluppo urbanistico avvenuto du- MANSUÈ: Nel presepe parrocchiale, una casa contadina accoglie Gesù rante il suo mandato, ma deciso da altri. Il piano regolatore che ha consentito la costruzione di migliaia di metri cubi è stato elaborato quand’era sindaco Fulgenzio Zulian, oltre dieci anni fa. Poiché queste scelte si sviluppano nel lungo periodo, ecco che molti edifici sono nati negli anni recenti. Facen- RUSTIGNÈ: domenica 22 la corsa “dea Tornaressa” S n focolare domestico riscalda il presepe della parrocchia di Mansuè, ambientato nella cucina di una tipica casa contadina, con il calore della famiglia ad avvolgere Gesù Bambino, in un’ambientazione di grande suggestione. La cucina è realizzata nei minimi U D particolari, non mancano il cane e il gatto di casa, la madia dove tenere la farina. Una finestra, spalancata sul mondo, diffonde a tutti la gioia del Natale. Un presepe frutto di tante ore di lavoro serale dei volontari e dedicato alla famiglia. VENERDÌ 20 Festa dei vigili urbani dell’Opitergino: alle 19.30 la messa a Fontanelle, seguita dall’incontro conviviale. i corre domenica 22, dalle 9.15 a Rustignè, la 21ª edizione della corsa podistica “dea Tornaressa”. I percorsi sono di 11 km e di 6 per ragazzi fino a 17 anni. Ritrovo alle 8 al centro ricreativo “La Fontana”. Ricchi i premi in palio. La marcia è organizzata dal Gruppo sportivo Rustignè con il patrocinio del Comune di Oderzo e della Pro loco. Oderzo organizza una serata di intrattenimento, riservata ad alunni e famiglie, con anche una tombola di beneficenza. Finalizzata alla raccolta di fondi, la serata prevede – inoltre – la presentazione del vincitore del concorso scolastico “Un logo per la mia scuola” e l’esibizione dei bambini. LUNEDÌ 23 Alle 20.30, in canonica a Oderzo, incontri di formazione per gruppi liturgici. Dalle 20.30 alle 22.30 dodicesimo incontro della Scuola di formazione sociale-Area economica, al centro parrocchiale del Duomo di Oderzo, sul tema “Le attuali trasformazioni del lavoro e la riforma Biagi” con il dottor Corrado Squarzon. VENERDÌ 27 In canonica a Oderzo laboratorio vocazionale sul tema “Chiamati a vivere la missione della Chiesa”. Alle 21, al cinema Turroni, continua il secondo ciclo di proiezioni della rassegna cinematografica 2005/06 con Niente da nascondere di Michael Haneke (Aut/Fra/Ger/Ita 2005). MERCOLEDÌ 25 Dalle 18, al cinema Cristallo in via Garibaldi, la Direzione didattica di Farmacia di turno: Dal Magro, piazza d’Aviano 7, Piavon, telefono 0422-752950. Bepi Covre, possibile candidato leghista sia al Comune di Oderzo che alla Provincia di Treviso do storcere il naso a più di un cittadino, che lamenta la progressiva scomparsa del verde e l’aumento del cemento. È una delle letture che noi ci permettiamo di dare alla prudenza della Lega Nord circa la riconferma di Elio Pujatti. A ciò bisogna aggiungere cosa si deciderà circa i candidati alle elezioni provinciali e se Giuseppe Covre sarà fra essi. Una partita insomma tutta aperta. Annalisa Fregonese ODERZO: estrazione della lotteria della San Vincenzo S abato 14 si è svolta l’estrazione dei biglietti vincitori della lotteria di beneficenza organizzata dalla Conferenza della San Vincenzo de Paoli di Oderzo. Il primo premio, un quadro di Franca Faccin, va al n° 625. Dal secondo al diciottesimo (e ultimo) premiato, ecco gli altri biglietti vincitori: 973, 2004, 124, 4836, 802, 1701, 3751, 1106, 3974, 3364, 4246, 1403,1639, 1339, 1201, 3185, 3416. omenica 22 alla messa delle 10.30 doppia festa a San Vincenzo. Il parroco don Angelo Pavan dapprima benedirà il nuovo tabernacolo per la custodia eucaristica, arredo sacro di primaria importanza, quindi procederà alla benedizione di due ministri straordinari della Comunione. Si tratta delle signore Marisa Bottan Busa e Michela Spaziano Bazzichetto, che riceveranno il mandato a coadiuvarlo nella distribuzione della Comunione durante la messa e per portare i “santi misteri” alle persone ammalate e agli anziani impediti a re- carsi in chiesa. Il nuovo tabernacolo giunge a completamento dei lavori di ampliamento della chiesa parrocchiale, che hanno visto la formazione del nuovo ambito del presbiterio e le due cappelle laterali. Il parroco don Angelo auspica che, in occasione della benedizione di questa nuova custodia eucaristica, i fedeli, come indica il catechismo, diano al sacramento dell’Eucaristia “il dovuto culto di latria, cioè di adorazione, riservato solo a Dio sia durante la celebrazione eucaristica sia al di fuori di essa”. (AF) MA NULLA È STATO RUBATO Ladri in chiesa a San Nicolò I gnoti entrano in chiesa, forzano due cassette dell’elemosina, mettono a soqquadro la sacrestia e se ne escono a mani vuote. È successo a San Nicolò di Ponte di Piave tra lunedì 9 e mercoledì 11, non è possibile stabilire con precisione il giorno in cui il fatto è avvenuto perché la chiesa, di solito, nei giorni feriali, rimane chiusa; vi si celebrano solo le funzioni festive. Così, don Federico Gava, che oltre ad essere parroco di San Nicolò lo è anche di Busco e Rustignè, giovedì ha trovato la chiesa e in particolare la sacrestia sottosopra. L’armadio al suo interno era stato rovistato in ogni suo settore, senza però riuscire a trovare la cosa cercata, con tutta probabilità denaro. Con lo stesso scopo, infatti, sono state aperte anche due cassette dell’elemosina che, però, don Federico aveva in precedenza svuotato. I malviventi sono entrati in chiesa dall’entrata secondaria, forzando il portone metallico dalla parte degli stipiti, i quali dopo l’accaduto sono stati rinforzati. Maurizio Favretto Chiesa e sacrestia messe sottosopra 30 e Opitergino / Mottens Domenica 22 gennaio 2006 Studenti e professori di Motta e Oderzo contestano il servizio di autocorriere Ma l’igiene a bordo non è colpa di La Marca.. Insufficiente so motivo un opitergino che va a scuola Treviso paga “appena” 38 euro: quest’ultimo però spende meno di tre centesimi al chilometro (tariffe dicembre 2005). Per fare un ulteriore accostamento, il mensile Quattroruote rivela che un auto di media cilindrata costa, tutto compreso, circa 20-25 centesimi al chilometro. A Motta è abitudi- P assano gli anni ma nonostante le promesse e le buone intenzioni, i problemi nel servizio corriere nell’Opitergino Mottense rimangono. A farne le spese per primi sono, ormai per antonomasia, gli studenti del liceo scientifico di Motta. Gli studenti di Motta: “Corriere care e sporche!” Ascoltando alcuni studenti della terza B ci si accorge che nulla è cambiato rispetto al decennio scorso, se non i prezzi. Nicola Russolo di Colfrancui si lamenta dei costi, troppo alti: «spendo quasi 60 euro al mese di abbonamento al mese per trovarmi ogni mattina in una corriera affollata, sempre che si fermi; inoltre talvolta hanno un livello di igiene penoso». Simile è la situazione di Simona Zamuner, che da Campodipietra di euro al mese ne paga 50. «È vero, le corriere sono sporche, i sedili sono imbrattati e a volte, specie in quelle più vecchie, piove addirittura dentro». A riguardo dello stato degli automezzi comunque gli studenti dovrebbero fare un po’ di mea culpa: non è certo colpa de La Marca se spesso in corriera ci si può imbattere in plastiche mancanti, imbottiture rovinate o scritte col pennarello. La stazione delle corriere di Oderzone diffusa tra gli studenti Chiara Girardi di Oderzo denuncia invece gli errori sulle tabelle degli orari, mentre Enrica De Luca di Mansuè si lamenta per i difficili rapporti riscontrati talvolta con i controllori Tutti sono comunque d’accordo nel sottolineare che i prezzi degli abbonamenti sono troppo alti. Un confronto? Nel 1998 un mese di abbonamento Oderzo-Motta costava 42.000 lire, tre anni dopo 55.000 lire, mentre a fine 2005 gli euro da pagare al mese sono 31 e 40 centesimi, più dieci euro per il prolungamento della tratta dalla Basilica al liceo (800 metri circa). Totale ottantamila lire al mese, per rendere meglio l’i- dea; otto centesimi al chilometro. Il prezzo della tratta Oderzo-Motta è così alto I treni alternativa poco praticabile.Trenitalia: “La linea Oderzo Portogruaro è una delle più colpite da vandalismi di tutto il Veneto” perchè è calcolato non in base ai chilometri, ma alle fasce che tale percorso copre nella linea Portogruaro-Treviso. Siccome una tratta inizia a Fratta e finisce al “bivio” di Gorgo al Monticano, uno studente che va da Oderzo a Motta tocca tre fasce. Per lo stes- A GORGO DOMENICA 22 Calcio e musica per il Piccolo Rifugio C alcio, musica e Nomadi. Questi gli ingredienti della manifestazione a favore del Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto, e dei suoi ingentissimi lavori i corso alla sede, che si terrà presso gli impianti sportivi di Gorgo al Monticano domenica 22 gennaio. A curarla sono Giuliano Pillon, Renata Casonato e gli altri del gruppo “La retrospettiva”, tutti grandi appassionati dei Nomadi. Si comincerà col calcio: alle 14.30 una sfida che vedrà nelle due squadre, in maggiorenni mettersi d’accordo e raggiungere la scuola in tre o quattro con un mezzo privato: il risparmio, come si può facilmente calcolare, c’è, ma il nostro ambiente e le nostre strade provinciali non hanno proprio bisogno di questo traffico aggiuntivo. campo o in panchina, Osvaldo Bagnoli, il lombardissimo mister del Verona che vince lo scudetto 84/85 o del Genoa che va a vincere a Liverpool; Pierino Fanna, che di quel Verona era la pelata ala destra; ed altri ex gialloblu come Alessandro Renica, gloria di quando ancora in difesa si giocava col libero;Domenico Penzo, ala tornante; Renzo Selmo. Nell’undici anche Giancarlo Finardi, ex calciatore oggi allenatore della primavera dell’Atalanta. Assieme o contro le Grazie al collegamento tra “Quelli che il calcio” e Gorgo. anche Simona Ventura potrà conoscere il Piccolo Rifugio vecchie glorie ci saranno calciatori o calcettisti dell’Opitergino Mottense, a vari livelli; ma anche gli ospiti della giornata, cioè Massimo Vecchi, Cico Falzone e Daniele Campani, tutti componenti dei Nomadi. Il tempo di una doccia dopo i gol, ed alle 17 si ritorna in campo per un concerto di grandi classi- Se Motta piange, Oderzo non ride Invertendo l’ordine degli addendi il risultato non cambia... infatti da questo anno scolastico anche i “cugini” del liceo classico e linguistico a Oderzo (sempre parte del medesimo Isiss che comprende anche il liceo di Motta) hanno dei problemi con i trasporti. «Gli studenti residenti a Motta, Campodi- ci del rock leggero degli anni Sessanta Settanta e Ottanta. A proporli sarà “La retrospettiva”, gruppo organizzatore, che avrà come special guest sul palco per qualche canzone da eseguire assieme proprio i tre Nomadi, ma anche Rosanna Fantuzzi, la presidentessa dell’associazione “Augusto per la vita” creata nel nome dello scomparso leader dei Nomadi Daolio. A bordo campo, tanto per la partita quanto per il concerto, una nutrita rappresentanza di ospiti, personale e volontari del Piccolo Rifugio. Degna conclusione saràla cena: per prenotarsi chiamare Pillon al 347 5310590, Casonato al 348 1021594 o Dino Mulotto del Piccolo Rifugio al 338 8939906. Tommaso Bisagno pietra e Ponte di Piave arrivano spesso in ritardo» conferma Fabio Bellese, di Rustignè, insegnante del liceo linguistico. «Quest’anno il percorso che la corsa Negrisia-Levada-Oderzo compie in centro a Oderzo è cambiato senza preavviso, tanto che più di qualcuno è rimasto a piedi. Visti i tempi di percorrenza poi la velocità media delle corriere ultimamente sembrerebbe bassissima. E i nostri studenti di Motta entrano a scuola all’ultimo minuto; quindi figuriamoci quelli che frequentano il Sansovino (altra scuola superiore opitergina), che scendono a una fermata successiva». Questi ritardi dipendono dal traffico sulla Postumia? Sì, ma non solo. «Una volta - dice Bellese- ho visto in una corriera un autista spiegare la strada al collega alla guida del mezzo: francamente queste prove potrebbero farle in altri momenti della giornata, quando ci sono meno passeggeri». A quanto pare gli autisti de La Marca non sono tenuti costantemente aggiornati: «Qualche mese fa uno in centro a Oderzo ha compiuto il percorso vecchio della tratta “perché era abituato così”». Cambiamenti che non lasciano traccia nelle tabelle degli orari, dove non erano segnate neppure le corse bis Negrisia-LevadaOderzo e Arzeri-Salgareda-Ponte-Oderzo-Motta. Come fare a migliorare la situazione? «Basterebbe poco. Le corse ora sono distribuite equamente lungo tutta la giornata, con il risultato che alcune sono praticamente vuote: bisognerebbe invece concentrarle nelle ore di punta. Inoltre sarebbe auspicabile dividere la linea Treviso-Portogruaro in due segmenti, Treviso-Motta-Me- e L’AZiON duna e Meduna-MottaPortogruaro in modo da rendere il servizio più agile e capace di assorbire i tanti piccoli imprevisti, con relativi conseguenti ritardi, che si possono trovare lungo la strada». Lungo la Postumia, inadeguata a sostenere il traffico che di continuo la solca, basta un incidente, un trattore, un cantiere, per creare forti rallentamenti. Il treno, un’alternativa poco praticabile «I miei interlocutori de La Marca mi hanno anche detto che gli studenti potrebbero prendere il treno», continua Bellese. Ma per motivi di orari e di distanze l’ipotesi treno però non è molto vantaggiosa per gli studenti che giornalmente fanno i pendolari tra Oderzo e Motta. Il numero di utenti del trasporto su rotaia comunque sembra essere fortunatamente in aumento, e lo dimostra il fatto che rispetto a qualche anno fa ora è più difficile trovare posto nei parcheggi delle stazioni, specie a Oderzo. Qui però c’è da segnalare un triste record: fonti interne a Trenitalia ci segnalano che la linea ferroviaria Oderzo-Portogruaro è una delle più colpite da vandalismi in tutta la regione. «A parte i graffiti, che ci sono più o meno dappertutto, tra Fagarè e Motta in molte stazioni mancano i vetri delle bacheche. Poi non facciamo a tempo a cambiare un pezzo che viene presto danneggiato: a Gorgo ormai hanno rinunciato a riparare l’orologio, mentre a Oderzo l’obliteratrice è stata “decapitata” più di una volta. La tendenza generale è ad infilarci dentro di tutto, dagli scontrini fiscali al chewing-gum, passando per la colla a presa rapida». Andrea Pizzinat MOTTA: Il crocifisso di Collevalenza nella cappella del patronato D ue crocifissi per Motta. Il nuovo crocifisso del santuario dell’Amore Misericordioso, eretto per volontà di Madre Speranza a Collevalenza, in provincia di Perugia, è in questi giorni in esposizione nel Duomo di Motta. L’opera verrà poi collocata nell’apposito spazio presso la nuova cappella Giovanni Paolo II in patronato Don Bosco. Inoltre, è stata fissata dal 31 marzo all’8 aprile la sosta in basilica del crocifisso di San Damiano, proveniente da Assisi, che sarà venerato anche con una grande processione dal santuario al Duomo, venerdì 7 aprile alle 20.30, e poi dal Duomo nuovamente al Santuario, sabato 8 aprile alle 19.(GR) IST. CELLEGHIN: Giulia Miotto e Alice Girotto, ok dal Conservatorio ltri due allievi dell’istituto musicale Celleghin di Motta hanno superato con profitto gli esami di stato in Conservatorio, ad Adria. Si tratta di Giulia Miotto, studentessa universitaria e di pianoforte, allieva di Elisabetta Griguol per il corso di teoria, che ha superato l’esame di solfeggio, canto e dettato musicale riportando una media complessiva di 8.40/10; e di Alice Girotto di Motta, terzo ed ultimo anno di liceo classico a San Donà, che, sotto la guida della maestra Alessandra Ranieri, ha superato l’esame di V corso di pianoforte principale. A e L’AZiON Friuli Quattro mesi in Duomo per don Graziano “Una parrocchia con tante gambe” Q uattro mesi fa era domenica 11 settembre- il 47enne don Graziano De Nardo terminava i suoi 15 anni di servizio in Seminario, dove era stato anche per 9 anni rettore, e per la prima volta in 21 anni di sacerdozio assumeva l’incarico di parroco. Il vescovo Giuseppe lo ha inviato a Sacile, una delle parrocchie più grandi ed importanti della diocesi, in sostituzione di mons. Mazzarotto, per tutti don Piero, per 32 anni parroco di Sacile, un pezzo di storia della città e della chiesa locale. Un salto quantico? Meno di quel che si pensi, ci spiega don Graziano, cui chiediamo un piccolo bilancio dell’esperienza vissuta finora. «Un salto grande, perchè passando dal seminario a una parrocchia mi sono ritrovato in un mondo completamente diverso. È stato tuttavia anche un anime, dove si vive in una comunità e si condivide una vita evangelica. Le differenze esteriori, tra seminario e parrocchia, sono moltissime, ma quelle di fondo molte meno. Anche perchè nel passaggio sono stato anche aiutato dall’accompagnamento rispettoso ed intelligente di don Piero». Quella di mons. Mazzarotto però, per certi versi, è anche un’eredità pesante... «Sono arrivato in una realtà complessa, ricca di attività e di aspettative. A sostituire chi molte di queste iniziative ha inventato e fondato. Il che fa sentire il peso di una grande responsabilità, e dei miei limiti. Cerco di fare quello che so fare; per il resto, qui ho trovato tanti laici, “Con i politici locali rapporti distesi ed aperti” passaggio naturale. Qui mi sono trovato a vivere la vita da prete nei suoi elementi più tipici, come il contatto con la gente, la messa domenicale, la celebrazione dei sacramenti, gli eventi della vita (il nascere, il morire). Ma il seminario, a me piace dire, è “la più piccola parrocchia della diocesi”; una parrocchia di 40 QUATTRO SPETTACOLI GRATUITI ALL’AUDITORIUM Caneva a teatro S abato 21 gennaio, per il sesto anno consecutivo, a Caneva si alzerà il sipario sulla rassegna di teatro amatoriale, organizzata dall’Amministrazione comunale in collaborazione con la Federazione italiana teatro amatoriale (FITA). Quattro gli appuntamenti in programma all’auditorium comunale, tutti gratuiti e con inizio alle 20.45: ad inaugurare la rassegna, il 21 gennaio, sarà la compagnia teatrale “Cibìo” di Chions (Pn), con lo spettacolo “AAA… cercasi famiglia normale”, L a diciannovenne di Fratta di Caneva Valentina Vecchiato ha trascorso la scorsa estate un periodo da volontaria ad Ahouè in Costa d’Avorio. Ce lo racconta così. “... Il mio più grande sogno, fin da piccola è sempre stato quello di poter aiutare bambini indifesi, creature che si trovano a vivere ai bordi di una strada, senza cibo né acqua, senza mamma né papà, ma soprattutto senza un futuro! Questa è la realtà dell’Africa, questa è la realtà una commedia in tre atti ideata e diretta da Aldo Presot. “I Commedianti per scherzo” di San Cassiano di Livenza presenteranno, sabato 4 febbraio, tre atti unici, “Amor in paruca”, “La serva astuta”, “In pretura”, rispettivamente di G. Gallina, A. Bertazon e G. Ottolonghi, per la regia di Franco Segatto. Sabato 18 febbraio sarà la volta della compagnia “Beldalora” di Zoppola, con una commedia in atto unico, “Questa sera facciamo sesso”, il cui autore e regista è Lindo Pagura. “Ciò che vide il maggiordomo”, FRATTA Valentina Vecchiato volontaria in Costa d’Avorio di una piccola parte della Costa d’Avorio che ho potuto vedere e conoscere. La mattina, ad Ahouè, stavo con i bambini: giocavamo, camminavamo per il villaggio, cantavamo, ballavamo; nel pomeriggio, se pioveva eravamo costretti I Commedianti per Scherzo di San Cassiano saranno a Caneva il 4 febbraio commedia ideata da J. Orton, diretta da Andrea Tragoni e interpretata dalla compagnia “Estragone” di San Vito al Tagliamento, chiuderà la manifestazione sabato 4 marzo. Le rappresentazioni saranno sia in lingua che in dialetto e non mancheranno di trattare, in chiave ironica, anche alcuni aspetti della nostra società. Maria Pia Arpioni a rimanere in casa, altrimenti andavamo in città dove aiutavamo la suora che mi ha guidato, suor Lucia. La mia è stata un’avventura durata solamente ventisette giorni ma che in futuro penso di rifare per un periodo ben più lungo. In me colgo assieme al dolore e alla denuncia anche l’auspicio, il desiderio di fare di più perché cresca nel mondo una maggiore sensibilità verso i poveri, verso gli ultimi. Ma ho anche la forte convinzione che il cambiamento deve iniziare qui da noi”. oltre alle suore, che fanno efficacemente andare avanti tante iniziative. Sacile è una parrocchia che sta in piedi perchè ha tante gambe; non poggia solo sul parroco». Quali sono allora i compiti del parroco? «Voglio impegnarmi a promuovere la corresponsabilità, a curare la formazione, l’incontro con il Vangelo... Anzitutto l’ambito spirituale insomma; ma che non sia “disincarnato”». E le priorità della sua azione pastorale? «Anzitutto consolidare il centro della comunità parrocchiale come luogo in cui si riflette e si fa discernimento, valorizzando e rilanciando il consiglio parrocchiale e le sei commissioni pastorali. Poi vorrei curare la centralità della domenica come giorno del Signore e rilanciare l’oratorio con attività anche durante l’anno, come luogo di aggregazione e formazione non solo per i giovani ma anche per le famiglie e per gli anziani. Recentemente un gruppo di badanti straniere già ha potuto trovare nell’oratorio il luogo per il proprio ritrovo settimanale». Come le sembrano i sacilesi? Domenica 22 gennaio 2006 «Ho ricevuto un’accoglienza positiva e serena, ma non posso ancora dire di conoscerli bene. Mi sembra però che Sacile sia una città con un volto unitario, non disgregata; con una certa fierezza della propria identità, e spirito di iniziativa». I rapporti con la politica locale? «Sono distesi ed aperti. Ci sono state e ci saranno occasioni di dialogo, ed anche volontà di sostegno alla parrocchia, pur nel rispetto dei diversi ruoli». Quali bisogni e qua- MERCOLEDÌ 25 Alle 20.45, presso la Fazioli Concert Hall in località Ronche di Sacile, Filippo Gamba esegue al pianoforte musiche di Schumann, Beethoven, Debussy, Brahms. Introduce Roberto Calabretto, che parlerà di “Musica e fantastico” GIOVEDÌ 26 A Sacile, ex chiesa di San Gregorio, alle ore 20.45, il professor Paolo Giacomel terrà una conferenza dal titolo “Il forte austriaco Tre Sassi in Valparola, oggi museo della grande 31 li situazioni particolari ha trovato nelle prime visite e contatti con le persone? «Comincio a toccare con mano situazioni di sofferenza di vario genere. Ho notato una alta presenza di anziani. E molti degli anziani di cui in questi mesi ho celebrato il funerale vivevano soli, con una badante. Inoltre emergono anche dei bisogni spirituali: sete di autenticità, di Verità, di ritrovare la fede, di coltivare valori». Tommaso Bisagno guerra sulle Dolomiti 1915/1917”. L’incontro si colloca nell’ambito della mostra “La Grande Guerra: per non dimenticare. Dolomiti 1915/1917”, aperta fino al 27 gennaio dalle 10 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30 nei giorni feriali. Dalle 10 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 21 sabato e i festivi. Farmacie di turno Brugnera: Nassivera, via Santarossa 26, 0434.623561 Sacile: Comunale, via Ettoreo 4, 0434.71410 32 Domenica 22 gennaio 2006 È francescana dell’Addolorata Fossà in festa per suor Tatiana L a comunità di Fossà si è stretta attorno a suor Maria Tatiana Murador, domenica 15 gennaio, in occasione della messa di ringraziamento e della festa per la sua professione perpetua nelle suore francescane dell’Addolorata, celebrata l’11 dicembre scorso a Roma. La giovane, infatti, ha voluto condividere con i suoi parrocchiani la gioia di questo momento importante del suo cammino di fede. In molti hanno partecipato alla celebrazione eucaristica in cui suor Tatiana ha rinnovato i voti e al momento conviviale seguito in oratorio. C’è chi la ricorda ancora bambina quand’era parte del gruppo che puliva la chiesa e preparava i canti per le messe, e chi sostiene di aver intravisto in lei una possibile vocazione alla vita CEGGIA: l’addio all’allenatore di pallavolo Luciano Bettiolo Suor Maria Tatiana Murador; sotto, un momento della festa per lei a Fossà consacrata quand’era ancora una giovane catechista che si divideva, con mille sacrifici, tra l’animazione all’oratorio Don Bosco di San Donà e nella propria parrocchia. È lei stessa a sottolineare il ruolo che entrambi questi “ambiti formati- vi”, il piccolo paese e il grande oratorio della vicina cittadina, hanno avuto nella sua crescita spirituale: «Sono nata in una famiglia con valori cristiani di base, nel paesino di Fossà dove tutti condividono la stessa fede e sono capaci di fare festa anche nel nome del Signore – racconta –, ma negli anni dell’adolescenza l’ambito parrocchiale cominciava a starmi stretto, perché avevo scoperto qualcosa di più grande. Purtroppo a Fossà non c’erano gruppi formativi e SAN FIOR / LA TUA ALLEGRIA RESTA CON NOI Gesù doveva dirmi qualcosa di più, voleva farmi dono di sé». È in quarta superiore, quando frequenta con profitto l’istituto tecnico turistico di Venezia, che partecipa ad un corso vocazionale ad Assisi che le sconvolge la vita. Da questo momento, le suore dell’Addolorata che prestavano servizio a Fossà e la guida di un direttore spirituale l’aiutano a capire il progetto che Dio aveva per lei. Oggi, a trent’anni, vive a Santa Maria degli Angeli ad Assisi dove si occupa di pastorale giovanile vocazionale e frequenta il quarto anno di teologia. «Ho abbandonato l’università e i progetti di laurea e matrimonio che non mi corrispondevano più – continua suor Tatiana – e oggi mi sento davvero al mio posto. Il Padre sta operando cose prodigiose nella mia vita». Beatrice Doretto TIZIANO DE NADAI 15º anniversario Caneva, dipendenti comunali in sciopero R estano tesi a Caneva i rapporti fra dipendenti comunali, rappresentanze sindacali e amministrazione. Cominciata lunedì 16 gennaio, la protesta dei dipendenti in forma di astensione dagli straordinari si protrarrà con ogni probabilità ancora per alcune settimane. «La questione ha origini lontane – afferma Maurizio Angeli, segretario provinciale della Cisl –. L’amministrazione manca infatti di programmazione anche per ciò che riguarda il fondo produttività, stabilito da un contratto territoriale». Oggetto del contendere è proprio la ripartizione del fondo, parte del quale (sembrerebbe si tratti di 40 mila euro) può essere destinato a favore di una progressione di livello dei dipendenti, ma anche all’attuazione di obiettivi strategici definiti di anno in anno dal bilancio di previsione. M allegria che ci hai dato un tempo rimarrà sempre nei nostri cuori”. In suo ricordo dopo 5.478 giorni, domenica 22 gennaio, alle 18 nella chiesa monumentale di Castello Roganzuolo, sarà celebrata la Messa. DAL 16 GENNAIO «La nostra proposta – dichiara il sindaco Mirto Monte, ammettendo una carenza nel raggiungimento degli obiettivi nel 2005 – è di assegnare il 20% delle risorse al primo punto e l’80% al secondo». «Chiediamo semplicemente un riconoscimento della professionalità dei dipendenti, previa valutazione – afferma Angeli –. Abbiamo chiesto una terza convocazione, ma non siamo nemmeno stati presi in considerazione. L’amministrazione è ferma sulle sue posizioni, non mostra volontà di dialogo. Senza contare che assemblee e astensione dagli straordinari comportano dei costi aggiuntivi per il cittadino». Le posizioni, insomma, restano lontane: non resta che aspettare il prossimo incontro fra amministrazione e rappresentanze sindacali – forse la settimana prossima – per sperare in un avvicinamento. Maria Pia Arpioni BRUGNERA / MAMMA, È IMPOSSIBILE COLMARE IL VUOTO CHE HAI LASCIATO “L’ S i è spento a 74 anni Luciano Bettiolo, residente a Ceggia. Aveva lavorato nel corpo dei Vigili del fuoco di Mestre, ma la sua grande passione era la pallavolo. Con il gruppo sportivo dei Vigili aveva giocato anche in serie A, prima di passare ad una carriera di allenatore: a Ceggia è stato tra i “creatori”, oltre che per lungo tempo la guida, della squadra di pallavolo femminile. e L’AZiON morie e M / li iu r F / o n ia z e Ven CARMELA BORTOLIN ved. RIGO n. 24.2.1912 - m. 28.1.2005 amma cara, da un anno non sei più con noi, ma è impossibile dimenticarti. Non ci sono parole per dimenticare la tua vita silenziosa, le tue buone opere, la tua fede che noi cerchiamo di imitare. Nei tuoi cinque anni di infermità non ti sei mai lamentata, avevi sempre il sorriso sulle labbra; sei morta silenziosamente così come sei vissuta, con il tuo rosario tra le mani. Non si può dimenticare una mamma come lo sei stata tu, non si può riempire il vuoto che tu hai lasciato. È nato un bel nipotino che i suoi genitori hanno chiamato Tommaso e quando sarà più grande gli parleranno di te, gli diranno quanto era buona e brava la sua nonnina. Ciao mamma, ci rivedremo tutti in cielo insieme a papà. La tua numerosa famiglia OGLIANO SOLIGHETTO ALBINA-FRANCENIGO CONEGLIANO BAGNOLO ZOPPÈ TERESA GAVA in TONON n. 3.3.1916 - m. 24.1.1992 MAMELI TONON n. 30.8.1913 - m. 11.6.1999 Nel 14º anniversario della tua scomparsa cara mamma, vogliamo ricordarti insieme a papà pensandovi felici nella casa del Signore. I figli con nuore, nipoti e tutti i vostri cari. Una Messa sarà celebrata domenica 22 gennaio alle 11 nella chiesa di Ogliano. FILOMENA DONADEL n. 7.7.1907 - m. 23.1.2004 Il tempo passa, ma il ricordo di te è sempre vivo. Nel secondo anniversario della tua morte, figli, generi, nipoti, ti ricordano con immutato affetto. Una Messa di suffragio sarà celebrata domenica 22 gennaio nella chiesa di Solighetto. AMELIA BORTOLUSSI n. 1.9.1914 - m. 20.10.2004 QUIRINO PESSOTTO n. 7.6.1913 - m. 23.1.2001 Ad ogni anniversario sentiamo sempre viva la vostra presenza. Ringraziamo il Signore di averceli conservati per tanto tempo, e preghiamo Dio che dia loro, in felicità eterna, ciò che essi ci diedero in amore. SILVIA DALL’ANESE m. 26.12.2005 Nel trigesimo, gli amici che le vollero bene la ricordano con la Messa che verrà celebrata giovedì 26 gennaio alle 11, nella chiesa di San Rocco a Conegliano. SEVERINO ANTIGA n. 8.4.1929 - m. 23.1.2001 A cinque anni dalla scomparsa, moglie, figli, nuore e nipoti ti ricordano con grande affetto e gratitudine per gli insegnamenti che hai sempre riservato alla tua famiglia e l’amore che continui a infondere nei cuori dei tuoi cari. ALDO FRARE n. 23.9.1930 - m. 19.1.2002 Il ricordo sempre vivo della tua amata presenza accompagna i miei giorni e dà senso alla preghiera nella speranza di ritrovarci insieme. Tua moglie 33 Domenica 22 gennaio 2006 DOMANDA LAVORO Laureato in lingue e letterature straniere cerca lavoro come interprete-mediatore per famiglie con badanti parlanti russo o polacco. Zona Pieve di Soligo, Conegliano, Vittorio Veneto. Tel. 3407786357. Clown-animatore-mago offresi per feste parrocchiali, asili, carnevale, compleanni e sagre. Tel. 3473487004. Signora di Vittorio Veneto specializzata in assistenza ad anziani si rende disponibile 2/3 volte alla settimana in Vittorio Veneto e limitrofi. Tel. 0438-554004. Ragazza 28enne con esperienza settore bar/caffetteria e studio dentistico cerca lavoro in questi ambiti. Tel. 347-8916590. Ragazzo 24enne cerca lavoro come badante, pulizia uffici/scale, collaboratore domestico, stiro, baby-sitter. Tel. 346-3088630. Signora rumena 53enne cerca lavoro come badante 24/24, collaboratrice domestica, stiro, baby-sitter. Zona Vittorio Veneto e dintorni. Tel. 346-3088630. Signora cerca lavoro come pulizie scale/uffici, collaboratrice domestica, stiro. Zona Vittorio Veneto e dintorni. Tel. 0438-941405. Signorina residente a Vittorio Veneto cerca lavoro come pulizie, stiro o baby-sitter. Disponibile solo al mattino. Telefonare solo se interessati, di mattina, al 3281330477. Signora con esperienza cerca lavoro come collaboratrice domestica o stiro alla mattina, preferibilmente in zona Vittorio Veneto. Tel. 340-9245668. Signora 40enne automunita qualifica oss, con esperienza, offresi per assistenza anziani, ammalati, portatori di handicap. Disponibile anche solo qualche giorno alla settimana feriale o festivo. Solo in orario notturno. Zona Vittorio, Conegliano e dintorni. Telefonare nelle ore pomeridiane al 320-1642380. Ragazza 30enne diplomata tecnico della gestione aziendale, ottimo Pc con esperienza come impiegata amministrativa anche in assicurazioni, cerca lavoro. Disponibile anche come centralinista. Tel. 3395255546, 0438-500261. Ragazza 22enne con esperienza come addetta mensa cerca lavoro in qualsiasi settore. Zona Pieve di Soligo, Conegliano, Follina,Vittorio Veneto. Tel. 339-7054221, 0438-842800. Ragazza 22enne automunita con esperienza come operaia assemblaggio e come lavapiatti, cerca lavoro anche in altri settori. Zona Pieve di Soligo, Conegliano, Follina, Vittorio Veneto. Tel. 3393734395. Signora con esperienza cerca lavoro come operaia, pulizie uffici, collaboratrice domestica. Disponibile sia tempo pieno che part-time. Zona Vittorio Veneto e San Giacomo. Tel. 393-2475900. Ragazzo con esperienza come saldatore e operaio macchine a Cnc cerca lavoro. Disponibile come autista solo patente B. Zona Vittorio Veneto, Conegliano e dintorni. Tel. 348-4719283. Ragazza 21 enne con esperienza come stiratrice, cerca lavoro come operaia in qualsiasi settore. Disponibile anche come pulizie uffici, lavapiatti o collaboratrice domestica. Zona Vittorio Veneto e Conegliano. Tel. 392-3250378. Signora con esperienza come commessa, collaboratrice domestica e addetta alle pulizie, cerca lavoro anche in altri settori (no ristoranti) in zona Vittorio Veneto. Disponibile full-time o part-time in orario diurno fino alle 17.30. Tel. 349-0952939. Ragazza 27enne cerca lavoro come operaia. Esperienza nel settore plastica e metalmeccanico. Zona Vittorio Veneto, Conegliano e limitrofi. Tel. 347-8435483. Prof.ssa Bona Luisa, plurilaureata, si rende disponibile per traduzioni portoghese/italiano. Tel. 333-5843883. Ragazzo 23enne con esperienza cerca lavoro come pizzaiolo o aiuto cuoco. Disponibile anche per lavori stagionali. Tel. 3287098579. Signora filippina con esperienza come collaboratrice domestica, assistenza anziani, addetta alle pulizie, cerca lavoro in questi ambiti. Non disponibile per stiratura. Solo part-time, il lunedì, mercoledì e venerdì. Zona Vittorio Veneto e Conegliano. Tel. 320-3586810. Ragazza 23enne diplomata, con esperienza come segretaria generale in azienda cerca lavoro. Disponibile anche come impiegata commerciale o eventualmente come commessa. Zona Vittorio Veneto, Conegliano, Pieve e dintorni. Tel. 0438-562068, 333-8687395. Ragazza con esperienza pluriennale nel settore commerciale, conoscenza uso Pc, lingue inglese, francese e tedesco, cerca lavoro impiegatizio. Disponibile anche come commessa per lavoro full-time o parttime. Zona Vittorio Veneto e limitrofi. Massima serietà. Tel. 3484037541. Grafica pubblicitaria 28enne, con esperienza pluriennale, cerca azienda per grafica, ricerca e sviluppo della comunicazione di prodotto. Gestione tempistica e fornitori, capacità di contatto con il cliente.Valuta proposte anche come operaia comune o altro. Tel. 3209550056. Giovane signora cerca lavoro come baby-sitter addetta alle pulizie operaia addetta all’assistenza. Disponibile in orario diurno dalle 8.15 alle 16. Zona Vittorio Veneto. Tel. 347-4424274. Magazziniere/impiegato con esperienza (uso muletto e gestione entrate-uscite merci), conoscenza AS/400 (impiegato-operatore), bollettazione, carico ordini e fatturazione, valuta offerte. Tel. 0438-501764, 328-2830699. 24enne con qualifica di panettiere/pasticcere cerca lavoro nel settore. Zona Vittorio Veneto e dintorni. Tel. 380-5334092. Cerco lavoro come saldatore, magazziniere e/o verniciatore già con esperienza. Zona Vittorio Veneto, Conegliano, San Fior e limitrofi. Disponibilità immediata. Tel. 3476287938. Studente universitario cerca lavoro come cameriere o barista in orario serale. Disponibile solo fine settimana da venerdì a domenica. Zona Vittorio Veneto e dintorni. Tel. 340-3861084. Ragazzo 20enne diplomato perito tecnico in elettrotecnica e automazione, cerca lavoro nel settore, preferibilmente come elettricista. Tel. 340-5756511, 0438-500714. Ragazza 26enne con esperienza come impiegata amministrativa, madrelingua tedesca, ottima conoscenza dell’italiano e dell’inglese e buona del francese, cerca lavoro nel settore anche ufficio estero. Disponibile anche per traduzioni tedesco/italiano/tedesco. Tel. 0438-554715. Signora con esperienza come lavapiatti e aiuto cucina in ristoranti e trattorie cerca lavoro. Disponibile anche come collaboratrice domestica dal lunedì al venerdì (già con esperienza). Tel. 3471790419. Signore con esperienza nel settore agricolo e nell’utilizzo dello scavatore cerca lavoro in questi ambiti. Disponibile anche per altri settori purché seri. Zona Vittorio Veneto e dintorni. Tel. 340-7451096. Ragazza 33enne con pluriennale esperienza nel settore maglieria cerca lavoro come operaia. Disponibile anche come collaboratrice domestica o pulizia uffici. Zona Vittorio Veneto e Conegliano. Tel. 333-4736245. Ragazza 35enne con esperienza cerca lavoro come collaboratrice domestica o pulizie uffici con possibilità di vitto e alloggio. Zona Vittorio Veneto, Conegliano e Treviso. Tel. 334-3314356. Signora italiana, automunita, con esperienza, cerca lavoro come assistenza anziani a domicilio. Disponibile tutte le mattine compreso il sabato, se necessario anche la domenica. Zona Vittorio Veneto e limitrofi. Tel. 0438-550803, 349-6944273. Psicologa abilitata e specializzata in grafologia cerca lavoro part-time anche nell’ambito dell’editoria, correzione di testi. Tel. 347-9505578. Ragazzo 19enne con esperienza come operaio metalmeccanico, cerca lavoro come apprendista elettricista. Zona Vittorio Veneto. Disponibile al mattino con orario 7-13. Tel. 340-4864258. Signora ucraina con esperienza come assistenza anziani e collaboratrice domestica cerca lavoro anche come badante, pulizia uffici, stiro. Valuta anche proposte di lavoro con vitto e alloggio. Disponibile anche per qualche ora al giorno. Zona Vittorio Veneto e dintorni. Tel. 328-0616067, 0438501313. Diplomata in segretaria d’azienda cerca lavoro impiegatizio in zona Vittorio Veneto, Conegliano e dintorni. Tel. 349-1676316. Ragazza 18enne cerca lavoro come operaia o altro in qualsiasi settore. Zona Vittorio Veneto, Cison, Pieve di Soligo, Conegliano. Tel. 347-7294832. Ragazza 16enne cerca lavoro come cameriera lavapiatti, cassiera, addetta alle pulizie. Zona Vittorio Veneto, Tarzo, Follina, Pieve di Soligo. Tel. 348-5939763. Signora con esperienza come cameriera, barista, aiuto cuoca, pulizie uffici, collaboratrice domestica, cerca lavoro in questi settori o altro purché serio. Disponibilità part-time (massimo 6 ore). Tel. 0438-560967. Insegnante 29enne referenziato impartisce lezioni di italiano storia geografia. Disponibile anche come promoter nel fine settimana. Tel. 328-1049799. Insegnanti di lettere in pensione si rendono disponibili per ripetizioni e sostegno attraverso consolidato metodo di studio di materie letterarie a studenti di scuola elementare, media e biennio superiore, anche a domicilio. Tel. 0422890283, 335-8041539, 3498641569, 347-6455993. Signore 39enne cerca lavo- ro come imbianchino. Disponibile anche fine settimana. Tel. 3384407590. Ragazza 26enne cerca lavoro come aiuto cucina e lavapiatti in ristoranti o pizzerie. Disponibile nei fine settimana (sabato e domenica). Zona Oderzo e dintorni. Tel. 329-4398132. Insegnanti di lettere in pensione si rendono disponibili per controllo e aiuto nella stesura di tesine a ragazzi di scuole superiori e università. Tel. 0422-890283, 335-8041539, 349-8641569, 3476455993. Signora italoargentina cerca lavoro come collaboratrice domestica o addetta alle pulizie in ristoranti o uffici. Massima disponibilità oraria. Zona Oderzo e dintorni. Tel. 0422-850449. Signora laureata con pluriennale esperienza con conoscenza del metodo Doman per la lettura a bambini di 3 anni si offre per insegnamento del metodo ai genitori di bambini in età prescolare. Zona Oderzo e dintorni. Tel. 0422890283. Signora cerca lavoro come addetta pulizie uffici, assistenza anziani, collaboratrice domestica o in qualsiasi altro settore purché serio. Zona Motta di Livenza, Oderzo e dintorni. Tel. 333-8935791. Signora con esperienza di commessa nel settore abbigliamento, collaboratrice domestica e colf anche presso privati, cerca lavoro in zona Oderzo, Ponte di Piave e dintorni. Tel. 347-4456408. Autista con pluriennale esperienza e in possesso di patente D-E + ADR A-B cerca lavoro di linea in Italia o estero, disponibile anche a lunghe trasferte. Tel. 3886143595. Signora 43enne cerca lavoro come badante, donna di pulizie, operaia o altro. Tel. 393-2244008. Ragazza con diploma di perito turistico, ottima conoscenza lingua tedesca e buona conoscenza inglese e francese, cerca lavoro come centralinista, impiegata o altro. Zona Ponte di Piave, Oderzo, Motta di Livenza, Treviso. Tel. 0422-744102, 349-7152224. Ragazza con esperienza cerca lavoro come baby-sitter e aiuto compiti. Tel. 349-5057599. Signora cerca lavoro come baby-sitter, pulizie o altro. Disponibile solo il mattino. Tel. 0422851087. Signora con esperienza come collaboratrice domestica, assistente anziani e baby-sitter cerca lavoro, disponibile anche come aiuto cucina o lavapiatti in ristoranti e pizzerie. Zona Oderzo e dintorni. Tel. 338-2008618. Ragazza 27enne cerca lavoro come operaia o commessa. zona di Mareno di Piave, San Polo di Piave e Fontanelle. Tel. 3485715256. Ragazza cerca lavoro come receptionist in albergo, commessa, impiegata commerciale, centralinista o altro. Conoscenza inglese e tedesco a livello scolastico, spagnolo madrelingua. Conoscenze informatiche: Word, Excel, Internet. Tel. 3408410751, 0422-863066. Ragazza 30enne con esperienza di operaia cerca lavoro a giornata anche a turni nel settore o come commessa, centralinista, cameriera. Zona San Stino di Livenza, Cessalto e Motta di Livenza. Tel. 347-7026007. Signora con esperienza cerca lavoro come assistenza anziani o ammalati e per piccole commissioni. Disponibilità part-time mattino o pomeriggio, zona Oderzo e dintorni. Tel. 339-7854850. Ragazza 30enne con qualifica di assistente all’infanzia ed esperienze lavorative in asilo nido 03 anni cerca lavoro. Disponibile anche come baby-sitter, in proprio domicilio, saltuariamente ed eventualmente anche di domenica. Tel. 3925596624. Ragazza 24enne diplomata in ragioneria cerca lavoro nel settore impiegatizio. Disponibile anche per altri lavori (cameriera, commessa, ecc.), anche part-time. Tel. 0422-804827, 340-9781038. Signora con esperienza come commessa c/o supermercati cerca lavoro. Disponibile anche per altre mansioni come operaia, collaboratrice domestica, assistenza anziani (solo diurna), pulizie. Zona Oderzo e dintorni. Tel. 329-8475068. Signore 37enne con 16 anni di esperienza nel settore cerca lavoro come perito elettronico e tecnico informatico. Zona Oderzo e dintorni. Tel. 329-3386074. Studentessa di lettere con esperienza in ambito educativo si rende disponibile per sostegno nei compiti a bambini di scuola elementare e media. Zona Oderzo e limitrofi. Tel. 340-9402659. Ragazza con titolo professionale ed esperienza pluriennale cerca lavoro come sarta anche a domicilio. Zona Oderzo e limitrofi. Tel. 0422-710935, 347-0352950. Laureata in pedagogia con abilitazione e pluriennale esperienza in ambito educativo impartisce lezioni di materie letterarie o lingue straniere (francese e inglese) a ragazzi delle scuole elementari, medie e superiori. Disponibile anche per insegnare metodo di studio. Tel. 338-3777987 ore pasti. Ragazza italiana cerca lavoro come baby-sitter. Disponibile anche come addetta alle pulizie. Zona Oderzo e limitrofi. Tel. 3472401683. Signore con patente C, D, E cerca lavoro come autista anche per estero. Disponibile anche come muratore, scavatorista (buon uso pala) e magazziniere (buon uso muletto). Tel. 320-6696872. Laureata in Filosofia, abilitata all’insegnamento impartisce ri- petizioni di filosofia, storia, psicologia, pedagogia, italiano ad alunni scuole medie inferiori, superiori, universitari, iscritti corsi Ssis. Chiamare solo se veramente interessati. Telefonare nelle ore pomeridiane al 328-4416595. Laureato in Biotecnologie con 110/110 e lode si rende disponibile per ripetizioni a studenti delle scuole medie/superiori in: chimica, biologia, matematica, inglese. Zona Conegliano,Vittorio Veneto. Tel. 0438-550619, 328-6240332. Giovane laureata in Scienze ambientali con esperienza offre ripetizioni di matematica, chimica, fisica e biologia a ragazzi di scuola media inferiore e superiore. Tel. 328-4479622. Signora italiana automunita, 45enne, con pluriennale esperienza come collaboratrice domestica, pulizie, assistenza anziani e come cameriera, aiuto cuoco e lavapiatti, cerca lavoro. Disponibile per assistenza anche in orario notturno. Zona: Conegliano. Tel. 348-5708361. Signora volenterosa con ottima conoscenza della lingua italiana e inglese cerca lavoro come baby-sitter, assistenza anziani, ammalati con disponibilità solo in orario diurno. Disponibile anche come addetta pulizie o collaboratrice domestica. Tel. 338-9370246. Signore con esperienza cerca lavoro come operaio in qualsiasi settore. Disponibile anche come giardiniere, manutenzione aree verdi, muratore/manovale o altro. Zona Vittorio Veneto e dintorni. Tel. 0438-553643, 339-8675185. AFFITTASI Conegliano - Affitto pizzeria con forno a legna, ideale per nucleo familiare. Ottime trattative, buon prezzo. Tel. 0438-31242. S. Lucia di Piave - Affitto casa singola di 240 mq con annessi stalla, portico, parco attrezzato e zona verde di 5000 mq, idoneo per amanti della natura e animali. Tel. 0438-701946. Mareno di Piave - Affitto terreno agricolo ha 1.66.38 in parte seminativo e in parte vigneto. Tel. 0438-758526. Lago (Revine) - Affitto bilocali vista sul lago, garage e scoperto. Tel. 0438-929050. Sabato e domenica attraversa la diocesi Tutti fuori per la Fiaccola! L a diocesi si conferma crocevia di eventi sportivi e celebrazioni connesse. E l’anno nuovo inizia con uno di quegli avvenimenti che restano nella storia: il 22 gennaio le strade diocesane ospiteranno il passaggio della Fiaccola Olimpica, simbolo delle XX Olimpiadi Invernali, che si svolgeranno a Torino a partire dal 10 febbraio. Il territorio diocesano farà da cornice al 44° giorno di viaggio della Fiaccola, che, partita lo scorso 8 dicembre da Roma dopo essere stata accesa per la prima volta nel tempio di Era ad Olimpia, in Grecia, fa ritorno nella Penisola 50 anni dopo l’edizione di Cortina 1956. Il fuoco dei Giochi arriverà a Vittorio Veneto alle 8.30 di domenica 22 e proseguirà la propria corsa verso il Piemonte. «L’evento della Fiaccola Olimpica- dice il sindaco Giancarlo Scottà- ci fa molto piacere. Siamo la città della Vittoria e da sempre molto vicini e attenti allo sport». Ma la fiaccola non basta, e del resto non può muoversi da sola. Fra i 10001 tedofori, che incarnano i valori olimpici della fratellanza e del fair play, alcuni sono stati scelti fra le candidature spontanee presentate attraverso il sito dei Giochi invernali, inviando una frase che desse voce al messaggio olimpico. Oltre allo spirito dei Giochi, ogni tedoforo rappresenta anche la propria comunità locale e il territorio dove avverrà la sua frazione lun- ga circa 500 metri. Il percorso di domenica 22 Domenica 22 la fiaccola attraverserà Vittorio Veneto da nord a sud lungo la sua strada principale, che prende via via vari nomi, da via Nove Basso, a via Marconi, a Piazza del Popolo, viale della Vittoria, via Rizzera, poi piazza Fiume e via Caviglia a San Giacomo. Dal Menarè la Fiaccola raggiungerà Conegliano. «Il passaggio della Fiamma Olimpica sul nostro territorio ha un sapore familiare, che rafforza le nostre convinzioni sull’importanza dello sport e delle discipline olimpiche in particolare commenta il sindaco Floriano Zambon - ci farà rivivere le emozioni vissute in occasione di importanti eventi sportivi che ci hanno riguardato, ma ci farà riflettere anche sui talenti dello sport che questa città ha saputo produrre e coltivare negli anni». Il Fuoco entrerà nella città del Cima da via XXIV maggio poco dopo le 11, raggiungerà il centro per poi uscire da via Matteotti sulla circonvallazione, il tutto entro le 12. Si dirigerà quindi a San Fior, poi Godega, dove la Fiaccola si fermerà a ...mangiare nel parcheggio dell’albergo Primavera, per poi continuare verso Orsago e sconfinare in Friuli, prima Sacile, poi Pordenone. Nel corso del pomeriggio ritornerà in Veneto e raggiungerà Piazza dei Signori a Treviso. Sabato 21 con gli al- PROTEZIONE CIVILE IMPEGNATA: la scorta viene da Mareno S arà la Protezione Civile di Mareno (www.procivmareno.org) a scortare la Fiaccola Olimpica nella sua tappa n° 44 che si svolgerà il 22 (metà di 44... qualcuno vuole giocarseli al Lotto sulla ruota di Treviso?) di questo mese, domenica prossima. Da Belluno a Treviso solcando la diocesi, il nucleo di protezione civile marenese fornirà l’assistenza sanitaria con l’impiego di due ambulanze e di un fuoristrada propri, «con cui - spiega Gilberto Zorzetto, presidente dell’associazione marenese- garantiremo anche la logistica e i collegamenti ai mezzi di soccorso sanitario». Miglior regalo non poteva farsi la P.C. per il suo ventennale; assieme alla Croce Verde di Montebelluna ed all’Associazione volontari di Protezione Civile di Casale sul Sile è stata prescelta come rappresentante sul territorio della provincia di Treviso dell’Anpas (Associazione nazionale pubbliche assistenze) e della Protezione Civile nazionale. (TB) pini nel bellunese I tedofori diocesani saranno protagonisti anche sabato 21, quando la Fiaccola correrà in provincia di Belluno. Tra le montagne natie correrà Roberto Zandonella, oggi vittoriese d’adozione e maestro di sci per la Nottoli, in gioventù medaglia d’oro nel bob a quattro alle Olimpiadi invernali di Grenoble 1968 Nel tratto finale, tra Longarone e Belluno, saranno gli Alpini delle province di Belluno e Treviso ad alternarsi nel portare la Fiaccola. Prima quelli della sezione di Conegliano e poi quelli di Vittorio Veneto; fra questi anche Ettore Barel, classe di ferro 1917, 89 anni da sportivo compiuti il 15 gennaio. Gli Alpini di Vittorio trasporteranno la Fiaccola a dorso di mulo. A fianco del “sacro fuoco”, infatti, trotteranno, per circa 1,5 km, cinque muli soldato del gruppo di Cappella Maggiore. Gli Alpini della sezione di Vittorio animeranno anche il passaggio lungo Vittorio Veneto, con la distribuzione di bandiere olimpiche al pubblico. Sempre nella tappa di Belluno, la fiamma verrà portata da Germano Bernardi di Villa di Mel, finalista alla Paraolimpiadi di Atene, nella specialità del lancio del disco. Da Pasin a Pelos, nostri tedofori celebri Non mancano i tedofori celebri neppure domenica 22: a San Vendemiano correrà Stefano Del Piero, fratello di Alessandro; a Conegliano, in viale Italia, la pluricampionessa di bocce di Solighetto Ilenia Pasin; in via Callalta a Treviso la sanfiorese Teresa Pelos, colonna dell’Associazione contro le leucemie. Senza dimenticare le glorie sportive trevigiane come il pallavolista Alberto Cisolla, il cui turno sarà in Calmaggiore a Treviso. Alberto Rosa IL PERCORSO DELLA FIACCOLA 21 GENNAIO 2006: LONGARONE (BL): SS51. . . . . . . . . . . . . Via Roma . . . . . . . . . . SS51. . . . . . . . . . . . . PONTE ALPI (BL): . . . . 13.38 14.34 14.40 16.41 22 GENNAIO 2006: VITTORIO VENETO: SS51 via Nove Basso . . . . SS51 Savassa. . . . . . . . . SS51 Via della Sega. . . . . via Marconi . . . . . . . . . via Cavour . . . . . . . . . . viale della Vittoria . . . . . via Garibaldi. . . . . . . . . piazza S. Francesco d'Assisi via Garibaldi. . . . . . . . . via Rizzera. . . . . . . . . . via Matteotti. . . . . . . . . SS51 . . . . . . . . . . . . . piazza Fiume . . . . . . . . via Caviglia . . . . . . . . . via Menarè. . . . . . . . . . Due Osterie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8.37 8.38 8.52 8.56 9.07 9.11 9.22 9.23 9.25 9.27 9.29 9.34 9.41 9.41 9.43 9.48 CONEGLIANO: . . . . . 9.56 SAN VENDEMIANO: via Longhena. . . . . . . . . 10.34 parcheggio discount . . . . . 10.40 CONEGLIANO: via Longhena. . . . . . . . viale XXIV Maggio . . . . . via Trento e Trieste . . . . via Madonna . . . . . . . . via XI Febbraio . . . . . . corso Mazzini. . . . . . . . corso Vittorio Emanuele II . . . . . . . 11.10 11.11 11.21 11.22 11.24 11.26 11.27 via Cavour . . . . via Garibaldi . . . via Manin. . . . . via Battisti . . . . viale Istria . . . . via Matteotti . . . SS13 viale Italia . SS13. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11.29 11.30 11.32 11.34 11.38 11.43 11.50 12.02 SAN FIOR: SS13 via Europa. . . . . . . 12.13 CONEGLIANO: . . . . . 12.18 SAN FIOR:. . . . . . . . 12.21 GODEGA SANT'URBANO: SS13 via Nazionale . . . . . 12.40 SS13 via Roma. . . . . . . . 12.55 sosta tecnica . . . . . . . . . 12.58 SS13 Pontebbana . . . . . . 14.01 ORSAGO: SS13 Pontebbana . . . . . . 14.24 SACILE: via Martiri Sfriso . . . . viale XXV Aprile . . . . . via Garibaldi . . . . . . . piazza del Popolo . . . . via Garibaldi . . . . . . . viale Zancanaro . . . . . S. Giovanni del Tempio . . . . . . . . . . . . . . . 14.51 14.55 14.56 14.57 14.59 14.59 15.05 PORDENONE: . . . . . 16.24 TREVISO: . . . . . . . . . 18.48 e L’AZiON Quattro giovani tedofori vittoriesi. In alto, da sinistra Erica Naibo, Francesca Naibo, Silvia Lena. Sotto: Alessandro Lena. Sport Domenica 22 gennaio 2006 LE EMOZIONI DI UN TEDOFORO ANONIMO FRA FEDE E SPIRITO OLIMPICO Io e Olimpia L e regole del Comitato Olimpico sono ferree: i tedofori, ad esclusione di quelli selezionati da sponsor o altri canali speciali, non possono rilasciare interviste prima del loro momento di gloria. Se il Comitato Olimpico se ne accorge, non corrono più con la Fiaccola. Non volendo mettere nei guai nessuno, ma mantenendo la giornalistica ed umana curiosità di scoprire cosa s’agita nell’animo di un tedoforo, abbiamo raccontato la storia di due tedofori padre e figlio (nell’altro articolo) e raccolto le dichiarazioni anonime di uno dei prescelti per dome- nica 22. Come è stato scelto? «Non so precisamente come si sia svolta la selezione. Nel mese di novembre ho saputo per caso che la fiamma olimpica sarebbe passata per la mia zona. Sbirciando sul sito ho letto che circa un terzo dei teodofori sarebbero stati scelti tra la gente comune e mi sono registrato. Probabilmente il numero degli iscritti non era così elavato, o forse ho avuto molta fortuna, di certo sono state prese in considerazione alcune righe in cui si chiedeva ad ogni tedoforo di esprimere “cos’è per te lo spirito olimpico?”» NUMEROSE LE INIZIATIVE le competizioni sulla neve e sul ghiaccio all’epoca della Olimpiade cortinese, ma anche fotografie inedite, autografi, distintivi, diplomi e striscioni, e numerosi oggetti personali di ex atleti e testimoni dell’evento. In mostra, anche i plastici in legno del Trampolino ‘’Italia’’a Zuel, dello Stadio della Neve a Campo di Sotto (una struttura provvisoria realizzata appositamente per le gare di fondo ) e della pista di bob di Ronco. L’evento è stato organizzato dalla GIS (gestione impianti sportivi); l’ideazione e l’allestimento sono stati curati da Rossella Reale; la meticolosa raccolta del materiale esposto è stata coordinata da Patrizia Siorpaes, ex atleta azzura. Sergio Cugnach A cinquant’anni dai Giochi di Cortina “P er la prima volta in ventisette secoli la fiamma di Olimpia sosterà e arderà su terra italiana: l’accoglierà la bianca, scintillante conca di Cortina, facendole corona della sua regale maestà dolomitica”. Cosi iniziava il suo articolo il direttore della Gazzetta dello Sport il 26 gennaio 1956, il giorno tanto atteso in cui presero avvio i VII Giochi Olimpici Invernali , quelli di Cortina d’Ampezzo, i primi in Italia. E dal 23 al 29 gennaio Cortina celebrerà il cinquantesimo anniversario delle Olimpiadi Invernali con una Settimana Olimpica ricca di eventi, fra cui l’arrivo della fiaccola olimpica previsto proprio per il 26 gennaio. Ma i festeggiamenti sono già iniziati con l’apertura della mostra “Cortina Olimpica”. La mostra, allestita al piano terra del vecchio municipio, è un tuffo nel passato, un’occasione sicuramente unica per rivedere in un significativo percorso espositivo, materiali, documenti storici e cimeli sportivi (come la fiaccola olimpica) di un memorabile evento sportivo per l’Italia intera. L’Olimpiade di Cortina fu il segnale della nostra rinascita sportiva, dopo le tragedie della seconda guerra mondiale. Fu la prima Olimpiade della televisione. Fu soprattutto l’Olimpiade del ragazzo austriaco Toni Sailer che a Cortina vinse ben tre ori nelle tre discipline di sci alpino. Le uniche medaglie italiane arrivarono dal bob, un oro e due argenti. Nelle numerose bacheche s’ammirano vecchi sci in legno, occhiali, pattini per il ghiaccio, abbigliamento sportivo in uso nel- A KIRUI IL “CITTÀ DELLA VITTORIA” V engono da lontano i vincitori del 21° cross “Città della Vittoria”. Fra gli uomini, in un ordine d’arrivo monopolizzato dai podisti africani, con il tempo di 30’59”si è imposto il keniano Eliud Kibet Kirui, che ha preceduto il connazionale Jackson Kiprono Kirwa e l’ugandese Wilson Kipkemei Busienei. È cittadina del Bahrein, ma di origini keniane, la vincitrice della gara femminile. Karima Jassem Saleh ha battuto l’ottima padovana Rosanna Martin delle Fiamme Oro. Ben 920 gli atleti al via dagli esordienti ai master, compreso un bel gruppo di partecipanti alla non competitiva. P Cosa prova a diventare, come tedoforo, parte della storia dei Giochi Olimpici? «Indubbiamente una grande emozione. Non sono mai stato un atleta, ma credo che le Olimpiadi appartengano davvero ciascuno di no. Quanto poi ad entrare nella storia, credo che questo riguardi solo gli atleti. Penso che il sentimento predominante sia la consapevolezza di contribuire a un evento mondiale, senza confini. La fiamma che porterò attraversa tutte le regioni d’Italia e idealmente abbraccia i cinque continenti rappresentati dai cerchi olim- ritorna tedoforo. Correrà domenica 22, da piazza Fiume all’incrocio per il cimitero di San Giacomo. Possamai è ancora in piena forma: ha conservato il vizietto dello sport, ed in particolare dello sci. Accompagna i ragazzi della Nottoli in montagna per gli allenamenti, e ne approfitta per sciare. Anche per questo è proprio nella bacheca della sede della Nottoli sciistica, in viale della VitIl vittoriese Ottorino Possamai, tedoforo per due Olimpiadi. toria a Vittorio Veneto, che è che vittoriesi”: era il 1956, esposta la fiaccola che la fiaccola andava da Tre- Possamai portò nel 1956. viso e Montebelluna, e Quella del 2006, invepassò per un tratto anche ce, passerà da Ottorino al dall’uno all’altro dei due 35enne figlio Massimiliastudenti selezionati a Vit- no, approdato alla mountorio Veneto. Uno era Ma- tain bike-mania dopo una rio Lazzarin. oggi medico gioventù polisportiva: a Verona; l’altro il Possa- sarà lui il tedoforo dal cimai, alunno del Collegio mitero di San Giacomo in Dante, brillante nell’atle- poi. Si era messo in lista tica. Un chilometro cia- al Comitato Olimpico anscuno. che il secondo figlio MiCinquant’anni dopo, le chele, ma non è fra gli eOlimpiadi invernali ritor- letti. nano in Italia, e Ottorino Tommaso Bisagno Ottorino Possamai, ovvero il bitedoforo L o stesso, graditissimo, regalo per il diciottesimo e per il sessantottesimo compleanno. Una fiaccola accesa. Ma il beneficiario, Ottorino “Oti” Possamai, da 25 anni residente a Vittorio ma nei secoli fedele alla natia Cison, non è un piromane. È un bitedoforo. Ce lo ha fatto scoprire, con la consueta gentilezza, Ido Da Ros. Della prima corsa olimpica dell’amico Oti ha parlato in un volume delle sue “Crona- nche le comunità del Veneziano hanno partecipato alla festa collettiva del passaggio della Fiamma Olimpica. Mercoledì scorso, lungo il percorso che ha condotto il simbolo della continuità olimpica da San Donà di Piave a Portogruaro sulla direttrice Venezia - Trieste, la Fiamma ha prima lambito Fossà, quindi ha attraversato Ceggia e Rivazancana, infine è transitata vicino a Sant’Anastasio (frazione della trevigiana Cessalto). roseguono i corsi destinati a chi vuole affrontare le vette innevate e fanno capolino nuove entusiasmanti gite e avventure escursionistiche a perdifiato. Conegliano. Domenica 22 c’è la gita con le ciaspe in Cansiglio. Martedì 24 alle 21 nella sede sociale proiezione di “Haute Route Sciaplinistica del Silvretta”. La scuola “Ornella Rosolen” e le sezioni di Conegliano e Vittorio Veneto domenica 22 provano sul campo le tecniche di salita e di discesa; il 25 alle 21 a Conegliano lezione di topografia e orientamento. L’appuntamento con i corsi di discesa e fondo per ragazzi è in Cansiglio sabato pomeriggio. Vittorio Veneto. Domenica si va alla conquista del Picco di Vallandro deali in un ottica libera da clericalismi e strumentalizzazioni. Lo sport è impegno, crescita, voglia di superare i propri limiti. Anche se non mancano gli esempi in cui la competizione spinta all’eccesso dà luogo a imbrogli e sopraffazioni. Gli ideali ci trovano tutti d’accordo, ma non servono a nulla finché non hanno una ricaduta concreta. Nel vangelo non troviamo ideali astratti ma un esempio da seguire. La nostra realtà locale presenta mille facce, c’è un volontariato attivissimo e diffuso ma non manca chi guadagna sul lavoro e l’idealismo dei volontari. Vorrei che tutti coloro che sono impegnati nella realtà sportiva si lasciassero interrogare dalla fiamma olimpica, ne facessero un monito a tener fede agli impegni presi e alle proprie radici». LA PRIMA VOLTA NEL 1956 LA FIACCOLA NEL VENEZIANO: L’omaggio di Ceggia A pici... Viene voglia di tirarsi su le maniche e darsi da fare per rendere il mondo davvero più unito e cancellare le ingiustizie che ci dividono». Cosa rappresenta, secondo Lei, il simbolo della Fiaccola oggi? Lo spirito olimpico è solo una consuetudine che ricorre ogni quattro anni o è possibile ritrovare gli ideali di lealtà, spirito di appartenenza, sana competizione e volontà di partecipazione anche nella nostra realtà locale? «Non è una vuota consuetudine, ma quando si parla di valori bisogna fare molta attenzione per non cadere in un buonismo ingiustificato. Per me è impossibile parlare di fratellanza, lealtà, pace senza parlare di fede. Lo spirito olimpico è vivo e presente, è un ottima occasione per condividere questi i- 35 A SCUOLA DI ALPINISMO (2839 m). La partenza è alle 6.30 dalla sede Cai. Cordignano. Il Gruppo amici della montagna Nino Lot propone per domenica una gita al Lago Morto e un giro della Val Lapisina. Si parte da Cordignano alle 9.30. Informazioni: tel. 0438-999111 Pieve di Soligo. La scuola di sci alpinismo Messer dà appuntamento ai suoi corsisti giovedì 26 alle 21 alla sede Cai per la lezione teorica di tecnica di discesa. Sabato 21, invece, si terranno le lezioni pratiche di tecniche di progressione e le prove dinamiche di trattenuta in rifugio. San Polo di Piave. Sabato 21 alla se- de sociale lezione di scala delle difficoltà e chiamata del Soccorso Alpino; domenica 22 lezione pratica di salita su cascata di media difficoltà; mercoledì 25 nozioni teoriche di storia e sviluppi dell’arrampicata su ghiaccio. Sacile. Venerdì 20 alle 20.45 all’ex chiesa di San Gregorio conferenza su “Il forte austriaco Tre Sassi in Valparola, oggi museo della grande guerra sulle Dolomiti 1915/1917”. Fregona. Al circolo di Sonego mercoledì 25 alle 20.45 c’è la proiezione del film di Franco Michieli “La via invisibile”, nell’ambito della rassegna “Densiloc 2006”. Angela Deganis