- L`AZIONE - Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto

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- L`AZIONE - Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
2
e
L’AZiON
Primo Piano
Domenica 22 gennaio 2006
MAMMA, FAMMI VEDERE IL WRESTLING
Un fenomeno con tanti gadget e “carte”
Quei lottatori
che stupiscono
C
hi l’avrebbe mai
detto che L’Azione avrebbe potuto un giorno dedicare il Primo Piano al wrestling? Eppure è così. Perché questo
sport-intrattenimento (la
disputa sulla sua qualifica
è tutt’altro che definita o
secondaria) è diventato un
fenomeno mediatico non
indifferente, soprattutto
per i risvolti che ha nei confronti dei bambini.
Non interessano dunque le sue valenze in termini di audience, ma le sue
conseguenze sul mondo
dei più piccoli. Sono infatti loro i primi destinatari di
chi disegna i palinsesti, e la
conferma arriva da tutto il
contorno di gadget e prodotti legati al wrestling:
dalle figurine ai pupazzetti
di plastica, dagli ovetti di
cioccolata alle mitiche
“carte” (stile Pokèmon,
per chi le conosce), dai
giornalini alle magliette…
«Il mio bambino non vede
mai il wrestling alla tivù,
non lo conosce», dice ancora qualche illuso. Sbagliato. Alla scuola materna, alle elementari, dai
compagni impara tutto: nomi, mosse, risultati. Provate a chiedere, se non ci
credete.
Il wrestling è nato intorno alla fine del 1800 come una variante della lotta
grecoromana, uno sport
antico in cui si vince costringendo l’avversario con
le spalle al tappeto in un
preciso punto. Al suo esordio il wrestling aveva
regole simili, ma era possibile un numero maggiore di mosse e veniva chiamato freestyle-wrestling.
Nel tempo ha acquisito una dimensione più violenta, ammettendo anche pugni, calci e colpi bassi fra
gli atleti, ma soprattutto, a
partire dagli anni Sessanta,
si è trasformato in sportspettacolo con l’avvento
dei gimmick: i lottatori mascherati. Il più famoso era
sicuramente Hulk Hogan,
e
L’AZ iON
Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
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Pochi si
rendono
conto che è
uno spettacolo
scritto
a tavolino
quel biondone stempiato,
baffoni e occhi fuori dalle
orbite. E poi Andre the
Giant, Nikolai Volkoff… Energumeni mica da ridere,
ma forse, guardati col senno di poi, più umani di
quelli di oggi.
Negli anni Ottanta questo sport-spettacolo è approdato anche in Italia, dove ha avuto un grande suc-
cesso e ha visto nascere una folta schiera di appassionati. Un boom, perché
ha avuto vita breve ed è stato presto dimenticato.
Da oltre un anno c’è stato il grande ritorno, con un
“attacco” ad alzo zero in tema di promozione: supportato da un programma
in prima serata il sabato sera (su Italia Uno) e da programmazione quotidiana
(o quasi) su Skysport, il wrestling è diventato un autentico fenomeno. I nomi
dei campioni sono tanti.
Non ne conoscete nemmeno uno? E se dicessimo
Jonh Cena (si pronuncia
“sina”), Big Show, Triple H
(lo sentite come “tripol eich”), Batista, Rey Mysterio, Eugene, Rob Van
Dam? Mai sentiti davvero?
Diversi di loro sono morti
per cause da scoprire, ma
uno era famosissimo, i
giornali hanno dato molto
spazio all’evento: Eddie
Guerrero. Tutti a parlare
del personaggio, nessuno
del perché sia morto. Eloquente.
Perché piace? Il wrestling – dicono gli appassionati – impersona gli eroi, la forza, la potenza, la
vittoria, la sconfitta, la gloria, e forse è per questo
che affascina gli adolescenti, che vedono in queste imperturbabili montagne di muscoli, gli archetipi dell’eroe invincibile, da
Maciste in poi.
Il problema è che pochissimi, tra i giovani, si
rendono conto che si tratta di uno spettacolo completamente scritto a tavolino, con gli incontri studiati fin nelle minime mosse.
I telecronisti ripetono più
volte (sintomatico della loro “coscienza sporca”) durante gli incontri, che tutto ciò che viene trasmesso
dalla tivù non deve essere
imitato, ma i più piccoli
non li ascoltano, guardano
a bocca aperta. I wrestlers
dunque non sono eroi, ma
attori, stuntman superpa-
NUMEROSE LE PRESE DI POSIZIONE
Tutti contro il wrestling
T
utti contro il wrestling.
Contro lo spettacolo, i protagonisti, gli
spettatori, i palinsesti e i
gadget da tempo e da più
parti s’abbattono strali.
I quali però, come spesso accade con tutte le prediche dei “grandi”, non
sembrano affatto dissuadere i piccoli, o comunque gli
appassionati, dal fermare
proprio lì lo zapping.
Ascoltiamo una serie di
voci critiche.
L’Ac di Vicenza: siamo
preoccupati
“Programmi televisivi
assolutamente dannosi per
i nostri ragazzi”.
Una condanna praticamente senza appello per il
wrestling arriva da un documento ufficiale dell’Azione cattolica della diocesi di Vicenza. Che si dichiara “preoccupata” ed auspica una riflessione sul teABBONAMENTI 2006:
Annuale (50 numeri) 40
Semestrale 22
Sostenitore 80
ma da parte di tutti gli educatori, e anzitutto i gruppi Acr ed ecclesiali.
“Niente wrestling in
tivù nella fascia protetta”
I motivi della critica dell’Ac vicentina sono ripresi
pari pari dalla delibera del
12 luglio 2005 del Comitato di applicazione (ossia di
sorveglianza sull’applicazione) del Codice di autoregolamentazione
“Tivù e minori”
sottoscritto da
tutte le principali emittenti.
Alcuni dei rischi che nel wrestling il Comitato ravvisa, con
l’Ac che concorda, sono:
“mancanza di rispetto per
la persona umana attraverso scene di violenza ripetuta e ostentata”; “l’assenza di
regole cavalleresche in
contrasto con i canoni del-
tinuerà ad
imperversare.
Il wrestling
in
Parlamento
Prima del Comitato, a salire sul ring del wrestling era stato addirittura il Parlamento. Per la precisione, la
Commissione parlamentare per l’infanzia,
la cui presidentessa Maria Burani Procaccini
(Forza Italia) ha
firmato la delibera
7-638.
Chiede al governo di spingere l’Autorità per
le garanzie nella comunicazione a verificare con maggiore puntiglio il rispetto delle regole
su tivù e minori da parte
delle trasmissioni di wrestling; chiede che in tivù si
ribadisca che il wrestling è
finzione ed imitarlo è pericoloso; spinge il governo ad
avviare azioni di sensibilizzazione sugli insegnanti di
educazione fisica perché
informino criticamente i ragazzi sul tema.
La risoluzione 638 deve
ancora essere esaminata
dalle Camere.
Le preoccupazioni
di tanti: Ac di Vicenza,
parlamentari, associazioni
di genitori, pediatri
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la competizione sportiva ”;
“una enfatizzazione della
prestanza muscolare come
distintivo di prestigio”; “un
anomalo afflusso di piccoli
aspiranti verso centri di addestramento (al wrestling)”; “un incentivo all’acquisto di gadget”.
Il Comitato nella delibera prescrive che, a maggior
Chiuso in redazione
il 18.01.2006 alle ore 18.30
tutela dei minori, né le trasmissioni né le pubblicità
di wrestling siano trasmesse nella fascia protetta, cioè
dalle 16 alle 19 (ma il sabato sera alle 20 è forse ancor
più probabile che i piccoli
siano davanti alla tele...). Si
appella poi anche alle emittenti perché “circoscrivano
nel tempo gli eventuali futuri cicli di programmi di wrestling”, per non accentuare “l’attuale punta di infatuazione”; la quale però,
permetteteci il cinismo, è
invece un chiarissimo presagio che il wrestling con-
“Porta al culto della vio-
gati. Ma vaglielo a dire a
tuo figlio, che quando gli
neghi il gelato ti ringhia
“Big Show” e tenta la mossa letale…
D’altra parte, non ha
senso nemmeno demonizzare. La crudezza di certe
immagini o notizie al telegiornale, o in certi documentari, per non parlare
delle pubblicità dello hot lines ad orari sempre più
“normali”, forse fanno ancor peggio ai bambini. E
magari sono ancor più difficili da spiegare…
Alessandro Toffoli
lenza”
Fortemente, per non dire apocalitticamente o esageratamente, critiche verso il
wrestling anche due associazioni di genitori di matrice cattolica, come il Moige e
l’Age: parlano
di “una esibizione di sfrenata violenza senza regole”,
“un’operazione commerciale senza altro interesse
se non quello di scatenare
nei minori il culto della violenza”.
Moige e l’associazione
di consumatori Codacons
hanno chiesto anche lo stop
al wrestling in tivù, o almeno alla sua trasmissione in
prima serata.
“Genitori, siate presenti!”
La Federazione italiana
medici pediatri, per bocca
del presidente Pierluigi
Tucci, ha rilevato un “aumento degli incidenti tra i
bambini a causa dell’emulazione del wrestling”. Ed
in merito alla possibilità di
vietare ai minori il wrestling o trasmetterlo a tarda notte, ha detto che “fondamentale resta comunque
il ruolo dei genitori. Sono
infatti proprio i genitori che
devono aiutare i piccoli a
leggere i messaggi che vengono dal mondo esterno. E
questo vale anche per il wrestling”.
Tommaso Bisagno
e
L’AZiON
Primo Piano
LA PSICOLOGA CINZIA MION
L’ESPERIENZA DI UNA
MAMMA-INSEGNANTE
“Genitori, guardate la tivù
insieme ed usate l’ironia!”
C
ome mettere a
tappeto gli eroi
del wrestling?
Come rifilare un’esiziale 619 (chi ha figli piccoli
mi capirà) a Rey Misterio,
Chris Benoit, The Undertaker e il resto del circo?
Come evitare che i propri bambini siano inesorabilmente avviluppati
nelle spire del baraccone
mediatico e diventino inesorabilmente wrestling dipendenti?
Sfidare sul piano fisico
quei bestioni da 1 metro e
90 e 150 chilogrammi di
muscoli (e doping), pur se
fatto per il bene dei figli,
potrebbe essere un azzardo.
Ma voi genitori avete
un’arma segreta per mettere ko i cosiddetti eroi
dei piccoli. Un’arma caricata... a parole: l’ironia.
«I genitori devono usa-
re l’ironia nei confronti del
wrestling – afferma la psicologa Cinzia Mion, trevigiana, reduce da un pienone a Pieve di Soligo alla prima delle due serate
“Come essere genitori amorevoli ed autorevoli”–.
Si tratta di smitizzarne i
personaggi. Non di distruggerli o metterli completamente in cattiva luce.
Ma di prenderli un po’ in
giro, e in maniera sottile
ed intelligente mettere in
guardia i bambini da quel
che i wrestlers sembrano.
La stessa ironia che va applicata, ad esempio, alla
pubblicità». Solo che ironizzare con il giusto mix
di acido e delicato di modo che il messaggio arrivi al proprio bambino non
è da tutti. «Bisogna essere capaci – precisa Mion –
ed avere quel naturale distacco dalle cose che per-
CON I BAMBINI
DI UNA SCUOLA MATERNA
“Guardiamo perchè
si fanno male”
S
iete di quei genitori
che vietano a figli
piccoli di guardare il wrestling? Rassegnatevi: non
serve a niente. Perché loro comunque del wrestling sanno tutto: personaggi, mosse, linguaggio,
gadget, ora e rete in cui
viene trasmesso («il sabato sera sul 6») . Già alla
scuola materna girano figurine, spille, braccialetti,
e tante informazioni. Tra
gli under 6 il virus del wrestling (o meglio “restlin”, come dicono loro)
si diffonde con la stessa velocità di quello del raffreddore o dell’enterite.
Ne abbiamo avuto una
riprova incontrando i bambini della materna di Soligo. È bastato nominare la
parolina magica, wrestling, e gli occhi dei maschietti si sono subito illuminati. Anche l’adrenalina
si è immeditamente messa
in movimento e l’“intervista” è andata avanti tra un
“619” e colpi a destra e a
manca. «Qui a scuola giochiamo con le figurine»
confessa
candido
Lorenzo.
Ma
le
maestre
non si arrabbiano? «Giochiamo
appena si
girano.
Quando
ci vedono smettiamo»
spiega soddisfatto Samuele. Ma voi - chiedo - lo guardate il wrestling alla tivù?
«Sì» risponde Andrea; «Una volta dai nonni» aggiunge Samuele. E perché
lo guardate? «Perché si
fanno male» dice Nicola,
«perché così imparo a difendermi», si inserisce Andrea. Idee confuse sulla
veridicità del gioco: «fanno finta», «fanno piano»,
«ma no, fanno davvero!».
All’asilo di Soligo gli eroi sono Rey Mysterio,
John Cena, Batista. Tutti
conoscono Eddie Guerrero che è morto «perché
prendeva pastiglie e alcol»
spiega sicuro Andrea; «è
vero, non è morto mentre
faceva wrestling, ce l’ha
detto la maestra» conferma un altro.
Insomma il virus è ben
diffuso. Bisogna inventare
al più presto un vaccino.
Ce n’è uno antico che si
chiama “educazione”. Ma
con la tivù contro, l’impegno si fa davvero difficile.
Federico Citron
mette di essere critici».
Nota bene: la psicologa
non ha detto però ai genitori di non permettere mai
il wrestling in tivù. «Sono
molto e sempre più critica verso la tivù, a costo di
sembrare bacchettona,
però penso che la proibizione sia sempre negativa, perché aumenta il desiderio. È meglio invece,
eventualmente, guardare
assieme al bambino le trasmissioni, wrestling compreso. E non lasciarlo solo col telecomando».
A chi lascia i propri figli cimentarsi in piccole
personali imitazioni di Batista (non Giovanni, profeta, ma Dave, divinità della World wrestling federation) perché “da che
mondo è mondo i bambini hanno sempre fatto la
lotta”, Mion controbatte
propugnando – e ne è alfiere nella sua professione – la disciplina della psicomotricità, che convoglia la naturale “aggressività” stimolando anche,
nel gioco e nell’attività libera, a fingerla e controllarla, comunque sfogando
fortissima pulsione al movimento che per natura si
sente.
Tommaso Bisagno
“Antisportivo
e diseducativo”
«I
l giorno successivo alla morte di
quel famoso atleta, attore...
(ma come si chiamano
“quelli che” fanno wrestling?) americano (Eddie
Guerrero, ndr) diversi
bambini mi sono corsi incontro per darmene notizia. Non altrettanto il giorno successivo alla scomparsa di papa Giovanni
Paolo II».
Visto dal punto di vista della mamma/insegnante elementare,
quello del wrestling è
un fenomeno tanto
imponente quanto
preoccupante.
«Quel che emerge in
maniera chiara – spiega una mamma/insegnante –
è l’aggressività che i bambini assorbono da questo
programma televisivo. Da
quando sono tornati in onda, i bambini, normalmente vivaci, sono diventati più
violenti: lo spintone è diventato un calcione, e spesso calci verso la parte alta
del corpo, come fanno
“quelli del” wrestling».
Da mamma, avverte
una maggiore preoccupazione?
ALLE MEDIE
“Lo guardano più o
meno tutti i miei amici”
I
l modo è diverso dai loro fratellini della scuola materna,
ma la passione è comune. Il wrestling attira anche i ragazzi delle
scuole medie. Proviamo a scoprirne le ragioni.
Andrea, 13 anni, Lutrano
«Anch’io seguo il programma,
e lo fanno più o meno tutti i miei amici. Lo so che gli incontri sono
finti. Mia mamma non vuole che
guardi quel programma, perché dice che è diseducativo, perché poi
proviamo a fare quelle cose (le mosse e i colpi) anche noi. Ma secondo
me uno che ha un po’ di sale in zucca non ci prova. Al massimo a qualche bambino più piccolo di me potrebbe anche venire voglia di farlo, ma è perché loro ancora non capiscono come funzionano queste
cose.
Io se fossi un genitore e avessi
dei figli piccoli non li lascerei guardare quel programma da soli. C’è
bisogno che qualcuno più grande
li segua, e infatti mettono il bollino
giallo...».
Marco, 11 anni, Oderzo
Alcuni bambini della materna di Soligo
Domenica 22 gennaio 2006
«Certo che guardo Smackdown.
In classe mia lo fanno quasi tutti i
maschi, poco invece le femmine».
Qual è il lottatore che preferisci?
«Andy Guerrero, quello che è
morto: era bravo. Ma ce ne sono
«Ovviamente cerchiamo di impedire a nostro figlio di vedere quel programma. Lui ha capito che
quello è un programma
“proibito” e allora come ci
chiede di stare vicino a lui
a vedere i cartoni animati,
così quando ha deciso di
guardare wrestling, prima di
cambiare canale, ci dice “potete pure andare di là”».
Il rischio
dell’emulazione
è
concreto?
«Certo, imparano a reagire comunque con la violenza talora
accompagnata anche da
urla, o invocando i nomi
dei loro “miti”. Ma non perderei di vista nemmeno altri aspetti.
Avete per esempio mai
ascoltato cosa dicono i protagonisti nelle “interviste”
prima o dopo le battaglie?
Inni alla violenza inseriti in
frasi di poco senso.
E poi che arrivino sul
ring avvinghiati a più donne seminude, baciandole,
e poi si approprino di quel-
anche altri».
Sai perché è morto?
«Gli è venuto un infarto all’improvviso».
Non è strano che venga un
infarto ad una persona giovane, e pure atleta?
«Sì, ma lui si drogava».
Perché ti piace questo programma?
«Perché è divertente vederli che
si picchiano sul ring, anche se,
vabbè, è tutto finto».
Come fai a sapere che è finto?
«Si vede, a volte, quando si danno i pugni che cambiano inquadratura o fanno delle mosse strane.
E poi se fosse tutto vero si farebbero davvero molto male».
Come si fa a distinguere i lottatori buoni da quelli cattivi?
«I lottatori cattivi non sono leali e cercano sempre di imbrogliare. E a volte in questo modo vincono».
Ma c’è anche chi va in controtendenza.
Marco, 13 anni, Oderzo
«Quei programmi proprio non li
sopporto. Sono veramente mediocri. Eppure tanti miei amici ne vanno pazzi, e anche gente con qualche anno più di me.
Quando i wrestlers fanno queste
entrate in scena spettacolari e si
mettono a parlare al microfono,
poi, sono proprio dei pagliacci. È
tutto finto: non si può chiamare
sport una cosa del genere. E per essere così si fanno le punture (allude al doping)... e poi succede che
qualcuno muore.
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le che accompagnavano
l’avversario battuto, mi
sembra molto discutibile.
Anche l’attacco alle spalle,
frequentissimo, oltre che
pericoloso se fatto tra bambini, è antisportivo e diseducativo.
E gli arbitri, spesso, sono palesemente imparziali: la delegittimazione dell’autorità dell’arbitro può avere conseguenze devianti per i bambini».
Ma è tutta una finta...
«Non è così ovvio: noi
diciamo, a casa come a
scuola, che si tratta di una
finzione, ma non è facile
farlo credere. Del resto se
le conseguenze dei colpi
sono irreali, le movenze sono verosimili.
Ovvero quei
calci, pugni e
strangolamenti sembrano
veri, e se lo
fossero sarebbero mortali,
ma non è facile farlo capire
ai bambini».
Come vedono i bambini quei protagonisti?
«Si immedesimano in
loro: “io sono questo”, “io
sono quello”. Fanno il tifo».
Qualche decennio fa
in tivù erano i cartoni giapponesi a preoccupare i genitori.
«Anche quelli erano violenti, ma quando i bambini crescevano spiegare che
si trattava di finzione era
più agevole. Questi sono
persone in carne ed ossa».
Alessandro Toffoli
GIOVANI
“Mi piacciono gli effetti
speciali ma è chiara la farsa”
I
l wrestling è diventato uno spettacolo di massa, che attira i giovanissimi
come pure i ventenni e i trentenni.
È il caso di Isabel, 21 anni, opitergina di
Rustignè: «Strano che una ragazza guardi
un programma dove ci sono degli energumeni che si picchiano, vero? Perché piace
ai bambini? Perché è una specie di cartone animato, ogni personaggio ha il suo look
più o meno strano e il suo carattere. È l’unico sport dove esiste una distinzione tra
buoni e cattivi, perché oltre ad essere uno
sport è anche teatro...».
«Il fenomeno wrestling non è nuovo – avverte Remo Primatel, venticinquenne di
Ormelle – né è scomparso negli ultimi anni. Lo potevi seguire in tivù anche prima del
ritorno di fiamma su Italia Uno, a Tele+ ad
esempio. Anche 10-15 anni fa esistevano le
figurine, anzi, sono cresciuto con i poster
di Koko B. Ware e dei British Bulldogs appesi nella mia cameretta. Seguo ancora il
wrestling perché mi piace assistere agli effetti speciali anche se mi è chiara, al contrario di un tempo, la farsa. Oggi è considerato un fenomeno negativo e, nonostante gli apprezzabili richiami dei conduttori,
preferirei sul video comparisse un bel bollino di avvertimento oppure spostare la
messa in onda in seconda serata. Non è per
fare del facile moralismo, perché considero più deleterie le Winx (protagoniste poco
vestite di una serie di cartoni animati), più
diseducative, ma una sera, mentre cenavo,
ho assistito alle scena di un lottatore che
mangiava dei vermi e li spargeva sull’avversario. Oggi c’è cattivo gusto più di un
tempo, si è sorpassato il limite». (GB, AP)
4
e
L’AZiON
Attualità
Domenica 22 gennaio 2006
Dopo il caso dell’anziano ospite morto a Soligo
NordEst Case di riposo:
NOTIZIE
Finanziaria regionale 2006
in arrivo
È ripresa martedì scorso la seduta del Consiglio regionale del Veneto dedicata all’esame del bilancio di previsione 2006 e della relativa legge finanziaria. Dopo il
dibattito generale, è iniziato l’esame degli oltre mille emendamenti presentati sia dall’oppozione che dalla
maggioranza. Ma il più atteso è il maxiemendamento
della Giunta regionale, che si propone di fare sintesi
delle istanze della maggioranza e dare risposta, almeno parziale, alla manovra emendativa avanzata del centrosinistra.
L’Elenco delle aziende trevigiane
socialmente responsabili
In occasione della conclusione del Corso base sulla responsabilità sociale delle piccole e medie imprese, giovedì prossimo 26 gennaio la Camera di Commercio di
Treviso inaugurerà l’Elenco delle imprese socialmente responsabili della provincia di Treviso. L’iniziativa è
collegata al corso, alla sua prima edizione, curato in
collaborazione con Treviso Tecnologia e Associazione
Proetica e rivolto in particolare ad imprenditori e manager.
Il quarto ed ultimo incontro del corso si terrà dalle
14.45 con una relazione di Federico Ferraro, ricercatore della Fondazione Nord Est di Venezia, su “Evoluzione dei sistemi economici e responsabilità sociale
d’impresa nel Veneto”.
Verso l’Osservatorio regionale
sui fabbisogni professionali
Nel corso del 2006 la Regione Veneto approderà alla realizzazione dell’“Osservatorio regionale sui
fabbisogni professionali”,
obiettivo finale di un processo avviato con un apposito progetto comunitario
e realizzato nel corso del
2004 da parte degli Enti ed
Istituti di ricerca che fanno capo alle parti sociali del
Veneto, Fondazione Nord Est, Istituto Poster, Ires Veneto, Fondazione Corazzin e Crel Veneto.
Sulla scorta del lavoro svolto nel precedente progetto,
che prevedeva un itinerario di messa a regime dell’osservatorio per successivi sviluppi, è stata avviata la seconda fase che prevede tre azioni: la sistematizzazione delle informazioni sulle dinamiche professionali in
Veneto, ricavate da fonti come Excelsior e Net-Labor;
la verifica del modello di analisi delle figure critiche;
l’analisi delle figure professionali critiche di ulteriori due
settori, l’alimentazione e l’ICT (Innovation, Comunication Tecnology), che si aggiungono all’arredamento ed alla meccanica fine già indagati.
salute o libertà?
È
finita in fondo a
una scarpata la
vita di Gino Sfoggia, 85 anni, originario di
Fontigo, ospite della casa
di riposo Bon Bozzolla di
Soligo. Sfoggia si era allontanato dall’istituto dopo
il pranzo del giorno di Natale. Nel giro di breve tempo si è messa in moto la
macchina delle ricerche.
Imponenti le forze in campo il giorno di Santo Stefano: elicotteri, vigili del fuoco, protezione civile, personale dell’Istituto, volontari... Il corpo senza vita
dell’anziano è stato rinvenuto martedì 27 dicembre
verso le 13, quarantotto ore dopo la scomparsa, a
500 metri dalla casa di riposo.
Questo fatto di cronaca
sollecita un confronto sul
complesso tema della sicurezza per gli ospiti nelle
case di riposo. Anche perché, sentendo gli operatori di diverse strutture, si
viene a scoprire che non
sono infrequenti gli allontanamenti dei degenti e i
successivi ritrovamenti.
Oggi più di ieri, poiché i casi di demenza sono sempre più frequenti: vuoi per
l’allungamento della vita,
vuoi per il taglio drastico
dei ricoveri negli ospedali.
«Dopo una lunga esperienza come direttore di casa di riposo mi sento di dire, con molta serenità, che
va difesa la libertà di movimento dell’anziano – sostiene Enzo
Perin, direttore di Casa
Fenzi di Conegliano –. Ricordo
che
trent’anni fa
gli anziani si
aggrappavano
ai cancelli chiusi: erano
scene molto tristi da vedere. Non tornerei assolutamente indietro». E difatti a
Casa Fenzi manca, per
scelta, la recinzione. Stessa situazione al Bon Bozzolla dove, però, la recinzione non c’è a causa della
compresenza del servizio
di pronta emergenza e dei
poliambulatori dell’Ulss:
«Ma stiamo valutando in
che modo risolvere questa
situazione» afferma il presidente dell’istituto Luigino Bottega.
«Nelle nostre scelte
dobbiamo tener conto di
due diritti: quello alla libertà e quello alla salute –
aggiunge Stefano Barazza
direttore di Casa Mozzetti
di Vazzola –: aumentando
la tutela del primo si rischia di ridurre il secondo
e viceversa. Inoltre da anni le case di riposo cercano di aprirsi al territorio, di
intensificare la presenza
del volontariato, di elimi-
L’istituto Bon Bozzolla di Soligo
SEGUE DALLA PRIMA
U
no che è riuscito a costruire
un grande patrimonio può avere in testa, oltre che i soldi, anche
degli ideali politici e favorirne la realizzazione con i suoi soldi. L’importante è che tutto avvenga alla luce
del sole, il sole delle leggi e delle regole che uno stato moderno deve
darsi in questo delicato settore. I dirigenti dei Ds non hanno avuto il coraggio di fare un salto di qualità: trasformare un assalto non confacente
alla corretta lotta politica in occasione per aprire tutti gli armadi e
sbarazzarsi di tutti gli scheletri, confidando che l’opinione pubblica avrebbe apprezzato più che ogni altra
difesa. Allora sì che sarebbe emersa
la diversità e si sarebbe impresso al
costume politico italiano un cambiamento radicale. Un sogno!
Il presidente Ciampi non perde
occasione per esprimere la sua
preoccupazione per una campagna elettorale incominciata così male. Ha
scongiurato di non cambiare il confronto politico, anche aspro, in uno
scontro aperto, usando qualsiasi
mezzo. Anche l’onorevole Casini,
parlando come leader politico e non
come presidente della camera, si è
sdegnato e ha parlato di avanspettacolo e di ricerca di effetti speciali che
non giovano alla causa della maggioranza.
Non si può pensare che il confronto politico in vista di guadagnare il consenso degli elettori sia fatto
di gentilezze: passi lei, oh no, dopo
di lei. La politica è anche lotta, ma
condotta con armi proprie. Non è solamente questione di stile, ma di so-
stanza. La democrazia è stata costruita su questo presupposto etico:
i contendenti per il potere restano
persone anche quando le loro idee
sono all’opposto. Come si è entrati
nell’era della democrazia quando, invece di tagliare le teste delle persone, si è incominciato a contarle, così si costruisce quando si considerano tutte le teste come teste che ragionano e che si confrontano proponendo soluzioni diverse dei problemi.
Se si continua per questa brutta
strada iniziata, è facile prevedere l’esito finale. Quelli che sono già schierati non si sposteranno di un millimetro, anzi si radicalizzeranno ancora di più, mentre coloro che sono
incerti sceglieranno la via più comoda: l’astensione! (GpM)
nare quella condizione di
isolamento sociale che le
caratterizzava. Ma per fare questo non possiamo
costruire dei fortini, viceversa dobbiamo essere facilmente accessibili. D’altronde, neppure le reti
possono fermare l’anziano
cognitivamente disorien-
ANZIANI
Il punto d’equilibrio
tra diritto alla salute
e alla libertà? Lo
trovino i politici!
S
icuramente non è
semplice trovare un
punto di equilibrio tra il diritto alla salute e quello alla libertà dei pazienti delle
case di riposo. Ma non è
possibile sottrarsi al dovere
di trovare delle soluzioni
concrete.
Chi lavora nelle case di
riposo (dagli addetti all’assistenza ai responsabili) fa
già molto, spesso ben oltre il
dovuto, per assicurare
un’assistenza dignitosa agli
anziani.
Ciò che manca è la politica. È in Parlamento, nei
Consigli regionali, nelle Direzioni delle Ulss che si dovrebbe discutere di questi
problemi. Pensiamo ai
Ceod: vent’anni fa i politici
colsero il problema del sostegno alle famiglie con figli
disabili e, con il supporto
degli esperti, crearono queste strutture così preziose.
Ma oggi la politica è in
tutt’altro occupata (fiere, turismo,
palii, scalate a banche...). E il
futuro non
promette
nulla di buono.
Sul problema parlano
alcuni direttori
di strutture
d’accoglienza
tato che vuole uscire dall’istituto».
Va aggiunto che la maggior parte delle nostre case di riposo sono state progettate secondo criteri oggi superati. Basti pensare
alle “vie di fuga”, cioè alle
porte: a Casa Fenzi sono
16, al Bon Bozzolla 12, a
Casa Mozzetti 11. E può
succedere che una porta
antipanico dia direttamente sulla strada oppure che
dia su una scala: in caso di
incendio come potranno
essere messi in salvo i degenti in carrozzina?
«È impossibile presidiare ciascuna porta con
personale» afferma Perin.
Una soluzione potrebbe essere quella dei “braccialetti elettronici” che provocano uno squillo quando l’anziano supera la porta. Ma
– spiegano gli operatori –
non è un meccanismo di facile gestione, specie quando le porte sono tante.
«Una soluzione ci sarebbe – conclude Perin –:
aumentare il personale delle case di riposo. Ma la nostra società è disposta a
sobbarcarsi la spesa? Teniamo conto che il costo orario dell’addetto all’assistenza è di 13 euro. La sorveglianza continua personalizzata di un anziano in
situazione di demenza costerebbe 9 mila 672 euro al
mese».
Federico Citron
UNA SOLUZIONE:
A Casa Marani
un “nucleo”
controllato
I
n qualche casa di riposo si stanno tentando percorsi nuovi per
far fronte alle nuove esigenze (ed emergenze)
poste dalla cura degli anziani. A Casa Marani di
Villorba, ad esempio, è
stato creato un nucleo di
30 posti per i pazienti con
i più gravi problemi di demenza senile e Alzheimer. «Mettere in camera
un ospite di questo tipo
con un anziano che ha solo problemi sanitari non
è possibile – spiega il direttore Carlo Bramezza –.
Perciò abbiamo creato
questo nucleo dove vi è
una maggiore assistenza.
Per entrare e uscire da
questo nucleo è necessario digitare un codice:
questo sistema rispetta
comunque la normativa
anti-incendio. Inizialmente i parenti faticano ad accettare questa struttura,
ma col tempo si rendono
conto che è la soluzione
migliore per i propri cari.
Nel 2001 abbiamo creato
anche un giardino protetto con piante aromatiche dove gli ospiti possono girare tranquillamente, senza pericolo alcuno».
e
L’AZiON
Attualità
GIUSTIZIA / Assoluzioni non più appellabili
L’intenzione
di snellire
I
l Senato ha approvato, lo scorso 12
gennaio, il disegno di
legge che prevede l’inappellabilità delle sentenze di
proscioglimento. Il provvedimento, approvato dalla
Camera nel settembre
2005, aveva già superato
senza modifiche l’esame da
parte della Commissione
Giustizia.
Le nuove norme vietano
ai pubblici ministeri e alle
parti civili di presentare ricorso in appello nel caso in
cui l’imputato sia stato assolto in primo grado. Inappellabili anche le sentenze
di condanna per le quali è
stata applicata la sola pena
dell’ammenda. La legge si
applica ai procedimenti in
corso alla data di entrata
in vigore.
Il disegno di legge ha ottenuto il sostegno della sola
maggioranza e il giudizio
nettamente contrario dell’opposizione.
Ecco il commento di
Francesco Mario Agnoli,
magistrato.
P
er anni si è detto
che la giustizia italiana pecca di un’aspirazione al perfezionismo che
finisce con il tradursi nel
suo opposto: l’inefficienza.
Per quanto riguarda, in
particolare, la giustizia penale magistrati, avvocati e
giuristi di grido hanno portato ad esempio la snellezza e la rapidità dei modelli
anglosassoni e, in particolare, del processo americano, che di norma si esaurisce in un unico grado
I
n queste settimane è
ripresa all’Assemblea
generale delle Nazioni Unite la discussione sul progetto di riforma della Commissione sui diritti umani,
che dovrebbe trasformarsi
in un “Consiglio dei diritti
umani”.
Dal 1947, la Commissione è il principale organismo dell’Onu dedicato alla trattazione del tema dei
diritti umani a livello mondiale. Attualmente è formata da rappresentanti di
53 Paesi, eletti più o meno
a rotazione dal Consiglio economico e sociale; si riunisce a Ginevra in una sola
sessione annuale che dura
un mese e mezzo, di solito
tra marzo e aprile.
Negli anni recenti è stata al centro di pesanti polemiche, un po’ per la sua
inefficienza, ma soprattutto per essere troppo politi-
e, si tratti di assoluzione o
di condanna, considera
l’appello un’evenienza del
tutto eccezionale.
La cosiddetta “legge Pecorella”, che, attraverso la
riformulazione dell’articolo 593 del Codice di procedura penale, esclude
l’appello del pubblico ministero (Pm) e delle parti
civili contro le sentenze di
assoluzione (resta
possibile,
anzi con
margini
ampliati, il
ricorso per
Cassazione), può
essere variamente
giudicata,
ma sicuramente è un tentativo di risposta a questa conclamata esigenza in realtà perfino troppo timido, dal momento che se, da un lato,
toglie (ma unicamente in
caso di assoluzione) un
grado al processo, dall’altro aumenta i motivi per
cui si può ricorrere a quello che era (e resta nei casi
di condanna) il terzo grado
(la Cassazione).
Non colgono il segno le
critiche dell’opposizione di
centro-sinistra, che, con
l’eterno ritornello delle
leggi “ad personam” varate per favorire il premier,
dimentica che l’esigenza di
snellimento del processo
è di molto anteriore al governo Berlusconi e non era stata soddisfatta dalle riforme finora varate,
approdate
anzi al risultato opposto, nonostante, ad esempio, il
sacrificio
della collegialità a favore del giudice unico anche in processi di notevole rilievo.
Non del tutto a bersaglio nemmeno i rilievi degli esponenti dell’Associazione nazionale magistrati
(Anm), incentrati sull’aggravamento dei compiti
della Cassazione e, di conseguenza, addirittura sul
Sulla nuova
legge
il commento
del magistrato
Agnoli
cizzata. Dalla metà degli anni Novanta, la Commissione è stata affiancata da un’altra struttura operativa e di
supporto: l’Alto commissariato per i diritti umani, retto da un dirigente che ha lo
status di sotto-Segretario generale dell’Onu, e incaricato di svolgere una serie di iniziative che vanno dal monitoraggio delle violazioni al
supporto a missioni permanenti nei territori più a rischio, dall’assistenza tecnica
ai Paesi che intendono migliorare le loro politiche per
i diritti al supporto logistico
ai numerosi esperti internazionali che, spesso su incarico della Commissione,
devono redigere rapporti e
studi in materia di diritti umani. Una specie di braccio
operativo, che però risponde, al pari del Segretario generale, agli organi superiori dell’Onu: Assemblea e
timore di un allungamento
dei tempi processuali con
definitiva rinuncia alla ragionevole durata del processo.
Vi è indubbiamente spazio per timori, ma questi
sono caso mai di segno opposto alle critiche di chi,
pur dicendosi da sempre
favorevole alle riforme, finisce in sostanza per schierarsi ogni volta per la conservazione dell’esistente.
Pur comprendendo le
ragioni del garantismo,
che hanno indotto il legislatore a mantenere il grado di appello per le sentenze di condanna (il principio applicato è quello, ormai collaudato, del “meglio cento colpevoli fuori
che un solo innocente dentro”), a non convincere è
proprio la mancata, generalizzata abrogazione dell’appello indipendentemente dal contenuto della
sentenza. Una scelta che
potrebbe portare la nuova
normativa al limite dell’incostituzionalità.
Non viene, in effetti, rispettato il principio fondamentale dell’eguaglianza
di posizione delle parti nel
processo, tanto più che il
rapporto accusa-difesa non
è necessariamente limitato
a quello Pm-imputato, ma
coinvolge le persone offese dal reato, le vittime, che
a un corretto esito processuale hanno un interesse
non inferiore e non meno
degno di tutela di quello
dell’imputato.
Una mancanza di equilibrio non completamente
sanata dal fatto che oggi
l’assoluzione in sede penale dell’imputato non impedisce più alle persone offese di agire per il risarcimento del danno davanti
alla giustizia civile, che
conserva però integri i tre
gradi del giudizio ed ha,
anche per questo, tempi biblici.
Francesco
Mario Agnoli
magistrato
VERSO UN NUOVO CONSIGLIO
Diritti umani,
impegno per l’Onu
Consiglio di sicurezza, e difficilmente si coordina in modo soddisfacente con la
Commissione. Circa un anno fa, il Segretario generale
dell’Onu Kofi Annan aveva
proposto, nel quadro di una
più ampia riforma dell’organizzazione, l’istituzione di
un Consiglio dei diritti umani come organo più snello, su base permanente, capace di riunirsi in tempi rapidi in caso di emergenze,
destinato a sostituire la vec-
chia e screditata Commissione. Di tutte le varie proposte di riforma proposte da
Annan agli stati, in gran parte naufragate negli scorsi
mesi, questa sembra realisticamente la più idonea a
trovare accoglimento. Ma i
problemi non mancano. È
vero che vedere oggi sedere in una “Commissione per
diritti umani” i rappresentanti di stati come Egitto,
Nepal, Arabia Saudita, Sudan, e vari altri, lascia un po’
Domenica 22 gennaio 2006
5
CONVENZIONE PER 8 REGIONI
Banca Etica-Poste,
accordo per i conti
È
operativa la convenzione fra Banca popolare etica e Poste
italiane in base alla quale
tutti i clienti di Banca popolare etica residenti in
Veneto, Friuli Venezia
Giulia, Lombardia,
Piemonte, Trentino Alto Adige,
Emilia Romagna, Lazio e Puglia possono rivolgersi agli uffici postali per
effettuare importanti operazioni bancarie. L’accordo, lanciato in via sperimentale, consentirà ai
correntisti di Banca popolare etica di versare e
prelevare contante e depositare assegni sul proprio conto corrente, pre-
via presentazione della
tessera di correntista di
Banca etica, agli uffici postali.
Operativa sul territorio nazionale dal 1999,
Banca etica conta oggi
nove filiali, oltre 14 mila correntisti, 25 mila 716 soci e un
capitale sociale
che supera i 18
milioni di euro.
La destinazione dei finanziamenti è mirata esclusivamente ad ambiti
di interesse collettivo,
dalla cooperazione sociale alla cooperazione internazionale, dalla tutela
dell’ambiente alla promozione della cultura, all’agricoltura biologica.
REGIONE VENETO: Due milioni per
il recupero dei fabbricati rurali storici
L
a Regione Veneto
finanzierà il recupero dei fabbricati rurali di interesse storico.
L’ente regionale, infatti,
ha già stanziato 2 milioni e mezzo di euro sottoforma di contributi a
fondo perduto per il recupero e la conservazione del
paesaggio, delle abitazioni e dei fabbricati di maggiore
interesse.
L’annuncio lo ha dato il vicepresidente della Giunta
regionale Luca Zaia, che ha sottolineato come «questo
tipo di iniziativa punta ad esaltare non solo il territorio
della Regione, ma le radici storiche e l’identità culturale del Veneto: radici che sono le vere e solide fondamenta del nostro sviluppo e del nostro futuro. Vogliamo
valorizzare la bellezza della campagna veneta e del suo
patrimonio edilizio, soprattutto quello più ricco di storia».
La Regione parteciperà alla metà della spesa ammissibile necessaria al recupero fino ad un massimo di 40
mila euro per ciascun intervento. Ad una prima stima
sarebbero circa 25 mila (5 mila nella provincia di Treviso) i fabbricati costruiti prima del 1900 potenziali destinatari dei finanziamenti regionali.
interdetti: che contributo
possono dare simili governi alla causa dei diritti umani? Per certi regimi, avere un seggio alla Commissione è più un modo per
impedire che si parli dei diritti umani in casa loro, che
un’opportunità per promuoverli e difenderli sul
serio.
L’alternativa che alcuni
stati occidentali propongono è però altrettanto discutibile: un club di 20-30 “bravi ragazzi” che insegnano
al resto del mondo come difendere i diritti umani. In
primo luogo: chi sarebbero questi paesi modello? Ci
dovrebbe essere anche l’America? E avrebbe senso
un Consiglio sui diritti umani in cui non potrebbero
realisticamente sedere
Russia e Cina, che pure sono membri permanenti del
Consiglio di sicurezza, cioè
l’organo che può decidere
le sanzioni?
Come si vede, la questione non è semplice. La
strada per una soluzione
passa attraverso una progressiva de-statalizzazione
del tema dei diritti umani.
Non ci sono governi più o
meno virtuosi (o meglio:
certo che ci sono! Ma lo sono grazie agli individui che
ne fanno parte); chi può
davvero promuovere e difendere i diritti di tutti sono
le persone, non gli apparati statali. L’Onu dovrebbe a
mio parere investire molto
di più per sostenere i difensori dei diritti umani che
operano dal villaggio fino al
livello globale, invece di
sponsorizzare l’idea che i
governi “più civilizzati” possano esportare, oltre alla
democrazia, anche i diritti
umani.
Paolo De Stefani
6
ATO RIFIUTI:
Gian Paolo Bozzo
nominato
direttore
I
l Comitato Istituzionale
dell’Autorità
d’Ambito per la Gestione
dei Rifiuti Urbani “Marca
Ambiente” nella seduta
dello scorso 12 gennaio ha
designato con voto unanime il dottor Gian Paolo
Bozzo per ricoprire la carica di direttore.
Tale designazione dovrà essere sottoposta all’approvazione dell’assemblea dei sindaci, che sarà
convocata entro la prima
metà di febbraio. Solo a seguito della nomina da parte dell’assemblea, il direttore assumerà il suo incarico fino al 30 giugno 2007.
Bozzo ha ricoperto
molteplici funzioni di direzione, nel settore ambientale, presso la Regione Veneto, la Provincia di
Treviso e l’Arpav.
e
L’AZiON
Attualità
Domenica 22 gennaio 2006
IL SUO TRASFERIMENTO ERA NELL’ARIA.
E LASCIA IN SOSPESO ALCUNI PROGETTI
Benazzi, addio all’Ulss 7
L
a sala di comando
dell’Ulss 7 perde
un pezzo. Francesco Benazzi ha lasciato,
due anni prima del termine del mandato e poche
settimane dopo la riconferma da parte del Direttore generale, le colline di
Pieve di Soligo per le montagne di Feltre. Dove continuerà a ricoprire lo stesso ruolo che aveva a Pieve:
direttore sanitario.
Il trasferimento era nell’aria da tempo. Benazzi
nega categoricamente le
voci che collegano l’addio
alla bufera che negli ultimi tempi si è abbattuta sull’Ulss: «Dal punto di vista
umano sono molto dispiaciuto di andarmente, a Pieve ho trovato ottimi professionisti. Ma per crescere ser vono nuove esperienze. Io mi considero un
manager “in formazione”
che necessita di un confronto con realtà nuove».
Sulle polemiche di questi
mesi Benazzi si limita a
sottolineare «la linearità
che ha caratterizzato questa amministrazione».
Proveniente dall’esperienza di medico “sul campo” nell’Ulss di Treviso,
Benazzi descrive come
“durissimo” il salto nel
ruolo dirigenziale; ma «ho
sempre cercato di alimentare il tratto caratteristico
del medico: il rapporto diretto con le persone».
Almeno tre i progetti
già avviati di cui a malincuore non vedrà la conclusione, se non dall’esterno: «L’integrazione tra
ospedale civile di Conegliano e De Gironcoli, i
nuovi distretti di Conegliano e Vittorio Veneto, e
i primi frutti dell’ottimo
Patto siglato con i medici
di base e i pediatri».
Nel campo dell’umanizzazione dei servizi - tanto
attesa dai cittadini - Benazzi rivendica alcuni risultati ottenuti: «Abbiamo
introdotto delle misure,
come la prioritarizzazione,
per ridurre le liste di attesa; è stato avviato il servi-
zio di cure palliative a domicilio per i malati terminali; è partita la terapia del
dolore in ospedale; infine
abbiamo promosso corsi
di formazione per i dipendenti sull’approccio col
Il dottor Francesco Benazzi ha lasciato
l’Ulss 7 di Pieve per andare a fare il
direttore sanitario dell’Ulss di Feltre
TROPPI CAMBI
Che girandola
di partenze!
malato. I cambiamenti si
toccheranno con mano nel
lungo periodo, perché c’è
una cultura nuova da creare».
La scrivania di Benazzi
è passata a un “interno”, il
dottor Sandro Cinquetti direttore del Dipartimento
di Prevenzione. Cinquetti
è laureato in medicina e
chirurgia con specializzazioni in Ematologia Generale, Igiene e Medicina
Preventiva e Medicina Legale e delle Assicurazioni.
(FC)
Cinque
avvicendamenti
“pesanti”
in pochi mesi
N
on si può andare avanti con conma che avevano grosse responsabilità:
tinui cambi al vertice. Lo dicono
Francesco Gallo (dal Consultorio alla Rei sindacati a nome dei dipendenti dell’Ulss
gione), Gerardo Favretto (dal Diparti7. Ed elencano cinque sostituzioni “pemento di Salute mentale all’Ulss di Tresanti” avvenute negli ultimi mesi: lo scamviso), Cristina Bortoluzzi (dirigente degli
bio di Giuseppe Toffolon e Stefano ForAffari Generali passata a Treviso). Per
mentini come responsabili degli ospedali
concludere il quadro non possiamo didi Vittorio e Conegliano, la
menticare i “buchi” lasciati
partenza del responsabile
dal pensionamento di alcudei servizi ospedalieri Sanni dirigenti “storici”, come
dro Artusi, sostituito con
Paolo Corradini del ProvMaria Grazia Carraro; il
veditorato e Carmine Matrasferimento del direttore
stroianni delle Convenzioni.
sanitario Francesco BenazSi sa cosa succede ad ogni
zi rimpiazzato da Sandro
nuovo cambio - sottolineano
Cinquetti e, conseguentei sindacati -: c’è una inevimente, la nomina di un nuotabile fase di inserimento,
vo responsabile del Dipartibisogna ricreare il gruppo di
mento al posto di quest’ultilavoro, i progetti si fermamo (si fa il nome di Paola
no: il tutto a scapito dei citPaludetti). Ma vi sono statadini. Ma i sindacati si
Il dottor Sandro Cinquetti, nuovo chiedono anche: perché tutte altre partenze di dipendirettore sanitario dell’Ulss 7 te queste partenze? (RC)
denti, magari più defilati
NUOVA SEDE
La Fondazione “Il Nostro
Domani” si trasferisce a
Silea ed avvia la
cooperativa “La Rete”
L
a Fondazione “Il nostro domani” Onlus
ha cambiato sede. Da alcuni giorni, infatti, si è trasferita da Treviso a Silea,
in via Marchesi 7/D, presso l’istituto per invalidi civili “Riccoboni” che con
generosità ha messo a disposizione i propri locali.
“Il nostro domani” sarà al
primo piano: per ovviare al
problema delle barriere architettoniche, chi ha problemi di deambulazione
potrà essere ricevuto presso una saletta al piano terra messa a disposizione
dalla cooperativa Ails. Insieme alla Fondazione, troverà sede anche la cooperativa “La rete”, nata in seno al “Nostro domani”, che
si occupa della gestione
delle comunità alloggio.
Il nuovo numero di telefono e di fax della Fondazione è 0422. 363283; il
numero di telefono della
cooperativa “La rete” è
0422. 362863, fax 0422.
362633.
e
L’AZiON
Attualità
ELEZIONI / LE NUOVE REGOLE
Che cambiamenti
con il proporzionale!
A
ddio maggioritario.
Il sistema elettorale con cui abbiamo eletto
per dodici anni i membri di
Camera e Senato viene
spazzato via dalla riforma
della legge elettorale, che
segna il ritorno del proporzionale e l’abolizione
dei collegi uninominali e
delle preferenze. La legge
è stata pubblicata sulla
Gazzetta Ufficiale del 30 dicembre 2005 ed è già esecutiva.
Non esistono più dunque nemmeno i collegi uninominali, ossia gli ambiti geografici entro i quali
venivano eletti deputati e
senatori, ma compaiono le
circoscrizioni, ossia 26
ampie porzioni di territorio (più la Val d’Aosta) in
cui ogni partito presenterà
il simbolo e la lista.
La ripartizione dei seggi quindi sarà proporzionale: più voti, più seggi. In
realtà il conto non è così
semplice, anche perché
per la Camera la rappresentanza proporzionale
sarà in ambito
nazionale,
mentre per il
Senato in ambito regionale. In entrambi i casi è previsto un premio di maggioranza per assicurare un
numero minimo garantito
di seggi: qualcuno dei detrattori della nuova legge
obietta tuttavia che i premi
di maggioranza del Senato, fondati su ambito regionale, possano elidersi
vicendevolmente in un organismo che rimane comunque nazionale.
Gli elettori potranno
scegliere solamente la lista, senza indicare preferenze. Le liste saranno
cioè bloccate: se un partito conquista cinque seggi,
vengono eletti i primi cinque candidati in lista; se
due, i primi due, e così via.
Si capisce quindi l’importanza che assume chi redige le liste, e che decide l’ordine dei candidati, ovvero
la posizione all’interno della lista. L’unica eccezione
c’è per i dodici deputati eletti con sistema proporzionale e preferenze dagli
italiani residenti all’estero.
Esistono dei vincoli: tre
soglie sotto le quali i voti
vengono sostanzialmente
neutralizzati.
Per la Camera accedono alla ripartizione dei seggi solo le coalizioni che abbiano superato il 10% su ba-
se nazionale, e al loro interno i partiti superiori al
2% (o che rappresentino liste di minoranze linguistiche e siano le migliori tra
quelle sotto il 2%). I partiti
che non aderiscano a coalizioni devono conseguire
almeno il 4% dei voti validi.
Alla coalizione o alla lista che abbia ottenuto il
Gli elettori potranno
scegliere solamente
la lista, senza indicare
preferenze
maggior numero di voti validi a livello nazionale, qualora non abbia raggiunto i
340 seggi (25 più della
maggioranza assoluta di
316), viene concesso un
premio di maggioranza pari al numero di seggi necessari per arrivare proprio a quota 340.
Per il Senato invece i
seggi sono ripartiti tra le
regioni sulla base dell’ultimo censimento (eccezioni:
Val d’Aosta, unico collegio
uninominale, e Trentino
Alto Adige, sei collegi uninominali). L’assegnazione
dei seggi tra le liste avviene in misura proporzionale con eventuale attribuzione del premio di maggioranza su base regionale. Anche per il Senato ci
sono soglie di sbarramento, ma diverse: 20% per le
coalizioni, 3% per le liste
coalizzate, 8% per le liste
senza coalizione e per quelle presenti in coalizioni che
non hanno raggiunto il
20%.
Se nessuna lista raggiungerà un numero pari
al 55% dei seggi regionali,
verranno assegnati alla
coalizione (o lista) che abbia ottenuto il maggior numero di voti i seggi necessari per raggiungere quota 55%. Ovviamente, essendo i conti su base regionale, non si parla di valori assoluti, ma relativi alle singole regioni, che
hanno un numero di seggi
a disposizione proporzionale alla propria popolazione.
Gli italiani residenti all’estero eleggono sei senatori con sistema proporzionale e voto di preferenza. (AT)
otto sotto sono tutti d’accordo.
Puntano allo 0-0. No, l’ufficio
inchieste della federcalcio non c’entra: parliamo di politica, e delle prossime elezioni provinciali.
A qualche mese dall’apertura delle urne, i grandi giochi sono nel vivo:
in palio non solo la Provincia, ma anche Camera e Senato, con la variante/incognita della nuova legge elettorale. A leggere i giornali, sembra
che in giro le forze politiche si impegnino più a rompere che a costruire.
Margherita contro Ds, Lega contro
7
POLITICHE / IL TOTO-CANDIDATI
L
a sovrapposizione
delle manovre per il
doppio appuntamento elettorale che in primavera
chiamerà i trevigiani a votare prima per il rinnovo
del Parlamento e poi per
la Provincia, fa passare in
secondo piano il lavorìo in
corso per la definizione dei
vari candidati da schierare con il nuovo sistema
proporzionale.
Sul fronte del centrodestra, nelle file di Forza Italia sono dati per più probabili, per la Camera il sottosegretario al welfare
Maurizio Sacconi, mentre per il Senato ci sarebbe l’uscente Gianpiero
Favaro, che però, essendo carolliano, potrebbe essere messo all’angolo a favore dell’altro senatore uscente Carlo Archiutti.
Per l’Udc si fa soprattutto il nome di Luigi D’Agrò oppure, in alternativa,
quello di Ugo Bergamo.
Nella Lega vengono dati per riconfermati tutti gli
uscenti:
Piergiorgio
Stiffoni, Giampaolo Dozzo, Guido Dussin e Luciano Dussin, cui potrebbe aggiungersi il riesino Luca Baggio.
Nella Margherita dovrebbero correre la coordinatrice provinciale Simonetta Rubinato alla
Camera e l’ex consigliere
regionale montebellunese
Francesco Adami al Senato.
I Ds dovrebbero puntare sul loro segretario provinciale Oscar Trentin
per la Camera. Mentre, se
verrà fatta una lista Prodi,
si parla della possibile candidatura del consigliere regionale pievigino Marco
Zabotti.
(dall’alto) il sottosegretario al welfare
Maurizio Sacconi (Forza Italia); l’on. Luigi
D’Agrò (Udc); la coordinatrice provinciale
della Margherita Simonetta Rubinato
LE PROIEZIONI DEL POLITOLOGO PAOLO FELTRIN
Chi vince e chi perde
D
a quando si è cominciata a delineare in maniera nitida la
fisionomia della nuova
legge elettorale, si sono
sprecati gli studi sui possibili riflessi concreti sull’esito delle elezioni. In
poche parole, chi ci guadagna, in termini di seggi,
e perché. Tutto sommato
già questo indica che l’attenzione nella votazione
di questa legge non fosse
tanto la legge in sé e la sua
capacità di rappresentare
al meglio la volontà degli
elettori garantendo al contempo la governabilità del
Paese, ma le sue conseguenze in ordine di posti
a sedere. Stiamo anche
noi al gioco e vediamo come potrebbe andare seguendo in particolare le ipotesi elaborate dal politologo Paolo Feltrin, docente all’Università di
Trieste.
Emerge in ogni caso
che la riforma tende a ridimensionare le propor-
Forza Italia, Panto
contro tutti... ma come potranno poi riunirsi sotto gli stessi simboli? Come? Come i loro illustri
referenti nazionali, che offrono lo
stesso spettacolo, caricandolo con colpi bassi finora mai visti.
Ma che c’entra lo 0-0? C’entra, c’entra. Nel senso che sperano tutti che
vinca il partito degli astensionisti, così potranno sempre dire: «Ma se fossero andati tutti a votare...». Ah, come sono lontani i tempi della Dc! Alle riunioni grandi battaglie tra fanfaniani, dorotei e sinistra. Ma all’esterno, compatti. E vincenti.
Politici in campo per lo 0-0
S
Domenica 22 gennaio 2006
zioni di chi vince: la stessa Casa delle Libertà, che
vinse nel 2001, con il nuovo sistema avrebbe vinto
con un margine più risicato (65 seggi di differenza contro i 108 della
legge cosiddetta Mattarellum allora vigente).
Questo significa garantire la rappresentatività ma
minare la governabilità,
perché si riduce il margine dal quorum.
Un effetto che appare
evidente nell’elezione della Camera è che il proporzionale limita i poli laddove sono più forti. In pratica le classiche roccaforti di centrodestra (Lombardo-Veneto e Sicilia) e
centrosinistra (Toscana,
Emilia Romagna) non saranno più tali. La Casa delle Libertà non sarebbe così favorita nelle regioni
nelle quali è più forte; per
contro l’Unione, data per
favorita per il risultato finale, sarebbe danneggiata dal tetto dei 340 seggi
conquistabili: un premio
di maggioranza che quindi non è tanto “premio”,
se raggiungibile con le
proprie forze.
Completamente diverso il discorso per quanto
riguarda il Senato, dove il
premio di maggioranza su
base regionale condiziona in modo pesante il risultato. Secondo le proiezioni apparse su alcuni
giornali nazionali, l’Unione passerebbe, nel cambio di legge, da 177 a 158
e la Casa delle Libertà da
131 a 150: un risultato finale sarebbe quasi di pareggio, proprio perché i
premi di maggioranza si
elidono vicendevolmente.
Un risultato di quasi pareggio facilita inoltre la
“campagna acquisti” di senatori per aumentare o diminuire la maggioranza,
tanto più che gli stessi,
vincolati a maggioranze
regionali, probabilmente
potrebbero sentirsi la coscienza libera su base nazionale. Si dice che per arrivare ad una maggioranza stabile al Senato, una
forza dovrebbe vincere in
tutte le regioni. Auguri.
Come potrebbe andare
alla Camera
Secondo Paolo Feltrin,
per le elezioni del 2006 il
centrosinistra sarebbe favorito per la vittoria, ma
con un margine più risicato rispetto a quello che
avrebbe avuto con la vecchia legge: 63 seggi di
vantaggio contro i 139
raggiungibili con la Mattarellum.
I partiti
Rifondazione Comunista, nel cambio di legge, ci
rimette 8 seggi (da 55 a
47); perdono pure i Comunisti Italiani (da 34 a
28); minore, ma quasi uguale, il risultato dei Ds
(147 contro 151), grazie
al loro forte peso proporzionale; Sdi, Nuovo Ps e
Radicali confermano i loro 24 seggi; Margherita e
Udeur ci rimettono parecchio (da 111 a 92);
l’Udc guadagna 8 seggi
(da 34 a 42); Forza Italia
ci guadagna più di tutti,
18 seggi (da 107 a 125);
cresce, di 10 seggi, anche
An (da 67 a 77); la Lega
Nord sale da 31 a 33. Altri terzi poli, in ogni caso,
non otterrebbero posti.
A prescindere dalla veridicità delle proiezioni di
voto, è evidente come con
la nuova legge elettorale
un polo ci guadagna di
più, l’altro meno. (AT)
e
L’AZiON
Economia
Intervista ad Augusto Fantozzi, presidente di Antonveneta
9
dalla sua banca.
«Se debbo guardare all’esperienza Abn Amro-Antonveneta, io credo che sia
stata utile. Utile soprattutto
al Paese. È un caso in cui le
regole hanno prevalso. E,
se posso aggiungere, la correttezza assoluta degli olandesi ha avuto un riconoscimento».
Si è sorpreso di quanto è accaduto?
«Non sono rimasto particolarmente sorpreso».
Come mai?
«Questo è un Paese in
cui una certa impressione
delle cose si ha. Qualche
volta ci si sorprende che gli
altri si sorprendano. Qualche volta si scopre l’acqua
bollita. Come negli ultimissimi giorni. Certo, che alcune cose venissero fatte in
un certo modo, con quell’aggressività e con quella
spregiudicatezza, è un fatto
che ha sorpreso molti, per
lo meno ha sorpreso me».
Ritiene che ancora una volta i problemi si
risolveranno per via
giudiziaria? In altre parole, dopo tangentopoli ci sarà bancopoli?
«I problemi si devono risolvere per via politica, per
via etica. E si risolve scegliendo la gente giusta al
posto giusto. Non è che la
gente non conosca il vissuto degli uomini; specie di
quelli che hanno un mini-
mo di ruolo nella vita pubblica, l’opinione pubblica è
in grado di farsi un’idea. Se
sono uomini fondamentalmente corretti o fondamentalmente scorretti, l’opinione pubblica lo capisce
facilmente. E allora è bene
che gli uomini vengano
scelti in base a criteri di onestà e di correttezza. Detto ciò, la politica deve fare
la sua parte, scegliendo persone e programmi corretti».
E la magistratura?
«Ringraziamo Iddio che
esiste. La magistratura ha
fatto il suo mestiere. Tutti i
giornali hanno rimarcato la
differenza fra tangentopoli
e bancopoli. Il che dimostra
che ce n’è sempre stato per
tutti. Io non posso immaginare che i magistrati facciano il loro mestiere meno
onestamente, meno correttamente di quanto io faccio
il mio. Ci sarà chi non lo fa.
Ma accade dappertutto. I
magistrati, dunque, devono
fare il loro mestiere, chiudendo tempestivamente le
loro indagini, adottando
tempestivamente i provvedimenti che intendono adottare. E basta. La politica è un’altra cosa. Usare i
magistrati per fare politica
e la politica per fare carriera, anche da parte dei magistrati, secondo me è sbagliato».
Francesco Dal Mas
ANCHE VENETO AGRICOLTURA PARLA DOMANDE ENTRO FINE MESE
DEL VINO BOSCHERA NEL SUO LIBRO
commerciale, consulenze
per la qualità, spese per
l’internazionalizzazione
dell’azienda, collegamenti
a fibre ottiche, locazioni di
immobili, corsi di formazione. Non sono ammesse
a finanziamento le spese
per l’adeguamento di locali, macchinari, impianti
alla normativa vigente e
per l’acquisto in leasing.
Gli investimenti sono
da realizzare successivamente alla data di presentazione della domanda, e
le spese dovranno essere
sostenute entro 12 mesi
dalla data di ammissione
in graduatoria; è tuttavia
ammessa una retroattività
dal 1º marzo 2005. Le domande vanno presentate
entro il 31 gennaio 2006.
Le banche ripartono
dopo il grande shock
«I
o penso che
questo possa
essere un nuovo inizio». Parola di Augusto Fantozzi, presidente di
Antonveneta.
È dall’assalto a questo
gruppo, da parte di Fiorani,
che è partito il risiko bancario, con i “furbetti del
quartierino” – tra cui Consorte di Unipol – in corsa
per la Bnl, la profonda crisi
di credibilità della leadership di Bankitalia, con Fazio, le vicende giudiziarie
che ne sono seguite.
Fantozzi rappresenta oggi un osservatorio del tutto
particolare. E strategico.
L’Azione l’ha intervistato.
Perché parla di “nuovo inizio”? Da che cosa deriva la sua fiducia?
«Una persona come Mario Draghi al vertice di
Bankitalia e uno shock che
il sistema ha avuto daranno
uno scossone positivo al sistema del credito».
Magari aprendo ancor
di più alle banche estere?
«Io sono sempre stato un
sostenitore del fatto che l’ingresso in Italia delle banche
estere fosse un beneficio.
Così come sono convinto
che sia positivo l’ingresso
di imprese estere. Naturalmente fatti salvi i settori
strategici: telecomunicazioni ed energia. Le imprese
straniere portano in Italia il
loro modo di procedere,
cioè una mentalità più internazionale, meno provinciale, che è fondamentalmente ciò di cui abbiamo bisogno».
Ma la difesa della italianità di cui voleva
farsi garante Fazio?
«L’italianità è tutelata.
Noi, invece, abbiamo bisogno di sprovincializzarci, soprattutto per quel che riguarda le burocrazia e le
amministrazioni, che sono il
ventre molle dell’Italia».
Si fa un gran dire, da
tempo, che le nostre
imprese del Nordest,
S
ullo scorso numero de L’Azione si parlava dell’inaugurazione a Fregona della “Cantina del Boschera”, e di Boschera riparliamo giacché è anche oggetto di studio
di Veneto Agricoltura, l’Azienda regionale
per i settori agricolo, forestale e agro-alimentare, che lo include nel suo recentissimo
libro a schede “Vecchi vitigni del Veneto”.
La pubblicazione riporta, fra l’altro, le caratteristiche enologiche del “vino ottenuto
dalla vinificazione in bianco delle uve (di Bo-
non sanno competere.
E ci sono prezzolati soloni che ripetono da
anni il “de profundis”
se non si cambia...
«La singola impresa come il sistema di imprese, il
credito – la singola banca
come il sistema in cui è inserita – tutto sommato sanno competere, si confrontano. Le imprese italiane,
quando vanno all’estero,
qualche punto lo segnano».
E le nostre banche?
«Partecipano sufficientemente ai grandi consorzi
internazionali. Sul mercato
internazionale sono attive».
Parlava di shock. È fi-
schera, ndr) della vendemmia 2004, provenienti dalle colline di Osigo” e che la stessa
uva “è stata vinificata con macerazione delle
vinacce alla temperatura di 16°C per 24 ore”.
«Questi primi risultati – leggiamo ancora
sulla “scheda Boschera”, detta un tempo l’“uva del prete” – fanno pensare ad un’uva adatta alla produzione di vini tranquilli, leggermente aromatici, con buona armonia
strutturale». (MS)
periodo nel quale i lavoratori potranno esprimere la propria contrarietà allo spostamento
del proprio Tfr, chi non esprimerà la contrarietà si vedrà “spostare” automaticamente il Tfr a favore dei fondi pensione.
In parole povere il messaggio contenuto nel testo è: se durante i primi sei mesi
del 2008 non esprimi la tua scelta relativamente al Tfr, il tuo Tfr, solo la quota dal
2008 in poi, verrà accantonato nei fondi
pensione. Se vuoi che non cambi nulla relativamente al tuo Tfr (ovvero vuoi che il
Tfr continui ad essere accantonato presso
l’azienda), devi entro giugno 2008 dirlo esplicitamente al tuo datore di lavoro.
In questa fase ho preferito non esprimere pareri personali... è evidente che questo non accadrà in futuro, in quanto su questo tema molto importante avrò cura di analizzare con un articolo specifico quale
delle due scelte potrà essere più conveniente.
Ora è presto, tanto più che prima del
2008 molte cose “potrebbero” cambiare.
Alessandro Testa
Consulente del lavoro
[email protected]
IL SILENZIO ASSENSO E IL TFR
U
Domenica 22 gennaio 2006
ltimamente se ne sentono di tutti i
colori sul Tfr (Trattamento di fine
rapporto): chi dice che non esisterà più, chi
sostiene che non “facendo” nulla il Tfr rimarrà presso il datore di lavoro... Tutto e il
contrario di tutto.
Ho incontrato un carissimo amico ed ex
arbitro di serie A – Pin di Conegliano – il
quale mi ha detto: «Ti ho letto su L’Azione
perché non scrivi qualcosa sulla questione
del Tfr?».
In questo articolo mi limiterò a fotografare la situazione senza esprimere pareri
personali, sindacali o politici, riportando solo aspetti oggettivi contenuti nel recente
provvedimento legislativo.
In particolare, il provvedimento prevede che la riforma debba partire dal 1º gennaio 2008, anziché dal 1º gennaio 2006, pertanto, da tale data decorreranno i sei mesi
previsti per la scelta, da parte del lavoratore, del conferimento del Tfr alle forme pensionistiche complementari.
Più precisamente, dal 1º gennaio al 30
giugno 2008 decorreranno i 6 mesi nei quali sarà operativo il silenzio assenso, ossia il
nita?
«Probabilmente no. Abbiamo avuto uno shock pesante, doloroso. Temo che
queste storie continueranno. Mi auguro che non siano di natura elettorale e che
non arrivino fino al 9 aprile».
Appunto, il giorno delle elezioni.
«Spero che non si cominci a rivangare per il principio di rivangare, ma si faccia quello che si deve fare,
per punire chi è colpevole.
E poi io credo che si possa
guardare con serenità al futuro».
Tutto è partito proprio
Credito alle imprese
femminili e giovanili
L
a Provincia di Treviso interviene a favore delle piccole e medie
imprese, con particolare
attenzione a quelle femminili e giovanili, dando
via per il quinto anno al
fondo creditizio per l’imprenditoria.
Il bando è rivolto alle aziende di tutti i settori, con
sede in provincia di Treviso, per investimenti effettuati nel territorio provinciale, purché gli imprenditori siano residenti da almeno cinque anni in provincia e le aziende a conduzione giovanile o femminile abbiano i titolari
(per le ditte individuali) o
il 50% dei soci e il rappresentante legale (in caso di
società) “under 40” o donna.
Possono accedere al
bando ditte individuali,
cooperative, società di persone o di capitali con fatturato non superiore a 2
milioni e 600 mila euro.
Il finanziamento a tasso
agevolato con istituti di
credito convenzionati e attivi sul territorio è pari
all’80% delle spese ammissibili (spese tra un minimo di 12.500 e un massimo di 100 mila euro) per
una durata di 3 o 5 anni.
La Provincia di Treviso
concorre con un contributo a fondo perduto, secondo graduatoria, pari al
10% del capitale mutuato
fino ad un massimo di
7.500 euro.
Sono ammessi ai finanziamenti: spese per impianti generali, macchinari e attrezzature, progettazione e direzione lavori,
brevetti, hardware e
software, atti notarili e spese di costituzione, analisi
di mercato e promozione
SCUOLA DI FORMAZIONE:
Lo sviluppo locale
P
artita lo scorso anno in via sperimentale, con un
titolo che era quasi un appello, “Partecipare il
presente”, organizzata da sei associazioni importanti
(Unascom-Confcommercio, Confesercenti, Cna, Ebicom, Pastorale sociale e del lavoro di Treviso, Coldiretti)
torna quest’anno, e non è più in via sperimentale, la
scuola di formazione sociale e politica di Treviso.
Il titolo di quest’anno è ancor più specifico “Lo sviluppo locale” e all’organizzazione contribuiscono ben
12 sigle associative (si sono aggiunte l’Associazione comuni della Marca, Pastorale sociale e del lavoro di Vittorio Veneto, Lega cooperative, Confcooperative, Federmanager e Ucid Treviso); la proposta formativa è
ancor più ampia ed articolata e prevede tre cicli di approfondimento: sulla persona, sul territorio, sull’etica.
In tutto saranno dodici incontri serali (tutti gratuiti, sempre in via Longhin, a Casa Toniolo, con inizio alle 20.45).
Si comincia lunedì 23 gennaio, quando Vittorio Filippi, docente di sociologia all’università di Venezia, parlerà di “Trasformazioni demografiche e trasformazioni familiari”.
e
L’AZiON
APPELLO DEL VESCOVO AI VESPRI DI SAN TIZIANO
Laici, nel mondo
con coraggio
U
n passo della
Seconda Lettera a Timoteo di
san Paolo ha offerto la base al Vescovo per l’omelia
durante i primi vesperi
della festa di San Tiziano.
Paolo raccomanda all’amico Timoteo, da lui posto a capo di una chiesa, di
avere il coraggio di annunciare la parola di Dio
senza lasciarsi intimorire
dalle avversità. «Questo
testo – ha affermato il Vescovo – è paradigmatico
anche per noi. Oggi. E
non solo per i vescovi e
preti. Ma anche per ogni
laico credente in Cristo».
Il compito del laico
«Oggi si rende urgente che gli stessi laici ridestino la coscienza del com-
A
l termine dell’intervento del Vescovo
abbiamo raccolto alcune
reazioni “a caldo”.
Rodolfo Piccin, magistrato e membro del consiglio pastorale della parrocchia di Santi Pietro e
Paolo a Vittorio Veneto:
«Mi è piaciuto molto il riferimento alla corresponsabilità dei laici e alla con-
Rodolfo Piccin
temporaneità della Parola.
Mi sembra però che siano
state date per scontate alcune cose. È stata un’ottima relazione di morale ma
mi aspettavo più riferimenti a Gesù Cristo e al
Vangelo. Nell’ambito della
laicità si può riconoscere
anche una persona non
cattolica, e allora mancava
la base, mancava il richiamo alla persona di Gesù.
Secondo me inoltre quando si parla di valori si descrive qualcosa che sta davanti a noi, andava fatto riferimento anche ai principi che sono un qualcosa
pito insostituibile loro affidato in quanto battezzati. Battezzati responsabili
delle sorti del Vangelo e
non rimorchiati». Dove il
laico deve proclamare il
Vangelo? Il Vescovo non
ha dubbi: «Negli ambiti
del vivere feriale, quelli
che, con terminologia tutta da approfondire, possiamo denominare della
laicità». Il Vescovo ha fatto un lungo elenco dei vari aspetti della laicità, campo di intervento del laico.
Con una precisazione per
evitare ogni equivoco:
«Voi siete laici cattolici,
senza dicotomie, in ambito ecclesiale, civile, sociale, politico. Non siete cioè
i laici per la Chiesa e i cattolici per lo stato e per gli
ambiti del vivere civile, gli
ambiti della laicità».
Luce, sale, lievito
In questi ambiti il laico
deve essere, come dice
Gesù, “Luce di verità, sale anticorruzione e lievito
di fermentazione”. Non
sarà un compito facile: «È
vero che la cultura dominante negli ambiti della
laicità è quella del relativismo, del soggettivismo,
dell’opportunismo, dell’arrivismo… che tende a
marginalizzare chi la avversa. Proprio per questo
occorrono personalità forti che sappiano scendere
in campo con il coraggio
della verità, capaci di mostrare che la fede è risposta ai bisogni primari e insopprimibili dell’uomo.
Mostrando la fecondità
del Vangelo per una qualità alta di vita anche civile». Il Vescovo ha citato alcuni nomi di laici esemplari: «De Gasperi, Gonella, Schumann, Toniolo,
Maritain, Enrico Medi, i
coniugi Quattrocchi…».
Per avere laici di questa
statura bisogna investire
in formazione e dare un
certo orientamento alla
pastorale: «La pastorale
nella sua articolazione di
catechesi, liturgia e carità
non può decadere e svilirsi nell’autoreferenzialità.
Essa è finalizzata alla missionarietà delle frontiere… Questa missionarietà
evangelizzante sulle frontiere della laicità non è un
capitolo periferico della
pastorale. È qualificante.
E ridesta nel laico cre-
L’intervento del Vescovo ai vespri di San Tiziano
dente il senso di responsabilità anche civile che gli
proviene dal suo essere
battezzato».
Non in solitudine
«È bene – ha affermato
il Vescovo – che i laici ad
ampio ventaglio, presenti
nella varietà degli ambiti
della laicità, si incontrino,
si guardino in volto, si parlino, si confidino, si apprezzino, intreccino tra loro un dialogo vero su problematiche di tutti i giorni, facendo sistema e corpo tra di loro, condividendo i nodi problematici gli
uni degli altri delle molteplici e svariate frontiere
dell’evangelizzazione».
Con molta speranza
«C’è nell’aria come una
segreta attesa che finalmente gli ambiti della laicità possano contare su
ALCUNE REAZIONI RACCOLTE A CALDO
che sta dietro di noi. Ritengo sia buono lo spunto
e l’invito all’incontro tra i
laici, sarebbe opportuno ora calare nella pratica questo aspetto».
Monsignor Giacomo
Gava, parroco di Madonna delle Grazie (Conegliano): «È la voce di un pastore che parla in questa
festa e vede con chiarezza
le problematiche che la
Chiesa si trova a vivere. È
uno sprone alle persone alla missione, ad essere testimoni e annunciatori della Verità di Cristo nei diversi ambiti della laicità. In
un contesto culturale nichilista e relativista è fondamentale proclamare la
verità ed essere cristiani
gioiosi perché Cristo è luce e sale della terra. Mancano però nella relazione
le indicazioni che ci spiegano la via da percorrere,
le piste di analisi per entrare a testimoniare questa
Verità che non nasce dal
soggetto ma scaturisce da
un Dio che ci parla».
Suor Silvana della Casa Mater Dei (Vittorio Veneto): «Il Vescovo ha presentato un’ottima e completa panoramica dei tempi d’oggi. Anche se si tratta di tempi duri non dobbiamo scoraggiarci ma es-
sere annunciatori di speranza. Mi è molto piaciuto
quando ha sottolineato che
la Chiesa siamo tutti noi,
non è fatta solo di suore e
di preti. Il laico deve assu-
Suor Silvana
mere la propria identità di
figlio di Dio. È stato bello
quando il Vescovo ha affermato che i laici devono
incontrarsi, essere fermento vivo, essere testimoni del Vangelo e dei valori che danno senso alla
vita».
Don Egidio Dal Magro, parroco di Farra di So-
ligo: «Il Vescovo mi è parso molto motivato nel rivolgere la propria esortazione ai laici. C’è però un
problema: i laici sono convinti di quello che sono?
Sono convinti di essere laici cattolici? È come avere
davanti un esercito, per il
quale però bisogna preparare un piano, bisogna
chiedersi se si posseggono le armi necessarie. È
quindi urgente impostare
una pastorale che aiuti i laici a capire di essere tali,
partendo dalla riscoperta
del Battesimo. Ci vuole una formazione spirituale e
culturale».
Nilva Modolo, catechista di Godega di Sant’Urbano: «Come laici ci siamo
sentiti fortemente coinvolti dal richiamo del Vescovo
gnante di religione e consigliere comunale a Orsago: «Il Vescovo ha dato un
invito al rafforzamento della fede, al coraggio e alla
testimonianza, nell’unità
tra laici cattolici. È un mes-
Nilva Modolo
Enrico Ioppo
all’impegno nei vari campi
di lavoro e della laicità, che
sono tantissimi. Se ci impegniamo possiamo essere realmente quel fermento che partendo dalle mani stesse del nostro Vescovo si propaga dappertutto.
E questa volontà all’impegno ci viene trasmessa proprio dall’entusiasmo del
nostro pastore».
Don Egidio Dal Magro
Enrico Ioppo, inse-
saggio positivo e forte al
tempo stesso che si contrappone al pensiero debole imperante. Tra le righe c’è stato anche un accenno alla rincorsa di molti nel dirsi con facilità cristiani.
A ciò corrisponde, dall’altro lato, la difficoltà e
l’impegno necessari per essere davvero cristiani, a
tutti gli effetti».
Gerda De Nardi
EURISPES:ITALIANI E CHIESA,
TRA FEDELTÀ E DISOBBEDIENZA
È
uscito martedì 17
gennaio un rapporto dell’Eurispes dedicato
al rapporto tra gli italiani e
la chiesa. Emerge l’imma-
laici di valore, in genere, e
di laici credenti in specie.
Quasi un’attesa messianica che sogna di poter credere ancora nei valori e di
sperare in un futuro degno dell’uomo... Scendete
dunque in campo aperto
da laici credenti in Cristo.
Non con la lancia in resta
intenzionati a sconfiggere
l’avversario, ma a testimoniare che il laico credente è amico dei valori civici ed è schierato dalla
parte di chi li promuove.
Pronti a rispondere a
chiunque vi chiede ragione della speranza che è in
voi e che motiva il vostro
modo singolare di vivere
nella città dell’uomo. Testimoniate altresì quel di
più qualitativo, quel valore aggiunto, quel tocco di
genialità che voi siete in
grado di immettervi grazie alla fede in Cristo».
gine di una società moderna in cui l’uomo, nonostante viva in una realtà
industrializzata, continua
ad esprimere il suo biso-
gno di religione. Si registrano però delle incongruenze
sul piano della osservanza
dei precetti religiosi e morali: se è vero che la gran parte degli interpellati afferma
di essere cattolica, è vero pure che solo il 30,6 per cento
di essi dichiara di partecipa-
re alla messa domenicale.
Si delinea l’immagine di
una religione “fai da te”,
che continua a interessare molte persone ma che
non incide sugli orientamenti culturali, politici e
sociali: un credere senza
appartenenza.
e
L’AZiON
Chiesa
Musica sacra,
serve formazione
L’
imponente
Te
Deum Dettinger di
Haendel, che viene eseguito dal coro Ruffo domenica
22 gennaio alle 15.30 in Cattedrale, non è solo un imperdibile evento musicale
che segna la conclusione
delle celebrazioni per il patrono san Tiziano. È anche
un omaggio della diocesi a
un sacerdote che negli ultimi cinquant’anni si è speso,
con competenza, per diffondere la conoscenza della
musica sacra. Questo sacerdote è monsignor Michele Ossi, tragicamente deceduto un mese fa proprio nei giorni in
cui andava in stampa il materiale pubblicitario del concerto.
L’iniziativa del 22 gennaio è una piccola “rivoluzione” perché interrompe la
tradizione di concludere i festeggia-
menti del patrono con una
celebrazione animata da tutti i cori della diocesi. Purtroppo l’entusiasmo dei primi tempi – una tradizione iniziata molti anni or sono –
si è andato spegnendo, perciò l’Ufficio diocesano per
la musica sacra ha deciso –
per il momento – di cambiare formula. Naturalmente i membri dei cori sono i
primi invitati, poiché è l’occasione per ascoltare dell’ottima musica sacra e per
“affinare” l’orecchio.
Il Te Deum ci dà lo spunto per parlare di musica e liturgia. Lo facciamo sentendo alcuni protagonisti – organizzatori, insegnanti, allievi – della Scuola diocesana di musica per la liturgia “Venanzio Fortunato”.
Federico Citron
Domenica 22
alle 15.30
in Cattedrale
il Te Deum
Dettinger
di Haendel
«S
ono arrivata alla
Scuola diocesana
di musica per la liturgia tramite i volantini pubblicitari
che ho letto in parrocchia»
racconta Cristina Momesso,
27 anni, impiegata, direttrice del coro giovani e membro del consiglio pastorale
della parrocchia di Fratta di
Oderzo. «Mi interessava approfondire la conoscenza sia
musicale, visto il mio ruolo in
parrocchia, che liturgica, in
modo particolare, dal momento che le altre scuole
non ti forniscono una preparazione specifica sull’argomento. Lavorando e avendo
un figlio piccolo non è stato
facile frequentare ma in questo l’orario serale dei corsi
L’ALLIEVA
Finalmente
ho trovato una
preparazione
specifica
gia e di direzione corale,
quello che mi interessava
maggiormente. Posso dire di
aver già superato le mie aspettative. Il mio apprendimento è soddisfacente e il
rapporto con gli insegnanti,
che ho trovato preparati e disposti a seguirti individualmente, è buono».
mi agevola molto.
Non sapevo a cosa
sarei andata incontro perché non avevo mai frequentato prima dei corsi musicali. Frequento il secondo
anno della Scuola
diocesana, partecipando ai corsi di
solfeggio, di litur-
Domenica 22 gennaio 2006
L’
animazione della
liturgia non si può
improvvisare, perché la celebrazione non è un contenitore dove si può fare di tutto e di più. Mosso da questa
convinzione don Michele
Ossi ha lavorato a lungo per
far nascere una scuola che
preparasse adeguatamente
direttori di coro e animatori del canto liturgico. La
“creatura” vide la luce nel
1998 grazie al sostegno del
vescovo Magarotto che la
volle come “riferimento privilegiato per la formazione
degli operatori liturgico-musicali”. Da allora sono una
sessantina i laici che hanno
frequentato i corsi di liturgia e di specializzazione secondo gli indirizzi previsti:
direzione corale, gregoriano, organo, chitarra per liturgia. Alcuni con durata di
due anni, altri di tre, ma si
svolgono in contemporanea.
C
olmare le lacune in
campo liturgico, rendere il coro rispettoso dell’assemblea, allargare gli orizzonti musicali di direttori
di coro e animatori liturgici.
Sono questi i primi obiettivi
della Scuola diocesana di
musica per la liturgia. Poi c’è
sicuramente il miglioramento della tecnica. Ma questo
viene dopo. Lo sostengono
due insegnanti della Scuola,
Daniela Miele, diplomata in
musica corale e direzione di
coro, e don Gianfranco Gomiero, responsabile delle attività liturgico-musicali della
diocesi di Venezia, nonché
insegnante a Roma nei corsi di formazione promossi
dalla Cei. «Il livello di preparazione iniziale degli allievi non è superlativo» afferma Gomiero. «C’è una “sana” ignoranza della liturgia e
un repertorio limitato» con-
L’INSEGNAMENTO DI MONS. MICHELE OSSI
Fare della vita cristiana
una continua liturgia
“P
er secoli la Chiesa ha usato il termine ‘sacramentum’ per
indicare tutto il dinamismo della vita cristiana.
Solo con il Concilio di
Trento, per la prima volta, questo termine è stato
attribuito unicamente ai
sette sacramenti…!”. Ritengo queste parole di
don Michele (pronunciate, con la sua nota passione, pochi giorni prima della sua morte nel corso di
una riunione in Curia), una sorta di testamento spirituale per tutti noi che ne
abbiamo apprezzato la
competenza e l’impegno
generoso a servizio della
Chiesa. Infatti don Michele, nel campo della
riforma liturgica in diocesi, lavorò per l’educazione
delle comunità cristiane a
recuperare l’esperienza li-
turgica come sorgente e
sintesi della vita di fede.
Dopo un’epoca in cui le
celebrazioni liturgiche erano diventate praticamente incomprensibili alla maggioranza dei fedeli,
la Chiesa capì che era ora
di fermarsi a riflettere per
tornare alle sue sorgenti:
la Parola di Dio e la liturgia. Questa ricchezza doveva ritrovare il suo posto
centrale nella vita ecclesiale. Per questo obiettivo
si adoperarono i grandi animatori in Italia del Movimento liturgico come
padre Marsili, padre Vagaggini, padre Pelagio Visentin, eccetera. Noi di
Vittorio Veneto potremmo
aggiungervi don Michele,
che conobbe queste
grandi figure e di cui, negli anni di Roma, fu discepolo attento e intelli-
gente. La Riforma, per i
padri del Movimento liturgico, non doveva consistere in un semplice
cambiamento di riti o di
cerimonie, ma era il frutto della viva coscienza che
era ormai urgente recuperare una verità che sempre nella Chiesa antica era stata presente: il Mistero pasquale celebrato nella liturgia fa della vita cristiana, con le
sue gioie e sofferenze,
progetti e speranze, una
continua offerta a Dio, un
sacramento, appunto,
come affermò don Michele. È un’intuizione,
questa, di una profondità
che non finiremo mai di
capire ma che, per un confratello, era di un’estrema
chiarezza, al punto da renderlo straordinariamente
comprensivo e aperto, ad
Mons. Michele Ossi
esempio, nel campo morale!
Andando poi agli anni
del Concilio, non è difficile immaginare l’entusiasmo e l’alacrità che caratterizzò la vita delle comunità cristiane nell’opera di
applicazione della riforma
liturgica. Scorrendo i numeri del Bollettino ecclesiastico di quel periodo, ci
accorgiamo di quanto fosse enorme la mole di lavoro da portare avanti. Era necessario far nascere
nuovi organismi di partecipazione a livello diocesano, informare e formare
presbiteri e laici sulla nuova visione di Chiesa e di
pastorale liturgica, preparare e diffondere sussidi e
testi liturgici, far rinascere la ministerialità (è di
11
D. SILOTTO
Ben 60 laici
alla Scuola
di musica
per la liturgia
«Gli allievi provengono perlopiù dal Vittoriese, dal Coneglianese e dal Sacilese ma
ci sono stati anche quattro
allievi dallo Zumellese –
spiega il responsabile don
Fulvio Silotto – e un buon
numero anche dall’Opitergino. Cerchiamo di facilitare la frequenza concentrando tutte le lezioni al lunedì
sera. Dallo scorso anno abbiamo introdotto una novità:
brevi corsi di formazione
nelle foranie per gruppi corali, dedicati all’approfondimento del repertorio, in ri-
Don Fulvio Silotto
ferimento a particolari appuntamenti celebrativi».
Dopo il ricco raccolto dei
primi anni, la Scuola conosce oggi qualche fatica. «Ma
possiamo superare questo
momento se le parrocchie
investono sulla Scuola, incoraggiando le persone più
sensibili all’animazione liturgica ad iscriversi – conclude don Fulvio –. Tanto
più che la formazione di operatori liturgico-musicali risponde alla priorità, che la
nostra Chiesa si è data, di
sviluppare la ministerialità
laicale».
ferma Miele. Ma tutti gli allievi sono mossi da una forte volontà di coprire le lacune: «In tutti ho riscontrato
un grande entusiasmo» sottolinea don Gomiero. «In genere gli allievi hanno una conoscenza musicale di base.
Ma abbiamo avuto anche
qualcuno assolutamente digiuno di musica che ha subito capito la necessità di farsi una base e si è buttato con
dedizione nello studio» aggiunge Miele.
Le realtà di coro, che emergono dal confronto con
i direttori che frequentano la
Scuola, sono le più svariate.
Così come non esiste una definizione precisa dell’animatore liturgico musicale. «Prepariamo i direttori perché educhino il coro ad essere al
servizio dell’assemblea e l’animatore ad aiutare il popolo nell’esecuzione dei canti
e all’apprendimento di nuovi, magari con la prova di
qualche ritornello prima di
messa» sottolinea Miele.
«Il progetto liturgico uscito dal Concilio spesso non
è ancora conosciuto e quindi applicato, di conseguenza
neppure quello musicale –
conclude don Gomiero –.
Per sua fortuna Vittorio Veneto ha avuto dei buoni maestri, come don Ossi, e ottime
iniziative, con la Scuola, che
aiutano alla corretta comprensione del rapporto tra liturgia e musica».
questo periodo la “fondazione” in diocesi del diaconato permanente, dei
ministri straordinari della
Comunione, la nuova preparazione liturgica dei lettori, dei cantori e direttori di coro, dei sacristi e dei
ministranti). Altro ambito
in cui era necessario operare era quello artistico e
architettonico per ristrutturare Chiese (oppure costruirne di nuove) secondo i principi della Riforma.
In tutta questa azione veramente “pastorale”, l’allora vescovo Albino Luciani, trovò in don Michele un collaboratore competente e fidato che lo
aiutò e affiancò per tutto il
tempo del suo episcopato
qui a Vittorio Veneto.
Competenza e fiducia riconosciute a livello nazionale e confermate, del resto, anche dai vescovi successivi, fino alla sua morte. Queste sue doti portarono Luciani a nominare
don Michele, il 1º novembre 1967, segretario della
nuova Commissione liturgica diocesana. Tale Commissione era articolata in
tre sezioni: per la pastorale liturgica (di cui segretario era sempre don Michele), per la musica sacra (don Rino Bechevolo)
e per l’arte sacra (don Pietro Zaros). Venne istituito
l’Ufficio liturgico che ebbe come direttore ancora
don Michele, che fu nominato anche cerimoniere vescovile il 31 ottobre
1969. Come affermò monsignor Poletto su L’Azione
del 18 dicembre 2005, “…
la diocesi di Vittorio Veneto gli deve essere grata
soprattutto per l’impegno
tenace e costante che ha
messo nell’attuazione delle riforma liturgica voluta
dal Concilio…”. Tenacia e
costanza ser vono anche
oggi per non cedere alle
ricorrenti tentazioni nostalgiche nella ricerca di
un passato che non c’è
più, e valorizzare invece
sempre più l’intuizione
della riforma liturgica: fare della vita cristiana una continua liturgia!
Grazie don Michele!
Don Adriano Dall’Asta
Delegato per la
pastorale liturgica
I DOCENTI
Lacune
da colmare
in campo
liturgico
12
CONTINUA IL DIBATTITO
Interrogativi
su Radio Maria
L’
intervento del vescovo Giuseppe su
Radio Maria ha suscitato molto interesse, anche
fuori diocesi. Diverse le telefonate di consenso. Ma ci sono anche voci perplesse come quella
di Piergiorio Momesso che ci
ha inviato una lettera, che sintetizziamo, cui risponde il Vescovo stesso.
“Sento dire: «Hai visto, Radio
Maria è tutta una presa in giro». Provo molta sorpresa e amarezza di fronte a questa lette-
ra del nostro caro Vescovo. Non
condivido quel rimprovero ad
usare quella parola: nella società moderna e specialmente
da parte ecclesiastica non si parla più di satana, e questo per
me è una festa per il maligno.
(...) Non capisco come possa
smentire le catechesi di padre
Livio; Lei sa bene che la misericordia di Dio sta nelle nostre
scelte: se lasciamo crescere nel
nostro cuore la convinzione che
alla fine tutto sarà perdonato,
satana ci porterà dalla sua par-
te; ignorando la
legge di Dio ci
si abitua a banalizzare Dio e si
apprezza di conseguenza satana, nel totale silenzio di alcuni
pastori di questo gregge che dovranno rendere conto a Dio del
proprio operato.
Non parla, il Vescovo, di alcune chiese nostre vittoriesi, usate come sale da teatro, lasciando il Signore nel tabernacolo, con un grande disordine, e
nessuno invita al silenzio e rispetto della chiesa (...). Però Ra-
LA RISPOSTA DEL VESCOVO
C
hi ha letto interamente
la mia lettera, articolata,
a padre Livio, avrà avvertito la
stima che riservo a lui. Le sue
benemerenze sono numerose.
E da tutti riconosciute.
Tuttavia, proprio per la stima e l’amore fraterno che conservo nei suoi confronti, vorrei
che potesse aggiungere una ulteriore benemerenza, che gli farebbe salire ulteriormente le
quotazioni degli apprezzamenti. Ciò accadrà quando perfezionerà la sua sintonia con il
sentire della Chiesa che, magari, per eccesso di zelo, talora
mette un po’ a rischio.
Lei mi obietta che padre Livio è tra i pochi che ancora parlano di satana e che questo messaggio va dato con urgenza, oggi. Già nella mia lettera ho precisato che sull’esistenza di satana non ci sono dubbi. L’ho definito il cervello strategico di
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 22 gennaio 2006
tutto il male che c’è nel mondo.
Ora io pongo a lei questa domanda: quale delle due impostazioni sente più conforme alla sua sensibilità? La prima:
“Purtroppo oggi il male dilaga!
Satana sta all’origine. Occorre
allora individuarne le strategie,
le insidie!”. La seconda: “Purtroppo oggi il male dilaga. Satana ne è il cervello strategico.
Ma Gesù Cristo l’ha già vinto e
lo vuole vincere in noi!”. Immagino che anche lei intraveda
solo nella seconda una bella notizia, cioè Vangelo! In altri termini, più si evangelizza la persona e l’opera di Gesù più doniamo Vangelo e mettiamo in
risalto la sua superiorità indiscussa, che apre noi alla speranza di essere salvati. La prima
espressione, pur vera, non è
certo una bella notizia. Corrisponde pressappoco al tenore
dei telegiornali. Certo, padre Li-
vio crede in Gesù Cristo come
Salvatore, come Colui che vince, nel dono del suo Spirito.
Proprio perché ci crede, mai
lasci l’impressione che a vincere sia satana magari soffermandosi sulle sue insidie strategiche. E non c’è dubbio che
anche lui sa parlare molto bene di Gesù. E con entusiasmo.
Semmai faccia risaltare con testimonianze che non gli mancano proprio come Cristo sta
vincendo. Alla grande!
Ricordo poi la precisazione
che ho fatto nel ricordare che
i fatti di Medjugorie sono soggetti al discernimento dell’autorità della Chiesa, cioè dei vescovi. Lo zelo con cui padre Livio ne proclama come autentici i messaggi e, ovviamente, le
apparizioni, gli fanno dimenticare che non spetta a lui questo compito. Al più a lui è consentito, come ad ogni persona,
dio Maria viene rimproverata! (...)
Vorrei permettermi
un’altra osservazione sulla
lettera a Prodi,
cosa giusta ben
fatta, però mi è
sembrato di
non aver sentito chiedere una
smentita delle
sue affermazioni (...), non vedo un richiamo al rispetto e all’onestà nel fare politica. Non accetto che dica “sono cattolico da sempre” e
con lui la Bindi che con Prodi
era ministro della sanità. Però
sulla 194 hanno fatto prevalere
la legge di stato, e nessuno dei
due si schierò per far funzionare i consultori, e le conseguenze
si vedono. Ecco Eccellenza, satana si serve specialmente di cattolici per fare il suo gioco.
di recarsi sul luogo, di pregare… Con ciò non sminuisce la
mia stima per padre Livio. Ma
anch’io ho le mie responsabilità di fronte ai fedeli della mia
diocesi e sentirei di non fare il
mio dovere se non li aiutassi
ad avere senso critico, con valore positivo, verso tutti i mass
media.
Per quanto infine riguarda
l’onorevole Prodi e l’onorevole Bindi, non è nelle mie competenze e nelle mie consuetudini esprimere giudizi. Piuttosto, preferisco pregare per loro e per quanti come loro hanno responsabilità politiche perché il Signore li aiuti ad essere presenze significative, e, se
credenti, veramente in sintonia con la dottrina sociale ed etica della Chiesa, pur nel groviglio delle problematiche di
oggi.
Con deferente stima, anche
per il coraggio dimostrato.
+ Giuseppe Zenti
La natura non è Dio
Q
uella mattina la domanda mi fu rivolta da quell’unico ragazzo
che in quella classe aveva
scelto di non avvalersi dell’insegnamento della religione e che tuttavia era rimasto sempre in aula, perché «la religione mi interessa – aveva detto – anche se non sono credente». Avevo stipulato con lui
un patto: egli si impegnava a non disturbare, io gli
concedevo di rimanere come uditore. Il suo nome era Roberto. «Prof – disse –
si può riprendere il discorso su Dio, è possibile?». «È doveroso – risposi – il discorso su Dio non
è mai esaurito. Mi fai venire in mente un’espressione di san Bernardo che,
ad un suo allievo che un
giorno gli aveva obiettato
se Dio si potesse veramente trovare, disse queste parole: “Dio è il solo
che mai può essere cercato inutilmente, neppure
quando appare impossibile trovarlo”. Gli dissi: qual
è il problema?». «Il problema è che l’altro giorno
ho letto in un rotocalco (ero dal barbiere e stavo aspettando il mio turno)
che quelli che non credono in Dio sbagliano a dire
che egli non esiste. Egli esiste eccome, basta guardarsi attorno. La natura, il
cosmo, l’universo, noi tutti, uomini, animali, piante,
siamo Dio. Di colpo mi son
cadute le cateratte dagli
occhi e ho visto Dio. Ognuno di noi è Dio, ogni
pianta, ogni animale, ogni
stella è Dio. Dio è il Tutto.
Quando si muore, ci si ricongiunge al Tutto, alla
Natura, a Dio. Mi sembra
convincente. Che ne dice?». «E voi – dissi alla
classe – che ne dite?». Nessuno parlò, ma si vedeva
che ci stavano pensando.
«Io credo che il tuo discorso, caro Roberto, non
sia così semplice come
quell’articolista del rotocalco ha voluto far credere – disse Sergio – se tutto è Dio, qual è la differenza tra me e una formica? Mi pare che questo
suo e tuo discorso sia alquanto semplicistico».
«Anch’io la penso così –
disse Stefano – ma per un
altro motivo». «Sarebbe?».
«Se io identifico Dio con la
natura, questa, posso an-
cora chiamarla creazione?
Se Dio è il Tutto, non c’è
creazione. E se non c’è
creazione, non c’è nemmeno il Creatore!». «Prof,
dica lei qualche cosa» disse Lucia dal terzo banco.
Avrei preferito che il discorso continuasse, ma mi
sembrava che i termini del
problema fossero già stati
tutti posti, eccetto uno:
quello della personalità di
Dio. «Mi è piaciuta quella
tua osservazione sulla formica – dissi a Sergio –, è
proprio come dici tu: non
solo non ci sarebbe differenza, ma essa, dalla formica, non potrebbe neppure essere rilevata, men-
BREVI AC
Mons. Padovese riflette
sulla fedeltà
Domenica 22 gennaio, dalle 9.30
alle 12.30, a casa Toniolo di Conegliano, riprendono gli incontri del
cammino pensato per adulti e giovani. Titolo della riflessione guidata
da monsignor Luciano Padovese
“Perseverare - l’itineranza nella fedeltà”. Visto il tema proposto sono
particolarmente invitati i giovani che
partecipano al cammino diocesano
fidanzati. Chi lo desidera può fermarsi per una pizza e per uno scambio in gruppo su quanto emerso nella relazione del mattino.
Il Mlac riflette sulla laicità
Il prossimo incontro del gruppo
Mlac si tiene domenica 22 gennaio
a Castello Roganzuolo. Prevede la
partecipazione alla messa in parrocchia alle 9.30. Nella sala riunioni
della parrocchia proseguirà poi la riflessione sul tema della laicità in preparazione alla Settimana sociale che
si svolgerà in diocesi. C’è la possibilità di pranzare insieme, previa telefonata ad Annamaria (0438794141).
Storie di speranza... in movimento
Venerdì 27 gennaio, nel cinema
parrocchiale di Orsago alle 20.15 cineforum sul tema della speranza con
la proiezione del film “Basù, il piccolo straniero” del regista Bahram
Belzai - Iran 1989. Presenta e modera il dibattito Luciano De Giusti.
UNITALSI:
Pellegrinaggio
in Terra Santa
F
ermarsi all’orto del Getsemani, camminare lungo la Via
Dolorosa... seguire gli stessi movimenti di Gesù, nella sua terra, in Terra Santa. È il pellegrinaggio proposto dall’Unitalsi triveneta per il periodo di Pasqua, dal 14 al 21 aprile.
La quota individuale di partecipazione è di 950 euro. Per maggiori
informazioni telefono 0438-940383.
tre da noi uomini sì. Segno
che una differenza sostanziale (ontologica direbbero i filosofi) c’è e
sempre ci sarà nella scala
degli esseri. E tuttavia io
penso che sia già molto
che un ateo, o un sedicente ateo? (dissi sorridendo
guardando Roberto, il mio
interrogante, che senza
annuire, tuttavia rispose al
sorriso) penso, dicevo,
che sia già molto, che un
sedicente ateo possa fare
questo passo che lo distanzia alquanto dal materialismo, in cui gran parte
dell’ateismo scientifico oggi si riconosce… Tanto
per localizzare il discorso,
questo pensiero che Dio
sia il Tutto è molto diffuso
nell’Induismo antico e contemporaneo, che è un coacervo di credenze anche
contraddittorie, che tuttavia convivono tra loro. Che
cosa posso aggiungere allora a tutto quello che avete già detto? Nel panteismo, che è appunto la concezione secondo la quale
Dio è il Tutto, cioè la tota-
lità della Natura, c’è un
grosso difetto: Dio non è
persona. Non è il Tu, cui ci
si rivolge nella preghiera,
che non è solo di domanda, ma anche di lode, di
ammirazione, di ringraziamento. Mancando il Tu
viene meno quella che è
considerata la dimensione
fondamentale dell’uomo:
quella dialogica. A chi si rivolge l’uomo, se Dio come
persona non esiste? Se a
Dio non parla, e soprattutto, se Egli non parla; non
si manifesta, non si rivela?
Il discorso è immenso, e
ora non possiamo esaurirlo. Dico solo questo: non è
sbagliato “vedere” Dio nella creazione, perché, appunto, la creazione è creatura di Dio. Sbagliato sarebbe identificarlo con essa, che sarebbe poi un
confonderlo con essa. Dio
è Dio, solo se non si
confonde con il creato. Egli, infatti è (e dev’essere)
infinitamente più grande
della sua creatura... altrimenti non sarebbe Dio».
Aldo Cappellotto
e
L’AZiON
Chiesa
MONS. SUDAR A CONEGLIANO
Domenica 22 gennaio 2006
13
PROPOSTA PER I GIOVANI
Una voce di pace Le prossime vacanze?
dall’ex Jugoslavia
Con i missionari!
“L
a pace è anelito insopprimibile presente nel cuore di ogni persona, al di là delle specifiche
identità culturali. Proprio per
questo ciascuno deve sentirsi impegnato al servizio di
un bene tanto prezioso, lavorando perché non si insinui nessuna forma
di falsità ad inquinare i rapporti”.
Così scrive Benedetto XVI nel messaggio per la Giornata mondiale della pace 2006. E partirà da questo anelito alla “pace vera”
della sua gente, l’intervento
di monsignor Pero Sudar
(nella foto), invitato dall’Azione cattolica diocesana per
l’annuale incontro nel mese
dedicato alla pace venerdì 20
gennaio all’auditorium Dina
Orsi di Parè di Conegliano.
Monsignor Sudar, che è
stato consacrato vescovo ausiliare di Sarajevo il 6 gennaio 1994 mentre la città era assediata dall’esercito serbo, tratterà il tema: “Guerra
e pace, esperienza della mar-
T
ra i tanti consigli
che i vescovi hanno
dato nelle catechesi alla
Giornata mondiale della
gioventù a Colonia, monsignor Segalini ha sottolineato: «Occorre offrire cenacoli per sentinelle del
mattino, luoghi di convivenza nel mondo del quotidiano per disintossicarsi
e per prendersi in mano la
vita, laboratori di adorazione, che diventano spazi
di discernimento e di difesa dagli idoli. Ogni giovane credente deve mettere
in programma almeno un
mese in terra di missione,
come mette in programma
una settimana di esercizi
spirituali. Non sono più
sufficienti i campiscuola!».
Con l’iniziativa “Estati
con… ” promossa dagli uffici diocesani Missioni, Caritas e Pastorale giovanile,
si vuole dare l’opportunità
ai giovani di poter fare l’esperienza di un viaggio in
terra di missione.
È la proposta di vacanze alternative nella ricerca di nuovi stili di vita, in
solidarietà con coloro che
sono più poveri nel mondo.
I viaggi proposti saranno nelle nostre missioni
diocesane, in Brasile, in
Ciad e in Albania.
Ma il viaggio ha sempre
bisogno di una preparazione. È per questo che
vengono proposti degli incontri formativi ed organizzativi, fin dal mese di
febbraio, per non arrivare
impreparati ad un’esperienza che può essere totalmente differente da
quelle che abbiamo già vissuto.
La data del primo incontro è sabato 4 febbraio
nella parrocchia di San
Vendemiano. Avrà inizio
alle 16 e si concluderà con
la cena condivisa ed eventuali approfondimenti. Per
gli altri incontri, che avranno cadenza mensile,
ci metteremo d’accordo
con i partecipanti.
Per informazioni: don
Adriano Bellotto, e-mail [email protected], telefono 349-7294442.
OFFERTE RICEVUTE DALL’ASSOCIAZIONE
VOLONTARI DI SOLIDARIETÀ
Schincariol Barbara, Francenigo 150; Rosada Cesare, Francenigo 150; Bosa Gildo, Francenigo 104; Gruppo 1ª Comunione, Francenigo 100; Zorzetto Regina, Francenigo 100;
Pessotto Rumilda, Francenigo
100; Canzian Renzo, Francenigo 100; Marin Mario, Colle Umberto 50; Contessotto Luciano
ed Elena, Conegliano 200; Zaramella Francesco e Marisa
150; NN. Vittorio Veneto 100;
Mura Franco, Pieve di Soligo
80; Celotti Italo e Ada, S. Lucia di Piave 50; Franzin Savina, Cessalto 50; Passon Bof Alda, Mareno 50; Lettig Evelina
e Domenico, S. Lucia di Piave
25; Montico Mauro, Francenigo 468; Mazzon Carlo, Francenigo 300; Fracassi Lorenzo,
Francenigo 300; Fossaluzza Lucia, Francenigo 260; Bressan
Giulietta, Francenigo 250; Bozzoli Arturo e Natalina, Colle
Umberto 250; Boscariol Laura, Francenigo 240; Carli Luciano, Francenigo 234; Saccon
Valeria, Francenigo 208; Boscariol Vittorino, Sacile 208;
Speranza Enzo, Brugnera 200;
Oliana Walter, Francenigo 182;
MP,Vittorio V. 1449; De Pin Antonio, S. Giacomo 1000; Gai
Ada, Cordignano 150; Da Re
Laura, Cordignano 150; Turbian Narciso, Cordignano 50;
Posocco Gabriella, Cordignano
50; Gava Angela, Cordignano
50; Mercatino Missionario, Parrocchia di Fontanelle 1100;
Rorato Francesca, Oderzo 900;
Sandrin Franca, S. Giacomo
312; Bortolot Mario, S. Giacomo 300; B.P 300; Modolo Cristina 300; Alunni, insegnanti,
personale e genitori scuola
media S.Vendemiano 1980,49;
Alunni e insegnanti scuola me-
O
fferte ricevute
nel mese di dicembre 2005 dall’Associazione volontari di solidarietà (Avs) per progetti di solidarietà avviati da don Igino Facchinello: Nova Esperança, Copbem, Pastorale indigenista, Santa
Rita, Progetti Sat e Ssc
(Congo), Kenya, Ciad,
Etiopia, Guatemala, Ecuador, Costa d’Avorio e
Camerun.
Dal c/c postale
Tonello Achille, Piavon di Oderzo 150; Bertazzon Stefano,
Farra di Soligo 52; Ditta Elca, Oderzo 300; Ortolan Bruno, Cordignano 200; Crosetta
Giuliano, Brugnera 50; Maronese Arnalda, Mansuè 300; Ros
Consuelo, Villanova di Prata
52; Scapolan Luigino, Ceggia
300; Buddoia GianFranco, Piavon 150; Bucciol GianCarlo,
Piavon 225; Favretto Evaristo,
Piavon 150; Brugnera Tarcisio,
Piavon 300; Querin Luciano,
Oderzo 50; Brun Angelo, Oderzo 100; Nino Anna Maria,
Vazzola 100; Vadagnin Rosa,
Mel 52; Comel Fabio, Mel 52;
Dalla Vista Mauro, Conegliano
150; Giubilato Dora, Conegliano 28; Borga Tarcisio, Chiarano 100; Giacomini Teonisto,
Chiarano 75; Parcianello Gabriele, Chiarano 100+100; Serafin Antonio, Chiarano
50+50; Tonel Giovanni, Chiarano 50+50; Serafin Stella,
Chiarano 50+50; NN. Chiarano 265; Magoga Renzo, Chia-
toriata terra di Bosnia-Erzegovina”. Il vescovo Sudar è
incaricato per i cattolici croati all’estero, per i rapporti
con lo Stato, presidente della Commissione “Giustizia e
pace”, responsabile del Consiglio per la catechesi, promotore delle scuole cattoliche, presidente
del Consiglio per
la ricostruzione
materiale della diocesi, fondatore e
da anni promotore
delle scuole interetniche vero segno di speranza e
di pace nella martoriata terra di Bosnia.
Il suo arrivo in diocesi
servirà anche ad avviare il
gemellaggio con la parrocchia di Teslic, in Bosnia Erzegovina, per vivere un’esperienza che monsignor
Sudar definisce di “cattolicità vera, di universalità, di
fraternità senza confini”.
Il vescovo presiederà anche una solenne celebrazione per la pace nella chiesa
nuova di Codognè, domenica 22 alle 10.30.
rano 100; Battistella Maria,
Chiarano 150; Borga Carlo e
Lorenzo, Chiarano 100; Borga
Chiara, Chiarano 100; Borga
Giuseppe, Chiarano 100; Conte Eugenio, Eraclea 150; Pascon Mirella, Chiarano 150; Sala Valerio, Chiarano 200; Tonel Alice e Miriam, Chiarano
150; Biz GiamPietro, Chiarano 300; Biz Giuliano, Chiarano 300; Borga Agnese, Chiarano 150; Sartor Angela, Chiarano 150; Zamuner Katia, Chiarano 300; Zamuner Milla, Chiarano 300; Bortolin Francesco
e Marta, Chiarano 200; Periel
Lara, Torre di Mosto 200; Campo Laura, Cappella Maggiore
50; Conferenza San Vincenzo,
S. Vincenzo di Oderzo 330.
Dal c/c bancario
Pollesel Stefano, Orsago 200;
Coromer M. Caterina, Cordignano 50; Zago Sergio, Cessalto
50; Battistelli Bruna, Cessalto
50; Faraon Daniela,Vittorio Veneto 20; Granzotto Ada, Susegana 1200; Teot Emilio, Susegana 400; Papa Luciana, Susegana 400; Beb Line Snc, Sacile 400; Danieli Anna, Sacile
300; Plotti Mariano, Susegana
52; De Bastiani 30; Plotti Giovanni, Susegana 26; Fracas
Gioele e Teresa, Susegana 17;
Fracas Giampietro e Chiara,
Susegana 17; Barbarotto Paolino e Maria, Farra di Soligo
330; Orzes Licia, Vittorio Veneto 300; Boscariol Francesco,
Cordignano 300; Giacomini
Marco, S. Lucia di Piave 210;
Benetti Ivo, Vazzola 1000; Alunni Istituto Marco Fanno,
Conegliano 900; Albertini don
Mario,Vittorio Veneto 500; Possamai Zanin Teresa, Ogliano
250; Ros Donatella, Sacile 200;
De Faveri Marcellino, Pieve di
Soligo 52; Mura Franco, Pieve
di Soligo 26; Marchioni GiamPietro,Vittorio Veneto 600; Pillon Vito, Conegliano 50; Zandonadi Valeria, Conegliano 50;
Donadel Luciano, Rua di Feletto 50; De Conto Francesca
e Diego, Pieve di Soligo 26;
Iogna Prat Claudia, 300; Scatolifico Ondulkart spa, Cessalto 3500; B.M.L., Godega S. Urbano 300; Turbian Angelo, S.
Giacomo di V. 156; Rigoni Aldo, Sacile 155; Fattorel Fabio
e Barbara, Anzano 300; Tonon
Arturo, S.Vendemiano 150; Zara Carrozzeria, Susegana 600;
Cancian Giovanni, Susegana
600; Scarpa Paola, Motta di Livenza 600; Dalla Savia Alessandro, Remanzacco 300; Zanardo Italo, Susegana 300; Ongaro Lino, Conegliano 600; Zanardo M. Teresa, Susegana 250;
Zanardo Antonio e Mara, Susegan 207; Corsini Giuseppe,
Francenigo 182; Dario Stefano, Francenigo 175; Cimolai
Renza, Francenigo 175; Biasotto Lucina, Francenigo 175;
Ragogna Carmela, Francenigo
175; Lot Diomira, Francenigo
175; Zanin Mirella, Francenigo
175; Tomasella Roberto, Francenigo 175; Rosada Gemma,
Francenigo 156; Pascutto Serena, Francenigo 156; Pighin
Giannina, Francenigo 156; Foltran Sabrina, Francenigo 156;
Sartori M. Grazia, Sacile 155;
Gava Adelia, Francenigo 150;
dia Rua di Feletto 157; Pesce
Antonio, Cessalto 1500; Orzes
GianAntonio, Colle U. 300; Rigoli Rita, Conegliano 300; Dental Protesi, Conegliano 300;
Tomasella Giorgio, Conegliano
300; Berlese Carlo, Sacile 300;
Baita Paola, Sacile 225; Sartori Tomasella Luisa, Sacile
225; Vazzoler Roberto, Sacile
225; Spagnol Giuseppe, Sacile
200; Pesiri Loredana, Sacile
200; Pelloia Rodolfo, Fontanafredda 200; Pessotto GianPaolo, Sacile 200; Brescancin
Miriam, Sacile 200; Presta Teresa, Sacile 175; Calossi Andrea, Sacile 150; Lollo Marina, Sacile 150; Giacomel Ermanno, Sacile 150; Ros Sante,
Sacile 125; Manfè Rina, Sacile
100; Bulgarelli Bruna, Sacile
100; Zandonadi Bruna, Conegliano 100; Garavello GianMaria e Adriana, Conegliano
200; Steffan Sergio, Conegliano 75; Borean Luigia, Conegliano 50; Ros Armando, Conegliano 50; Mazzer e Bellotto, Conegliano 50; Dall’Acqua
Anna, Conegliano 50; Donadel
Ernesto, Conegliano 50; Pillon
Vito, Conegliano 50; Brescancin Enrico, Conegliano 50; Mazzer Fiorino, Conegliano 50;
Mazzer Carlo, Conegliano 50;
Milanese GianFranco, Conegliano 50; Cais Ettore, Conegliano 50; Chiesura Sandro,
Conegliano 50; Tonon Alberto,
Conegliano 50; Bin Angela Gatti, Conegliano 50; Carobolante Dino, Rua di Feletto 1200;
Pesce Federico, Cessalto 1200;
De Benetti Edvige, Cessalto
600; Gruppo Preghiera, Godega S. U. 500; Masutti Antonella, Stevenà 300; Bottari Maurizio, Oderzo 300; Tavian Roberto, Cordignano 300; Scuo-
la Materna, Caneva 200; Masutti Luciano, Caneva 200; Dal
Cin Fortunato, S. Giacomo di
Veglia 200; Chiaradia Giorgio,
Caneva 150; Lot Giuseppe, Sacile 150; Bertolo Giovanni e
Donatella, Sacile 150; Santin
Roberto, Caneva 100; Andrigo
Luigino e M. Rosa, Caneva 100;
Pin Coan Lidiana, Cordignano
100; Martin Marzia, Fontanafredda 100; Doimo Franca, Stevenà 100; Chiaradia Letizia,
Stevenà 100; Cesa Marina, Stevenà 100; Cesa Maria, Stevenà
100; Cesa Lucia, Stevenà 100;
Arpioni M. Marcella, Stevenà
100; Poletto Flora, Caneva 75;
Busetto Angelo e Nives, Sacile 75; Nadin Bruno, Caneva 75;
Santin Elio, Caneva 50; Sassu
Michele, Maron di Brugnera
50; Rigo Idelmo, Caneva 50;
Pancotto GianCarlo, Caneva
50; Manfè Pietro, Caneva 50;
Manfè GianCarlo, Vittorio Veneto 50; Favaro Lucio e Barbara, Godega S. U. 25; X Matik Group srl, S. Vendemiano
1000; Bazzo Giuseppe, Sacile
150; Sartori Gabriella, Sacile
150; Corrocher Vittorino, Conegliano 75.
I versamenti sono deducibili
dalle imposte come previsto
dalla nuova legge 80/2005.
Invio aiuti effettuato a
novembre (4º trimestre
2005) :
In Brasile: 27.000 euro
Nova Esperança; 15.000
euro Copbem; 7.500 euro
Pastorale Indios; 1.000 euro S. Rita; in Congo 4.000
euro; in Kenya 16.000 euro; in Etiopia 13.000 euro;
in Guatemala 2.600 euro;
in Ecuador 2.000 euro; in
Ciad 1.000 euro.
14
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 22 gennaio 2006
CONVEGNO DI PASTORALE FAMILIARE
RICHIESTO DALLO STATO
Famiglia, educhi Maestre d’asilo:
ancora all’amore? corso di formazione
S
abato 28 e domenica 29 gennaio
in Seminario vescovile a Vittorio Veneto
si tiene il convegno di Pastorale familiare “Famiglia educhi ancora all’amore?”. Si tratta di un momento qualificato di ricerca, confronto e comune orientamento sull’impegno educativo nel campo degli affetti e della sessualità, anche come preparazione remota al matrimonio. Questo il programma. 28 gennaio: alle 15 preghiera e lettura
del messaggio del vescovo Giuseppe; alle 15.30 intervento della psicoterapeuta Monica Guarisa su
“L’abc dello sviluppo pisco-affettivo - Lo sviluppo
relazione-affettivo della
persona dai 6 ai 18 anni”;
Umberto Folena, giornalista dell’Avvenire,
interviene al convegno sabato 28 gennaio
alle 16.30 il giornalista
Umberto Folena propone
una riflessione su “L’amore più gettonato - Le
proposte e i
modelli maggiormente attraenti e influenti su ragazzi e giovani d’oggi”; segue dibattito.
29 gennaio:
alle 9.30 pre-
ghiera; alle 10 Maria e Gigi Avanti, collaboratori
del Centro “La Famiglia”
di Roma, si soffermano
su “Quale famiglia per educare all’amore?”; alle
13 pranzo condiviso; alle
14.30 don Roberto Camilotti, vicario episcopale
per la famiglia, conclude
il convegno con la relazione “Nazaret: scuola
speciale di educazione all’amore. La scelta della famiglia di
Nazaret come modello di ambiente pedagogico
che matura
le persone
all’amore”;
alle 16 celebrazione
eucaristica.
Riflessioni
e dibattiti
il 28 e 29
gennaio
in Seminario
IL 30 APRILE BEATIFICAZIONE
DI DON LUIGI MONZA
D
urante il solenne pontificale dell’Epifania nel
duomo di Milano, il cardinale Dionigi Tettamanzi ha annunciato la beatificazione del venerabile
servo di Dio don Luigi Monza, parroco di S. Giovanni di
Lecco e fondatore dell’Istituto Secolare delle Piccole
Apostole della Carità.
L’annuncio fa seguito alla
decisione del santo padre
Benedetto XVI di beatificare
don Luigi Monza il prossimo
30 aprile nello stesso duomo.
S
i è costituito in diocesi un “Gruppo di lavoro” che intende operare
assieme al delegato diocesano nel settore delle scuole materne e nidi integrati.
Il gruppo è così composto:
don Giulio Fabris delegato; don Lucio Marian, parroco di Mansuè; don Claudio Carniel, parroco di
Miane; Alberta Taffarel,
pedagogista di Vittorio Veneto; suor Rina, direttrice
“De Mori” di Vittorio Veneto; suor Caterina Cais, direttrice Istituto Moro di Oderzo; Giancarlo Bucciol,
direttore didattico di Oderzo; Ivana Frare, insegnante a Bagnolo; Cinzia Merotto in Brugnera, insegnante a Col San Martino.
Subito è emersa l’urgente necessità di avere un archivio-dati delle nostre
scuole materne e del per-
sonale per poter programmare le varie attività di coordinamento e di formazione.
Per l’immediato si è chiesto
alla Fism provinciale dei dati per poter dare il via alle
attività.
Si è inoltre deciso di dare l’avvio ad un “corso di formazione per il conseguimento dell’idoneità all’insegnamento della religione
cattolica”. Quasi tutte le insegnanti delle nostre scuole materne sono sprovviste
di questa idoneità e lo Stato, giustamente, oggi la richiede per tutte le nostre scuole
paritarie. Le diocesi
di Treviso e Vittorio
Veneto hanno pensato ad un triennio
di formazione per le
insegnanti. Ci sarà
un momento teologico-biblico, a cui
IL PAPA HA SCELTO I TEMI
DELLE PROSSIME GMG
OPUS DEI: RITIRO
PER PRETI A ROVERÈ
I
l Centro di incontri sacerdotali Nord Est organizza un
corso di ritiro spirituale per sacerdoti da domenica 5
(alle 19) a venerdì 10 febbraio (alle 15) alla Casa incontri
di Roverè Veronese-Loc. Recamao (Vr). Don Michele Dolz,
sacerdote dell’Opus Dei, docente della Pontificia Università della Santa Croce, detterà le meditazioni sul tema “Attirerò tutti a me - il sacerdote come altro Cristo”. Per informazioni e richieste di partecipazione rivolgersi a: don Carlo Brezza 340-8929613, [email protected]; don Giuseppe Modena, Ca’ di David (Vr), 045-540008, [email protected]; don Giacinto Danieli, Venezia, 0415239093, [email protected]; don Francesco Cacioppo, Trieste, 040-364310, [email protected].
seguiranno altri momenti
che focalizzeranno gli aspetti psicologici, evolutivi,
relazionali, didattici e metodologici nell’insegnamento della religione cattolica
nella scuola per l’infanzia.
L’idoneità verrà data dal vescovo e sarà limitata a quel
tipo di scuola.
Nel prossimo numero de
L’Azione verrà pubblicato il
programma preciso con date, relatori e tematiche.
Per questo primo anno si
chiede che ogni scuola materna e nido integrato individui una persona che poi
parteciperà al corso triennale di formazione.
Per informazioni e iscrizioni: suor Cristina Cais telefono 0422-710226, per la
bassa diocesi; don Giulio Fabris telefono 0438-500295.
P
apa Benedetto XVI ha scelto i temi delle prossime tre edizioni della Giornata mondiale della gioventù (Gmg): Gmg 2006,
“Lampada per i miei passi è
la tua parola, luce sul mio
cammino” (Sal 119, 105);
Gmg 2007, “Come io vi ho amato, così amatevi anche voi
gli uni gli altri” (Gv 13, 34);
Gmg 2008 (Sidney) “Avrete
forza dallo Spirito Santo che
scenderà su di voi e mi sarete testimoni” (At 1, 8).
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 22 gennaio 2006
OGGI Domenica
Agenda
del Vescovo
IL VESCOVO COMMENTA IL VANGELO
Da mercoledì 18 gennaio a mercoledì
1 febbraio: Visita i missionari della diocesi in Ciad.
Il tempo è compiuto
Credete al Vangelo
Domenica 22 gennaio - terza del tempo ordinario - anno
B
Giona 3, 1-5. 10; Sal 24;
1Cor 7, 29-31; Mc 1, 14-20
Terza settimana del Salterio
C
ome cerniera tra l’Antico
e il Nuovo Testamento sta
Giovanni Battista, la voce
della Parola, l’amico dello Sposo, il
profeta del Messia presente.
Precisa l’evangelista Marco che
Gesù ha avviato la sua predicazione proprio a partire dall’uscita di
scena di Giovanni il Battezzatore.
Come a dire che la Parola dell’antica Alleanza cedeva il passo alla
Parola della nuova ed eterna Alleanza. Parola non di un profeta, sia
pur di eccezionale statura morale.
Bensì, Parola del Padre che si identifica con suo Figlio.
Il popolo eletto ha finalmente
l’opportunità di udire la Parola della Verità direttamente da Dio, nella persona del Figlio fatto uomo. Si
trattava di una opportunità unica.
Impensabile.
Le sue prime parole, nell’edizione di Marco, sono scultoree: “Il
tempo è compiuto e il Regno di Dio
è vicino; convertitevi e credete al
Vangelo”. Il messaggio essenziale
c’è tutto. Il tempo non è più amorfo
e insignificante. È carico di valore.
La storia precedente confluisce su
quell’ora che vede il compimento
delle attese e della storia dell’intera umanità: è giunto il Regno! Anzi ha piantato la sua tenda, la sua dimora in mezzo al suo popolo. Si
tratta del Messia. Del Figlio stesso
di Dio, Regno del Padre grazie al
ponte di comunione dello Spirito.
Non resta che rivolgere mente e
cuore a Lui e aderire alla sua Parola
di salvezza, come la più bella notizia che possa risuonare nell’umanità.
Quell’annuncio essenziale, tipico
di un araldo, che in questo caso è
Profeta e Parola, cioè Gesù Cristo,
raggiunge subito l’obiettivo: quattro pescatori, interamente intenti
alla loro professionalità, si lasciano
conquistare dalla voce del cuore di
Gesù che li chiama, rivolgendosi in
modo personale a ciascuno di loro:
“Seguite me!”. Ora hanno trovato lo
scopo del loro vivere, carico delle
responsabilità di essere pescatori
di uomini e della gioia di essere
stretti collaboratori di Gesù che dà
pienezza di senso al vivere al suo
seguito. Per questo non esitano di
lasciare lavoro e relazioni parentali affettive. Realtà che si lasciano
solo se si scorge una realtà assai
superiore: “Seguirono Lui!”.
Essi, assieme agli altri discepoli-apostoli chiamati da Gesù, hanno vissuto intensamente il loro tempo, caricandolo di senso e valore.
Al dire di Paolo nel tratto della
prima ai Corinti è come se avessero percepito l’urgenza incalzante di
vivere con intensità la loro missione. E dando alla loro esistenza valore di eternità. Vivendo pertanto
“come se non…”, non aggrappati a
nulla che si impone nella fase della vita terrena, ma interamente
proiettati a ciò che dalla vita terrena trapassa nella vita oltre il tempo,
nel mondo dei risorti.
Sostanzialmente, con la consapevolezza che ogni istante del loro
vivere doveva essere destinato alla missione. Una missione particolare, che riproduceva per esteso
quella stessa di Gesù: annunciare
la conversione al Vangelo. Nonostante tutte le resistenze e le difficoltà che lo stesso profeta Giona
ha sperimentato quando, secondo
il testo della prima lettura, era stato inviato da Dio a Ninive appunto
per annunciarvi la conversione.
Famiglie e comunità sono fortemente interpellate. Anzitutto nella
capacità di cogliere i “tempi di Dio,
carichi di grazia”, e la stessa sua
presenza nella storia di tutti i giorni. E nella disponibilità conseguente ad una conversione permanente che abilita ad aderire con profitto al Vangelo assunto come criterio di valutazione e di azione.
In secondo luogo, famiglie e comunità cristiane che si sentono impegnate nella storia, ma nello stesso tempo che non fanno della storia un assoluto. Consapevoli che di
fatto ha valore solo ciò che per sua
natura entra nella vita eterna. Di
conseguenza, cariche di senso escatologico che sostiene il senso
della speranza.
Infine, famiglie e comunità cristiane che sanno vivere il tempo in
pienezza, come luogo nel quale impegnarsi alla solidarietà fraterna,
come ad esempio nel volontariato,
e a non disperderlo inutilmente in
divertimenti a rischio o inchiodati
davanti ai mass media.
+ Giuseppe, vescovo
Le domande dimenticate
È
sintomatico che uno dei più grandi etologi, cioè studiosi del
comportamento degli animali, del nostro tempo, K.
Lorenz, dopo aver indicato
gli otto peccati capitali della nostra civiltà, fra i quali la
minaccia atomica e il pericolo della distruzione dell’ambiente, abbia in ultimo
concentrato la sua attenzione su una malattia che
sta minacciando direttamente l’uomo. Una malattia sottile che insidia l’uomo nella sua stessa natura,
nelle sue qualità più specificamente umane. Cioè l’uomo sta perdendo se stesso,
sta scendendo dal gradino
che gli spettava come re del
creato. Non ci può essere
previsione più grave.
Qualcosa del genere sta
dicendo anche uno dei più
affermati filosofi italiani
contemporanei, U. Galimberti, lo studioso della psiche e della techne. La tecnica, egli afferma, ha preso il
sopravvento e ha ridotto ai
minimi termini la forza della
ragione. In queste condizioni si trova oggi l’uomo della
cosiddetta post-modernità.
La debolezza del pensiero è
forse la caratteristica più fondamentale del nostro tempo.
Altri, E. Severino per esempio, pensano che sia vero l’inverso, che cioè sia il pensiero debole ad aver generato il
dominio della tecnica. Il risultato è, comunque sia, lo
stesso.
Soffocato dalla tecnica,
l’uomo di oggi sta dimenticando, o ha già dimenticato,
perfino le domande fondamentali dell’esistenza umana, che hanno accompagnato l’umanità in tutto il percorso della storia. Sono le do-
15
mande che figurano all’inizio della Costituzione conciliare Gaudium et spes e
che Giovanni Paolo II aveva richiamato nella sua enciclica Fides et Ratio: “Chi
sono? Da dove vengo e dove vado? Perché la presenza del male? Cosa ci sarà
dopo questa vita?”. Interrogativi presenti negli scritti sacri di Israele, ma che ritroviamo anche negli antichi testi dell’India, in Confucio, Lao-Tze, Buddha, in
Omero, nelle tragedie greche, in tutti i filosofi antichi
e moderni. “Sono domande che hanno la loro comune scaturigine nella richiesta di senso che da
sempre urge nel cuore dell’uomo”. Le domande fondamentali dell’esistenza umana.
Domande che esulano
dai compiti della tecnica. Fi-
no a ora ci è stato insegnato
che a queste domande non
era possibile dare una risposta. Oggi vengono eliminate
le stesse domande. Dalla crisi della risposta alla crisi della domanda. Sullo sfondo si
avverte abbastanza chiaramente la crisi profonda che
sta colpendo l’umanità. Stando così le cose, l’ipotesi della morte dell’uomo non è poi
tanto improbabile. Si sta avverando la profezia di Lorenz.
Scrive U.Galimberti con
lodevole chiarezza: “L’età della tecnica ha abolito questo
scenario umanistico, e le domande di senso che sorgono
restano inevase, non perché
la tecnica non sia ancora abbastanza perfezionata, ma
perché non rientra nel suo
programma trovar risposte a
simili domande. La tecnica
infatti non tende a uno scopo,
non promuove un senso, non
apre scenari di salvezza, non
redime, non svela la verità: la
tecnica funziona”. Non le si
può chiedere di più. E così il
nichilismo è alle porte. L’uomo della tecnica è l’uomo dimezzato, ridotto a una sola
dimensione, depauperato
delle sue qualità originarie e
VEGLIA DI PREGHIERA
PER L’UNITÀ DEI CRISTIANI
L
unedì 23 gennaio, alle 20.30 nel duomo di Motta
di Livenza, avrà luogo la veglia di preghiera per
l’unità dei cristiani presieduta dal vescovo emerito Alfredo Magarotto. Guiderà la meditazione padre Roberto Giraldo con la partecipazione di alcuni studenti dell’Istituto San Bernardino.
CORSO DI AGGIORNAMENTO
PER IL CLERO DIOCESANO
L
unedì 23 gennaio dalle 9.30 alle 11.30 in seminario vescovile si tiene il primo incontro del corso
di aggiornamento del clero. Don Alberto Sartori proporrà una riflessione sul complesso quadro culturale,
caratterizzato tra l’altro dal relativismo, come più volte
sottolineato da papa Benedetto XVI.
IL 29 GENNAIO GIORNATA
DEI MALATI DI LEBBRA
D
omenica 29 gennaio si celebra la 53ª Giornata
mondiale dei malati di lebbra. Tema: “Sognare un mondo senza lebbra. Non esistono sogni troppo grandi”.
SABATO 4 FEBBRAIO
VEGLIA PER LA VITA
S
abato 4 febbraio, alle 20.30 nella chiesa di Santi Pietro e Paolo in Vittorio Veneto, il vescovo Giuseppe presiede la Veglia di preghiera in occasione della 28ª
Giornata per la vita che ha per tema “Rispetta la vita”. La
Veglia è promossa da Movimento e Centro di aiuto alla
vita, Casa “Mater Dei”, Centro pastorale per la famiglia.
fondamentali.
Così incapsulato nella civiltà delle macchine, come
Charlot nel film Tempi moderni, l’uomo di oggi perde la
parte migliore di se stesso,
quella che lo distingueva da
tutte le altre creature, alle
quali, secondo la Bibbia, egli
doveva imporre il nome, cioè
indirizzarle e dirigerle. Da dominatore a dominato, da signore a schiavo, da gestore
a gestito. Nessuno avrà il coraggio di considerare segni e
annunci di progresso questi
ripetuti passaggi. È la vicenda dell’apprendista stregone.
Proprio su questo sfondo,
Benedetto XVI, nel suo discorso di Natale, ha unito la
sua voce al grido di allarme
che risuona ormai da più parti: “L’uomo dell’era tecnologica rischia di essere vittima
degli stessi successi della sua
intelligenza e dei risultati delle sue capacità operative, se
va incontro a un’atrofia spirituale, a un vuoto del cuore”.
Un rischio. Il richiamo del Papa forse giunge ancora in
tempo. Purché trovi la necessaria risonanza negli uomini di buona volontà.
Giordano Frosini
Offerte
per la
Casa
Mater Dei
O
fferte per la Casa Mater
Dei versate nei mesi di
novembre e dicembre 2005.
NN. 250,00; NN. Meschio
100,00; Amici di Marco e Cristina Carrer 750,00; Parenti
e amici in memoria di Giuseppina Feletti Mattiuzzi
250,00; Parenti e amici in
memoria di Sergio Fadelli
750,00; Amici del ’39 di San
Giacomo di Veglia in memoria di Sergio Fadelli 70,00;
Parrocchia di Meschio, Fondo
solidarietà 100,00; Parrocchia
di Cordignano 150,00; Feltrin
Claudio e Zandonadi Marilena
in occasione del matrimonio
200,00; Parrocchia di Meschio,
Fondo solidarietà 100,00; Biasi Adriana e Sala Maurizio
20,00; Un sacerdote giovane
250,00; Autotrasporti Della
Giustina 300,00; NN. 250,00;
NN. 250,00; NN. 2.000,00; Caritas di San Martino di Colle
Umberto, 60,00.
16
e
L’AZiON
Omnibus
Domenica 22 gennaio 2006
ALLA CHIESA DI SOLIGHETTO
27 GENNAIO GIORNATA DELLA MEMORIA
500 mila zingari
uccisi dai nazisti
P
iù di 500 mila zingari sono stati uccisi nei campi di
sterminio nazisti. Una storia dimenticata. Una storia
non ancora scritta abbastanza. Ricordarla nel giorno della memoria è un atto dovuto.
Nei vari processi contro i nazisti responsabili di
crimini contro l’umanità,
primo fra tutti quello di
Norimberga, mai nessuno
si preoccupò di sentire la
testimonianza di uno zingaro. I racconti dei superstiti e i documenti di storia
ci ricordano che per i nazisti esisteva anche una
“questione zingara”. Ad
Auschwitz c’era un’apposita sezione a loro dedicata: lo Zigeunerlager. I rom
non incontrarono la morte
solo ad Auschwitz ma anche nei lager di Dachau,
Lachenback, Majdanek e
Mauthausen.
Un triangolo nero con
il vertice capovolto, a volte affiancato dalla lettera
z, che stava per zigeuner,
“zingari”. Questo era il segno che individuava i rom
nello Zigeunerlager, ovvero il campo degli zingari.
Un marchio che, come la
stella gialla per gli ebrei,
rappresentava l’appartenenza ad una razza pericolosa, una minaccia per
la sublime razza ariana. I
nazisti, nella loro ossessiva ricerca della perfezione, avevano individuato
A CORDIGNANO:
Musiche e testimonianze
per il giorno della memoria
P
er il Giorno della memoria il
Comune di Cordignano organizza domenica 29 gennaio la manifestazione “Il giorno della memoria”, una riflessione improntata al ricordo e alla speranza. A partire dalle 15 al teatro comunale di Cordignano verranno eseguite alcune musiche e dei canti ispirati al tema eseguiti dall’orchestra “Akkordi(gnano)” della scuola comunale di musica “A. Felet”, dalla corale di San Cassiano del Meschio, dalla corale di
Santo Stefano, dal Coro Mesulano e
dal Gruppo Gospel di Cordignano.
L’associazione teatrale “Fiabeggiando” interpreterà alcuni testi poetici
e sarà possibile ascoltare la straordinaria testimonianza del gruppo ex
Internati Cordignano. (EB)
teoricamente il gene che
determinava l’istinto al nomadismo: il wandertrieb.
Pertanto lo zingaro era
considerato ladro, truffatore, assassino e nomade
per cause genetiche. In
questo modo, a distanza di
mezzo secolo, erano state
riportate in vita con maggior vigore e con l’avallo
di una scienza fantasiosa
le teorie lombrosiane, nelle quali si sosteneva che lo
zingaro aveva un istinto ladresco. Insomma lo zingaro era predeterminato,
nasceva ladro e delin-
A CONEGLIANO:
Cecchinel presenta
“Perché ancora”
A
nche Conegliano omaggia la
Giornata della memoria. Il 27
gennaio, alle 18 a palazzo Sarcinelli,
verrà ufficialmente presentato “Perché
ancora”, la raccolta di versi tra italiano
e dialetto con cui il poeta di Lago Luciano Cecchinel rende omaggio ai protagonisti della Resistenza nel Vittoriese. Un componimento per ognuno,
quasi come l’antologia di Spoon River.
Alla presentazione, oltre a Cecchinel, parteciperanno il sindaco di Conegliano Floriano Zambon e il suo assessore alla Cultura Loris Balliana;
Franco Concas, presidente dell’Istituto per la storia della Resistenza nel Vittoriese che stampa “Perché ancora”;
Claude Mouchard e Martin Rueff, critici francesi, grazie ai quali il libro nasce in edizione bilingue. (TB)
PELLEGRINAGGIO:
A fine maggio il Papa
ad Auschwitz
B
enedetto XVI intende visitare l’ex campo di concentramento nazista di AuschwitzBirkenau durante il suo viaggio in
Polonia, che dovrebbe realizzarsi
alla fine del maggio prossimo, secondo quanto ha affermato il portavoce dell’arcivescovo di Cracovia, monsignor Stanislaw Dziwisz.
Alberto Gasbarri, incaricato della preparazione dei viaggi apostolici, ha visitato nel corso della settimana scorsa i diversi luoghi che
potrebbero essere inseriti nell’itinerario della visita di Benedetto XVI in Polonia, fra i quali l’antico
campo di sterminio, di cui è stato
commemorato il 60º anniversario
della liberazione il 27 gennaio del
2005.
CONCERTI
ODERZO Venerdì 20, alle 21
alla birreria del Bowling Tom Cat,
si terrà il concerto della band “La
mente di Tetsuya” (cover cartoni
animati giapponesi).
VITTORIO VENETO Al bar
Duomo di Ceneda venerdì 20, alle 21.30, si terrà il concerto dell’acoustic blues duo “M. Napoletano & F. Risi”. L’ingresso è libero.
MOSTRE
GAIARINE Domenica 22, alle
11 a villa Altan di Campomoli-
quente e la logica conseguenza era l’incorreggibilità del suo comportamento.
È solo nel 1980 che la
Germania riconosce loro
la dignità di vittime, affermando che avevano subito, durante il regime nazista, una persecuzione razziale. Qualcuno sostiene
che la negazione della
questione zingara nasconda un problema concreto:
il risarcimento dovuto alle
vittime del nazismo. Altri
che le condizioni di emarginazione sociale e di negazione di diritti dei rom
nell’Europa a 25 paesi continuino a persistere.
Fare memoria anche
della shoah degli zingari è
segno di civiltà, ma anche
occasione di riflessione
sulla nostra società. In Italia vivono circa 100 mila
zingari, dei quali la metà è
stanziale, dimora cioè stabilmente in un luogo. Recenti indagini sociologiche confermano che la
gente ha paura degli zingari e in genere dei diversi. Questa paura genera
poi spesso pregiudizi e incomprensioni e questo alimenta l’intolleranza e a
volte fa dimenticare la storia.
Enrico Vendrame
Esperto di diritti umani
nerdì dalle 10 alle 13.30.
Donate due opere
di Paolo Possamai
L
a chiesa di Solighet- Laura Sanmartin Possato deve molto ai Pos- mai.
samai. I suoi marmi sono
La Stele funebre del pausciti quasi tutti dalla bot- dre Antonio, raffigurante
tega del celebre “sior” Pao- una fanciulla orante, fu elo. Era la seconda metà del- seguita intorno al 1890 per
l’Ottocento.
decorare la tomba del paDa poco più di un mese dre Antonio (1832-1887)
altre due openel cimitero
re artistiche di
di Pieve di SoPaolo Possaligo. L’artista
mai arricchiha rappresenscono la chietato la giovasa. Si tratta del
ne Maria, fiBattesimo di
glia di AntoGesù e della
nio e quindi
Stele funebre
sorella di Paodel padre Anlo, che prega
tonio. Entramin posizione
be sono state
eretta. I critici
Particolare del Battesimo di Gesù d’arte condonate dai discendenti del
cordano nel
Possamai e sono state i- definire l’opera “pregevonaugurate lo scorso 8 di- le”, frutto della libertà creacembre, data di inizio dei tiva di “sior” Paolo. La Stefesteggiamenti per il 150º le è stata collocata nella
anniversario dell’istituzio- cappella della Madonna a
ne della parrocchia di So- sinistra dell’altare. L’opera
lighetto.
è dono di Paolo Possamai,
Il Battesimo di Gesù ri- nipote del “sior” Paolo, a
sale al 1904. Analoga ope- nome e in memoria della
ra in marmo spicca nel- consorte Carla Piasenti.
l’ancona marmorea del
Prima di essere esposti
duomo di Serravalle. A So- in chiesa, gli altorilievi solighetto è stata posta nel la- no stati restaurati dalle mato destro della cappella del ni esperte di un altro artibattistero. Quest’opera è sta di Solighetto, Dario
stata donata dalla signora Bianco.
TEATRO DA PONTE:
PASIONES,TANGO Y MUSICAL
D
omenica 22 gennaio, al teatro Da Ponte di Vittorio Veneto alle 20.45, la compagnia “Vientos
del sur de Buenos Aires” presenta “Pasiones - Tango
y musical”. L’amore, la seduzione, la notte, gli incontri,
le feste, il calcio: questo è Pasiones. Uno spettacolo
che rompe definitivamente con lo schema tradizionale
delle rappresentazioni del tango, trasformandosi in un
musical capace di conquistare, coinvolgere, commuovere. Informazioni: telefono 0438-553836, 0422-540480.
TEATRO ACCADEMIA:
MUSICAL “SARANNO FAMOSI”
I
l musical “Saranno Famosi” arriva al teatro Accademia di Conegliano con un duplice appuntamento: sabato 21 gennaio alle 21 e domenica 22 alle 16. Lo spettacolo, tratto dal celebre film di Alan Parker, racconta la storia di un gruppo di giovani studenti della New York School
che fanno di tutto per soddisfare il proprio sogno: poter lavorare un giorno in uno show di Broadway.
Da un’idea di David De Silva, testo di Josè Fernandez,
coreografie di Stefano Bontempi. Biglietti da 10 a 22 euro.
ALTRI APPUNTAMENTI
no, verrà inaugurata la mostra fotografica “Il fiume Livenza. Natura e civiltà da riscoprire”. La mostra, che chiuderà il 24 febbraio,
è aperta al pubblico dal lunedì
al venerdì dalle 14.30 alle 18.30.
Per visite in altri orari telefono
0434-756520.
ODERZO A palazzo Foscolo è
aperta fino al 29 gennaio la mostra “Premio architettura Città di
Oderzo 2005”. Orario di apertura: dal mercoledì al sabato dal-
le 9 alle 12 e dalle 15.30 alle
18.30, domenica dalle 15.30 alle 18.30.
MONACO DI BAVIERA L’Istituto di cultura del Consolato
generale italiano ospita la mostra del pievigino Livio Ceschin
“Memorie incise. Opera grafica
1995-2005”. L’esposizione, aperta fino al 23 febbraio, è visitabile lunedì, martedì e giovedì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17,
mercoledì dalle 15 alle 19, ve-
SANTA LUCIA DI PIAVE
Sabato 21 alle 17.30 all’ex filanda il Comune, nell’ambito delle manifestazioni fieristiche, organizza lo spettacolo di clown
per bambini “Paride Orfei show”.
VITTORIO VENETO Giovedì 26, alle 20.45 alla biblioteca civica, la Pro Vittorio cura l’incontro “La filanda: storie di donne, idee e fatti. Sviluppo graduale di una diversa struttura economica e sociale”. Ingresso libero.
FANTOZZI E NOZZA
A RADIO PALAZZO CARLI
I
l presidente di Antonveneta, Augusto Fantozzi, e il
direttore della Caritas italiana, monsignor Nozza, inaugurano la nuova serie di interviste e resoconti settimanali di Radio Palazzo Carli. “Settimana Rpc”, infatti,
prende il posto dell’“Intervista della settimana”. La rubrica porta la firma di Francesco Dal Mas e Giulia Riva.
Fantozzi fa il punto su bancopoli. Nozza parla a 360 gradi di bancopoli, questione morale, nuove povertà, accordi con la Regione Friuli Venezia Giulia per la cooperazione internazionale, nonché della nuova enciclica del
Papa e dell’anniversario del terremoto in Friuli. In onda
sabato e domenica alle 10.30 su Radio Palazzo Carli.
Domenica 22 gennaio 2006
inema &
FREGONA Mercoledì 25, alle
20.45, la rassegna “Densiloc. Tre
film per pensare alla montagna”
irrompe al Circolo di Sonego con
“La via invisibile” di Franco Michieli.
PORDENONE Mercoledì 25,
alle 20, Cinemazero ospita, nell’ambito della retrospettiva su
Orson Welles, la proiezione di
“Falstaff” e “Il processo”.
SAN DONÀ DI PIAVE Giovedì 26, alle 20.45, il cinema
teatro Don Bosco proietta “La
sposa siriana” di Eran Riklis. Ingresso 4 euro.
Teatro
VITTORIO VENETO Venerdì 20, alle 21, il Collettivo di
ricerca teatrale propone al parco Fenderl “Frammenti di vite
condivise” di e con Norberto Presta. Prenotazione obbligatoria.
VITTORIO VENETO Sabato 21, alle 20.30, il patronato
Costantini Fiorentini ospita lo
spettacolo di Lorenzo Morao “El
mondo zè tondo”, interpretato
dalla compagnia del Piccolo Borgo Antico. Ingresso a offerta libera.
CANEVA Sabato 21, alle 20.45
all’Auditorium comunale, la compagnia “Cibìo” rappresenta
CONEGLIANO Sabato 21 alle 21 e domenica 22 alle 16 debutta al teatro Accademia il musical “Fame - Saranno Famosi”.
CONEGLIANO Sabato 21 alle 21 e domenica 22 alle 16 la
compagnia Tarvisium Teatro propone all’auditorium Dina Orsi lo
spettacolo “Una prestazione eccezionale”.
SANTA LUCIA DI PIAVE
Domenica 22, alle 16, il Collettivo di ricerca teatrale si esibisce alle Filande in “Angiolina e
Angiolino”. L’ingresso è libero.
PORDENONE Domenica 22
il Teatro comunale Giuseppe Verdi propone “Variazioni sul cielo”, di Margherita Hack e Sandra Cavallini.
CONEGLIANO Martedì 24,
alle 20, la Contrada Teatro Stabile di Trieste debutta al teatro
Accademia con “I viaggi di Marco Polo”, pièce liberamente tratta da “Il Milione”.
Teatro
per bambini
BELLUNO Domenica 22, alle 16, è di scena al Teatro comunale lo spettacolo della compagnia Teatro Pirata “Circus on
ice”.
PORDENONE Domenica 22,
alle 16.15, il Teatro Telaio di Brescia calca l’auditorium Don Bosco con “Viaggio nella notte blu”.
Ingresso adulti 4 euro, bambini
3,60 euro, soci Ortoteatro 3 euro.
PIEVE DI SOLIGO Giovedì
26, alle 10.30, è di scena al teatro Careni lo spettacolo “Il re
morto di fame”, interpretato dalla compagnia Teatro Evento.
Scarlett Johansson
vera il regista fra gli attori (non sono novità); la fotografia ci mostra una
Londra riconoscibile ma
non da cartolina, le sequenze si succedono con
perfetto senso del ritmo,
lo spettatore è catturato
all’inizio e non viene mollato fino alla fine; gli attori sono perfetti per le parti. Era da tempo che
Woody Allen non ci dava
un film così. Match
Point racconta la storia
di Chris Wilton (Jonathan
Rhys-Meyers), tennista
di umili origini irlandesi,
che comincia la scalata
della società londinese.
Al circolo del tennis in cui
è insegnante fa amicizia
con il giovane Tom Ewett
(Matthew Goode) e viene adottato dall’intera famiglia: serate all’opera,
weekend nella villa in
campagna, fidanzamento
con Chloe (Emery Mortimer). Ma viene attratto
dalla fidanzata americana
di Tom, Nola Rice (Scarlett Johansson), e quando lui la lascia la passione si scatena. Non sta bene raccontare il resto,
dirò solo che Chris si trova a fare una scelta; è un
N
ell’ambito dei temi legati al
“Giorno della memoria” Retequattro trasmette il film drammatico Il processo di Norimberga
(martedì, 21) facendolo seguire da
un dossier di Appuntamento con la
storia di Alessandro Cecchi Paone
(23.25). Giovanni Minoli ricostruisce
I
l “Giorno della memoria” dell’Olocausto è per l’Italia il 27 gennaio,
ma solo La7 trasmette il film drammatico Conspiracy (21.30), che ricostruisce un momento cruciale della
guerra. Le altre reti ne parlano in altre
giornate: tra i migliori film ci sono il
drammatico Il pianista di Roman Po-
A
boliamo i film di Natale, o meglio lo spirito buonista che ci fa
accettare le commedie italiane che probabilmente in altre stagioni
avremmo giudicato con maggiore severità. Leonardo Pieraccioni ha perduto il tocco leggero del Ciclone e risolve troppe scene con battute volgari. Ti amo in tutte le lingue del mondo ha una partenza non male: la festa a sorpresa per la moglie che risponde al telefonino e si rivela traditrice. Ma poi si perde nel solito carrozzone di
macchiette toscane (ci sono un irriconoscibile Panariello e un collega assatanato), il nostro è un improbabile professore di ginnastica con un’alunna innamorata di lui. Ci mette mezzo film a scoprire che si è innamorato della madre di lei e per uscire dagli impicci infila un’inverosomiglianza dietro l’altra. (GDR)
TV
l’eccidio della divisione Acqui a Cefalonia nel 1943 in La storia siamo
noi (Raitre, lunedì, 23.40) e l’immaginario hollywoodiano sull’Olocausto
in Imaginary Witness” (Raitre, mercoledì, 0.40). Per La grande storia
va in onda il documentario “Suoni dal
silenzio” (Raitre, venerdì, 23.40).
lanski (Raiuno, mercoledì, 21) e Jakob
il bugiardo di Peter Kassovitz (Retequattro, domenica, 23.15). Tra gli altri
segnalo il film d’azione Léon di Luc Besson (Italia 1, venerdì, 21) e il notturno
Via dalla pazza folla di John Schlesinger (Retequattro, mercoledì, 2.20) di
Thomas Hardy con Julie Christie.
O
le mosse d’anca, anche se i quiz di
Gerry Scotti sono più stimolanti. Sono
encomiabili gli studenti che si affrontano su “Cronaca di una morte annunciata” di Gabriel Garcia Marquez per arricchire la biblioteca scolastica in Per
un pugno di libri (Raitre, domenica,
18), con la guida di Neri Marcorè.
I
ca si corrono prove valide per la combinata femminile, discesa a St. Moritz, Svizzera (Raidue, 11.40) e quella maschile, lo slalom a Kitzbühel, Austria (1ª manche, Raitre, 10.25, 2ª
manche 13.10). Venerdì il Supergigante femminile si corre a Cortina
d’Ampezzo (Raidue, 10.25).
C
litti imperfetti (Canale 5, lunedì, 21)
con “Bella da morire” e “La trappola”.
E Raitre inaugura il programma Unità per l’analisi del crimine violento dedicata a un nucleo di agenti
scelti della polizia italiana, diretto dal
dottor Carlo Bui (sabato, 23.40): otto
puntate per raccontare come opera.
È
e per l’ultima volta la compagnia si esibisce sotto il tendone (il locale della periferia milanese è invece al ventesimo anno). La televisione (Mediaset) si celebra nella ventiduesima assegnazione dei Telegatti presentata
da Pippo Baudo e Michelle Hunziker
(Canale 5, mercoledì, 21).
gni giorno da lunedì a venerdì
Amadeus e Gerry Scotti si contendono gli spettatori del pomeriggio
con L’eredità (Raiuno, 18.50) e Chi
vuol essere milionario (Canale 5,
18.55). Sembra che il gioco di Raiuno
abbia la meglio, con le sue domande
più legate alla cultura generale e con
n attesa delle Olimpiadi invernali continuano gli appuntamenti con la Coppa del Mondo di
sci. Sabato si incomincia con la discesa libera maschile da Kitzbühel,
Austria (Raidue, 11.25) e si prosegue
con quella femminile da St. Moritz ,
in Svizzera (Raidue, 13.30). Domenion i tre episodi di domenica,
“Gita di classe”, “Il vecchio e
il mare” e “Il cerchio si chiude” (Raiuno, 20.45) e i due di lunedì, “Furore”
e “La resa dei conti” (Raiuno, 21), si
chiude la serie Gente di mare che
ha visto protagonista la Guardia costiera. Prosegue la serie R.I.S. - Deiniziata una nuova serie della
Corrida condotta da Gerry
Scotti (Canale 5, sabato, 21), e ripartono anche I raccomandati con Carlo Conti (Raiuno, martedì, 21). Zelig
Circus (Canale 5, venerdì, 21) festeggia i dieci anni di televisione con
Claudio Bisio e Vanessa Incontrada
segno dei tempi che compia quella apparentemente più giusta moralmente, ma si dimostri opportunista e cinico. Il potere
e il denaro corrompono,
la giustizia ha gli occhi
bendati, la fortuna dà una
mano e pazienza per i
“danni collaterali”. Non si
ride molto, ma c’è molto
da riflettere, e non è poco.
Gianfranco Da Re
LEO HA DELUSO
SCELTI PER VOI da GdR
CULTURA
GAIARINE Sabato 21, alle
20.45 a villa Altan di Campomolino, verrà proiettato “Iris un
amore vero” (di R. Eyre, 2001).
GODEGA DI SANT’URBANO Sabato 21, alle 20.30,
il Pala Ingresso ospita la pièce
“Accadde nel 2031” con il Collettivo di ricerca teatrale.
FILM
PIEVE DI SOLIGO Venerdì
20, alle 21, il cinema Careni
proietta “Veronika Voss”, di Fassbinder (1982). Ingresso 4 euro. Sabato 21 alle 18 e alle 22
e domenica 22 alle 15, 18 e
20.30 è la volta di “Vizi di famiglia” di Rob Reiner. Ingresso
5 euro, ridotto 4 euro.
PRATA DI PORDENONE
Sabato 21, alle 21.15 al teatro
Pileo, si terrà lo spettacolo comico “Pigna secca e pigna verde”. Ingresso 3 euro, gratuito
per i bambini sotto i dieci anni.
L’
ultimo film di
Woody Allen,
Match Point,
non si può propriamente
chiamare un ritorno, dato
che
il
regista
newyorkese gira un film
all’anno, ma rappresenta
sicuramente una novità:
dura più di due ore, è targato Gran Bretagna, è
ambientato a Londra e ha
una colonna sonora di
brani d’opera. È una commedia nera e non anno-
QUIZ
ODERZO Venerdì 20, alle 21,
il circolo Pietro Dal Monaco propone l’ultimo film di Wim Wenders “Non bussare alla mia porta”.
ASOLO Sabato 21, alle 21.15
al teatro Duse, debutta “Il Friuli” di Pier Paolo Pasolini in prima regionale, nell’ambito della
rassegna Centorizzonti. Ingresso
da 10 a 8 euro.
SPORT
SAN DONÀ Venerdì 20, alle
20.45, il cinema Don Bosco propone il documentario di Byambasuren Davaa “La storia del
cammello che piange”, candidato italiano all’Oscar 2005. Ingresso 4 euro.
Bel ritorno di Allen
“AAA… cercasi famiglia normale”. L’ingresso è libero.
TELEFILM
VITTORIO VENETO Venerdì 20, alle 20.30 alla biblioteca civica, verrà proiettato “The
agronomist” (J. Denne, Usa,
2004). Ingresso 2 euro.
“MATCH POINT” INVITA ALLA RIFLESSIONE
SULLE RELAZIONI DEL GIORNO D’OGGI
VARIETÀ
Cineforum
T eatro
FILM
C
17
RAPPORTO
L’informazione italiana
oscura le più gravi
crisi umanitarie in
atto nel Terzo Mondo
L’
ultimo rapporto di
Medici senza frontiere denuncia la scarsità di spazio che l’informazione italiana
ha dato alle dieci più gravi crisi umanitarie avvenute nel
2005 nei paesi in via di sviluppo. Migliaia di vittime, di profughi e rifugiati, massacri, atti
di violenza a causa di conflitti
in atto fra etnie diverse o da
lotte fra i governi e le fazioni ribelli. Ci sono stati in cui questi conflitti sono in corso da decenni: in nazioni come la Somalia solo poche organizzazioni umanitarie si avventurano a portare aiuti proprio a causa delle violenze. Persino della tragedia dell’Aids si ignorano molti aspetti, come la mancanza delle versioni pediatriche dei farmaci allunga-vita
per i bambini a cui è diagnosticata la presenza del virus
dell’Hiv. Nel 2005 i tg hanno
dedicato circa l’11% del loro
tempo ai paesi in crisi (l’anno
prima era stato il 17%), quasi
tutto monopolizzato dallo tsunami e dall’Iraq e su aspetti che
non sono legati alla situazione
umanitaria dei civili. E pensare che, per renderci cittadini
del mondo più
consapevoli e
meno distratti,
basterebbe dare meno spazio
alle non notizie
della politica italiana!
18
e
L’AZiON
o
Sacro_contemporane
Domenica 22 gennaio 2006
GLI ARTISTI / Michelin, pittore, scrittore e lettore
Corpi, figure e persone
in continuo divenire
C
ontinua fino al 5 febbraio a palazzo Sarcinelli a
Conegliano la mostra “Sacro_contemporaneo”, organizzata da L’Azione nell’ambito degli eventi per il novantesimo anniversario di fondazione. Continuiamo a
presentare i cinque autori che espongono alla mostra: in
questo numero presentiamo Francesco Michelin.
F
volto_1998, sanguigna su carta
rancesco Michielin, nato a Villorba (Treviso) il 29
agosto 1954, scopre l’interesse per il disegno, e per
l’arte in generale poi, alle
scuole elementari dove,
durante i dettati, sente la
necessità di integrare lo
scritto con dei disegni.
Nel 1972 si diploma al
Liceo artistico di Venezia e
inizia l’insegnamento al Liceo artistico di Treviso,
dove tuttora
è docente di
Discipline
artistiche.
Dal 1972 al
1976
frequenta inoltre l’Accademia di Belle
Arti di Venezia.
Villorba e
i suoi dintorni, con le ville del Settecento o le opere di Palma il Giovane, sono per
lui importanti fonti d’ispirazione che
lo portano a
dedicarsi al
paesaggio, al
ritratto e a
coltivare inoltre un interesse per i
giardini.
I soggetti
che predilige sono inoltre: corpi, fi-
gure e persone spesso ispirate da amici e conoscenti, arrivando poi ad una
rappresentazione informale, espressionistica, ispirata in particolar modo
dalla “nuova figurazione”
di Francis Bacon. Nel 1980
si trasferisce a Valmareno
in una casa al limite del bosco, immersa nella natura,
e in quei luoghi che gli permettono di approfondire le
sue conoscenze artistiche.
che questi devono avere
con la stanza che li ospita,
i gesti dell’artista e la forma.
I materiali utilizzati sono carta e tele di lino, di
grandi e piccole dimen-
volti_1972, olio su tela
infanzia_2004, olio su tela
L’ELEMENTARE MAZZINI IN VISITA GUIDATA
Lo sguardo incantato e le domande
dei bambini incuriositi dall’arte
L’
stanza_2001, olio su tela
ORARI
Presentando alla cassa il presente coupon si può
usufruire di una VISITA GUIDATA GRATUITA
alla mostra (massimo 25 persone),
con un ingresso a prezzo ridotto (euro 2,50).
È consigliata la prenotazione al n. 0438 413317
Promozione valida tutti i venerdì alle ore 17.30
Tutte le sue attività (di
pittore, scrittore, lettore ed
insegnante) sono estremamente legate fra loro;
ognuna attinge e si arricchisce dall’altra.
Realizza immagini che
possono diventare un’icona, ma
che non costituiscono
però un lavoro finito.
Ogni opera
crea
una
continuità
con ciò che
nascerà poi,
ogni opera è
un divenire
altro di se
stessa.
Ciò che
ricerca nei
suoi lavori
sono anche
le relazioni
sioni, con pittura ad olio,
tempera, pastello, carbone, grafite, sanguigna, fusaggine.
Per il tema del sacro, inteso come istantaneità,
Michielin ritorna a rappresentare le forme del visibile, inserite però in dimensioni mitiche, profonde e mistiche; ogni soggetto si ricollega ad elementi sacri, come ad esempio la croce.
L’ampia gamma cromatica (azzurri, verdi, rossi)
crea forti contrasti chiaroscurali, che non contengono però un vero intento
espressionistico.
SEDE: Palazzo Sarcinelli, via 20 Settembre a
Conegliano
ORARI: Fino al 5 febbraio, da giovedì a domenica: dalle 9 alle 19 (per
gruppi aperto in altri orari su prenotazione).
BIGLIETTI: intero:
4,00 euro; ridotto: 2,50 euro (gruppi, carta d’argento, diversamente abili);
scuole: 0,50 euro (ingresso
gratuito per insegnanti); laboratori e visite guidate:
60,00 euro per massimo 25
partecipanti
INFORMAZIONI:
www.lazione.it, Astarte Servizi Culturali telefono 3476428685, fax 0438-410968,
[email protected]
arte pittorica può
destare forti emozioni ed evocare suggestioni fantastiche fin
dalla più tenera età, fin
dalla scuola primaria. Lo
dimostrano i tanti visi rapiti e gli sguardi incantati dei bambini della scuola elementare Mazzini di
Conegliano, in visita alla
mostra. Accompagnati
dall’insegnante Maria
Mangialetto, i 34 piccoli
allievi delle due classi prime hanno osservato con
entusiasmo e con stupore le caratteristiche espressive dei dipinti, rimanendo colpiti e incuriositi da alcune peculiarità stilistiche, in grado
di favorire una sintonia
immediata con il loro
mondo interiore e il loro
immaginario fantastico.
«È stata un’esperienza
più che positiva, senza
dubbio da ripetere- spiega la maestra Mangialetto- Come prima visita didattica a un’esposizione
artistica ho riscontrato
nei bimbi molto interesse, molta partecipazione
e una sensibilità spontanea verso i colori più
sgargianti, i contrasti
cromatici, le opere di
grandi dimensioni, le storie e le vicende narrate
dalle immagini, i soggetti
rappresentati, figure o
paesaggi, più familiari ai
vissuti infantili e, quindi,
più facilmente riconoscibili».
L’itinerario artistico-educativo lungo le stanze
dei 5 artisti protagonisti
non ha per nulla intimorito o annoiato i piccoli visitatori. Anzi l’incontro con
determinati dipinti si è rivelato particolarmente avvincente, perché ha messo in gioco il loro sentimento intuitivo verso il sacro e i suoi simboli, li ha
stimolati a volerne sapere
di più sulle emozioni dell’artista, sulle tecniche pittoriche, sulle tematiche
della fede, con tante domande relative alla nascita dell’uomo, alla presenza
di Dio nella loro vita.
«Non tanto l’originalità
delle forme ma il mondo
magico di certi dettagli e
di determinate rappresentazioni ha calamitato il loro interesse- puntualizza
la maestra - Li ho visti attratti e letteralmente folgorati dall’“Infanzia” di Michielin e dalla leggenda di
Bianca di Collalto, motivo
ispiratore dell’opera, dai
dipinti di Politino specialmente il “Trittico della vita” con le sfumature del-
l’acqua, dall’“Origine”
con la sequenza dell’uomo che esce dal deserto,
dal forte impatto cromatico delle pitture di Morago, dal sole splendente, immenso e radioso
della “Grande madre” di
Martina, dal suo uso tutto speciale delle scope
nella tecnica esecutiva
dei quadri». Molto abile
nel suscitare coinvolgimento nei bambini la guida Francesca Toninato,
responsabile dei laboratori artistico-didattici,
che ha seguito e incoraggiato le classi anche
nelle attività pratiche, ossia nella fase conclusiva
della sperimentazione diretta e concreta all’interno dell’atelier - laboratorio. «Abbiamo beneficiato di uno spazio didattico davvero predisposto a
regola d’arte per i nostri
scolari e con il supporto
di personale preparatoprecisa Mangialetto- che
ha permesso di puntualizzare in modo ludico e
divertente con tempere,
pennelli, forme e carta i
concetti fondamentali acquisiti durante il percorso sui colori primari e
sulle differenti combinazioni cromatiche».
Elena Pilato
dai
Nostri Paesi
Vittorio Veneto
ACERRIME DISCUSSIONI SULLA RIFORMA DEI CONSIGLI
DI QUARTIERE VOLUTA DALLA MAGGIORANZA
Più funzionali...o imbavagliati?
L
e modifiche allo statuto e
al regolamento dei Consigli di quartiere dividono ancora maggioranza e opposizione. I nodi più controversi sono la riduzione dei membri
da 10 a 7, l’aumento del quorum perchè le elezioni siano va-
lide dal 15 al 25 per cento e il
voto uninominale.
Ma forse la vera polemica riguarda l’istituto stesso dei quartieri. Devono rimanere o sono un
peso inutile? La politica ne è una componente necessaria o deve rimanere tassativamente fuo-
vvocato Gentile, perché era
importante
mettere mano a questa
riforma?
«Perché i consigli di
quartiere non devono essere delle istituzioni politicizzate, ma devono ritornare ad essere espressione della gente. Con questa
modifica allo statuto e al
regolamento dei Consigli
di quartiere ci sarà più
snellezza, più funzionalità.
Ed anche la possibilità di
prendere decisioni con più
rapidità».
Lei è stato attaccato
soprattutto sulla riduzione dei membri da 10
a 7 e sull’aumento del
quorum dal 15 al 25
per cento…
«Sì, ma il vero obiettivo delle critiche era il voto uninominale. Quorum
e riduzioni dei consiglieri
erano solo un pretesto».
E allora perché fa
tanta paura la preferenza unica?
«Perché la preferenza
unica impedisce le corda-
te. Perché permette di votare la persona, non il partito, non il movimento.
Questa scelta non permette la politicizzazione
dei consigli di quartiere.
Questo è lo spirito della
riforma».
Le opposizioni sostengono che con la
preferenza unica si rischiano maggioranze
blindate…
«Non è questione di
maggioranze blindate ma
di capacità di governare.
L’obiettivo di questa riforma è di dare più autorevolezza e rappresentatività».
E sul quorum cosa
risponde?
«Il problema non esiste.
E (anche i miei critici) lo
sanno bene. Il comune di
Vittorio Veneto chiede
sempre l’abbinamento delle elezioni di quartiere con
elezioni più importanti.
Quest’anno sarà con le elezioni politiche del 9 aprile. Vorrei ricordare che
nell’ultima tornata la percentuale dei votanti era
stata del 47 per cento e in
VENERDÌ 20 GENNAIO
Alle 20.30 alla biblioteca civica per il cineforum
“Invisibili 2006”: “The Agronomist” di Jonathan
Demme. Ingresso 2 euro.
A Casa Fenderl alle 21 spettacolo “Frammenti di
vite condivise” di e con Norberto Presta.
Solo su prenotazione: 0438 555335, [email protected]
Per il ciclo “Venerdì con tutta un’altra musica”, alle 21.30 al bar Duomo concerto di blues acustico di Marco Napoletano e Fabrizio Risi.
Alle 22 al pub Cutty Sark concerto degli Insicure; alla stessa ora al bar GandS concerto dei
Crazy Mama, specializzati nella musica dei Rolling
Stones
SABATO 21
Dalle 10, Scuola Aperta alle elementari Crispi
Il consigliere comunale della Lista Scottà
Emanuele Gentile
un quartiere addirittura
del 67…Tutti i discorsi sul
quorum si sgonfiano davanti ai numeri».
Anche la riduzione
dei membri non la
preoccupa?
«Per nulla. Portare i
consiglieri da dieci a sette non cambia la rappresentatività. Anzi. Una riduzione di consiglieri significa maggior responsabilizzazione delle persone».
Ma vi si accusa di ridurre la partecipazione
dei cittadini…
«Le riunioni dei consigli di quartiere spesso fanno fatica a raggiungere il
numero legale. E i consiglieri che si presentano
sono sette, sei, cinque.
Questo dovrebbe dirla lunga».
I presidenti di quartiere insistono nel dire
che il vostro vero obiettivo era di elimina-
Alle 20.45 al palazzetto
dello sport il Vittorio Veneto basket sfida il
Battistella Gorgo
Alle 20.30 al patronato
della Cattedrale, nell’ambito dei festeggiamenti di
San Tiziano ed a cura di Insieme per Ceneda, “El
mondo zè tondo”, spettacolo teatrale di Lorenzo Morao - Compagnia del Piccolo Borgo Antico-Teatro di Vita. Ingresso a offerta libera.
Alle 22 al bar GandS concerto dei Jalum
DOMENICA 22
Passaggio della Fiamma Olimpica in città
(vedi pag. Sport)
Penultimo appuntamento con le passeggiate di “Anziani al passo con i tempi”. Alle 9 ritrovo in piazza del Popolo e trasferimento a Mura per scoprire la panoramica Follina-Cison.
Alle 13.15 all’area Fenderl trofeo “Città di Vittorio
Veneto” di ciclocross organizzato dalla Cicloturistica Vittorio Veneto.
Alle 15.30 in Cattedrale a conclusione dei festeggiamenti di San Tiziano, esecuzione del Te Deum
“Volevano eliminare
i quartieri!”
ri?
A tal riguardo abbiamo sentito Emanuele Gentile, padre della riforma e consigliere comunale della Lista Scottà e Silvano
De Nardi, presidente di quartiere della Val Lapisina, tra i più accesi oppositori della riforma.((FG)
EMANUELE GENTILE
“Quorum? Problema
inesistente!”
A
SILVANO DE NARDI
re i quartieri…
«È vero il contrario.
L’amministrazione Scottà
ha mantenuto e rafforzato
i quartieri. Ci si dimentica
che era proprio il centrosinistra, con il sindaco Della Libera, che voleva abolire i quartieri. Con la nostra riforma saranno più
forti, più autorevoli, più operativi. Meno politica ideologica e più fatti concreti».
È proprio sicuro che
qualche quartiere non
rimanga senza rappresentanza?
«Se nemmeno un elettore su quattro sente la necessità di votare per il Consiglio di quartiere significa che i cittadini non credono in questa istituzione».
La cosa che sconcerta di più è il metodo con
cui è stata approvata
questa riforma. Con
consiglieri di maggioranza che in commissione esprimono un orientamento che poi ribaltano nel voto in consiglio comunale…
«Attenzione: quei consiglieri avevano votato per
il rinvio della riforma in
commissione, non contro
di essa. Infatti hanno poi
votato a favore in consiglio
comunale».
Francesca Gallo
Dettinger di Haendel da parte del coro Vincenzo Ruffo di Sacile.
LUNEDÌ 23
Si visita a palazzo Piazzoni a Serravalle la personale di Alessandro Verdi, con opere su carta e libri su tela dell’artista.
MARTEDÌ 24
Sono aperte le iscrizioni ai corsi di discesa, snowboard, carving, e fondo dello Sci club Vittorio
Veneto . Iscrizioni alla sede presso il patronato di
Serravalle in via Casoni; info al 349 - 0075095.
GIOVEDÌ 26
Alle 20.45 in biblioteca per il ciclo di
incontri “La filanda, storie di donne e di idee e di fatti” tenuto da Fanny
Costella per la Pro Vittorio, conferenza sul tema
“Sviluppo graduale di una diversa struttura economica e sociale”
Farmacia di turno: Marson - Ai Frati, via Garibaldi, 0438 53171
Potendo eleggere solo 7 rappresentanti, c’è chi teme che non tutte le zone della
Val Lapisina avranno voce in Consiglio di quartiere
P
residente De
Nardi, perché è
contrario a questa
riforma?
«Sono molto arrabbiato per questa riforma.
La riduzione dei consiglieri ci svantaggerà molto. Il quartiere della Val
Lapisina è molto vasto e
molte zone non saranno
più coperte da un consigliere. Con il vecchio sistema c’era un consigliere per ogni porzione
di territorio. Questo ci
permetteva di risolvere i
problemi con una certa
celerità. Sette consiglieri sono troppo pochi».
E del voto uninominale cosa dice?
«Alla fine vincerà chi
ha alle spalle un partito
o un movimento e saranno penalizzate personalità indipendenti. In
sostanza con questo sistema ci avvieremo verso una “becera politicizzazione” dei quartieri».
Come
definisce
questo provvedimento?
«Una brutta pagina di
storia vittoriese e quartierale. É stato perpetrato un delitto contro la democrazia partecipativa
attiva dei cittadini vittoriesi con lo stravolgimento delle regole già
bocciate dalla maggioranza dei consigli di
quartieri e dei presidenti».
Cosa l’ha fatta indignare di più?
«Il comportamento
opportunista di quei
consiglieri di maggioranza che in commissione hanno votato contro
perché favorevoli al rinvio (della discussione
della riforma) a dopo le
elezioni, mentre in consiglio comunale hanno
votato a favore della
riforma. Alla faccia della
coerenza».
Secondo lei l’intento era di eliminare i
quartieri?
«L’intento era quello.
Hanno cercato una via
di mezzo per non perdere la faccia. E ne è uscito
un pateracchio».
E adesso?
«Mi auguro che la partecipazione dei cittadini
ci sia sempre. E che non
si vada verso l’eliminazione di questi organismi.
Ci organizzeremo per
far nascere un comitato
per essere più vicino alle istanze del nostro
quartiere. Ma sono molto scettico che le cose
possano andar bene in
futuro». (FG)
e
riese
Vittorio Veneto / Vitto
L’AZiON
FONTI VICINE AL MONASTERO SMENTISCONO
“Non esiste nessun accordo
tra Scottà e la madre badessa”
E
siste davvero un
accordo tra monastero cistercense e amministrazione
vittoriese?
In arrivo uno scambio
di terreni che permetterebbe al Comune di realizzare la palestra, al monastero di espandersi, e tutti
vissero felici e contenti?
Più volte il sindaco si è
detto tranquillo: quando la
Regione approverà il cambio di destinazione d’uso
per il terreno interessato,
votato dal consiglio comunale vittoriese attraverso una variante al piano regolatore (e dopo che la commissione urbanistica regionale ha vanificato il limite alla costruzione della
palestra che pareva essere
dovuto alla presenza all’interno del monastero della
cappella in cui alcune monache sono sepolte), allora, ha detto Scottà, scatterà
l’accordo già stretto con la
madre badessa.
Un accordo che preve-
derebbe uno scambio di
terreni tra monastero e
proprietà comunale tale da
permettere alle suore l’ampliamento (per accogliere
altre consorelle) e alla
giunta Scottà di realizzare
la palestra di San Giacomo
nella zona dove ha sempre
voluto, fortissimamente
voluto, realizzarla. (Ma
che secondo alcuni non è
l’unica soluzione possibile).
«Ma non esiste nessun
accordo!», si ribatte invece da più fonti, vicine al
monastero. Suffragando
l’affermazione con concreti elementi.
IL SEN. FABRIS A MATTEOLI E BUTTIGLIONE:
“TUTELATE IL MONASTERO E LE BARCHESSE!”
D
opo Bruxelles, Roma. Dal Parlamento europeo al ministero della Cultura italiano. Una nuova iniziativa in
opposizione al progetto palestra dietro il
monastero di San Giacomo (non al progetto di una palestra a San Giacomo in
quanto tale) dalle alte istituzioni tenta d’abbattersi sui progetti della giunta Scottà.
Dopo l’interrogazione scritta alla commissione europea presentata sul tema il
10 ottobre da Luigi Cocilovo, alla quale
non è ancora stata data risposta (“Se il
presidente della commissione Ue Barroso venisse a interessarsi delle questioni
di Vittorio Veneto sarebbe il massimo” ha
commentato ironico Scottà nella confe-
renza stampa di fine 2005), ecco ora l’interrogazione urgente al ministro per la
cultura Buttiglione e al ministro per l’ambiente Matteoli da parte del senatore
Mauro Fabris.
Tanto Cocilovo a Barroso, quanto Fabris a Buttiglione e Matteoli, chiedono la
stessa cosa: cosa intendete fare per assicurare la tutela e la salvaguardia del monastero, e in particolare del “bene di alto
pregio storico” che sono le due barchesse incluse nel complesso monastico? Fabris chiede inoltre di verificare che la variante 19/03 (la prima sul tema) sia in regola, e come verrà garantita anche la salvaguardia dell’ambiente.
IL 28 A CASTELBRANDO CONVEGNO
SUL TURISMO COME RISORSA
Vent’anni di Ciofs
S
abato 28, alle 15, si
terrà a Castelbrando a Cison un convegno
indetto dal Ciofs/Fp di
Vittorio Veneto (Centro
italiano opere femminili
salesiane formazione
professionale) che, nell’immediata prossimità
della festa di San Giovanni Bosco, vuole onorare il suo fondatore, celebrando i vent’anni di
presenza nel campo della formazione professionale nell’area di Vittorio
Veneto.
L’attività salesiana in
realtà risale a molto tempo addietro, se si tien
conto che fin dal 1960 sono stati attivati corsi prevalentemente biennali di
maglieria, dattilografia e
altro per giovani con licenza di scuola media inferiore; ma è dal 1985
che è cominciata e successivamente incrementata l’attività formativa,
mediante corsi post diploma di scuola media
superiore, in gran parte
sostenuti dalla Regione
Veneto e dal Fondo sociale europeo, nel campo
della comunicazione, della tutela dei beni ambientali e culturali, del
commercio estero, delle
Giancarlo Scottà
lingue e dell’informatica.
L’incontro del 28 vuole formulare una concreta proposta nel campo
del turismo, nella volontà
di offrire una prospettiva
nuova e una motivazione
concreta per lo sviluppo
del territorio, messo a
dura prova dall’attuale
congiuntura economica.
L’incontro avrà per te-
ma: “L’evoluzione economica del territorio.
L’impegno delle istituzioni e delle associazioni
per la sua valorizzazione
turistico-culturale” Relatori: il segretario generale della Cultura della
Regione Veneto Angelo
Tabaro; Marzio Favero,
assessore al Turismo
della Provincia di Trevi-
so; Massimo Colomban,
presidente di Sviluppo Italia Veneto; Luca Tombacco titolare della casa
vinicola Ca’ Vendramin.
Coordinatore degli interventi sarà Bruno Bernardi, docente di economia dell’università Ca’
Foscari di Venezia.
Sono anche previsti inter venti del sindaco
Scottà e degli assessori
Girardello e Caldart del
Comune di Vittorio Veneto, di Lauretta Valente, presidente nazionale
Ciofs/Fp e di Elena Donazzan assessore regionale alle Politiche dell’istruzione e della formazione.
NEL SEGNO DI MAMMA MARGHERITA
LA FESTA DELLE EX ALLIEVE DEL DE MORI
S
i svolge domenica
29 gennaio la terza
Giornata delle ex allieve e
degli ex allievi dell’Opera
De Mori e del patronato
Borsoi di Serravalle.
I tantissimi che sono
stati educati dalle suore salesiane nelle due realtà si
ritrovano alle 10.30 nel
duomo di Serravalle per una celebrazione liturgica in
onore di San Giovanni Bosco (la cui solennità ricorre il 31 gennaio), in cui si
farà memoria anche di sua
mamma, “mamma Margherita”, di cui in questo
2006 ricorrono i centocinquant’anni dalla nascita, e
che sarà probabilmente
presto beatificata da Benedetto XVI.
Mamma Margherita
Occhiena di don Bosco fu
tenera madre, ma anche educatrice, modello (“il figlio ricopiò in se stesso la
madre”, scrisse il primo
biografo di don Bosco) e...
collega, quando a 58 anni
fu chiamata dal figlio ad andare ad aiutarlo a Valdocco; e fu cuoca, fu sarta, fu
soprattutto mamma e famiglia per i ragazzi di Valdocco, che spesso avevano perso la loro madre e la
sicurezza familiare.
La messa serravallese,
animata dai giovani, sarà
seguita dal pranzo al col-
Margherita Occhiena
legio Dante e dal pomeriggio in allegria. Sono invitati anche i familiari degli
ex allievi e i simpatizzanti.
Per prenotare il pranzo
contattare l’Opera De Mori allo 0438-57542.
Tommaso Bisagno
Domenica 22 gennaio 2006
21
VITTORIO VENETO SERVIZI
DINO DE MORI PRESIDENTE
N
iente più Azienda
farmacie comunali. Al termine di un cammino consiliare caratterizzato da aspre critiche
(del centrosinistra) difese
a spada tratta (l’assessore
Maso in primis) e incidenti tecnici nell’iter di approvazione, è nata la Vittorio Veneto Servizi spa,
che subentra all’Azienda.
A possederne il 100% è il
Comune, in attesa dell’ingresso di soci privati (l’aspetto osteggiato dall’opposizione consiliare).
Presidente del primo
consiglio di amministrazione è l’avvocato Dino
De Mori, già guida delle
Farmacie: consiglieri,
scelti come statuto vuole
dal sindaco, sono Flavio
De Nardi, Alessandro
Molinari (ex consiglieri
comunale della Lega),
Flavio Spina di Forza Italia e Ludovica De Nardi
dell’Udc. La ventisettenne
di Santi Pietro e Paolo è
l’unica rappresentante
dell’opposizione in Consiglio di amministrazione; il
centrosinistra, che la Vittorio Veneto Servizi non
voleva, rimane fuori.
Direttore generale è il
dirigente comunale Alessandro Valenti. (TB)
PICCOLO RIFUGIO A QUOTA
900 MILA.“CHE SUCCESSO
LA RACCOLTA FONDI!”
I
l prossimo appuntamento, come leggerete nella pagina Mottense, è per domenica 22 a Gorgo.
Ancora una iniziativa a favore del Piccolo Rifugio.
Dino Mulotto galleggia tra stupore ed entusiasmo.
Le proposte si moltiplicano: un caleidoscopio per genere – dalla partita di calcio al concerto, all’offerta – e per
provenienza – dalla parrocchia al gruppo musicale, alla
banca, all’istituzione pubblica–.
Difficile ricordare nella nostra zona, almeno in tempi recenti, una raccolta fondi con così tanta rispondenza e così tanti rilanci. «Non siamo noi a prendere l’iniziativa – spiega il direttore del Rifugio – sono invece tantissimi amici a venirci a chiedere di poter organizzare
qualcosa per aiutarci. E certo noi non diciamo di no!».
Né ai precedenti, né a Gorgo, né a Carlo De Poi che
con il suo Collettivo di ricerca teatrale metterà in scena
sabato 28 al patronato della Cattedrale “Don Galera” per
aiutare la casa voluta da mamma Lucia Schiavinato.
Risultato? La raccolta fondi ha raggiunto quota 900 mila euro: è più vicino il traguardo di poco meno di due milioni. E fra i risultati c’è anche un Rifugio più caldo: dell’affetto dei tanti che in questi mesi lo hanno concretamente, nel momento del bisogno, manifestato. (TB)
CENEDA: padre Maggi guida la
tre giorni “Un satana per Gesù”
i svolge al patronato della Cattedrale da venerdì 27 a domenica 29 la
tre giorni “Un satana per Gesù - il cammino di Pietro” guidata da padre Alberto Maggi. Orari: venerdì dalle 20.30 alle 22.30, sabato dalle 9.30
alle 12 e dalle 15.30 alle 18, domenica dalle 9.30 alle 11 per finire con
la messa in parrocchia.
Partecipazione libera con offerta per coprire le spese. Volontari si prenderanno cura dei bambini. Per informazioni contattare Luca Solari: 3478572166, [email protected].
S
PONTE DELLA MUDA: il vescovo
Padoin per la festa di San Valentino
O
gni anno in occasione della ricorrenza della solennità del
patrono san Valentino, la
parrocchia di Ponte della
Muda si attiva per preparare un programma ricco
di momenti di festa. Che inizierà alle 10.30, martedì
14 febbraio, con una celebrazione dell’Eucaristia
presieduta da monsignor
Silvio Padoin, vescovo emerito di Pozzuoli, e la presenza di parecchi sacerdoti concelebranti. Il sacro rito sarà animato dalla corale di Santo Stefano di Pinidello.
Una seconda messa avrà luogo nella sera dello
stesso giorno alle 19, nella
seicentesca chiesa di San
Valentino. Celebrerà un nostro sacerdote conterraneo, don Enrico Brieda, dei
padri Barnabiti di Cremona. Il sacro rito sarà animato dalla corale parrocchiale. Sabato 18, prenderà
il via, alle 20.30 nella chiesa parrocchiale, con il patrocinio dell’associazione
“Pro Ponte”, il tradizionale
concerto musicale con la
partecipazione di tre cori.
Non mancheranno nei vari giorni di festeggiamenti,
vari giochi, un ricco parco
di divertimenti, chiosco gastronomico, e la sfilata dei
carri e gruppi mascherati
accompagnati dalla banda
delle majorettes di Prata.
22
e
L’AZiON
Vittoriese
Domenica 22 gennaio 2006
FREGONA / L’INIZIATIVA DELLA PRO LOCO DI FREGONA,
A CAPPELLA MAGGIORE
IN VISTA DELL’“ANNO DELL’EMIGRAZIONE FREGONESE” DUE FRANCESCANI UCRAINI
Un lunario per non dimenticare
P
roseguire il cammino nel terzo
millennio con un
occhio di riguardo ai primi anni del secolo appena passato. Questo l’intento del lunario 2006 della Pro Loco di Fregona.
«Il soggetto di questa edizione, i “mestieri de’ na
òlta”- spiega Tiziana De
Conti, presidente
della Pro
Loco -è la
continuazione di un
percorso iniziato nel
2005 con
un lunario
che aveva
per soggetto la famiglia
nei primi anni del 900». A
ogni mese è abbinato un
mestiere con relative foto
d’epoca, reperite grazie alla disponibilità dei cittadini fregonesi. Si possono
trovare l’uccisione del
maiale a gennaio e l’aratura a marzo, non mancano inoltre i mesi dedicati
a lavori prettamente femminili, come quello di lavandaia o sarta, con immagini di veri e propri
corsi di cucito. Ad accompagnare le immagini
ci sono proverbi a tema e
la descrizione di ogni mestiere. Quest’ultima è una
variante rispetto alla scorsa edizione, in cui alle foto erano affiancati i
nomi dei loro protagonisti. «I fregonesi
più anziani non hanno apprezzato a pieno la modificascherza Tiziana De
Conti- ma abbiamo
pensato che la didascalia esplicativa sarebbe stata utile per
alimentare la memoria
storica nelle generazioni
più giovani». Ad arricchire il lunario anche la segnalazione di manifestazioni ed eventi organizzati da varie associazioni locali, come la festa dei
Cimbri, l’Ecomaratona e
la Festa del Torchiato.
Il lunario, accompa-
Regalato
ad ogni
famiglia
del paese
gnato al giornalino “Il
Sentiero”, viene consegnato gratuitamente a ogni famiglia in forma gratuita, grazie al contributo
di sponsor e Comune. Il
percorso tracciato da questo lunario e dal suo predecessore idealmente si
collega a quello dell’anno
venturo, che avrà per soggetto l’emigrazione. Il calendario si inserirà nell’ambito delle iniziative
per l’ “Anno dell’emigra-
zione fregonese”, ovvero
il 2007. Ad aiutare la Pro
Loco nella sua preparazione, sarà la giovane volontaria del servizio civile
Ilaria Zanette. Attualmente, la Zanette è impegnata con un lavoro di ricerca proprio sull’emigrazione locale, fenomeno che
ha colpito fortemente il
paese nella seconda metà
dell’800 e nei primi 50 anni del ’900.
Ginevra Lamberti
COLLE / BENIAMINO E
CATERINA SPOSI DA 65 ANNI
Beniamino Camerin e Caterina De Martin sposati il 20 novembre 1940
PINIDELLO: al via sabato 28
il corso foraniale per fidanzati
P
rende il via sabato 28 alle 20.30 presso la canonica di Santo Stefano di Pinidello il corso per fidanzati proposto dalla forania Pedemontana. Intitolato
“Proposta per un cammino di fede per un matrimonio
cristiano - Realtà da costruire”, prevede nove incontri in
altrettanti consecutivi sabati sera.
D
omenica 20 novembre, Beniamino e Caterina
hanno ricordato il loro 65º anniversario di matrimonio con una Messa solenne celebrata nella chiesa di Colle Umberto.
Gli sposi hanno proseguito la giornata in allegria
con un pranzo, circondati dall’affetto dei figli Ferruccio, Pietro e Luciano, dalle nuore, dai 15 nipoti e 6
pronipoti.x
I due parroci di Cappella Maggiore e i due francescani ucraini
N
ella settimana per l’unità dei cristiani che stiamo
vivendo, è giusto ricordare l’opportunità di cui
Cappella Maggiore ha goduto recentemente, di conoscere
realtà cristiane non cattoliche attraverso la testimonianza diretta di due francescani dell’Ucraina, terra in cui cattolici e ortodossi convivono fianco a fianco.
Padre Michele e fra Giuseppe dell’Ordine dei Frati Minori Francescani, giunti a Cappella Maggiore dalla provincia di San Michele Arcangelo in Ucraina il 17 dicembre, si sono fermati fino all’inizio di gennaio. A Cappella
Maggiore sono stati ospitati dai parroci don Mario Dall’Arche e da don Mario Borga. Durante questo soggiorno i due giovani religiosi hanno anche usufruito della generosità della comunità che li ospitava, per una raccolta
di beni vari da portare nelle loro parrocchie
Padre Michele e fra Giuseppe non nascondono che
non è stato e non è facile in queste terre essere cattolici
di Roma. Raccontano per esempio che con l’avvento del
comunismo le statue di Lenin erano state anche sistemate
in prossimità delle chiese e che puntavano in maniera inquisitoria le mani verso le porte delle chiese cattoliche,
porte che successivamente furono dapprima murate e poi
completamente rese inagibili. «I cattolici di allora - raccontano i due religiosi ucraini - spostarono allora il presbiterio ed i fedeli poterono entrare nelle chiese dalla parte opposta!».
I tempi di oggi, a detta dei due giovani religiosi, fanno
meglio sperare, pur se coloro che professano la fede cattolica sono una minoranza rispetto agli ortodossi . «C’è
molto da fare - dichiarano i due francescani - in termini
di servizi, si pensi per esempio agli asili e alle scuole cattoliche». I due religiosi sono comunque ottimisti e con il
sorriso sul volto sono saliti a bordo del loro pulmino: duemila chilometri per arrivare a casa.
Rossella Pagotto
e
L’AZiON
Vallata / Bellunese
LIBRO DI TOMASI SUI PRETI REVINESI
Da Revine in tutto il mondo
al servizio del vangelo
È
dedicata ai “Sacerdoti e religiosi
nati a Revine” fra
il 1783 al 1974 l’ultima pubblicazione curata da Giovanni Tomasi e sostenuta
dalla Banca Prealpi. Il volume, corredato con fotografie dei religiosi e delle cerimonie che hanno caratterizzato la storia di Revine, è
una carrellata di personaggi, più o meno noti in loco,
ricca di curiosità. Nell’elenco spiccano i 19 giovani revinesi entrati nella Casa Camilliana di Verona e che operarono in tutto il mondo
con l’obbligo di curare gli
infermi di qualsiasi malattia, fra i quali padre Camillo Cattel (medaglia di bron-
A destra padre Alessandro Chiarelli
in Cina nel 1905
zo e croce al
merito nella
Grande Guerra
per l’assistenza
ai colerosi sul
Sabotino e in Albania), padre
Matteo Chiarelli (missionario
in Egitto e in
Sudan dal 1875
al 1877), suor
Andreina Frare
(superiora della
Casa di San Bassano nel
1919, nel 1921 inviata in Argentina dove rimase 35 anni; attiva nel 1915 per l’assistenza ai terremotati di Avezzano e nel 1911 al lazzaretto dei colerosi cosentini
di Verbicaro), suor Prassede Grava (in Argentina dal
1910 al 1956), padre Giuseppe Grava (medaglia d’argento e di bronzo e croce di
guerra come cappellano militare).
La vocazione missionaria conquistò anche altri sacerdoti e religiosi, che in alcuni casi persero la vita nella generosa opera di evangelizzazione e cooperazione nelle lande più sperdute
del mondo. Appartengono
a questa seconda tipologia
padre Alessandro Chiarelli,
S. ANTONIO: Fiaccolata
notturna per il patrono
S
abato 21 gennaio si tiene a Sant’Antonio Tortal la tradizionale fiaccolata
in onore del patrono (17 gennaio) promossa dall’associazione Montezimon. Partenza
alle 21 dalle casere Bepi Rosset in località
Signetta, quindi discesa a Campedei e arrivo in piazza a Sant’Antonio. Conclusione con
una pastasciutta. Lo scorso anno oltre 300
persone parteciparono alla manifestazione.
per 30 anni
missionario saveriano in Cina
dove morì nel
1950; padre Alessandro Chiarelli, francescano dell’ordine
dei
Minori,
missionario apostolico in Cina dal 1902 al
1908 quando
morì di colera;
padre Renzo Contarini, missionario in Giappone dal
1950 al 1998; Aristide Piol,
vivente, religioso della Congregazione dei missionari
della Consolata di Torino,
in Kenya dal 1958 al 1966,
delegato vescovile per l’Azione cattolica italiana in Canada dal 1966 al 1970. Meritano, infine, una nota don
Luigi Chiarel, che a sue spese fece costruire la chiesetta della Madonna della Neve alla Lama delle Crode nel
1981 e Carlo Grava, che in
gioventù ricevette gli ordini
minori camilliani, prima di
diventare capitano dei bersaglieri con croce di guerra,
partigiano e militante del
Partito popolare, senatore
per quattro legislature.
Giacinto Bevilacqua
TRICHIANA: Storie, immagini
e canti di emigranti
S
abato 21 gennaio, alle 21 all’ex cinema San Felice di Trichiana, il
gruppo musicale “Cantalaora” propone lo
spettacolo “Migranti: storie, immagini e
canti dell’emigrazione”. La manifestazione culturale, che segue di pochi giorni la
serata svoltasi a Farra di Mel sull’emigrazione in Belgio, è promossa dal Comune e dalla Pro loco.
S. ANTONIO TORTAL: APERTA LA FARMACIA
E
ntusiasmo e soddisfazione tra gli abitanti di Sant’Antonio Tortal
intervenuti numerosi nel
pomeriggio di sabato 14
gennaio all’inaugurazione
della nuova farmacia, aperta in un locale di proprietà
di Renzo Frare nel centro
del paese e gestita dalla Villanova Servizi srl, che già è
presente in casa di riposo
di Trichiana e presto curerà
il trasporto scolastico. La
farmacia è stata aperta grazie alla revisione, avvenuta
nel 2002, della pianta organica regionale delle farmacie. Per l’adattamento dei
locali sono stati spesi meno
di 10 mila euro, grazie anche all’aiuto di numerosi volontari del Comune che
hanno prestato la loro opera in vario modo. Gli arredi
arrivano da una farmacia di
Feltre che ha rinnovato gli
interni, che li ha venduti
per un valore simbolico di
50 euro.
La struttura servirà, oltre a Sant’Antonio, anche
gli abitanti della frazione di
Signa nel Comune di Mel,
della parte montana del Comune di Limana e della zona del passo San Boldo rientranti nel Comune di Cison
di Valmarino.
A fianco della farmacia
trova ora spazio anche il
nuovo ambulatorio medico
che fino ad oggi era sistemato in un locale della parrocchia. Questo consentirà
di aumentare la presenza
dei medici di base che attualmente è di un solo giorno alla settimana. La bene-
dizione dei locali è stata impartita da monsignor Francesco Prade. L’assessore
regionale Oscar De Bona
ha ricordato che della farmacia di Sant’Antonio si iniziò a ragionare dieci anni
fa, quando egli era ancora
presidente della Provincia,
a seguito di numerosi incontri non sempre facili con
l’ordine dei farmacisti e soprattutto grazie a una deroga alla normativa in materia.
Dietro il bancone i cittadini troveranno il dottor Nicola Carpano.
Sergio Cugnach
REVINE
Domenica 22 gennaio 2006
CON IL GRUPPO “LA PLAZA”
Dalla Regione
140 mila euro
per marciapiedi
a Santa Maria
L
a Giunta regionale,
su proposta dell’assessore alle Politiche della
mobilità Renato Chisso, ha
assegnato 3 milioni 332 di
euro come contributo per
la realizzazione di interventi
urgenti e indifferibili per
migliorare e rendere più sicura la viabilità comunale.
Tra i beneficiari il Comune
di Revine Lago che riceverà
140 mila euro per percorsi
pedonali in ambito urbano
in località Santa Maria.
CISON:
Multivisione di
Carlo De Agnoi
V
enerdì 27 gennaio, alle 21 al teatro La Loggia di Cison di Valmarino,
Carlo De Agnoi, uno degli autori più raffinati del panorama multivisivo, propone un
percorso personale alla scoperta della “bellezza” nella natura e nell’arte. Nell’ambito
della rassegna “Immagina
Mondi” promossa dal Comune di Cison. Ingresso libero.
23
Tarzo, giovani
in gran fermento
C
orroborata dai recenti successi, La
Plaza è pronta a ripartire
verso un nuovo obbiettivo.
La Plaza è il Gruppo Giovani di Tarzo che si ritrova
ogni lunedì sera al piano
terra del palazzo della biblioteca, di fronte al municipio.
E i recenti successi sono
quelli della Sei Ore di Basket del 7 gennaio che, assieme ai Comuni di Revine
Lago e Tarzo, si è adoperato per organizzare. «Abbiamo avuto 50 giocatori in
campo, più che nel 2004 –
spiega Federica Salatin, educatrice che segue i giovani – e tanto pubblico a
bordo campo». Successo
anche per l’Aido, che ha fatto da sponsor, ma ha anche
attivato un banchetto di volontari per la sensibilizzazione. Tutto il ricavato della Sei Ore viene diviso tra
l’Aido e La Plaza: non nelle
tasche dei giovani, ma verso un nuovo obbiettivo. Il
primo dei quali sarà rendere più accogliente la loro
sede, che un tempo era un
atrio ma che gradualmente
si va arricchendo di calcetto, cartelloni, sedie, tavoli… vita! «Quando avremo
terminato – promette Salatin – faremo un’inaugurazione ufficiale». «Lo abbiamo voluto noi questo posto
– spiega Flora, una dei Plazensi –. Quando il Comune
ha inviato un questionario
ai giovani invitandoli a segnalare le proprie esigenze, la prima era la mancanza di un luogo di ritrovo».
Trovato il luogo, serviva il contenuto. Nel 2005 i
giovani hanno proposto l’EstaTarzo, quattro serate tra
ballo, teatro e musica. Riproporlo costituirà probabilmente un altro obbiettivo del 2006 de La Plaza. «Il
sogno, comunque – interviene Chiara – resta sempre quello di organizzare
un maxi concerto all’aperto». E magari a inizio 2007
proporre anche la Sei Ore
di pallavolo o di calcio, per
accontentare le richieste
dell’una e dell’altra metà
del cielo.
Tommaso Bisagno
e
L’AZiON
Quartier del Piave
DA PARTE DI ALBERTO DA SACCO
Donazione di 500 mila euro
per Casa Maria Adelaide
C
i sono delle
straordinarie
gratificanti notizie che rendono onore alla famiglia umana. Siamo
a Vidor. In “Casa Maria Adelaide” gli otto ragazzi ospitati non possono capire
che il calore e la protezione di cui fruiscono sono il
frutto di gesti gratuiti nati
da una solidarietà radicata
che, negli ultimi anni, si è
espressa in tanti modi e
con grande frenesia; tuttavia – ne siamo certi – ne
percepiscono l’intensità e
l’efficacia. Gesti che continuano e non finiscono di
sorprendere.
Parliamo di cifre a tutto
tondo, quelle che si registrano nel libro mastro del
dare e dell’avere; ma che,
prima di tutto, vanno annotate nel quaderno intimo degli affetti, poiché dicono di sensibilità e attenzione verso gli “ultimi”, di
vicinanza spontanea a chi
si trova in condizioni di sofferenza. Bisogna parlarne
per una questione speciale di testimonianza, che
può dunque colpire e riprodursi, ma anche per alimentare quell’ottimismo
che talvolta sembra traballare sotto il peso della di-
Udino Buso
strazione.
È di questi giorni la donazione fatta da Alberto Da
Sacco, che a suo tempo regalò alla fondazione “Il nostro domani” gli immobili
e i terreni per la “Casa”, di
cinquecentomila euro per
far fronte ai pagamenti delle spese di costruzione. Una sorpresa piacevolissima
che ha alleggerito le preoccupazioni e confermato la
forza di una generosità particolare, silenziosa e nobile, anche in questo caso decisiva. «Grazie a questo inaspettato e consistente
contributo, per il quale non
finiremo mai di ringraziare
il dottor Da Sacco, il mutuo contratto con le banche è sceso drasticamente
– dice Udino Buso, del
gruppo dei genitori –. Restano da pagare, arredamenti compresi, circa duecentocinquantamila euro;
ma se il territorio continua
a rispondere in maniera così importante come ha
sempre fatto, in poco tempo non avremo più debiti».
La fiducia nella gente è ben
riposta, perché il presente
continua a confortare. Gli
undicimila e seicento euro
dati dal “mercatino della
solidarietà” del Natale appena passato, che ha coinvolto moltissime persone
nella realizzazione e nella
vendita di oggetti di artigianato e d’arte, sono qui
ancora una volta a esprimere l’esemplarità del lavoro dei singoli e delle associazioni – organizzatori
e compratori – riuniti intorno ad un unico scopo
benefico. I venticinquemila euro erogati dalla Banca
della Marca di Vidor, utili
all’acquisto del pulmino attrezzato per il trasporto dei
ragazzi disabili, sono un altro tassello del grande mosaico dal quale emerge il
senso di corresponsabilità
assunto anche dal mondo
finanziario.
Dati fondamentali per
“Casa Maria Adelaide”
che, nella gente, continua
a cercare e a trovare il proprio futuro.
Elvira Fantin
l momento del ritrovo per il pasto in casa “Simonet” era sempre
una festa, anche se i mezzi erano pochi. Pensate:
14 figli intorno a papà Girolamo
Zambon e
a mamma
Fiorina
Mazzero
nella grande cucina
della casa
patriarcale
di
Solighetto (la
casa esiste
ancora oggi, di fronte all’osteria Da
Ciotta). Erano gli anni
Cinquanta. La più piccola
della squadra era del ’46,
il più vecchio del ’22: 24
anni di differenza! Ad uno
ad uno tutti i fratelli si sposano e tutti hanno dei figli.
Restano tutti in zona tran-
ne uno che emigra in
Francia. I più prolifici sono Teresa (sette figli), Ernesto e Rita (cinque figli).
In totale i nipoti discendenti dai nonni “Simonet”
sono 45 mentre dei pronipoti... si è perso il conto.
Per la prima volta i 45
cugini “primi” si ritrovano
domenica 29 gennaio, naturalmente a Solighetto,
per festeggiare la numerosa famiglia e ricordare i
nonni e gli zii mancati (tre
dei quattordici fratelli infatti
sono
morti). Alle
11 i cugini
partecipano
alla messa e
alle 12.30 sono a pranzo
all’Antica OSOLIGHETTO: In alto un pranzo nella cucina di casa “Simonet” steria Mari(anni ’50); sopra la casa patriarcale oggi. nelli.
25
ALPINI
PARROCCHIA DI MOSNIGO
Perona
a Solighetto
commemora
Nikolajewka
Medaglia d’oro
a organista e sacrestano
D
omenica 22 gennaio
a Solighetto arriva il
presidente nazionale dell’Ana, Corrado Perona, per la
duplice ricorrenza del sessantesimo di fondazione del
locale gruppo Alpini e del
sessantatreesimo anniversario della battaglia di Nikolajewka.
I festeggiamenti hanno
un preludio sabato 21 con la
presentazione del volume
del tenente Enzo Faiduti “Il
passato è storia. Il presente
è un dono. Il futuro è un sogno” dedicato ai 60 anni di
vita alpina a Solighetto. Appuntamento alle 20.30 nella
sala parrocchiale. Intervengono anche i Cantori da Filò.
Domenica 22 gennaio il
programma prevede l’ammassamento presso l’asilo
parrocchiale (8.30), l’alzabandiera (9), la messa celebrata dal vescovo emerito di
Pozzuoli Silvio Padoin
(9.30), la commemorazione
della battaglia di Nikolajewka da parte di Perona
(10.30). Il ricordo del sacrificio dei soldati italiani che
hanno combattuto sul Don
venne promosso, nell’atto di
fondare il gruppo Alpini, da
Giovanni Pansolin, uno dei
pochi a rientrare dalla Russia.
SOLIGHETTO: SI RITROVANO TANGENZIALE: IL SEMAFORO
I 45 CUGINI “SIMONET”
FUNZIONA 24 ORE SU 24
I
Domenica 22 gennaio 2006
L’
impianto semaforico sito lungo la nuova variante di Pieve di Soligo all’incrocio con via
Schenelle è già attivo e funzionante 24 ore su 24. L’amministrazione provinciale ha provveduto a sollecitare
le pratiche già presentate in ottobre all’Enel e il semaforo è ora collegato alla rete elettrica. Inoltre, l’ente provinciale ha installato un ulteriore pannello fotovoltaico integrato, al fine di garantire anche in caso
blackout, la continuità del funzionamento. Secondo la
Provincia spetta ora al Comune di Pieve di Soligo la
manutenzione di tale impianto.
I
l consiglio pastorale di
Mosnigo ha deciso di
riconoscere pubblicamente il valore del silenzioso e
costante impegno di Egidio
Corazzin e Antonio Frezza;
così durante la messa solenne dell’Immacolata sono stati conferiti la medaglia d’oro e il diploma sottoscritto dal Vescovo a questi due parrocchiani per il
servizio svolto, nella ferialità della vita, a favore della comunità parrocchiale.
In quella stessa solennità si
sono festeggiati i 17 anni di
ministero svolto a Mosnigo da don Alfeo: una bella
festa di una famiglia ormai
consolidata e unita.
Egidio Corazzin, dopo aver imparato a suonare l’organo a vent’anni, cioè quasi cinquant’anni or sono,
con una fedeltà adamantina ha animato tutte le celebrazioni funebri, feriali e festive. Un servizio liturgico,
il suo, che è costato non pochi sacrifici a lui e alla moglie Gasperina. Papà di
quattro figli e “pater” di una famiglia di stampo patriarcale, che ha riunito i
genitori e il fratello oltre al
già numeroso nucleo familiare, apprezzato nel suo lavoro di operaio edile prima,
e di proprietario agricolo
poi, sempre è riuscito a ottenere l’autorizzazione dai
titolari ad assentarsi dal
cantiere nel primo pomeriggio e a correre da Treviso, o altrove, a Mosnigo,
per non lasciare priva di animazione musicale una
funzione. E mai ha indugiato nel lasciare il lavoro,
ora da una parte ora da
un’altra perché alle celebrazioni fosse dato il necessario decoro. Anche
grazie a lui, e a don Tarcisio prima e don Alfeo poi,
si è formata una tradizione
di partecipazione e di re-
sponsabilità nei confronti
delle celebrazioni liturgiche, che sempre sono caratterizzate da una vivace
animazione musicale. Tradizione che continua a
tutt’oggi, arricchita dalla
presenza di altri quattro organisti che, raccolto il testimone, allietano le celebrazioni.
L’ottuagenario Antonio
Frezza ha iniziato a fare il
chierichetto all’età di 7 anni… e non ha più smesso.
Papà di tre figli e nonno di
molti nipoti, ha affrontato
e superato tante dure prove, custodendo sempre la
fede e restando fedele all’impegno a servizio della
comunità. Facente funzione di sacrestano, con le
chiavi della chiesa tra le
mani, puntuale nell’aprire
e chiudere, nel suonare le
campane per le incombenze ordinarie e straordinarie, nell’adempiere alle varie esigenze dei parroci che
si sono succeduti. Ha saputo trasmettere, con la
moglie Irma, la sua testimonianza di una fede solerte e semplice, che è stata raccolta da figli e nipoti
e dalla comunità tutta.
Davvero bello vedere
questi testimoni, che hanno servito nella totale gratuità la propria comunità,
commossi e austeri, affiancati sull’altare per ricevere
il riconoscimento dei paesani, che sempre li hanno
visti l’uno a fianco all’altro
entrare in chiesa a celebrare quella fede che, quasi di corsa, uscivano a testimoniare nella vita. Testimonianze di fede tanto
semplici quanto autentiche, espressione di una
pietà popolare che ancora
connota la religiosità della
parrocchia di Mosnigo.
Lina De Conti Vicepresidente del Cpp di Mosnigo
INCONTRI PER GENITORI
CON MENEGON E MION
D
ue occasioni di formazione per i genitori del Quartier del Piave.
Lunedì 23 gennaio, alle
20.30, nell’aula magna della scuola media di Col San
Martino riprende il ciclo di
incontri per genitori tenuti
dallo psicologo Giovanni
Menegon. Tema: “Gestire
le emozioni”. Organizza
l’assessorato alla Pubblica
istruzione del Comune di
Farra di Soligo. Lo scorso
anno gli interventi di Menegon avevano richiamato
moltissimi genitori delle
tre frazioni del Comune.
Martedì 24, alle 20.45,
all’auditorium della biblioteca Battistella Moccia di
Pieve di Soligo la psicologa
e formatrice Cinzia Mion
tiene l’ultimo incontro della proposta formativa per
educatori e genitori “Come
essere genitori amorevoli
ed autorevoli” organizzato
dall’associazione “Gioca e
crea”. Il titolo scelto da
Mion per il questo appuntamento ricalca la (spesso
muta) domanda di un figlio: “Insegnami a parlare
delle mie emozioni”. E
quindi: cosa sono le emozioni, quali sono, come esprimerle e quale il ruolo
dell’adulto.
Al primo incontro, andato avanti fin sulle soglie
della mezzanotte, con
Mion hanno partecipato
duecento persone.
L’ingresso ad entrambi
gli incontri è gratuito.
MOSNIGO: Antonio Frezza ed Egidio Corazzin con don Alfeo Nespolo
PIEVE: Il 25 dibattito
con don Barisan sulle sètte
M
ercoledì 25 gennaio, alle 20.30 al teatro Careni, don Bruno Barisan presenta “I nuovi
movimenti religiosi e le sette”. L’incontro è promosso dalla Commissione per la catechesi della forania del Quartier del Piave per diffondere una corretta informazione su questo delicato tema. Don Barisan è responsabile del Gruppo ricerca informazioni socioreligiose (Gris) della diocesi.
26
PRIMO TRATTO A FINE MAGGIO
Via XX Settembre
solo per pedoni
E
ntro fine maggio
verrà chiuso al
traffico il primo
tratto di via XX Settembre,
da Porta Dante a via Marcatelli. Se la completa pedonalizzazione della Contrada Granda avverrà solo
entro la fine dell’anno, il
primo passo è già stato fatto nei giorni scorsi con l’introduzione dell’obbligo,
per chi proviene in auto da
via Caronelli, di svoltare a
destra lungo via Marconi e
dunque del divieto di proseguire in direzione del
“salotto buono” della città.
Senza contare che tra novembre e dicembre è stata istituita una zona a traffico limitato in corrispondenza delle vie Cima, Pulzio Sbarra e Teatro Vecchio. La pedonalizzazione
per tappe è frutto di un accordo, messo nero su bianco venerdì 13 gennaio, tra
l’amministrazione comunale, i commercianti della
contrada e le loro associazioni di rappresentanza Ascom e Confesercenti, il
Rotary Club e la sezione
locale di Italia Nostra. Se
questi sono i protagonisti,
“il protocollo rimane aperto a chiunque lo voglia sottoscrivere”, è l’invito del
Via XX Settembre oggi
sindaco Floriano Zambon.
Il blocco del traffico si
inserisce in un preciso programma di riqualificazione della centralissima via
che, a detta di tutte le parti in causa, dovrà essere il
biglietto da visita della
città. Nel corso dei prossimi mesi, dunque, via XX
Settembre sarà tirata a
puntino, grazie anche a un
contributo di 200 mila euro (che coprirà solo in parte le spese dei lavori) elargito dalla Regione Veneto:
i prestigiosi monumenti
che vi si affacciano saranno valorizzati da una nuova illuminazione “scenografica” e dall’individuazione di un percorso storico-turistico munito di segnaletica nonché da un
nuovo arredo urbano “di
qualità”. Si inserisce in ta-
le programma anche il recupero delle mura del Castello, promosso dal Rotary Club, che già aveva
contribuito a ridare bellezza al centro città finanziando il restauro della
splendida facciata esterna
del Duomo. Arturo Bernardi, il presidente del sodalizio, ha affermato di aver aderito al protocollo
perché per lui «le auto che
sostano con il motore acceso sotto gli affreschi sono delle coltellate al cuore. Se questa operazione
ha un difetto - ha concluso
Bernardi - è che doveva essere fatta prima».
Eppure ci son voluti
ben otto mesi di trattative
(contrastate: l’assessore
Paola Mirto, ricordando i
pugni battuti sul tavolo da
Gigino Longo dell’Ascom,
IL METANO ANCHE A OGLIANO
S
i è tenuto nei giorni scorsi
un incontro tra l’amministrazione comunale di Conegliano e AscoPiave, per concordare le
modalità di metanizzazione dell’ultima parte del territorio comunale non ancora interessato da tale servizio.
«Nella prossima primavera saranno realizzati circa un chilometro e mezzo di rete lungo via Montenero, due tratti molto lunghi in
via Mangesa e il tratto di strada
che sale dalle piscine fino alla Calpena - spiega il sindaco Floriano
Zambon -. Si tratta di un interven-
e
L’AZiON
Conegliano
Domenica 22 gennaio 2006
to che completa la metanizzazione
cittadina e che richiede da parte
di Asco Piave uno sforzo importante, al quale concorre anche
l’amministrazione comunale. Inoltre, la posa in opera della rete
metano sarà concomitante con la
posa in opera delle fibre ottiche.
Solo successivamente sarà possibile procedere alla sistemazione
integrale delle via Mangesa e via
Montenero, per la quale chiedo ai
cittadini di avere un po’ di pazienza».
La spesa prevista è di circa 500
mila euro.
si è scusata per aver alzato sovente la voce) per arrivare a un accordo. I commercianti di via XX Settembre, che si percepiscono tagliati fuori dal giro di affari della zona sottostante, avevano il timore
che la pedonalizzazione
fosse la definitiva pietra
tombale sulle loro attività
«in difficoltà da sempre»,
secondo quanto sostiene il
segretario della Confesercenti di Conegliano Narciso Casagrande. Da qui, la
necessità di rendere più
permeabili tra loro il Corso e la Contrada Granda.
Se l’idea di un tapis roulant
sulla Gradinata degli Alpini solletica sia Casagrande che il presidente del Rotary (a mo’ di esempio viene portato il sistema di scale mobili introdotto a Perugia, anche se - a onor del
vero - il capoluogo umbro
è ben più scosceso di Conegliano), per il presidente di Italia Nostra Francesco Scarpis «gli accessi da
corso Vittorio Emanuele II
sono già molti», vanno solo meglio sfruttati (è sua
la postilla al protocollo di
intesa che chiede la valorizzazione di questi accessi “per creare dei circuiti di
reciproco afflusso”). Insomma, di idee sul tappeto (roulant?) ce ne sono e
l’entusiasmo non manca.
E non devono far difetto
neppure le risorse, visto
che tutti i protagonisti hanno invitato l’amministrazione comunale «a non
badare a spese»: insomma,
se il restyling di via XX Settembre va fatto, si faccia al
meglio.
Francesca Nicastro
È MANCATA DOMITILLA PISANI
MOGLIE DI PIETRO GIUBILATO
È
mancata a 82 anni
Domitilla Pisani, lasciando addolorata la sua
numerosa famiglia e quanti le hanno voluto bene.
Moglie dell’ex sindaco Pietro Giubilato, che ha retto
le sorti della città per un
decennio fino all’85, la signora Domitilla si è accomiatata, oltre che dal marito, dai suoi sei figli (tra
cui l’ex consigliere comunale e insegnante di filosofia al liceo classico cittadino, Manlio Giubilato) e i
dodici nipoti. La comunità
parrocchiale del Duomo si
è riunita per darle l’ultimo
saluto mercoledì 18 mattina.
La famiglia di Domitilla
Pisani è originaria di Villaverla, in provincia di Vicenza. Trasferitasi a Conegliano nel primo dopoguerra, aveva aperto, in
centro, un negozio di ra-
HUMANITAS: DIBATTITO
CON RENATO FARINA
C
ome si forma una maggioranza? Valgono più i
numeri o le idee? Qual è il ruolo dei cattolici in
questo momento storico? Per rispondere a queste domande, venerdì 20 gennaio
alle 20.30, il Centro Culturale Humanitas organizza all’auditorium Toniolo di Conegliano un incontro con
Renato Farina, giornalista, vice direttore di libero. Coordina il giornalista Francesco
Dal Mas. Introduzione musicale del coro Pradevai di S.
Il giornalista Renato Farina
Fior.
“SEGRETI E BUGIE”, SETTE
GIORNALISTI A CONFRONTO
A
dio, che oggi porta il nome di Pisani elettronica ed
è gestito dai figli del fratello. Se il diploma di maestra aveva scelto di lasciarlo nel cassetto per dedicarsi alla famiglia, la sua
intelligenza e preparazione culturale emergevano
nel suo modo di rapportarsi agli altri. Così la ricorda chi resta, non omettendo di sottolineare la sua
fede e il suo impegno come cristiana, nella vita di
tutti i giorni e in parrocchia. Domitilla Pisani era
terziaria francescana. (FN)
lessandro Baschieri (Corriere del Veneto), Roberto Borin (La Tribuna di Treviso), Federico Citron (L’Azione), Gianni Favero (Ansa), Tiziano
Graziottin (Il Gazzettino), Danilo Guerretta (Antenna
Tre) e Angela Pederiva (Radio Conegliano) sono i sette giornalisti che si confronteranno, tra loro e con il
pubblico, sul tema “Notizie e bugie - Come si formano le notizie e perché, a volte, si deformano” venerdì
27 gennaio alle 20.30 al Dina Orsi di Conegliano.
Il dibattito, promosso da Lions Club e Rotary Club
di Conegliano e moderato da Mario Anton Orefice
(Corriere del Veneto), vuole approfondire i meccanismi attraverso cui i fatti (e talora i non fatti...) diventano notizie.
SARCINELLI: Prorogata la
mostra sui Vigili del Fuoco
È
stata prorogata fino al 5 febbraio
la mostra fotografica “I Vigili del
fuoco a Conegliano, ieri, oggi, domani” allestita nell’androne di Palazzo Sarcinelli.
La mostra ripercorre, attraverso 28 immagini, la storia dei distaccamento di Conegliano dei
Vigili. Orari di
apertura: da
giovedì a domenica 9-12.
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L’AZiON
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Con
Domenica 22 gennaio 2006
A SEGUITO DEL DECRETO 22.12.2005 LUIGI TOMASELLA DI CODOGNÈ
tempo l’impresa si ampliò
fino a diventare una delle
più affermate e apprezzate nella zona di Clifton nel
New Jersey. Oltre che per
le spiccate capacità imprenditoriali, il signor Tomasella è stimato per la
sua onestà, le doti
umane e il suo impegno sociale, tanto che la comunità
italiana lo ha eletto
presidente della
Cooperativa ItaliaAmerica F. Association di Clifton,
ruolo che ha ricoperto per 25 anni.
In questa veste ea sinistra Luigi Tomasella, premiato nell’ambasciata gli si è sempre deitaliana a New York dicato con generosità a favore dei
glio per la sua vita e non connazionali. Per le sue
appena si offrì l’occasio- benemerenze la Camera
ne emigrò negli Stati U- di Commercio di Treviso
niti d’Amica. Difficile è gli ha concesso, anni fa, il
stato l’inserimento e la ri- premio “Fedeltà al Lavocerca di una occupazione ro”. Luigi Tomasella è ansoddisfacente, ma con te- che un fedele abbonato a
nacia e coraggio lottò fino L’Azione. La redazione si
a costituire una sua pic- congratula con lui per
cola impresa edile. Nel questi riconoscimenti.
Nel 2015 il funerale Emigrante negli Usa
della Scuola enologica? premiato da Ciampi
C
on Regio Decreto del 9 luglio 1876 numero 3196, Vittorio Emanuele II per grazia di Dio
e per volontà della Nazione Re d’Italia istituiva «a
Conegliano una Scuola di
viticoltura e di enologia». Una
storia che dura
dunque da 130
anni e che fa ancora scrivere a
“Spumanti d’Italia del Gambero
Rosso
2006”:
«vero faro di cultura enologica!». Passati
Ottocento e Novecento, e
due devastanti guerre
mondiali, dell’“Enologia”
di Conegliano questi primi anni del XXI secolo ac-
V
icolo Cadore 6 a
San Vendemiano
(all’inizio della statale Alemagna, tra Conegliano
e Vittorio Veneto) è da
qualche mese il nuovo indirizzo del rinato Sonny
Boy, locale storico per gli
appassionati di pop, rock
e jazz abitanti nella Sinistra Piave... e non solo.
Sono passati ventuno anni dalla sua prima inaugurazione, e chi è attorno agli “anta” se la ricorda quella sua prima sede,
a Castello Roganzuolo, in
uno spazio angusto, ora
occupato da una banca,
dove quasi ogni sera si
poteva ascoltare buona
musica dal vivo pagando
semplicemente il prezzo
della consumazione al
bar. Poi il locale si ingrandì e per diverse sta-
SABATO 21
Alle 21, all’auditorium Dina Orsi,
la compagnia teatrale Tarvisium
Teatro mette in scena “Una
prestazione eccezionale” di Fayed. Replica domenica
22, alle 16. Ingresso: 7 euro intero, 5 ridotto.
Alle 21, al teatro Accademia, per
la stagione teatrale 2005/06 andrà in scena il popolare musical
“Fame - Saranno famosi”.
Scritto da John Fernandes su un’idea di David de Silva, arriva in
Italia il musical tratto dal fortunato film Saranno Famosi di Alan Parker, che ha già ispirato la
celebre serie di telefilm prodotti
all’inizio degli anni Ottanta. L’evento, patrocinato dal ministero
per i Beni e la Attività culturali,
sarà replicato domenica 22, alle
16. Biglietti: platea e galleria 22
euro intero, 16 ridotto; numerati loggia 16 euro intero, 10 ridotto. È attiva una speciale ri-
celerano il “funerale” invece che ampliare l’immenso patrimonio di conoscenze ed esperienze
(fa ancora un Prosecco
Doc extra dry di tutto rispetto e microvinifica gli
“sperimentali” Boschera
e Manzoni liquoroso dal
futuro più che garantito!).
Parliamo di “funerale”
della celebre scuola,
giacché per fare il vino il
diploma non basta più! Lo
EVENTI
Il Sonny Boy
ritorna
“grande”
a S.Vendemiano
gioni accolse sul suo palco gruppi e solisti diventati poi famosi (memorabile l’ apparizione di Carmen Consoli) e vecchie
glorie del rock angloamericano ancora in forma. Problemi di varia natura, polemiche e “scivoloni” su discutibili scelte
“strategiche” (leggi: lap
dance!) portarono a una
momentanea chiusura.
In questo gennaio
2006 il Sonny Boy rinnovato e “riaccasato” fe-
duzione per famiglie di almeno
tre persone.
DOMENICA 22
Alle 11 circa, passaggio della
fiaccola olimpica delle XX
Olimpiadi invernali, che prenderanno il via il 10 febbraio a Torino (vedi pagina dello sport).
LUNEDÌ 23
Alle 20.30, sala Informagiovani, incontro con la dottoressa Simona
Vignali dal titolo “Di che colore
sei? L’effetto dei colori su
corpo, mente, emozioni e spirito”. Ingresso libero.
Stesso orario, nella sede dell’Associazione lirica Pier Adolfo Tirindelli, serata dedicata al tema
“La crisi della lirica”: percorso storico, comparativo e tecnico che alternerà momenti di ascolto e momenti di dibattito. Introduzione di Renato Toffoli. Ingresso libero.
stabilisce il Dpr approvato lo scorso 22 dicembre
dal Consiglio dei ministri
e in vigore non appena il
Consiglio di Stato darà il
parere. Geometri, periti agrari (la Scuola di Conegliano ha tuttora lo storico 6º anno “speciale per la viticoltura e l’enologia”) e altri diplomati per diventare professionisti dovranno quindi esibire una laurea
triennale, un tirocinio e il superamento
dell’esame di Stato, a cui
saranno ammessi fino al
2015 anche e ancora i diplomati di scuola superiore. (MS)
steggia la sua nuova vita,
ma anche i suoi primi
ventuno anni, età in cui
un tempo si diventava
maggiorenni, con una
settimana di concerti ed
eventi intitolata “21 anni
di storia... una settimana
di festa”. La musica si mescolerà alla gastronomia,
il ballo al karaoke.
Si comincerà venerdì
20 gennaio con tributo ai
Pink Floyd. La sera successiva, sabato 21, musica con la cover band Custodie Cautelari. Lunedì
23 spazio al karaoke.
Chiusura dei festeggiamenti giovedì 26 gennaio:
buffet alla griglia gratuito e musica dal vivo con
gli Head Hunters e la guest star Willy Mazzer, uno
dei fondatori del locale.
Athos Tassi
MARTEDÌ 23
Alle 10, al teatro Accademia, per
la stagione teatrale per ragazzi
2005/06, La Contrada-Teatro stabile di Trieste propone “I viaggi di Marco Polo”. L’opera
ripercorre i viaggi di Marco Polo, ragionando sullo stupore che
dovevano suscitare i racconti dell’esploratore veneziano sui suoi
contemporanei. Le scuole interessate possono prenotare alla direzione del Teatro Accademia. Ingresso studenti 5 euro.
Alle 21, alla sede del Cai, per il
ciclo “La montagna da vicino”, proiezioni di immagini
sulle esperienze sulla Haute Route scialpinistica del Silvretta, presenta Ivan Michelet. Informazioni
alla sezione cittadina del Cai in
via Rossini 2/b. Ingresso libero.
GIOVEDÌ 26
Alle 18, a palazzo Sarcinelli,
conferenza di filosofia
sul tema “Comunicazione e persona”, sul tema della comunicazione non verbale. Ingresso libero.
U
n altro italiano che
si è fatto onore dopo aver lasciato la propria
patria per cercare altrove
migliori condizioni di vita. Un’altra delle tante storie di immigrati partiti
dalle nostre terre. Si tratta di Luigi Tomasella che
lo scorso giugno ha ricevuto dal Presidente Ciampi l’onorificenza di “Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana”. Luigi Tomasella è
nato a Codognè nel 1928
in una famiglia di contadini, uno di sette fratelli.
I campi non erano sufficienti per sfamare la numerosa famiglia per cui
passò ancora ragazzo a fare il muratore. Ma Luigi
aspirava a qualcosa di me-
27
28
DIBATTITO A PONTE DELLA PRIULA
Rotatorie,
vanno migliorate
C
i eravamo illusi
che le rotatorie
risolvessero tutti i problemi di viabilità degli incroci. L’interessante
dibattito sviluppatosi a
Ponte della Priula intorno
alla rotatoria che verrà realizzata dall’Anas nell’intasatissimo incrocio tra Pontebbana e provinciale 34 in
centro paese, oggi regolato da semaforo, dimostra
invece che anche le rotatorie hanno le loro pecche.
A sollevarle un gruppo di
pontepriulesi trainato da alcuni giovani sensibili al tema della sicurezza stradale. L’obiezione più pesante: la rotatoria, come progettata, non tiene conto di
ciclisti e pedoni, i soggetti
più deboli “della strada”.
Siamo nel centro di un pae-
se – osservano i giovani –:
pedoni e ciclisti dovrebbero essere garantiti per primi. Visto che ormai il progetto non può essere modificato inserendo una rotatoria ciclabile, una soluzione – affermano – potrebbe essere quella dei semafori a chiamata in appositi passaggi pedonali in
Il progetto della rotatoria di Ponte della Priula; in altro l’incrocio oggi.
GAIARINE:
35.000 euro
dalla Regione
a Giunta regionale, su proposta
dell’assessore alle politiche della mobilità Renato Chisso, ha stanziato un contributo di 35.640 euro a favore del Comune di Gaiarine per iniziative volte a ridurre
la velocità dei veicoli nei pressi
delle scuole e per la semaforizzazione degli attraversamenti pedonali.
L
L
a scuola. Quando la
frequenti la odi,
quando ci ripensi ti sciogli: gli amici, la gioventù,
le avventure i ricordi. E
proprio a queste dolci rimembranze è dedicato
“Ricordi di scuola”, ovvero
l’edizione 2006 del calendario che da oltre un decennio l’amministrazione
comunale di Codognè realizza. Tra le dodici pagine:
foto di classe, disegni di
bambini, brani da quaderni, raccolti grazie alla collaborazione di molti cittadini di Codognè, coordinati dalla commissione comunale “Attività culturali”.
Ma anche i principali appuntamenti delle parrocchie e delle associazioni.
Il calendario verrà pre-
S. LUCIA:
Corso della Fiorot
per volontari
G
iovedì 26 gennaio alle 20.30 al centro sociale “Messina” di Santa Lucia di Piave terzo incontro del
corso di informazione e sensibilizzazione sull’assistenza
ai malati oncologici promosso dall’associazione Fiorot. Il
dottor Cosimo De Chirico
spiega le cure palliative.
prossimità della rotonda.
Seconda obiezione: una
volta fatta la rotatoria, il
traffico sulla Pontebbana e
sulla provinciale da e per
Pieve di Soligo sarà continuo perché non ci saranno
più i semafori a bloccarne,
di tanto in tanto, il flusso.
Come potranno i (tanti) residenti della zona immettersi nelle due grandi arterie di traffico? A queste due
obiezioni di carattere generale, che potrebbero valere per qualsiasi rotatoria,
si aggiungono problemi di
carattere strettamente locale: verrà fortemente ridimensionata la zona verde
accanto alla chiesa, l’ultima rimasta a poter essere
utilizzata da chi frequenta
l’oratorio; verranno persi
parcheggi nel piazzale Bur-
S. LUCIA:
Clown e teatro
per bambini
oppio appuntamento per i
bambini nell’ex Filanda di
Santa Lucia di Piave su iniziativa del Comune: sabato 21 gennaio alle 17.30 spettacolo di
clown del Paride Orfei Show; domenica 22 gennaio alle 16.30 il
Collettivo di ricerca teatrale propone lo spettacolo “Angiolino e
Angiolina”.
D
CODOGNÈ
Vecchie foto
scolastiche
nel calendario
del Comune
sentato ufficialmente sabato 21 alle 20.30 presso la
ex scuola Ancillotto. A corona della presentazione,
l’intervento dello storico
della scuola e scrittore trevigiano Alfio Centin sul tema “La scuola maestra di
vita. Oggi ed ieri”; la possibilità di visitare l’aula dela Ancillotto dedicata a piccolo esempio della scuola
che fu; la premiazione con
borse di studio degli alun-
e
L’AZiON
Coneglianese
Domenica 22 gennaio 2006
ni che hanno ottenuto con
l’ottimo la licenza media o
con più di 85/100 il diploma di maturità.
Nella stessa sede si
terrà inoltre domenica 29
gennaio alle 17 una rappresentazione della fortunata piéce del vittoriese
Collettivo di Ricerca Teatrale, “Don Galera”. (TB)
ger Time, su cui convergono anche le auto di zone
residenziali limitrofe.
Chiamato in causa, il
sindaco Gianni Montesel
spiega di essere intervenuto sull’Anas, cui compete in via esclusiva la progettazione dell’opera. «Inizialmente – afferma – non
era previsto alcun attraversamento pedonale. Noi
abbiamo preteso che venisse inserito un sottopasso stradale ciclo-pedonabile per collegare piazza IV
Novembre con il Tempio
Votivo. Lo finanzieremo
per intero come Comune.
Ci costerà 620 mila euro.
Lo faremo con tutti gli accorgimenti necessari per
assicurare la facile accessibilità e la sicurezza». Insomma per fare in modo di
non avere un sottopasso inutilizzato come avviene in
altri incroci (e non serve
andare troppo distante...).
In linea generale Montesel si dice favorevole alla soluzione “rotatoria” per
snellire il traffico soprattutto a livello urbano «mentre mi pare che a livello extra-urbano se ne stiano facendo troppe». «Sono ben
consapevole dei problemi
che la rotatoria creerà nelle zone residenziali limitrofe – conclude Montesel
–, per questo stiamo studiando come riorganizzare la viabilità».
Il dibattito sulle rotatorie è comunque aperto. Obiettivo: migliorarle per
non tagliar fuori dalla viabilità i pedoni e i ciclisti.
Che nella gran parte dei casi non si arrischiano neppure di attraversarle.
Federico Citron
GAIARINE: PRIMA PIETRA
PER LA SEDE DEI VIGILI
A
rrivano i Vigili del
Fuoco volontari.
Sabato 21 gennaio alle
10.30, infatti, è in programma la posa della prima pietra dell’edificio che
ospiterà le associazioni di
pronto inter vento nella
zona industriale Bosco di
Gaiarine, mentre alle
11.30 aprirà il distaccamento dei Vigili del fuoco
volontari momentaneamente alloggiati presso
villa Riello - Pera. Alle due
cerimonie presenzieranno, oltre al sindaco Loris
Sonego e alla sua giunta,
il prefetto Natale Labia, il
presidente della Provincia
Leonardo Muraro, il vica-
ORSAGO: LA PARROCCHIA
VENDE DIPINTI PRO ASILO
A
un mese dall’inaugurazione, domenica 8 gennaio si è chiusa la
mostra di quadri organizzata dalla parrocchia di Orsago in collaborazione con
il Circolo artistico “Francesco Pollesel”, allestita
presso il centro sociale. In
questa occasione sono state esposte e messe in vendita 91 opere, alcune di
proprietà del parroco e
della parrocchia ed altre
firmate da alcuni pittori locali tra i quali ricordiamo
Buttignol, Pollesel, Bottan,
Murer e Ferracin.
Il ricavato delle opere
vendute è destinato ai lavori di restauro della scuola materna di Orsago.
SANTA LUCIA: Morto
l’ex vicesindaco Egidio Busatto
D
omenica 8 gennaio a Santa Lucia
di Piave è mancato a 55 an-
rio generale monsignor
Guerrino Pagotto e il comandante provinciale dei
Vigili del fuoco Silvano
Barberi. Il distaccamento,
composto da una ventina
di volontari, sarà operativo in gran parte dell’Alto
Livenza, spingendosi fino
a Cordignano e, al bisogno, intervenendo anche
nei comuni del Friuli Occidentale. «È per noi motivo di orgoglio ospitare
nel nuovo magazzino comunale, a fianco della
Protezione civile comunale e della Croce rossa,
anche i volontari del Vigili del Fuoco» si è congratulato Sonego.(GB)
ni Egidio Busatto. Insegnante di matematica al
“Fanno”, appassionato di
Per chi non fosse riuscito a vedere la mostra, a
breve sarà possibile acquistare un biglietto che
permetterà di partecipare
ad una “pesca” e di vincere una delle opere che non
sono ancora state acquistate. Questa “pesca” fuori dal comune si terrà domenica 29 gennaio dalle 9
alle 12.30 presso il cinema
Cristallo. Nell’occasione
potrà essere acquistato un
biglietto al prezzo di 25 euro. Ognuno assicurerà la
vincita di un’opera; i più
fortunati saranno premiati con un quadro del valore superiore al prezzo del
biglietto.
Erica Bet
montagna, Busatto negli
anni ’70 e ’80 è stato impegnato nella politica locale nelle file della Democrazia Cristiana, arrivando
a ricoprire la carica di vicesindaco di Santa Lucia.
e
L’AZiON
e
Opitergino / Mottens
Domenica 22 gennaio 2006
IL SINDACO: NESSUNO MI HA CONTATTATO
29
A SAN VINCENZO
La Lega:“Pujatti è stato bravo”. Benedizione del
Allora perché non lo ricandida? nuovo tabernacolo
C
lima d’attesa nell’agone politico
opitergino.
Mentre due liste civiche
sono uscite allo scoperto
in vista delle prossime elezioni amministrative, la
Lega Nord, che attualmente detiene la maggioranza in consiglio comunale, non si sbilancia.
Il sindaco Elio Pujatti
ha ben fatto sapere che al
momento nessuno gli ha
chiesto nulla, lasciando inoltre capire che non gli
dispiacerebbe ricandidarsi, se non altro per mettersi alla prova. Dal direttivo leghista precisano
che nulla è stato deciso,
pur concordando che Elio
Pujatti è stato un ottimo
sindaco. Certo non è stato semplice per costui fare il sindaco dopo i due
mandati retti da Giuseppe
Covre, uomo dalla personalità molto forte, al quale non dispiacciono le uscite provocatorie, abituato ad utilizzare i media.
Chiunque fosse diventato
NIENTE ALLEANZA TRA
ODERZO SICURA E ULIVO
S
i allontana l’ipotesi di un’alleanza fra l’Ulivo e la
civica Oderzo Sicura.
Il coordinatore di quest’ultima, Pietro Dalla Libera,
ha fatto sapere che gli iscritti hanno indicato il cammino
solo insieme all’altra civica “Cittadini uniti”. Al momento non sono previste alleanze.
Per parte sua l’Ulivo fa sapere:
«L’Ulivo ha la forza e i numeri per
andare alle primarie con i propri
candidati – dice Sandro Martin
–. Una volta scelto il candidato
metteremo in campo tutte le nostre energie per ottenere risultati positivi e per assicurarci il ballottaggio. Come dire: ci sarà comPietro Dalla Libera petizione piena con tutti». (AF)
sindaco dopo Covre avrebbe dovuto fare i conti
con la traccia lasciata nei
cittadini dalla sua personalità.
C’è di più. Poiché nel
sindaco in genere i cittadini identificano l’amministrazione comunale, Elio
Pujatti si ritrova a pagare
lo scotto di uno sviluppo
urbanistico avvenuto du-
MANSUÈ: Nel presepe parrocchiale,
una casa contadina accoglie Gesù
rante il suo mandato, ma
deciso da altri. Il piano regolatore che ha consentito la costruzione di migliaia di metri cubi è stato
elaborato quand’era sindaco Fulgenzio Zulian, oltre dieci anni fa. Poiché
queste scelte si sviluppano
nel lungo periodo, ecco
che molti edifici sono nati
negli anni recenti. Facen-
RUSTIGNÈ:
domenica 22
la corsa “dea
Tornaressa”
S
n focolare domestico riscalda il
presepe della parrocchia di
Mansuè, ambientato nella cucina
di una tipica casa contadina, con
il calore della famiglia ad avvolgere Gesù Bambino, in un’ambientazione di grande suggestione.
La cucina è realizzata nei minimi
U
D
particolari, non mancano il cane e
il gatto di casa, la madia dove tenere la farina. Una finestra, spalancata sul mondo, diffonde a tutti la gioia del Natale. Un presepe
frutto di tante ore di lavoro serale dei volontari e dedicato alla
famiglia.
VENERDÌ 20
Festa dei vigili urbani dell’Opitergino: alle 19.30 la messa a Fontanelle, seguita dall’incontro conviviale.
i corre domenica
22, dalle 9.15 a
Rustignè, la 21ª edizione della corsa podistica
“dea Tornaressa”. I percorsi sono di 11 km e di
6 per ragazzi fino a 17
anni. Ritrovo alle 8 al
centro ricreativo “La
Fontana”. Ricchi i premi in palio. La marcia è
organizzata dal Gruppo
sportivo Rustignè con
il patrocinio del Comune di Oderzo e della Pro
loco.
Oderzo organizza una
serata di intrattenimento,
riservata ad alunni e famiglie, con anche una tombola
di beneficenza.
Finalizzata alla raccolta di fondi, la serata prevede – inoltre – la presentazione del vincitore del concorso scolastico “Un
logo per la mia scuola” e l’esibizione dei
bambini.
LUNEDÌ 23
Alle 20.30, in canonica a Oderzo, incontri
di formazione per gruppi liturgici.
Dalle 20.30 alle 22.30 dodicesimo incontro della Scuola di formazione
sociale-Area economica, al centro parrocchiale del Duomo di Oderzo, sul tema
“Le attuali trasformazioni del lavoro e la
riforma Biagi” con il dottor Corrado Squarzon.
VENERDÌ 27
In canonica a Oderzo laboratorio
vocazionale sul tema “Chiamati a vivere la missione della Chiesa”.
Alle 21, al cinema Turroni, continua il secondo ciclo di proiezioni della rassegna
cinematografica 2005/06 con Niente
da nascondere di Michael Haneke
(Aut/Fra/Ger/Ita 2005).
MERCOLEDÌ 25
Dalle 18, al cinema Cristallo in via Garibaldi, la Direzione didattica di
Farmacia di turno: Dal Magro, piazza d’Aviano 7, Piavon, telefono 0422-752950.
Bepi Covre, possibile candidato leghista
sia al Comune di Oderzo che alla
Provincia di Treviso
do storcere il naso a più di
un cittadino, che lamenta
la progressiva scomparsa
del verde e l’aumento del
cemento.
È una delle letture che
noi ci permettiamo di dare alla prudenza della Lega Nord circa la riconferma di Elio Pujatti. A ciò bisogna aggiungere cosa si
deciderà circa i candidati
alle elezioni provinciali e
se Giuseppe Covre sarà
fra essi. Una partita insomma tutta aperta.
Annalisa Fregonese
ODERZO:
estrazione della
lotteria della
San Vincenzo
S
abato 14 si è svolta l’estrazione dei
biglietti vincitori della
lotteria di beneficenza
organizzata dalla Conferenza della San Vincenzo de Paoli di Oderzo. Il
primo premio, un quadro di Franca Faccin, va
al n° 625. Dal secondo al
diciottesimo (e ultimo)
premiato, ecco gli altri
biglietti vincitori: 973,
2004, 124, 4836, 802,
1701, 3751, 1106, 3974,
3364, 4246, 1403,1639,
1339, 1201, 3185, 3416.
omenica 22 alla
messa delle 10.30
doppia festa a San Vincenzo. Il parroco don Angelo Pavan dapprima benedirà il nuovo tabernacolo per la custodia eucaristica, arredo sacro di primaria importanza, quindi
procederà alla benedizione di due ministri straordinari della Comunione.
Si tratta delle signore Marisa Bottan Busa e Michela Spaziano Bazzichetto, che riceveranno il mandato a coadiuvarlo nella distribuzione della Comunione durante la messa e
per portare i “santi misteri” alle persone ammalate
e agli anziani impediti a re-
carsi in chiesa.
Il nuovo tabernacolo
giunge a completamento
dei lavori di ampliamento
della chiesa parrocchiale,
che hanno visto la formazione del nuovo ambito
del presbiterio e le due
cappelle laterali. Il parroco don Angelo auspica
che, in occasione della benedizione di questa nuova custodia eucaristica, i
fedeli, come indica il catechismo, diano al sacramento dell’Eucaristia “il
dovuto culto di latria, cioè
di adorazione, riservato
solo a Dio sia durante la
celebrazione eucaristica
sia al di fuori di essa”.
(AF)
MA NULLA È STATO RUBATO
Ladri in chiesa
a San Nicolò
I
gnoti entrano in chiesa,
forzano due cassette
dell’elemosina, mettono a soqquadro la sacrestia e se ne
escono a mani vuote. È successo a San
Nicolò
di
Ponte di Piave tra lunedì
9 e mercoledì
11, non è possibile stabilire con precisione il giorno in cui il fatto è avvenuto
perché la chiesa, di solito, nei
giorni feriali, rimane chiusa;
vi si celebrano solo le funzioni festive.
Così, don Federico Gava,
che oltre ad essere parroco
di San Nicolò lo è anche di
Busco e Rustignè, giovedì ha
trovato la chiesa e in particolare la sacrestia sottosopra.
L’armadio al suo interno era
stato rovistato in ogni suo settore, senza però riuscire a trovare la cosa
cercata, con
tutta probabilità denaro.
Con lo stesso
scopo, infatti,
sono state aperte anche
due cassette
dell’elemosina che, però, don
Federico aveva in precedenza svuotato. I malviventi sono entrati in chiesa dall’entrata secondaria, forzando il
portone metallico dalla parte
degli stipiti, i quali dopo l’accaduto sono stati rinforzati.
Maurizio Favretto
Chiesa e
sacrestia messe
sottosopra
30
e
Opitergino / Mottens
Domenica 22 gennaio 2006
Studenti e professori di Motta e Oderzo
contestano il servizio di autocorriere
Ma l’igiene a bordo non è colpa di La Marca..
Insufficiente
so motivo un opitergino
che va a scuola Treviso paga “appena” 38 euro: quest’ultimo però spende meno di tre centesimi al chilometro (tariffe dicembre
2005).
Per fare un ulteriore accostamento, il mensile
Quattroruote rivela che un
auto di media cilindrata costa, tutto compreso, circa
20-25 centesimi al chilometro. A Motta è abitudi-
P
assano gli anni
ma nonostante le
promesse e le
buone intenzioni, i problemi nel servizio corriere
nell’Opitergino Mottense
rimangono.
A farne le spese per primi sono, ormai per antonomasia, gli studenti del liceo scientifico di Motta.
Gli studenti di Motta:
“Corriere care e sporche!”
Ascoltando alcuni studenti della terza B ci si accorge che nulla è cambiato rispetto al decennio
scorso, se non i prezzi. Nicola Russolo di Colfrancui si lamenta dei costi,
troppo alti: «spendo quasi
60 euro al mese di abbonamento al mese per trovarmi ogni mattina in una
corriera affollata, sempre
che si fermi; inoltre talvolta hanno un livello di igiene penoso». Simile è la situazione di Simona Zamuner, che da Campodipietra di euro al mese ne
paga 50. «È vero, le corriere sono sporche, i sedili sono imbrattati e a volte,
specie in quelle più vecchie, piove addirittura dentro».
A riguardo dello stato
degli automezzi comunque gli studenti dovrebbero fare un po’ di mea culpa: non è certo colpa de La
Marca se spesso in corriera ci si può imbattere in
plastiche mancanti, imbottiture rovinate o scritte col
pennarello.
La stazione delle corriere di Oderzone diffusa tra gli studenti
Chiara Girardi di Oderzo denuncia invece gli
errori sulle tabelle degli orari, mentre Enrica De
Luca di Mansuè
si lamenta per i difficili rapporti riscontrati talvolta
con i controllori
Tutti sono comunque d’accordo nel sottolineare che i prezzi degli abbonamenti
sono troppo alti.
Un confronto? Nel
1998 un mese di
abbonamento Oderzo-Motta costava 42.000 lire, tre anni
dopo 55.000 lire, mentre a
fine 2005 gli euro da pagare al mese sono 31 e 40
centesimi, più dieci euro
per il prolungamento della tratta dalla Basilica al liceo (800 metri circa). Totale ottantamila lire al mese, per rendere meglio l’i-
dea; otto centesimi al chilometro.
Il prezzo della tratta Oderzo-Motta è così alto
I treni alternativa poco
praticabile.Trenitalia:
“La linea Oderzo
Portogruaro è una delle
più colpite da vandalismi
di tutto il Veneto”
perchè è calcolato non in
base ai chilometri, ma alle
fasce che tale percorso copre nella linea Portogruaro-Treviso. Siccome una
tratta inizia a Fratta e finisce al “bivio” di Gorgo al
Monticano, uno studente
che va da Oderzo a Motta
tocca tre fasce. Per lo stes-
A GORGO DOMENICA 22
Calcio e musica per
il Piccolo Rifugio
C
alcio, musica e Nomadi. Questi gli ingredienti della manifestazione a favore del Piccolo
Rifugio di Vittorio Veneto, e dei suoi ingentissimi
lavori i corso alla sede,
che si terrà presso gli impianti sportivi di Gorgo al
Monticano domenica 22
gennaio. A curarla sono
Giuliano Pillon, Renata
Casonato e gli altri del
gruppo “La retrospettiva”,
tutti grandi appassionati
dei Nomadi.
Si comincerà col calcio:
alle 14.30 una sfida che vedrà nelle due squadre, in
maggiorenni mettersi d’accordo e raggiungere la
scuola in tre o quattro con
un mezzo privato: il risparmio, come si può facilmente calcolare, c’è, ma il nostro ambiente e
le nostre strade
provinciali non
hanno proprio
bisogno di questo traffico aggiuntivo.
campo o in panchina, Osvaldo Bagnoli, il lombardissimo mister del Verona che vince lo scudetto
84/85 o del Genoa che va
a vincere a Liverpool; Pierino Fanna, che di quel
Verona era la pelata ala
destra; ed altri ex gialloblu come Alessandro Renica, gloria di quando ancora in difesa si giocava
col libero;Domenico Penzo, ala tornante; Renzo
Selmo. Nell’undici anche
Giancarlo Finardi, ex calciatore oggi allenatore
della primavera dell’Atalanta. Assieme o contro le
Grazie al collegamento tra “Quelli che il
calcio” e Gorgo. anche Simona Ventura
potrà conoscere il Piccolo Rifugio
vecchie glorie ci saranno
calciatori o calcettisti dell’Opitergino Mottense, a
vari livelli; ma anche gli ospiti della giornata, cioè
Massimo Vecchi, Cico
Falzone e Daniele Campani, tutti componenti dei
Nomadi.
Il tempo di una doccia
dopo i gol, ed alle 17 si ritorna in campo per un
concerto di grandi classi-
Se
Motta
piange, Oderzo
non ride
Invertendo
l’ordine degli addendi il risultato
non cambia... infatti da
questo anno scolastico anche i “cugini” del liceo classico e linguistico a Oderzo
(sempre parte del medesimo Isiss che comprende
anche il liceo di Motta)
hanno dei problemi con i
trasporti. «Gli studenti residenti a Motta, Campodi-
ci del rock leggero degli
anni Sessanta Settanta e
Ottanta. A proporli sarà
“La retrospettiva”, gruppo organizzatore, che avrà come special guest sul
palco per qualche canzone da eseguire assieme
proprio i tre Nomadi, ma
anche Rosanna Fantuzzi,
la presidentessa dell’associazione “Augusto per
la vita” creata nel nome
dello scomparso leader
dei Nomadi Daolio.
A bordo campo, tanto
per la partita quanto per il
concerto, una nutrita rappresentanza di ospiti, personale e volontari del Piccolo Rifugio.
Degna conclusione
saràla cena: per prenotarsi chiamare Pillon al 347
5310590, Casonato al 348
1021594 o Dino Mulotto
del Piccolo Rifugio al 338
8939906.
Tommaso Bisagno
pietra e Ponte di Piave arrivano spesso in ritardo»
conferma Fabio Bellese,
di Rustignè, insegnante
del liceo linguistico. «Quest’anno il percorso che la
corsa Negrisia-Levada-Oderzo compie in centro a
Oderzo è cambiato senza
preavviso, tanto che più di
qualcuno è rimasto a piedi. Visti i tempi di percorrenza poi la velocità media
delle corriere ultimamente sembrerebbe bassissima. E i nostri studenti di
Motta entrano a scuola all’ultimo minuto; quindi figuriamoci quelli che frequentano il Sansovino (altra scuola superiore opitergina), che scendono a
una fermata successiva».
Questi ritardi dipendono dal traffico sulla Postumia? Sì, ma non solo. «Una volta - dice Bellese- ho
visto in una corriera un autista spiegare la strada al
collega alla guida del mezzo: francamente queste
prove potrebbero farle in
altri momenti della giornata, quando ci sono meno
passeggeri».
A quanto pare gli autisti de La Marca non sono
tenuti costantemente aggiornati: «Qualche mese fa
uno in centro a Oderzo ha
compiuto il percorso vecchio della tratta “perché era abituato così”».
Cambiamenti che non
lasciano traccia nelle tabelle degli orari, dove non
erano segnate neppure le
corse bis Negrisia-LevadaOderzo e Arzeri-Salgareda-Ponte-Oderzo-Motta.
Come fare a migliorare
la situazione? «Basterebbe
poco. Le corse ora sono distribuite equamente lungo
tutta la giornata, con il risultato che alcune sono
praticamente vuote: bisognerebbe invece concentrarle nelle ore di punta. Inoltre sarebbe auspicabile dividere la linea Treviso-Portogruaro in due segmenti, Treviso-Motta-Me-
e
L’AZiON
duna e Meduna-MottaPortogruaro in modo da
rendere il servizio più agile e capace di assorbire i
tanti piccoli imprevisti, con
relativi conseguenti ritardi, che si possono trovare
lungo la strada». Lungo la
Postumia, inadeguata a sostenere il traffico che di
continuo la solca, basta un
incidente, un trattore, un
cantiere, per creare forti
rallentamenti.
Il treno, un’alternativa
poco praticabile
«I miei interlocutori de
La Marca mi hanno anche
detto che gli studenti potrebbero prendere il treno», continua Bellese. Ma
per motivi di orari e di distanze l’ipotesi treno però
non è molto vantaggiosa
per gli studenti che giornalmente fanno i pendolari tra Oderzo e Motta.
Il numero di utenti del
trasporto su rotaia comunque sembra essere
fortunatamente in aumento, e lo dimostra il fatto che
rispetto a qualche anno fa
ora è più difficile trovare
posto nei parcheggi delle
stazioni, specie a Oderzo.
Qui però c’è da segnalare un triste record: fonti
interne a Trenitalia ci segnalano che la linea ferroviaria Oderzo-Portogruaro è una delle più colpite
da vandalismi in tutta la regione. «A parte i graffiti,
che ci sono più o meno
dappertutto, tra Fagarè e
Motta in molte stazioni
mancano i vetri delle bacheche. Poi non facciamo
a tempo a cambiare un
pezzo che viene presto
danneggiato: a Gorgo ormai hanno rinunciato a riparare l’orologio, mentre
a Oderzo l’obliteratrice è
stata “decapitata” più di una volta. La tendenza generale è ad infilarci dentro
di tutto, dagli scontrini fiscali al chewing-gum, passando per la colla a presa
rapida».
Andrea Pizzinat
MOTTA: Il crocifisso di Collevalenza
nella cappella del patronato
D
ue crocifissi per Motta.
Il nuovo crocifisso del santuario dell’Amore
Misericordioso, eretto per volontà di Madre Speranza a
Collevalenza, in provincia di Perugia, è in questi giorni
in esposizione nel Duomo di Motta. L’opera verrà poi collocata nell’apposito spazio presso la nuova cappella Giovanni Paolo II in patronato Don Bosco. Inoltre, è stata
fissata dal 31 marzo all’8 aprile la sosta in basilica del crocifisso di San Damiano, proveniente da Assisi, che sarà
venerato anche con una grande processione dal santuario al Duomo, venerdì 7 aprile alle 20.30, e poi dal Duomo nuovamente al Santuario, sabato 8 aprile alle 19.(GR)
IST. CELLEGHIN: Giulia Miotto e
Alice Girotto, ok dal Conservatorio
ltri due allievi dell’istituto musicale Celleghin di Motta hanno superato con profitto gli esami di stato in Conservatorio, ad Adria. Si
tratta di Giulia Miotto, studentessa universitaria e di pianoforte, allieva di Elisabetta Griguol per il corso di teoria, che ha superato l’esame di solfeggio, canto e dettato musicale riportando una media complessiva di 8.40/10; e di Alice Girotto di Motta, terzo ed ultimo anno
di liceo classico a San Donà, che, sotto la guida della maestra Alessandra Ranieri, ha superato l’esame di V corso di pianoforte principale.
A
e
L’AZiON
Friuli
Quattro mesi in Duomo per don Graziano
“Una parrocchia
con tante gambe”
Q
uattro mesi fa era domenica
11 settembre- il
47enne don Graziano De
Nardo terminava i suoi 15
anni di servizio in Seminario, dove era stato anche per 9 anni rettore,
e per la prima volta in
21 anni di sacerdozio
assumeva l’incarico di
parroco. Il vescovo Giuseppe lo ha inviato a Sacile, una delle parrocchie più grandi ed importanti della diocesi, in
sostituzione di mons.
Mazzarotto, per tutti don
Piero, per 32 anni parroco di Sacile, un pezzo di
storia della città e della
chiesa locale.
Un salto quantico? Meno di quel che si pensi, ci
spiega don Graziano, cui
chiediamo un piccolo bilancio dell’esperienza vissuta finora.
«Un salto grande, perchè passando dal seminario a una parrocchia mi sono ritrovato in un mondo
completamente diverso. È
stato tuttavia anche un
anime, dove si vive in una
comunità e si condivide una vita evangelica. Le differenze esteriori, tra seminario e parrocchia, sono moltissime, ma quelle
di fondo molte meno.
Anche perchè nel passaggio sono stato anche
aiutato dall’accompagnamento rispettoso ed
intelligente di don Piero».
Quella di mons.
Mazzarotto però, per
certi versi, è anche
un’eredità pesante...
«Sono arrivato in una
realtà complessa, ricca di
attività e di aspettative. A
sostituire chi molte di queste iniziative ha inventato
e fondato. Il che fa sentire
il peso di una grande responsabilità, e dei miei limiti. Cerco di fare quello
che so fare; per il resto,
qui ho trovato tanti laici,
“Con i politici
locali rapporti
distesi ed aperti”
passaggio naturale. Qui
mi sono trovato a vivere la
vita da prete nei suoi elementi più tipici, come il
contatto con la gente, la
messa domenicale, la celebrazione dei sacramenti,
gli eventi della vita (il nascere, il morire).
Ma il seminario, a me
piace dire, è “la più piccola parrocchia della diocesi”; una parrocchia di 40
QUATTRO SPETTACOLI
GRATUITI ALL’AUDITORIUM
Caneva a teatro
S
abato 21 gennaio,
per il sesto anno
consecutivo, a Caneva si
alzerà il sipario sulla rassegna di teatro amatoriale, organizzata dall’Amministrazione comunale in
collaborazione con la Federazione italiana teatro amatoriale (FITA).
Quattro gli appuntamenti in programma all’auditorium comunale,
tutti gratuiti e con inizio alle 20.45: ad inaugurare la
rassegna, il 21 gennaio,
sarà la compagnia teatrale
“Cibìo” di Chions (Pn),
con lo spettacolo “AAA…
cercasi famiglia normale”,
L
a diciannovenne di
Fratta di Caneva
Valentina Vecchiato ha trascorso la scorsa estate un
periodo da volontaria ad
Ahouè in Costa d’Avorio.
Ce lo racconta così.
“... Il mio più grande sogno, fin da piccola è sempre stato quello di poter
aiutare bambini indifesi,
creature che si trovano a
vivere ai bordi di una strada, senza cibo né acqua,
senza mamma né papà, ma
soprattutto senza un futuro!
Questa è la realtà dell’Africa, questa è la realtà
una commedia in tre atti ideata e diretta da Aldo Presot. “I Commedianti per
scherzo” di San Cassiano
di Livenza presenteranno,
sabato 4 febbraio, tre atti
unici, “Amor in paruca”,
“La serva astuta”, “In pretura”, rispettivamente di
G. Gallina, A. Bertazon e
G. Ottolonghi, per la regia
di Franco Segatto. Sabato
18 febbraio sarà la volta
della compagnia “Beldalora” di Zoppola, con una
commedia in atto unico,
“Questa sera facciamo sesso”, il cui autore e regista
è Lindo Pagura. “Ciò che
vide il maggiordomo”,
FRATTA
Valentina
Vecchiato
volontaria in
Costa d’Avorio
di una piccola parte della
Costa d’Avorio che ho potuto vedere e conoscere.
La mattina, ad Ahouè, stavo con i bambini: giocavamo, camminavamo per il
villaggio, cantavamo, ballavamo; nel pomeriggio, se
pioveva eravamo costretti
I Commedianti per Scherzo di San
Cassiano saranno a Caneva il 4 febbraio
commedia ideata da J. Orton, diretta da Andrea Tragoni e interpretata dalla
compagnia “Estragone” di
San Vito al Tagliamento,
chiuderà la manifestazione sabato 4 marzo.
Le rappresentazioni saranno sia in lingua che in
dialetto e non mancheranno di trattare, in chiave ironica, anche alcuni aspetti della nostra società.
Maria Pia Arpioni
a rimanere in casa, altrimenti andavamo in città
dove aiutavamo la suora
che mi ha guidato, suor
Lucia. La mia è stata un’avventura durata solamente
ventisette giorni ma che in
futuro penso di rifare per
un periodo ben più lungo.
In me colgo assieme al dolore e alla denuncia anche
l’auspicio, il desiderio di fare di più perché cresca nel
mondo una maggiore sensibilità verso i poveri, verso gli ultimi. Ma ho anche
la forte convinzione che il
cambiamento deve iniziare qui da noi”.
oltre alle suore, che fanno
efficacemente andare avanti tante iniziative. Sacile è una parrocchia che sta
in piedi perchè ha tante
gambe; non poggia solo
sul parroco».
Quali sono allora i
compiti del parroco?
«Voglio impegnarmi a
promuovere la corresponsabilità, a curare la
formazione, l’incontro con
il Vangelo... Anzitutto
l’ambito spirituale insomma; ma che non sia “disincarnato”».
E le priorità della sua
azione pastorale?
«Anzitutto consolidare
il centro della comunità
parrocchiale come luogo
in cui si riflette e si fa discernimento, valorizzando e rilanciando il consiglio parrocchiale e le sei
commissioni pastorali. Poi
vorrei curare la centralità
della domenica come giorno del Signore e rilanciare l’oratorio con attività anche durante l’anno, come
luogo di aggregazione e
formazione non solo per i
giovani ma anche per le famiglie e per gli anziani.
Recentemente un gruppo
di badanti straniere già ha
potuto trovare nell’oratorio il luogo per il proprio
ritrovo settimanale».
Come le sembrano i
sacilesi?
Domenica 22 gennaio 2006
«Ho ricevuto un’accoglienza positiva e serena,
ma non posso ancora dire
di conoscerli bene. Mi
sembra però che Sacile sia
una città con un volto unitario, non disgregata; con
una certa fierezza della
propria identità, e spirito
di iniziativa».
I rapporti con la politica locale?
«Sono distesi ed aperti.
Ci sono state e ci saranno
occasioni di dialogo, ed
anche volontà di sostegno
alla parrocchia, pur nel rispetto dei diversi ruoli».
Quali bisogni e qua-
MERCOLEDÌ 25
Alle 20.45, presso la Fazioli Concert Hall in località Ronche di
Sacile, Filippo Gamba esegue al
pianoforte musiche di Schumann,
Beethoven,
Debussy,
Brahms. Introduce Roberto Calabretto, che parlerà di “Musica
e fantastico”
GIOVEDÌ 26
A Sacile, ex chiesa di San Gregorio, alle ore 20.45, il professor Paolo Giacomel terrà
una conferenza dal titolo “Il forte austriaco Tre Sassi in Valparola, oggi museo della grande
31
li situazioni particolari
ha trovato nelle prime
visite e contatti con le
persone?
«Comincio a toccare
con mano situazioni di sofferenza di vario genere.
Ho notato una alta presenza di anziani. E molti
degli anziani di cui in questi mesi ho celebrato il funerale vivevano soli, con
una badante. Inoltre emergono anche dei bisogni spirituali: sete di autenticità, di Verità, di ritrovare la fede, di coltivare valori».
Tommaso Bisagno
guerra
sulle
Dolomiti
1915/1917”. L’incontro si colloca nell’ambito della mostra “La
Grande Guerra: per non dimenticare. Dolomiti 1915/1917”, aperta fino al 27 gennaio dalle
10 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30 nei giorni feriali. Dalle 10 alle 12.30 e dalle 15.30
alle 21 sabato e i festivi.
Farmacie di turno
Brugnera: Nassivera,
via Santarossa 26,
0434.623561
Sacile: Comunale, via
Ettoreo 4, 0434.71410
32
Domenica 22 gennaio 2006
È francescana dell’Addolorata
Fossà in festa
per suor Tatiana
L
a comunità di
Fossà si è stretta
attorno a suor
Maria Tatiana Murador,
domenica 15 gennaio, in
occasione della messa di
ringraziamento e della festa per la sua professione
perpetua nelle suore francescane dell’Addolorata,
celebrata l’11 dicembre
scorso a Roma.
La giovane, infatti, ha
voluto condividere con i
suoi parrocchiani la gioia
di questo momento importante del suo cammino
di fede. In molti hanno partecipato alla celebrazione
eucaristica in cui suor Tatiana ha rinnovato i voti e
al momento conviviale seguito in oratorio. C’è chi la
ricorda ancora bambina
quand’era parte del gruppo che puliva la chiesa e
preparava i canti per le
messe, e chi sostiene di aver intravisto in lei una possibile vocazione alla vita
CEGGIA: l’addio
all’allenatore
di pallavolo
Luciano Bettiolo
Suor Maria Tatiana Murador; sotto, un
momento della festa per lei a Fossà
consacrata quand’era ancora una giovane catechista che si divideva, con mille sacrifici, tra
l’animazione all’oratorio Don
Bosco di San
Donà e nella
propria parrocchia.
È lei stessa a
sottolineare il
ruolo che entrambi questi
“ambiti formati-
vi”, il piccolo paese e il
grande oratorio della vicina cittadina, hanno avuto
nella sua crescita spirituale: «Sono nata in una famiglia con valori cristiani di
base, nel paesino di Fossà
dove tutti condividono la
stessa fede e sono capaci di
fare festa anche nel nome
del Signore – racconta –,
ma negli anni dell’adolescenza l’ambito parrocchiale cominciava a starmi
stretto, perché avevo scoperto qualcosa di più grande. Purtroppo a Fossà non
c’erano gruppi formativi e
SAN FIOR / LA TUA
ALLEGRIA RESTA CON NOI
Gesù doveva dirmi qualcosa di più, voleva farmi
dono di sé».
È in quarta superiore,
quando frequenta con profitto l’istituto tecnico turistico di Venezia, che partecipa ad un corso vocazionale ad Assisi che le
sconvolge la vita. Da questo momento, le suore dell’Addolorata che prestavano servizio a Fossà e la guida di un direttore spirituale l’aiutano a capire il progetto che Dio aveva per lei.
Oggi, a trent’anni, vive a
Santa Maria degli Angeli
ad Assisi dove si occupa di
pastorale giovanile vocazionale e frequenta il quarto anno di teologia. «Ho abbandonato l’università e i
progetti di laurea e matrimonio che non mi corrispondevano più – continua
suor Tatiana – e oggi mi
sento davvero al mio posto.
Il Padre sta operando cose
prodigiose nella mia vita».
Beatrice Doretto
TIZIANO DE NADAI
15º anniversario
Caneva, dipendenti
comunali in sciopero
R
estano tesi a Caneva i rapporti fra dipendenti comunali, rappresentanze sindacali e
amministrazione. Cominciata lunedì 16 gennaio, la
protesta dei dipendenti in
forma di astensione dagli
straordinari si protrarrà
con ogni probabilità ancora per alcune settimane.
«La questione ha origini lontane – afferma Maurizio Angeli, segretario
provinciale della Cisl –.
L’amministrazione manca
infatti di programmazione
anche per ciò che riguarda
il fondo produttività, stabilito da un contratto territoriale».
Oggetto del contendere è proprio la ripartizione
del fondo, parte del quale
(sembrerebbe si tratti di
40 mila euro) può essere
destinato a favore di una
progressione di livello dei
dipendenti, ma anche all’attuazione di obiettivi
strategici definiti di anno
in anno dal bilancio di previsione.
M
allegria che
ci hai dato
un tempo rimarrà sempre nei nostri cuori”.
In suo ricordo dopo
5.478 giorni, domenica
22 gennaio, alle 18 nella chiesa monumentale
di Castello Roganzuolo,
sarà celebrata la Messa.
DAL 16 GENNAIO
«La nostra proposta –
dichiara il sindaco Mirto
Monte, ammettendo una
carenza nel raggiungimento degli obiettivi nel
2005 – è di assegnare il
20% delle risorse al primo
punto e l’80% al secondo».
«Chiediamo semplicemente un riconoscimento
della professionalità dei dipendenti, previa valutazione – afferma Angeli –. Abbiamo chiesto una terza
convocazione, ma non siamo nemmeno stati presi in
considerazione. L’amministrazione è ferma sulle sue
posizioni, non mostra volontà di dialogo. Senza
contare che assemblee e
astensione dagli straordinari comportano dei costi
aggiuntivi per il cittadino».
Le posizioni, insomma,
restano lontane: non resta
che aspettare il prossimo
incontro fra amministrazione e rappresentanze
sindacali – forse la settimana prossima – per sperare in un avvicinamento.
Maria Pia Arpioni
BRUGNERA / MAMMA, È IMPOSSIBILE
COLMARE IL VUOTO CHE HAI LASCIATO
“L’
S
i è spento a 74 anni Luciano Bettiolo, residente a Ceggia.
Aveva lavorato nel corpo dei Vigili del fuoco di
Mestre, ma la sua grande passione era la pallavolo. Con il gruppo sportivo dei Vigili aveva giocato anche in serie A,
prima di passare ad una
carriera di allenatore: a
Ceggia è stato tra i “creatori”, oltre che per lungo
tempo la guida, della
squadra di pallavolo
femminile.
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L’AZiON
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CARMELA BORTOLIN
ved. RIGO
n. 24.2.1912 - m. 28.1.2005
amma cara,
da un anno
non sei più con noi, ma è
impossibile dimenticarti.
Non ci sono parole per
dimenticare la tua vita silenziosa, le tue buone opere, la tua fede che noi
cerchiamo di imitare.
Nei tuoi cinque anni di
infermità non ti sei mai lamentata, avevi sempre il
sorriso sulle labbra; sei
morta silenziosamente così come sei vissuta, con il
tuo rosario tra le mani.
Non si può dimenticare
una mamma come lo sei
stata tu, non si può riempire il vuoto che tu hai lasciato.
È nato un bel nipotino che i suoi genitori
hanno chiamato Tommaso e quando sarà più
grande gli parleranno di
te, gli diranno quanto era buona e brava la sua
nonnina.
Ciao mamma, ci rivedremo tutti in cielo insieme a papà.
La tua numerosa
famiglia
OGLIANO
SOLIGHETTO
ALBINA-FRANCENIGO
CONEGLIANO
BAGNOLO
ZOPPÈ
TERESA GAVA
in TONON
n. 3.3.1916 - m. 24.1.1992
MAMELI TONON
n. 30.8.1913 - m. 11.6.1999
Nel 14º anniversario della tua
scomparsa cara mamma, vogliamo ricordarti insieme a papà pensandovi felici nella casa del Signore. I figli con nuore, nipoti e
tutti i vostri cari. Una Messa sarà
celebrata domenica 22 gennaio
alle 11 nella chiesa di Ogliano.
FILOMENA DONADEL
n. 7.7.1907 - m. 23.1.2004
Il tempo passa, ma il ricordo di
te è sempre vivo. Nel secondo
anniversario della tua morte,
figli, generi, nipoti, ti ricordano con immutato affetto.
Una Messa di suffragio sarà
celebrata domenica 22 gennaio nella chiesa di Solighetto.
AMELIA BORTOLUSSI
n. 1.9.1914 - m. 20.10.2004
QUIRINO PESSOTTO
n. 7.6.1913 - m. 23.1.2001
Ad ogni anniversario sentiamo
sempre viva la vostra presenza. Ringraziamo il Signore di
averceli conservati per tanto
tempo, e preghiamo Dio che
dia loro, in felicità eterna, ciò
che essi ci diedero in amore.
SILVIA DALL’ANESE
m. 26.12.2005
Nel trigesimo, gli amici che le
vollero bene la ricordano con
la Messa che verrà celebrata
giovedì 26 gennaio alle 11, nella chiesa di San Rocco a Conegliano.
SEVERINO ANTIGA
n. 8.4.1929 - m. 23.1.2001
A cinque anni dalla scomparsa, moglie, figli, nuore e nipoti ti ricordano con grande affetto e gratitudine per gli insegnamenti che hai sempre riservato alla tua famiglia e l’amore che continui a infondere
nei cuori dei tuoi cari.
ALDO FRARE
n. 23.9.1930 - m. 19.1.2002
Il ricordo sempre vivo della tua
amata presenza accompagna i
miei giorni e dà senso alla preghiera nella speranza di ritrovarci insieme.
Tua moglie
33
Domenica 22 gennaio 2006
DOMANDA
LAVORO
Laureato in lingue e letterature straniere cerca lavoro come
interprete-mediatore per famiglie
con badanti parlanti russo o polacco. Zona Pieve di Soligo, Conegliano, Vittorio Veneto. Tel. 3407786357.
Clown-animatore-mago offresi per feste parrocchiali, asili, carnevale, compleanni e sagre. Tel. 3473487004.
Signora di Vittorio Veneto
specializzata in assistenza ad anziani si rende disponibile 2/3 volte alla settimana in Vittorio Veneto
e limitrofi. Tel. 0438-554004.
Ragazza 28enne con esperienza settore bar/caffetteria e studio dentistico cerca lavoro in questi ambiti. Tel. 347-8916590.
Ragazzo 24enne cerca lavoro come badante, pulizia uffici/scale, collaboratore domestico, stiro,
baby-sitter. Tel. 346-3088630.
Signora rumena 53enne cerca lavoro come badante 24/24, collaboratrice domestica, stiro, baby-sitter. Zona Vittorio Veneto e dintorni.
Tel. 346-3088630.
Signora cerca lavoro come
pulizie scale/uffici, collaboratrice domestica, stiro. Zona Vittorio Veneto
e dintorni. Tel. 0438-941405.
Signorina residente a Vittorio Veneto cerca lavoro come pulizie, stiro o baby-sitter. Disponibile
solo al mattino. Telefonare solo se
interessati, di mattina, al 3281330477.
Signora con esperienza cerca lavoro come collaboratrice domestica o stiro alla mattina, preferibilmente in zona Vittorio Veneto.
Tel. 340-9245668.
Signora 40enne automunita
qualifica oss, con esperienza, offresi per assistenza anziani, ammalati, portatori di handicap. Disponibile anche solo qualche giorno alla
settimana feriale o festivo. Solo in
orario notturno. Zona Vittorio, Conegliano e dintorni. Telefonare nelle ore pomeridiane al 320-1642380.
Ragazza 30enne diplomata
tecnico della gestione aziendale, ottimo Pc con esperienza come impiegata amministrativa anche in assicurazioni, cerca lavoro. Disponibile anche come centralinista. Tel. 3395255546, 0438-500261.
Ragazza 22enne con esperienza come addetta mensa cerca
lavoro in qualsiasi settore. Zona Pieve di Soligo, Conegliano, Follina,Vittorio Veneto. Tel. 339-7054221,
0438-842800.
Ragazza 22enne automunita con esperienza come operaia assemblaggio e come lavapiatti, cerca lavoro anche in altri settori. Zona Pieve di Soligo, Conegliano, Follina, Vittorio Veneto. Tel. 3393734395.
Signora con esperienza cerca lavoro come operaia, pulizie uffici, collaboratrice domestica. Disponibile sia tempo pieno che part-time. Zona Vittorio Veneto e San Giacomo. Tel. 393-2475900.
Ragazzo con esperienza come saldatore e operaio macchine a
Cnc cerca lavoro. Disponibile come
autista solo patente B. Zona Vittorio Veneto, Conegliano e dintorni. Tel.
348-4719283.
Ragazza 21 enne con esperienza come stiratrice, cerca lavoro
come operaia in qualsiasi settore.
Disponibile anche come pulizie uffici, lavapiatti o collaboratrice domestica. Zona Vittorio Veneto e Conegliano. Tel. 392-3250378.
Signora con esperienza come commessa, collaboratrice domestica e addetta alle pulizie, cerca
lavoro anche in altri settori (no ristoranti) in zona Vittorio Veneto. Disponibile full-time o part-time in
orario diurno fino alle 17.30. Tel.
349-0952939.
Ragazza 27enne cerca lavoro come operaia. Esperienza nel settore plastica e metalmeccanico. Zona Vittorio Veneto, Conegliano e limitrofi. Tel. 347-8435483.
Prof.ssa Bona Luisa, plurilaureata, si rende disponibile per
traduzioni portoghese/italiano. Tel.
333-5843883.
Ragazzo 23enne con esperienza cerca lavoro come pizzaiolo
o aiuto cuoco. Disponibile anche
per lavori stagionali. Tel. 3287098579.
Signora filippina con esperienza come collaboratrice domestica, assistenza anziani, addetta alle pulizie, cerca lavoro in questi
ambiti. Non disponibile per stiratura. Solo part-time, il lunedì, mercoledì e venerdì. Zona Vittorio Veneto
e Conegliano. Tel. 320-3586810.
Ragazza 23enne diplomata,
con esperienza come segretaria generale in azienda cerca lavoro. Disponibile anche come impiegata
commerciale o eventualmente come commessa. Zona Vittorio Veneto,
Conegliano, Pieve e dintorni. Tel.
0438-562068, 333-8687395.
Ragazza con esperienza pluriennale nel settore commerciale, conoscenza uso Pc, lingue inglese, francese e tedesco, cerca lavoro impiegatizio. Disponibile anche come commessa per lavoro full-time o parttime. Zona Vittorio Veneto e limitrofi. Massima serietà. Tel. 3484037541.
Grafica pubblicitaria 28enne, con esperienza pluriennale, cerca azienda per grafica, ricerca e sviluppo della comunicazione di prodotto. Gestione tempistica e fornitori, capacità di contatto con il
cliente.Valuta proposte anche come
operaia comune o altro. Tel. 3209550056.
Giovane signora cerca lavoro come baby-sitter addetta alle
pulizie operaia addetta all’assistenza. Disponibile in orario diurno dalle 8.15 alle 16. Zona Vittorio Veneto. Tel. 347-4424274.
Magazziniere/impiegato
con esperienza (uso muletto e gestione entrate-uscite merci), conoscenza AS/400 (impiegato-operatore), bollettazione, carico ordini e
fatturazione, valuta offerte. Tel.
0438-501764, 328-2830699.
24enne con qualifica di panettiere/pasticcere cerca lavoro nel
settore. Zona Vittorio Veneto e dintorni. Tel. 380-5334092.
Cerco lavoro come saldatore,
magazziniere e/o verniciatore già
con esperienza. Zona Vittorio Veneto, Conegliano, San Fior e limitrofi.
Disponibilità immediata. Tel. 3476287938.
Studente universitario cerca lavoro come cameriere o barista in orario serale. Disponibile solo fine settimana da venerdì a domenica. Zona Vittorio Veneto e dintorni. Tel. 340-3861084.
Ragazzo 20enne diplomato
perito tecnico in elettrotecnica e automazione, cerca lavoro nel settore, preferibilmente come elettricista.
Tel. 340-5756511, 0438-500714.
Ragazza 26enne con esperienza come impiegata amministrativa, madrelingua tedesca, ottima
conoscenza dell’italiano e dell’inglese e buona del francese, cerca
lavoro nel settore anche ufficio estero. Disponibile anche per traduzioni tedesco/italiano/tedesco. Tel.
0438-554715.
Signora con esperienza come lavapiatti e aiuto cucina in ristoranti e trattorie cerca lavoro. Disponibile anche come collaboratrice domestica dal lunedì al venerdì
(già con esperienza). Tel. 3471790419.
Signore con esperienza nel
settore agricolo e nell’utilizzo dello scavatore cerca lavoro in questi
ambiti. Disponibile anche per altri
settori purché seri. Zona Vittorio Veneto e dintorni. Tel. 340-7451096.
Ragazza 33enne con pluriennale esperienza nel settore maglieria cerca lavoro come operaia.
Disponibile anche come collaboratrice domestica o pulizia uffici. Zona Vittorio Veneto e Conegliano. Tel.
333-4736245.
Ragazza 35enne con esperienza cerca lavoro come collaboratrice domestica o pulizie uffici
con possibilità di vitto e alloggio.
Zona Vittorio Veneto, Conegliano e
Treviso. Tel. 334-3314356.
Signora italiana, automunita, con esperienza, cerca lavoro come assistenza anziani a domicilio.
Disponibile tutte le mattine compreso il sabato, se necessario anche la domenica. Zona Vittorio Veneto e limitrofi. Tel. 0438-550803,
349-6944273.
Psicologa abilitata e specializzata in grafologia cerca lavoro part-time anche nell’ambito dell’editoria, correzione di testi. Tel.
347-9505578.
Ragazzo 19enne con esperienza come operaio metalmeccanico, cerca lavoro come apprendista elettricista. Zona Vittorio Veneto.
Disponibile al mattino con orario
7-13. Tel. 340-4864258.
Signora ucraina con esperienza come assistenza anziani e collaboratrice domestica cerca lavoro anche come badante, pulizia uffici, stiro. Valuta anche proposte di
lavoro con vitto e alloggio. Disponibile anche per qualche ora al
giorno. Zona Vittorio Veneto e dintorni. Tel. 328-0616067, 0438501313.
Diplomata in segretaria
d’azienda cerca lavoro impiegatizio
in zona Vittorio Veneto, Conegliano
e dintorni. Tel. 349-1676316.
Ragazza 18enne cerca lavoro come operaia o altro in qualsiasi settore. Zona Vittorio Veneto,
Cison, Pieve di Soligo, Conegliano.
Tel. 347-7294832.
Ragazza 16enne cerca lavoro come cameriera lavapiatti, cassiera, addetta alle pulizie. Zona Vittorio Veneto, Tarzo, Follina, Pieve di
Soligo. Tel. 348-5939763.
Signora con esperienza come cameriera, barista, aiuto cuoca,
pulizie uffici, collaboratrice domestica, cerca lavoro in questi settori
o altro purché serio. Disponibilità
part-time (massimo 6 ore). Tel.
0438-560967.
Insegnante 29enne referenziato impartisce lezioni di italiano storia geografia. Disponibile
anche come promoter nel fine settimana. Tel. 328-1049799.
Insegnanti di lettere in
pensione si rendono disponibili per
ripetizioni e sostegno attraverso consolidato metodo di studio di materie letterarie a studenti di scuola elementare, media e biennio superiore, anche a domicilio. Tel. 0422890283, 335-8041539, 3498641569, 347-6455993.
Signore 39enne cerca lavo-
ro come imbianchino. Disponibile
anche fine settimana. Tel. 3384407590.
Ragazza 26enne cerca lavoro come aiuto cucina e lavapiatti
in ristoranti o pizzerie. Disponibile
nei fine settimana (sabato e domenica). Zona Oderzo e dintorni. Tel.
329-4398132.
Insegnanti di lettere in
pensione si rendono disponibili per
controllo e aiuto nella stesura di
tesine a ragazzi di scuole superiori e università. Tel. 0422-890283,
335-8041539, 349-8641569, 3476455993.
Signora italoargentina cerca
lavoro come collaboratrice domestica o addetta alle pulizie in ristoranti o uffici. Massima disponibilità oraria. Zona Oderzo e dintorni.
Tel. 0422-850449.
Signora laureata con pluriennale esperienza con conoscenza
del metodo Doman per la lettura
a bambini di 3 anni si offre per
insegnamento del metodo ai genitori di bambini in età prescolare.
Zona Oderzo e dintorni. Tel. 0422890283.
Signora cerca lavoro come
addetta pulizie uffici, assistenza anziani, collaboratrice domestica o in
qualsiasi altro settore purché serio.
Zona Motta di Livenza, Oderzo e dintorni. Tel. 333-8935791.
Signora con esperienza di
commessa nel settore abbigliamento, collaboratrice domestica e colf
anche presso privati, cerca lavoro
in zona Oderzo, Ponte di Piave e
dintorni. Tel. 347-4456408.
Autista con pluriennale esperienza e in possesso di patente
D-E + ADR A-B cerca lavoro di linea in Italia o estero, disponibile
anche a lunghe trasferte. Tel. 3886143595.
Signora 43enne cerca lavoro come badante, donna di pulizie, operaia o altro. Tel. 393-2244008.
Ragazza con diploma di perito turistico, ottima conoscenza lingua tedesca e buona conoscenza inglese e francese, cerca lavoro come
centralinista, impiegata o altro. Zona Ponte di Piave, Oderzo, Motta di
Livenza, Treviso. Tel. 0422-744102,
349-7152224.
Ragazza con esperienza cerca lavoro come baby-sitter e aiuto
compiti. Tel. 349-5057599.
Signora cerca lavoro come
baby-sitter, pulizie o altro. Disponibile solo il mattino. Tel. 0422851087.
Signora con esperienza come collaboratrice domestica, assistente anziani e baby-sitter cerca
lavoro, disponibile anche come aiuto cucina o lavapiatti in ristoranti
e pizzerie. Zona Oderzo e dintorni.
Tel. 338-2008618.
Ragazza 27enne cerca lavoro come operaia o commessa. zona di Mareno di Piave, San Polo di
Piave e Fontanelle. Tel. 3485715256.
Ragazza cerca lavoro come
receptionist in albergo, commessa,
impiegata commerciale, centralinista
o altro. Conoscenza inglese e tedesco a livello scolastico, spagnolo madrelingua. Conoscenze informatiche:
Word, Excel, Internet. Tel. 3408410751, 0422-863066.
Ragazza 30enne con esperienza di operaia cerca lavoro a
giornata anche a turni nel settore
o come commessa, centralinista, cameriera. Zona San Stino di Livenza,
Cessalto e Motta di Livenza. Tel.
347-7026007.
Signora con esperienza cerca lavoro come assistenza anziani
o ammalati e per piccole commissioni. Disponibilità part-time mattino o pomeriggio, zona Oderzo e dintorni. Tel. 339-7854850.
Ragazza 30enne con qualifica di assistente all’infanzia ed esperienze lavorative in asilo nido 03 anni cerca lavoro. Disponibile anche come baby-sitter, in proprio domicilio, saltuariamente ed eventualmente anche di domenica. Tel. 3925596624.
Ragazza 24enne diplomata
in ragioneria cerca lavoro nel settore impiegatizio. Disponibile anche
per altri lavori (cameriera, commessa, ecc.), anche part-time. Tel.
0422-804827, 340-9781038.
Signora con esperienza come commessa c/o supermercati cerca lavoro. Disponibile anche per altre mansioni come operaia, collaboratrice domestica, assistenza anziani (solo diurna), pulizie. Zona Oderzo e dintorni. Tel. 329-8475068.
Signore 37enne con 16 anni di esperienza nel settore cerca
lavoro come perito elettronico e
tecnico informatico. Zona Oderzo e
dintorni. Tel. 329-3386074.
Studentessa di lettere con
esperienza in ambito educativo si
rende disponibile per sostegno nei
compiti a bambini di scuola elementare e media. Zona Oderzo e limitrofi. Tel. 340-9402659.
Ragazza con titolo professionale ed esperienza pluriennale
cerca lavoro come sarta anche a
domicilio. Zona Oderzo e limitrofi.
Tel. 0422-710935, 347-0352950.
Laureata in pedagogia con
abilitazione e pluriennale esperienza in ambito educativo impartisce
lezioni di materie letterarie o lingue straniere (francese e inglese) a
ragazzi delle scuole elementari, medie e superiori. Disponibile anche
per insegnare metodo di studio. Tel.
338-3777987 ore pasti.
Ragazza italiana cerca lavoro come baby-sitter. Disponibile anche come addetta alle pulizie. Zona Oderzo e limitrofi. Tel. 3472401683.
Signore con patente C, D, E
cerca lavoro come autista anche
per estero. Disponibile anche come
muratore, scavatorista (buon uso
pala) e magazziniere (buon uso muletto). Tel. 320-6696872.
Laureata in Filosofia, abilitata all’insegnamento impartisce ri-
petizioni di filosofia, storia, psicologia, pedagogia, italiano ad alunni
scuole medie inferiori, superiori, universitari, iscritti corsi Ssis. Chiamare solo se veramente interessati. Telefonare nelle ore pomeridiane al 328-4416595.
Laureato in Biotecnologie
con 110/110 e lode si rende disponibile per ripetizioni a studenti
delle scuole medie/superiori in: chimica, biologia, matematica, inglese.
Zona Conegliano,Vittorio Veneto. Tel.
0438-550619, 328-6240332.
Giovane laureata in Scienze
ambientali con esperienza offre ripetizioni di matematica, chimica, fisica e biologia a ragazzi di scuola
media inferiore e
superiore. Tel. 328-4479622.
Signora italiana automunita,
45enne, con pluriennale esperienza
come collaboratrice domestica, pulizie, assistenza anziani e come cameriera, aiuto cuoco e lavapiatti,
cerca lavoro. Disponibile per assistenza anche in orario notturno. Zona: Conegliano. Tel. 348-5708361.
Signora volenterosa con ottima conoscenza della lingua italiana e inglese cerca lavoro come
baby-sitter, assistenza anziani, ammalati con disponibilità solo in orario diurno. Disponibile anche come addetta pulizie o collaboratrice
domestica. Tel. 338-9370246.
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Sabato e domenica attraversa la diocesi
Tutti fuori
per la Fiaccola!
L
a diocesi si conferma crocevia di
eventi sportivi e
celebrazioni connesse.
E l’anno nuovo inizia
con uno di quegli avvenimenti che restano nella
storia: il 22 gennaio le strade diocesane ospiteranno
il passaggio della Fiaccola Olimpica, simbolo delle XX Olimpiadi Invernali,
che si svolgeranno a Torino a partire dal 10 febbraio.
Il territorio diocesano
farà da cornice al 44° giorno di viaggio della Fiaccola, che, partita lo scorso
8 dicembre da Roma dopo essere stata accesa per
la prima volta nel tempio
di Era ad Olimpia, in Grecia, fa ritorno nella Penisola 50 anni dopo l’edizione di Cortina 1956.
Il fuoco dei Giochi arriverà a Vittorio Veneto alle 8.30 di domenica 22 e
proseguirà la propria corsa verso il Piemonte. «L’evento della Fiaccola Olimpica- dice il sindaco
Giancarlo Scottà- ci fa molto piacere. Siamo la città
della Vittoria e da sempre
molto vicini e attenti allo
sport».
Ma la fiaccola non basta, e del resto non può
muoversi da sola. Fra i
10001 tedofori, che incarnano i valori olimpici della fratellanza e del fair
play, alcuni sono stati scelti fra le candidature spontanee presentate attraverso il sito dei Giochi invernali, inviando una frase
che desse voce al messaggio olimpico. Oltre allo spirito dei Giochi, ogni
tedoforo rappresenta anche la propria comunità locale e il territorio dove avverrà la sua frazione lun-
ga circa 500 metri.
Il percorso di domenica 22
Domenica 22 la
fiaccola attraverserà
Vittorio Veneto da
nord a sud lungo la
sua strada principale,
che prende via via vari nomi, da via Nove
Basso, a via Marconi,
a Piazza del Popolo,
viale della Vittoria,
via Rizzera, poi piazza Fiume e via Caviglia a San Giacomo.
Dal Menarè la
Fiaccola raggiungerà Conegliano.
«Il passaggio della Fiamma Olimpica sul nostro
territorio ha un
sapore familiare,
che rafforza le
nostre convinzioni sull’importanza dello
sport e delle discipline olimpiche in particolare commenta il sindaco Floriano Zambon - ci farà rivivere le emozioni vissute
in occasione di importanti
eventi
sportivi che ci
hanno riguardato,
ma ci farà riflettere anche sui talenti dello sport che
questa città ha saputo produrre e
coltivare negli anni».
Il Fuoco entrerà
nella città del Cima da
via XXIV maggio poco
dopo le 11, raggiungerà il centro per poi uscire da via Matteotti
sulla circonvallazione, il
tutto entro le 12. Si dirigerà quindi a San Fior, poi
Godega, dove la Fiaccola
si fermerà a ...mangiare
nel parcheggio dell’albergo Primavera, per poi continuare verso Orsago e
sconfinare in Friuli, prima
Sacile, poi Pordenone. Nel
corso del pomeriggio ritornerà in Veneto e raggiungerà Piazza dei Signori a Treviso.
Sabato 21 con gli al-
PROTEZIONE CIVILE IMPEGNATA:
la scorta viene da Mareno
S
arà la Protezione Civile di Mareno (www.procivmareno.org) a scortare la Fiaccola Olimpica nella sua tappa n° 44 che si svolgerà il 22 (metà di
44... qualcuno vuole giocarseli al Lotto sulla ruota di
Treviso?) di questo mese, domenica prossima.
Da Belluno a Treviso solcando la diocesi, il nucleo
di protezione civile marenese fornirà l’assistenza sanitaria con l’impiego di due ambulanze e di un fuoristrada propri, «con cui - spiega Gilberto Zorzetto, presidente dell’associazione marenese- garantiremo anche la logistica e i collegamenti ai mezzi di soccorso
sanitario».
Miglior regalo non poteva farsi la P.C. per il suo ventennale; assieme alla Croce Verde di Montebelluna ed
all’Associazione volontari di Protezione Civile di Casale sul Sile è stata prescelta come rappresentante sul
territorio della provincia di Treviso dell’Anpas (Associazione nazionale pubbliche assistenze) e della
Protezione Civile nazionale. (TB)
pini nel bellunese
I tedofori diocesani saranno protagonisti anche
sabato 21, quando la Fiaccola correrà in provincia
di Belluno. Tra le montagne natie correrà Roberto
Zandonella, oggi vittoriese d’adozione e maestro
di sci per la Nottoli, in gioventù medaglia d’oro nel
bob a quattro alle Olimpiadi invernali di Grenoble 1968
Nel tratto finale, tra
Longarone e Belluno, saranno gli Alpini delle province di Belluno e Treviso
ad alternarsi nel portare
la Fiaccola. Prima quelli
della sezione di Conegliano e poi quelli di Vittorio Veneto; fra questi anche Ettore Barel, classe di
ferro 1917, 89 anni da
sportivo compiuti il 15
gennaio. Gli Alpini di Vittorio trasporteranno la
Fiaccola a dorso di mulo.
A fianco del “sacro fuoco”,
infatti, trotteranno, per circa 1,5 km, cinque muli soldato del gruppo di Cappella Maggiore. Gli Alpini
della sezione di Vittorio animeranno anche il passaggio lungo Vittorio Veneto, con la distribuzione
di bandiere olimpiche al
pubblico. Sempre nella
tappa di Belluno, la fiamma verrà portata da Germano Bernardi di Villa di
Mel, finalista alla Paraolimpiadi di Atene, nella
specialità del lancio del disco.
Da Pasin a Pelos, nostri tedofori celebri
Non mancano i tedofori celebri neppure domenica 22: a San Vendemiano correrà Stefano Del
Piero, fratello di Alessandro; a Conegliano, in viale Italia, la pluricampionessa di bocce di Solighetto Ilenia Pasin; in via
Callalta a Treviso la sanfiorese Teresa Pelos, colonna dell’Associazione
contro le leucemie. Senza
dimenticare le glorie sportive trevigiane come il pallavolista Alberto Cisolla,
il cui turno sarà in Calmaggiore a Treviso.
Alberto Rosa
IL PERCORSO DELLA FIACCOLA
21 GENNAIO 2006:
LONGARONE (BL):
SS51. . . . . . . . . . . . .
Via Roma . . . . . . . . . .
SS51. . . . . . . . . . . . .
PONTE ALPI (BL):
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13.38
14.34
14.40
16.41
22 GENNAIO 2006:
VITTORIO VENETO:
SS51 via Nove Basso . . . .
SS51 Savassa. . . . . . . . .
SS51 Via della Sega. . . . .
via Marconi . . . . . . . . .
via Cavour . . . . . . . . . .
viale della Vittoria . . . . .
via Garibaldi. . . . . . . . .
piazza S. Francesco d'Assisi
via Garibaldi. . . . . . . . .
via Rizzera. . . . . . . . . .
via Matteotti. . . . . . . . .
SS51 . . . . . . . . . . . . .
piazza Fiume . . . . . . . .
via Caviglia . . . . . . . . .
via Menarè. . . . . . . . . .
Due Osterie . . . . . . . . .
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8.37
8.38
8.52
8.56
9.07
9.11
9.22
9.23
9.25
9.27
9.29
9.34
9.41
9.41
9.43
9.48
CONEGLIANO: . . . . . 9.56
SAN VENDEMIANO:
via Longhena. . . . . . . . . 10.34
parcheggio discount . . . . . 10.40
CONEGLIANO:
via Longhena. . . . . . . .
viale XXIV Maggio . . . . .
via Trento e Trieste . . . .
via Madonna . . . . . . . .
via XI Febbraio . . . . . .
corso Mazzini. . . . . . . .
corso Vittorio Emanuele II
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11.10
11.11
11.21
11.22
11.24
11.26
11.27
via Cavour . . . .
via Garibaldi . . .
via Manin. . . . .
via Battisti . . . .
viale Istria . . . .
via Matteotti . . .
SS13 viale Italia .
SS13. . . . . . . .
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11.29
11.30
11.32
11.34
11.38
11.43
11.50
12.02
SAN FIOR:
SS13 via Europa. . . . . . . 12.13
CONEGLIANO: . . . . . 12.18
SAN FIOR:. . . . . . . . 12.21
GODEGA SANT'URBANO:
SS13 via Nazionale . . . . . 12.40
SS13 via Roma. . . . . . . . 12.55
sosta tecnica . . . . . . . . . 12.58
SS13 Pontebbana . . . . . . 14.01
ORSAGO:
SS13 Pontebbana . . . . . . 14.24
SACILE:
via Martiri Sfriso . . . .
viale XXV Aprile . . . . .
via Garibaldi . . . . . . .
piazza del Popolo . . . .
via Garibaldi . . . . . . .
viale Zancanaro . . . . .
S. Giovanni del Tempio .
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14.51
14.55
14.56
14.57
14.59
14.59
15.05
PORDENONE: . . . . . 16.24
TREVISO: . . . . . . . . . 18.48
e
L’AZiON
Quattro giovani tedofori vittoriesi. In alto,
da sinistra Erica Naibo, Francesca Naibo,
Silvia Lena. Sotto: Alessandro Lena.
Sport
Domenica 22 gennaio 2006
LE EMOZIONI DI UN TEDOFORO
ANONIMO FRA FEDE E SPIRITO OLIMPICO
Io e Olimpia
L
e regole del Comitato Olimpico sono
ferree: i tedofori, ad esclusione di quelli selezionati
da sponsor o altri canali
speciali, non possono rilasciare interviste prima del
loro momento di gloria. Se
il Comitato Olimpico se ne
accorge, non corrono più
con la Fiaccola. Non volendo mettere nei guai nessuno, ma mantenendo la
giornalistica ed umana curiosità di scoprire cosa s’agita nell’animo di un tedoforo, abbiamo raccontato la storia di due tedofori
padre e figlio (nell’altro articolo) e raccolto le dichiarazioni anonime di uno dei prescelti per dome-
nica 22.
Come è stato scelto?
«Non so precisamente
come si sia svolta la selezione. Nel mese di novembre ho saputo per caso che la fiamma olimpica
sarebbe passata per la mia
zona. Sbirciando sul sito
ho letto che circa un terzo
dei teodofori sarebbero
stati scelti tra la gente comune e mi sono registrato.
Probabilmente il numero
degli iscritti non era così
elavato, o forse ho avuto
molta fortuna, di certo sono state prese in considerazione alcune righe in cui
si chiedeva ad ogni tedoforo di esprimere “cos’è
per te lo spirito olimpico?”»
NUMEROSE LE INIZIATIVE
le competizioni sulla neve
e sul ghiaccio all’epoca
della Olimpiade cortinese,
ma anche fotografie inedite, autografi, distintivi,
diplomi e striscioni, e numerosi oggetti personali
di ex atleti e testimoni dell’evento. In mostra, anche
i plastici in legno del
Trampolino ‘’Italia’’a Zuel,
dello Stadio della Neve a
Campo di Sotto (una struttura provvisoria realizzata
appositamente per le gare
di fondo ) e della pista di
bob di Ronco.
L’evento è stato organizzato dalla GIS (gestione impianti sportivi); l’ideazione e l’allestimento
sono stati curati da Rossella Reale; la meticolosa
raccolta del materiale esposto è stata coordinata
da Patrizia Siorpaes, ex atleta azzura.
Sergio Cugnach
A cinquant’anni
dai Giochi di Cortina
“P
er la prima volta
in ventisette secoli la fiamma di Olimpia
sosterà e arderà su terra italiana: l’accoglierà la
bianca, scintillante conca
di Cortina, facendole corona della sua regale maestà dolomitica”. Cosi iniziava il suo articolo il direttore della Gazzetta dello Sport il 26 gennaio
1956, il giorno tanto atteso in cui presero avvio i
VII Giochi Olimpici Invernali , quelli di Cortina
d’Ampezzo, i primi in Italia.
E dal 23 al 29 gennaio
Cortina celebrerà il cinquantesimo anniversario
delle Olimpiadi Invernali
con una Settimana Olimpica ricca di eventi, fra cui
l’arrivo della fiaccola olimpica previsto proprio
per il 26 gennaio.
Ma i festeggiamenti sono già iniziati con l’apertura della mostra “Cortina Olimpica”. La mostra,
allestita al piano terra del
vecchio municipio, è un
tuffo nel passato, un’occasione sicuramente unica
per rivedere in un significativo percorso espositivo, materiali, documenti
storici e cimeli sportivi
(come la fiaccola olimpica) di un memorabile evento sportivo per l’Italia
intera. L’Olimpiade di Cortina fu il segnale della nostra rinascita sportiva, dopo le tragedie della seconda guerra mondiale.
Fu la prima Olimpiade della televisione. Fu soprattutto l’Olimpiade del ragazzo austriaco Toni Sailer che a Cortina vinse
ben tre ori nelle tre discipline di sci alpino. Le uniche medaglie italiane arrivarono dal bob, un oro
e due argenti.
Nelle numerose bacheche s’ammirano vecchi sci
in legno, occhiali, pattini
per il ghiaccio, abbigliamento sportivo in uso nel-
A KIRUI IL “CITTÀ
DELLA VITTORIA”
V
engono da lontano i vincitori del
21° cross “Città della Vittoria”.
Fra gli uomini, in un ordine d’arrivo monopolizzato dai podisti africani, con il
tempo di 30’59”si è imposto il keniano Eliud Kibet Kirui, che ha preceduto il connazionale Jackson Kiprono Kirwa e l’ugandese Wilson Kipkemei Busienei. È
cittadina del Bahrein, ma di origini keniane, la vincitrice della gara femminile.
Karima Jassem Saleh ha battuto l’ottima
padovana Rosanna Martin delle Fiamme
Oro. Ben 920 gli atleti al via dagli esordienti ai master, compreso un bel gruppo di partecipanti alla non competitiva.
P
Cosa prova a diventare, come tedoforo,
parte della storia dei
Giochi Olimpici?
«Indubbiamente una
grande emozione. Non sono mai stato un atleta, ma
credo che le Olimpiadi appartengano davvero ciascuno di no. Quanto poi ad
entrare nella storia, credo
che questo riguardi solo
gli atleti. Penso che il sentimento predominante sia
la consapevolezza di contribuire a un evento mondiale, senza confini. La
fiamma che porterò attraversa tutte le regioni d’Italia e idealmente abbraccia
i cinque continenti rappresentati dai cerchi olim-
ritorna tedoforo. Correrà
domenica 22, da piazza
Fiume all’incrocio per il
cimitero di San Giacomo.
Possamai è ancora in
piena forma: ha conservato il vizietto dello sport,
ed in particolare dello sci.
Accompagna i
ragazzi della
Nottoli
in
montagna per
gli allenamenti, e ne approfitta per sciare. Anche per
questo è proprio nella bacheca della sede della Nottoli sciistica, in
viale della VitIl vittoriese Ottorino Possamai, tedoforo per due Olimpiadi. toria a Vittorio
Veneto, che è
che vittoriesi”: era il 1956, esposta la fiaccola che
la fiaccola andava da Tre- Possamai portò nel 1956.
viso e Montebelluna, e
Quella del 2006, invepassò per un tratto anche ce, passerà da Ottorino al
dall’uno all’altro dei due 35enne figlio Massimiliastudenti selezionati a Vit- no, approdato alla mountorio Veneto. Uno era Ma- tain bike-mania dopo una
rio Lazzarin. oggi medico gioventù polisportiva:
a Verona; l’altro il Possa- sarà lui il tedoforo dal cimai, alunno del Collegio mitero di San Giacomo in
Dante, brillante nell’atle- poi. Si era messo in lista
tica. Un chilometro cia- al Comitato Olimpico anscuno.
che il secondo figlio MiCinquant’anni dopo, le chele, ma non è fra gli eOlimpiadi invernali ritor- letti.
nano in Italia, e Ottorino
Tommaso Bisagno
Ottorino Possamai,
ovvero il bitedoforo
L
o stesso, graditissimo, regalo per il diciottesimo e per il sessantottesimo compleanno.
Una fiaccola accesa.
Ma il beneficiario, Ottorino “Oti” Possamai, da
25 anni residente a Vittorio ma nei secoli fedele alla natia Cison, non è un
piromane.
È un bitedoforo.
Ce lo ha fatto scoprire,
con la consueta gentilezza, Ido Da Ros. Della prima corsa olimpica dell’amico Oti ha parlato in un
volume delle sue “Crona-
nche le comunità del Veneziano hanno partecipato
alla festa collettiva del passaggio della Fiamma Olimpica. Mercoledì scorso, lungo il percorso che ha condotto il simbolo della continuità olimpica da San Donà
di Piave a Portogruaro sulla direttrice Venezia - Trieste,
la Fiamma ha prima lambito Fossà, quindi ha attraversato Ceggia e Rivazancana, infine è transitata vicino a
Sant’Anastasio (frazione della trevigiana Cessalto).
roseguono i corsi destinati a chi vuole affrontare le vette innevate e fanno
capolino nuove entusiasmanti gite e avventure escursionistiche a perdifiato.
Conegliano. Domenica 22 c’è la gita con le ciaspe in Cansiglio. Martedì
24 alle 21 nella sede sociale proiezione
di “Haute Route Sciaplinistica del Silvretta”. La scuola “Ornella Rosolen” e
le sezioni di Conegliano e Vittorio Veneto domenica 22 provano sul campo le
tecniche di salita e di discesa; il 25 alle
21 a Conegliano lezione di topografia e
orientamento. L’appuntamento con i
corsi di discesa e fondo per ragazzi è in
Cansiglio sabato pomeriggio.
Vittorio Veneto. Domenica si va alla conquista del Picco di Vallandro
deali in un ottica libera da
clericalismi e strumentalizzazioni.
Lo sport è impegno,
crescita, voglia di superare i propri limiti. Anche se
non mancano gli esempi in
cui la competizione spinta
all’eccesso dà luogo a imbrogli e sopraffazioni.
Gli ideali ci trovano tutti d’accordo, ma non servono a nulla finché non
hanno una ricaduta concreta. Nel vangelo non troviamo ideali astratti ma un
esempio da seguire.
La nostra realtà locale
presenta mille facce, c’è un
volontariato attivissimo e
diffuso ma non manca chi
guadagna sul lavoro e l’idealismo dei volontari.
Vorrei che tutti coloro che
sono impegnati nella realtà
sportiva si lasciassero interrogare dalla fiamma olimpica, ne facessero un
monito a tener fede agli impegni presi e alle proprie
radici».
LA PRIMA VOLTA NEL 1956
LA FIACCOLA NEL VENEZIANO:
L’omaggio di Ceggia
A
pici... Viene voglia di tirarsi su le maniche e darsi da
fare per rendere il mondo
davvero più unito e cancellare le ingiustizie che ci
dividono».
Cosa rappresenta, secondo Lei, il simbolo
della Fiaccola oggi?
Lo spirito olimpico è
solo una consuetudine
che ricorre ogni quattro
anni o è possibile ritrovare gli ideali di lealtà,
spirito di appartenenza,
sana competizione e volontà di partecipazione
anche nella nostra
realtà locale?
«Non è una vuota consuetudine, ma quando si
parla di valori bisogna fare
molta attenzione per non
cadere in un buonismo ingiustificato. Per me è impossibile parlare di fratellanza, lealtà, pace senza
parlare di fede. Lo spirito
olimpico è vivo e presente, è un ottima occasione
per condividere questi i-
35
A SCUOLA DI ALPINISMO
(2839 m). La partenza è alle 6.30 dalla sede Cai.
Cordignano. Il Gruppo amici della
montagna Nino Lot propone per domenica una gita al Lago Morto e un giro della Val Lapisina. Si parte da Cordignano
alle 9.30. Informazioni: tel. 0438-999111
Pieve di Soligo. La scuola di sci alpinismo Messer dà appuntamento ai suoi
corsisti giovedì 26 alle 21 alla sede Cai
per la lezione teorica di tecnica di discesa. Sabato 21, invece, si terranno le lezioni pratiche di tecniche di progressione e le prove dinamiche di trattenuta in
rifugio.
San Polo di Piave. Sabato 21 alla se-
de sociale lezione di
scala delle difficoltà
e chiamata del Soccorso Alpino; domenica 22 lezione pratica di salita su cascata di media difficoltà; mercoledì 25 nozioni teoriche di
storia e sviluppi dell’arrampicata su
ghiaccio.
Sacile. Venerdì 20 alle 20.45 all’ex
chiesa di San Gregorio conferenza su
“Il forte austriaco Tre Sassi in Valparola, oggi museo della grande guerra
sulle Dolomiti 1915/1917”.
Fregona. Al circolo di Sonego mercoledì 25 alle 20.45 c’è la proiezione del
film di Franco Michieli “La via invisibile”, nell’ambito della rassegna “Densiloc 2006”.
Angela Deganis