quattro fujicolor d`avanguardia
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NEGATIVE COLORE QUATTRO FUJICOLOR D’AVANGUARDIA Pellicole per fotografi esigenti. Ecco le Fujicolor 160 NPS Professional, 160 NPC Professional, 160 NPL Professional, 400 NPH Professional. Presentiamo i risultati delle sperimentazioni che abbiamo condotto su alcune pellicole Fujicolor, negative colore, di recente fabbricazione. Si tratta di materiali professionali di clas- Il gruppo delle nuove negative colore in prova. se elevata, di notevole interesse per professionisti e fotoamatori esi- sciando che l’impianto di lavorazione efgenti. La gamma che consideriamo è am- fettuasse in automatismo le correzioni di pia e si è arricchita da poco della versione esposizione e di colore. Correzioni che norNPC 160, pellicola di notevole interesse malmente sono attuate dai laboratori per per la fotografia commerciale, che affian- portare le stampe, anche quando tratte da ca la apprezzata NPS 160 proponendo una negativi sovra o sotto esposti, ai migliori risultati possibili. È un comportamento che, resa più contrastata e vivace. Per la prova abbiamo utilizzato una foto- nella pratica, porta a disporre di una laticamera Fujica 6x4.5cm; il trattamento del- tudine di esposizione molto estesa. In ogni le pellicole è stato effettuato presso il la- caso i risultati si sono dimostrati eccellenboratorio della stessa Fuji dopo avere per- ti. fettamente tarato l’impianto con le speci- Le riprese della modella e del modello, enfiche strip di controllo. Dunque: l’intera trambi con in mano la tavola di check dei “filiera” di sperimentazione è stata carat- colori, sono state eseguite in studio alla luterizzata dalla certezza di essere integral- ce di un bank. Non è stato volutamente immente secondo gli standard della casa ma- piegato, in opposizione al bank, il pannello di schiarita che normalmente si preferidre. Al momento della stampa, ci si è poi mes- sce utilizzare in questi casi e che è ritenusi nelle condizioni operative standard, la- to sempre indispensabile nella fotografia di ritratto. Questa decisione è stata presa allo scopo di mantenere comunque un alto contrasto tra aree illuminate ed aree in ombra, una situazione utile per semplificare le successive misurazioni di laboratorio. Le immagini sperimentali sono state scattate in studio con illuminazione flash ed è stato effettuato quello che si potrebbe definire un bracketing esteso. Ovvero sono state variate le regolazioni di esposizione in modo da sovresporre e sottoesporre intenzionalmente, in misura davvero considerevole, i diversi fotogrammi. Grazie al sistema di dorso di registrazione dati di cui è dotata la Fujica 6x4.5 che è stata impiegata nelle prove, a margine di ogni negativo sono risultate impresse le cifre dei valori di ripresa ai quali l’apparecchio ha scattato, indicazioni utilissime per l’analisi successiva dei negativi. Fujicolor 160 NPS Professional È una pellicola negativa colore tarata per Vecchia e nuova formulazione nella sensibilità cromatica delle pellicole: la differenza è evidente sulle nuove emulsioni che si presentano con bianchi più puliti in presenza di luci “difficili” come quelle al neon. Il grafico mostra l’evoluzione tecnologica avvenuta in casa Fuji negli ultimi tempi: è importante osservare come i tecnici si siano sforzati di spostare verso sinistra la curva del rosso, per ricondurla ad una “sensibilità” più vicina a quella tipica dell’occhio umano. Il risultato è stato di ottenere una riduzione della comparsa di impreviste dominanti cromatiche quando si fotografa in presenza di luce ambiente sfavorevole, ad esempio luce fluorescente (che di solito dà luogo ad una dominante verdastra). la luce diurna. È stata espressamente studiata per dare il meglio di sé con tempi di esposizione abbastanza rapidi. È consigliata per riprese di tipo commerciale o per fotografia di matrimonio quando si opera in esterni, con luce diurna, e anche per le riprese con il flash. Si serve della nuova tecnologia che prevede un quarto strato fotosensibile, per una elevata fedeltà cromatica. La particolare taratura cromatica compensa bene le dominanti dovute alla luce fluorescente, che viene resa senza un particolare eccesso di toni verdastri. Per questa sua particolare capacità è una pellicola consigliata anche per riprese industriali e per foto di architettura. La grana è fine, per merito di granuli tipo Fuji “Sigma” ottenuti con procedimenti ormai ben collaudati di accrescimento controllato. Sono stati impiegati due copulan- ti particolari, giallo e DIR-magenta-V, al fine di assicurare una elevata stabilità dei colori dell’immagine, nel tempo. L’impiego di un quarto strato fotosensibile è sicuramente a favore della riproduzione di colori viola e verdi, questi ultimi da sempre un vanto in casa Fuji ed ora più finemente graduati. È migliorata anche la resa del tono pelle. Fujicolor 160 NPC Professional È l’ultima nata della categoria. Si tratta di una pellicola analoga alla versione NPS ma caratterizzata da una maggiore vivacità di contrasto, abbastanza elevato. È insomma frutto di un progetto ambizioso, che punta a rendere in modo naturale i toni di colore dell’incarnato: particolarità sempre gradita ma non facilmente raggiunta da emulsioni che, nello stesso tempo, vogliano porsi come pellicole molto vivaci, ap- punto in grado di esaltare il contrasto. I progettisti hanno studiato questa emulsione con particolare attenzione e sono giunti ad un risultato notevolmente apprezzabile, per il quale la pellicola è in grado di garantire la corretta registrazione sia dei particolari a “tono alto”, sia di quelli a “tono basso”, in ombra. Quanto ai campi di impiego che si possono raccomandare al fotografo, si può dire che questa emulsione è consigliabile per fotografia di ritratto ma soprattutto per foto professionale di tipo beauty, o per la moda, quando si desiderino ottenere risultati d’effetto. La casa fabbricante la indica come pellicola molto adatta al ritratto, all’impiego fashion, alla fotografia commerciale. Ottima la resa dei grigi. Molto ampia la latitudine di posa. Annotiamo che la resa dei grigi è interessante per l’estesa gradazio- La colonna centrale, verticale, mostra tre scatti eseguiti su pellicola Fujicolor NPC 160 Professional. Qui a destra, una foto sovraesposta di 1.5 stop. L’incarnato è leggermente più chiaro e tendente a toni freddi ma la resa complessiva dell’immagine è ottima. NPC 160 +1.5 STOP Una ripresa, qui sotto, con pellicola Fujicolor NPH 400 Professional. È uno scatto eseguito su pellicola di alta sensibilità e perciò, per definizione, caratterizzata da una contrasto piuttosto vivace. Come si può notare l’equilibrio dei colori è molto buono e la resa dell’incarnato è realistica. Una vera pellicola adatta ad un impiego universale, anche grazie alla finezza di grana. Al centro, lo scatto con l’esposizione corretta, con colori bene equilibrati. La pellicola nasce come emulsione ad alto contrasto, per immagini dai toni molto vivaci ma rende bene anche con sfumature abbastanza tenui. NPS 160 Qui sopra, un risultato ottenuto con la Fujicolor NPS 160 Professional, ottima pellicola professionale capace di una restituzione delicata dei toni. Le tre foto disposte orizzontalmente in questo schema sono state tutte eseguite con la medesima regolazione esposimetrica (quella ritenuta corretta dall’esposimetro), su pellicole diverse, Si apprezzano differenti rese cromatiche, proprie delle pellicole. NPC 160 NPH 400 NPC 160 - 2 STOP A sinistra, il risultato ottenuto da uno scatto sottoesposto di due diaframmi rispetto alla esposizione ritenuta esatta ma poi corretto in laboratorio al momento della stampa. La pellicola utilizzata è la Fujicolor NPC 160 Professional e la tonalità dell’incarnato è risultata gradevolmente più calda. La flessibilità delle nuove pellicole in termini di estensione della latitudine di posa è davvero grande ed è di considerevole aiuto al fotografo perché consente di ottenere sempre risultati soddisfacenti. SENZA CORREZIONE L’EFFETTO DELLA CORREZIONE DEL MINILAB Due immagini, su pellicola Fujicolor NPS 160 Professional. A sinistra si vede il risultato ottenuto senza attivare la correzione automatica del minilab che ha eseguito la prova colore. A destra il risultato corretto. Molto buono il dettaglio. Pellicola Fujicolor NPH 400 Professional. A sinistra, la ripresa non filtrata dalla correzione automatica del minilab. A destra la versione corretta, dove è rimasto comunque un residuo di leggera dominante rossa, quella che in gergo si dice anche “dominante motivo” riflessa dal maglioncino indossato dalla modella. Ancora una coppia di scatti con pellicola Fujicolor NPH 400 Professional. Nonostante l’alta sensibilità della pellicola si nota che la capacità di rendere bene i dettagli è elevata e questa emulsione può giocare il ruolo di pellicola universale. A sinistra, uno scatto sovraesposto, non corretto dal minilab. A destra, lo stesso negativo correttamente filtrato. Due riprese con l’ultima nata, la Fujicolor NPC 160 Professional, progettata espressamente per un contrasto elevato. A sinistra lo scatto non corretto dal minilab, a destra la versione corretta tratta dallo stesso negativo. È una pellicola molto interessante e flessibile. CON CORREZIONE LA GRANA ALLA PROVA DEL MICROSCOPIO Le immagini sono fotomicrografie dei negativi di tre pellicole. Sono state scattate riprendendo l’angolo del quadratino grigio sul bordo della tavola Machbeth dei colori, sorretta dalla modella, operando ad ingrandimento 50x. Fujicolor NPS 160 Professional. Resa molto omogenea della grana, ben distribuita e non troppo percettibile. Buono il contrasto di bordo, anche se leggermente inferiore a quello della pellicola NPH 400. Fujicolor NPH 400 Professional. Sembra impossibile ma questa 400 ISO dimostra una grana molto vicina a quella della NPS 160, cioè non molto evidente. Un risultato di prestigio per una pellicola di uso generale. ne di toni che riesce a restituire ed è fedele nella riproduzione delle tinte anche se operativamente si scivola verso una leggera sottoesposizione o una sovraesposizione: un risultato apprezzabile, per un prodotto destinato all’uso professionale. La grana è particolarmente fine. La spiegazione può essere cercata nella sensibilità ISO (160 ISO) non particolarmente spinta ma è anche perché, ed il merito è indiscutibile, sono stati utilizzati i cristalli tipo “Sigma”, ad accrescimento controllato, adottati da Fuji come elementi “tabulari” nell’emulsione. Dal punto di vista della tecnologia costruttiva, sottolineiamo che è stato applicato anche qui il sistema a “quarto strato”. Si tratta di una ricetta che Fuji ha escogitato già da qualche tempo e che sta diffondendo su diversi suoi prodotti di recente formulazione. È una soluzione interessante soprattutto per rendere al meglio i più difficili toni di colore cyan e per controllare la graduazione dei verdi. Ottima la resa di questa pellicola anche in presenza di luce fluorescente, con ridotto effetto di dominante cromatica: si tratta di un comportamento che distingue le emulsioni di recente progettazione ed è possibile considerarlo un po’ la “firma” che autentica la modernità di questa realizzazione. Fujicolor 160 NPL Professional Fujicolor NPC 160 Professional. È l’ultima nata. La chimica qui è stata “spinta” in modo da esaltare al massimo l’effetto di bordo e quindi la differenza di contrasto tra aree chiare e scure. Ne deriva un’esaltazione dell’effetto grana ma anche una spiccata impressione di nitidezza. È la versione tarata per riprese in luce artificiale. Si tratta di una pellicola negativa colore di tipo Tungsten, bilanciata cromaticamente in modo da non presentare slittamenti eccessivi di colore in caso di pose anche molto lunghe. È raccomandata dalla casa fabbricante come un prodotto particolarmente utile per lavori di riproduzione, di laboratorio. È una pellicola progettata per fornire risultati di grana particolarmente fine, grazie anche all’impiego dei granuli Fuji “Sigma” (tecnologia a cristalli ad accrescimento controllato). Anche in questa pellicola sono stati utilizzati i copulanti particolari, quello giallo e quello che Fuji descrive come DIR-magenta-V, per migliorare sensibilmente la stabilità dei colori dell’immagine, nel tempo. Il fabbricante sottolinea gli sforzi fatti per rendere questa emulsione una pellicola “Real Tone Technology”, ovvero molto adatta a compensare possibili slittamenti cromatici causati da dominanti determinate dal tipo di illuminazione. L’uso di un quarto strato fotosensibile è an- SCHEDA TECNICA Fujicolor NPL 160 Professional Fujicolor NPH 400 Professional Granularità diffusa È l’indice che esprime la grana apparente delle pellicole. Il rilevamento viene effettuato con un microdensitometro con apertura di misura da 48 µm di diametro, ingrandimento 12x. Il valore è risultato pari a 4. Granularità diffusa È l’indice che esprime la grana apparente delle pellicole. Il rilevamento viene effettuato con un microdensitometro con apertura di misura da 48 µm di diametro, ingrandimento 12x. Il valore è risultato pari a 4. Potere risolvente Con contrasto 1,6:1 è uguale a 63 linee/mm Con contrasto 1000:1 è uguale a 125 linee/mm Rilevamento MTF a 50 linee/mm, in luce blu, si mostra il valore pari a 63% Potere risolvente Con contrasto 1,6:1 è uguale a 50 linee/mm Con contrasto 1000:1 è uguale a 100 linee/mm Rilevamento MTF a 50 linee/mm, in luce blu, si mostra il valore pari a 46% Note particolari La pellicola è progettata in modo specifico per dare il meglio di sé con tempi di otturazione da 1/30s a 2 seconti interi. Sottolineiamo il fatto che si tratta di una pellicola per luce artificiale, ovvero tarata per una temperatura di colore di 3200 Effetto Schwarzchild, ovvero difetto di non Kelvin. Se si adopera la pellicola in luce diurna, si consiglia l’uso di un filtro di correzione 85B. reciprocità Da 1/4s ad 1s, non sono necessarie correzioni. A 2 secondi è opportuno aumentare l’esposizio- Effetto Schwarzchild, ovvero difetto di non reciprocità ne di 1/2 diaframma. Con posa di 4s, aumentare l’apertura di diaframma di +1/2s Correzioni cromatiche In situazioni di neve, riprese aeree, paesaggi mol- Con posa di 16s, aumentare l’apertura di diato aperti e vedute a grande distanza, è opportu- framma di +1s Con posa di 32s, aumentare l’apertura di diano operare con un filtro skylight 1 A. In paesaggi aperti con tendenza a toni azzurri framma di +1s (tempo atmosferico leggermente nuvoloso) è consigliato l’impiego di un filtro tipo 2C (filtro di compensazione cromatica). Con scene ad alta temperatura di colore, cielo nuvoloso, paesaggi e ritratti all’aperto e in ombra scoperta, è consigliato l’uso di un filtro 81 A. Con scene a bassa temperatura di colore, ritratti di primissimo mattino o pomeriggio inoltrato (toni caldi), si raccomanda l’uso di un filtro 82 A. Note particolari È una pellicola tarata per luce diurna. In situazioni di bel tempo, panorami aperti e lontani, si consiglia un filtro 2 C. In scene molto luminose, paesaggi innevati, vedute al mare, scene aeree e paesaggi aperti, si suggerisce l’uso di uno skylight 1 A. Con scene ad alta temperatura di colore, dovuta ad esempio al cielo coperto, oppure in ritratti in ombra scoperta, si suggerisce l’uso di un filtro 81 A. Con scene a bassa temperatura di colore, di primissimo mattino o pomeriggio inoltrato, si suggerisce l’uso di un filtro 82 A. za esasperare le dimensioni della grana. Certo, in termini di grana la differenza rispetto alle versioni 160 ISO si nota. Tuttavia, questo incremento sulla 400 ISO è contenuto e ciò ci fa piacere: la sensibilità 400 ISO sta affermandosi sempre di più come pellicola di uso universale in moltissime occasioni di fotografia di cerimonie e di ritratto, con sicuri vantaggi operativi. La gradazione tonale è estesa. I grigi sono ben bilanciati. La latitudine di esposizione è considerevolmente ampia, secondo la tendenza che ormai accomuna tutte le pellicole moderne della categoria negativo colore. È una pellicola che Fuji propone come strumento specifico per la fotografia di ritratto. È in grado di fornire risultati molto buoni anche quando si opera in condizioni di illuminazione relativamente scarsa e non si vuole rinunciare a scattare a luce ambiente. Sopporta bene contrasti estremi, dal bianco della sposa al tono scurissimo della marsina dello sposo. In questa emulsione è stata adoperata la tecnologia dei granuli “super-esagonali” per minimizzare l’effetto grana. Si può dire che sono state qui trasferite, in fase di produzione, le positive esperienze messe a punto nella realizzazione della prima Fujicolor Reala. Sono stati adottati elementi DIR (Developing Inhibitor Release) per migliorare la “pulizia” dei colori ed è nuovo il copulante cyan. Fujicolor NPS 160 Professional Fujicolor NPC 160 Professional Granularità diffusa È l’indice che esprime la grana apparente delle pellicole. Il rilevamento viene effettuato con un microdensitometro con apertura di misura da 48 µm di diametro, ingrandimento 12x. Il valore è risultato pari a 4. Potere risolvente Con contrasto 1,6:1 è uguale a 63 linee/mm Con contrasto 1000:1 è uguale a 125 linee/mm Rilevamento MTF a 50 linee/mm, in luce blu, si mostra il valore pari a 63% Note particolari La pellicola è progettata in modo specifico per dare il meglio di sé con tempi di otturazione da 1/8 s in su (più veloci). che qui una testimonianza dello stato avanzato della tecnologia Fuji e rappresenta un punto a favore per la riproduzione dei colori viola e verde; è migliorata anche la resa del tono pelle. Fujicolor 400 NPH Professional Salire di sensibilità, soprattutto nelle emulsioni professionali, può suscitare qualche perplessità. Il fotografo infatti pensa subito alle difficoltà alle quali andrà incontro, alla possibile comparsa di una grana eccessiva, ai contrasti esasperati. È diffidente. Adoperando questa pellicola Fujicolor, però, i timori vengono subito ridimensionati. La pellicola è molto bene equilibrata, l’emulsione, per progetto, punta ad una resa molto bilanciata dei toni pelle pur sen- Effetto Schwarzchild, ovvero difetto di non reciprocità Con tempi da 1/4000s ad 1 secondo intero, non occorre alcuna correzione, né di compensazione colore e nemmeno in termini di correzione cromatica. Con il tempo di 4 secondi interi si consiglia una correzione in sovraesposizione di +1/2 diaframma. Con posa di 16 secondi interi, si suggerisce una compensazione di esposizione pari a +1 diaframma. Maurizio Capobussi Foto di Gerardo Bonomo e di Edo Prando