Stagione Teatrale 2012-2013

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Stagione Teatrale 2012-2013
Fondazione Toscana Spettacolo
Comune di Barga
Stagione Teatrale 2012-2013
Teatro dei Differenti
Barga
venerdì 16 novembre, ore 21.15
martedì 15 gennaio, ore 21.15
sabato 23 febbraio, ore 21.15
Maria Amelia Monti
Gianfelice Imparato
Valerio Santoro
TANTE BELLE COSE
Claudio Santamaria
Filippo Nigro
OCCIDENTE
SOLITARIO
SETTEMILANOVECENTO MELI
di Edoardo Erba
regia Alessandro D’Alatri
produzione La Pirandelliana
storia di Sof’ja e Lev Tolstoj
drammaturgia e regia
di Lorenzo Maria Mucci
produzione Altredestinazioniteatro
di Martin Mcdonagh
regia di Juan Diego Puerta Lopez
produzione compagnia Gli Ipocriti
Progetto Regionale patto per il
Riassetto del Sistema Teatrale della Toscana
domenica 2 dicembre, ore 21.15
giovedì 24 gennaio, ore 21.15
martedì 5 marzo, ore 21.15
Ascanio Celestini
DISCORSI
ALLA NAZIONE
Angela Finocchiaro
Michele Di Mauro
OPEN DAY
Daniele Pecci
Federica Di Martino
SCENE DA UN
MATRIMONIO
studio per uno spettacolo presidenziale
produzione Fabbrica
sabato 15 dicembre, ore 21.15
LA CANTATRICE
CALVA
di Eugène Ionesco
regia di Massimo Castri
produzione Teatro Metastasio Stabile della
Toscana
di Walter Fontana
regia di Ruggero Cara
produzione Agidi
di Ingmar Bergman
regia di Alessandro D’Alatri
produzione Teatro Stabile d’Abruzzo
mercoledì 6 febbraio, ore 21.15
Paolo Rossi
L’AMORE
È UN CANE BLU
sabato 16 marzo, ore 21.15
Veronica Pivetti
Alessandro Nidi
TÊTE Á TÊTE
produzione La Corte Ospitale
passioni stonate
testi di Giovanna Gra
produzione Parmaconcerti
Biglietteria
Prezzi abbonamenti
platea, palco I° e II° ordine centrale intero € 120,00 ; ridotto €
110,00
palco I° e II° ordine laterale intero € 100,00, ridotto € 90,00
palco III ordine: intero € 80,00, ridotto € 70,00
Prezzi biglietti
platea, palco I° e II° ordine centrale intero € 20,00; ridotto € 18,00
palco I° e II° ordine laterale intero € 17,00, ridotto € 14,00
palco III° ordine intero € 13,00, ridotto € 10,00
Speciale Teatro Giovani (18-30 anni),
3 ingressi a scelta sui 9 titoli in cartellone € 36,00
Tutti gli spettacoli iniziano alle 21.15. Apertura biglietteria
un’ora prima (telefono 0583724505)
Info
Campagna abbonamenti
fino a sabato 27 ottobre per il rinnovo dei vecchi abbonamenti, da lunedì 29 ottobre a sabato 10 novembre per i
nuovi abbonamenti
Teatro dei Differenti
Vicolo del Teatro, 1
55051 Barga (Lu)
Tel. 0583 724505 - Fax 0583 723745
Info, sottoscrizione abbonamenti e
prevendita biglietti
Ufficio Cultura via di Mezzo 45, Barga (LU)
tel. 0583 724791 - 0583 724770 fax 0583 723745
dal lunedì al sabato dalle 9 alle 13;
[email protected]
Comune di Barga
Ufficio Cultura - via di Mezzo, 45 - Barga (LU)
Tel. 0583 724791 - 724770
Fax 0583 723745
dalle 9.00 alle 13.00
[email protected]
Si ringrazia l’Istituto Professionale Alberghiero
“Fratelli Pieroni” di Barga
www.comune.barga.lu.it
www.fts.toscana.it
Comune di Barga
Teatro dei Differenti
è anche su Facebook e Twitter
Il programma potrebbe subire variazioni
Fondazione Toscana Spettacolo
Comune di Barga
Stagione Teatrale 2012-2013
Teatro dei Differenti
Barga
Comune di Barga
Teatro dei Differenti - Barga
Trecentotrenta anni fa, era il 23 aprile 1668, si costituiva
a Barga, fra i rappresentanti delle famiglie più in vista del
paese, un’Accademia denominata degli Indifferenti, nome
trasformatosi pochi anni dopo in Accademia dei Differenti.
Scopo degli Accademici era quello di incrementare la passione per il teatro e la cultura in generale.
Nel 1689 fu costruito un piccolo teatro che cento anni dopo
(1793) venne abbattuto e ricostruito. I lavori furono diretti
dal lucchese Michele Lippi. All’interno vennero realizzati
tre ordini di palchi e le decorazioni furono eseguite sotto la
direzione del Cav. Francesco Fontanesi, pittore e scenografo teatrale noto in tutta Italia. Nella giornata inaugurale,
tenutasi il 19 luglio 1795, appena due anni dopo l’inizio dei
lavori, fu rappresentato “Il matrimonio segreto” di Cimarosa e l’opera buffa “Giannina e Bernardone” dello stesso
autore. Nel 1911, il 26 novembre, Giovanni Pascoli, vi pronunciò il famoso discorso “La grande proletaria si è mossa”.
L’attività del Teatro dei Differenti vive poi stagioni di grandi
rappresentazioni, feste di grande risonanza con la partecipazione della gente di tutta la Valle. Dal 1967, il teatro,
torna a vivere una intensa e prestigiosa attività lirica e
concertistica.
Restituito all’antico splendore e riaperto nel 1998, dopo
importanti lavori di recupero iniziati dall’Amministrazione
Comunale negli anni ottanta, oggi il Teatro dei Differenti
prosegue il suo prestigioso cammino nel mondo della cultura così come indicato dai nostri antichi predecessori.
redazione dei testi a cura di Tommaso Chimenti e Gabriele Rizza
venerdì 16 novembre, ore 21.15
Maria Amelia Monti
Gianfelice Imparato
TANTE BELLE COSE
una commedia di Edoardo Erba
regia di Alessandro D’Alatri
con Valerio Santoro, Carlina Torta
musiche di Cesare Cremonini
scene di Matteo Soltano
costumi di Giuseppina Maurizi
luci di Adriano Pisi
produzione Associazione Culturale La Pirandelliana
Tante belle cose, l’ultimo lavoro di Edoardo Erba – autore teatrale
tra i più brillanti della sua generazione – getta uno sguardo poetico
sulle fragilità umane mettendo in scena con delicata ironia
i comportamenti dell’uomo moderno. Al centro della pièce
la nuova debolezza/malattia dell’individuo: l’accumulo indiscriminato di oggetti da cui non ci si può/vuole separare.
Un fenomeno presente anche in Italia, ma non ancora studiato,
molto diffuso invece in America dove si contano milioni di “hoarder” (letteralmente, accaparratori), che sono addirittura protagonisti di programmi televisivi.
Tante belle cose è una commedia garbata, divertente, delicata che
sottolinea la necessità di parlare di un tema serio, ogni giorno più
grave. Lo sguardo ironico sulle debolezze e sulle fragilità degli
esseri umani è quello di quattro attori che interpretano altrettanti personaggi ognuno colto nella propria solitudine: Orsina, la
“hoarder” in questione, ha il volto, la simpatia e la spontaneità di
Maria Amelia Monti (attrice di tante commedie e fiction televisive di grande successo), il personaggio di Aristide è affidato alle
suggestioni di Gianfelice Imparato; accanto a loro Valerio Santoro
(anche attore di cinema e televisione) e la toscanissima e divertente
Carlina Torta.
durata: 2h
domenica 2 dicembre, ore 21.15
Ascanio Celestini
DISCORSI ALLA NAZIONE
studio per uno spettacolo presidenziale
produzione Fabbrica srl
Attore, autore teatrale e cantautore, scrittore e anche regista di
cinema, ma soprattutto narratore o, per dirla col gusto della fiaba
incantatrice e del racconto calamitante, affabulatore. Ascanio
Celestini da anni occupa un posto a parte nel panorama teatrale
italiano perché supera la soglia del monologo come gesto e attitudine drammatica (una scuola che in Italia ha generato eccellenti
interpreti, veri numeri uno da Marco Paolini a Laura Curino, da
Moni Ovadia a Mario Perrotta) per farsi esso stesso riflesso mitico
della parola e condizione permanente dello stare in scena. Un
teatro, il suo, da sempre partecipato e partecipante, il mondo di
fuori e il mondo di dentro, l’eternità e la quotidianità, entrambe
riserve di caccia per la sua ineffabile esuberanza narrativa, che
da cronachista diventa surreale e da magica diventa concreta. Al
palmares di teatrante civile e militante, Ascanio aggiunge un nuovo tassello, esplosivo e riflessivo nella ricerca sui guasti e i malanni
della società contemporanea, avvilita dal conformismo e guastata
da un potere sempre più aberrante e dispotico. Una società che si
trincera dietro la petulante democrazia per inanellare un sopruso
dopo l’altro. I discorsi alla nazione di Celestini nascono da questa
dissonanza. Basta dirsi democratici per farsi assolvere dalla storia?
Il tiranno se ne sta chiuso nel palazzo. Non ha nessun bisogno
di parlare alla massa. Ma ogni tanto deve mostrarsi. Deve farsi
acclamare soprattutto nei momenti di crisi quando rischia di essere
spodestato. Celestini racconta “Ho immaginato alcuni aspiranti
tiranni che provocano ad affascinare il popolo per strappargli il
consenso e la legittimazione. Appaiono al balcone e parlano senza
nascondere nulla. Parlano come parlerebbero i nostri tiranni democratici se non avessero bisogno di nascondere il dispotismo sotto
il costume di scena dello stato democratico”.
durata: lo spettacolo debutta nel corso della stagione
sabato 15 dicembre, ore 21.15
LA CANTATRICE CALVA
di Eugène Ionesco
traduzione Gian Renzo Morteo
regia di Massimo Castri
in collaborazione con Marco Plini
con Mauro Malinverno, Valentina Banci
Fabio Mascagni, Elisa Cecilia Langone
Sara Zanobbio, Francesco Borchi
produzione Teatro Metastasio Stabile della Toscana
Diffidare delle imitazioni. L’assurdo a teatro è una cosa seria e
non basta l’etichetta a renderlo tale. Poi l’incipit fa scuola e la
semplificazione a volte è necessaria. Come dire o dirsi “kafkiano”.
Quando debuttò nel 1950 a Parigi, Théatre des Noctambules, La
Cantatrice chauve fece scandalo. Meglio, sorpresa: lo scandalo era
retaggio rumoroso da avanguardie prebelliche. E che senso aveva
quel girare a vuoto, quel dialogare ludico e beffardo, quel masticare inerzia drammatica come sale della vita che sfumava nel nulla
e distillava inquietudine? Chi sono quelle due anonime coppiette
inglesi, gli Smith e i Martin, figurine senz’anima che animano il
variopinto salottino borghese dell’idiozia e del conformismo? Era
il primo lavoro di Ionesco. Altri e altrettanto fortunati sarebbero
seguiti. Ma l’antiteatro ioneschiano già qui toccava l’apice per
invenzione linguistica, libertà verbale, indisciplina relazionale.
Su questo spartito di paradossi e deliri Castri classicamente lima
tempi e controtempi. L’inerzia dell’incompiutezza è il rituale di
un mondo senza risposta in attesa del baratro e finirci dentro può
essere divertente, assurdamente divertente.
durata: 1h 10’
martedì 15 gennaio, ore 21.15
Claudio Santamaria
Filippo Nigro
OCCIDENTE SOLITARIO
di Martin McDonagh
traduzione di Luca Scarlini
con Massimo De Santis e Azzurra Antonacci
scene di Bruno Buonincontri
costumi di Caterina Nardi
musica originale di Riccardo Bertini
disegno luci di Sergio Ciattaglia
regia di Juan Diego Puerta Lopez
produzione compagnia Gli Ipocriti
È un testo a tinte forti, crudo e crudele, questo dell’irlandese Martin McDonagh. Fotografa con acido realismo, non privo di ironia,
la vita di un piccolo villaggio dove a dominare sono la solitudine, il
disagio, l’indifferenza e dove si consuma il conflitto tra due fratelli,
reso ancora più acuto dalla recente morte del padre. Con loro, a
condividere questa disfatta quotidiana, questo fallimento esistenziale, in un fuoco di fila di vendette, litigi, recriminazioni e aggressioni (non solo verbali) sono una ragazza che si guadagna da vivere
vendendo whisky a domicilio e un giovane prete, fragile e alcolizzato, che cerca in qualche modo di porre un freno a questa deriva.
Il clima è tossico, l’atmosfera insostenibile, al limite dell’asfissia, un
corto circuito che si rinnova e non lascia un attimo di tregua. In
questo mondo crudele, aggressivo e disperato, il dramma diventa
una commedia nera, mentre la stravaganza e il delirio si tingono di
un umorismo eccentrico, cinico e spietato.
durata: 2h
giovedì 24 gennaio, ore 21.15
Angela Finocchiaro
Michele Di Mauro
OPEN DAY
di Walter Fontana
regia di Ruggero Cara
foto di Photomovie - Stylaz
produzione Agidi *
Piccole donne crescono. E quando lo fanno, i genitori non sono
mai pronti. Protagonista una coppia comune, quella della porta
accanto: lo sguardo stralunato e dinoccolato di Angela Finocchiaro
e la caparbia naturalezza liquida di Michele Di Mauro si incontrano, si scontrano in quella piccola grande rivoluzione che è la
perdita dell’innocenza da parte della prole. È un incontro-scontro
nel momento in cui i figli si proiettano verso il futuro, escono
lentamente dal guscio-casa-famiglia; un incontro-scontro nel momento in cui finisce l’infanzia e comincia l’adolescenza con tutte
le scoperte, i dolori, i cambiamenti. Open day è l’apertura, il giorno
fatidico quando i nodi vengono al pettine, quando finalmente ci si
guarda limpidi. È un punto di non ritorno affrontato con follia e
ironia, leggera profondità, con imbarazzo, rimettendo in discussione certezze date per assodate - matrimonio, marito, moglie,
figli - anche se tanto certezze poi alla fine non sono, dal momento
che sono in continuo cambiamento. Ma la vita va avanti, a tentoni,
a sprazzi, a strappi; rimanere indietro è normale, come cadere.
Tutto sta nel sapersi rialzare, anche se lo stile non è, molte volte,
perfetto.
durata: 1h 40’
mercoledì 6 febbraio, ore 21.15
Paolo Rossi
L’AMORE È UN CANE BLU
regia di Paolo Rossi
musiche composte e eseguite dal vivo
da Emanuele Dell’Aquila e I Virtuosi del Carso
produzione La Corte Ospitale *
Federico Fiumani con i suoi Diaframma cantava negli anni ‘80
che “l’amore segue i passi di un cane vagabondo”. Aveva ragione,
come ne ha, da vendere, il Paolo Rossi che nell’82 “non” segnava
gol a caterva nel Mondiale spagnolo. Il comico e il pensatore milanese che ha fatto della propria vita un romanzo ed è rimasto quasi
schiacciato sotto il peso dello strazio, le ferite realmente sanguinanti, il fardello di responsabilità che le parole - lette, scritte - una
volta vissute possono creare e provocare. Sul fondale le montagne
del Carso, un dettaglio importante, toccante, pungente e commovente, che Rossi sa bene come portare in scena con quella semplice
stralunatezza, quell’essere sopra le righe in maniera fortemente
autoironica, facendosi carico ora dell’italianità, adesso dell’umana
inettitudine: “Questo spettacolo è un diario, un disegno, diventerà un film, per ora è un concerto visionario popolare lirico e
umoristico, che narra di un tragico smarrimento e di una comica
rinascita”, racconta con il candore naif che lo contraddistingue. Si
tratta di mettere punti che non significhino “fine” ma ripartenza,
del coraggio nella sconfitta, senza far troppo caso, né conto, né
credito ai quattrini o alla paura che qualcuno vuole infondere per
la tranquillità sociale collettiva. Non al denaro, non all’amore, né
al cielo, diceva un altro grandissimo quarant’anni fa.
durata: lo spettacolo debutta nel corso della stagione
sabato 23 febbraio, ore 21.15
SETTEMILANOVECENTO
MELI
storia di Sof’ja e Lev Tolstoj
drammaturgia e regia di Lorenzo Maria Mucci
con Elisa Proietti e Luigi Ragoni
“la stanza di garza” e oggetti di scena
di Beatrice Meoni
produzione Altredestinazioniteatro
Che tipo di relazione fu quella fra Sof ’ja che diciottenne sposa Lev
Nikolaevicˇ Tolstoj? I diari che tenne dal 1862 (il matrimonio) al
1910 (la morte del marito) illuminano i diversi aspetti di un sodalizio familiare durato quarantotto anni e che fu messo a dura prova
dalla complessa e contraddittoria personalità del grande scrittore.
Un racconto della loro quotidianità che mette in luce le sotterranee tensioni e le laceranti incomprensioni scandite dall’ombra e
dal profumo dei meli. Una presenza costante nella sua biografia,
piantati nella tenuta della madre, ben settemilanovecento, fatti arrivare direttamente dall’Italia. Un gesto simbolico, come voler dare
senso alle “cose”, trovarne le radici, piantarle nella propria storia,
immetterle nella propria memoria. Sof ’ja protegge Lev, gli assicura
serenità e conforto, l’habitat necessario affinché possa compiere la
sua missione indisturbato. Lei scrive: “per il genio bisogna creare
un ambiente tranquillo, allegro, comodo; al genio bisogna dare da
mangiare, bisogna lavarlo, vestirlo, bisogna trascrivere le sue opere
un numero infinito di volte, bisogna amarlo, non fornire pretesti
per la sua gelosia, perché sia sereno; bisogna nutrire ed educare gli
innumerevoli figli che il genio procrea, con cui però si annoia e non
trova il tempo di stare, perché deve comunicare con i vari Epitteto,
Socrate e Buddha e deve lui stesso tentare di diventare uno di
loro. E quando i componenti della cerchia familiare hanno dato
tutto - giovinezza, forza, bellezza - per servire questi geni, si sentono
rimproverare di non averli capiti abbastanza”. La realtà e la fantasia
letteraria: da questo corto circuito nasce lo spettacolo.
durata:1h 15’
Progetto Regionale patto per il Riassetto del Sistema Teatrale della Toscana
martedì 5 marzo, ore 21.15
Daniele Pecci
Federica Di Martino
SCENE DA UN
MATRIMONIO
di Ingmar Bergman
traduzione di Paolo Monaci
regia di Alessandro D’Alatri
scene di Matteo Soltanto
musica di Franco Mussida
foto di Paolo Porto
produzione Teatro Stabile d’Abruzzo
Siamo in piena (e per chi l’ha visto al cinema o in TV davvero
indimenticabile) full immersion, fra le solitudini, i fallimenti, le delusioni, gli inganni, i tradimenti, i divorzi, le attese e le ingiustizie
di un “qualunque” rapporto di coppia. Ingmar Bergman intona
magistralmente la sua personale (anche autobiografica) visione
del mondo sentimentale. Marianne e Johann, i due protagonisti
di allora, nati per il piccolo schermo, mettono in scena e declinano in sei episodi il “loro” discorso amoroso, fra sentimenti vari e
convivenze variabili, di una coppia-tipo di matrice borghese, colta
e progressista e in fondo “politically correct”. L’analisi è spietata,
lucida e dialettica. I sussurri rimbalzano sulle grida, la tenerezza si
avvita nella violenza, il posto delle fragole è un logorio del tempo
al quale è difficile sfuggire, un fraseggio dell’animo impossibile
da raggiungere. Tra inferno e paradiso a prevalere nel concertato
bergmaniano era il purgatorio. D’Alatri, che si occupa soprattutto di cinema, riprende il copione, lo dilata in dieci sequenze, lo
ringiovanisce, lo nazionalizza nei nomi e nei comportamenti da
“commedia all’italiana”, lo modernizza trasferendolo ai giorni nostri fra cellulari e computer, lo musicalizza grazie a una “necessaria”, non ornativa, colonna sonora, scritta e interpretata da Franco
Mussida, chitarrista e fondatore della Pfm, qui al suo debutto
come “autore” teatrale.
durata: 2h
sabato 16 marzo, ore 21.15
Veronica Pivetti voce
Alessandro Nidi pianoforte
TÊTE Á TÊTE
passioni stonate
testi di Giovanna Gra
selezione musicale e musiche originali
di Alessandro Nidi
produzione Parmaconcerti
L’eclettica, esuberante Veronica Pivetti sceglie la musica e per
questo ritorno in palcoscenico si affida a Alessandro Nidi, che al
piano l’accompagna lungo un viaggio fatto di canzoni che parlano
d’amore, note, notissime, orecchiate, un ritornello sussurrato e
rimasto nella memoria. Nidi è uno dei musicisti più apprezzati del
momento, direttore d’orchestra e compositore che ama fondere
classica e canzone d’autore come nel recente progetto di Max
Gazzè, L’uomo sinfonico, alla testa della Filarmonica ‘Arturo Toscanini’. Rivetti e Nidi: la coppia funziona, è spigliata, simpatica,
complice. Il microsolco è denso di ricordi. Le tracce sono cunei di
vissuto e e avvolgibili di sentimenti. Da Biancaneve a Kurt Weill,
da Jannacci a Doris Day, da Paolo Conte a Claudio Baglioni, da
Grazie dei fiori di Panzeri/Teracini a Parlami d’amore Mariù di Nino
Bixio passando per Fred Buscagliene (Teresa non sparare) e una
gemma poco nota come Via Broletto 34 di Sergio Endrigo e con
l’aggiunta di qualche grammo di romanità spalmata tra I Gufi e
Nilla Pizzi, lo spettacolo racconta con parole e musica l’amore.
L’amore per una volta fa rima con furore, perché sono i guai del
cuore le passioni stonate di questo Tete à tete. Che vengano da
un postribolo, dal Paradiso, da un vicolo oscuro, dallo splendore
hollywoodiano, da un letto sfatto o dal cabaret milanese. Parole
cantate, strofe parlate, sentimenti bisbigliati, arringhe appassionate
sono gli ingredienti di questa conversazione musicale sull’amore
dove si ride e si piange al ritmo di baci e ceffoni.
durata: 1h 15’
Biglietteria
Prezzi abbonamenti
platea, palco I° e II° ordine centrale intero € 120,00 ; ridotto € 110,00
palco I° e II° ordine laterale intero € 100,00, ridotto € 90,00
palco III ordine: intero € 80,00, ridotto € 70,00
Prezzi biglietti
platea, palco I° e II° ordine centrale intero € 20,00; ridotto € 18,00
palco I° e II° ordine laterale intero € 17,00, ridotto € 14,00
palco III° ordine intero € 13,00, ridotto € 10,00
Speciale Teatro Giovani (18-30 anni), 3 ingressi a scelta sui 9 titoli in
cartellone € 36,00
Tutti gli spettacoli iniziano alle 21.15.
Apertura biglietteria un’ora prima (telefono 0583724505)
Campagna abbonamenti
fino a sabato 27 ottobre per il rinnovo dei vecchi abbonamenti,
da lunedì 29 ottobre a sabato 10 novembre per i nuovi
abbonamenti
Info, sottoscrizione abbonamenti
e prevendita biglietti
Ufficio Cultura via di Mezzo 45, Barga (LU)
tel. 0583 724791 - 0583 724770 fax 0583 723745
dal lunedì al sabato dalle 9 alle 13; [email protected]
*p
rogrammazione a sostegno delle produzioni teatrali
dell’Emilia Romagna colpite dal terremoto
Info
Teatro dei Differenti
Vicolo del Teatro, 1
55051 Barga (Lu)
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