Le sincere bugie che amiamo tanto raccontarci
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Le sincere bugie che amiamo tanto raccontarci
la scuola APRITE GLI OCCHI, SCOPRITE IL MONDO L E TA P P E FILMARE GLI EVENTI 1895 Il 25 dicembre i fratelli Lumière presen- Viaggio nell’universo delle immagini Terza puntata: le figure in movimento uomo a sbarcare sulla Luna. La televisione, nata solo qualche decennio prima, trasmette in diretta via satellite lo storico avvenimento. Le riprese viaggiano nello spazio. 2005 1963 Nasce YouTube, il portale internet su cui si condividono i video realizzati in proprio. La carta stampata e la televisione inseguono. Con l’era del digitale e della Rete, il reportage televisivo lo fai “tu”. Anche con un telefonino. 2 3 L’animazione è nata ancora prima del cinema. Guardando tutti i giorni i vostri cartoni animati preferiti, vi siete mai fermati a pensare come si fa a far muovere i disegni? Alla base, c’è una tecnica neanche troppo complessa, che adesso vi faremo conoscere. Attraverso questo semplice esercizio, con cui costruirete quello che in gergo si chiama “flip book”, imparerete a dare movimento ai disegni e potrete vedere il risultato coi vostri occhi. 1 Procuratevi un bloc notes di piccole dimensioni o, meglio ancora, un blocchetto di post-it, i foglietti gialli che si possono appiccicare dappertutto. Quelli quadrati di lato cm. 7,5 vanno benissimo. Prendete una matita nera e pensate, come “fotogramma” di partenza, a un disegno semplice: a esempio un’ape che sta per posarsi su un fiore o un omino che sta per tuffarsi dal trampolino. Immaginate come finirà l’azione (l’ape che ferma sul fiore, l’omino sparito nell’acqua). Andate all’ultima pagina del blocchetto e disegnate il “fotogramma” di partenza. Poi andate alla penultima e, immaginando l’azione, disegnate il “fotogramma” successivo: l’ape un po’ più vicina al fiore, l’uomo che si butta dal trampolino. Cercate di disegnare nella stessa posizione ciò che non si muove (il fiore o il trampolino) aiutandovi con quello che si vede dal foglio sottostante. Non abbiate paura di sbagliare. Dopo una decina di “fotogrammi” dovreste essere arrivati a quello che avevate pensato come finale dell’azione. A questo punto avete una serie di disegni consecutivi uno sopra all’altro. Fateli scorrere come nell’immagine, dal primo all’ultimo. Se tutto è andato per il verso giusto, dovreste poter vedere un piccolissimo filmino d’animazione. SECONDARIE SUPERIORI Immagini: copyright 1999, 2007 by Robert Truscio, www.curbly.com QUESTIONE DI PUNTI DI VISTA Come in tutte le cose, il punto di vista è un dato fondamentale di cui tenere conto. Sapere da che punto di vista si sta dicendo o pensando qualcosa è importantissimo per comprendere il vero significato che va oltre le parole. Nel cinema e in generale in tutte le riprese di immagini animate c’è sempre un punto di vista importante, quello del regista, che si manifesta in molti modi, dalla luce con cui è illuminata la scena al ritmo con cui le sequenze sono montate. Oggi parliamo di angolature. Nel film della vita SECONDARIE INFERIORI SCUOLE PRIMARIE Con una piccola macchina da presa a colori, il sarto Abraham Zapruder filma casualmente a Dallas l’assassinio del presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy. Si apre un’era. Con le portatili chiunque può diventare reporter. IL TUO PRIMO DISEGNO ANIMATO Dai Lumière ai videofonini la realtà sotto i nostri occhi NE CONSUMIAMO una quantità smisurata. E c’è anche chi ne realizza parecchie, magari per gioco. Sono le immagini in movimento. Pensate per un istante quante ne vedete tutti i giorni in televisione, al cinema, sul computer, nei videogiochi, in internet, nei telefonini. Dall’animazione del vostro cellulare quando si accende, al disegno animato che vostro fratello continua a guardare in tv, dal film al cinema alla clip cliccata su YouTube, provate a calcolare quante ore ogni giorno i vostri occhi sono concentrati su immagini che si muovono. Spesso si sente dire che viviamo nella “società dell’immagine“, ma a farbeneicontisipuòdirecheviviamo nella “società dell’immagine in movimento”, nella quale nessuno si stupisce più di vedere fotogrammi che si muovono. Anzi, spesso non li notiamo nemmeno più. E pensare che nonmoltidecennifalatelevisioneera un privilegio solo per pochi e che nel giorno in cui nacque, il 25 dicembre 1895, il cinema seminò stupore, scandaloepersinopaura:trachiosservava le “immagini in movimento” (che poi èquellocheingrecosignificalaparola cinematografo) del primo film dei Fratelli Lumière, intitolato “L’arrivo del treno alla stazione”, qualcuno si spaventò vedendo la locomotiva correre verso il pubblico e, temendo di esserne travolto, scappò a gambe levate. Poteva il giornalismo ignorare un mezzo così potente per raccontare la realtà? No di certo: pochi anni dopo l’invenzione del cinema vennero realizzati i primi cinegiornali, notiziari proiettati in sala prima dei film, poi arricchiti dall’avvento del sonoro e del colore. Con la televisione il notiziario, con le sue regole, i suoi servizi, le sue interviste, le sue inchieste, si trasferisce nell’etere. E oggi le notizie filmate viaggiano sulle fibre ottiche di Internet. Come spieghiamo nella grafica qui sopra, anche i mezzi per fissare le immagini in movimento tratte dalla realtà sono diventati accessibili a un numero sempre maggiore di persone. Oggi, molti di voi possono riprendere quello che succede grazie allapiccolavideocamerainstallatasul telefonino. Questo non vuol dire che chiunque abbia un telefonino o una videocamera sia un giornalista televisivo. Come per l’illustrazione e per la fotografia, di cui abbiamo parlato nelle precedenti settimane, anche la ripresa video ha i suoi segreti, e anche questa volta, vi proponiamo alcuni semplici esercizi che vi aiuteranno a capire come funzionano le immagini in movimento, suggerendovi accorgimenti per usare meglio la videocamera. I fotogrammi qui riprodotti sono tratti dal film “Quarto Potere”, di Orson Welles, considerato da molti come uno dei migliori film di tutti i tempi. Esso narra la vita di Kane (che è anche editore di quotidiani), un personaggio davvero affascinante. Welles utilizza con grande attenzione la macchina da presa, ben consapevole di come l’angolatura abbia un’importanza fondamentale nel linguaggio delle immagini. Questa è un’inquadratura frontale, la camera è alla stessa altezza dell’attore (lo stesso Orson Welles). UN PENSIERO PER HOMER La ripresa video è una specie di linguaggio e, come tutti i linguaggi, ha le sue regole grammaticali. Conoscerle è il primo passo che dobbiamo compiere. Con questo semplicissimo esercizio capiremo l’importanza del “campo”, una parola che serve a definire quante cose e quanta porzione di realtà devono entrare nel piccolo rettangolo della nostra inquadratura. La celebre famiglia Simpson, che tutti voi conoscerete, ci darà una mano. 1 2 Ecco i Simpson al completo nel salotto di casa, mentre guardano la tv. Sul divano ci sono Homer e Marge, con la piccola Maggie, Bart e Lisa. Questo tipo di inquadratura si chiama “campo lungo”, perché ripreso da una lunga distanza. Dentro l’immagine rientrano parecchie cose, in particolare tutti i membri della famiglia e molti elementi di arredamento. Si capisce dove ci troviamo. Provate a scrivere ciò che Homer potrebbe pensare in questo momento, una semplice frase come ad esempio: “C’è qualcosa che non va”. La macchina da presa si è avvicinata, restringendo il proprio interesse su tre personaggi, Homer, Marge e Maggie, ed escludendone due, Bart e Lisa. Non si capirebbe bene dove ci troviamo, se non sapessimo che è il salotto di casa Simpson. L’interesse è centrato su tre persone e non più sull’ambiente. Questa inquadratura si chiama “campo medio”. La frase che avete scritto prima per Homer ha tutto un altro significato, vero? 3 Anche un semplice “C’è qualcosa che non va” cambia di importanza a seconda del tipo di inquadratura. Più la camera si avvicina ai personaggi e più le loro battute, i loro pensieri, le loro espressioni facciali aumentano di importanza. Questo è un “primo piano”. Qui c’è Homer e basta, solo con se stesso e con i suoi pensieri. Non sappiamo dov’è, se è seduto o in piedi, se ha vicino qualcuno. Che effetto vi fa ora la vostra frase? Provate a ripetere l’esercizio con un’altra frase, facendo anche il percorso inverso, dal “primo piano” fino al “campo lungo”. Immagini: Fox /www.animationmeat.com a cura di ALBERTO RIGONI 2 1 37 1969 Il 21 luglio Neil Armstrong è il primo 1938 Leni Riefensthal filma l’Olimpiade di Berlino. Un film capolavoro che immortala le gesta di Jesse Owens tano al Grand Café di Parigi “L’arrivo di fronte a un impietrito Adolf di un treno alla stazione della Ciotat”, Hitler. Nasce la propaganda filmata. della durata di un minuto. È la nascita I cinegiornali del cinematografo, ma è anche la nascita portano nelle della ripresa filmata di un avvenimento. sale le notizie in immagine. Col sonoro. MERCOLEDÌ 30 GENNAIO 2008 3 Se la macchina da presa è posta in un punto più basso, abbiamo una ripresa dal basso. Il personaggio, ripreso dal sotto in su, sembra più alto sia come statura sia come importanza. Il fotogramma qui a lato ne è un bell’esempio. Il protagonista ne risulta ingrandito. Nell’immagine che segue, invece, la macchina riprende Orson Welles da un punto posto più alto rispetto al suo viso, col risultato di rimpicciolirlo all’occhio dello spettatore. Per verificare l’importanza dell’angolatura, un esercizio che potete fare anche voi con il vostro cellulare o con una macchina da presa digitale è il seguente: scrivete una frase banale (esempio: «Sarà una bellissima serata») e fatela “recitare” a un vostro compagno, riprendendolo la prima volta frontalmente, poi dal basso, poi dall’alto. Noterete come l’impatto delle stesse parole cambia a seconda dell’angolatura. E pensate come l’effetto può essere maggiore se l’attore recita davvero (esempio, la frase precedente detta in tono minaccioso e ripresa dal basso potreste trovarla in qualsiasi film dell’orrore). IL TESTIMONE FRANCESCO FILIPPI «Quel dipinto parla, e quel disegno prende vita! È opera del demonio, o di Dio?» Pensate allo stupore e al timore che avrebbe un ragazzo del Rinascimento, se potesse vedere la tv. Oggi riprendere gli amici col telefonino sembra ovvio, ma fino a cinque anni fa non lo era. Trent’anni fa c’erano le cineprese in Superotto per chi se ne poteva permettere una. Ai tempi di mia nonna, ci si metteva l’abito bello per farsi fotografare, evento che accadeva poche volte nella vita. Oggi abbiamo potenzialità straordinarie, ma non è un fatto banale. Fare una ripresa video è come catturare per sempre uno spicchio di vita; struggente come un filmino di quando eravamo bambini, oppure lacerante come la ripresa di un di- Le sincere bugie che amiamo tanto raccontarci sastro. Con un video possiamo incastrare un criminale, o scagionare un innocente, rendere eterno un gesto di vittoria, oppure un piccolo grande bacio. Il video è il testimone più forte della nostra vita, ma anche il più grande bugiardo. Non sono forse amabili frottole i film di finzione? E i cartoon? Sono chiaratamente finti. Perché allora li adoriamo (da bambini e non solo)? Ci piace perdere tempo con le frottole? Certamente. Un film è una storiaintuttiisuoisignificati:èStoriatestimonianza - ma anche storia - narrazione o bugia. Con un film possiamo raccontare cose finte, di fantasia e verità umane. Le storie parlano di noi, di Il Giornale in classe 2007/2008 è realizzato con Bolognese, nato nel 1975, Francesco Filippi è docente e regista di cinema e animazione. Laureato in Scienze dell’Educazione, ha studiato sceneggiatura, fotografia, regia, recitazione e produzione, sia in Italia che all’estero. Ha lavorato come story editor per la celeberrima serie tv Winx Club 2, realizzato corti e spot in 3D con la scuola Noetica e ha vinto due volte il concorso nazionale progetti a “Cartoons on the Bay”, il festival che si tiene ogni anno a Positano. Come giornalista ha pubblicato un centinaio di articoli sull’animazione e scritto il libro Vite Animate: i manga e gli anime come esperienza di vita (Edizioni King Comics). Ha tenuto percorsi didattici, lezioni e conferenze in numerose scuole, fiere e festival di settore. Attualmente lavora come sceneggiatore per diversi studi di animazione. Il sito del suo studio è www.studiomistral.com. quello che siamo e di quello che vorremmo essere. Pensate a Wile E. Coyote che, nel cacciare Bip Bip, finisce sempre per precipitare nel baratro per poi rialzarsi. Perché ci piace e ci fa ridereognivolta?Perchéanchenoi cadiamo puntualmente nei “burroni” della vita. Ed è bello sapere che, per quante volte possiamo precipitare, sempre ci rialzeremo. Oppure pensiamo a Nuovo Cinema Paradiso: perché è così esaltante e commovente? In fondoèunabugia(unfilm),cheparladi come alla gente piacciano le bugie (i film). E racconta di come i pezzi più belli di quelle bugie venissero tagliati perché ritenuti pericolosi. Ebbene, Con il patrocinio di proprio quelle bugie nelle bugie alla fine ci fanno irresistibilmente piangere di gioia. Le bugie delle bugie dicono qualcosa di vero che ci tocca il cuore. In esse riconosciamo i segreti più belli della nostra vita. I film la contengono, la raccontano e spesso la migliorano. Che filmiate i vostri amici o documentiatelavitadiuncamerierein Cina, avete davanti a voi un momento unico, irripetibile e prezioso. Se inquadrate un volto non è come se inquadrate un oggetto. Proprio perché dovete scegliere cosa filmare (sarà quella la vostra storia), guarderete e indagherete il vostro soggetto in un modo nuovo, speciale e più attento. Il film chefarete,parleràanchedivoiedelvostro sguardo con cui guardate il mondo. E sarà comunque uno sguardo vero. e la collaborazione di