metodologia - Edizioni La Meridiana
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edizioni la meridiana Abbiamo pochi grilli per la testa. La formazione è uno. Proposte di formazione per i docenti e le scuole di ogni ordine e grado Disimparare per imparare. Trame di apprendimento per una scuola che sia buona edizioni la meridiana www.lameridiana.it, via Sergio Fontana 10C, Molfetta, tel 0803971945; cell 32998391330; [email protected] 1 edizioni la meridiana INDICE DEI CONTENUTI Swipe Story Un nuovo format per le narrazioni digitali Atelier di logica e fantastica Percorso di formazione per ri/attivare competenze educative Per il bambino analfabetizzato della scuola dell’infanzia Il potenziamento delle abilità nella lingua orale e scritta L’apprendimento cooperativo Arricchire le proprie lezioni con attività cooperative, stimolanti e inclusive Il segreto della motivazione in classe Arricchire la didattica frontale Programmare per competenze Come insegnare ed apprendere l’uso della lingua Maschile/Femminile Percorso di formazione per attivare competenze nella prevenzione della violenza di genere a scuola Né con le buone né con le cattive Laboratorio di mediazione scolastica A che gioco giochiamo Per educare alla legalità e al senso delle regole L’insegnante-facilitatore Corso di aggiornamento Per un laboratorio di cittadinanza attiva Percorso attivabile con un PON 2014-2020 obiettivo 10.1 Azione 10.1.3 Il vero spread è quello della conoscenza Percorso di educazione finanziaria per studenti delle scuole medie superiori p. 3 p. 6 p. 8 p. 10 p. 12 p. 14 p. 16 p. 18 p. 20 p. 22 p. 25 p. 27 LEGENDA Scuola dell’infanzia Scuola primaria Scuola media inferiore Scuola media superiore I P MI MS edizioni la meridiana www.lameridiana.it, via Sergio Fontana 10C, Molfetta, tel 0803971945; cell 32998391330; [email protected] 2 edizioni la meridiana SWIPE STORY UN NUOVO FORMAT PER LE NARRAZIONI DIGITALI P • MI Una Swipe story è un racconto digitale che, con un linguaggio semplice e immediato basato su disegni, immagini, parole, giochi, suoni, filmati ed emozioni, è in grado di avviare l’utente ad un percorso di conoscenza vivo e stimolante e di abilitare uno storytelling innovativo. Il racconto di una Swipe story si sviluppa con diverse scene che compongono una sorta di nastro. Si passa da una scena all’altra con il semplice gesto dello swipe che attiva transizioni nel tempo (p.e. stagioni o epoche) e transizioni di spazio, con l’attraversamento di luoghi in continuità. Ad arricchire la dimensione emozionale, le transizioni implementano un effetto di parallasse (3D simulato) in cui i diversi livelli del disegno danno profondità alla scena. La possibilità di inserire in ogni scena una serie di punti di interesse abilita gli autori a sviluppare oltre al racconto altre narrazioni secondarie. La narrazione digitale si sviluppa su più livelli: un livello del racconto (sviluppa la dimensione emozionale e di coinvolgimento) con una trama legata al tema della divulgazione e un livello di approfondimento (sviluppa la dimensione informativa e anche ludica) in grado proporre contenuti scientifici di maggiore dettaglio e articolazione. Il laboratorio consente di imparare a utilizzare il tool e di costruire con il supporto degli esperti una App. Il tool resta a disposizione gratuitamente della scuola (se il laboratorio è commissionato dalla scuola) o del docente che ha a titolo personale ha partecipato. Le swipe story sono il risultato di ricerca e applicazione del team della società AI2 s.r.l., nata a Bari nel 1991 come Innovation Agent per le PMI manifatturiere. Grazie alle molteplici competenze maturate nel corso degli anni e all’applicazione dei principi guida del project management (PMBOK), abbiamo trasformato una innata propensione al problem solving in un vero e proprio approccio AGILE applicabile ai più sfidanti progetti di innovazione. Una articolata e ultradecennale collaborazione con il sistema universitario e il più recente ruolo di capofila in Living Heritage, un living lab ICT nell’area dei Beni Culturali, hanno consentito di sviluppare importanti innovazioni nei processi di produzione di contenuti digitali per l’apprendimento e la fruizione dei Beni Culturali. Innovazioni stimolate dall’opportunità di proporre nuove user experience finalizzate ad abilitare ampie fasce di utenti e addetti ai lavori alla valorizzazione sostenibile del patrimonio culturale. Lo Swipe Story Team è composto da un’équipe multidisciplinare di esperti in storytelling dei Beni Culturali, creativi digitali e professionisti del settore ICT, impegnati a sviluppare strumenti innovativi user-oriented per la fruizione di musei e siti culturali, utilizzando un mix di nuovi linguaggi, tecnologie e creatività. Il risultato più importante sviluppato dal team è lo Swipe Story Authoring, uno strumento di authoring che consente di realizzare narrazioni digitali di qualità, con la metodologia Swipe Story, in breve tempo e costi minimi. edizioni la meridiana www.lameridiana.it, via Sergio Fontana 10C, Molfetta, tel 0803971945; cell 32998391330; [email protected] 3 edizioni la meridiana ARTICOLAZIONE DEL LABORATORIO FASE 1 – Condivisione del format & team building Condivisione degli obiettivi: produzione di una app narrante per la valorizzazione di un bene culturale e organizzazione del team di produzione (es. writers, designers, ecc.); Trasferimento della metodologia: condivisione del format “Swipe Story”, introduzione allo storytelling, definizione del progetto e della struttura dell’app (es. storyboard, numero di frame, ecc.); Team building: assegnazione di un ruolo specifico a ciascun partecipante (es. digital storyteller, illustratore, narratore, scrittore e reporter) e preparazione alla visita. FASE 2 – La ricerca delle fonti Studio delle fonti: è la fase in cui si raccolgono spunti e stimoli utili alla definizione di un’idea di narrazione, ovvero alla scelta del soggetto del racconto. Raccolta di materiali: stabilito il soggetto della narrazione si procede con una prima raccolta di materiali (contenuti testuali, foto, disegni, video…), che saranno utilizzati per la costruzione della storia digitale. FASE 3 – La progettazione della narrazione Definizione e condivisione del soggetto e dello storyborad di massima della narrazione: è la fase in cui gli esperti supportano il team di produzione nell’analisi dei contenuti reperiti, nella formalizzazione delle idee di narrazione e nella valutazione della loro fattibilità. Attribuzione dei compiti a ciascun componente del team di produzione: si trasferiscono anche le nozioni di base per la produzione dei contenuti, quindi delle caratteristiche di ciascun contenuto (ad esempio, lunghezza max dei testi, formato delle immagini e dei video). FASE 4 – La produzione dei contenuti Il team di produzione, applicando la metodologia acquisita, produce, ciascuno secondo il proprio ruolo, i contenuti necessari allo sviluppo della swipe story: titolo e descrizione della narrazione e relativa immagine/locandina disegno dei diversi livelli del nastro elementi del racconto di primo livello: - titolo dei frames - post-it - fumetti, ovvero parti del racconto in terza persona - dialoghi tra i personaggi che eventualmente popolano la scena punti di interesse per ciascuna scena : - approfondimenti (testi, immagini e filmati) - curiosità (testi e immagini) - giochi di associazione (immagine base delle associazioni, immagine e testo oggetti da associare…) - clip animate edizioni la meridiana www.lameridiana.it, via Sergio Fontana 10C, Molfetta, tel 0803971945; cell 32998391330; [email protected] 4 edizioni la meridiana FASE 5 – Check sui contenuti Gli esperti verificano la coerenza del materiale prodotto con la metodologia di produzione di una SWIPE STORY, e la congruità dei contenuti al format, suggerendo eventuali modifiche. FASE 6 – L’implementazione dei contenuti Il team di produzione passa alla fase di implementazione dei contenuti prodotti mediante l’utilizzo del tool Swipe Story. FASE 7 – Presentazione della swipe story, retrospettiva prima della release La swipe story viene presentata e gli esperti procedono con la revisione finale dei contenuti implementati prima della release del prodotto. FASE 8 – Pubblicazione L’app viene pubblicata. Il laboratorio prevede che la scuola o il docente ricevano il tool gratuitamente per poter costruire uno o più episodi. La pubblicazione di ciascun episodio sulla apposita piattaforma delle swipestory avrà un costo di 20,00 euro. Gli episodi saranno inseriti in una APP specifica per la scuola o per il docente pubblicata sugli store online (App Store, Google Play). Destinatari Scuole primarie; docenti di ogni ordine e grado. In una scuola il corso può essere proposto per gli insegnanti ma anche alle classi con opportune semplificazioni e maggiore accompagnamento degli esperti su aspetti di carattere tecnico. Formatori Cristina La Bombarda (Swipe Story Team), Donato Santacesaria (Swipe Story Team). Durata 3 incontri da 4 ore organizzati in forma laboratoriale con lezioni frontali e gruppi di lavoro. Costi Per le scuole che ne fanno richiesta 800,00 euro (IVA inclusa). Per i docenti che volessero partecipare al laboratorio a titolo personale: 100,00 euro. La somma prevede oltre all’utilizzo del tool la pubblicazione di un episodio. In calendario Chi fosse interessato a seguire a titolo personale un laboratorio sulle Swipe Story può comunicarlo a [email protected] Un laboratorio sarà attivato con un minimo di 10 docenti a partire da gennaio 2016. edizioni la meridiana www.lameridiana.it, via Sergio Fontana 10C, Molfetta, tel 0803971945; cell 32998391330; [email protected] 5 edizioni la meridiana ATELIER DI LOGICA E FANTASTICA PERCORSO DI FORMAZIONE PER RI/ATTIVARE COMPETENZE EDUCATIVE I • P • MI • MS Perché un educatore dovrebbe essere creativo? Sapevamo dovesse esser: onesto, perbene, studioso, un esempio di virtù. Ma perché, perché mai anche… creativo? La domanda è seria e pertinente. Per decine di anni la formazione in Italia ha scartato la creatività considerandola contorno e non sostanza, allegro e leggero spazio per la “pausa” e non per il cammino. La ciliegina sulla torta ma non la torta: «Bello se l’educatore sa suonare o cantare. Ma, suvvia… non è quello che conta.» E se poi sa disegnare? Ah beh, quello non c’entra proprio con la “sostanza” dell’educazione: «Certo, può servire per i manifesti e le locandine ma no, non c’entra col centro dell’educazione». E se sa suonare la chitarra? «Bello, sì, sì, suggestivo. Ma quel che conta è altrove.» Nella nostra cultura scolastica la creatività è stata spesso considerata soltanto contorno. Insalata e patatine, mica lasagne e pesce arrosto. Agli occhi di taluni poi, il creativo è persino considerato pericoloso: quel genere di persona sulle righe, sulle nuvole, sui tetti e non “per terra”, simpatico ma forse poco affidabile per essere educatore. Saltimbanco ma non maestro. Perché allora preoccuparsi d’essere creativi quando abbiamo da perseguire competenze molto più serie ed utili e… sostanziose? L’immaginazione senza la ragione non vede la realtà. E la ragione senza l’immaginazione non sposta alcun dato esistente. È dunque di entrambe che abbiamo bisogno. La sola conoscenza delle “cose buone e giuste” non basta a metterle in pratica, ad incarnarle. Occorre una via per la traduzione. E la traduzione, dalla testa alla vita, passa per i sensi e la corporeità e dunque passa attraverso tutti i giochi e i linguaggi che ci appartengono in quanto creature simboliche. Passa per l’immaginazione ogni incarnazione. La creatività è passione per le forme incarnate dell’esistenza. Là dove le parole diventano carne. Ed è, allora, passione per la didattica. Cos’è la didattica? È la scienza pedagogica che ha a cuore l’incarnazione: la traduzione dei contenuti nella vita, dei saperi nella storia. Prendersi cura della propria creatività è allora non soltanto una questione di “tecniche”: è un impegno etico per l’educatore. Poiché corrisponde all’esercizio spirituale – e materiale – delle proprie competenze d’ascolto di tutti i linguaggi. Non soltanto delle parole. E poiché la vita e le vite hanno molte forme, chi educa – in quanto appassionato dell’esistere – ha il compito di crescere nella conoscenza delle forme del mondo: analitiche e verbali ed anche musicali, teatrali, non-verbali, immaginali… forme mai ferme, sempre in fermento. L’educatore che si prende cura della propria creatività allora, è pericoloso perché sta facendo una rivoluzione (ho rubato questa espressione da Bruno Munari): sta passando da una immagine di sé edizioni la meridiana www.lameridiana.it, via Sergio Fontana 10C, Molfetta, tel 0803971945; cell 32998391330; [email protected] 6 edizioni la meridiana come seduto a una di sé come… ricercatore. METODOLOGIA Gli Atelier sono strutturati come sessioni di dinamica di gruppo (con l’utilizzo di tecniche di animazione quali acting teatrale, circle-time, metafore d’aula, giochi munariani, ecc). Ogni incontro prevede l’aprirsi di una finestra teorica in relazione al tema e una successiva parte di gioco e creazione. Formatori Chiara Scardicchio, ricercatrice universitaria. Vittorio Palumbo, designer e operatore sociale. Monica Filograno, insegnante e operatrice culturale. Elvira Zaccagnino, direttrice edizioni la meridiana. Destinatari Docenti di ogni ordine e grado. Durata 16 ore da suddividere in 4 pomeriggi. Costo 90,00 euro a partecipante per l’intero corso. In calendario Chi fosse interessato a seguire a titolo personale il laboratorio può comunicarlo a [email protected] Un laboratorio sarà attivato con un minimo di 10 docenti a partire da gennaio 2016. edizioni la meridiana www.lameridiana.it, via Sergio Fontana 10C, Molfetta, tel 0803971945; cell 32998391330; [email protected] 7 edizioni la meridiana PER IL BAMBINO ANALFABETIZZATO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA IL POTENZIAMENTO DELLE ABILITÀ NELLA LINGUA ORALE E SCRITTA I•P Ci devono essere i motivi per cui c’è un capitale umano di studenti sottoutilizzato se è vero, come risulta, che sono insufficienti le loro abilità “letterarie”, quelle di “comprendere, valutare, usare e farsi coinvolgere con testi scritti per intervenire attivamente nella società, per raggiungere i propri obiettivi e per sviluppare le proprie conoscenze e potenzialità”. Si tratta insomma di competenze che vanno oltre le capacità strumentali di leggere e scrivere. E la scuola dell’infanzia, che pure gode di meritato credito, non ha nulla da dire a riguardo, quando, relativamente a quella “letterarietà”, non privilegia contesti evoluti di educazione linguistica, anzitutto orale e poi scritta? Quando si sofferma su metodi insufficienti, centrati sul codice scritto, a partire da Doman e finire al globalismo affettivo, per restare a questi ultimi decenni, in cui sono ricorrenti i rigurgiti di un dannoso anticipazionismo? Eppure le ultime ricerche psicopedagogiche e delle neuroscienze indicano come le competenze centrali linguistiche si strutturano a livello anche cerebrale proprio in dipendenza dei contesti in cui il bambino piccolo interagisce attivamente. Si tratta, allora, di riorientare i processi di educazione linguistica sin dalla scuola dell’infanzia pure per affrontare adeguatamente il livello di volatilità delle competenze decifratorie ed evitare “lezioni” di consumo linguistico analfabetizzante. METODOLOGIA Obiettivi - approfondire, alla luce dei documenti ministeriali e dei contributi scientifici più aggiornati, i traguardi per lo sviluppo delle competenze linguistiche; riflettere sulla incidenza della literacy scolastica sul curricolo dei bambini; implementare le capacità metodologiche e didattiche dei docenti; confronto sulle prassi realizzate nelle scuole dei partecipanti; Contenuti - - Le competenze dei bambini all’ingresso nella scuola dell’infanzia; La con-versazione: il diventare parola del bambino (l’ascolto e il prestare la parola), la pragmatica della comunicazione. In particolare: o la situazione dell’incontro educatore-educando-compagni come formato; o gli eventi, i contesti e i materiali che generano significati, simboli e discorsi; o i percorsi dell’intertestualità e la varietà dei gruppi con le relative difficoltà; La descrizione e la costruzione di scene: dalla fruizione alla produzione; La comprensione e la costruzione del racconto: dalla predizione al riracconto; L’esposizione e la costruzione della lingua scritta sulla base delle ricerche di Emilia Ferreiro e Ana Teberosky; La parzialità e insufficienza dei metodi centrati sul codice: o il potenziale dell'apprendista lettore/scrittore (non scrivano); o l’estrema complessità del processo di lettoscrittura; o l’organizzazione dei contesti linguistici evoluti nella scuola; edizioni la meridiana www.lameridiana.it, via Sergio Fontana 10C, Molfetta, tel 0803971945; cell 32998391330; [email protected] 8 edizioni la meridiana Metodo Il corso è condotto in modo partecipato con relazioni frontali, lavori di gruppo e scambio di esperienze. Destinatari Insegnanti della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di scuola primaria. Formatore Lazzaro Gigante, già direttore didattico responsabile dell’unica sperimentazione nazionale quinquennale autorizzata dal Ministero sulla continuità scuola dell’infanzia-media, centrata sul curricolo linguistico; docente di pedagogia presso l’università LUMSA e autore, tra l’altro, di interventi di didattica per i quaderni del CIDI e la rivista “L’Educatore” (Fabbri editore- RCS). Durata Il corso è articolato in quattro incontri di 3 ore a partire da gennaio 2016. Costi 120,00 Euro a partecipante per l’intero corso. Per le scuole interessate il costo è da concordare. In calendario Chi fosse interessato a seguire a titolo personale il laboratorio può comunicarlo a [email protected] . Un laboratorio sarà attivato con un minimo di 10 docenti a partire da gennaio 2016. N.B. Sulla base delle richieste la modulazione del corso potrebbe diventare di tipo intensivo, con una articolazione di un giorno e mezzo continuativamente edizioni la meridiana www.lameridiana.it, via Sergio Fontana 10C, Molfetta, tel 0803971945; cell 32998391330; [email protected] 9 edizioni la meridiana L’APPRENDIMENTO COOPERATIVO ARRICCHIRE LE PROPRIE LEZIONI CON ATTIVITÀ COOPERATIVE, STIMOLANTI E INCLUSIVE P • MI • MS L’Apprendimento Cooperativo è un metodo di insegnamento che si basa sulla cooperazione in coppie e piccoli gruppi. L’idea di fondo è rendere gli studenti sempre più protagonisti attivi, sfruttando il potenziale formativo della collaborazione in classe. L’Apprendimento Cooperativo però non è il tradizionale lavoro di gruppo, ma rappresenta una sua evoluzione didattica. Non si oppone alla spiegazione frontale. Ma la vuole arricchire con attività partecipative. Si basa infatti su specifiche tecniche didattiche che strutturano: - la partecipazione di tutti i membri del gruppo (reale collaborazione), - la responsabilità individuale, - un clima accogliente e solidale. Per questo si analizzeranno diverse tecniche di Apprendimento Cooperativo facilmente integrabili con tutti gli stili formativi: didattica frontale, didattica costruttivista, didattica per competenze e didattica capovolta. METODOLOGIA Obiettivo del corso L’obiettivo è arricchire la cassetta degli attrezzi di ogni insegnante… così da poter realizzare lezioni più stimolanti, coinvolgenti e inclusive (rispettando lo stile didattico di ciascun docente). Contenuti Il corso verterà sulle tecniche didattiche, prese dai migliori modelli cooperativi e applicabili in tutte le discipline dalla scuola primaria alla secondaria come: - aprire una lezione in modo coinvolgente - operare sui testi in modo cooperativo - aiutarsi negli esercizi - pensare e riflettere insieme - usare il problem solving cooperativo in tutte le materie - insegnarsi reciprocamente - migliorare il clima di classe Metodo formativo Il corso è condotto secondo un approccio costruttivista in cui si alterneranno contributi teorici, esperienze di apprendimento cooperativo, momenti di riflessione individuale e in gruppo. Destinatari Insegnanti della scuola primaria e secondaria di tutte le discipline scolastiche ma anche educatori scolastici e mediatori culturali. Il corso è fruibile per un piccolo gruppo fino ad un massimo di 100 insegnanti. edizioni la meridiana www.lameridiana.it, via Sergio Fontana 10C, Molfetta, tel 0803971945; cell 32998391330; [email protected] 10 edizioni la meridiana Formatore Stefano Rossi, esperto di didattica costruttivista, motivazione e gestione delle classi difficili. Responsabile dello Studio Pedagos con cui ha realizzato più di 80 progetti pedagogici e formativi per scuole, comuni e cooperative sociali. Autore del testo Tutti per uno e uno per tutti. Il potere formativo della collaborazione (edizioni la meridiana, 2014). Durata Per le scuole il corso può essere fruibile in due opzioni: - PROPOSTA in 2 incontri = tot. 8 ore - PROPOSTA in 3 incontri = tot. 12 ore Si possono comunque cucire per ciascun istituto scolastico proposte specifiche e funzionali. Costi Per le scuole interessate il costo è da concordare. Per i docenti il costo varierà tra i 100,00 e i 150,00 euro a seconda della proposta attivata e del numero di iscritti. In calendario Chi fosse interessato a seguire a titolo personale il laboratorio può comunicarlo a [email protected] Stiamo immaginando un corso intensivo in una giornata e mezza con possibile pernottamento per chi ne avesse necessità a partire da gennaio 2016. edizioni la meridiana www.lameridiana.it, via Sergio Fontana 10C, Molfetta, tel 0803971945; cell 32998391330; [email protected] 11 edizioni la meridiana IL SEGRETO DELLA MOTIVAZIONE IN CLASSE ARRICCHIRE LA DIDATTICA FRONTALE P • MI • MS Il lavoro di insegnante è un lavoro complesso la cui maggior difficoltà risiede nel motivare e appassionare classi e studenti non sempre interessati alle proprie discipline. Il segreto della motivazione non risiede nei contenuti didattici bensì nei processi formativi con cui veicoliamo tali contenuti. In Italia il metodo principalmente utilizzato è la didattica frontale, che pur avendo indubbi vantaggi presenta anche dei limiti e rischi se diventa l’unica strategia formativa. La proposta formativa di questo corso intende arricchire la didattica frontale con strategie didattiche partecipative capaci di suscitare interesse, curiosità e desiderio di apprendere. Grazie ad un approccio partecipativo è possibile infatti rendere la classe non più un destinatario passivo del processo di apprendimento ma un soggetto attivo capace di riflettere, elaborare e sviluppare i contenuti inizialmente presentati con la lezione frontale. METODOLOGIA Nel corso verranno presentate le migliori strategie di didattica costruttivista che consentiranno di motivare la classe in tutte le fasi del processo formativo. Sono tecniche efficaci ma anche efficienti, perché semplici da condurre per l’insegante ed estremamente coinvolgenti e stimolanti per i ragazzi. Contenuti del corso La motivazione in classe: aspetti psicologici, didattici e educativi Strategia per avviare la lezione in modo motivante Strategie per coinvolgere i ragazzi tramite la riflessione e il senso critico Strategia per coinvolgere la classe stimolando le diverse intelligenze multiple Strategie per motivare la classe sfruttando il potere formativo della creatività Strategie per concludere un percorso didattico in modo coinvolgente Destinatari Il corso è progettato per essere fruibile da: Insegnanti di tutte le discipline scolastiche dalla primaria alla secondaria di secondo grado Insegnanti di sostegno Educatori professionali che operano con minori in ambito scolastico e sociale Mediatori culturali, linguistici e altri operatori scolastici Pedagogisti e psicologi scolastici Formatori per l’educazione degli adulti e conduttori di gruppi di formazione che vogliono arricchire la propria didattica con strumenti partecipativi e cooperativi Formatore Stefano Rossi, esperto di didattica costruttivista, motivazione e gestione delle classi difficili. Responsabile dello Studio Pedagos con cui ha realizzato più di 80 progetti pedagogici e formativi per scuole, comuni e cooperative sociali. Autore del testo Tutti per uno e uno per tutti. Il potere formativo della collaborazione (edizioni la meridiana, 2014). edizioni la meridiana www.lameridiana.it, via Sergio Fontana 10C, Molfetta, tel 0803971945; cell 32998391330; [email protected] 12 edizioni la meridiana Durata Per le scuole il corso può essere fruibile in due opzioni: - PROPOSTA in 2 incontri = tot. 8 ore - PROPOSTA in 3 incontri = tot. 12 ore Si possono comunque cucire per ciascun istituto scolastico proposte specifiche e funzionali Costi Per le scuole interessate il costo è da concordare. Per i docenti il costo varierà tra i 100,00 e i 150,00 Euro a seconda della proposta attivata e del numero di iscritti In calendario Chi fosse interessato a seguire a titolo personale il laboratorio può comunicarlo a [email protected] Stiamo immaginando un corso intensivo in una giornata e mezza con possibile pernottamento per chi ne avesse necessità a partire da gennaio 2016. edizioni la meridiana www.lameridiana.it, via Sergio Fontana 10C, Molfetta, tel 0803971945; cell 32998391330; [email protected] 13 edizioni la meridiana PROGRAMMARE PER COMPETENZE COME INSEGNARE ED APPRENDERE L’USO DELLA LINGUA I•P L’apprendimento di ogni materia non può prescindere da un uso e da una conoscenza della lingua italiana. Aumenta infatti il numero di alunni e studenti che di fronte a un testo mostrano difficoltà di comprensione, di analisi e di semplice sintesi dello stesso. Talvolta la soluzione di un problema di matematica non dipende dalla mancata conoscenza della formula da applicare ma dalla capacità di comprendere la richiesta posta dall’esercizio. Per questo il laboratorio è rivolto non solo agli insegnanti che insegnano la lingua italiana ma a tutti i docenti. Il laboratorio vuole essere un metodo di insegnamento/apprendimento che faccia cambiare il punto di vista dell’insegnante per partire da quello degli alunni e dalle competenze che ci prefiggiamo di far sviluppare. Ha come obiettivo primario quello di rendere il docente consapevole, in ogni momento del percorso didattico dell’obiettivo che vuole raggiungere, delle tappe che intende mettere in atto e della motivazione per cui farlo; ma ha anche l’obiettivo di formare un alunno capace di portarsi per mano, capace di studio autonomo, di punti fermi nel suo percorso scolastico. Tutto questo parte da una programmazione per competenze, dal compito unitario che il docente deve decidere di far raggiungere, una programmazione che non sia “scritta” all’inizio dell’anno scolastico, per tutta la durata dello stesso, ma che si costruisca in itinere, una unità di apprendimento dopo l’altra, in base alle competenze raggiunte di unità in unità. METODOLOGIA Contenuti del laboratorio Programmare per competenze Costruzione di UAA in itinere Mappe concettuali e schemi idonei ad ogni tipo di testo Esempi di costruzione di schemi e di verbalizzazione degli stessi Percorso graduale per l’acquisizione di tecniche di scrittura significativa Tecniche: montaggio parallelo, flash back, flash forward, accumulo di immagini, monologo interiore Peculiarità del testo oggettivo e di quello soggettivo Il testo poetico: analisi e composizione Accenni sui testi pragmatico-sociali e sui testi argomentativi Destinatari Docenti della scuola dell’infanzia e della scuole primaria. Formatore Patrizia Rossini è stata docente per 24 anni e da 8 è dirigente scolastico; è inoltre formatore in corsi di aggiornamento per docenti aventi come contenuto la didattica della lingua italiana, l’informatica, la formazione e-blended. edizioni la meridiana www.lameridiana.it, via Sergio Fontana 10C, Molfetta, tel 0803971945; cell 32998391330; [email protected] 14 edizioni la meridiana Durata 3 incontri da 3 ore. Costo Per le scuole 600,00 euro; per i singoli docenti 100,00 euro. In calendario Chi fosse interessato a seguire a titolo personale il laboratorio può comunicarlo a [email protected] Un laboratorio sarà attivato con un minimo di 10 docenti a partire da gennaio 2016. edizioni la meridiana www.lameridiana.it, via Sergio Fontana 10C, Molfetta, tel 0803971945; cell 32998391330; [email protected] 15 edizioni la meridiana MASCHILE/FEMMINILE PERCORSO DI FORMAZIONE PER ATTIVARE COMPETENZE NELLA PREVENZIONE DELLA VIOLENZA DI GENERE A SCUOLA I • P • MI • MS Cosa intendiamo per genere? Perché a questo concetto possiamo associare la costruzione di stereotipi? Perché in particolare con l’inizio dell’adolescenza i concetti di maschilità e femminilità diventano “oggetti pericolosi” e da maneggiare con cura? Perché dobbiamo fare prevenzione della violenza di genere e in che modo la scuola è chiamata in causa? Il percorso formativo proposto esplora questi aspetti, provando a fare chiarezza sul ruolo dell’insegnante come imprescindibile da una funzione educativa e di tutela dei minori. Gli incontri mirano a fornire strumenti teorico-interpretativi e strumenti operativi, utilizzabili in contesti educativi formali e informali. METODOLOGIA Contenuti del percorso formativo Ruoli di genere e stereotipi Sessismo, eterosessismo, omofobia e bullismo omofobico: prevenire la violenza di genere Fornire ai docenti una cassetta degli attrezzi per implementare la loro capacità di individuazione, decifrazione e fronteggiamento delle asimmetrie di genere nella vita quotidiana e nel ruolo professionale, suggerendo approcci metodologici e strumenti operativi Obiettivi Comprendere e declinare i meccanismi di formazione e introiezione degli stereotipi di genere Decodificare gli stereotipi presenti nella relazione educativa e nei processi di socializzazione Agevolare riflessioni sul proprio ruolo professionale e sulle pratiche educative Attivare processi di consapevolizzazione nel gruppo-classe, attraverso processi cognitivi ed emozionali Comprendere i meccanismi di formazione e riproduzione sociale della violenza di genere Riconoscere le dinamiche del bullismo e approfondire le specifiche modalità e caratteristiche del bullismo omotransfobico Formatori Tiziana Mangarella, sociologa dell’educazione e della famiglia, si occupa di ricerca, monitoraggio, valutazione e formazione, in ambito socio-educativo. Svolge attività di studio e ricerca relative alla tutela e alla salute dei minori e alle politiche per l’infanzia, l’adolescenza e la famiglia, collaborando con enti pubblici, scuole e organizzazioni non profit che lavorano per la prevenzione del disagio, la promozione delle pari opportunità e il contrasto agli stereotipi di genere. È nella rete nazionale ‘Educare alle differenze’. Con Agedo Puglia e Università degli Studi del Piemonte Orientale ‘Amedeo Avogadro’, è stata ricercatrice per il progetto Family Matters: sostenere le famiglie per prevenire la violenza verso giovani gay e lesbiche nell’ambito del Programma Daphne. Ha collaborato con il Journal of GLBT Family Studies e nel 2015 ha edizioni la meridiana www.lameridiana.it, via Sergio Fontana 10C, Molfetta, tel 0803971945; cell 32998391330; [email protected] 16 edizioni la meridiana pubblicato con Ca’ Foscari Digital Publishing La costruzione della cultura della prevenzione in preadolescenza e adolescenza. Co-curatrice del volume Di che genere sei? Prevenire il bullismo sessista e omotransfobico (edizioni la meridiana, 2014), tiene laboratori formativi e progetti di ricerca-intervento finalizzati al contrasto agli stereotipi di genere, all’eterosessismo e al bullismo omotransfobico. Dario Abrescia, editor per Mondadori e Gruppo Longanesi, giornalista pubblicista, animatore socioculturale, ha operato in progetti di inclusione sociale a favore di comunità rom, detenuti adulti e minori, ex-tossicodipendenti, minori a rischio di disagio (per cooperativa Itaca, cooperativa Nuovo Fantarca, associazione Vox Popoli, Centro di documentazione A. Caponnetto). Con la creazione dell’associazione Il Circondario e dell’atelier di progettazione giochi personalizzati e tematici Darioludens esplora le possibilità del gioco come strumento di intercultura, di formazione ed emancipazione sociale e individuale. Co-autore del volume Di che genere sei? Prevenire il bullismo sessista e omotransfobico (edizioni la meridiana, 2014), opera in laboratori formativi finalizzati al contrasto agli stereotipi di genere, all’eterosessismo e al bullismo omotransfobico. Destinatari Docenti di ogni ordine e grado. Il corso può essere, con gli opportuni adattamenti, proposto ai ragazzi. Durata 3 incontri da 3 ore per una durata complessiva di 9 ore. Costo Il percorso per le scuole prevede il costo orario consueto per i corsi di aggiornamento e l’acquisto per ogni docente del libro Di che genere sei? Prevenire il bullismo sessista e omotransfobico. L’acquisto può essere anche effettuato dal docente a cui è rilasciata ricevuta. Per i docenti che volessero seguire il percorso di formazione in maniera autonoma, il costo per l’intero percorso è di 100,00 euro e prevede anche il volume Di che genere sei? Prevenire il bullismo sessista e omotransfobico. In calendario Chi fosse interessato a seguire a titolo personale il percorso di formazione può comunicarlo a [email protected] Un laboratorio sarà attivato con un minimo di 10 docenti a partire da gennaio 2016. edizioni la meridiana www.lameridiana.it, via Sergio Fontana 10C, Molfetta, tel 0803971945; cell 32998391330; [email protected] 17 edizioni la meridiana NÉ CON LE BUONE NÉ CON LE CATTIVE LABORATORIO DI MEDIAZIONE SCOLASTICA MI • MS Spesso accade che i comportamenti indisciplinati dei ragazzi a scuola abbiano origine non da caratteristiche intrinseche alla loro personalità, ma dalla incapacità di gestire relazioni complesse e conflittuali legate sia alle divergenze intergenerazionali, sia alla profonda diversità di valori esistente tra la cultura del contesto familiare cui appartengono e la cultura del contesto scolastico. Di fronte a tali comportamenti, la scuola reagisce di frequente con strategie di tipo disciplinare. Ma le posizioni si irrigidiscono, i ruoli si definiscono di segno negativo, la relazione s’interrompe o si struttura, con assurda ridondanza, in azioni e reazioni aggressive. Le dinamiche conflittuali si dilatano. Si rende necessario, a questo punto, la individuazione di uno spazio “neutro”, ma compresente nel quale accogliere il disordine, la violenza e strutturare percorsi nuovi che conducano oltre la zona conflittuale. Uno dei percorsi praticabili è quello mediativo. La mediazione in ambito scolastico si propone di rendere i ragazzi consapevoli dell’importanza delle regole della convivenza, attraverso il riconoscimento della possibilità che esistano ragioni ‘altre’ diverse dalle proprie ma ugualmente valide, che meritano di essere accolte e rispettate. Si propone, altresì, di indicare all’istituzione scolastica una valida alternativa all’uso di misure disciplinari. L’esperienza mediativa è, per sua stessa natura, un “approfondimento” che agisce sulla sfera degli atteggiamenti e dei comportamenti. Questi comportamenti, che denotano la presenza di una condizione di disagio e di rischio di devianza, provocano, molto spesso, l’abbandono della scuola soprattutto come conseguenza delle sanzioni disciplinari, con conseguenti ripercussioni in termini di evasione dall’obbligo scolastico. Le attività di mediazione, favorendo l’allentamento delle tensioni interne alla comunità scolastica, innestano un nuovo approccio per l’integrazione nel “sistema scuola” di nuovi atteggiamenti e nuovi comportamenti che, non solo facilitano i rapporti e le relazioni interpersonali, ma sviluppano anche diverse modalità di apprendimento e di coinvolgimento nelle attività didattiche. METODOLOGIA La proposta Il laboratorio di mediazione scolastica si pone come luogo di approfondimento esperienziale della prassi mediativa. Esso si struttura in due sezioni: la mediazione la formazione alla mediazione Obiettivi Gli obiettivi che si intendono raggiungere attraverso la realizzazione del laboratorio di mediazione scolastica sono i seguenti: offrire agli studenti coinvolti in situazioni di conflittualità all'interno della scuola una valida alternativa alle modalità interattive violente edizioni la meridiana www.lameridiana.it, via Sergio Fontana 10C, Molfetta, tel 0803971945; cell 32998391330; [email protected] 18 edizioni la meridiana favorire la conoscenza e l'adesione ad un diverso approccio al concetto di legalità consentire un confronto leale e diretto delle proprie opinioni e del vissuto personale valorizzare le differenze in termini di risorse personali e sociali favorire il rispetto delle regole del vivere civile e sociale nell'ambito della comunità scolastica promuovere una integrazione-valore basata sul rispetto dell’altro Articolazione del laboratorio Si utilizzeranno momenti pratico-esperienziali, prevedendo simulazioni e giochi di ruolo mediante i quali sarà possibile: individuare i processi psicologici e relazionali che sottendono il conflitto attraverso l'esplorazione dei vissuti personali; sperimentare, attraverso il processo mediativo, il graduale passaggio da uno stato di confusione e di sofferenza, originato dal conflitto, ad una condizione di nuovo equilibrio emotivo; sviluppare la capacità di trasformazione del contesto conflittuale, da luogo del disordine e del disagio a spazio dell'ordine e della relazione condivisi. La verifica dei risultati delle attività di mediazione scolastica sarà effettuata tramite la elaborazione e la pubblicazione periodica dei dati relativi all’attività stessa, secondo indicatori statistici, di impatto e di risultato. Destinatari I destinatari privilegiati della mediazione scolastica sono gli studenti; è chiaro che i destinatari indiretti, ma fortemente coinvolti sul piano educativo, saranno anche i genitori e i docenti della scuola in cui si svolgerà l’azione del laboratorio. Formatori Anna Coppola De Vanna, psicologa, psicoterapeuta familiare, presidente del C.R.I.S.I. di Bari, direttore responsabile della rivista Mediares. Ha pubblicato due libri sulla comunicazione e sulle dinamiche relazionali tra adulti e bambini, nonché numerosi articoli sulla mediazione familiare, scolastica e penale sulle maggiori riviste nazionali e internazionali. Con la meridiana ha pubblicato Ci separiamo. Come dirlo ai nostri figli (2005) e Senti che urla! Quando i genitori litigano (2005). Ilaria De Vanna, psicologa, già giudice onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Bari, mediatrice familiare, responsabile delle attività di formazione alla mediazione civile e penale presso il C.R.I.S.I. di Bari. Coatrice di Ci separiamo. Come dirlo ai nostri figli (2005) e Senti che urla! Quando i genitori litigano (2005). Durata e Costi Il percorso può avere una durata dalle 12 alle 30 ore a seconda del contesto. Il costo è proporzionale alla durata dell’intervento. In calendario Gli insegnanti interessati a seguire a titolo personale un laboratorio sulla mediazione scolastica per poi applicarla nel contesto classe possono comunicarlo a [email protected] Un laboratorio sarà attivato con un minimo di 10 docenti a partire da gennaio 2016. edizioni la meridiana www.lameridiana.it, via Sergio Fontana 10C, Molfetta, tel 0803971945; cell 32998391330; [email protected] 19 edizioni la meridiana A CHE GIOCO GIOCHIAMO PER EDUCARE ALLA LEGALITÀ E AL SENSO DELLE REGOLE MI • MS La costruzione sociale è un fatto di cultura in quanto si basa sul modo di essere delle persone, sul loro modo di pensare, di stare insieme e di rapportarsi allo Stato. Ecco perché la società deve rispondere al fenomeno dell’illegalità diffusa dandosi una strategia di “prevenzione educativa” che lavori per la formazione delle coscienze fin dall’infanzia. In tal modo può promuovere un atteggiamento civile che induca i membri di una collettività al rispetto di regole stabilite, e perciò convenzionali, ritenute essenziali per la sopravvivenza stessa dell’aggregato sociale. Il presente progetto, coinvolgendo bambini/ragazzi, vuole rispondere al bisogno di formazione di una coscienza civile già in età precoce. Esso utilizza modalità espressive vicine al loro mondo, quali il gioco e il teatro, per proporre una tematica ritenuta fondante per una educazione alla legalità: le regole come risorsa e non come limite. In qualsiasi comunità infatti, sia essa scuola, famiglia, gruppo dei pari, società, è indispensabile darsi delle regole per garantire a ciascuno dei suoi membri uno spazio di dignità e di libertà personale, nell’interazione costruttiva con gli altri. Non sempre, però, questo principio è chiaro e condiviso da tutti. La realtà ci insegna, purtroppo, che anche tra i ragazzi è diffusa la pratica della trasgressione, dell’inganno, della prevaricazione, della violenza, strettamente legato al fenomeno dell’illegalità. Il laboratorio, attraverso la valorizzazione della creatività, intende favorire un processo di simbolizzazione che renda più visibile il mondo interiore di ciascuno. Nel suo svolgimento segue un itinerario formativo che dalla conoscenza delle regole personali, quelle della vita quotidiana, passa ad un ambito più allargato, quello della vita sociale. In tal modo ambisce a porre le basi per lo sviluppo di una convivenza civile consapevole e matura. Il laboratorio utilizzerà un metodo interattivo, nell’ottica dell’imparare facendo. Cercherà di far vivere un’esperienza attraverso cui ciascuno a suo modo possa esprimere i propri vissuti e comprendere gli aspetti essenziali del tema proposto. Uno spazio privilegiato sarà dato alla creatività tramite l’utilizzo di vari linguaggi espressivi, come quello pittorico-colorico, mimicogestuale, corporeo e verbale. A tale scopo saranno presentati articoli di giornale e racconti, giochi individuali e di gruppo, simulate ed esercizi teatrali, immagini e musiche, per far sperimentare uno spazio di espressione libera e di coinvolgimento il più possibile giocoso. METODOLOGIA Obiettivi Favorire un processo di “alfabetizzazione primaria” riguardante il tema della legalità. Stimolare la curiosità verso la realtà che ci circonda. Far cogliere l’interdipendenza esistente tra individuo e società. Valorizzare forme di comunicazione creative (linguaggi pittorico-colorico, manipolativo, teatrale, musicale). edizioni la meridiana www.lameridiana.it, via Sergio Fontana 10C, Molfetta, tel 0803971945; cell 32998391330; [email protected] 20 edizioni la meridiana Destinatari Insegnanti, operatori sociali, educatori in genere (max 15/20). Formatori Prof.ssa Rossella Diana, pedagogista, docente di scuola media superiore, formatrice, esperta nel linguaggio teatrale e insegnante di Movimento Creativo. Autrice del libro Le regole del gioco. Manuale per educare al senso delle regole (edizioni la meridiana, 2005). Durata 3 incontri di 3 ore ciascuno. Costi Per le scuole 600,00 euro. Per i singoli docenti 90,00 euro. Il costo di scrizione prevede il libro Le regole del gioco. Manuale per educare al senso delle regole (edizioni la meridiana, 2005) In calendario Chi fosse interessato a seguire a titolo personale il laboratorio può comunicarlo a [email protected] Un laboratorio sarà attivato con un minimo di 10 docenti a partire da gennaio 2016. edizioni la meridiana www.lameridiana.it, via Sergio Fontana 10C, Molfetta, tel 0803971945; cell 32998391330; [email protected] 21 edizioni la meridiana L’INSEGNANTE-FACILITATORE CORSO DI AGGIORNAMENTO I • P • MI • MS Le nuove capacità dell’insegnante: saper coinvolgere, saper aiutare e saper attivare (la lezione attiva). Continuum di competenze organizzative, didattiche e relazionali. Un strumento pratico per il self-empowerment degli insegnanti. L’insegnante-facilitatore (INFA) è un insegnante che, per vocazione e funzione, completa le proprie competenze tecniche di erogazione dei saperi con un repertorio di competenze sociali (organizzative, didattiche ed emotivo-relazionali) volto alla gestione competente di situazioni ordinarie e straordinarie (complicazioni, dinieghi, conflitti, malessere e via via fino alle tante forme di bullismo). Il concetto di facilitazione esperta che qui sviluppiamo, si focalizza in particolare su abilità di supporto intersoggettivo, ma anche di rendimento pratico e operativo, secondo un doppio vertice socio-tecnico, di orientamento sia al compito che alla relazione. Nel 2005 abbiamo dato vita al costrutto di “facilitazione esperta”, quell’insieme cioè di competenze e abilità operative che gli attori sociali possono agire negli scambi interpersonali, organizzativi e tecnici, con attitudine intenzionale, in forma sistematica e con atteggiamento vigile e consapevole, con l’obiettivo di aumentare le risorse in gioco. Nel 2011 abbiamo codificato la sua applicazione al mondo della scuola, definendo le competenze dell’insegnante-facilitatore. METODOLOGIA Contenuti del laboratorio L’INFA riesce ad alternare la leva direttiva (teaching) con quella partecipativa (learning), riuscendo a modulare momenti e fasi diverse della didattica e delle relazioni con la classe, seguendo un filo rosso che ai suoi poli vede “guidare” e “farsi guidare”. Oltre a gestire tecnicamente la propria disciplina, lavora su di sé e lavora sulla relazione con i discenti, per accrescere l’efficacia comunicativa, la dinamica di gruppo e di conseguenza l’apprendimento della classe nella sua materia di studio. L’INFA conduce scambi comunicativi asimmetrici alternati ad altri simmetrici e con una comunicazione a due vie, con feedback periodici e frequenti, instaurando in classe una comunicazione pendolare, di tipo dialogica e inclusiva. L’INFA si impegna ad un nuovo paradigma in fatto di comportamenti disfunzionali e critici, che pone al centro il concetto di negatività come risorsa; la qualità distintiva dell’accettare momenti di disagio dei ragazzi, sviluppando abilità di esplorazione vigile, orientata all’elaborazione costruttiva. L’INFA sviluppa infine l’apprendimento, manifestando cioè maggiore capacità di decentramento sulla classe, introduce una didattica multimodale, composta dall’integrazione di lezioni frontali partecipative con lezioni che impieghino metodi attivi e di cooperative learning. edizioni la meridiana www.lameridiana.it, via Sergio Fontana 10C, Molfetta, tel 0803971945; cell 32998391330; [email protected] 22 edizioni la meridiana Articolazione del percorso formativo Fase 1 – Coordinare Coordinare l’azione Organizzare il contesto e la didattica Costruire il contesto, composto da un duplice orientamento che valorizzi le azioni (il compito) e le relazioni (la persona) L’insegnante sia direttivo che partecipativo, saper guidare e farsi guidare Apprezzamento, critica costruttiva, capacità di impostazione, clima di studio, casi Mappa/1: Binario compito e relazione, principio socio-tecnico Fase 2 – Coinvolgere Coinvolgere e includere Negoziare parole e fatti, comunicare in classe Forte interazione inclusiva, frutto di un efficace “pendolarismo comunicativo”, che nel processo di scambio interpersonale e intergruppo alla sola “prospettiva personale” aggiunge la “prospettiva dell’altro”, per un sistema circolare fondato sul feedback negoziale Comunicazione interpersonale efficace Principi introduttivi della dinamica di gruppo Negoziazione, metodologia Mappa/2: Pendolarismo sé-altro Fase 3 – Aiutare Aiutare nella negatività Curare sé, l’altro, il gruppo Negatività come risorsa, la qualità distintiva dell’accettare momenti di indeterminatezza e di disagio e coglierne le potenzialità di comprensione e di azione, sviluppando abilità di esplorazione vigile, capace di indagare ed elaborare contenuti emotivi e operativi Gestione dei conflitti, teorie e metodi Metodo antinegatività Gestione di stress e sofferenza dell’insegnante Accoglienza, contenimento delle condotte difficili, capacità di aiuto, intelligenza emotiva Mappa/3: Capacità negativa Fase 4 – Attivare Attivare alle azioni Motivare alla conoscenza e ai risultati Attivazione dal basso di conoscenza e apprendimenti in forma progressiva e costante, centrati sull’esperienza e sui fatti, sul coinvolgimento compartecipe, sulla concretezza; la precedenza data a forme di mobilizzazione dinamica “dal basso” che schiude a nuove capacità e saperi La ruota di Kolb dell’apprendimento esperienziale Metodi e strumenti per una lezione attiva Saper unire ben sapendo delle forze che dividono Piani di azione, concretizzazione, gestione della vitalità, motivazione Mappa/4: Attivazione dal basso Metodologia didattica Il corso presenta un taglio pratico tipo laboratorio formativo. Viene privilegiata l’esercitazione e il metodo dell’autocaso come opportunità di apprendimento attivo. Per una maggiore trasferibilità tra aula e realtà la docenza mette al centro l’esperienza concreta e la persona, in una coerenza efficace edizioni la meridiana www.lameridiana.it, via Sergio Fontana 10C, Molfetta, tel 0803971945; cell 32998391330; [email protected] 23 edizioni la meridiana in cui si innestano e confluiscono i fattori di teoria-nella-pratica: connettere ossia l’astrattezza della teoria con la concretezza dell’azione. Viene adottata una scheda di allenamento, per prove pratiche nei contesti scolastici e di apprendimento. Formatore Pino De Sario, psicologo sociale, specialista in facilitazione, professore all’Università di Pisa. Insegna “Strumenti di facilitazione nel conflitto” presso il corso di laurea in Scienze per la pace. Membro associato della Società Italiana di Biosistemica. Da anni lavora nelle organizzazioni sia come formatore che consulente sui temi delle abilità manageriali e delle competenze sociali. Approfondisce i fenomeni del comportamento interpersonale prosociale e i processi di facilitazione nei gruppi associati in particolare ai fenomeni di discomunicazione, barriera e negatività. Approfondisce i temi della facilitazione nel gruppo e nell’intergruppo con un focus specifico sulla figura del facilitatore. Nel 2011 codifica i metodi dell’Insegnante-facilitatore. Direttore della Scuola Facilitatori. Durata Il corso in proposta ha due formati: 24 ore, composto da 6 incontri di 4 ore ognuno, con cadenza quindicinale 16 ore, 4 incontri di 4 ore Costi 150,00 euro per i singoli docenti. Per le scuole da concordare. In calendario Chi fosse interessato a seguire a titolo personale il corso di aggiornamento può comunicarlo a [email protected] Stiamo immaginando un corso intensivo in una giornata e mezza con possibile pernottamento per chi ne avesse necessità a partire da gennaio 2016. edizioni la meridiana www.lameridiana.it, via Sergio Fontana 10C, Molfetta, tel 0803971945; cell 32998391330; [email protected] 24 edizioni la meridiana PER UN LABORATORIO DI CITTADINANZA ATTIVA PERCORSO ATTIVABILE CON UN PON 2014-2020 OBIETTIVO 10.1 AZIONE 10.1.3 MS Un’importante priorità della scuola è concorrere alla formazione di cittadini attivi e quindi in grado di contribuire al benessere collettivo. In genere i cittadini sono soliti rilevare o denunciare situazioni di inefficienza e di degrado, ma spesso non si assumono la propria parte di responsabilità e non si pongono nell’ottica di proporre soluzioni praticabili. Con l’impegno di ciascuno invece si può costruire una società migliore per tutti. Come diceva Giovanni Falcone: “Perché una società vada bene, si muova nel progresso, nell’esaltazione dei valori della famiglia, dello spirito, del bene, dell’amicizia, perché prosperi senza contrasti tra i vari consociati, per avviarsi serena nel cammino verso un domani migliore, basta che ognuno faccia il proprio dovere”. I giovani in particolare non posseggono strumenti metodologici e modelli concettuali per passare dall’esperienza del bisogno alla costruzione di risposte adeguate. È necessario quindi sperimentare modalità innovative per favorire la crescita degli studenti dal punto di vista sociale e civico. METODOLOGIA Obiettivi del progetto Il progetto si propone di raggiungere i seguenti obiettivi: fornire ai giovani studenti un metodo scientifico di progettazione di risposte a bisogni collettivi; incrementare la loro fiducia nelle proprie capacità di affrontare e risolvere problemi; potenziare la loro consapevolezza/responsabilità di poter divenire parte attiva della comunità scolastica e, in prospettiva, della società. Articolazione del corso La metodologia consiste nella realizzazione di un “laboratorio di cittadinanza attiva” basato sulla sperimentazione del “Project Cycle Management”, un metodo messo a punto dalla Commissione Europea per la costruzione di progetti che rispondano ai requisiti emersi da problemi reali. Il metodo guida gli studenti nelle seguenti fasi: individuazione di un bisogno/problema condiviso; analisi delle le cause e costruzione del diagramma delle relazioni causa-effetto; individuazione degli obiettivi e delle strategie risolutive, costruzione della struttura logica dei risultati attesi; progettazione delle azioni richieste; stima dei mezzi necessari; individuazione degli indicatori di misura del livello di raggiungimento degli obiettivi. Risultati attesi Il progetto punta a produrre: un alto livello di partecipazione attiva al laboratorio l’acquisizione del metodo di progettazione condivisa collaudato a livello comunitario (PCM) edizioni la meridiana www.lameridiana.it, via Sergio Fontana 10C, Molfetta, tel 0803971945; cell 32998391330; [email protected] 25 edizioni la meridiana un piano di soluzione sostenibile del bisogno affrontato. Destinatari Il laboratorio coinvolge un gruppo di max 25 studenti del III e IV anno o, più specificamente, i rappresentanti di classe e di istituto i quali, più degli altri, si trovano nella condizione di dover raccogliere bisogni e coordinare proposte integrate. Formatore Maria Sasso, già dirigente dell’assessorato alla trasparenza della Regione Puglia, esperta di politiche di cittadinanza attiva Durata Il laboratorio si articola in 30 ore di attività finalizzate alla produzione del piano di soluzione del bisogno/problema individuato. A queste vanno aggiunte 20 ore per l’attuazione del piano progettato. Costi Da concordare con l’Istituto a seconda dell’articolazione del progetto e della misura scelta per sostenerlo economicamente. In calendario Chi fosse interessato a seguire a titolo personale questa proposta formativa può comunicarlo a [email protected] edizioni la meridiana www.lameridiana.it, via Sergio Fontana 10C, Molfetta, tel 0803971945; cell 32998391330; [email protected] 26 edizioni la meridiana IL VERO SPREAD È QUELLO DELLA CONOSCENZA PERCORSO DI EDUCAZIONE FINANZIARIA PER STUDENTI DELLE SCUOLE MEDIE SUPERIORI MS In collaborazione con Banca Etica e Associazione Articolo 47 – Liberi dal Debito Obiettivo del progetto è quello di generare nei ragazzi conoscenza e soprattutto consapevolezza dei principali strumenti della economia e della finanza con cui vengono a contatto quotidianamente, perché come scriveva Marc Augé il vero spread è quello della conoscenza. Tra l’altro la diffusione dello studio dei principi dell’economia in tutte le scuole secondarie è uno degli obiettivi dei nuovi apprendimenti indicati nella buona scuola. I soggetti proponenti questo percorso condividono l’idea che sia possibile fare educazione finanziaria nelle scuole introducendo anche concetti di finanza etica, economia solidale, gratuità delle relazioni, consentendo ai ragazzi di sviluppare un senso critico che li renderà più responsabili e consapevoli sia nell’uso del denaro sia nel rapporto con le banche e gli strumenti da queste proposti. Fare cioè educazione finanziaria nei confronti dei ragazzi pensandoli da subito come clienti consapevoli nel loro rapporto con le banche in quanto risparmiatori e/o beneficiari del credito. METODOLOGIA Articolazione del percorso formativo Il percorso in aula è suddiviso in: 3 incontri, condotti dall’avvocato Massimo Melpignano su: La moneta: che cosa è ? La carta moneta La moneta elettronica: carte di credito, carte di debito, bancomat, carta revolving, carta conto. Come distinguerle, quali prediligere, uso e funzioni differenti, i costi. Come usare la moneta? La spesa: fare la spesa, il menù, distinguere le offerte, imparare a ragionare in termini di valore/unità di prodotto. Come usare la moneta? Il risparmio: il salvadanaio, i prodotti bancari di risparmio. Costruiamo insieme il nostro risparmio sostenibile. Le banche dati pregiudizievoli: cosa sono, imparare a consultare i dati, imparare a conoscere la propria identità finanziaria. 1 incontro curato da un esperto di Banca Etica sui principi della finanza etica e sulla stessa banca, sulle caratteristiche dei prodotti di risparmio e di investimento etici e sul ruolo del risparmiatore consapevole. Verranno utilizzate tecniche di apprendimento condivise e non formali, giochi di ruolo, traduzioni degli strumenti finanziari per una immediata comprensione del loro funzionamento. Solo in maniera marginale verrà utilizzata la didattica frontale, e comunque volta per volta affidata ad uno studente “volontario” per puntualizzare i temi trattati. Il formatore, quindi avrà fondamentalmente il ruolo di facilitatore. Si aggiunge una sessione (può essere immaginata anche una sessione aperta in cui coinvolgere edizioni la meridiana www.lameridiana.it, via Sergio Fontana 10C, Molfetta, tel 0803971945; cell 32998391330; [email protected] 27 edizioni la meridiana genitori, docenti, altri studenti) per giocare Il gioco delle Banche (edizioni la meridiana, 2015). E ancora, lo spettacolo finale, tra cui la scuola può valutare due possibilità: Brutti come il debito è una lezione di educazione finanziaria resa in forma di spettacolo/conferenza. Serve a rendere l’idea di come sia possibile sviluppare percorsi di legalità attraverso la consapevolezza e l’educazione economica e finanziaria in forma non convenzionale, utilizzando come strumenti di apprendimento il gioco, le emozioni, la condivisione. “Brutti come il debito” è inserito in un più ampio progetto che Massimo Melpignano, avvocato esperto in diritto bancario e finanziario dalla parte delle persone, e Antonio Cajelli, educatore finanziario indipendente, portano avanti in corsi di formazione, seminari, workshops, webinars, pubblicazioni e manuali. Pop Economics è una narrazione teatrale di impegno civile, comica e drammatica insieme. È uno spettacolo che racconta la crisi globale che ci ha investito: lo fa in modo semplice e puntuale. Il racconto mette sotto gli occhi del pubblico, come snodi di una storia globale che incrocia le storie personali, le tappe della crisi odierna e i meccanismi economici e finanziari che incidono sulla vita quotidiana, espressi da un intrico di sigle, parole, espressioni tanto frequenti nei media, quanto ignorate nel loro effettivo significato. L’obiettivo è restituire significato e spessore narrativo a parole abusate rendendo tutti, ma proprio tutti, in grado di capire e dunque di scegliere, liberamente e responsabilmente. Pop Economix è una produzione di Banca Popolare Etica, Teatro Popolare Europeo e Il Mutamento Zona Castalia (produttore esecutivo). Formatori Massimo Melpignano è avvocato Cassazionista, si occupa da sempre di tutela dei consumatori e in particolare dei consumatori dei servizi bancari e finanziari. Responsabile dell'associazione dei consumatori Adusbef, da alcuni anni ha costituito l’associazione di promozione sociale “Articolo 47 – Liberi dal debito” con la quale realizza percorsi di legalità finanziaria. È ospite fisso della trasmissione “Mi Manda Rai Tre” per la quale cura un modulo di divulgazione finanziaria. È autore di volumi di taglio divulgativo come Ho vinto una causa sui bond Argentina, Sdebitiamoci!, Il conto corrente: dove corre?. Teresa Masciopinto, responsabile Area Socio-Culturale Sud di Banca Popolare Etica, di cui è socia fondatrice, segretaria generale della Fondazione Giovanni Paolo II Onlus Bari. È stata giudice onoraria presso il Tribunale per i Minorenni di Bari. Svolge da tempo attività di consulenza e formazione per enti privati e pubblici sui temi dell’economia civile e della finanza etica, delle politiche sociali e dello sviluppo di comunità. Durata 12 ore in aula suddivise in 4 incontri da 3 ore, una sessione per Il gioco delle banche della durata di 3 ore, uno spettacolo sui temi della finanza. Destinatari Scuole medie superiori con un numero di studenti da concordare Costi Le 12 ore di formazione hanno un costo complessivo di 900,00 euro IVA inclusa. La sessione di gioco è gratuita. Lo spettacolo finale ha un costo tra i 600,00 e i 1000,00 euro+IVA (la riduzione o l’aumento deriva da economie possibili con repliche in altri contesti). edizioni la meridiana www.lameridiana.it, via Sergio Fontana 10C, Molfetta, tel 0803971945; cell 32998391330; [email protected] 28 edizioni la meridiana In calendario Chi fosse interessato a seguire a titolo personale questa proposta formativa può comunicarlo a [email protected] NOTE TECNICHE Il coordinamento dei percorsi formativi è delle edizioni la meridiana. Responsabile e referente della formazione è la dott.ssa Elvira Zaccagnino: [email protected] / tel. 3454530009 Per informazioni contattare: [email protected] / tel. 0803971945 Puoi seguire le proposte delle edizioni la meridiana su: www.lameridiana.it www.edizionilameridiana.it lameridianaedizioni @lameridianaed edizioni la meridiana www.lameridiana.it, via Sergio Fontana 10C, Molfetta, tel 0803971945; cell 32998391330; [email protected] 29