Gazzetta di Foligno n. 45 20 Dicembre 2015 colori def_Layout 1

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Gazzetta di Foligno n. 45 20 Dicembre 2015 colori def_Layout 1
Fondata da Michele Faloci Pulignani nel 1886
SETTIMANALE DI INFORMAZIONE POLITICA, RELIGIOSA, CULTURALE
Domenica 20 Dicembre 2015
anno 130 n. 45
1,00
Direttore Responsabile Enrico Presilla
“Per loro
non c’era posto”
+
GUALTIERO SIGISMONDI
I
n quella “placida notte”, avvolta nel silenzio, Maria e Giuseppe non trovano alloggio a Betlemme: “Per loro non c’era
posto” (Lc 2,7). L’eco di queste parole, che la
liturgia proclama nella Messa di mezzanotte,
risuona nel Prologo di Giovanni il giorno di
Natale: “La luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno accolta” (Gv 1,5).
L’attualità di queste parole è sorprendente
se si pensa al flusso migratorio, provocato
dalla miseria e dalle guerre, che ha reso il
bacino del Mediterraneo un cimitero, una
fossa comune, e le frontiere dell’Europa un
muro di bronzo o, al limite, un muro di
gomma.
L’attualità di queste parole è preoccupante
se si pensa alla forte contraddizione tra l’irrigidimento delle frontiere e l’indebolimento
del processo di integrazione culturale, che
mette il veto persino sul concerto di Natale,
“sconcertato” senza Tu scendi dalle stelle.
L’attualità di queste parole è disarmante se
si pensa alla “strage degli innocenti” che continua a mietere vittime a causa dell’incapacità di avvolgere nelle fasce dell’amore l’alito
di vita, il germe di vita deposto nella “mangiatoia” del grembo materno.
L’attualità di queste parole è devastante se
si pensa alla numerosa schiera di giovani
che, dopo aver conseguito un titolo di studio
- anche accademico! -, non possono progettare il loro futuro perché nemmeno all’estero
c’è un alloggio per la loro speranza.
L’attualità di queste parole è sconvolgente
se si pensa alle persone diversamente abili
o agli anziani “scartati” e dimenticati come
“rottami” in quelle residenze, chiamate “protette”, che ospitano la loro inguaribile solitudine e la loro incurabile delusione.
L’attualità di queste parole è deprimente se
si pensa ai conflitti che lacerano il tessuto
familiare, riducendo lo spazio riservato al
focolare domestico ad un campo di battaglia,
minato da rancori e inimicizie, che solo il
dialogo e il perdono possono bonificare.
Davanti al presepio, guardando la grotta in
cui Maria e Giuseppe hanno trovato un riparo a Gesù Bambino, non cerchiamo un alloggio per lo stoccaggio dei regali natalizi
ma mettiamoci in ginocchio in pensosa adorazione e chiediamoci se sappiamo scorgere
l’Emmanuele nel volto di coloro con i quali
Egli stesso ha voluto identificarsi: i piccoli e
i poveri, gli ammalati e gli esclusi.
continua a pag. 2
Auguri ai lettori
R
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento
postale D.L. 353|2003 [Conv. in L. 27|02|2004 n. 46]
Art. 1, Comma 1, DCB Perugia
Taxe Perçue [Tassa Riscossa Uff. P.T. Foligno]
icordiamo ai nostri lettori che è
possibile rinnovare l’abbonamento alla Gazzetta: il prezzo è lo
stesso da anni, 40 euro. Torneremo
in edicola e nelle case degli abbonati dopo aver effettuato due settimane di pausa per le festività.
Non ci resta che augurare ai nostri lettori di accogliere con gioia la venuta
del Signore e di festeggiare in serenità
il nuovo anno.
www.gazzettadifoligno.it
VIVE
IL PRESEPE
L’INTERVISTA
Un folignate a Parigi
“Ho visto gli attentati
sotto casa”
Andrea Michelini
ci racconta
in esclusiva
la sua esperienza
nella capitale
francese
Annamaria Bartolini a pagina 4
IL RACCONTO
Alla frontiera
a fianco
dei rifugiati
La nostra
inviata in Grecia
descrive
la vita
nel campo
di Idomeni
Brufani a pagina 7
SPORT
Il Foligno risorge
con il bomber
Di Paola
A settanta anni dalla morte di padre Fratini e a centoquaranta dalla nascita
il suo presepe vive ancora. È possibile ammirare questa splendida opera d’arte,
i cui personaggi sono stati restaurati, nel santuario di Sant’Angela
Villelmo Bartolini a pagina 2
SATIRA CAUTELATIVA
di Roberto Di Meo
L’albero della piazza è come la Giunta
Tante lucette ma è senza… palle
C’è solo voluta una Cristiana pazienza
per avere finalmente l’albero in piazza
oscurato in parte da un cubo di propaganda diuretica incastrato lì dalla Sora
Filippa e le sue fonti. Il simbolo del Natale è arrivato sicuramente in tempo a
tranquillizzare i folignati che ormai
erano convinti che quest’anno l’albero
non avesse dimora. E questo perché una
serie di ritardi o di incomprensioni tra
Comune e Confcommercio ne avevano
decretato il dirottamento in quel di
Todi. Senza quell’albero ci sarebbe stata
l’ennesima beffa che avrebbe chiuso un
anno di triboli e per giunta affumicato
dallo smog. Nemmeno Babbo Natale si
è mosso più di tanto perché nonostante
le tante letterine pervenute non ha ancora regalato ai montanari l’agognato
svincolo. E nemmeno c’è stata l’apertura della nuova strada del mare a
causa dei ‘buchi neri’ da controllare.
Senza soluzione è pure la Piastra Logistica che ormai è diventata im-piastra.
Da aggiungere infine la ritardata apertura della seconda sezione del museo
della stampa. La Barbetti tutte le mattine si affaccia alla finestra sperando
di sentire ‘È arrivato l’imbianchino’. Allora non ci resta che guardare il nostro
albero che però, a pensarci bene, è come
la Giunta : ha tante lucette ma è senza
palle. E in Francia Salvini ha perso pure
Le Pen. Buone feste a tutti.
Superata
la maledizione
del Blasone
I falchetti
tornano
alla vittoria
Bartocci a pagina 11
Un caffè in piazza
di Carlo Rampioni