Roncadellino maggio 2008
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Roncadellino maggio 2008
Anno 7, numero 2 - maggio 2008 e-mail: [email protected] sito della scuola: www.scuoleroncadelle.it Giocare con le parole è divertente ed è proprio sorprendente. Le parole sono infinite, regalano grandi emozioni e ci sono per tutte le situazioni. Con le parole possiamo parlare, con le parole possiamo cantare e perché no? Anche … poetare. Noi alunni di 3B ci siamo divertiti a “GIOCARE CON LE PAROLE” e abbiamo scoperto un mondo entusiasmante. ESPLORATELO CON NOI PERCHE’ … I NOSTRI SCIOGLILINGUA Dopo aver letto SCIOGLILINGUA VARI di AUTORI VERI ci siamo divertiti ad inventare SCIOGLILINGUA VERI di AUTORI VARI: Mettetevi alla prova, ma attenzione! C’è una sola condizione: VELOCEMENTE li dovete recitare e cercare di non sbagliare. LA ZUPPA ZUCCHERATA Uno zoppo zappa la terra, coglie la zucca per fare la zuppa, mette la zuppa nella zuppiera e lo zucchero sopra la zucca. - Che zuppa zuccherata! Dice lo zoppo che zappa la terra. BRAVI LETTORI Noi siamo bravi a leggere brani brevi. Che brividi ascoltare i brevi brani letti da lettori bravi! (Asia, Ester) IL GRILLO BRILLO Si ode uno strillo: è un grillo brillo punto da uno spillo in un paesaggio brullo. - Sono davvero grullo! Pensa il brillo grillo grullo. (Tutti i bambini) LE TROTTOLE Troppe trottole trotterellano. Trotterella anche tu come le trottole: se bene trotterellerai una trottola diventerai. LA PORTA CHIUSA La porta è chiusa a chiave. Chi ha chiuso la porta a chiave? Chi vuole entrare chiami chi con la chiave ha chiuso la porta a chiave. (Nicolò, Andrea P., Gabriele) FILASTROCCHIAMO (Elisa, Ester) A SCUOLA Silenzio! State seduti in silenzio, studiate in silenzio seduti, siete a scuola siate seri. Seduti in silenzio si sta! (Elisabetta, Stefano, Sauban) TRE TIGRI Tre tigri grigie graffiano tre grasse e grosse tigri. Le tigri grasse e grosse gridano: “Che grossi graffi!” (Luca, Omar, Michele) (dai bambini di 3D) Durante l’anno scolastico abbiamo fatto molti PROGETTI ed ESPERIENZE INTERESSANTI. Poiché a noi piace “GIOCARE CON LE PAROLE”, le nostre esperienze sono diventate una FILASTROCCA. ESPERIENZE IN … RIMA A scuola non si deve solo lavorare ma tante esperienze si posson fare, curiose, interessanti e divertenti sono un piacere per tutti quanti. Pure in libreria siamo andati e siamo rimasti incantati dalle montagne di libri in esposizione e da quelli messi a disposizione, per poter catturare un po’ di magia che ogni libro racchiude … e si porta via. Un’opera vera abbiam cantato e molto impegno abbiam dimostrato, a teatro ci recheremo e un sicuro divertimento noi tutti avremo. Alla Valledoro che piacere! Non è stato certo un dovere: abbiam mangiato grissini in quantità per soddisfare le nostre golosità Educazione alla teatralità Il progetto lettura che passione! è stata per noi una novità, viaggiare con la fantasia carica proprio di tanta energia La biblioteca è sempre un’emozione! In attesa d’incontrare l’autore leggiamo i suoi libri con amore. Una vera mostra abbiamo visitato e prodotti dell’artigianato abbiamo ammirato, oggetti curiosi e originali che non eran per niente banali. Il computer è stato uno strumento divertente per tener allenata la nostra mente, tra programmi di vario tipo è diventato come un amico. Non mancherà neppure la gita che non ci costa per niente fatica tra graffiti di qualità e tante altre novità. In palestra poi quanto divertimento tra sport vari e molto allenamento! Siamo diventati pure bravi giocatori protagonisti e non solo più spettatori. La nostra scuola commemora il 60° anniversario della Costituzione. Per trasmettere ai bambini i principi di questo testo fondamentale,gli insegnanti hanno proposto di applicare un articolo della Costituzione al loro mondo che è principalmente il gioco. Quello proposto nelle classi 2B e 2D à stato l’art. 2 che dice “La repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità. E richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.” Ecco le riflessioni dei nostri alunni. La parola ci era sconosciuta ed eravamo curiosi di “impararla”. Ci siamo incontrati più volte e con l’aiuto dei nostri insegnanti abbiamo incominciato a capire che la Costituzione è un REGOLAMENTO importante per tutti gli italiani scritto da persone sagge. Abbiamo compreso che tutti abbiamo dei diritti: di frequentare la scuola, di essere curati, di giocare,…; ma anche dei doveri: di ascoltare per imparare, di prendere le medicine, di non rovinare giochi e parchi. C’è perfino un articolo riconosce il diritto di esprimere la nostra personalità nel gioco. Allora abbiamo concentrato la nostra attenzione sulle regole nel gioco, perché anche come giocatori abbiamo diritti e doveri. Abbiamo riflettuto sui comportamenti corretti e su quelli non corretti che teniamo durante il gioco. “Se si rispettano le regole nel gioco si sta meglio” (Alberto); “Non si viene penalizzati” (Matteo); “C’è pace perché non si bisticcia” (Alessia); “Nessuno si fa male” (Federica); “Si gioca meglio” (Mattia). “Invece quando non si rispettano le regole si deve interrompere il gioco” (Giulia); “Il compagno si arrabbia e si rifiuta di giocare con noi” (Paolo), “Si litiga” (Claudia). “Durante questo lavoro mi è piaciuto fare i disegni” (Alessandro, Francesca, Sara, Mamdouh, Giulia, Luca T.) “È stato bello imparare nuove regole” (Giorgia, Emma, Laura, Francesca, Sara); “Inventare le rime” (Adisa) “Conoscere meglio alcuni compagni dell’altra classe” (Federica, Claudia, Sara, Michela, Marco, Ilaria, Enrico). Queste sono, secondo noi, le dieci regole più importanti nel gioco: 1. giocare al posto giusto nel momento giusto 2. aspettare il turno per poter giocare 3. fare in modo che tutti possano partecipare al gioco 4. essere corretti e leali 5. aiutare i compagni di squadra 6. interrompere il gioco se un compagno si fa male 7. ascoltare e rispettare le decisioni dell’arbitro 8. rispettare gli avversari incoraggiandoli quando perdono 9. accettare che possano essere gli altri a vincere 10. quando si finisce di giocare mettere a posto tutti i giochi Alla fine di tutto, visto che i nostri disegni erano bellissimi, al maestro è venuta un’idea e ci ha detto: - Perché non costruiamo un gioco dell’oca con questi disegni? Tutti eravamo d’accordo perché divertendosi si impara meglio. Allora ci siamo messi al lavoro e i nostri disegni sono diventati caselle di un singolare gioco dell’oca: le caselle dove erano illustrati i comportamenti positivi consentivano di avanzare; quelle dove i comportamenti erano negativi costringevano a fermarsi o a retrocedere. Per rendere il gioco più spassoso abbiamo inventato delle brevi filastrocche che accompagnano il percorso e le illustrazioni. Il nostro gioco dell’oca che è anche IL GIOCO DELLE REGOLE DEL GIOCO lo potete ammirare … A cura delle classi 2B e 2D della scuola Primaria “Rodari Spesso le Lettere al Direttore sono scritti che hanno lo scopo di segnalare situazioni spiacevoli o lamentele di vario genere… Ma ogni tanto ci scappa anche qualche lettera di ringraziamento… La nostra vuole rientrare in quest’ultima categoria, ma ironicamente, per non commuoverci troppo, per non dare eccessiva importanza a ciò che - come Comitato Genitori - abbiamo vissuto insieme… Poche righe per riconoscere a che ci ha guidato in questi anni di “sperimentazione” il valore di ciò che ha fatto, il senso profondo che ha lasciato in noi… E allora… …grazie Fernanda per averci coinvolto nelle tue “pensate” profonde e proficue… …grazie Fernanda per aver dato senso ad una festa di fine anno ricca e originale… …grazie Fernanda per averci fatto capire che se non fossimo venuti al parco alle 5 di mattina la festa non sarebbe riuscita… …grazie Fernanda per aver avuto il coraggio di esporti anche con chi non condivideva appieno le nostre scelte… …grazie Fernanda per aver saputo accogliere chiunque volesse donare un po’ del suo tempo al Comitato Genitori… …grazie Fernanda per aver “tormentato” il Dirigente a nome nostro… …grazie Fernanda per essere stata per tutti noi un semplice esempio di vita onesta e serena… Ora sta a noi dimostrare che abbiamo compreso la tua filosofia di lavoro e sta a noi dimostrare che abbiamo ancora voglia di investire nei nostri bambini!!!! IL COMITATO GENITORI a.s. 2006/2007 della scuola primaria Gianni Rodari di Roncadelle P.S. Alleghiamo il testo della canzone che alcuni di noi hanno “inventato” lo scorso anno scolastico per la festa di fine anno… ci siamo divertiti a prepararla per donarla ai nostri bambini e agli insegnanti che hanno sempre contribuito alla buona riuscita dell’evento! Mi ricordo la grande festa Nel bel parco di Roncadelle Coi bambini vestiti a festa Accompagnati dalla maestra… Quante corse per cominciare Tanti giochi da organizzare Emozioni da ricordare E la scuola da raccontare Ma che emozione…stare tutti insieme qui Che occasione star con voi ancora un po’… Poi le vacanze inizierò!!! La pazienza che hai dimostrato Tante volte mi hai rispiegato La bellezza dei tuoi progetti Nelle uscite eravam perfetti Quante volte mi hai perdonato Se non tanto mi ero impegnato Tanto sai che nella mia vita L’amicizia è la più gradita… I grandi amici, sono forti e sai perché Quando ho bisogno sono tutti intorno a me… E nel mio cuore vi terrò…. …e la mia scuola sempre io ricorderò VISITA AL GIORNALE DI BRESCIA Lunedì 14 e Mercoledì 16 Gennaio, siamo andati a visitare la sede del “Giornale di Brescia” accompagnati dalle nostre insegnanti. Ci hanno gentilmente accolti i giornalisti Mimmo e Roberto Manieri per guidarci nella redazione con le postazioni dei giornalisti addetti ai vari settori e per fornirci le informazioni inerenti ai tipi di articoli che compongono il giornale. Mimmo, mentre stavamo visitando la redazione, ci ha posto una serie di domande per farci comprendere che la notizia è legata alla curiosità dei lettori; inoltre, ha delineato il percorso che ciascun giornalista deve seguire per poter scrivere un articolo accattivante e degno di nota. Poi siamo scesi per visitare l’emittente “Teletutto”; qui la nostra guida ci ha permesso di entrare nello studio in cui viene letto il telegiornale e nei locali adibiti alle interviste. Siamo anche stati ripresi dalle telecamere, sia in campo lungo che in primo piano. In seguito abbiamo assistito al telegiornale in diretta e abbiamo fatto una fotografia di gruppo; la guida ci ha offerto alcuni omaggi. Poi siamo poi partiti per Erbusco, sede della stampa del Giornale di Brescia e di altre ventinove testate. Abbiamo visto prima un filmato sulle fasi della stampa di un quotidiano, poi l’attrezzatura necessaria, i robot di trasporto dei rotoli di carta riciclata, le macchine che imballano. La visita si è conclusa con la visione di alcuni menabò che il giornalista ci ha regalato. Secondo noi questa uscita è stata interessante, istruttiva, ma divertente e stupenda. Gli alunni di 5 A e B a cura dei bambini della scuola dell’Infanzia “Sironi” Con i chicchi del buon grano macinati piano piano si prepara la farina bianca, lieve e morbidina. Dimmi tu, con la farina, cosa puoi fare in cucina? Torte tonde e pasticcini, pasta, pane e bei grissini. Cosa avrò dimenticato . Dillo tu che l’hai mangiato ! In occasione del Mercatino di Natale , la mia classe ha avuto l’ idea di invitare il Sig. Consoli a presentarci la sua esperienza per farci conoscere meglio la situazione attuale dell’ Africa. L’ incontro è stato molto interessante e, per certi aspetti, anche toccante, perché ci ha fatto riflettere sul nostro modo di vivere. Perché ha scelto di fare il missionario laico? Quando le è venuto questo desiderio? - Per dare il mio contributo per il miglioramento del mondo, perché fosse più giusto. Il desiderio è maturato lavorando in parrocchia, nella mia giovinezza. In quale regione opera e perchè? - In Uganda, a 300 km da Kampala, la capitale: non è stata una mia scelta. Sono andato lì perché c’ era più bisogno di me che, essendo un perito agrario, potevo insegnare tecniche di agricoltura e di allevamento locale. E’ stato difficile convivere con questo popolo? - E’ stato difficile per la lingua che ho imparato in poco più di un anno, e per le sue usanze. Soprattutto mi è costato fatica spiegare l’ importanza dell’ essere stanziali, dato che loro erano nomadi, e questo provocava grandi problemi di alimentazione in una terra arida. Ora l’ obiettivo di renderli autosufficienti è stato raggiunto. Come ha vissuto i primi giorni? - Sono stati difficili perché non sapevo come interagire con le persone. Come è stato accolto? - All’ inizio erano diffidenti, ma poco a poco hanno iniziato ad avvicinarsi. Com’ è la situazione nel Paese? - L’ Uganda fino a 30 anni fa viveva una profonda crisi, ma negli ultimi anni c’ è stato un miglioramento. Però presenta ancora dei problemi, come le condizioni delle strade o delle mine che provocano feriti, ma grazie all’ aiuto dei missionari questa popolazione riesce a coltivare da sola e a mangiare due pasti al giorno. Come ha vissuto il cambiamento nel modo di vivere? - Non è stato un trauma, perché mi ero preparato al cambiamento frequentando corsi del Servizio internazionale volontari, e mi sono abituato presto. Come trascorre le giornate? - Organizzo corsi di agricoltura, frutticoltura, allevamento; insegno catechismo ai ragazzi, in classi anche di 100 alunni. Con alcuni amici ho aperto un dispensario per distribuire farmaci. Dove si vive? - Io vivo in case di mattoni, ma la maggior parte della popolazione vive in capanne di fango e paglia. Cosa si mangia? - Soprattutto polenta (di mais o sorgo), fagioli, ortaggi, e alcune volte anche carne. Che animali ci sono? - Leopardi, bufali, iene e leoni. Noi abbiamo insegnato ad allevare polli, conigli, maiali e bovini. Qual è il clima? - In Uganda ci sono solo 2 stagioni: una stagione secca (inverno) e una stagione delle piogge (estate). C’ è un’ altissima escursione termica. Si può arrivare fino a 45 gradi di giorno, e 15 di notte. Quale lingua si parla? - In Uganda si parlano 23 dialetti. Quale forma di governo è presente? - Nella tribù c’ è una forma originale di democrazia: governano le persone in base all’ età anagrafica così il potere passa dalle classi più anziane a quelle di giovani-adulti. Qual è il tasso di mortalità infantile? - E’ alto, del 25% al di sotto dei 5 anni, non per la mancanza di ospedali, ma per la lontananza. Molti bambini muoiono soprattutto per la malaria. Pensate che per percorrere 350 km impiego 7 ore. Per quanto tempo si ferma in Africa? - La mia vita ormai è là, ma torno in Italia ogni 3 anni. a cura di Silvia Milicia, 3B Scuola media “Gramsci” dai bambini della scuola dell’Infanzia “Sironi” Sono le tagliatelle di noi bambini un pieno di energia, effetto vitamina. Mangiate calde col ragù ti fanno il pieno per sei giorni ed anche più. Perché le tagliatelle di noi bambini son molto più efficaci di ogni medicina sensazionali a pranzo, a cena e - credi a me son buone anche il mattino, al posto del caffè! - Siete pronti per preparare la pasta? - Siiiii ! - Ecco prepariamo la farina: al centro mettiamo l’uovo, cominciate ad impastare. - L’uovo è freddo! - dice Sydney. - Che schifo! - esclama Giuseppe - Su impastate per bene. - Non ci riesco! - si lamenta Martina. - Non ci riusciamo. - ripetono Giada, Lorenzo e Luca. - Provate ancora. Ricordate quando prepariamo la pasta di sale?… È la stessa cosa: dovete impastare fino ad ottenere una palla di pasta. - Quando possiamo usare il mattarello? chiedono Giana, Alice, Luca, e Miracle. - Ecco adesso potete usare il mattarello per stendere una sfogli a sottile. - Maestra si fa così… - chiedono in coro i bambini. - Sì bravissimi!!! - Adesso potete venire, uno alla volta, con la vostra sfoglia. La passiamo nella macchina per fare la pasta, prima nel rullo per farla diventare sottile e poi in quello che la trasforma in tagliatelle. Vi aiutiamo noi, fate girare la manovella, un po’ velocemente. - Ecco , guardate le tagliatelle escono… - Mettiamole sul vassoio, devono asciugarsi. I vassoi, presto presto, si sono riempiti di tagliatelle perfette! - Ma le possiamo mangiare? chiede Alice. - Certo, a casa vostra, naturalmente! E’ stata un’esperienza bellissima. RICETTA (per ogni bambino) un etto di farina, un uovo intero, un pizzico di sale, un bel mattarello e … tanta voglia di pasticciare (che non manca mai!).