Suggerimenti di letture per l`estate

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Suggerimenti di letture per l`estate
Centro di documentazione del Centro Missionario Diocesano - Trento - maggio 2012
Graphic journalism e romanzi
per scoprire il mondo
Suggerimenti di letture per l’estate
Tutti i libri segnalati sono disponibili presso il Centro di documentazione CMD.
La segnatura è riportata tra parentesi
… e i “colpi di fulmine” sono contraddistinti con un
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DAL MEDIO ORIENTE AL SENEGAL
CON IL GRAPHIC JOURNALISM E I FUMETTI
Palestina : Reportage a fumetti, Joe Sacco, Mondadori, 2002 (MO 019)
Tra la fine del 1991 e l'inizio del 1992 Joe Sacco ha trascorso due mesi in Israele e nei Territori
Occupati, viaggiando e prendendo appunti. Ha vissuto nei campi palestinesi, condividendone la vita (o
meglio, la loro sopravvivenza) in mezzo al fango, in baracche di lamiera arrugginita, tra coprifuoco e
retate dell'esercito israeliano. Risultato del suo meticoloso lavoro d'inchiesta è questo volume che,
combinando la tecnica del reportage di prima mano con quella della narrazione a fumetti, riesce a dare
espressione a una realtà tanto complessa e coinvolgente come quella del Medio Oriente.
Cronache di Gerusalemme, Guy Delisle, Rizzoli Lizard, 2012 (MO 046)
Vincitore del Premio 2012 Angoulême
Agosto 2008: un volo notturno porta Guy Delisle a Gerusalemme, dove il fumettista e la sua famiglia
trascorreranno un anno della propria vita per dare modo a Nadège, la compagna di Guy, di partecipare
a una missione di Medici Senza Frontiere. Vivranno a Beit Hanina, un quartiere nella zona est della
città che sin dalla prima passeggiata si mostrerà, in tutta la sua desolazione, decisamente diverso
dalla Gerusalemme propagandata dalle guide turistiche; e si destreggeranno più o meno goffamente in
una quotidianità fatta di checkpoint e frontiere - teatro di perquisizioni e infiniti quanto surreali
interrogatori -, delle mille sfumature di laicità e ultraortodossia, di tensioni feroci e contrasti millenari, e
della disperata speranza, della rabbia e della frustrazione del popolo palestinese, in lotta ogni giorno
contro l'occupazione, devastato dall'atrocità di un attacco (la tristemente nota Operazione Piombo
Fuso) di cui l'autore si trova a essere basito spettatore. Una quotidianità condizionata dunque da
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grandi questioni, eppure fatta, come ogni altra, di piccoli momenti, narrati con stile impeccabile e
travolgente potenza espressiva.
Diario di un viaggio in Sudan, Scuola Internazionale di Comics, EMI, 2011 (AF 398)
Il Sud Sudan, dopo secoli di oppressione, violenze e umiliazioni, vive oggi un momento cruciale della
sua storia. È in bilico tra inedite opportunità di pace e sviluppo da una parte, e rischi e minacce
dall'altra, come i possibili rigurgiti di violenza e la morsa di interessi internazionali contrastanti. La
scommessa è comunque su un futuro nuovo.
Attraverso il linguaggio del fumetto, questo libro vuole farvi scoprire perché, raccontando la tragedia di
un popolo fiero e coraggioso e la bellezza di un paese violentato dall'odio e dalle guerre, che vuole
ritrovare se stesso e la sua libertà.
Un'eternità a Tangeri, Faustin Titi - Eyoum Nganguè, 2007 (AF 335)
Gawa, un ragazzo africano di Gnasville (luogo immaginario e rappresentativo di tutte le città africane),
arriva a Tangeri dopo un lungo viaggio pieno di peripezie, compiuto a piedi, a cavallo e in macchina
attraverso tanti paesi, sfidando il deserto e i controlli della polizia. Racconta dei trafficanti senza
scrupoli che aiutano gli emigranti clandestini ad attraversare la frontiera, delle condizioni di vita
disumane a Tangeri, in balia dei mafiosi che obbligano le ragazze a prostituirsi e si accaparrano i soldi
che i futuri clandestini ricevono dalle loro famiglie rimaste nell'Africa subsahariana
Etenesh : l'odissea di una migrante, Paolo Castaldi, Ponte di Piave (TV) : BeccoGiallo,
2011 (IMM 167)
Etenesh sbarca sulle coste di Lampedusa quasi due anni dopo essere partita da Addis Abeba, in
Etiopia. Porta addosso il ricordo di un viaggio infernale, intrapreso nella speranza di un futuro migliore.
Ha percorso il Sudan, il deserto del Sahara, è finita nelle mani di trafficanti di uomini e in un carcere in
Libia, ha attraversato il mar Mediterraneo in gommone pensando, a ogni metro, che tutto sarebbe
stato vano.
“Ci dicevano di salire, noi salivamo, ci dicevano di scendere, noi scendevamo. Sapevamo soltanto di
avere paura.” Etenesh
Goorgoorlou : un eroe senegalese, T. T Fons, ediz. Lai-momo, 2008 (AF 334)
“Goorgoorlou rappresenta l’uomo medio senegalese, l’eterno disoccupato, che si arrabatta lungo le
strade di Dakar con l’obiettivo di recuperare qualche soldo per il sostentamento quotidiano della
famiglia. Accanto a lui troviamo sua moglie Diek, suo figlio Modou Goor, il suo amico Tapha nonchè
molti personaggi pubblici rappresentativi del suo ambiente. Il personaggio di Fons è un vero e proprio
culto in Senegal, grazie alla pubblicazione sul settimanale satirico “Le Cafard libéré” e alla
trasposizione del fumetto in un telefilm trasmesso quotidianamente alla Radio Télévision Sénégalaise”.
(da www.libreriagriot.it)
ROMANZI
DAL MEDIO ORIENTE
Ogni mattina a Jenin, Susan Abulhawa, Feltrinelli, 2011 (NA 287)
Un romanzo struggente che racconta con sensibilità e pacatezza la storia di quattro generazioni
di palestinesi costretti a lasciare la propria terra dopo la nascita dello stato di Israele e a vivere la
triste condizione di "senza patria". Attraverso la voce di Amal, la brillante nipotina del patriarca
della famiglia Abulheja, viviamo l'abbandono della casa dei suoi antenati di 'Ain Hod, nel 1948,
per il campo profughi di Jenin. Assistiamo alle drammatiche vicende dei suoi due fratelli, costretti
a diventare nemici: il primo rapito da neonato e diventato un soldato israeliano, il secondo che
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invece consacra la sua esistenza alla causa palestinese. E, in parallelo, si snoda la storia di Amal: l'infanzia,
gli amori, i lutti, il matrimonio, la maternità e, infine, il suo bisogno di condividere questa storia con la figlia,
per preservare il suo più grande amore. La storia della Palestina, intrecciata alle vicende di una famiglia che
diventa simbolo delle famiglie palestinesi, si snoda nell'arco di quasi sessant'anni, attraverso gli episodi che
hanno segnato la nascita di uno stato e la fine di un altro. In primo piano c'è la tragedia dell'esilio, la guerra,
la perdita della terra e degli affetti, la vita nei campi profughi, condannati a sopravvivere in attesa di una
svolta. L'autrice non cerca i colpevoli tra gli israeliani, racconta la storia di tante vittime capaci di andare
avanti solo grazie all'amore.
Il giardino degli ulivi, Deborah Rohan, Cairo, 2011 (NA 300)
Tel Aviv, Israele, 1998. Hamzi e sua figlia Ruba sono appena atterrati all'aeroporto Ben Gurion,
ma l'accoglienza al controllo passaporti è quella che si riserva alle persone non grate. Sono
cinquant'anni ormai che Hamzi ha dovuto abbandonare la sua terra, ora è cittadino americano e
gli israeliani sono costretti a lasciare entrare quel palestinese che vuole rivedere i luoghi della
sua infanzia. E così, durante quel pellegrinaggio della memoria, Hamzi inizia a raccontare a sua
figlia la storia di suo padre Kamel e la drammatica epopea della sua grande famiglia. Akka, Palestina,
1913. Il giovane Kamel Moghrabi è felice di poter servire nell'esercito ottomano come ufficiale. Non
sarà come tutti gli altri arabi, schiavi in uniforme dei dominatori. Lui entrerà nel grande sistema
burocratico turco e cambierà le condizioni del suo popolo dall'interno. Ma bastano pochi mesi per
aprirgli gli occhi: i turchi non concederanno mai il riconoscimento di alcun diritto ai palestinesi. Forse
solo la guerra cambierà le cose per i popoli sotto il giogo ottomano, con gli inglesi in avvicinamento
che incitano alla ribellione. Tornare sano e salvo in Galilea, ora sotto protettorato britannico, significa
un nuovo inizio. Per il suo popolo però le peggiori sofferenze devono ancora arrivare: gli inglesi non
solo non concedono l'autogoverno, ma favoriscono l'ingresso di migliaia di immigrati ebrei. Comincia
così la stagione delle rivolte arabe. L'ultima speranza cade nel 1948 quando nasce lo Stato d'Israele.
Il poeta di Gaza, Yshai Sarid, e / o, 2012 (NA 308)
Un giovane ufficiale dei servizi segreti israeliani riceve l'incarico di avvicinare la scrittrice
Daphna fingendo di essere un aspirante romanziere. La donna è israeliana ma i servizi segreti
vogliono usarla per avvicinare il suo amico Hani, poeta palestinese. Il protagonista è in crisi, non
sa più cosa sia giusto e cosa sia sbagliato. Un libro sulle contraddizioni di Israele oggi, sui
rapporti tra i vari settori della società, sul vivere sempre sotto pressione in un paese in guerra, e
su come ciò influenzi l'etica pubblica e personale.
TRA L’IRAQ E L’INGHILTERRA
Sognando Jane Austen a Baghdad, di Bee Rowlatt; May Witwit,
Piemme (NA 275)
May insegna letteratura inglese in un'università di Baghdad, un corso per sole ragazze. E anche se
niente parrebbe più lontano da ciò che la circonda, lei esce di casa tutti i giorni per parlare di Jane
Austen alle sue alunne. Per il resto, May vive una vita quasi normale, va al bazar a fare shopping e dal
parrucchiere. Solo che lo fa sfidando le bombe, la corrente elettrica a intermittenza, il mercato nero e
la repressione del governo, che colpisce soprattutto gli intellettuali come lei e suo marito.
Bee fa la giornalista a Londra, e la sua sfida maggiore è gestire tre figli, un marito giramondo e le
riunioni di redazione.
May e Bee non potrebbero essere più diverse. Cultura, religione, chilometri, tutto le separa. Eppure,
quando una mail le mette in contatto, diventano amiche.
Si raccontano le loro giornate, e i resoconti di May diventano una sorta di diario travagliato dell'Iraq di
oggi. Un paese schizofrenico dove le ragazze si truccano e si sciolgono i capelli appena
arrivano a scuola, per poi ricomporsi prima di uscire, e una figlia può venire ripudiata per aver
sposato un uomo più giovane e di condizione inferiore. Sul filo dei giorni, però, le parole di May
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perdono il tono leggero per far spazio alla paura. Le milizie fanno strage dei sunniti, come suo marito,
e l'unica salvezza per loro è abbandonare il paese. Ha inizio così una lotta contro il tempo, che farà
scoprire a May e Bee di essere più amiche di quanto credessero.
Vai e vivrai, Radu Mihaileanu, Feltrinelli, 2010 (NA 282)
Durante la carestia che colpì l'Africa a metà degli anni Ottanta, gli ebrei etiopi e bbero la possibilità
di raggiungere Israele aiutati, tra gli altri, anche dal governo statunitense. Per sfuggire ad una
morte certa, la madre di Schlomo fa passare suo figlio come ebreo e orfano e, una volta giunto a
Tel-Aviv, il bimbo viene adottato da una famiglia di origine francese che non conosce il suo
passato. Accompagnato dal ricordo della madre, dovrà convivere con la paura che il suo segreto
venga rivelato.
DALL’AFRICA: ETIOPIA
Lo sguardo del leone, di Maaza Mengiste, Neri Pozza (NA 270)
In un giorno del 1974, la vita di Hailu e di milioni di etiopi muta di colpo.
Dal cielo terso e acceso dal sole di Addis Abeba, gli elicotteri dell'esercito imperiale lasciano
cadere migliaia di volantini. Adagiandosi al suolo con la grazia di piume strappate, i fogli
annunciano alla popolazione l'impensabile: la ribellione dell'arma a una «monarchia vetusta e
decadente», incapace di assicurare alla giustizia i corrotti e i responsabili della carestia che
flagella l'Etiopia. Nei mesi seguenti l'imperatore Hailè Selassiè, subito dopo aver firmato
l'ordinanza di scioglimento del governo e del consiglio della corona, viene arrestato e trasportato
in una modesta casa sulla collina che sovrasta la capitale. Opera strabiliante sulla tragedia di una
rivoluzione e sull'insopprimibile bisogno di libertà degli esseri umani,
Lo sguardo del leone svela, sulla scena letteraria mondiale, l'originalità e la potenza del nuovo
romanzo africano.
Amiche per la pelle, Laila Wadia, e / o, 2007, NA 221
Via Ungaretti, nel centro storico di Trieste, è una strada immaginaria "dimenticata sia dal sole sia
dal Comune". La casa è abitata da quattro famiglie di immigrati, cinesi, indiani, bosniaci,
albanesi, ansiosi di integrarsi nella città d'adozione. Il romanzo parla di quattro straniere alle
prese con l'apprendimento della cultura e della lingua italiana, così ardua da sembrare quasi
"inventata per scoraggiare l'integrazione". Con fatica e con alcuni buffi scivoloni, le donne
cercano di costruire una rete di amicizie perché unite si è più forti e insieme si può cercare di
respingere la spada di Damocle di un imminente sfratto.
TRA IL CAMERUN E LA FRANCIA
Il tempo di un'estate, Didier Manga, BESA, 2012 (NA 311)
Tra il Camerun e la Bretagna, una delicata storia di integrazione tra uno studioso africano di
talento che ha lasciato la sua terra per Parigi e un’affascinante stilista francese. I due si
incontrano, si scrutano timidamente e si innamorano. Proprio nei giorni in cui Mballa si appresta
a sostenere un concorso per l’ammissione a una delle scuole più prestigiose della città, in
Camerun suo padre muore. Un viaggio in Camerun insieme a Sabrina è l’occasione per fare
chiarezza, per capire e per ricongiungersi alla famiglia. Ma diventa anche l’opportunità per i due
giovani innamorati di scoprire e apprezzare le proprie differenze culturali ed etniche.
TRA LA SOMALIA E L’ITALIA
La mia casa è dove sono, Scego Igiaba, Rizzoli (NA 272)
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Quando è scoppiata la guerra in Somalia Igiaba non se n'è accorta. Aveva sedici anni, stava a
Roma, e quella sera sperava solo di baciare il ragazzo che le piaceva. Non sapeva che per
due anni non avrebbe più avuto notizie di sua madre. Non sapeva che la guerra si porta via
tutto, anche l'anima.
Igiaba è nata a Roma perché suo padre, ex ministro degli Esteri somalo, ci veniva a "studiare
la democrazia" negli anni Cinquanta. Per lungo tempo ha sentito parlare della sua terra solo
attraverso le fi abe della madre e i racconti nostalgici dei fratelli, che ricordavano i fasti passati.
Lei della sua infanzia romana ricorda bene invece gli insulti dei compagni di classe per il colore della
sua pelle e le incursioni a Trastevere con la madre, nel cuore della notte, per avere un po' di pasta e
qualche vestito dalle associazioni del quartiere.
Ora è diventata la voce ironica e intensa della seconda generazione, sospesa tra il fascino per le
proprie radici e l'amore per la terra in cui è cresciuta. Questo è il racconto di cosa significa portarsi
dietro la propria casa in un paese nuovo, delle difficoltà di essere accolta, accettata, amata.
Fra-intendimenti, di Kaha Mohamed Aden, Bottetempo, 2010 (NA 274)
Nel 1986, quando suo padre - ministro di Siad Barre - era in carcere già da quattro anni, Kaha
Aden ha abbandonato la Somalia per salvarsi dai venti di guerra che avrebbero sconvolto
Mogadiscio e tutta la nazione. In Fra-intendimenti l'autrice ci racconta due tipi di esperienza del
conflitto: la guerra civile fra i clan somali, le riunioni dei saggi sotto le acacie, il profumo di
zenzero e cardamomo in una tazza di tè, i soldati bambini in pantaloni kaki. E i pregiudizi che
accolgono la sua nuova vita a Pavia, dove ha studiato, e la costringono a un'identità che non
sa più nulla dei poeti, dei guerrieri, degli spiriti degli antenati e delle leggende dei clan. Un
mondo di colf, collegi di suore, Uffici Immigrazione senza interpreti, un mondo in cui il nero è il colore della
prostituzione. Questi racconti danno voce a una Somalia di famiglie allargate, di matriarche, di anziani saggi
e di animali parlanti, a cui risponde un'Italia di contraddizioni, burocrazia e ambigua ospitalità.
Uno sguardo ironico e spregiudicato per descrivere il difficile passaggio fra due mondi che caratterizza
il nostro tempo.
DALL’AFRICA: L’EGITTO AI TEMPI DEI BLOG
Che il velo sia da sposa!, di Ghada Abdel Aal, epoche, 2009 (NA 271)
La protagonista del libro, Bride, «che sarebbe "sposa" ma in inglese fa più figo e la gente dirà che
sono colta», non riesce a trovare marito e continua a ricevere in casa della sua famiglia visite di
improbabili pretendenti. Dal cafone al microcriminale, dal bugiardo al logorroico so-tutto-io, dal
megatifoso di calcio al «bello e impossibile» innamorato di una collega, l'autrice ci regala in stile
ironico e brillante una carrellata di personaggi, spassose caricature di uno stereotipo maschile
che travalica le frontiere egiziane. Inoltre, Bride analizza in modo schietto e senza peli sulla lingua
gli aspetti della società in cui vive e in cui va «a caccia di marito», un mondo orientale di cui ci
offre uno spaccato giovane e attualissimo.
DALL’AFRICA: IN BOTSWANA CON I GIALLI
L'ora del tè, Alexander di McCall Smith, Guanda, 2011 (NA 278)
Precious Ramotswe, titolare della prima agenzia investigativa femminile del Botswana, è
abituata da sempre alle stranezze del comportamento umano, nonché a muoversi in ambienti
ben diversi da quelli in cui conduce la propria paciosa esistenza. In questo nuovo episodio,
però, deve scendere su un terreno per lei davvero ostico: un campo da calcio. Il gioco che
trasforma gli uomini in eterni bambini le è del tutto sconosciuto e mai avrebbe immaginato di
seguire una partita allo stadio. Eppure il nuovo caso che ha accettato la spinge a investigare su
una strana serie di sconfitte subite da una squadra favorita sulla carta: i Falchi del Kalahari.
Immersa nelle indagini, trova comunque il tempo per consolare la sua sempre leale assistente: quella
signorina Makutsi con i grandi occhiali e la pelle difficile che ora vede insidiato il futuro matrimonio con il
facoltoso proprietario del mobilificio Double Comfort. Il suo ingenuo fidanzato ha assunto nientemeno che la
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perfida rubamariti Violet Sephotho, avvenente venditrice di letti nonché millantatrice di voti alti alla Scuola
per segretarie. Tra tanti crucci, per fortuna c'è il tè. La signora Ramotswe si accomoda su una sedia, ne
porge o ne accetta una tazza e comincia a esercitare la dote che più le si confà: quella dell'ascolto.
Leggendo tra le righe, in una frase sussurrata a mezza voce, o nell'osservazione casuale di un bambino,
trova il bandolo della matassa e fa sì che la pace torni di nuovo in Tlokweng Road, rinfrancante come la
stagione delle piogge.
Utili consigli per il buon investigatore, Alexander di McCall Smith, Guanda, 2012
(NA 296)
La signora Ramotswe e la sua assistente Grace Makutsi, gli unici due investigatori in gonnella di
tutto il Botswana, hanno modi ben diversi di prendere la vita. Conciliante l'una e permalosissima
l'altra, difficilmente troverebbero l'equilibrio con cui gestiscono la Ladies' Detective Agency N.l
se non avessero un mentore: quel Clovis Andersen, autore dei Principi dell'indagine privata, che
fornisce soprattutto considerazioni spicciole. Stavolta però è dura. Un'amica nei guai ricorre al
loro aiuto: come dirle che il manuale suggerisce di non accettare incarichi da conoscenti e
famigliari? Tuttavia, Precious Ramotswe ha una regola che vince su ogni altra: ascolta sempre
quel che le dice il cuore. Eccola allora invischiata in una storia di tradimenti e insoddisfazioni coniugali...
L'infelicità però serpeggia anche tra le persone che le sono più vicine. L'occhialuta ed efficiente signorina
Makutsi subisce un grave affronto, e per distrarla la signora Ramotswe la porta con sé in un irresistibile
viaggio nel selvaggio nord. Le due donne partono in un'avventura on the road da cui torneranno sempre più
amiche.
Un miracolo nel Botswana, Alexander McCall Smith, TEA, 2010 (NA 297)
Non è solo la siccità che affligge il suo Botswana a impensierire Precious Ramotswe. Sembra
impossibile, ma qualcuno ce l'ha con la più famosa detective dell'Africa. La sua assistente, la
valida Grace Makutsi, ha scoperto nella corrispondenza una lettera minatoria, rigorosamente
anonima. Benché preoccupata, la signora Ramotswe non può perdere troppo tempo e si tuffa
nelle indagini di un nuovo caso, quello di una giovane donna adottata che vuole scoprire se
qualche suo consanguineo è ancora vivo. E poi c'è un dolore di fondo. Il signor JLB Matekoni,
buon marito e bravo meccanico, è perso dietro a un sogno: si aggrappa alla speranza che,
grazie a un costoso miracolo, Motholeli, la figlia adottiva, possa tornare a camminare. Precious, però, riesce
a muoversi con grazia anche in mezzo ai problemi, sa prendersi i suoi tempi, seduta a meditare, ma sa
anche sfrecciare sul mitico e scalcagnato furgoncino bianco, se occorre. Ed è in grado di riconoscere i
miracoli, quando li vede. Non quelli grandiosi, ma quelli più terreni e altrettanto meravigliosi: sentirsi amata
come una mamma, l'incontro tra due anime gemelle e la terra che ritorna verde dopo una pioggia attesa e
rinfrancante. I piccoli miracoli di tutti i giorni, quelli che piacciono ad Alexander McCall Smith, il quale riesce a
farci credere che tutto sia semplice, che basti riflettere per arrivare a essere grandi, grandissimi. Anzi, di
corporatura tradizionale, come la sua straordinaria detective dal cuore extralarge.
DALL’ITALIA MULTIETNICA
Divorzio all’islamica a viale Marconi, Amara Lakhous, e/o (NA 261)
2005. I servizi segreti italiani ricevono un'informativa: un gruppo di immigrati musulmani, che
opera a Roma nella zona di viale Marconi, sta preparando un attentato. Per scoprire chi siano i
componenti della cellula viene infiltrato Christian Mazzari, un giovane siciliano che parla
perfettamente l'arabo. Christian inizia la sua indagine sotto copertura: per gli abitanti del quartiere
diventa Issa, un immigrato tunisino in cerca di un posto letto e di un lavoro.
Nell'alternarsi delle voci dei protagonista l'ironia e la satira dei luoghi comuni fanno di questo
romanzo, una commedia nera in cui il serio e il grottesco, il razionale e l'assurdo, l'amore e la paura
descrivono le contraddizioni della società italiana con un linguaggio originale, che imita i "parlati" degli
immigrati e degli italiani. In un susseguirsi di scene esilaranti e momenti ricchi di pathos, di dialoghi
frizzanti e arguti proverbi popolari, si arriva a un avvincente finale a sorpresa che spiazza il lettore,
costringendolo con grande divertimento a riavvolgere la pellicola dall'inizio.
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DALL’AMERICA CENTRALE: NICARAGUA
La donna abitata, Gioconda Belli, e / o, 2008 (NA 108)
"La donna abitata" è il romanzo della rivoluzione sandinista, scritto in un crescendo di suspense
dalla più nota scrittrice del Nicaragua. È la storia di due donne, vissute in epoche diverse, la
prima un'india che combatte contro i conquistadores e la seconda una donna moderna, che
vive sotto una feroce dittatura centroamericana. Le loro vite s'incontrano magicamente
nell'amore e nella guerriglia. "La donna abitata" è stato tradotto e pubblicato con successo in
tutto il mondo.
Il paese sotto la pelle, Gioconda Belli, e / o, 2002
In questo libro, Gioconda Belli racconta la propria vita, intensa e appassionata. Per combattere la dittatura
sostenuta dagli Stati Uniti, partecipa alla guerriglia del Fronte sandinista, affrontando rischi enormi e vivendo
la perdita di tanti compagni e la tristezza dell'esilio. Ma Gioconda è anche, e soprattutto, una
donna, assolutamente consapevole della propria identità femminile. Racconta il matrimonio di
una ragazza di buona famiglia, finito a rotoli; gli amori travolgenti e difficili dentro la guerriglia,
l'amore altrettanto appassionante e difficile con un gringo; le figlie dalle quali è a lungo
dolorosamente separata, le drammatiche gravidanze, i sentimenti, le lacerazioni tra politica,
passione, famiglia.
DALL’AMERICA CENTRALE: MESSICO
Angeli dell'abisso, Enrique Serna, e / o, 2005 (NA 310)
Il romanzo racconta la storia di Crisanta Cruz, una giovane nel Messico del '600 con la passione
del teatro, costretta dall'Inquisizione a nascondersi e a lanciarsi verso una "carriera" di mistica
visionaria. Mentre Crisanta è sempre più intrappolata nel suo stesso gioco ritrova un giovane
indio del quale si era innamorata quando era attrice. Egli oscilla tra la nuova fede trasmessagli
dai colonizzatori spagnoli e la fedeltà alle credenze del suo popolo. Tra i due nascerà un amore,
per nulla semplice.
DALL’AMERICA DEL SUD: CILE
Noi che ci vogliamo così bene, Marcela Serrano, Feltrinelli, 1996 (NA 292)
Ana, Maria, Isabel e Sara si prendono una vacanza da figli, mariti, lavoro e si raccontano. Le
loro sono storie di resistenza come quella della combattiva Maria, di rinuncia come quella di
Sara che ha esculso di vivere con un uomo, di vuoto di ogni passione come per Ana, o della
schiavitù da marito e figli di Isabel. Il romamzo è ambientato in Cile tra la dittatura di Pinochet e
la transizione ai tempi moderni.
DALL’AMERICA DEL SUD: BRASILE
Allucinante suono di tuba, Frei Betto, La Piccola Editrice, 1993 (NA 017)
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In questo romanzo, Frei Betto, uno dei più grandi autori brasiliani contemporanei, tratta la questione dei
bambini di strada in modo accattivante ed emozionante. Presenta la difficile vicenda di un personaggio,
piccolo e bisognoso, che percorre quella che sembra l’unica strada possibile in un mondo miserevole e
violento. L’avventura ci porta nel cuore di uno dei problemi più dolorosi dell’attuale storia brasiliana.
Il giorno di Angelo, Frei Betto, EMI, 1991 (NA 011)
In questo romanzo l’autore rivisita i luoghi e i protagonisti del periodo della dittatura in Brasile,
scavando, autobiograficamente, nelle motivazioni sue e dei suoi aguzzini. Ne risulta un quadro
di una rara bellezza stilistica e di acuta penetrazione degli eterni meccanismi del Potere.
L’autore è stato arrestato nel 1969, per il suo lavoro in opposizione al regime militare, è rimasto
in prigione fino al 1973.
La musica nel cuore di un bambino, Frei Betto, Sperling & Kupfer, 1998 (NA 057 )
In una favela brasiliana la musica, l’amore e la solidarietà nutrono le speranze di un ragazzino,
Nemo, protagonista dal nome emblematico, al quale la miseria non è riuscita a sottrarre
l’innocenza. Un giorno le ruspe demoliscono la baracca dove vive insieme con i genitori e i
fratelli, e il padre, che tenta di opporsi, viene trascinato via con la forza, avvinghiato alla preziosa
tuba attraverso la quale dà fiato, letteralmente, alla sua disperazione. Mentre la famiglia si
disperde, il figlio si mette sulle sue tracce seguendo, quasi fosse un filo d’Arianna, il suono dello
strumento, che lo guida nella sua nuova vita proprio come la voce amorevole del padre.
Da uno scenario desolante, dove ogni barlume di riscatto sembrerebbe bandito, seppellito sotto i mucchi di
macerie e immondizie delle periferie cittadine, schiacciato sotto le ingiuste sofferenze dei poveri, Frei Betto
trae una storia d’incantevole fascino, filtrata attraverso lo sguardo consapevole, ma pur sempre candido e
stupito, di un bambino e illuminata da un sentimento invincibile d’amore e di speranza.
DALL’ASIA: INDIA
Biglietto di terza classe, Heather Wood, L'officina del libro, 1994 (NA 026)
Quaranta anziani, per una bizzarra eredità, lasciano il loro villaggio del Bengala e cominciano
un orbita attraverso l'India su un vagone ferroviario di terza classe.
L'autrice, canadese, in India per studio, li incontra per caso e condivide con loro le scoperte,
ne ascolta le parole, confronta le sensazioni. Il romanzo è la narrazione di questa straordinaria
esperienza e porta a condividere con l'autrice il "profondo rispetto per il coraggio del popolo
del Delta.
Il negozio di sari, Rupa Bajwa, Feltrinelli, 2005 (NA 184)
“ romanzo è ambientato in Punjab, ad Amritsar, centro della comunità sikh. Ramchand,
ventisei anni, un passato e un presente di grande solitudine, vive in una stanza d'affitto e
lavora insieme a molti altri commessi alla Casa del Sari, il cui ambiente soffocante e
rigidamente gerarchico è descritto con efficacia. Le clienti, invidiose, competitive, conservatrici
donne della borghesia, affollano il negozio toccando i sari con mani esperte, spettegolando,
interessate solo all'esibizione del numero di figli, della posizione del marito, dei segni esteriori
del loro benessere. Per contrasto Ramchand, cercando di elevarsi spiritualmente e
intellettualmente, impiega il suo scarso denaro nell'acquisto di libri per imparare l'inglese.
Appare davvero un po' troppo ingenuo quando all'improvviso scopre la violenza e l'ingiustizia attraverso
l'incontro con la sventurata moglie di un collega, perdendo innocenza e illusioni. L'autrice è abile nel
delineare una società in bilico fra tradizione e consumismo, mentre è schematica la contrapposizione fra la
vacuità e l'ipocrisia delle opulente clienti e la serena operosità delle donne del popolo. Non mancano
un'abbondante spruzzata di termini hindi non sempre indispensabili (ma opportunamente riuniti in un
glossario), colore locale sparso a piene mani, qualche cenno frettoloso ai gravi disordini seguiti all'uccisione
di Indira Gandhi e persino una brillante e ricca giovane sposa che scrive un romanzo sul commesso di un
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Centro di documentazione del Centro Missionario Diocesano - Trento - maggio 2012
negozio di sari. Un prodotto da esportazione, di scorrevolissima lettura ma piuttosto acerbo.” (recensione
curata da Consolata Lanza, tratto da L’indice)
ALTRI ROMANZI DA AUTORI AFRICANI
trovate numerose altre segnalazioni nella bibliografia “Alla scoperta dell’Africa
attraverso la sua letteratura …” alla pagina:
http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/cci_new/documenti_diocesi/207/2012-04/23510/libri_%20sorpresa.pdf
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