WIND - senza Rete... che Azienda sarebbè?

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WIND - senza Rete... che Azienda sarebbè?
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Wind: senza Rete...che azienda sarebbe?
Il 18 novembre si è svolto a Roma l’incontro tra la Segreteria Nazionale Ugl
Telecomunicazioni e l'Azienda, per un approfondimento ed aggiornamento dello
studio sulla cessione della rete Wind, come programmato nell’ultimo incontro di
settembre.
Wind, sempre nell’ottica di continuare a dare visibilità alle organizzazioni sindacali
del processo in corso, ha innanzi tutto voluto riepilogare gli scenari di natura
tecnologica, che hanno portato l’Azienda ad intraprendere tale studio. Sono stati
illustrati i cambiamenti di mercato e degli scenari nel mercato tlc, lo stato attuale
della Rete e i suoi possibili programmi di sviluppo futuri alla luce delle nuove
richieste di mercato.
In particolare, è stata ribadita l’importanza che il traffico dati avrà nei prossimi anni
per il mercato delle comunicazioni mobili e gli investimenti fatti dall'Azienda per
sviluppare le nuove tecnologie di accesso del prodotto radiomobile. Investimenti
che hanno portato Wind a partecipare all’asta delle frequenze LTE (Long Term
Evolution), riconosciuta come la risposta per la crescente necessità di trasporto dati
richiesto dal mercato per i prossimi anni, esponendosi molto finanziariamente in
un’ottica di investimento a lungo termine.
Relativamente allo studio in corso, è stato poi ribadito che rispetto all’ultimo
incontro di settembre, si è giunti ad un avanzamento importante. Per la
complessità del contesto tecnologico esistente e delle sue previsioni per il futuro,
l’Azienda ha dichiarato che avrà necessità di risolvere alcuni problemi relativi agli
investimenti sulla Rete e ai suoi costi di gestione. L’analisi in corso ha quindi
portato a decidere che:
 qualora il progetto di esternalizzazione dovesse continuare, l’operazione
verrà fatta con un unico soggetto, evitando di “spezzettare” il personale tra
più aziende partner;
 oggetto della eventuale cessione sarà l’intera direzione delle Network
Operations, con gli attuali assetti organizzativi, interessando circa 1600
lavoratori.
 gli asset operativi rimarrebbero in Azienda e verrebbero ceduti solamente i
lavoratori
E’ stato sottolineato che nessuna conclusione verrà comunque presa in via
definitiva entro fine anno. Nell’arco delle prossime due/tre settimane il progetto
proseguirà con l’analisi dei dati raccolti, e la scelta dell’unico interlocutore con il
quale continuare ad approfondire gli ultimi aspetti del progetto (attualmente sono
ancora tre: Huawey, Nokia Siemens e d Ericsson).
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L'ultima decisione spetterà direttamente all’azionista, entro un tempo che non è
stato quantificato, lasciando però intendere che avverrà nei primi mesi del nuovo
anno. Se il progetto di cessione verrà attuato, resteranno all’interno solo lo sviluppo
e l’ingegneria, mentre l'intera Gestione della Rete passerà all’esterno con il partner
individuato.
Sin dall'inizio di questi studi di fattibilità sulla cessione dell'intera Rete, come
UGL Telecomunicazioni abbiamo manifestato la nostra contrarietà al
progetto. Non comprendiamo la "valenza industriale" di tale operazione,
ritenendo che un' azienda di telecomunicazioni senza più la Rete (il Core
Business per eccellenza), corra il serio rischio di smembrarsi nel giro di poco
tempo. Non comprendiamo come ci si possa privare di personale così
qualificato, dopo che negli anni si è investito nella sua formazione ed ha
contribuito attivamente agli eccellenti risultati aziendali.
Forse le dichiarazioni di qualche giorno fa del Ceo di Vimpelcom, Jo Lunder,
che in un'intervista al Down Jones Newswires ha dichiarato di avere già
pronto un piano anti-crisi in caso di ulteriore flessione delle vendite, di
ridurre i costi ed i progetti di investimento, mostrano il lato finanziario di
un'eventuale vendita della Rete.
D'altronde l’avevamo già detto mesi fa che l’asta per le LTE avrebbe
comportato sicuramente degli squilibri finanziari per le aziende del settore. Ci
stupisce però che sia proprio Wind, l’unica azienda in attivo, che scelga la
via più breve per far fronte agli ingenti investimenti, ipotizzando di cedere
parte dell’Azienda, invece di continuare a migliorarne l’efficienza dei costi
con la gestione innovativa che l’ha caratterizzata fino ad oggi, con i brillanti
risultati che ciò ha portato negli ultimi anni.
Infine l'ipotesi avanzata nel corso della riunione sul mantenimento degli asset
principali della Rete in Wind e la conseguente cessione dei soli lavoratori, se
attuata, sarebbe una evidente violazione dell'art. 2112 del C.C. che
regolamenta le cessioni di ramo aziendali e potrebbe prefigurare un
illegittimo licenziamento di personale.
Come UGL Telecomunicazioni siamo pronti a parlare di riduzione di costi, ma
ricordiamo anche che il costo del personale mediamente ha un'incidenza al di
sotto del 25% dei costi nel bilancio aziendale.
Abbiamo quindi aperto le procedure di raffreddamento - obbligatorie per il
settore delle tlc, equiparato a servizio pubblico essenziale - e le mobilitazioni
che ne conseguiranno, saranno necessarie a manifestare la ns contrarietà ad
un'eventuale, o prossima, cessione della Rete.
Roma, 21 Novembre
la Segreteria Nazionale
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