24Compression Bulletin 24

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24
Compression Bulletin 24
Robert Stemmer Library sulla Terapia Compressiva
In questo numero:
Sicurezza ed efficacia di una terapia compressiva moderata
(18 – 25 mmHg) nei pazienti con diabete ed edema agli arti inferiori
In uno studio pilota gli Autori hanno esaminato se una terapia compressiva di
grado moderato (18-25 mmHg) fosse in grado di ridurre la formazione degli
edemi in pazienti affetti da diabete mellito, senza ripercussioni negative sulla
circolazione.
Terapia con calza elastica in Germania – risultati dei Bonn Vein Studies
Il Bonn Vein Study è uno studio trasversale epidemiologico della popolazione adulta
in Germania con un’età compresa tra 19 e 79 anni.
Una riduzione inaspettata, grazie alla terapia compressiva, del diametro delle
vene profonde ma non di quelle superficiali. Case report
Per la misurazione del diametro delle vene superficiali e profonde della gamba
è stata impiegata la MRI, in ortostatismo, in un paziente con varicosi massiva
associata a incontinenza della vena grande safena, con e senza differenti gradi
di compressione.
Effetto del bendaggio multistrato ad elevata compressione sul grado di
mobilità della caviglia ed sul consumo di ossigeno durante la camminata
Studiare gli effetti di un bendaggio multi­strato ad elevata compressione sull’articolazione della caviglia, sul consumo di ossigeno e sulla capacità di deambulare in
soggetti sani.
Uso di calze elastiche su misura per tenere sotto controllo l’edema post-operatorio della gamba e del piede in seguito a innesto tessutale e fissazione esterna
di fratture
Cinque pazienti con fratture aperte cha avevano ricevuto innesto tissutale,
anastomosi arteriose termino-terminali e fissatori esterni hanno indossato calze
elastiche su misura 2 settimane dopo l’intervento chirurgico durante la fase di
mobilizzazione, prima che fossero rimosse i fissatori esterni.
La terapia compressiva nella prevenzione delle recidive delle ulcere venose un aggiornamento
In questa update sono stati esaminati trial randomizzati, nei database disponibili,
che comparassero la compressione mediante bende elastiche o calze elastiche per
prevenire le recidive di ulcere venose.
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25th Annual M ch 2, 2013
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Robert Stemmer Library on Compression Therapy
Pubblicato sotto il patrocinio del IUP dal 2001
www.stemmerlibrary.com
Robert Stemmer Library on Compression Therapy
è stato creato da Robert Stemmer. È una collezione completa di pubblicazioni scientifiche e
medicali. Consiste in tre parti:
– «Compression Therapy of the extremities»,
redatto da Robert Stemmer nel 1999 con
aggiornamenti continui della letteratura.
– The Compression Bulletin circa le nuove
pubblicazioni più importanti
– Contenuti della tabella di Robert Stemmer
Library:
1.Introduction
2.Historical overview
3.Anatomy
4.Venous return
5.The basis of compression
6.Mobilization
7.Compression using mechanical devices
8.Bandages
9.Compression stockings
10.Compression & mobilization strategies
The Library è aggiornato regolarmente con le
nuove pubblicazioni; una selezione è presentato
dentro al Compression Bulletin.
Editors
Prof. Dr. H. Partsch, Vienna
Prof. Dr. E. Rabe, Bonn
Co-Editors
Dr. F. Pannier, Bonn
Dr. B. Partsch, Vienna
International Advisory Board
Asia: Dr. S. Hoshino
Australia: Dr. GM. Malouf
Europe: Prof. Dr. F. Vin
North America: Dr. L. Villavicencio
South America: Prof. Dr. E. Brizzio
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Compression Bulletin 24
Robert Stemmer Library sulla Terapia Compressiva
Wu SC, Crews RT, Najafi B, Slone-Riviera N, Minder JL, Andersen CA
Sicurezza ed efficacia di una terapia compressiva moderata
(18 – 25 mmHg) nei pazienti con diabete ed edema agli arti
inferiori
J Diabetes Sci Technol 2012, 6: 641 – 647
Background
L’edema del piede o degli arti inferiori
è un riscontro frequente nei pazienti
affetti da diabete mellito. Allo scopo di
evitare una compromissione della circolazione arteriosa la terapia compressiva
non è prescritta, di solito, a questi
pazienti.
Metodi
In uno studio pilota gli Autori hanno
esaminato se una terapia compressiva di
grado moderato (18 -25 mmHg) fosse
in grado di ridurre la formazione degli
edemi in pazienti affetti da diabete mellito, senza ripercussioni negative sulla
circolazione. Gli Autori hanno analizzato
18 pazienti diabetici (9 maschi, 9 femmine) con un’età media di 61 ± 11 anni.
Tutti i pazienti presentavano edema agli
arti inferiori e un indice (ABI) uguale a
1,1 ± 0,21. Tutti i partecipanti hanno
indossato calze elastiche terapeutiche
con una pressione alla caviglia compresa tra 18 -25 mmHg durante le ore
diurne. Le visite del follow-up sono
state condotte ogni sette giorni per 4
settimane consecutive. L’edema è stato
quantificato con la misurazione della
circonferenza effettuata alla metà del
piede, alla caviglia ed al polpaccio. Lo
stato del sistema vascolare arterioso è
stato monitorato attraverso l’idice ABI.
Risultati
Durante lo studio la circonferenza del
polpaccio ha mostrato una riduzione
significativa di 1,3 ± 0,28 cm (p < 0.05)
dopo la prima settimana. Anche la
circonferenza alla metà del piede si è
significativamente ridotta dopo due
settimane (-0,98 ± 0,35 cm). La circonferenza della caviglia ha mostrato una
tendenza alla riduzione statisticamente
non significativa. Durante lo studio non
sono stati registrati eventi indesiderati.
Conclusioni
Gli Autori concludono che una compressione moderata diminuisce il gonfiore nei
pazienti diabetici con edema agli arti
inferiori, senza compromettere la vascolarizzazione.
Commento
Questo interessante studio dimostra una
riduzione del gonfiore in pazienti diabetici
con edema alla caviglia ed al piede. Se
sarà confermato da studi con un maggior
numero di pazienti, l’edema diabetico
diventerà una interessante indicazione
per la terapia compressiva. In ogni caso,
dobbiamo sempre tenere in considerazione che la malattia arteriosa obliterante
di grado severo o la micro-angiopatia
con lesioni necrotiche del piede rappresentano ancora una controindicazione
alla terapia compressiva nei pazienti
diabetici. In presenza di una neuropatia
diabetica di grado severo, con perdita
della sensibilità, esiste inoltre il rischio
di un danno da compressione a carico
della cute provocato dalla incorretta applicazione della calza elastica, evenienza
che può non essere avvertita precocemente dal paziente.
Rabe E, Hertel S, Bock E, Hoffmann B, Jöckel KH, Pannier F
Terapia con calza elastica in Germania – risultati dei Bonn Vein
Studies
JDDG 2012 DOI: 10.1111/j.1610-0387, 2012.08048.x (anticipazione online del testo finale)
Background
L’uso delle calze elastiche terapeutiche (CET)
nel trattamento della malattia venosa cronica è assai comune in Germania. Finora
erano disponibili pochi dati attendibili.
Scopo
Lo scopo dello studio era di ottenere dati
affidabili sul trattamento mediante CET in
Germania.
Metodi
Il Bonn Vein Study è uno studio trasversale epidemiologico della popolazione adulta in Germania con un’età compresa tra
19 e 79 anni. Nel Bonn Vein Study I sono
stati esaminati per la diagnosi di malattia
venosa cronica 3.072 partecipanti, nello
studio Bonn Vein Study II sono stati riesaminati 1.978 partecipanti del primo studio
in un periodo di follow-up di 6,6 anni.
A parte l’incidenza della malattia venosa
cronica ed i fattori di rischio, sono stati
raccolti dati circa il trattamento mediante
calza elastica terapeutica.
Risultati
Il 14,6 % della popolazione (7,5 % uomini,
20,3 % donne) avevano precedentemente indossato calze elastiche. In media il
71,3 % ha evidenziato un miglioramento
della malattia venosa come risultato della
terapia con CET. Le calze elastiche terapeutiche sono state prescritte più spesso
in classi CEAP elevate. Le CET sono state
prescritte durante il periodo di follow up
al 12,2 % della popolazione CEAP = 2, al
19,1 % della popolazione CEAP = 3 e al
27 % della popolazione CEAP = C4-C6. In
ogni caso, circa il 60 % della popolazione
con IVC (CEAP C3-C6) non è stato trattato
con CET o con bendaggio elastocompressivo durante il follow-up dello studio
Bonn Vein Study. Nella popolazione con
indicazione per terapia compressiva a
lungo termine la compliance per le calze
elastiche terapeutiche è stata approssimativamente del 75 %.
Conclusioni
Gli Autori concludono che sebbene la CET
sia il trattamento più comune per l’insufficienza venosa cronica in Germania, esiste
ancora un grande numero di pazienti che
non vengono trattati CET nei vari stadi
dell’insufficienza venosa cronica.
Commento
Lo studio epidemiologico dimostra come
il trattamento della insufficienza venosa
cronica mediante CET sia molto diffuso in
Germania. Nel Bonn Vein Study la compliance per il trattamento compressivo è
risultata maggiore di altri lavori comparabili. Ciò è dovuto al fatto che coloro che
non avevano ricevuto indicazione ad un
trattamento compressivo permanente,
come i pazienti post-chirurgici, post-scleroterapia o le donne in gravidanza senza
varici, non sono stati conteggiati come
incompliant, anche se non hanno usato la
CET per il resto della loro vita. Comunque
i dati dimostrano anche che perfino negli
stadi di grado più elevato della malattia
venosa (edema, modificazioni cutanee o
ulcere venose) approssimativamente solo
il 40% dei pazienti era stato trattato con
CET o bendaggio elastico durante il periodo di follow up. Ciò contrasta col fatto
che il trattamento con CET sia considerato
la base della terapia per l’insufficienza
venosa cronica.
Compression Bulletin 24
Robert Stemmer Library sulla Terapia Compressiva
Partsch H, Mosti G, Uhl JF
Una riduzione inaspettata, grazie alla terapia compressiva, del
diametro delle vene profonde ma non di quelle superficiali.
Case report.
Veins and Lymphatics 2012; 1:e3 doi:10.4081/vl.2012.e3 (online)
Background
Gli studi morfologici sugli effetti della
compressione nelle vene della gamba
sono rari ed eseguiti generalmente in
posizione supina.
Scopo
Investigare l’influenza della compressione applicata con differente pressioni
sul calibro delle vene della gamba in
posizione eretta mediante Imaging a
Risonanza Magnetica (MRI).
Metodi
Per la misurazione del diametro delle
vene superficiali e profonde della gamba
è stata impiegata la MRI, in ortostatismo, in un paziente con varicosi massiva
associata a incontinenza della vena
grande safena, con e senza differenti
gradi di compressione. Grazie alla costruzione di un modello realistico vettoriale in 3D si è chiaramente evidenziato
come l’effetto della compressione non
sia ristretto solo a una singola sezione
trasversale della gamba, ma coinvolga
tutto il segmento del polpaccio.
Risultati
In ortostatismo una calza elastica con
una pressione di 22 mmHg è stata in
grado di ridurre il calibro delle vene
profonde della gamba. Una vena del
soleo dilatata è risultata completamente
compressa dalla calza elastica. Nello
stesso momento le vene superficiali,
massivamente dilatate, hanno evidenziato solo un minimo restringimento e
potevano essere compresse esclusivamente tramite un bendaggio anelastico
che esercitasse una pressione a riposo di
51 mmHg che doveva essere aumentata
a 83 mmHg in ortostatismo.
Conclusioni
Una calza elastica che esercita una
compressione di circa 22 mmHg è in
grado di ridurre il diametro delle vene
profonde e delle vene muscolari della
gamba in ortostatismo. Per svuotare le
vene varicose, per esempio dopo ablazione chirurgica, è richiesta una pressione
molto più elevata.
Commento
Questi risultati sorprendenti confutano
il concetto secondo cui una compressione esterna agirebbe più sul circolo
superficiale rispetto a quello profondo
e hanno delle ripercussioni pratiche. Le
calze elastiche sembrano non in grado
di ridurre in modo significativo il calibro
delle varici in ortostatismo ma portano ad una maggiore diminuzione del
diametro nelle vene profonde durante la
stazione eretta, probabilmente a causa
di un aumento della pressione superficiale tissutale nel compartimento muscolare profondo. Si potrebbe presumere
che il miglioramento ottenuto nell’emodinamica delle vene profonde produrrà
anche un drenaggio migliore delle vene
superficiali.
Roaldsen KS, Elfving B, Stanghelle JK, Mattsson E
Effetto del bendaggio multistrato ad elevata compressione sul
grado di mobilità della caviglia ed sul consumo di ossigeno
durante la camminata
Phlebology 2012 Feb;27(1):5-12
Background
La compressione elastica può ridurre il
grado di mobilità della caviglia e l’andatura della camminata, di conseguenza
può ridurre l’efficacia della pompa
muscolare del polpaccio. L’influenza di
un bendaggio multistrato ad elevata
compressione sull’articolazione della
caviglia e sulla andatura della camminata
è stato oggetto, finora, di pochi studi.
Scopo
Studiare gli effetti di un bendaggio multi­
strato ad elevata compressione sull’articolazione della caviglia, sul consumo di
ossigeno e sulla capacità di deambulare
in soggetti sani.
Metodi
Sono stati esaminati 22 soggetti sani
(10 donne e 12 uomini; età compresa
tra 63 - 83 anni). Il Treadmill test è stato
eseguito ad una velocità selezionata
personalmente da ciascun soggetto, in
assenza ed in presenza di un bendaggio
multistrato ad elevata compressione
(Profore ®). La pressione media del ben­
daggio, misurato attraverso un trasduttore di pressione Kikuhime ®, è stata di
38-42 mmHg al di sopra del malleolo
laterale e di 19-21 mmHg al terzo
prossimale. L’outcome primario sono
stati il range di mobilità della caviglia e
il consumo di ossigeno stimato con un
test cicloergometrico sub-massimale.
In aggiunta, le sensazioni di ciascun partecipante sono state mediante registrate
domande specifiche.
Risultati
Il bendaggio riduce la capacità di
mobilizzazione della caviglia del 4 %
(p < 0.001). Non è stato osservato alcun
cambiamento del consumo di ossigeno
durante la marcia. Meno della metà dei
soggetti hanno dichiarato che il comfort
della camminata indossando scarpe o
la distanza percorribile erano risultati
ridotti.
Conclusioni
La capacità di movimento della caviglia
diminuisce con il bendaggio, fatto
che probabilmente può essere contra­
stato da un esercizio fisico eseguito
regolarmente. Non ci sono evidenze
che camminare con una compressione
sia più faticoso di camminare senza.
Indossare calzature idonee può aumentare l’efficienza dell’andatura quando si
indossano presidii compressivi.
Commento
I dati di questo studio sono stati ottenuti da volontari sani. Nei pazienti che
soffrono di ulcera alle gambe, in cui la
ridotta mobilità della caviglia è un importante fattore di rischio per il ritardo
della guarigione, un’ulteriore riduzione
del movimento della caviglia a causa di
un bendaggio multistrato diventa un
problema non da poco. I moderni sistemi di compressione a due strati sono
verosimilmente associati ad una minore
riduzione della mobilità della caviglia.
Compression Bulletin 24
Robert Stemmer Library sulla Terapia Compressiva
Unal C, Gercek H
Uso di calze elastiche su misura per tenere sotto controllo
l’edema post-operatorio della gamba e del piede in seguito a
innesto tessutale e fissazione esterna di fratture
J Foot Ankle Surg 2012 Mar-Apr;51(2):246-248
Background
I pazienti con traumi degli arti inferiori
trattati con innesto di tessuto e fissazione esterna di fratture quasi sempre
presentano edema post-operatorio alla
gambe ed al piede. Ciò è principalmente
dovuto all’iperemia reattiva post-operatoria e alla reazione infiammatoria e
può portare ad una guarigione dolorosa
e protratta nel tempo. Sebbene l’uso di
una calza elastica terapeutica sia consigliato per i pazienti affetti da patologie
venose e linfatiche, le calze elastiche
non sono state indicate per il decorso
post-operatorio di pazienti trattati con
fissazione esterna.
Metodi
Cinque pazienti con fratture aperte
cha avevano ricevuto innesto tissutale,
anastomosi arteriose termino-terminali
e fissatori esterni hanno indossato calze
elastiche su misura 2 settimane dopo
l’intervento chirurgico durante la fase
di mobilizzazione, prima che fossero
rimosse i fissatori esterni. Per adattare
i fissatori esterni alla calza elastica, è
stata progettata un’apertura che veniva
richiusa, dopo essere stata indossata,
con strisce di Velcro. I pazienti hanno
continuato ad indossare la calza elastica
fino alla rimozione dei fissatori esterni e
sono stati seguiti in media 10 mesi.
Scopo
del presente lavoro è di presentare una
calza elastica su misura per pazienti che
hanno subìto la ricostruzione dei tessuti
molli e la stabilizzazione della frattura
mediante fissazione esterna.
Risultati
Dopo una settimana dall’inizio dell’utilizzo
della calza elastica non si sono notate
differenze della circonferenza tra la
gamba sana e quella lesionata.
Conclusioni
Le calze elastiche su misura possono
aiutare a diminuire l’edema post-operatorio durante il periodo di non deambulazione e di scarico. Sono semplici da
applicare, affidabili e possono essere
adattate partendo da una calza elastica
standard a secondo delle esigenze del
paziente.
Commento
L’edema post-traumatico e post-chirurgico degli arti inferiori è un’evenienza
estremamente frequente e sottostimata,
spesso associata a trombosi venosa profonda. L’uso costante e regolare di una
calza elastica, senza tagli, per parecchi
mesi sarebbe quindi raccomandabile per
prevenire l’insorgenza di una sindrome
post-trombotica.
Nelson EA, Bell-Syer SE
La terapia compressiva nella prevenzione delle recidive delle
ulcere venose - un aggiornamento
Cochrane Database of Systemic Reviews. 8:CD002303, 2012
Background
La prevalenza delle ulcere venose alle
gambe guarite o in fase attiva è circa
dell’ 1 % nella popolazione adulta. La
maggioranza delle ulcere venose guarisce con bendaggio elastocompressivo
o calze elastiche ma il tasso di recidiva
è elevato. Nelle linee guida cliniche è
raccomandato l’uso continuativo della
terapia compressiva dopo la guarigione
dell’ulcera, per prevenire le recidive.
Scopo
Lo scopo di questa review Cochrane è
stabilire l’effetto della terapia compressiva
nella prevenzione delle recidive delle ulcere venose. Se la compressione elastica
si dimostrasse in grado di prevenire le
recidive, lo scopo sarà quello di identificare dove ci siano evidenze per raccomandare particolari livelli di compressione o marche per prevenire le recidive
dell’ulcera dopo la sua guarigione.
Metodi
In questa update sono stati esaminati
trial randomizzati, nei database disponibili, che comparassero la compressione
mediante bende elastiche o calze elastiche per prevenire le recidive di ulcere
venose.
Risultati
4 trial con 979 partecipanti sono stati
dichiarati idonei per l’inclusione in questa
review. In un trial è stato dimostrato
l’effetto preventivo della compressione
nei confronti della recidiva di ulcere
venose a sei mesi dalla guarigione. In un
trial non si sono osservate differenze tra
calze elastiche a compressione elevata e
calze elastiche a compressione moderata
nella riduzione delle recidive dopo 5
anni. In uno studio con un follow-up di
3 anni la compressione elevata ha dimostrato di ridurre le recidive meglio di
una compressione moderata. Nel primo
studio la compliance delle calze elastiche
a compressione moderata si è rivelata
migliore di quella delle calze elastiche a
compressione elevata. Nel secondo
studio non si è trovata una differenza
significativa. In un altro studio non è
stata trovata una differenza significativa,
in termini di recidive, tra due tipi di calze
elastiche a compressione moderata.
Conclusioni
Gli Autori concludono che in un trial
esiste evidenza di come le calze elastiche
riducano il rischio di recidiva di ulcere
venose rispetto all’assenza di terapia
compressiva. Non esiste sufficiente
evidenza in letteratura per la scelta dei
differenti tipi marche o lunghezze della
calza elastica.
Commento
Perfino in questa Cochrane review, molto
importante, sulla prevenzione delle reci­
dive delle ulcere venose è stato possibile
includere solo 4 studi. Solo in uno di
questi studi la terapia compressiva è
stata paragonata alla non-compressione
e si è evidenziato un tasso di recidiva
significativamente inferiore nel gruppo
trattato con la compressione. Dal
momento che non esiste una evidenza
significativa sul livello di compressione
necessario a prevenire le ulcere venose,
non si può raccomandare una specifica
classe compressiva. La terapia compressiva con la migliore compliance per
il paziente sembra essere la cosa più
importante da determinare.
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