Protocollo uro-TC per la diagnosi di piccole formazioni
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Protocollo uro-TC per la diagnosi di piccole formazioni
406 Recenti Prog Med 2013; 104: 406-408 Protocollo uro-TC per la diagnosi di piccole formazioni eterotransizionali delle vie urinarie con analisi quantitativa dell’enhancement e correlazione al grading istologico Raffaella Capasso1, Claudia Rossi1, Anna Russo3, Alfredo D’Andrea3, Michele La Porta4, Elviro Cesarano5, Gabriele Antinolfi6, Paolo Fonio7, Luca Brunese6 Riassunto. Nello studio delle vie escretrici urinarie, le modalità di imaging tradizionali svolgono ancora un ruolo fondamentale nella diagnosi dei tumori uroteliali delle alte vie; tuttavia, l’introduzione della tomografia computerizzata multidetettore ha notevolmente modificato la modalità di valutazione dei pazienti urologici. Mediante un protocollo di studio multifasico è, infatti, possibile riconoscere con elevata sensibilità piccole lesioni uroteliali e, inoltre, effettuare nello stesso tempo anche un bilancio di estensione locale e a distanza. La valutazione del pattern di impregnazione contrastografica rende possibile, inoltre, un giudizio di aggressività biologica della neoplasia correlato al suo grading. Uro-CT protocol for the diagnosis of small urothelial neoplasms of urinary tract by quantitative analysis of contrast enhancement and correlation to the histological grading. Summary. In the study of urinary tract, traditional imaging modalities still play a vital role in the diagnosis of urothelial tumors of the upper urinary tract; however, the introduction of multidetector computed tomography has greatly changed the way of evaluation of urological patients. In fact, by means of a multiphasic study protocol is possible to recognize with high sensitivity small urothelial lesions and, moreover, to perform at the same time, an evaluation of local and metastatic extension also. The evaluation of the pattern of contrast enhancement in addition, allows a judgement of biological aggressiveness related to tumor grading. Parole chiave. Protocollo uro-TC, tumori uroteliali, uro-TC multifasica. Key words. Multiphasic uro-CT, uro-CT protocol, urothelial tumors. Introduzione Nello studio delle vie escretrici urinarie, le modalità di imaging tradizionali, come l’urografia, la pielografia retrograda e l’ecografia, svolgono ancora un ruolo fondamentale nella diagnosi di TCC delle alte vie, in combinazione con tecniche endourologiche. Tuttavia, l’uro-tomografia computerizzata (uroTC) multifasica risulta superiore rispetto all’urografia endovenosa e all’ecografia nel rilevare calcoli, tumori uroteliali e tumori parenchimali, consentendo, nello stesso tempo d’esame, un’accurata stadiazione delle lesioni riscontrate6-10. Le vie escretrici urinarie sono rivestite da epitelio transizionale a partire dalla pelvi renale fino ai due terzi prossimali dell’uretra. A qualsiasi livello può, pertanto, verificarsi l’insorgenza di carcinomi transizionali (TCC); circa il 90% dei casi si sviluppa in sede vescicale, l’8% a livello della pelvi, il 2% nell’uretere o nell’uretra. Una peculiare caratteristica di queste neoplasie è la tendenza a recidivare nel tempo ed in nuove sedi del tratto uroteliale (policronotropismo), che costituisce l’espressione di un’alterazione in toto dell’urotelio; ne consegue la necessità di un continuo monitoraggio delle vie escretrici urinarie. Più del 90% dei tumori uroteliali è composto da carcinomi a cellule transizionali. Più rari sono il carcinoma a cellule squamose, che rappresenta il 2-3% dei casi, e l’adenocarcinoma, riscontrato in meno del 2% dei casi. In base al grading si distinguono tumori G1, altamente differenziati e quasi mai invasivi, i G3 che sono invasivi o associati a carcinoma in situ, lesione ad alto potenziale di malignità, mentre i G2 rappresentano quadri intermedi e sono da considerarsi potenzialmente invasivi1-5. Materiali e metodi Sono stati esaminati 21 soggetti (16 maschi e 5 femmine di età compresa tra 54 e 83 anni) tutti sottoposti preventivamente ad ecografia (US) per escludere patologia litiasica; di questi, 14 presentavano micro/macroematuria e dolore lombare, 7 asintomatici sono giunti all’osservazione per altra patologia addominale. Tutti i pazienti sono stati sottoposti ad esame TC con protocollo multifasico (artero-nefro-urografico) (Ge 64 strati) eseguito a paziente in decubito prono dopo somministrazione endovenosa (ev) di mezzo di contrasto (mdc) iodato idrosolubile, e distinto in due sequenziali tempi: il primo 1 Dipartimento di Internistica Clinica e Sperimentale F. Magrassi, Seconda Università di Napoli; 2Dipartimento di Radiologia, Università di Palermo; 3Dipartimento di Radiologia, Ospedale S.G. Moscati, Aversa (CE); 4Radiologia, Ospedale San Severo (FG); 5Servizio di Radiologia, Servizio Sanitario Comando Militare Marina, Brindisi; 6Dipartimento di Medicina e di Scienze della Salute, Università del Molise, Campobasso; 7Dipartimento di Morfologia, Chirurgia e Medicina Sperimentale, Università di Ferrara. Pervenuto il 26 giugno 2013. R. Capasso et al.: Protocollo uro-TC per la diagnosi di piccole formazioni eterotransizionali delle vie urinarie con acquisizione in fase arteriosa, venosa e all’equilibrio, il secondo con acquisizione in fase escretoria condotta a 60' previa iniezione di furosemide ev. Per ciascuna fase contrastografica è stato valutato il grado di enhancement lesionale mediante disegno di region of interest (ROI) e costruzione di curve Unità Hunsfield (UH) / tempo (t) per valutare il wash-in ed il wash-out delle lesioni. I vari pattern di impregnazione delle lesioni sono stati, infine, correlati al grading tumorale. Risultati L’uro-TC nella fase urografica ha consentito la diagnosi di 20 lesioni pericentimetriche comprese tra 7 mm e 12 mm con una sensibilità del 100%, evidenziate come focali difetti di opacizzazione endoluminale, con omogenea iperdensità dell’uretere a monte e a valle della stenosi dovuta alla sommiFigura 1. La valutazione quantitativa dell’impregnazione contrastografica mediante protocollo mulnistrazione di furosemide; in 1 tifasico rivela un wash-in lesionale in fase arteriosa con progressiva dismissione del mezzo di concaso la pseudostenosi era da trasto nelle successive acquisizioni. compressione ab estrinseco da adenopatia iliaca. Dei 20 difetti di opacizzazione luminale, 18 sono risultati formazioni eterotransizionali all’esame istologico, 1 un coagulo, 1 un foureterali vengano apprezzate, è necessario che la via colaio di flogosi distale eosinofila. L’analisi quantitativa escretrice sia distesa ed opacizzata in maniera ottiha consentito di correlare il grado di impregnazione al male, e ciò può risultare difficile a motivo della figrading: G1, picco in fase arteriosa e wash-out presente; siologica peristalsi del sistema escretore. Diversi stuG2, picco in fase venosa e wash-out presente (figura 1); di hanno dimostrato che l’acquisizione TC eseguita G3, debole impregnazione arterovenosa e wash-out precon la compressione addominale migliora l’opacifisente. È stata riscontrata impregnazione assente nel cazione del sistema escretore rispetto alle scansioni coagulo, progressiva senza wash-out nel focolaio di floTC ottenute senza compressione. Un dispositivo di gosi distale. Discussione Le scansioni dopo somministrazione di mdc ev sono fondamentali per la valutazione completa delle vie urinarie11,12. I tumori uroteliali presentano una impregnazione contrastografica (wash-in) in fase arteriosa o corticomidollare precoce ed un caratteristico deenhancement (wash-out) in fase urografica13-16. Le immagini del sistema escretore ottenute in fase urografica sono essenziali per valutare piccole anomalie uroteliali quali tumori, necrosi papillari, deformità caliceali, stenosi ureterali e alterazioni infiammatorie dei sistemi collettori renali, degli ureteri e della vescica. Il mezzo di contrasto tipicamente appare nel sistema collettore renale 3 minuti dopo l’inizio della somministrazione endovenosa di mezzo di contrasto. I sistemi collettori intrarenali e gli ureteri sono di solito ben distesi circa 8-10 minuti dopo l’iniezione endovenosa di mdc, e il loro aspetto può essere esaminato con o senza compressione esterna. La vescica è ben visualizzata 20 minuti dopo la somministrazione di mdc. Perché le anomalie compressione può essere collocato intorno al paziente utilizzando la spina iliaca antero-superiore come punto di riferimento e posizionato simmetricamente a livello della porzione più anteriore degli ureteri. Il paziente dovrebbe essere istruito a non tendere i muscoli addominali. È stato dimostrato che il decubito prono, come per i pazienti del nostro studio, risulta aver migliorato l’opacizzazione degli ureteri rispetto alla TC in pazienti in posizione supina senza compressione addominale17-21. Tecniche alternative per ottenere una visualizzazione ottimale delle vie urinarie comprendono l’uso supplementare di soluzione salina e, come attuato nel nostro studio, l’iniezione di diuretico. McTavish et al.8 hanno riportato che l’infusione supplementare di 250 ml di fisiologica salina subito dopo l’iniezione di mdc non ha significativamente migliorato l’opacizzazione degli ureteri distali. Nolte-Ernsting et al.9 hanno riportato che l’iniezione endovenosa di diuretici a basse dosi (10 mg di furosemide) ha consentito l’opacizzazione omogenea, anche se meno densa, del sistema escretore rispetto all’infusione supplementare di 300 ml di normale salina. Poiché la TC ha risoluzione di 407 408 Recenti Progressi in Medicina, 104 (7-8), luglio-agosto 2013 contrasto intrinseca superiore a quella della radiografia convenzionale, la diluizione del mdc non intacca sostanzialmente la percezione del mezzo di contrasto che opacizza le vie urinarie e può ridurre al minimo gli artefatti da indurimento del fascio associati ad una elevata concentrazione di mdc nel sistema escretore5. L’uro-TC consente l’identificazione di lesioni in una fase precoce, e, sebbene non permetta la distinzione tra stadio 0-II, rende comunque possibile la distinzione tra tumore confinato al sistema escretore e tumore con estensione locale o metastasi a distanza, elemento importante per la pianificazione chirurgica22-27. Conclusioni Lo studio uro-TC multifasico con scansione urografica tardiva a paziente prono mediante iniezione di furosemide ev consente la valutazione delle dimensioni e dell’estensione delle lesioni uroteliali. Unitamente alla valutazione delle curve di impregnazione contrastografica mediante l’analisi quantitativa con ROI, data la correlazione con il grading lesionale, il protocollo uro-TC multifasico permette di orientare verso la scelta terapeutica più indicata in base all’estensione e all’aggressività del tumore. Bibliografia 1. Kirkali Z, Tuzel E. Transitional cell carcinoma of the ureter and renal pelvis. Crit Rev Oncol Hematol 2003; 47: 155-69. 2. 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