Scandalo Sanità: 7 arresti, salta l`assessore
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Scandalo Sanità: 7 arresti, salta l`assessore
Società Meteorologica Italiana - www.nimbus.it diretta da Luca Mercalli - Elaborazione grafica: Centimetri.it OGGI DOMANI Previsioni Il fronte di aria fresca che ha valicato ieri l’arco alpino è seguito da una rimonta della pressione. Giornata ben soleggiata con poche nubi diurne lungo le zone alpine e la Valle d’Aosta. Venti settentrionali con rinforzi fino al primo mattino su nord Piemonte e in montagna, brezze in seguito. Temperatura in calo nei valori minimi, tra 8 e 13 gradi, massime stazionarie tra 24 e 27 gradi. AO TO AO TO Previsioni Temperature (C˚) Umidità relativa L’alta pressione si ristabilisce sulle regioni alpine. Giornata soleggiata o poco nuvolosa nel pomeriggio sulle zone alpine con qualche velo nuvoloso e modesti addensamenti sui pendii montani. Venti deboli variabili con brezze moderate nelle valli. Temperature in lieve aumento, massime tra 25 e 28 gradi. Lunedì abbastanza soleggiato con nubi in pianura e al pomeriggio sui rilievi. Torino Torino Ieri Ieri 18,6 27 Un anno fa 15,4 24,2 Alle 8 Alle14 90% 50% Estremi del mese dal 1753 al 2007 Limite pioggia/ neve oggi 01/05/1803 Min. +2,5 29/05/2001 Max.+36,2 Nord Sud Min. Max. - Qualità dell’aria N.D. 1 Ottima 2 Buona 3 Discreta 4 Mediocre 5 Poco salubre 6 Insalubre 7 Molto insalubre Precipitazioni Ieri fino alle 19 0,8 mm Totale del mese 12,8 mm Media del mese dal 1971 al 2007 132 mm Maggio più piovoso a cura di Provincia 1810 - 564,7 mm di Torino e Arpa Piemonte TORINO SABATO 28 MAGGIO 2011 torino.repubblica.it REDAZIONE DI TORINO Via Bruno Buozzi, 10 | 10123 | tel. 011/5169611 | fax 011/533327 | CAPO DELLA REDAZIONE PIER PAOLO LUCIANO | VICARIO ROBERTO ORLANDO | INTERNET torino.repubblica.it | e-mail: [email protected] SEGRETERIA DI REDAZIONE tel. 011/5169611 | fax 011/533327 dalle ore 9.00 alle ore 21.00 | TAMBURINI fax 011/533327 | PUBBLICITÀ A. MANZONI & C. S.p.A. | Via Bruno Buozzi, 10 | 10123 TORINO | tel. 011/5527511 | fax 011/5527580 Fassino: “Chiederò a Marchionne garanzie per Mirafiori” La Procura in aula Il caso Istituzioni e imprese scrivono al ministro dell’interno Maroni Banda di romeni sgominati dai video di vigili e istituti “Tav, il cantiere si deve aprire purtroppo anche usando la forza” Colla topicida per bloccare i bancomat settanta truffati MARIACHIARA GIACOSA A PAGINA IX ERICA DI BLASI A PAGINA XV «L’ INTEGRAZIONE è una scelta necessaria, ma sarà il Lingotto, e in senso più ampio Torino, a guidare il processo. Questo è un punto di forza». Il neo sindaco, Piero Fassino, nel giorno in cui la Fiat ha comunicato la salita al 52 per cento in Chrysler, annuncia che incontrerà l’ad Marchionne non appena rientrerà dagli Stati Uniti: «La città dovrà ospitare in tutti i settori nevralgici dell’auto attività di pregio». LONGHIN A PAGINA XVII La Fiat a Mirafiori Inchiesta della Procura su cinque episodi di corruzione. Coinvolti anche due sindaci e il figlio di un proprietario di cliniche Scandalo Sanità: 7 arresti, salta l’assessore La Ferrero indagata si dimette. Ai domiciliari il “re” dei farmacisti IL COMMENTO LE FATICHE DI PIERO A CACCIA DI ALL STAR Le reazioni I protagonisti Il governatore e le mele marce La coppia anomala della Regione MARCO TRABUCCO SARA STRIPPOLI «I N RAPPORTO di fiducia cresciuto negli anni. Piero Gambarino e Caterina Ferrero, una coppia anomala, almeno nello stile. Lei riservata e determinata, lui definito da molti «arrogante», «sgradevole» e «superficiale». Di sicuro esuberante e tuttofare. SEGUE A PAGINA V SALVATORE TROPEA I L PASSAGGIO è inevitabile e non privo di rischi e incognite. La formazione della squadra che, tanto per fare un esempio molto torinese, è stata un'impresa relativamente facile per Sergio Marchionne quando ha affrontato la crisi Fiat, non lo è altrettanto per Piero Fassino nel mettere assieme la giunta. E non per sua incapacità di selezionare i collaboratori migliori, più competenti, più idonei ai ruoli che saranno chiamati a ricoprire. La guida di un gruppo industriale è cosa assai diversa dal governo di una grande città, ma questo non basta a spiegare le difficoltà che rallentano la costituzione di una giunta. C'è altro ed è un qualcosa che, pur con tutta la buona volontà e le più oneste intenzioni del “regista”, rimanda alla prima repubblica. Vizi antichi che gli ultimi vent'anni non hanno cancellato. Il nuovo sindaco deve fare i conti con questa situazione. Non può far finta che non esista o illudersi che il suo indiscusso successo abbia creato le premesse perché tutto vada automaticamente per il meglio. SEGUE A PAGINA XI La Finanza all’assessorato regionale della Sanità DA PAGINA II A PAGINA VII LE INCHIESTE S DEL ABATO Un matrimonio su tre va in crisi per colpa dell’effetto internet U L a presidenza del consiglio fa resistenza. Non ha versato e non vuole versare a una studentessa universitaria, nel 2005 sequestrata e stuprata per una notte intera da due stranieri, il risarcimento da 90 mila euro stabilito giusto un anno fa dal tribunale civile di Torino in base a una direttiva Ue del 2004, con una sentenza che sembrava destinata ad aprire una strada maestra. «Se i colpevoli non hanno risorse economiche — è il principio comunitario applicato in primo grado dal giudice Roberta Dotta e disatteso — tocca allo Stato provvedere a un indennizzo equo e adeguato delle vittime». Il Governo, invece, attraverso l’avvocatura ha impugnato la condanna. La giovane donna violentata ha trovato al suo fianco, oltre agli agguerriti avvocati dello studio Ambrosio e Commodo, il sostituto procuratore generale Fulvio Rossi. Il magistrato, all’udienza di ieri, ha speso parole dure per sostenere le ragioni della ragazza e di chi dovesse trovarsi nella sua stessa situazione, opporsi alle richieste della controparte e ipotizzare il ricorso alla Corte europea di giustizia. Alla luce della direttiva Ue, è una delle argomentazioni spese, «ogni Stato ha funzioni di garanzia non diverse da quelle di un datore di lavoro per l’osservanza del dovere di sicurezza in una azienda». E i singoli governi nazionali, altro inciso, sono tenuti ad «onorare la promessa di legalità, fondamentale ragione d’essere del vivere associato». Sulla stessa lunghezza d’onda sono i legali della studentessa, che rilanciano: «L’indennizzo da parte della presidenza del consiglio — ripete l’avvocato Stefano Commodo — è un gesto di attenzione dovuto: la parte lesa deve essere sempre tutelata, deve sapere che lo Stato è dalla sua parte. In Italia non va così. Il nostro governo, unico in Europa, è inadempiente. E adesso contesta un principio che dovrebbe invece sacrosanto, per questa ragazza e per tutti i cittadini comunitari al centro di casi simili». (l.pl.) © RIPRODUZIONE RISERVATA A MORI e disamori ai tempi di Facebook. Nel 30 per cento delle cause di separazione e di divorzio — a Torino e dintorni — hanno un peso le «nuove dipendenze» da Internet. LORENZA PLEUTERI ALLE PAGINE XVIII E XIX N ATTESA che la vicenda che la riguarda si chiarisca, l’assessore Caterina Ferrero mi ha rimesso le deleghe, con un gesto di responsabilità». Sono da poco passate le 18 quando, con uno stringato comunicato, il presidente della Regione Roberto Cota annuncia le dimissioni del suo assessore. SEGUE A PAGINA III contro lo Stato che non risarcisce la donna violentata La corsa rosa ritorna a Torino poi la scalata al colle delle Finestre Chat, motivo di divorzio Grande attesa a Sestriere per il Giro TIMOTHY ORMEZZANO A PAGINA XXVII la Repubblica REGIONE CRONACANELLA BUFERA SABATO 28 MAGGIO 2011 TORINO ■ II Sanità, nuovo scandalo Dai concorsi truccati alle fatture false indagato l’assessore pdl, sette arresti Caselli: “Intervento chirurgico, funzionari onesti hanno impedito altri reati” C INQUE episodi eclatanti in poco meno di un anno. Tangenti mascherate con il nome di brochure, o di fotocopie, bandi di gara prima pubblicati e poi ritirati per affidare direttamente le forniture. Intrecci di rapporti tra la politica del territorio e gli investimenti in Sanità. Il quadro a tinte fosche che emerge dall’indagine coordinata dai pm Paolo Toso e Stefano Demontis lascia intendere che ancora molti fatti potranno venire alla luce. Nonostante da molti mesi ormai si parlasse di una possibile inchiesta per tangenti in assessorato alla Sanità, Piero Gambarino, factotum dell’assessore Caterina Ferrero — indagata per turbativa d’asta e per aver pilotato il concorso di un dirigente — e chiamato dai maligni parente di Tarcisio Bertone, Segretario di Stato Vaticano - per il quale, secondo l’accusa, si sarebbe disegnato un concorso ad hoc in assessorato; corruzione per Plastino, Marco Mozzati, professionista odontoiatra e Pierfrancesco Camerlengo; concussione, infine, per Piero Gambarino. Ieri mattina circa 60 uomini del comando provinciale della Gdf, coordinati dal colonnello Carmelo Cesario, hanno consegnato gli avvisi di garanzia e condotto in carcere gli arrestati, perquisito le abitazioni e gli uffici, anche dell’assessore Caterina Ferrero, che poche ore dopo ha rimesso le sue deleghe al presidente Roberto Cota. Su di lei il quadro probatorio non era sufficiente SUL SITO Su http://torino. repubblica.it gli articoli sullo scandalo e le precedenti polemiche Coinvolti lo storico presidente dei farmacisti, il figlio del re delle cliniche due sindaci. Con la regia del braccio destro della Ferrero per chiedere l’arresto. Piuttosto imbarazzante invece la colpa politica di aver assistito, senza mai porre un freno, al delirio di onnipotenza del suo braccio destro Gambarino. Il primo episodio al centro delle contestazioni riguarda una gara bandita dalla società di committenza regionale S.c.r., di cui è consigliere Piero Gambarino, per la fornitura di pannoloni. Gara pubblicata e poi ritirata con una scusa, per procedere all’affidamento di uno dei tre lotti in maniera diretta alle farmacie. Fissando un prezzo esorbitante e di molto superiore a quello stabilito inizialmente come base di gara. L’insediamento del nuovo direttore generale della Sanità, Paolo Monferino, avrebbe in realtà reso impossi- bile l’accordo tra Gambarino e segretario e presidente di Federfarma. E l’affare sarebbe saltato all’ultimo. Caterina Ferrero è indagata in questo caso in quanto relatrice della delibera ma non è provato che fosse consapevole dell’imbroglio. Pesantissime le accuse di corruzione invece per Vito Plastino, Pierfrancesco Camerlengo e Piero Gambarino, che tramava affari per le sue cliniche senza sosta utilizzando i due dipendenti pubblici come complici. Plastino, è provato, almeno in quattro episodi ha ricevuto «mazzette» da Camerlengo che lo pagava abitualmente per i suoi servigi attraverso fatture false alla società di Mozzati. (o.giu. e s.mart.) © RIPRODUZIONE RISERVATA I personaggi ANDREA BECONI CATERINA FERRERO PIERO GAMBARINO VITO PLASTINO LUCIANO PLATTER MARCO COSSOLO Il procuratore aggiunto, capo del pool di magistrati che ha condotto l’inchiesta I pm sono Stefano Demontis e Paolo Toso L’assessore regionale alla Sanità è indagata per turbativa d’asta. A suo carico non ci sono motivi per l’arresto Braccio destro dell’assessore è stato arrestato per corruzione, concussione, figura centrale di tutte le inchieste Accusato di corruzione, e regolarmente retribuito da Camerlengo attraverso un giro di fatture per operazioni fittizie Il presidente di Federfarma ha cercato di ottenere dalla Regione un appalto per la fornitura di pannoloni per 50 milioni di euro Il segretario del sindacato dei farmacisti è anche sindaco appena riconfermato di Carignano «mister 15 per cento» (ma lui ribatte di aver anzi fatto risparmiare alla Regione dai 12 ai 15 milioni), non avrebbe esitato a favorire gli amici imprenditori affidando loro forniture a prezzi stratosferici (pannoloni che in altre regioni si pagano 5 euro, qui avrebbero dovuto essere acquistati dalla pubblica amministrazione per 11 euro) e agevolando gli affari dei gestori delle cliniche private. Il procuratore Giancarlo Caselli tuttavia non vuole fare di tutta l’erba un fascio: «Un'operazione chirurgica che riguarda fatti specifici e non la sanità piemontese nel suo complesso, dove operano funzionari onesti e leali che, in queste vicende, hanno impedito la commissione di altri reati». Il riferimento è a Paolo Monferino, direttore generale della sanità che si è adoperato per impedire che venissero compiuti altri reati. Cinque sono dunque i singoli filoni sui quali si è concentrata l’indagine degli uomini della Finanza. Quattro ipotesi di reato: turbativa d’asta per Piero Gambarino, Luciano Platter (presidente di Federfarma), Marco Cossolo (segretario di Federfarma) e Caterina Ferrero, assessore alla Sanità, Franco Sampò, sindaco di Cavagnolo, Vito Platino, commissario straordinario della Azienda sanitaria To5, Pierfrancesco Camerlengo, figlio del «re delle cliniche private», già coinvolto anni fa in una inchiesta per truffa alla Regione, e Maurizio Pasqualino Fico, collaboratore di Camerlengo e dipendente dell’ufficio tecnico del Comune di Cavagnolo; turbata libertà del procedimento di scelta del contraente per Gambarino, Ferrero e Sergio Bertone, ex direttore amministrativo di Novara - e sedicente Le intercettazioni OTTAVIA GIUSTETTI SARAH MARTINENGHI L’ APPALTO dei farmaci e dei pannoloni che Gambarino e l’assessore Ferrero stanno per affidare a Federfarma senza gara viene bloccato dall’arrivo di Paolo Monferino, che in una telefonata del 24 dicembre 2010 tra Gambarino e Marco Cossolo di Federfarma viene definito «picio» e «scemo», «perché fa risparmiare soldi allo Stato». Epiteto usato peraltro da Ferrero anche nei confronti di Cota: «Un picio caricato da quel picio di Zanon». L’obiettivo è quello di far pagare i pannoloni da parte delle farmacie al prezzo di 30 euro mensili forfettari per assistito, anziché 24 come era nella prima base d’asta poi revocata. Perché «quello che importa — come dice Gambarino all’assessore — è che non si incazzino le farmacie». Emblematiche le telefonate che, scrive il gip «evidenziano come con le sue trattative Gambarino appoggi in modo incondizionato i rappresentanti dei farmacisti, dimostrando che sia lui che l’assessore intendono tutelare e perseguire gli interessi di Feder- E chi vuole risparmiare per la banda dei pannoloni è un “picio” e uno scemo “L’importante è che non si arrabbino le farmacie” farma anteponendoli all’interesse pubblico». Ma c’è Monferino di mezzo. Il 9 marzo Cossolo chiama Gambarino che gli chiede se sa quando si incontreranno, perché Platter è in ansia. Lui risponde che non lo sa e che il direttore è andato dal segretario della presidenza sbattendo la testa perché non sa come uscirne fuori. Il 22 marzo Cossolo gli dice che lui al direttore ha offerto uno sconto, ma che lui non lo vuole ed è una cosa grave, e di prenderlo a calci nel culo. Piero risponde «per ora non sono all’altezza» e gli consiglia di scrivere una lettera a Cota. Per la Ferrero, scrive il gip «pur emergendo a suo carico gravissime responsabilità di tipo ammi- Le mazzette venivano chiamate fotocopie o brochure E venivano pagate comodamente tramite bonifico nistrativo, in ragione della patente illegittimità dei provvedimenti adottati o proposti, non emergono allo stato gravi indizi di colpevolezza». Che «sussistono» invece nel capo B, quando insieme a Gambarino disegnano per Bertone un concorso ad hoc. Quando nell’ordinanza spun- tano le accuse di corruzione si assiste a uno scenario piuttosto grottesco sulle modalità di pagamento della mazzetta. Plastino, che cerca con ogni mezzo di favorire Camerlengo nei suoi affari, si fa «retribuire» regolarmente attraverso fatture false a una società connivente, quella di Marco Mozzati. Il gergo è degno di un poliziesco malriuscito: «Sono andato lì, in Comune — dice Plastino al telefono con Gambarino — ho fatto la carta... d’identità, tutto a posto». Chiama la tangente «fotocopia» o «brochure», assolutamente fuori contesto. Quando si arriva al dunque, cioè al compenso, dialoga con la segretaria di Mozzati che vuole sapere se deve pagare con la Repubblica SABATO 28 MAGGIO 2011 TORINO ■ III Il Pdl parla di giustizia a orologeria, poi corregge il tiro: “Fiducia nella magistratura” Il caso La Ferrero si dimette Cota si tiene la delega “Se ci sono mele marce, nessuna pietà” (segue dalla prima di cronaca) SARA STRIPPOLI MARCO TRABUCCO «P ER ora mi terrò le deleghe — annuncia — ovviamente affiancato dal direttore regionale Paolo Monferino». Cota non nasconde il suo disappunto, ma non ha una parola di critica ver- so i magistrati, anzi: «Mi auguro che si provveda in tempi brevi ad accertare i fatti. Come governatore impegnato in una profonda riforma dell’intero sistema sanitario regionale è mio primario interesse che le mele merce siano individuate e neutralizzate: su questo, nessuna pietà. Non possiamo permettere infatti che vi siano ostacoli al nostro lavoro per l’affermazio- ne di una buona sanità in Piemonte». Nessuna pietà dunque. Per nessuno. D’altronde chi ieri mattina fosse stato nei pressi dell’ufficio di Cota, al secondo piano del Palazzo della Giunta in piazza Castello, avrebbe sentito le urla, furibonde, del governatore per uno scandalo troppo volte annunciato. Cota, racconta chi gli è vicino, non ha si anche gli equilibri della maggioranza: non si può dimenticare infatti (e Cota ogni tanto sembra farlo) che a Palazzo Lascaris la Lega ha 12 consiglieri, ma il Pdl ne ha 22: già nelle scorse settimane la giunta ha rischiato due volte di finire in minoranza. Accadesse su un provvedimento importante il rischio di tornare la voto sarebbe reale. (m.trab.) avuto un attimo di dubbio: «Caterina sarà anche innocente ma deve dimettersi», ha subito detto. E sono iniziate le telefonate tra lui e l’assessore sotto inchiesta, tra lei e il coordinatore regionale del Pdl Enzo Ghigo, tra Ghigo e Cota. «Ghigo si è comportato benissimo», dirà poi in serata il governatore. Perché in realtà Caterina Ferrero ieri si è trovata più sola che mai. Tante, ma ovvie, le parole di solidarietà dei colleghi del Popolo delle Libertà, ma nessuno davvero le ha chiesto di rimanere. Nemmeno Ghigo e Ghiglia che, nel primo pomeriggio avevano convocato una conferenza stampa nella sede del partito in corso Vittorio Emanuele 94. Loro sì hanno parlato di giustizia a orologeria: «Abbiamo piena fiducia nella magistratura torinese — hanno spiegato — però è strano che a due giorni da delicati ballottaggi questa inchiesta sfoci negli arresti. Ci pare di capire che si tratti di filoni di indagine separati con una sola persona a fare da trait d’union. E il coinvolgimento dell’assessore è tutto da provare e comunque marginale. In ogni caso lo stesso Caselli ha sottolineato che non si tratta di un vizio di sistema della sanità piemontese». Anche dal gruppo regionale Pdl arriva il comunicato di prammatica firmato da Luca Pedrale e dai suoi vice Angelo Mastrullo e Augusta Montaruli. Parlano di «sciaccallaggio politico», ma aggiungono che la scelta di dimettersi «rimane alla sensibilità politica dell’assessore». Una sensibilità «sollecitata» da tutti e che in serata porta all’addio. «Sono serena — dirà poi Ferrero a Ghigo — ritengo però che sia utile a questo punto fare un passo indietro». Perché anche nel Pdl una cosa alla Ferrero non la perdonano: non aver allontanato, come le avevano chiesto in molti nel partito, un collaboratore come Gambarino, da mesi chiacchierato, definito nelle intercettazioni «mister 15 per cento». Ghigo, poi per informare la direzione del partito, ha poi convocato una riunione all’hotel Golden Palace. Dall’opposizione arrivano reazioni preoccupate: «Dopo cinque anni di amministrazione di centrosinistra senza scandali nella sanità, questa inchiesta sembra riportarci ai tempi più cupi della giunta Ghigo — dice il segretario regionale del Pd Gianfranco Morgando — Cota, riferisca in Consiglio dando tutti i chiarimenti necessari sulle vicende in questione. È inaccettabile che da una parte si persegua una politica sanitaria fatta di tagli e sacrifici imposti ai cittadini più deboli e dall’altra ci sia chi tratta disinvoltamente affari a vantaggio di pochi». Parole riprese anche dall’ex assessore alla Sanità Eleonora Artesio (Fds), mentre Andrea Buquicchio (Idv) lancia l’allarme: «Attenzione, come ho denunciato nelle scorse settimane, anche sul bonus bebè e sui buoni pasto dei dipendenti regionali ci sono stati fatti poco chiari. Mi auguro che l’inchiesta della Procura faccia chiarezza anche su questi». © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Il piano procede Lavorerò con Monferrino, non posso permettere che vi siano ostacoli al nostro lavoro per dare ai piemontesi una buona assistenza Il Pd attacca FRANCO SAMPÒ MARCO MOZZATI Sindaco di Cavagnolo arrestato per turbativa per aver ceduto un terreno pubblico per costruire una clinica privata Noto odontostomatologo torinese. la sua società privata veniva utilizzata per far girare le tangenti all’interno del gruppo Dopo cinque anni di amministrazione senza scandali questa inchiesta ci porta ai tempi più cupi della giunta Ghigo IL GOVERNATORE Roberto Cota: “Nessuna pietà” Il retroscena Otto anni fa il caso Brigandì. La Lega sospettò di Ghigo La storia torna a ruoli invertiti ma la maggioranza ora trema INQUIRENTI Giancarlo Caselli col colonnello della finanza Carmelo Cesario bonifico, o trattenere l’iva. «Indicava alla donna — scrive il gip — la causale della prestazione da indicare nella fattura» che era falsa. Poi c’è la vicenda della punizione nei confronti della dirigente dello Spresal Annalisa Lantermo, dopo l’ispezione alla ditta Ltf di Alberto Vacca. Giacomo Manuguerra della Asl To2 spiega a Gambarino che non si può manovrare «perché è comandata dalla Procura. Quindi non posso intervenire se no rischio di fare un passo falso» ed «è la consulente di Guariniello». Gambarino decide quindi per un’altra strategia, colpire — annullando le promozioni — i collaboratori di Lanterno. Al telefono con la dirigente regionale Audenino: «Allora l’ho trovata (la pratica di promozione, ndr), ce l’ho qui sul tavolo, l’avevamo lasciata in sospeso perché aveva un titolo di studio che non era...». Gambarino: «Non ha i requisiti?». Audenino: «Non era equipollente, esatto, però con uno sforzo forse avremmo potuto, però mi dica lei cosa devo fare?». Gambarino: «No, non faccia lo sforzo che le viene l’ernia». Audenino: «Mi viene l’ernia?, non lo faccio (ride)». © RIPRODUZIONE RISERVATA L’EX Enzo Ghigo: anche lui subì gli effetti di uno scandalo sanità SONO passati quasi otto anni da quel 30 luglio del 2003 quando Matteo Brigandì, assessore leghista della giunta Ghigo, finì agli arresti domiciliari per vicende legate all’alluvione del 1994. Sono giorni difficili per il procuratore della Padania, l’avvocato di Bossi che da questo scandalo uscirà nel 2008, completamente prosciolto. Sono giorni difficili, però, anche per la giunta Ghigo perché nella Lega in molti pensano che quell’arresto sia stato «provocato» ad arte proprio dal governatore e da Forza Italia che mal sopportavano quel turbolento assessore del Carroccio. La storia, come spesso capita, sembra oggi ripetersi. A ruoli invertiti però, con la Lega che ieri, se si eccettua il presidente Cota, non faceva mistero di vedere in questo nuovo scandalo della sanità un benefico repulisti di un settore fortemente inquinato. Perché nel Carroccio, è chiaro, si riconoscono come i protagonisti delle parole del procuratore Caselli «dall'inchiesta è emersa anche una sanità buona, fatta da funzionari onesti». Pensano a Paolo Monferino, ex ad Iveco voluto da Cota alla direzione dell’assessorato, «la cui presenza - sono ancora parole di Caselli - ha impedito che si portassero a compimento altri atti illegali». E vedono negli altri, nel Pdl gli autori del «quadro a tinte fosche in cui emerge un sistematico sviamento a fini privati della funzione pubblica». I leghisti «buoni» insomma, contro i «cattivi» del Pdl. Una lettura che però non può reggere alla forza della politica e dei numeri: perché se è vero che l’inchiesta giudiziaria potrà aiutare Cota in un’operazione cui pensava da tempo (rimuovere Caterina Ferrero per sostituirla con Monferino), adesso i rischi politici per la sua giunta diventano altissimi: per ora il Pdl sta zitto, Ghigo anzi nega ogni possibile conseguenza. Ma anche il suo partito è diviso (e in cambio dell’assessorato alla Sanità chiederà un prezzo molto alto) e due sconfitte (possibili, anche se non probabili, nei ballottaggi a Novara e Vercelli) potrebbero aprire una crisi che dilanierebbe non solo il Pdl piemontese, ma metterebbe in cri- Dopo l’incidente di percorso gli equilibri ora possono diventare più precari la Repubblica SABATO 28 MAGGIO 2011 CRONACA TORINO ■V La politica e l’imprenditore storia di un sodalizio anomalo Così Gambarino divenne uomo di fiducia della Ferrero (segue dalla prima di cronaca) SARA STRIPPOLI Q UANDO l’assessore non c’era, raccontano in assessorato, non era così insolito vederlo nell’ufficio di lei a condurre le trattative. Un diritto acquisito, o forse solo ritenuto tale. Molti, collaboratori e colleghi di giunta non hanno timore a confessare che quando Gambarino era presente, preferivano uscire. L’assessore e il suo braccio destro sono vicini di casa, una conoscenza di vecchia data. La villa dei Coral-Ferrero, a Castiglione Torinese, è vicino alla casa di Gambarino. Un amico di famiglia dunque, un “tecnico” nel settore immobiliare consultato dal suocero di Ferrero Nevio Coral, potente di sindaco di Leinì, di cui Ferrero ha sposato il figlio Ivano, attuale sindaco della cittadina del Canavese. Lei fredda e decisa lui esuberante e tuttofare. L’ascesa di un impresario edile entrato nei delicati meccanismi del potere regionale Di Gambarino ci sono poche tracce durante l’ascesa politica di lei. A 27 anni Ferrero entra in Consiglio regionale con 4 mila voti. Nel 2000, giunta Ghigo, risulta la prima eletta. Non ottiene l’assessorato, ma un anno dopo, quando Scanderebech lascia, entra in giunta con delega alla protezione civile e in questa occasione rivela le sue capacità organizzative gestendo l’emergenza alluvioni, quelle che le hanno poi aperto la strada per conquistare lo scranno ambito e pericoloso di assessore alla sanità. Il rapporto di fiducia e di collaborazione professionale fra i due si fa più intenso soprattutto negli anni in cui Caterina Ferrero svolge l’incarico di consigliere di minoranza sotto l’amministrazione Bresso. Dal 2005, quando si insedia la giunta di centrosinistra, Ferrero comincia ad occuparsi di sanità in commissione sanità e l’imprenditore edile Piero Gambarino, in passato anche commerciante di carni nel Chierese, è spesso presente al suo fianco. Impegnato a studiare una materia, la sanità, di cui non ha, a quel momento, alcuna competenza. Alla fine del 2007, con la nascita di Scr, la società di committenza regionale che si occupa di appalti e acquisti per la Regione, Gambarino entra nel consiglio di amministrazione su indicazione della minoranza. Una nomina bloccata per qualche mese da Mercedes Bresso e dalla maggioranza, che vedono nella sua attività di imprenditore un potenziale conflitto di interessi con l’attività svolta da Scr. I consiglieri di amministrazione, sotto la presidenza di Luciano Ponzetti, non hanno però grande autonomia decisionale, e la nomina di Gambarino alla fine viene dunque sbloccata. La collaborazione fra Ferrero e Gambarino è anche politica. Democristiano di nascita, vicino a Vito Bonsignore e Silvio Lega, circa dodici anni fa passa a Forza Italia, non ha incarichi di rilievo ma è attivo a catalizzare consen- L’ASSESSORE Caterina Ferrero, assessore regionale alla Sanità: con lei è arrivato come consulente anche Piero Gambarino si sul partito. Attualmente ha anche la carica di consigliere di amministrazione di Sviluppo Canavese, società partecipata di Finpiemonte. Quando Caterina Ferrero riceve l’incarico di assessore alla Sanità, Gambarino la segue subito I personaggi in assessorato con il ruolo di consulente. In realtà, sostengono in molti, la gestione delle trattative importanti è in mano sua. Numerosi quelli che al suo arrivo in assessorato hanno storto il naso. Il personaggio non è mai piaciuto. Avvertimenti e consigli però non hanno convinto l’assessore, che in questi mesi di conflitti duri con il direttore regionale Paolo Monferino e prima con il direttore dell’Aress Claudio Zanon sentiva evidentemente di avere in Gambarino un alleato fedele. © RIPRODUZIONE RISERVATA Manager, privati, amministratori: ecco le “vittime” dell’indagine della Procura Gli altri “uomini d’oro” della sanità c’è pure il figlio del re delle cliniche N PLASTINO MOZZATI SAMPÒ Vito Plastino è l’attuale direttore dell’Asl To5. Anche la sua nomina ha sollevato molte perplessità nel mondo della sanità piemontese È titolare di uno studio di odontoiatria, legato da un rapporto di amicizia con Vito Plastino e nel ruolo di mediatore finisce nell’inchiesta Franco Sampò è il sindaco di Cavagnolo, coinvolto in uno dei filoni più importanti dell’inchiesta, quello sulla costruzione di una residenza sanitaria EL gruppo degli “altri” di Dark Side, anche Vito Plastino, attuale commissario dell’Asl To5, è un uomo che fa riferimento diretto all’assessore alla sanità. Come Gambarino, anche lui poco amato e molto contestato al momento della sua nomina. Nel suo passato molti ruoli, a cominciare dalla direzione sanitaria alle Molinette e poi al Sant’Anna, all’epoca della direzione generale di Gian Luigi Boveri. Quando arrivano Valpreda e il centrosinistra, Plastino esce di scena e finisce nel privato, direttore di una casa di cura, Villa Turina di San Maurizio Canavese. Vito Plastino è anche il trait d’union con Marco Mozzati, anche lui nel gruppo dei cinque arrestati, titolare di uno studio privato di odontoiatria e medico ospedaliero alla Dental School, ovviamente del tutto estranea a questa vicenda. Ami- Il retroscena Nelle intercettazioni le manovre per un posto a favore di un preteso parente del cardinale I volti co di Plastino, secondo la Procura svolgeva il ruolo di intermediario per il transito di denaro. Altro uomo chiave coinvolto nel filone della costruzione di una casa privata a Cavagnolo e nome assai noto nella sanità pie- montese è Pierfrancesco Camerlengo, figlio del re delle cliniche private Pietro Camerlengo, che alla fine degli anni 60 inizia a costruire case e gestire case di cura specializzate in medicina generale, medicina riabilita- E per Bertone arrivò il concorso su misura E RA tutto concordato, su misura per lui, che doveva per forza «essere sistemato». È sul concorso ritagliato ad hoc per Sergio Bertone, direttore amministrativo dell’Asl di Novara in scadenza di contratto (di lui si vocifera che dicesse di essere parente del cardinale Tarcisio Bertone), che per il gip «sussistono gravi indizi di colpevolezza a carico di Caterina Ferrero Piero Gambarino». I due «concertano tra di loro per creargli un bando di concorso dal contenuto esattamente corrispondente al curriculum del favorito, onde eliminare in radice ogni possibilità di concorrenza da parte di altri aspiranti». «È ben possibile che tra i candidati fosse quello con il profilo migliore» scrive anche il gip, ma emerge il profilo di un «pubblico amministratore disposto a forzare le procedure di selezione pur di permettere al protetto di lavorare in o per la Regione nel settore della sanità». Tre anni di contratto per lui, dunque, come collaboratore dell’assessorato, alla cifra annua lorda di 100 mila euro. Nella telefonata del 30 dicembre, Piero Gambarino è «a letto con il febbrone». «Mi ha chiamato Bertone, è un po’ in crisi» gli dice Caterina Ferrero, «ha visto l’ipotesi di contratto, ehhh, un anno.. Mi sembra un po’ poco». Piero: «Quello che avrei sollevato anche io, ci vanno tre anni. Devi parlarne con Roberto... in questo momento il direttore è debole». Ferrero: «Eh! Dobbiamo parlarne, c’è la possibilità di fare il direttore amministrativo da qualche parte?». Piero: «Devi parlarne con Roberto... devi dirgli abbiam bisogno di fare il contratto triennale». E pochi istanti dopo l’assessore dice a proposito di Cota: «Lì è un grandissimo casino, ma questo lo sapevamo già... È un picio» e sottovoce aggiunge: «Cota». «Un picio?». «Sì, un picio caricato da quel picio di Zanon». (s.mart) © RIPRODUZIONE RISERVATA La tradizione dell’India nel cuore di Torino PROMOZIONE PRIMAVERA I nostri Menu: Ayurgandhi vegetariano € 16.00 Bananaleaf di carne € 22.00 Offerta sconto del 10% su gruppi di minimo 6 persone C.so Regio Parco, 24 - Torino tel. 011.2470643 - www.gandhitorino.it Samara’s Vip Via Falletto 13 - Madonna dell’Olmo (CUNEO) - Tel. 0171413331 - 3928190327 SAMARA VIP EROTIC SHOW via Sacchi 28, TO Tel. 011-541025 APERTO TUTTI I GIORNI Orari: 17.00-19.00 e 22.30-04.30 tiva e riabilitazione neuromotoria, fra cui figurano anche Villa Papa Giovanni XXIII e Villa Iris a Pianezza, attualmente gestite dal figlio. Nominato Cavaliere del Lavoro nel 2003, Pietro Camerlengo finisce coinvolto in un’inchiesta sullo spostamento di anziani da una clinica all’altra per incassare le tariffe delle aziende sanitarie. Sergio Bertone, indagato come beneficiario del concorso costruito ad personam come evidenziano le carte dell’inchiesta, era, fino all’arrivo dello spoils system deciso da Cota, direttore amministrativo al’Asl di Novara. Non era molto amato da Mario Valpreda, che lo aveva debitamente “allontanato” dalla provincia torinese dopo il suo incarico di direttore generale all’Asl di Ciriè. Con il nuovo corso viene ripescato anche lui in assessorato e definito dai suoi interlocutori “un mastino”, uno che non molla mai prima di raggiungere l’obiettivo. In direzione generale si occupava di tagli, specialmente quelli sul personale e dei beni servizi. «Una nomina condivisa anche dal direttore regionale Paolo Monferino», ha ritenuto di precisare ieri Enzo Ghigo. Ultimo della lista, oltre a Platter e Marco Cossolo, è il sindaco di Cavagnolo Franco Sampò. Eletto con una lista civica di centrodestra, ha un ruolo fondamentale nel filone che riguarda la costruzione della clinica privata a Cavagnolo. (s.str.) © RIPRODUZIONE RISERVATA la Repubblica SABATO 28 MAGGIO 2011 CRONACA TORINO ■ VII Il personaggio VERA SCHIAVAZZI Sono sereno D Sono a casa mia dove sto guardando un bel film, cosa che non mi accadeva da anni E aspetto di poter spiegare tutto ai giudici AGLI arresti domiciliari si limita a commenti misurati e niente sul merito dell’inchiesta che lo vede coinvolto: «Sono assolutamente sereno, ho la tranquillità di chi non ha nulla da temere perché sa di non aver fatto niente di male. Sono a casa mia dove sto guardando un bel film, cosa che peraltro non mi accadeva da anni. Naturalmente mi sono autosospeso da tutte le funzioni in Federfarma perché da casa non potrei esercitarle. Attendo che il giudice mi chiami per rispondere alle sue domande e chiarire così ogni cosa». Luciano Platter per quasi quarant’anni, è stato attivissimo nella vita associativa dei farmacisti: presidente dell’Associazione Titolari di Farmacia dal 1996, poi, dal 1998 a oggi, alla guida della (potente) Federfarma del Piemonte, il sindacato unitario dei farmacisti che rappresenta i 1.500 privati (con i loro 5.000 addetti) che svolgono questa attività. E’ in questa veste che Platter, 66 anni (il quale insieme al fratello conduce la farmacia di Porta Susa, dove lavora anche la figlia) è diventato l’interlocutore PRESIDENTE Luciano Platter ex presidente dei farmacisti La farmacia di corso Francia di cui è titolare con il fratello Luciano Platter Quel potente “re” dei farmacisti che sponsorizza il bonus bebè di Cota privilegiato di più di un assessore alla sanità. Non con tutti, naturalmente, allo stesso livello di cordialità. Instancabile organizzatore di incontri associativi e cene elettorali, studi al Valsalice e all’Università di Torino, descrive se stesso così, con un entusiasmo che, da ieri, suona involontariamente ironi- co: «Gestisce una fitta rete di rapporti con tutte le autorità a livello cittadino, provinciale e regionale, con le quali mette in atto iniziative comuni per valorizzare la figura del farmacista e della farmacia». Di sicuro il suo attivismo (nel 2004 è tra l’altro diventato Cavaliere) piace molto anche all’attuale Giunta regio- nale: è del febbraio scorso la conferenza stampa di Platter insieme a Caterina Ferrero e Roberto Cota per annunciare il contributo di Federfarma al Bonus Bebé. Un euro per ogni cliente, da 10 a 11, aggiunto a chi si fosse presentato nei negozi Federfarma col voucher, «un’iniziativa — commentò Cota — che ci supporta nel nostro lavoro di sostegno alla famiglia». Da qualche anno però anche tra i farmacisti qualche malumore anti-Platter aveva cominciato a serpeggiare. Come nel giugno del 2010, quando la sua lettera agli iscritti sulla manovra fiscale e le sue ripercussioni sul settore, intitolata “Vittime del fuo- co amico” suscitò proteste pubbliche. «E’ un’evidente allusione alla simpatia di Platter verso il governo Berlusconi — fecero sapere alcuni farmacisti torinesi — ma non avrebbe dovuto farla nella sua veste istituzionale. Non tutti abbiamo votato per Berlusconi, né per Cota». Amante dell’arte e della buona cucina (è membro di accademie e associazioni che coltivano la passione per i sapori) ha simpatizzato fin dagli esordi col partito di Berlusconi, quando ancora, nel 1993, si chiamava “Forza Italia”. Ma all’impegno politico diretto ha sempre preferito le amicizie personali. © RIPRODUZIONE RISERVATA AVVISO A PAGAMENTO PsicoDizione - Parola e Comunicazione ’è chi ha provato a risolvere la balbuzie parlando con dei sassolini in bocca, altri suggerivano di fare quattro chiacchiere masticando un chewing-gum. «Il nostro metodo è “un po” diverso», commenta con ironia Chiara Comastri, psicologa da 16 anni impegnata nell’educazione al linguaggio e nella correzione della balbuzie, che lei conosce fin troppo bene. «Ho iniziato a balbettare all'età di 3 anni – C racconta –. Da allora i cosiddetti “blocchi” hanno cominciato a tormentarmi. Per anni ho continuato a cercare qualche sistema efficace che mi aiutasse a superare quello che ormai era diventato “il problema”». La storia di Chiara ha un lieto fine, perché oggi di quei blocchi non c’è traccia, ma il suo percorso è passato anche attraverso momenti non proprio fiabeschi: «Ho provato qualunque strada fosse percor- ribile – prosegue Comastri – ero disposta a tutto pur di non avere più nessun blocco». Ma i risultati non sono stati quelli sperati e gli insuccessi non erano molto facili da digerire: «A scuola, malgrado studiassi molto, il risultato non era all’altezza della preparazione. Nella vita di tutti i giorni ricorrevo a piccoli stratagemmi, come cercare un sinonimo per le parole su cui sapevo che mi sarei inceppata». Poi, dopo una lunga serie di tentativi, è arrivata la svolta: «Nel corso degli anni ho verificato su me stessa quali erano i meriti e i demeriti dei vari corsi che ho fatto e sono finalmente riuscita a elaborare “Psicodizione”, un approccio totalmente nuovo per risolvere il problema della balbuzie, che affianca l’applicazione di un metodo, utilizzando anche esercizi mutuati dal mondo del teatro, al sostegno psicologico». Un punto di arrivo e di partenza nel percorso di Chiara: «Da allora mi sono riappropriata del mio modo di parlare e da anni ormai condivido questa conquista con persone di tutte le età che come me hanno sofferto di balbuzie e che vogliono riprendersi il loro posto e la loro libertà nella comunicazione». Per maggiori informazioni www.psicodizione.it. Tel: 011 9322758 BALBUZIE? Preferisco smettere Conferenza gratuita aperta al pubblico Martedì 14 Giugno 2011, ore 18,30 Studio Psicodizione - Via Cesana, 11 - Torino Dott.ssa Chiara Comastri, psicologa ed ex balbuziente, conduce la conferenza informativa sul metodo “PsicoDizione”, da lei stessa ideato, per risolvere il problema della balbuzie. Tel. 011. 0466223 - Cell. 393.9549631 - www.psicodizione.it