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SETTEMBRE 2006 - settembri
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LO ZODIACO E IL MITO
VERGINE
E’ l ' unica figura femminile dello zodiaco,
rappresentata sin dalle origini con diverse figure
divine a seconda del paese di provenienza: come
Ishtar, la dea della fertilità babilonese, Astrea, la figlia
di Astreo, padre delle stelle. Quale Dea della fecondazione tiene in mano il simbolo della
vita, la stella Spica, ossia il grano. Per gli Egizi era la dea Iside, per i Greci la dea dell'Aurora,
oppure simbolo di Dike, la dea greca della giustizia, e per i Romani rappresentava il mito
della Gran Madre raffigurante Demetra e Cerere .
PROVERBI DEL MESE
Settembri cauru e asciuttu
fa maturari ogni fruttu
Settembre caldo e asciutto
fa maturare ogni frutto
Ghianni e alivi, a Settembri si vidunu
Ghiande e olive, guardale a settembre
OGGETTI DIMENTICATI
Le Pentole di rame
pignata spurtusata
Le pentole di rame erano il vanto delle massaie che
le facevano risplendere lucidandole con succo di
limone e polvere di pomice.Facevano parte dei beni
dotali e, come tanti altri oggetti di uso giornaliero,
facilmente si usuravano; infatti, le pentole a contatto
diretto con gli alimenti producevano, ossido di rame
( virdirramu )che era velenoso, (il cibo non poteva
essere lasciato dentro a lungo), e l’uso continuo e il
contatto con il fuoco spesso le bucava. Ma raramente
venivano sostituite con pentole nuove, piuttosto si
facevano stagnare.
La gente pertanto per stagnarle ricorreva a “ lu stagnataru”, che periodicamente passava per le strade
con i suoi attrezzi gridando” lu stagnataru passa, fimmini beddi pigghiati pignati menzaranci e
quadaruni
padeddi”. .
Poichè per stagnare aveva bisogno del fuoco, era attrezzato d’un fornello di latta. Osservava la pentola in
controluce e considerava il buco: una pulitina, un po’ d’acido, saldatore sul fuoco, una goccia di stagno e...
lavoro fatto. Con lo stagno la lucidava uniformemente e la stoviglia veniva come nuova di dentro, ma restava
vecchia e affumicata di fuori. Quando passava per stagnare pentole, vendeva pure i palittuni: li portava
legati ad un filo di ferrofilato e messi a pendere dietro le spalle: grandi e piccolini, per il forno e per il braciere.
Con l’avvento delle pentole di alluminio, l’incombenza dello
stagnino fu quella di riparare le pentole bucate, nonché le
tubature dell’acqua, che allora erano di piombo.
Successivamente con l’introduzione dell’acciaio inox nella
fabbricazione delle pentole, lo “stagnino” si specializzò sempre
più nella riparazione degli impianti idraulici delle case.
Col tempo non venne più chiamato “stagnino” ma “idraulico”.
Sino ai primi del novecento purtuttavia al momento di un guasto
all’impianto idraulico si diceva: Vado a chiamare lo stagnino.
Le pentole di rame vengono adesso utilizzate come ornamento
nelle cucine di campagna, ben lustre e brillanti col loro bel
colore rosa ramato.