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SETTEMBRE 2006 - settembri lun mar mer gio ven sab dom 28 29 30 31 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 1 2 3 4 5 6 7 8 LO ZODIACO E IL MITO VERGINE E’ l ' unica figura femminile dello zodiaco, rappresentata sin dalle origini con diverse figure divine a seconda del paese di provenienza: come Ishtar, la dea della fertilità babilonese, Astrea, la figlia di Astreo, padre delle stelle. Quale Dea della fecondazione tiene in mano il simbolo della vita, la stella Spica, ossia il grano. Per gli Egizi era la dea Iside, per i Greci la dea dell'Aurora, oppure simbolo di Dike, la dea greca della giustizia, e per i Romani rappresentava il mito della Gran Madre raffigurante Demetra e Cerere . PROVERBI DEL MESE Settembri cauru e asciuttu fa maturari ogni fruttu Settembre caldo e asciutto fa maturare ogni frutto Ghianni e alivi, a Settembri si vidunu Ghiande e olive, guardale a settembre OGGETTI DIMENTICATI Le Pentole di rame pignata spurtusata Le pentole di rame erano il vanto delle massaie che le facevano risplendere lucidandole con succo di limone e polvere di pomice.Facevano parte dei beni dotali e, come tanti altri oggetti di uso giornaliero, facilmente si usuravano; infatti, le pentole a contatto diretto con gli alimenti producevano, ossido di rame ( virdirramu )che era velenoso, (il cibo non poteva essere lasciato dentro a lungo), e l’uso continuo e il contatto con il fuoco spesso le bucava. Ma raramente venivano sostituite con pentole nuove, piuttosto si facevano stagnare. La gente pertanto per stagnarle ricorreva a “ lu stagnataru”, che periodicamente passava per le strade con i suoi attrezzi gridando” lu stagnataru passa, fimmini beddi pigghiati pignati menzaranci e quadaruni padeddi”. . Poichè per stagnare aveva bisogno del fuoco, era attrezzato d’un fornello di latta. Osservava la pentola in controluce e considerava il buco: una pulitina, un po’ d’acido, saldatore sul fuoco, una goccia di stagno e... lavoro fatto. Con lo stagno la lucidava uniformemente e la stoviglia veniva come nuova di dentro, ma restava vecchia e affumicata di fuori. Quando passava per stagnare pentole, vendeva pure i palittuni: li portava legati ad un filo di ferrofilato e messi a pendere dietro le spalle: grandi e piccolini, per il forno e per il braciere. Con l’avvento delle pentole di alluminio, l’incombenza dello stagnino fu quella di riparare le pentole bucate, nonché le tubature dell’acqua, che allora erano di piombo. Successivamente con l’introduzione dell’acciaio inox nella fabbricazione delle pentole, lo “stagnino” si specializzò sempre più nella riparazione degli impianti idraulici delle case. Col tempo non venne più chiamato “stagnino” ma “idraulico”. Sino ai primi del novecento purtuttavia al momento di un guasto all’impianto idraulico si diceva: Vado a chiamare lo stagnino. Le pentole di rame vengono adesso utilizzate come ornamento nelle cucine di campagna, ben lustre e brillanti col loro bel colore rosa ramato.