Informazioni su cura cease theray

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Informazioni su cura cease theray
Cease Therapy:
un approccio differente all’autismo
Dr. Giulio Viganò
È da 15 anni che faccio il pediatra e l’omeopata e mi è capitato sovente di incontrare famiglie con bambini affetti da disturbi neurologici o del comportamento non meglio specificati. Alcuni di questi sono inquadrabili nella categoria denominata DSA (Disturbi
dello Spettro Autistico), che oltre all’autismo classico comprende la Sindrome di Asperger e il Disturbo Generalizzato dello Sviluppo Non Altrimenti Specificato (PDD-NOS,
Pervasive Developmental Disorder Not Otherwise Specified). Molti altri pazienti non
trovano una diagnosi precisa e vengono definiti spesso bambini iperattivi (ADHD: Attention Deficit Hyperactivity Disorder; sindrome da Deficit di Attenzione con Iperattività).
Negli ultimi anni tutte queste patologie stanno drammaticamente aumentando e sappiamo solo che la causa è multifattoriale.
Alcuni dati epidemiologici
Gli ultimi dati del CDC (Centers of Disease Control and Prevention) sono del 2008 e
mostrano un incremento del DSA a dir poco preoccupante: alcuni autori sono giunti a
parlare addirittura di “epidemia” di autismo. La prevalenza rilevata nella popolazione
americana è di 1 caso su 88 bambini (1:54 maschi, 1:252 femmine), ma se si estende la
ricerca alle disabilità lievi (del linguaggio, della scrittura, ecc.) la prevalenza sale addirittura a 1:6 (1).
Questi dati americani denunciano un aumento dell’autismo del 78% in 5 anni e un aumento di ben dieci volte (1000%) negli ultimi 40 anni. Tutto ciò significa che ogni 6
anni il numero dei bambini con autismo raddoppia e che tra 5 anni l’autismo potrebbe
colpire 1 bambino su 50 e un maschietto ogni 31: ci sarà almeno un bambino con autismo in ogni classe scolastica.
Principali note diagnostiche
Tali dati sono in linea con quello che ogni pediatra constata nella propria pratica ambulatoriale. Infatti, è esperienza quotidiana la visita di bambini, più o meno grandi, che ini ziano ad avere disturbi nel relazionarsi con gli altri, che preferiscono isolarsi o che nei
primi anni di scuola non riescono a concentrarsi o a leggere e scrivere adeguatamente. I
genitori e le maestre/educatrici sono i primi che si accorgono di questi problemi e spesso
li segnalano a noi pediatri. Inizia così una periodo di osservazione, di test e visite specia listiche (neuropsichiatra, logopedista, psicologo, ecc.) che spesso portano ad una delle
diagnosi sopra menzionate: DSA, ADHD, dislessia, disprassia, discalculia ...
Purtroppo, le possibilità di aiutare questi pazienti sono limitate, soprattutto nei casi più
gravi. Fondamentale è comunque una diagnosi precoce.
I segni da osservare sono svariati e spesso non chiari, in particolare nei primi anni di
vita. La sintomatologia più frequente comporta:
- anomalie nella comunicazione,
- anomalie nella ripetizione dei suoni,
- ritardo nella comparsa di giochi simbolici,
- anomalie nell’interazione sociale,
- anomalie nell’imitazione,
- anomalie nel gesto dell’indicare,
- anomalie nell’utilizzo dello sguardo,
- svolgimento di attività ripetitive,
- utilizzo anomalo degli oggetti,
- manierismi nei movimenti di mani e dita,
- fiutare oggetti e persone,
- esplorazione buccale di oggetti,
- reazioni atipiche a suoni o ad altre stimolazioni sensoriali,
- anomalie motorie e posturali.
Ad un anno
Ad un anno di vita risultano dominanti la povertà del contatto, la quantità limitata dei
sorrisi sociali e delle mimiche poco espressive.
A due anni
A due anni sono ancora rilevanti la povertà del contatto e il limitato valore espressivo
delle manifestazioni emotive, ma ci sono pure le stereotipie e le posture bizzarre che
permettono d’identificare i bambini con autismo. Due caratteristiche a questa età risultano essere molto discriminanti:
- Il primo comportamento è la non risposta attentiva del bambino ad un enunciato neutro: il bambino non manifesta reazioni se l’adulto pronuncia una frase del tipo “Oh,
piove!”, senza chiamarlo e senza dirigersi verso di lui o senza voler in particolare attirare la sua attenzione.
- Il secondo comportamento è l’incapacità del bambino nel sollecitare e dirigere
l’attenzione dell’adulto: il bambino non tenta, spontaneamente, di far guardare qualcosa che è distante (un animale, un aereo, ecc.).
Queste due abilità sono legate alla comunicazione sociale ed è in questo ambito che gli
elementi costitutivi dell’autismo vanno ricercati.
Altri comportamenti, come ad esempio i comportamenti ripetitivi e gli interessi limitati,
nella maggior parte dei casi a due anni non sono ancora apparsi o si presentano in modo
modesto.
A tre anni
A tre anni, sei caratteristiche discriminano chiaramente l’autismo:
- la non attenzione ad un enunciato neutro, come lo abbiamo descritto per il bambino di
2 anni;
- il non indicare con l’indice per esprimere un interesse e non solo per domandare qualcosa: a questa età i manierismi motori sono abbastanza comuni per rappresentare un
elemento diagnostico;
- il non utilizzare la mano di un’altra persona come “strumento” rappresenta pure una
caratteristica discriminante;
- l’assenza dell’utilizzo spontaneo e regolare di parole significative (al di là di “Papà” e
“Mamma”) è un altro indicatore affidabile;
- l’incapacità a comprendere le parole al di fuori del contesto è un altro elemento ad
alto rischio d’autismo;
- l’assenza di parole significative utilizzate regolarmente può anche essere un indicatore
della presenza di autismo.
Pertanto, se il medico è adeguatamente preparato, una diagnosi precoce è sicuramente il
primo aiuto che può dare a questi bambini.
Anche l’Omeopatia può venire in soccorso e, soprattutto in alcuni casi, può dare un contributo importante anche dal punto di vista diagnostico. Personalmente, ho visto bambini
migliorare con la terapia omeopatica, soprattutto quando a questa vengono associati adeguati consigli nutrizionali.
La terapia omeopatica come antidoto del danno farmacologico
Questo continuo aumento di bambini che si presentavano nel mio studio con disturbi
dello sviluppo neuro-motorio mi ha profondamente stimolato nel cercare una terapia che
potesse aiutarli.
Nel 2009 ho sentito parlare della Cease Therapy da uno dei miei pazienti. Mi sono informato e sono rimasto in contatto con l’Associazione Olandese sino a quando hanno orga nizzato il primo Corso di Formazione Internazionale a Cambridge, nell’ottobre 2011.
Il loro approccio, ora anche mio, mi ha colpito perché:
- utilizza l’Omeopatia, sia Classica che in una forma particolare, detta Isoterapia;
- è ragionevole nello spiegare, almeno in una certa parte, l’incremento dell’autismo così
rilevante negli ultimi decenni;
- non richiede alla famiglia un impegno economico particolare.
Il punto centrale del piano terapeutico è la disintossicazione dagli effetti negativi che
qualsiasi farmaco, vaccini compresi, può avere avuto sullo sviluppo del bambino. A volte le reazioni sono evidenti e improvvise ed è facile correlarle all’assunzione del medici nale che le ha scatenate, altre volte sono subdole e il tempo trascorso rende difficile capire a cosa sono dovute.
Il Dr. Tinus Smits è il medico olandese che nel 2002 ha iniziato quest’avventura e che
già da anni ha ipotizzato che i vaccini e altri insulti tossici (qualsiasi farmaco, metalli
pesanti, solventi, inquinanti ...) potessero essere fondamentali nella genesi dei disturbi
dello spettro autistico. Le sue intuizioni sono nate soprattutto dalle sue esperienze nel
trattare quella che definisce “La Sindrome Post-Vaccinica” (SPV) (2).
“La SPV può essere divisa in una sindrome acuta e una cronica.
I sintomi più comuni della sindrome acuta sono: febbre, convulsioni, distrazione, encefalite e/o meningite, gonfiori degli arti intorno al punto di inoculazione del vaccino, tosse pertussoide, bronchite, diarrea, eccessiva sonnolenza, pianto frequente e inconsolabile, urla acute e penetranti, morte e specialmente la morte in culla (va notato che in
Giappone, Paese dove il vaccino per la pertosse viene effettuato all’età di due anni [e
non nei neonati], la morte in culla, statisticamente parlando, è praticamente
inesistente).
Con uno studio attento e accurato dei casi clinici, arriviamo invece alla seguente lista
di sintomi della SPV cronica: raffreddori, espettorato verdastro o color ambra, infiammazione agli occhi, perdita del contatto visivo, strabismo, otiti medie, bronchiti, tosse,
asma, eczema, allergie, infiammazioni articolari, stanchezza e mancanza di vigore, sete
eccessiva, diabete mellito, diarrea, stitichezza, cefalee, disturbi del sonno con risvegli
frequenti e crisi di pianto, epilessia, rigidità dei muscoli della schiena, crampi muscolari, sensazione di testa leggera, mancanza di concentrazione, perdita di memoria, disturbi della crescita, mancanza di coordinazione motoria, disturbi dello sviluppo psicofisico, disturbi comportamentali come irritazione e aggressività, cattivo umore, squilibri
emotivi, confusione, mancanza di volontà, torpore mentale, ecc. …
Non vi è un chiaro limite tra disturbi acuti e cronici, in quanto i disturbi acuti sono
spesso l’inizio di una sofferenza cronica.
Il fatto che un paziente non abbia riferito reazioni dirette in seguito ad una vaccinazione non esclude necessariamente la possibilità che il vaccino stesso sia responsabile di
disturbi cronici. Questi disturbi diventano ben chiari solo dopo una, due o anche più
settimane e il medico tende a non fare diagnosi di SPV in un caso cronico perché
l’intervallo spazio-temporale tra la causa (vaccinazione) e la comparsa della malattia è
fondamentalmente confuso” (3).
Smits trattò per anni bambini con otiti ripetute, bronchiti recidivanti, eczemi, asma …
che dopo la disintossicazione dai vaccini e l’Omeopatia Classica, avevano miglioramenti strabilianti. Alcuni tra loro affetti da disturbi comportamentali hanno mostrato notevoli
progressi dopo la terapia di disintossicazione. È così che il medico olandese iniziò a
pensare che irrequietezza, sindrome da deficit da attenzione e iperattività, alterazioni
d’umore e aggressività fossero almeno in parte correlati alle vaccinazioni in età infantile. Il suo interesse per l’autismo si fece più forte quando notò che la disintossicazione
migliorava anche alcuni di questi pazienti.
Da allora sino alla sua morte (2010) Smits ha messo a punto la Cease Therapy che ha
come scopo quello di guarire i soggetti affetti da autismo (e non solo). CEASE è un acronimo e sta per “Complete Elimination of Autistic Spectrum Expression” (4).
Lo scopo è ancora lontano dall’essere raggiunto, ma il lavoro di molti Colleghi che hanno raccolto l’eredità del Dr. Smits permette costanti miglioramenti.
Attualmente il responsabile dell’Associazione è il figlio di Tinus, Yannick, mentre il me dico che affiancava Smits nel suo lavoro quotidiano, la Dr.ssa An van Veen, segue lo
sviluppo e l’insegnamento della metodica affiancata dal naturopata Ton Jansen. Attualmente, nel mondo, i Colleghi che praticano la Cease Therapy sono ormai più di 100.
Nel suo lavoro, il Dr. Smits è partito da domande che io stesso mi sono posto più volte.
In particolare si è chiesto:
- È possibile che i vaccini o altri insulti tossici siano causa o fattore importante nella
genesi dell’autismo?
- Come si fa a dimostralo?
- Dato che i bambini nella maggior parte dei casi nascono sani, cosa dobbiamo pensare
di un bambino che va incontro all’improvviso ad una regressione e perde le capacità
che aveva già acquisito nei primi mesi di vita?
- Qual è la differenza tra un bambino che continua il suo sviluppo neuromotorio senza
problemi e un bambino che all’improvviso si arresta o regredisce?
- È intervenuta una sostanza tossica o una combinazione di sostanze?
- A livello ambientale esiste qualcosa che può colpire il cervello di bambini con sistema
immunitario carente, visto che molti pazienti autistici hanno ripetuti riniti, otiti,
bronchiti, disturbi intestinali…, tutti segni di una sistema immunitario indebolito?
- L’autismo è curabile o è davvero una malattia incurabile, come ritengono molti
medici?
La risposta a questi interrogativi è venuta dalla pratica clinica di Smits, che ha visitato
più di 300 bambini autistici, molti dei quali sono decisamente migliorati e alcuni sono
anche guariti. Lui stesso ha descritto tutta la sua tecnica in un libro ora tradotto anche in
italiano (4).
La Cease Therapy è un trattamento multifattoriale costituito primariamente da:
- Isoterapia.
- Omeopatia classica e/o Inspiring Homeopathy.
- Integrazione ortomolecolare.
- Consigli nutrizionali.
Isoterapia
Questa terapia è il cuore della disintossicazione. Con questo termine si descrive una forma particolare di Omeopatia. I rimedi utilizzati sono le stesse sostanze (farmaci chimici
o altre sostanze chimiche ad azione tossica) che si suppone abbiamo causato un danno al
paziente. Esse vengono trattate opportunamente (diluizione e dinamizzazione) per ottenere un rimedio omeopatico specifico, in grado di curare il problema che la sostanza ha
causato.
L’Isoterapia può essere anche usata per escludere possibili fattori eziologici. Se ad esempio pensiamo che un vaccino possa aver contribuito nella genesi della patologia che trattiamo, possiamo somministrare l’isoterapico corrispondente. Se a mala pena c’è una reazione e non si notano cambiamenti nello stato di salute del paziente, siamo certi che
deve esserci qualcosa d’altro a causare i sintomi ancora presenti. Viceversa, se notiamo
un miglioramento è giusto ritenere quel vaccino responsabile della patologia che stiamo
trattando.
I bambini autistici hanno spesso una storia “farmacologica” molto complessa. Per evitare di perdere fattori importanti che possono contribuire alla genesi della patologia, durante la prima visita, si chiede ai genitori di compilare una check list che elenchi i diversi insulti tossici che ad oggi il team internazionale della Cease Therapy ha visto essere
implicati nella genesi di questa patologia.
Tra essi ricordiamo:
- vaccinazioni infantili;
- cortisonici,
- antibiotici,
- farmaci assunti frequentemente;
- metalli pesanti (mercurio, alluminio ... );
- patologie debilitanti (per esempio la mononucleosi).
Inoltre, è importante che questi elementi vengano indagati anche nei genitori, perché
possono aver influenzato il feto se sono stati assunti dalla madre durante la gravidanza o
addirittura nei 2-3 anni che hanno preceduto il concepimento del bambino in oggetto.
Quando si è deciso quali sostanze disintossicare, viene stilato un programma che prevede un periodo che varia dalle 4 alle 8 settimane di terapia disintossicante per ogni so stanza. Nel corso di questo periodo viene somministrato al paziente un isoterapico a po tenze crescenti (30, 200, M e 10MK). Questa modalità è stata selezionata dopo diversi
anni di prove cliniche e si è scoperto che è quella che permette una disintossicazione più
profonda e nello stesso tempo più dolce possibile.
Durante tale procedimento il paziente può reagire mostrando alcuni sintomi che sono il
segno positivo che la disintossicazione sta procedendo: febbre elevata ma di breve durata, diarrea acida, urina particolarmente odorosa, eruzioni cutanee o irritabilità sono tra le
più frequenti reazioni che ho fino ad oggi osservato. Di solito compaiono dopo 24-48
ore dall’assunzione del rimedio isoterapico e regrediscono velocemente per lasciare
spazio al miglioramento clinico del paziente. Sono segno della reazione alla terapia antidotante, che stimola l’organismo a trovare una via per iniziare un processo di guarigione. È pertanto fondamentale non bloccare questa reazione con farmaci chimici, perché
così facendo si impedirebbe al corpo di procedere verso la via del miglioramento.
Molti genitori sono spesso preoccupati dell’entità di tali reazioni. In realtà non mi è mai
capitato di osservarne di entità tale da sospendere la terapia, ma questo punto può essere
compreso meglio leggendo le testimonianze di alcune famiglie che stanno seguendo tale
percorso terapeutico.
Caso clinico 1
“Dr. Viganò buongiorno,
abbiamo iniziato da 4 settimane (le medicine dall’Olanda sono arrivate abbastanza in
fretta) con il trattamento DAKTP/HIB/HEPB/PNEU [antidoto del Vaccino Esavalente +
anti-Pneumococcico] completando i cicli con le prime 2 potenze; oggi iniziamo la terza.
Dissenteria in entrambe le potenze e all’inizio della seconda un paio di giorni più irritabile di umore.
Come primo segnale di miglioramento, confermato anche dalla logopedista, è che nostro figlio è sicuramente più tranquillo e in generale ha aumentato il livello di attenzione (prima le sedute venivano fatte congiuntamente tra logopedista e psicomotricista,
ora vogliono fare 2 sedute distinte).
Anche l’aspetto ossessivo è migliorato: la sera ci lascia cambiare canale alla TV e non
si arrabbia più per tenere il canale sintonizzato sui Cartoni.
Siamo riusciti a togliergli sia la macchinina (era da fine novembre che la teneva in
mano), sia una serie di pile che teneva sempre: ci aspettavamo un’esplosione di rabbia,
invece dopo un iniziale fastidio e un po’ di mugugni si è rassegnato. Ora, dopo una set timana a ‘mani vuote’, ha preso un foglio pubblicitario, ma non lo tiene sempre ...
Ha iniziato a togliersi i pantaloni dopo aver fatto la cacca per farci capire che vuol es sere pulito: speriamo che prima o poi capisca che lo deve fare prima e non dopo …
La somministrazione delle vitamine è parecchio problematica: lo dobbiamo tenere a
forza; quella che gradisce meno è la vitamina C idro. Abbiamo deciso di dargliele tutte
insieme, una per volta, tranne la vit. C idro che la somministriamo in 2 volte (1,5 cucchiaini x 2 volte); quella lipo la emulsioniamo in un dito d’acqua (2 capsule).
I granuli invece glieli diamo mentre dorme oppure sciolti in un goccio d’acqua, perché
così li prende abbastanza facilmente.
Ora ha un pochino di tosse, ma non ha avuto nemmeno un raffreddore in questo mese
(la classe all’asilo è invece decimata) … Nulla di significativo sul linguaggio, per ades so”.
Caso clinico 2
“L’1 aprile ha cominciato la detossicazione del vaccino esavalente Infanrix Hexa con la
diluizione 30 per due settimane.
Questo periodo in generale non ha rilevato particolari problematiche, fatta eccezione
forse per un maggior nervosismo il giorno successivo all’assunzione delle singole dosi,
(lo si riscontrava nel modo di rispondere) che normalmente rientrava il giorno dopo.
Il 15 aprile ha cominciato con la diluizione 200 e a mio avviso qualcosa è successo. È
in un periodo allergico, per cui è difficile avere certezze, comunque ha avuto il raffred dore fisso per due settimane seguito da tosse catarrale, un’afta sulla lingua (ogni tanto
gli ritornava) e, secondo me, ha avuto delle regressioni in determinati comportamenti.
Per esempio, ha ricominciato a ripetere le cose più spesso, a salutare con aria inebetita
più volte le sue compagne di classe (soprattutto in gruppo con grandi difficoltà di gestione [inseguire le amiche o giocare solo per far parte del gruppo], problemi che non
erano del tutto risolti, ma a mio avviso ora sono peggiorati), a dire continuamente ‘Ti
voglio bene’ a noi genitori, oppure a guardarci con aria strana e salutarci come se non
ci avesse visti da tempo, ecc. Inoltre è aumentata nuovamente l’ansia per il rumore di
moto, ecc. (più di prima) e in generale ad avere un atteggiamento decisamente insicuro,
maggiormente dipendente, distratto, stanco e spesso ribelle, talvolta un po’ sopra le righe.
Il 29 aprile ha cominciato con la diluizione 1M pur avendo ancora la tosse; la mattina
successiva non riusciva ad alzarsi dalla stanchezza e comunque è sostanzialmente con-
tinuato per la prima settimana un problema di catarro (ha anche vomitato catarro biancastro) e maggiore stanchezza soprattutto la mattina, alternata a periodi di maggiore
eccitazione (alti e bassi). Continua la fase di protesta in generale e l’espressione del
volto abbastanza assente.
Nella seconda settimana dell’1M ha continuato a protestare dicendo di sentirsi stanca;
è migliorato un po’ il catarro, ma rimane presente; ha ricominciato a volte a parlare un
po’ da sola (solo poco) e a rimarcare paure che sembravano un po’ superate (come
quella di fare le cose da sola, ecc.), continua il nervosismo e risponde male.
Il 13 maggio ha cominciato la diluizione 10M e in generale è migliorata guarendo dal
raffreddore e tornando ad essere un pochino più dolce, anche se è continuata un po’ la
fase di protesta.
SINTESI:
In generale mi sembra che nostra figlia non abbia avuto reazioni molto violente, ma
solo un prolungato raffreddore e fasi di profondo nervosismo.
Per quanto riguarda il fisico, è migliorata l’evacuazione (si scarica quasi tutti i giorni e
soprattutto la mattina - cosa che non aveva mai fatto), ha diminuito le macchie bianche
sulle unghie (addirittura sono sparite sulla mano destra) e mi sembra che non abbia più
le mani sempre fredde (caratteristica che aveva prima).
Difetti: ancora difficoltà in gruppo e nelle ripetizioni di domande o frasi già dette, stanchezza ancora un po’ presente, continua a non far caso a come si mette gli abiti (spesso
al contrario; è distratta), ha spesso flatulenza, ha avuto un raffreddore anche dopo la
cura, ancora mani in bocca e alcune ansie ingiustificate. Però mi sembra che qualche
piccolo passo lo abbia fatto, soprattutto nel ragionamento e nella capacità di interpretare anche da sola alcune parole (nello studio, ecc.), meglio la fantasia (ha composto
una storia inventata)”.
Caso clinico 3
“Gentile Dottore,
nostro figlio si agita molto il giorno seguente la somministrazione dell’antidoto di Infanrix 1M. In compenso sta avendo dei bei miglioramenti nella comprensione, nel linguaggio ricettivo e anche espressivo.
Proveremo a fargli il bagno con i sali come da suo consiglio.
Grazie”.
Da queste testimonianze si può capire che questa terapia antidotante agisce in profondità
e spesso dà reazioni fisiche ed emotive che sembrano inizialmente peggiorare la situazione, a cui segue però un miglioramento del paziente. In alcuni casi il miglioramento è
lieve, ma costante, in altri è più rapido. Il termine italiano “reazione” ci fa pensare a
qualcosa di negativo, in realtà così non è. Più correttamente bisognerebbe usare il vocabolo inglese che parla di “healing crisis” (crisi di guarigione), che meglio ci fa capire
come il corpo, stimolato da un prodotto omeopatico, generi una reazione per migliorare
il proprio stato di salute.
La risposta alla terapia in alcuni pazienti è rapida, in altri è più lenta e difficile. Spesso
questi ultimi sono pazienti in terapia con altri farmaci, che difficilmente possono essere
eliminati se non dopo un miglioramento clinico evidente (risperidone [Risperdal], metil-
fenidato [Ritalin], antiepilettici, ecc.). Con pazienza è possibile ridurre questi farmaci,
anche se spesso, nel primo periodo, si fanno passi avanti per poi dover tornare un po’ in dietro.
Caso clinico 4
“Dr. Viganò,
volevo di seguito sintetizzare gli esiti di 1 mese e mezzo abbondante di Cease Therapy
per A.
Già dai primi giorni di terapia (l’isoterapia è stata iniziata dopo più di 2 settimane) si è
notato un proseguimento del trend di miglioramento in atto con le precedenti terapie,
che tra l’altro continuano in rotazione alternando la terapia immune-antivirale con
quella intestinale. In particolare, è aumentata la calma e sono migliorate le prestazioni
atletiche (A. si allena con corsa, palestra e bici).
Con l’inizio della terapia isopatica con i Policortisonici omeopatici [antidoti della precedente terapia cortisonica] abbiamo notato reazioni di rabbia e aggressività estese al
solo giorno di somministrazione del 30ch e abbiamo fatto un po’ di uso di Stramonium e
Arsenicum album (una sola somministrazione per tipo), mentre le reazioni al 200ch
sono state meno evidenti, ma hanno provocato il riaccendersi di enuresi notturna, in
particolare il giorno della somministrazione, e A. ha mostrato una progressiva sonnolenza e una generale stanchezza.
Ad un controllo EAV di alcuni giorni fa, A. è risultato in ottimo equilibrio in tutte le sue
funzioni e sono scomparse anche quelle lievi intolleranze alimentari residue (latte e caseina), per cui si è praticamente abbandonata la dieta che già negli ultimi tempi era
molto larga: tendiamo solo a limitare i latticini e a dargli cibi sani e in dosi non ecces sive per evitare il sovrappeso.
I rimedi CEASE testati hanno dato tutti riscontro positivo di efficacia e tollerabilità,
salvo l’antidoto del vaccino dell’Epatite, per il quale si prevedono forti reazioni a tutte
le diluizioni, però neutralizzate dall’uso di Stramonium e Arsenicum album [rimedi
omeopatici classici].
Non è stato ancora testato il vaccino omeopatico del Morbillo che ho ricevuto l’altro
ieri, ma penso ci sia tempo prima di usarlo, visto che dovrà ripetere l’antidoto dei Policortisonici.
Di interessante è inoltre emerso un certo sovraddosaggio del Risperdal (attualmente 2,5
ml) di almeno 0,5 ml ed è la prima volta che succede da tanto tempo, tant’è vero che abbiamo già tolto 2 gocce e continueremo lentamente e sotto attenta osservazione a scendere, anche perché A. si è quasi riequilibrato dal punto di vista della sonnolenza. Inoltre, stiamo pensando di tentare di sostituire in futuro almeno parte del farmaco con una
sua versione omeopatizzata home-made secondo le indicazioni ricevute ... .
Qui si procederà con molta attenzione, perché A. in passato ha reagito con violenza a
variazioni anche piccole del farmaco e inoltre non vogliamo rischiare di falsare le risposte ai vari rimedi isopatici.
Conto quindi di aggiornarla alla fine del ciclo dei Policortisonici omeopatici, a meno di
novità, e la saluto cordialmente”.
La terapia antidotante, pur essendone il centro, è solo uno dei pilastri della Cease Therapy. Per un’azione terapeutica più adeguata è necessario aggiungere alla disintossicazione:
- l’Omeopatia classica (chiamata dal Dr. Smits Inspiring Homeopathy);
- l’integrazione ortomolecolare.
Su questi aspetti non mi dilungherò, ma accennerò solo alle caratteristiche utili alla terapia antidotante stessa.
Omeopatia classica e/o Inspiring Homeopathy
L’Omeopatia Classica tenta di individuare un rimedio omeopatico, detto Simillimum,
che corrisponda al livello più profondo del paziente e lo usa per provocare una risposta e
restaurare l’equilibrio perduto. Tra i vari rimedi omeopatici disponibili, il Dr. Smits ne
ha identificati alcuni particolarmente utili nel trattare le sindromi dello spettro autistico e
affini. Ad essi ha dato il nome di Inspiring Homeopathy. Tra questi rimedi ricordo:
- Saccharum officinalis;
- Cuprum metallicum;
- Carcinosinum;
- Carcinosinum cum Cuprum metallicum;
- Lac maternum;
- Anacardium orientale.
Integrazione ortomolecolare
L’integrazione di supplementi nutrizionali può essere molto utile per:
- ripristinare carenze che spesso si trovano in questi pazienti;
- ridurre il rischio di reazioni alla terapia disintossicante;
- ristabilire il giusto rapporto rame/zinco;
- ricostituire l’integrità delle funzioni cerebrali.
Dall’esperienza clinica dei medici che usano la Cease Therapy, le integrazioni più utili
sono:
- EPA e DHA (omega 3).
- Sali di vitamina C (ascorbato di magnesio [che è vitamina C idrosolubile] e ascorbilpalmitato [che è vitamina C liposolubile).
- Zinco.
Consigli nutrizionali
Sono consigli volti a migliorare l’alimentazione del paziente. Sostanzialmente si chiede
di:
- evitare gli zuccheri raffinati aggiunti (essenzialmente i dolci);
- preferire i cibi biologici, senza additivi chimici e MGS (monoglutammato sodico);
- evitare l’uso del forno a microonde;
- se esistono intolleranze, evitare i cibi che disturbano il paziente.
Conclusione
In estrema sintesi, questi sono i pilastri della Cease Therapy o terapia omeopatica antidotante. Essa non è da intendersi come una strada “magica” che curerà improvvisamente
tutti i bambini affetti da Disturbi dello Spettro Autistico. È però una strada che il Dr.
Smits ha mostrato a noi tutti e che alcuni Colleghi hanno iniziato a percorrere seriamente per sostenere la speranza di molte famiglie. Mi auguro davvero che questa terapia
possa portare molti bambini affetti da autismo ad esclamare quello che uno dei primi pazienti di Smits disse: “È come se avessi una seconda vita; ora è completamene diverso
da prima” (Sem J., ex bambino autistico).
Bibliografia
1 - http://www.cdc.gov/NCBDDD/autism/data.html .
2 - http://www.post-vaccination-syndrome.com/3926/la-sindrome-post-vaccinica.aspx .
3 - Smits T. La sindrome post-vaccinica. Cfr. www.post-vaccination-syndrome.com/3926/la-sindrome-postvaccinica.aspx.
4 - Smits T. Autismo. Oltre la disperazione. L’Omeopatia ha la risposta. Edizioni Salus Infirmorum,
Padova, 2012.