Sindrome premestruale e ciclo

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Sindrome premestruale e ciclo
Sindrome premestruale e ciclo
La fisiologia femminile è delicata e le variazioni ormonali, che ne
regolano la funzionalità, spesso suscitano stati di malessere, sia
fisico che psicologico, anche molto profondi. Sotto il nome di
sindrome premestruale sono stati raggruppati oltre 150 sintomi.
In questi casi la fitoterapia può intervenire con rimedi che mirano a
modificare il "terreno organico" del soggetto e, quando si
presentano dei disturbi, si cerca di colmare eventuali carenze,
causa indiretta del disturbo stesso.
Prestigiose pubblicazioni mediche internazionali, infatti, hanno
evidenziato un fenomeno che si registra nelle donne soggette alla
sindrome premestruale e cioè che i livelli di acido gamma-linolenico
del siero sanguigno sono più bassi della norma. Poiché l'acido
gamma-linolenico nell'organismo è un precursore di sostanze che
agiscono come potenti agenti antinfiammatori, la fitomedicina
consiglia in questi casi di utilizzare proprio quelle piante che sono
particolarmente ricche di acido gamma-linolenico, come l'olio di
Enotera (Oenothera biennis) e l'olio di Borragine.
I semi di borragine hanno un interesse
terapeutico legato alla presenza di un olio ricco
di acidi grassi insaturi, tra cui acido linoleico
(30-40%), acido oleico (15-19%) e acido
gamma-linolenico (18-25%) (1). La letteratura
non segnala effetti secondari tossici; tuttavia
per la presenza di alcaloidi pirrolizidinici, anche
se in piccola quantità, se ne sconsiglia la
somministrazione per periodi prolungati e in
caso di epatopatia.
E' stato eseguito anche un lavoro clinico da un
ricercatore inglese, D.F. Horrobin, che ha
sperimentato l'acido gamma-linolenico su un
gruppo di donne con sindrome premestruale, in
doppio cieco e con placebo, quindi con tutti i
crismi della scientificità che la comunità
internazionale pretende nelle sperimentazioni.
Ebbene è risultato che la somministrazione di
olio di Enotera, in donne affette da sindrome
premestruale e refrattarie a precedenti altre
terapie classiche, si è rivelata altamente
efficace nel determinare la scomparsa
dell'irritabilità, della depressione, della tensione
mammaria e della ritenzione idrica di cui
soffrivano. Quindi l'integrazione alimentare con
olio di Enotera e olio di Borragine è
particolarmente utile nella dieta femminile prima e durante il ciclo mestruale.
Molto efficace per diminuire i fastidiosi sintomi premestruali può essere
anche l’integrazione con Agnocasto (Vitex agnus castus) un piccolo
albero o cespuglio mediterraneo, simbolo di castità nell'Iliade. Utilizzato
fin dai tempi antichi, la sua efficacia nel combattere la tensione
mammaria e addominale è stata recentemente confermata anche da
diversi studi clinici. I frutti esplicano un'attività progestinica che porta al
bilanciamento della produzione ovarica di progesterone e di
estrogeni, il che contribuisce alla regolazione del ciclo mestruale. La
letteratura non segnala effetti secondari tossici, anche in caso di utilizzo
prolungato.
In sinergia con l’Agnocasto, la Boswellia
può risultare molto utile, grazie alla sua
ottima azione antiinfiammatoria, promuove le funzioni fisiologiche
dell’utero durante il mestruo e favorisce il suo rilassamento, come
pure l’angelica ( vedi approfondimento).
La dieta quotidiana va arricchita anche con oligoelementi, lo Zinco e il
Calcio e il Magnesio, assai utili in questa sindrome femminile. Il
Magnesio rappresenta un aiuto naturale nella cura delle depressioni
lievi e nei disturbi legati all’ansia, grazie alla sua azione protettiva sul
sistema nervoso. Lo Zinco è prezioso per il corretto funzionamento
dell’apparato riproduttivo ed endocrino. Il Calcio è utile per
proteggere l’apparato scheletrico femminile.
Per regolarizzare il ciclo, vanno usati maca e agnocasto, ma non "a caso" e non su
tutto il ciclo, ma rispettivamente nella fase pre-ovulatoria (maca) e post-ovulatoria
(agnocasto) perché hanno un diverso
comportamento: la prima aiuta la
produzione di FSH ed LH, il secondo
la produzione di progesterone.
USO:
1) nella parte iniziale del ciclo ossia
dal 2° giorno fino al picco di LH, che
indica l'imminente ovulazione, oppure
fino al'11° giorno, tanto per usare una
scadenza "fissa", si prendono:
1. su ciclo spontaneo: 4 capsule
al giorno di maca 2 al mattino e
2 alla sera
2. su ciclo stimolato: 3 al giorno,
2 al mattino e 1 alla sera;
2) nella seconda parte del ciclo, cioè
ad ovulazione avvenuta da 2 a 6
capsule al giorno lontano dai pasti di
agnocasto per es. al mattino appena
alzate e alla sera prima di coricarsi. Provare prima con 2 capsule al dì, se la fase
luteale è corta (meno di 12 giorni) e rimane corta, aumentare nel ciclo successivo il
numero di capsule, passando a 4 e così via, fino a un massimo di 6.
La maca va usata nella prima parte del ciclo mentre l'agnocasto va usato nella
seconda parte del ciclo perché stimola la produzione di progesterone, inibendo la
produzione di FSH.
Per saperne di più sulle fasi del ciclo
pagina INFERTILITA’ DI COPPIA
CONSULTA la sezione LUI e LEI alla
Interessante inoltre è l'aggiunta di Salvia officinale, come antiossidante e antinfiammatorio e per
le sue proprietà regolarizzanti del ciclo mestruale, anche in caso di amenorrea.
Queste piante devono essere assunte almeno una decina di giorni prima del ciclo.
Nei casi di algomenorrea, cioè il dolore al basso ventre durante la mestruazione, dolore che può
essere anche molto violento, la cui causa più probabile è uno squilibrio neuro-endocrino, si
consiglia di intervenire con piante che agiscano sulla produzione ormonale dell'organismo
femminile, in particolare riequilibrando il rapporto fra estrogeni e progestinici.
Una pianta emmenagogo (promuove le funzioni fisiologiche dell’utero
durante il mestruo e favorisce il suo rilassamento). tipica è la
Calendula che, utilizzata per uso esterno come lenitiva della pelle e
delle mucose, oltre che come cicatrizzante ed antinfiammatoria, per
uso interno è un potente antidismenorroico. Infatti, se la si assume
ogni mese sotto forma di soluzione idroalcolica per circa dieci giorni
prima delle mestruazioni, la sua energica azione regolatrice delle
mestruazioni e calmante dei dolori mestruali favorisce un flusso
mestruale fisiologico e non doloroso, senza tutti quei sintomi che si
accompagnano talvolta alla sintomatologia dolorosa, come nausea e
vomito, mal di schiena, eccetera.
Normalmente si protrae l'assunzione per almeno sei mesi, dopo i quali si riduce gradualmente il
dosaggio fino alla sospensione, se i fenomeni dolorosi non si ripresentano.
Un altro problema cui può andare incontro l'apparato genitale femminile è quello delle vaginiti ed
infiammazioni pelviche recidivanti: questo problema può riguardare tutte le donne, ma in
particolare interessa frequentemente quelle che assumono la pillola contraccettiva. Gli estrogeni e
i progestinici di sintesi infatti inibiscono la produzione di ormoni naturali; in questo modo la
protezione contro le infezioni che essi forniscono è perduta ed il rischio di infezioni ed
infiammazioni pelviche aumenta.
La pianta indicata in questo caso è l'Igname selvatico
(Dioscorea villosa o Wild Yam), una pianta messicana usata
fin dai tempi degli Aztechi i cui componenti possono essere
considerati precursori di più ormoni. L'Igname infatti contiene
fitoprogesterone quasi identico a quello prodotto dal corpo
umano, e l'organismo stesso ne opera la conversione,
rendendo l'azione dell'Igname più naturale ed efficace.
Anche la presenza di cisti ovariche può trarre beneficio
dall'integrazione con l'Igname.
L'Igname può essere utilizzato anche per un altro disturbo
che può affliggere le donne: l'endometriosi, malattia molto
dolorosa e sempre più diffusa.
I disturbi di origine infettiva talvolta possono arrecare veramente tanti fastidi: prurito, perdite
anormali, rossori, gonfiori, dolore e bruciore, dolore durante i rapporti sessuali, odori sgradevoli...
sono
alcuni
dei
numerosi
sintomi
che
accompagnano
i
problemi
vaginali.
Naturalmente se il disturbo non è passeggero
bisogna sempre rivolgersi al ginecologo, pur tuttavia
essi si possono prevenire e trattare anche con una
scrupolosa
igiene
intima
e
con
qualche
accorgimento che prevede l'uso della fitoterapia.
Un buon detergente intimo a base di Propoli
purificata ed estratti di piante quali la Melaleuca, la
Camomilla, i semi di Pompelmo, la Calendula, la
Salvia, La Malva, la Lavanda costituiscono una
valida prevenzione contro varie infezioni. Inoltre
l'assunzione periodica di fermenti lattici probiotici e
prebiotici, quindi altamente attivi sulla flora batterica
intestinale e delle mucose vaginali, rinforzeranno le
normali difese immunitarie costituite dalla flora
batterica vaginale, che mantiene l'ambiente lievemente acido (Ph circa 4,5) e inospitale per i
microrganismi patogeni.
Il gel di Aloe Vera, per uso locale, può essere un ottimo
coadiuvante sintomatico contro pruriti e infiammazioni delle
mucose, il cui uso può essere protratto anche per lunghi periodi,
fino ad un trattamento abituale quotidiano come prevenzione delle
irritazioni.