46 22.6.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA

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22.6.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 25
Ricordato come anche il nuovo rapporto dell’United
Nations Environment Programme (UNEP - Programma
delle Nazioni unite per l’ambiente) spiega che investire
circa l’1,25 per cento del prodotto interno lordo globale
ogni anno nell’efficienza energetica e nelle fonti
rinnovabili potrebbe ridurre la domanda di energia del 9
per cento nel 2020 e quasi del 40 per cento entro il 2050,
diminuendo così in modo rilevante le preoccupazioni
sulla sicurezza dell’energia, l’inquinamento e, non da ultimo, sui cambiamenti climatici catastrofici;
IMPEGNA
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
ad attivarsi con urgenza presso il Governo al fine di
rivedere il testo del d.lgs. 28/2011, in conformità a quanto
sopraddetto e alle indicazioni contenute nei documenti
approvati dalle commissioni parlamentari e al corso
del dialogo intrattenuto con i principali “stakeholders”
del settore e le associazioni competenti nella fase di
consultazione del provvedimento.
Il presente atto è pubblicato integralmente sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana ai sensi dell’articolo
5, comma 1, della l.r. 23/2007 e nella banca dati degli atti
del Consiglio regionale ai sensi dell’articolo 18, comma
2, della medesima l.r. 23/2007.
Il Presidente
Roberto Giuseppe Benedetti
I Segretari
Daniela Lastri
Gian Luca Lazzeri
MOZIONE 25 maggio 2011, n. 178
In merito alla situazione del territorio del Sahara
Occidentale ed alla repressione in atto nella città di
Al Aaium.
IL CONSIGLIO REGIONALE
Premesso che nel 1975 la Spagna, nazione che a
seguito del trattato di Berlino del 1884 aveva ottenuto
come colonia il Sahara Occidentale, cede il possesso di
tale territorio al Marocco e alla Mauritania determinando
di fatto, da parte di questi due stati, una vera e propria
occupazione, nel caso del Marocco accompagnata da
un forte processo di insediamento di coloni in grado
di provocare l’esodo della popolazione saharawi (circa
400 mila persone) che trova rifugio nei campi profughi
allestiti nel deserto algerino;
Premesso inoltre che nel 1976 viene proclamata
l’indipendenza e la nascita della Repubblica Araba
Saharawi Democratica (RASD), repubblica che ottiene il
riconoscimento internazionale da parte di settantaquattro
paesi e che in virtù di questo, mentre da parte della
Mauritania si giungeva a ratificare, nel 1979, un accordo
di pace con il Fronte Polisario, dall’altra il Marocco
intensificava le operazioni militari giungendo ad invadere
anche la parte meridionale del Sahara Occidentale ed
ancor più a realizzare un muro di oltre 2700 chilometri a
difesa dei territori occupati;
Rilevato che da parte del Consiglio di Sicurezza
dell’ONU con Risoluzione 621/1988 viene istituita la
“Missione delle Nazioni Unite per il referendum del
Sahara Occidentale” (MINURSO) e stabilito un piano
di pace, mentre nel 1991 si assiste ad un’accelerazione
dell’azione negoziale allorché il Consiglio di sicurezza
dell’ONU con Risoluzione 690/1991 attiva il percorso
che, nell’aspettativa generale avrebbe dovuto portare allo svolgimento di un referendum al fine di consentire al
popolo saharawi “di scegliere liberamente tra l’integrazione
al Marocco e l’indipendenza”; dunque un referendum
di autodeterminazione, previsto per il 7 dicembre 1998,
ed ad oggi mai espletato e quindi causa di forti tensioni
fra quanti, come il Fronte Polisario, si sono impegnati a
rispettarne pienamente l’esito e quanti, come il Marocco,
ne accettano lo svolgimento ma al contempo rifiutano
l’ipotesi d’indipendenza del Sahara Occidentale;
Rilevato che la questione oramai decennale del conflitto esistente in relazione al territorio del Sahara, dove è
presente una missione ONU, rimane un punto irrisolto da
parte della comunità internazionale;
Considerato che:
- per protestare contro il mancato ascolto da parte del
Governo marocchino delle rivendicazioni di natura sociale
ed economica portate avanti dal popolo saharawi e per
reagire alle discriminazioni imposte allo stesso popolo, il
10 ottobre 2010 circa ventimila saharawi si erano spostati
alle porte di Al Aaium, capitale amministrativa del Sahara
Occidentale sotto il controllo marocchino, mettendo in
piedi il campo Gdeim Izik “campo della dignità”, fatto
di ottomila tende;
- per reagire alla costruzione del campo, cresciuto in
breve tempo oltre ogni aspettativa, l’esercito marocchino
aveva subito eretto un muro per circondarlo ed impedire
l’accesso agli stranieri, agli osservatori internazionali ed
ai viveri che avrebbero potuto garantire la sopravvivenza
del campo stesso, privo di servizi igienici e luce e dotato
solamente di una piccola infermeria;
- dopo il triste episodio dell’uccisione di un ragazzo di
14 anni a bordo di un’auto che stava facendo ingresso nel
campo, il giorno 8 novembre 2010 i militari marocchini
in tenuta antisommossa hanno fatto irruzione a Gdeim
Izik usando getti di acqua calda, gas lacrimogeni e che
negli scontri vi è stato un numero imprecisato di vittime;
22.6.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 25
-a seguito dello sgombero del campo, la battaglia si
è spostata nella città di Al Aaium, dove sono state erette
barricate e si è verificata una feroce repressione da parte
dell’esercito marocchino, con numerosi feriti, l’uccisione
di un saharawi, fermi ed espulsioni degli attivisti per i
diritti umani;
IMPEGNA
LA GIUNTA REGIONALE
ad attivarsi nei confronti del Governo italiano e delle
istituzioni europee perché cessi immediatamente la
repressione attuata da Governo del Marocco, mettendo
in atto tutte le azioni necessarie affinché venga risolta al
più presto a livello diplomatico la questione del territorio
del Sahara Occidentale attraverso i colloqui in corso a
New York e all’attuazione delle risoluzioni delle Nazioni
Unite.
Il presente atto è pubblicato integralmente sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana ai sensi dell’articolo
5, comma 1, della l.r. 23/2007 e nella banca dati degli atti
del Consiglio regionale ai sensi dell’articolo 18, comma
2, della medesima l.r. 23/2007.
Il Presidente
Roberto Giuseppe Benedetti
I Segretari
Daniela Lastri
Gian Luca Lazzeri
MOZIONE 25 maggio 2011, n. 179
In merito allo stato di attuazione del protocollo
d’intesa tra la Regione e l’Amministrazione penitenziaria per la tutela della sanità nelle strutture carcerarie toscane.
IL CONSIGLIO REGIONALE
Premesso che la nostra Regione è stata una delle
prime, precorrendo lo stesso decreto del Presidente del
Consiglio dei Ministri 1° aprile 2008 (Modalità e criteri
per il trasferimento al Servizio sanitario nazionale delle
funzioni sanitarie, di rapporti di lavoro, delle risorse
finanziarie e delle attrezzature e beni strumentali in materia di sanità penitenziaria), a dotarsi di una legislazione
regionale (Legge regionale 2 dicembre 2005, n. 64
“Tutela del diritto alla salute dei detenuti e degli internati
negli istituti penitenziari ubicati in Toscana”) per la tutela
della salute in carcere;
Premesso, ancora, che alla legge regionale è seguito
un protocollo d’intesa sottoscritto in data 2 maggio 2007,
dall’assessore alla sanità e le Aziende sanitarie territoriali,
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con l’amministrazione penitenziaria regionale, per il
miglioramento della qualità dell’assistenza sanitaria
negli istituti penitenziari, anche sulla base del lavoro
svolto da una serie di tavoli tecnici di approfondimento
di temi come la salute mentale, l’informatizzazione e la
gestione della cartella clinica, l’assistenza farmaceutica,
i modelli per la continuità assistenziale di base e i reparti
per i ricoveri ospedalieri;
Premesso, infine, che il protocollo individuava una
serie di aree di attività tra cui la realizzazione di un piano
di intervento che assicurasse una più agevole degenza dei
detenuti all’interno dei presidi ospedalieri e la definizione di
un progetto per la realizzazione di una o più aree di degenza
con piano di formazione del personale penitenziario; come
pure, a corollario delle emergenze, una specifica attività di
monitoraggio sull’andamento della presa in carico dell’assistenza sanitaria alle persone in detenzione e, in particolar
modo, dei soggetti tossicodipendenti, apportando eventualmente i miglioramenti necessari;
Tenuto conto che il protocollo precede una riorganizzazione complessiva del sistema sanitario penitenziario, con successiva redazione del “Progetto obiettivo regionale” in cui si individua e si condivide un
percorso integrato tra le aziende sanitarie, le aree vaste,
l’amministrazione penitenziaria e la giustizia minorile;
Tenuto conto, inoltre, dell’attivazione dell’Osservatorio regionale permanente sulla sanità penitenziaria
allo scopo di monitorare il percorso e di incentivare la
realizzazione del protocollo medesimo, a partire dalla
messa a regime della cartella informatizzata già in uso in
via sperimentale presso alcuni istituti per adulti;
Considerata la notizia di questi giorni, riguardo al
decesso di un giovane marocchino avvenuto a causa di un
infarto presso il carcere di Sollicciano; detenuto che, nelle
settimane passate, era stato ricoverato presso l’ospedale
di Careggi con seri problemi di salute e per il quale, a
quanto dichiarato dal suo avvocato difensore, i medici
avevano segnalato che un polmone non funzionava più
e che le sue condizioni generali erano peggiorate sino a
costringerlo su una sedia a rotelle;
Considerate le ulteriori dichiarazioni dell’avvocato
che afferma chiaramente come, a suo avviso, anche se
i soccorsi sono stati tempestivi, “Qualcosa non è andato
nelle cure” precedentemente somministrate al detenuto;
Tenuto conto che, al di là del pur opportuno audit
clinico sul caso, annunciato dall’assessorato regionale alla
sanità, di comune accordo con il provveditore dell’amministrazione penitenziaria, si evidenzia la difficoltà
di garantire, considerata l’alta percentuale di presenza
di detenuti tossicodipendenti con correlate malattie,