In sintesi il titolo esprime totalmente sia lo spirito che anima il nostro

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In sintesi il titolo esprime totalmente sia lo spirito che anima il nostro
EDUCARE ALL'ARTE CONTEMPORANEA CON L'ARTE CONTEMPORANEA
In sintesi il titolo esprime totalmente sia lo spirito che anima il nostro lavoro, sia la sua dinamica.
In pratica la nostra storia è questa: il castello di Rivoli Museo d'arte contemporanea è stato inaugurato il 18
dicembre del 1984 con la caratteristica specifica di essere il primo museo d'arte contemporanea in Italia.
Sin dalla sua apertura è stato chiaro, per noi operatori, che si aprivano grandi possibilità proprio in ambito
didattico ed educativo. Sono stati, quindi, avviati una serie di programmi rivolti, in primo momento, al mondo
della scuola e successivamente a tutto il pubblico non specialistico.
Tutta l'attività sperimentale e di ricerca si è sviluppata intorno alle problematiche dell'arte attuale, armonizzando
al proprio interno gli orientamenti legislativi relativi all'insegnamento delle discipline artistiche nella scuola
dell'obbligo e in quella superiore. Nella sua complessità, il progetto didattico, mira a far convergere le esigenze
della scuola con quelle del Museo: in tal senso l'attività viene espletata al Museo e a scuola ed è articolata in
una serie di attività estremamente differenziate tra loro − visite guidate, laboratori, proiezioni, corsi
d'aggiornamento per insegnanti, sperimentazioni, collaborazioni con università e accademie di belle arti su
comuni progetti di ricerca −.
Collabora con il Dipartimento educazione la Commissione insegnanti regione Piemonte-Castello di Rivoli −
costituita da docenti provenienti da diversi ordini e gradi del mondo dell’istruzione − sia per quanto attiene alla
formulazione dei programmi, sia per la produzione di materiale didattico.
Volendo dare un'indicazione circa le radici culturali a cui ci siamo ispirati per la stesura dei progetti che sono la
base della nostra esperienza, possiamo affermare che sono il frutto di elaborazioni di teorie, ricerche, analisi,
provenienti da campi diversi: dalla pedagogia alla critica d'arte, dai contributi offerti dagli ultimi studi compiuti
dalle neuro scienze alla psicologia applicata.
L'attività didattica è sempre pensata in relazione alla programmazione delle mostre ospitate al castello e alla
collezione.
Le linee guida del Dipartimento educazione
La teoria pedagogica sottesa all'esperienza che da anni viene condotta dal Dipartimento educazione, può
essere così sintetizzata.
I percorsi di avvicinamento all'arte contemporanea nascono, sempre, da un concetto che pone l'opera al centro
dell'attività.
Un primo momento è dedicato alla visione dell'opera o meglio a una presa di contatto, che include la
percezione sensoriale e l'informazione relativa ai dati fattuali dell'opera stessa.
FONDAZIONE BERGAMO NELLA STORIA
Piazza Mercato del fieno, 6/a - 24129 Bergamo Italy - Tel. +39 035 24 71 16 ; +39 035 22 63 32 - Fax 035 21 91 28
P. Iva 02995900160 - [email protected]
L'allievo viene posto di fronte all'opera d'arte che, con la sua immanenza, concretamente, si manifesta con tutti
gli elementi che la caratterizzano: materiali, tecniche, dimensioni, supporti, relazioni spaziali esecutive, soggetti.
Sono questi gli elementi che vengono presi in considerazione nella prima osservazione, non i significati.
Non si tratta di far comprendere, ma di stimolare alla riflessione. Il problema non è far capire cosa l'artista ha
inteso esprimere, ma perché ha scelto un certo tipo di tecnica o di materiale o di soggetto. Perché un lavoro è
grande come una parete o invade una stanza oppure è di dimensioni decisamente ridotte. Solo dopo sarà
importante conoscere le motivazioni che hanno spinto l'artista a realizzare quell'opera in particolare.
Stimolare l'osservazione, porsi domande, elaborare quesiti. Assumere un atteggiamento che, attraverso il
dubbio e la ricerca delle ragioni altre o dell'altro, crea connessioni logiche con altre forme di saperi e
conoscenze.
A questo punto siamo pronti ad accedere in laboratorio, vera fucina in cui gli stimoli offerti dalla visione
dell'opera vengono tradotti in attività, che non
hanno la finalità di produrre copie della medesima o
scimmiottare il lavoro dell'artista, bensì di approfondire la conoscenza attraverso un'esperienza pratica.
Il laboratorio che propriamente è un luogo del ‘fare’, nel nostro caso diventa un luogo del ‘fare’ in cui ‘ripensare’
ed ‘elaborare’ rispetto a quanto e a che cosa è stato visto in Museo.
Certamente fare esperienza dell'opera, ma intendiamo il sapere anche come saper fare.
Ci si avvicina all'opera per allontanarsene, per riaccostarsi alla medesima, forti dell'esperienza intesa come
forma di conoscenza atta al disvelamento dei valori costituiti dell'opera, delle ragioni che hanno determinato la
sua creazione. Assegniamo alla creazione artistica il valore di creazione ulteriore e all'artista un potenziale
unico e individuale, di espressione autonoma.
Quindi attribuiamo all'arte e alle pratiche a essa connesse possibilità veramente innovative per quanto attiene
ai processi cognitivi, formativi ed educativi.
In ultima analisi la novità del nostro iter può configurarsi appunto come una pedagogia dei valori della cultura,
dello sviluppo della personalità totale, una pedagogia autenticamente umana atta com'è a favorire la crescita e
l'espressione della totalità della persona.
Attività di laboratorio
Il Dipartimento educazione promuove una serie di laboratori finalizzati ad avvicinare all'attività artistica gli
studenti delle scuole di ogni ordine e grado, attraverso la conoscenza e l'utilizzo di tecniche e materiali.
Punto di partenza dell'attività di laboratorio è la collezione permanente esposta al primo piano del Museo,
all'interno della quale sono stati creati dei percorsi mirati che intendono indagare il rapporto tra l'opera d'arte e il
reale (la luce, lo spazio, la natura).
FONDAZIONE BERGAMO NELLA STORIA
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Percorsi tematici:
1. La pittura e i suoi materiali
Con un percorso che dall'opera della Accardi arriva a quella di Sol Lewitt, attraverso i lavori di Vedova e di
Cucchi, l'attività di laboratorio vuole favorire l'approccio con la pittura mediante l'uso espressivo del colore, del
segno, del gesto e l'utilizzo di supporti convenzionali e non.
Attività di laboratorio:
Colori primari, colori secondari, tonalità
Monocromo e policromo
Il ritmo, l'imposta, il segno, il gesto
La superficie, i supporti, i materiali non convenzionali
Monomaterico e polimaterico
2. La scultura e i suoi materiali
Attraverso i lavori di Pistoletto, di Penone e di Paolini, il laboratorio intende analizzare le tecniche e i materiali
della scultura, tentando di definirne i molteplici significi.
Attività di laboratorio:
Che cos'è una scultura
Il modulo e l'idea della verticalità (la colonna senza fine)
Il peso, l'equilibrio, la forza
La massa e la forma ovvero la scultura per sottrazione
La composizione con oggetti ovvero l'assemblage
I materiali: il ferro, la creta, il gesso, il legno, il poliuretano.
3. Gli ambienti e la luce
L'ambiente spaziale di Luciano Fontana, al primo piano del museo, offre uno spunto di riflessione sul rapporto
tra l'ambiente e la luce, tra la luce naturale e quella artificiale, tra la luce e l'ombra.
Il laboratorio vuole indagare le modalità di rappresentazione della luce nell'opera d'arte, partendo da alcuni
aspetti teorici generali legati al tema della luce e a quello del colore, a essa intimamente connesso.
Attività di laboratorio:
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Luce-buio, bianco-nero, gli estremi della luce
I colori della luce, lo spettro luminoso, i materiali fosforescenti
I colori e il loro movimento, il dinamismo cromatico
L'achrome, il mosaico, il fondo oro bizantino
4. Le installazioni e lo spazio
Da uno sguardo alle opere di Fabro, Oldenburg, Anselmo e Sol Lewitt e partendo dai concetti di
bidimensionalità e di tridimensionalità, il laboratorio prende in esame l'installazione come opera d'arte, nella sua
relazione con lo spazio, quello interno del museo e quello esterno, quello finito e quello infinito.
Attività di laboratorio:
Gli oggetti e lo spazio
Dentro e fuori, limite tra vuoto ed oggetto
La superficie e il volume
Micro e macro, la grande dimensione
5. Natura e cultura
Il laboratorio prende la mosse dal lavoro di alcuni esponenti dell'Arte povera (Merz, Penone, Zorio) e ha come
obiettivo lo studio degli elementi della natura nelle loro trasformazioni nel tempo e nello spazio e nel loro
rapporto con la cultura.
Attività di laboratorio:
Gli elementi primari: aria, acqua, terra e fuoco
I materiali e le trasformazioni
Il tempo e l'energia
6. I materiali di recupero
Il laboratorio, facendo riferimento all'opera di Cragg, propone l'attività creativa con materiali di recupero,
mettendo in evidenza le trasformazioni e le potenzialità espressive della materia e dei materiali.
Attività di laboratorio:
Passaggio da una materia ad un'altra
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Cambiamento di scala con la proiezione delle ombre degli oggetti
Elaborazione di uno stampo
Le scale della plastica.
Gli itinerari didattici
Arte e teatro
In occasione del riallestimento, nel teatro del castello, dell'opera di Giacomo Balla Feu d'artifice, entrata a far
parte della collezione permanente del museo, il Dipartimento educazione del castello di Rivoli propone un
percorso didattico avente come tema il rapporto tra arte visiva e teatro.
Il laboratorio prende in esame un aspetto del teatro in cui gli elementi fondamentali sono legati alla scena e non
alla recitazione e all'attore. L'obiettivo è quello di favorire, attraverso l'attualità dell'opera di Balla, la simulazione
di un evento scenico in cui il dialogo e gli elementi descrittivi verranno sostituiti da modalità di rappresentazione
legate alla forza espressiva e colori in movimento.
L'attività didattica si compone di due momenti. Il primo consiste in un incontro introduttivo generale, durante il
quale si definiranno gli elementi costitutivi della scenografia e, successivamente, si spiegherà cosa s'intende
per teatro e spettacolo futurista: obiettivo è definire il rapporto tra arti visive e teatro. Il secondo momento
prevede la visita al castello di Rivoli e la presentazione dell'opera di Balla. La classe sarà quindi invitata a
rappresentare un soggetto secondo modalità originali e creative, con l’obiettivo di far conoscere la tecnica
teatrale della scena futurista.
Visite guidate per gruppi scolastici
E' possibile accedere alle mostre usufruendo delle visite guidate che, condotte da personale specializzato in
storia dell'arte e pedagogia si rivolgono a un pubblico che va dagli allievi della scuola materna fino agli studenti
delle accademie e delle università.
Visite guidate per il pubblico non scolastico
Al sabato e alla domenica è possibile usufruire delle visite guidate gratuite che il museo offre ai visitatori.
Per i gruppi che intendono usufruire della visita guidata in altri orari è obbligatoria la prenotazione.
Laboratori
I laboratori sperimentali attivati al Museo oppure a scuola, sono nati dall'esigenza di offrire nuovi e più idonei
strumenti conoscitivi dell'opera d'arte. Come si è già spiegato, in laboratorio vengono presi in esame gli
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elementi costitutivi dell'opera, cioè i materiali, la tecnica, i supporti, le dimensioni, affrontando questioni legate a
contenuti, poetiche, tematiche e mezzi espressivi.
Visite precognitive per insegnanti
Gli insegnanti che intendono accompagnare gli allievi in visita al museo possono usufruire delle visite
precognitive gratuite. Il servizio è stato attivato per consentire agli insegnanti di inserire nella programmazione
didattica la visita al Museo dopo aver visionato le opere esposte.
Corsi di aggiornamento per insegnanti
Per i docenti vengono elaborati e promossi corsi di aggiornamento in storia dell'arte contemporanea,
programmati sempre in considerazione delle particolari esigenze dettate dalla diversa provenienza scolastica.
Collaborazione con accademie di belle arti e università
Per gli studenti delle accademie di belle arti e delle università vengono programmati incontri e stages con
artisti, rassegne video e cinema, produzione di video sperimentali.
Conferenze nelle scuole
Su richiesta il Museo invia proprio personale ed esperti nelle scuole per conferenze aventi come tema l'arte
contemporanea e l'attività museale.
Conferenze e corsi al Museo
Conferenze e corsi, attinenti alla storia dell'arte contemporanea, vengono tenuti periodicamente dai curatori del
Museo e da esperti.
Progetti speciali
A cadenza annuale, in collaborazione con enti pubblici, e in particolare con il Cesedi, l'Irrsae e gli assessorati
all'istruzione e cultura comunali, provinciali e regionali, vengono progettati degli eventi speciali.
Tra questi "Eco-Giochi", percorso didattico articolato in tre incontri finalizzato a sensibilizzare gli allievi alla
conoscenza dell'arte del Novecento con una particolare attenzione alle tematiche ambientali.
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Il “Progetto Torino”
A partire dall'anno scolastico 1995-1996 viene offerta alle scuole medie superiori della città di Torino la
possibilità di accedere alle iniziative del Museo in modo articolato e approfondito.
All'interno del "Progetto Torino" sono previsti incontri con esperti del Museo, proiezioni sulle mostre e sulla
storia della residenza Sabauda, visite guidate alla mostre e alla collezione, laboratori.
Progetto “Intorno al tappeto volante”
Il progetto viene promosso da una scuola materna municipale, dall’Assessorato al sistema educativo città di
Torino, dal Dipartimento educazione del castello di Rivoli Museo d'arte contemporanea, dalla Circoscrizione VII
città di Torino e dal Laboratorio d'immagine.
Il tappeto diventa nel nostro percorso, da oggetto di uso comune, ricerca di spazio in cui far convergere nuove
modalità del vivere, fondate sui principi della convivenza pacifica e della tolleranza, spazio reale e al tempo
stesso simbolico, amalgamato dai caratteri propri dell'arte contemporanea: internazionalità e riconoscimento
delle singole individualità.
Progetto pilota
“Arte e riciclo/riuso dei materiali. Nuove strategie per la salvaguardia ambientale”. Il progetto nasce dall'analisi
del territorio e mira a valorizzare e riorganizzare, per mezzo dell'arte e della creatività, lo spazio dedicato al
tempo libero.
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