Palio dell`Antenna

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Palio dell`Antenna
Sabato 27 luglio in occasione della Notte Bianca
Palio dell’Antenna 2013
L’avvincente manifestazione remiera vede in gara i primi classificati del
Palio Marinaro.
Sabato 27 luglio, in occasione della Notte Bianca, si svolgerà il tradizionale
Palio dell’Antenna, l’antica gara remiera che vedrà i migliori equipaggi dei
rioni livornesi (i primi classificati del Palio Marinaro) contendersi la cattura del
“Cencio”, l’ambita bandiera che sventola in cima ad un pennone.
L’appuntamento con questa storica manifestazione, che conclude la stagione
remiera livornese 2013, è alla Darsena Nuova (di fronte agli Scali Novi
Lena). Due le competizioni in programma: la prima, alle ore 22.00, su
gozzette a 4 remi (partecipano i rioni Livorno Sud, S.Jacopo, Ovosodo e
Borgo). La seconda, il Palio dell’Antenna vero e proprio, si correrà alle ore
23 su gozzi a 10 remi (partecipano i rioni Venezia, Ovosodo, Livorno Sud,
Salviano).
Contrariamente alle precedenti edizioni , il sorteggio dei “montatori” e
“controventi” del Palio dell’Antenna non si terrà a palazzo comunale
ma in piazza San Jacopo, nella serata di giovedì 25 luglio. In occasione
della Festa di San Jacopo, promossa dalla proloco, il sorteggio si svolgerà
infatti al termine di una suggestiva processione dal mare (ore 22) che
vedrà i vogatori della cantina del S. Jacopo e i figuranti della Livornina
rendere omaggio al Santo Patrono.
Venerdì 26 luglio, sugli Scali Novi Lena, dalle ore 19.00 alle ore 20,30,
sono in programma le prove libere di arrampicata del palo con gozzi dei
rioni partecipanti e montatori.
Sabato 27 luglio, il programma in dettaglio
dell’Antenna:
della serata del
Palio
Ore 21,00 - Dimostrazione SUP – acronimo di Stand Up Paddle , lo sport che
consiste nel navigare in piedi su una tavola remando con una pagaia. (Organizzazione a
cura del Centro windsurf Tre Ponti Scuola federale di windsurf, surf, sup e kitesurf).
Ore 22,00 – Presentazione degli equipaggi e Gara gozzette a 4 remi.
Ore 22,10 - Premiazione gara 4 remi
Ore 22,15 – Gara di SUP - Giro intorno alle 4 boe di gara
Ore 23,00 - Presentazione degli equipaggi partecipanti e Palio dell’Antenna
Ore 23,10 - Premiazione del Palio
Ore 23,30 - Premiazione zona autorità Sup.
Durante la manifestazione l’Associazione La Livornina darà vita ad una
sfilata con costumi storici del ‘700 a ricordo del Palio dell’Antenna del 1766.
Purtroppo non saranno allestite quest’anno le tribune per assistere alla gara
( si potrà vederla dalla spallette e dalle cantine) così come non ci saranno i
fuochi d’artificio al termine della manifestazione. Ristrettezze economiche
hanno imposto tagli all’organizzazione dell’evento.
SCHEDA STORICA
Il Palio dell’antenna tra tradizione e cultura livornese
La storia del Palio dell’Antenna procede parallela alla storia della città di Livorno, nel senso che in
questa competizione confluiscono cultura e tradizioni in linea con lo stesso sviluppo urbanistico di
Livorno. Le sue origini risalgono a prima della fondazione della città, quando esisteva l'usanza di
celebrare grandi eventi con una regata. Fino al secolo XV tale regata, che si svolgeva per
solennizzare la festa della Madonna, veniva organizzata e finanziata dal nobile di un rione che,
così, acquisiva il diritto di vedere impiantata l'antenna di scalata nelle acque del fosso prospiciente
la propria abitazione. La tradizione del Palio, ormai consolidata, continuò fino al secolo successivo
quando assunse un aspetto meno pacifico divenendo una gara di imbroglioni, di remi e collisioni
che si risolveva in veri e propri arrembaggi con solenne scambio di remate (ancora oggi esiste nei
regolamenti, quale traccia di quei tempi, una norma che vieta l'abbordaggio tra imbarcazioni). La
fama del Palio delle barchette varcò i confini di Livorno per tutto il '700 e l'800. La regata conobbe
alterne vicende; notevole quella del 30 gennaio 1605 fatta disputare fra barche di Galere da
guerra per volere di Ferdinando I, nelle acque davanti alla Fortezza Nuova, oggi Scali delle Cantine,
per solennizzare l’immissione dell’acqua nei nuovi fossi contornanti le mura cittadine. La regata
lungo le mura si concludeva con l’arrampicata all’antenna, un palo alto dieci metri infisso nelle
acque del fosso fra Pontino e Fortezza, dove il “montatore” più veloce a salire lungo quattro corde
tese conquistava un drappo rosso. Il 12 gennaio 1612 fu disputata una giostra marinara di fronte
alla Fortezza Vecchia in onore del Nunzio pontificio, cardinal Taverna . Il premio per il vincitore non
era costituito solo dal drappo o palio propriamente detto, ma anche da ricchissimi premi fatti
preparare dal cardinale: spade, cappelli, calzette, stoffe per fare giubboni. Il Palio più fastoso
venne corso il 21 maggio 1766, come riporta Bernardo Pratone ne “Il giornale della città e del
porto di Livorno”, che per celebrare l’arrivo del nuovo Granduca Leopoldo e per volere della
nazione olandese, fu organizzata una grande “festa d’acqua” che si svolse nello specchio di mare
del porto mediceo. Per l’occasione tutto intorno alla darsena furono allestite delle tribune che
partivano dalla attuale punta dei piloti fino alla darsena del cantiere Orlando. Al centro di questo
grande tribuna a forma di semicerchio era stato collocato il palco reale ricco di ogni tipo di
decorazione, per chiudere la rada erano state poste una quindicina di grandi navi. La corsa doveva
essere effettuata alle sei del pomeriggio, seguendo un preciso cerimoniale: il Palio veniva esposto
sopra l’antenna posta al centro del tratto di mare prospiciente il porto e di fronte al palco reale. Le
quattro imbarcazioni ammesse al Palio, spinte da otto rematori con a bordo un timoniere ed un
montatore, radunate a formare un quadrilatero dovevano remare attorno al bacino tre volte,
quella che terminati i giri riusciva con un suo componente dell’equipaggio a salire sull’antenna e a
prendere la banderuola aveva vinto il Palio. La contesa è illustrata da un bel dipinto di Tommaso
Gherardini esposto nella sala consiliare del Comune di Livorno, ripreso da un’incisione di Giuseppe
Maria Terreni. Giuseppe Aubert nel suo diario del soggiorno di Pietro Leopoldo e Maria Luisa di
Borbone annota: “Era considerabile il popolo accorso su’palchi e sulle navi e sopra una quantità di
navicelli e barchette, che non fu possibile di numerare; e ciò compiva tutto il bello dello
spettacolo”. Tra il Sette e ottocento la gara si disputava quasi sempre in acque interne, di
preferenza l’8 settembre, in un tratto del Fosso Reale su cui si affacciava il palazzo del negoziante
che di volta in volta finanziava l’evento sportivo.