Irrigazione sostenibile la sfida dei nuovi sensori

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Irrigazione sostenibile la sfida dei nuovi sensori
lunedì 1 0 marzo 201 4, Inv erno
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Ricerca Irrigazione sostenibile la sfida dei nuovi sensori
07/03/2014
Irrigazione sostenibile
la sfida dei nuovi sensori
Risparmiare acqua in agricoltura è
uno degli obiettivi delle good
agricultural practices a livello
mondiale. Consumare meno ma
bene, questo è il messaggio. Per
realizzare questo obiettivo è
necessario conoscere le esigenze
idriche delle diverse colture e la
fisiologia della pianta, che ci
consente di sapere in quali momenti
ha bisogno di acqua. Si può così
progettare il sistema irriguo secondo
le migliori soluzioni tecniche a
disposizione.
Il CReSO ha condotto numerose
ricerche sul risparmio idrico in
frutticoltura. I risultati ottenuti hanno
destato interesse e si stanno
diffondendo nella pratica aziendale
anno dopo anno. L’irrigazione è talvolta sottovalutata, specie nelle regioni come il Piemonte, dove la
disponibilità irrigua raramente costituisce un problema. Negli ambienti ai piedi delle vallate l’uso accorto
dell’acqua non interessa solo per il risparmio economico in sé, ma serve per ottimizzare la qualità gustativa e il
successo della conservazione. In sostanza, irrigare di meno – ma nelle quantità e nei momenti giusti – migliora
la qualità dei frutti.
Il calcolo del fabbisogno idrico viene fatto per territori omogenei su base climatica (si stima l’acqua persa dalle
colture sulla base di uno strumento: la vasca evaporimetrica). Il dato dell’”evapotraspirato” di ogni zona
omogenea viene diramato a tutti i frutticoltori attraverso i bollettini dei tecnici di base.
Per aumentare la precisione a livello delle singole aziende o di singoli appezzamenti, occorre zoomare
dall’atmosfera ai singoli terreni. Si lavora sulla effettiva disponibilità di acqua nel terreno, misurata con sensori
di nuova generazione. Supportati da una rete wireless, i sensori elettronici trasmettono la fotografia della
disponibilità idrica in tempo reale e consentono di intervenire con l’irrigazione localizzata (goccia-goccia,
microjet, etc.) solo nel momento dell’effettivo bisogno. Si dà l’acqua con il cucchiaino. Si ottiene così un
ulteriore risparmio nell’ordine del 30-40%, con benefici sull’equilibrio vegetazione/produzione. Un vero supporto
per il frutticoltore, che può implementare una “irrigazione guidata” sulla base di riferimenti oggettivi.
Nell’incontro organizzato nella sede del Creso a Manta il 7 marzo (ore17), Luca Nari del Creso riferirà dei
risultati sull’impiego dei sensori dell’umidità del suolo, svolte nell’ambito di un progetto di ricerca finanziato dalla
Provincia di Cuneo. Commenterà i dati più recenti relativi alle colture di riferimento: melo, pesco e actinidia.
Presenterà le indicazioni pratiche per la gestione dell’irrigazione guidata nella stagione vegetativa che sta per
cominciare.
Davide Canone (Politecnico e Università di Torino) illustrerà e ribadirà i concetti fondamentali dell’irrigazione
localizzata e dell’impiantistica. L’evoluzione tecnologica, con l’avvento della micro irrigazione, ha aumentato il
livello qualitativo della produzione ed ha permesso di soddisfare l’esigenza comune di irrigare al bisogno, con
micro dosi sufficienti a soddisfare gli effettivi fabbisogni fisiologici delle colture. Saranno analizzati anche i punti
chiave dell’impiantistica, quali il dimensionamento delle tubazioni, il filtraggio, il mantenimento della corretta
pressione di esercizio e gli impianti di sollevamento.
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