STORIA DI CATERINA BALIVO PER SAVE THE

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STORIA DI CATERINA BALIVO PER SAVE THE
STORIA DI CATERINA BALIVO PER SAVE THE CHILDREN LISTA DEI DESIDERI
Natale è come un tappeto volante, quello delle fiabe, qualcosa di magico, che ti prende, ti
solleva e ti fa vedere le stesse cose che hai sempre visto in un modo diverso. Anche le persone
le vedi diverse, tutte, comprese quelle che hai incontrato per tutto l’anno ogni santo giorno al
lavoro e che adesso che è Natale ti sembrano in qualche modo speciali. Sarà perché ci
costringe un po’ a fare i conti con gli affetti tutti insieme e allo stesso momento. Bilanci,
conferme, sorprese. Un anno ti cambia, eccome! Io ad esempio mi sento e sono, spero,
diversa. Sarà scontato ma ho negli occhi quelli di Nawel, Fatma, lo sguardo dolce di Louise,
donne come me e mamme, ma in un mondo che dal mio è distante anni luce. Le ho conosciute
insieme ad altre lo scorso giugno ad Asyut, la parte sud e più povera dell’ Egitto dove sono
stata qualche giorno insieme agli operatori umanitari di Save the Children. Educazione, amore
e famiglia lì sono cose completamente diverse, condizionate in modo fortissimo da tradizioni e
religione, in particolare per il comportamento delle donne che ho cercato di capire ma con
molta difficoltà e tante domande. Una cosa però ce l’ho chiara e scolpita in testa e nel cuore,
molte di loro avevano perso per sempre figli piccolissimi per malattie “banali” come la diarrea
di Marauan, il figlio di Nawel, che è morto a nove mesi perché lei non aveva i soldi per pagare
un dottore. I soldi per una visita e qualche medicina, non c’erano, ed è morto. Qui se fossimo
in televisione ci vorrebbe un momento di silenzio….….. Louise, anche lei, trent’anni, due figli e
una terza figlia che non ho potuto conoscere perché è morta quando aveva un anno. “Una sera
aveva la febbre molto alta,” mi ha detto sottovoce che perfino il traduttore faceva fatica a
capire. “Visto che mio marito non c’era più ho chiesto i soldi per il dottore a mia suocera come
vuole la tradizione ma lei non li aveva, allora mio padre ha provato a rimediarli ma non c’è
riuscito, niente, e la mia bimba è peggiorata in fretta e se n’è andata.” Beh, il mio bilancio
positivo di quest’anno parte proprio da Louise. Io ero lì per aiutare Save the Children a
raccogliere più risorse per sostenere gli interventi di salute materno-infantile, e Save the
Children aveva già iniziato a cambiare la vita di Louise che grazie ad un progetto di
microcredito aveva cominciato a intrecciare e vendere cesti e ad allevare i polli. “Adesso ho
abbastanza soldi per andare dal dottore quando serve e proteggere i miei bambini,” mi dice. E
io dico che quest’anno dal mio tappeto volante di Natale vedo una sola cosa. La possibilità che
tante altre donne come loro abbiamo una chance vera e concreta come Louise. Il mio desiderio
c’è, è nella Lista dei Desideri di Save the Children con la quale si può fare un regalo di Natale
così. Io vado sul sito www.savethechildren.it/desideri, scelgo come regalo 40 polli per la mia
amica del cuore, lei riceve per posta o per email, se c’è fretta, un biglietto speciale da Save the
Children che le comunica che un aiuto prezioso arriverà a destinazione. I conti tornano, con gli
affetti, i bilanci e le sorprese!