intervista a walter guadagnini, presidente della

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intervista a walter guadagnini, presidente della
INTERVISTA A WALTER GUADAGNINI,
PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE
SCIENTIFICA UNICREDIT PER L’ARTE
D. Professor Guadagnini, qual è il bilancio dopo vari anni dalla nascita del progetto UniCredit per l’Arte?
R. Ritengo si possa parlare di un bilancio straordinariamente positivo. Quando il progetto è nato, l'intento non era
solo quello di costruire una collezione di arte contemporanea, ma di dare un segnale forte all'intero sistema artistico
italiano contemporaneo attraverso una serie di azioni dal carattere organico e non estemporaneo. Inoltre, il progetto
si proponeva di comunicare all'interno del Gruppo attraverso un linguaggio nuovo e per molti versi sorprendente
come quello dell'arte contemporanea. Sia i nostri interlocutori interni che quelli esterni hanno reagito positivamente
alle sollecitazioni provenienti dal progetto, e ora questa realtà mi pare stabilmente radicata tanto tra gli addetti ai lavori quanto tra coloro che operano nel Gruppo.
D. Ci può segnalare quali a suo vedere sono i momenti salienti, esemplari, di questa attività?
R. Sono state fatte talmente tante cose che è difficile selezionare.... Esemplare è comunque la partnership avviata
con il MAMbo, il museo d'arte contemporanea di Bologna, un modello assolutamente nuovo di collaborazione per il
nostro Paese. La scelta di acquisire opere destinate ad arricchire le collezioni del museo condividendo le scelte con
il Direttore dell'istituto ha significato dare un segnale forte proprio nell'ottica di una vera partnership, dove ognuno
pone al servizio di un risultato comune le proprie competenze e le proprie specificità. E oggi, grazie a questa collaborazione, il MAMbo è riconosciuto internazionalmente come il museo di riferimento per la giovane arte italiana. Mi
piace ricordare anche il sostegno alla partecipazione italiana all'edizione 2007 di “Paris Photo”, che ha rappresentato una vetrina straordinaria per i galleristi e i fotografi italiani su una piazza così importante a livello mondiale. Infine, il
progetto “Acrobazie”, che coinvolge giovani artisti ponendoli a contatto con una realtà come quella dell'Atelier di
Pittura Adriano & Michele di San Colombano al Lambro, anche in questo caso mi sembra che quello spirito di attivatore di energie che è parte cruciale della filosofia del progetto venga espresso al meglio.
D. Il progetto è nato con l'intenzione di diffondere la conoscenza dell'arte contemporanea italiana, e in questo modo si è caratterizzato nei primi anni di vita. Cosa è accaduto e accadrà in seguito all'ampliamento del Gruppo su
scala internazionale?
R. L'ampliamento degli orizzonti operativi del Gruppo ha fatto sì che potessimo improvvisamente contare su nuclei
collezionistici di opere – soprattutto quelli provenienti da HVB e Bank Austria - assolutamente straordinari, che in
qualche modo ci costringevano a rivedere la caratterizzazione esclusivamente nazionale della nostra collezione. Allo
stesso tempo, l'apertura verso i paesi della Nuova Europa suggerisce e permette di guardare con grande attenzione alle manifestazioni artistiche in corso in quell'area culturale, che oggi è senza dubbio tra le più vivaci dell'intero
panorama mondiale. Insomma, grandi opportunità che vanno colte, naturalmente mantenendo salde le nostre origini. Origini che escono peraltro rafforzate dalle integrazioni con l’Ex Gruppo Capitalia (Banca di Roma, Banco di
Sicilia, BIPOP Carire) che possiedono splendide collezioni, in grado di riservare grandi sorprese.
D. Un altro elemento caratterizzante in avvio di progetto era il focus sulla fotografia contemporanea. Sarà mantenuta questa specificità?
R. Sì, per almeno due motivi. Anzitutto perché la fotografia continua ad essere uno dei linguaggi che meglio e più
immediatamente riflettono la realtà contemporanea, è un linguaggio che ormai ha una sua storia ma che al contempo non smette di evolvere insieme alla società. In secondo luogo, le collezioni di HVB e di Bank Austria hanno a
loro volta importanti nuclei fotografici, sia storici che contemporanei, e quindi si presenta la possibilità di costruire
un corpus di opere di assoluto valore, magari in vista di appuntamenti espositivi o di pubblicazioni.
D. Cosa ci dobbiamo aspettare per il futuro?
R. La continuità di fondo con quanto è stato realizzato sinora, un allargamento del campo di attività ed interesse a
una dimensione internazionale, e un rafforzamento della capacità di essere presenti nella vita di tutti i giorni del
Gruppo, nella speranza di fornire quel plus immateriale e di difficile definizione, ma così importante, che è rappresentato dall'arte di tutti i tempi, dall'antichità sino ai giorni nostri.