«Bambini, meno tv e pc e più giochi all`aperto»

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«Bambini, meno tv e pc e più giochi all`aperto»
Nella nostra provincia la fascia dell'età evolutiva registra un tasso di obesità di circa il 30 per cento. Fino a tre ore al giorno davanti a uno schermo
«Bambini, meno tv e pc e più giochi all'aperto»
Esperti concordi sui benefici dello sport: «E via il passeggino non appena si inizia a camminare»
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Il pubblico e il tavolo dei relatori al convegno di ieri sera nel salone di Palazzo Gotico (foto Lunini)
H Circa il 30% dei bambini della nostra provincia sono obesi,
passano anche tre ore al giorno
davanti a tv e videogiochi e arrivati in prima superiore abbandonano lo sport. Sono queste le
principali criticità messe in luce
ieri nel corso del convegno "Attività motoria e sport nell'età evolutiva" moderato dal direttore di
Libertà Gaetano Rizzuto nel salone di Palazzo Gotico. Salone
che sta ospitando il museo nazionale del rugby. A fare gli onori di casa, infatti, è stato Vittorio
Schiavi di Old Rugby Piacenza.
«Purtroppo sembra che l'usanza di giocare all'aperto sia
andata persa - ha detto Giacomo
Biasucci, direttore dell'unità operativa di Pediatria e neonatologia del Guglielmo da Saliceto i bambini e gli adolescenti passano molto tempo di fronte a uno schermo e il problema è che,
in questo modo, si creano degli
adulti obesi». Biasucci ha quindi
dato alcuni consigli per una dieta equilibrata: «No alle bevande
zuccherate, fare sempre colazione e uno spuntino di frutta fresca, limitare al massimo i dolci e
bere sempre tanta acqua».
Giusto perché una dieta equi-
librata è quello che serve agli adolescenti per riuscire ad affrontare le fatiche sportive:
«Non c'è nessuna dimostrazione scientifica del fatto che gli integratori portino ai giovani atleti un surpluss di vantaggio in una situazione di dieta sana ed equilibrata». A che età un bambino può iniziare a fare sport?
«Appena il bambino inizia a
camminare bisognerebbe evitare il passeggino -ha risposto il
medico dello sport Giorgio
Chiaranda - prima si inizia a fare attività motoria e meglio è,
cosa diversa è invece intraprendere la strada dell'agonismo».
Non lasciarsi mai affascinare
dalla sedentarietà, ma aspettare
lo sviluppo prima di buttarsi nel
mondo dell agonismo. D'accordo anche Robert Gionelli, delegato provinciale del Coni: «Il
bambino prima di tutto si deve
divertire, si deve innamorare
dello sport - ha detto - è solo così che non lo abbandonerà mai
in futuro».
Fatto sta, però, che l'Italia è uno dei pochi Paesi al mondo a
non avere laureati in Scienze
Motorie (quello che un tempo era Isef) ad insegnare alle scuole
SEGNALAZIONI
elementari. «Con la Buona Scuola di Renzi avremo, a partire da
settembre 2015, degli insegnanti abilitati che affiancheranno le
maestre della primaria - ha detto Ada Guastoni, coordinatrice
del settore educazione fisica del
Csa - La scuola è un sistema
complesso che sta cercando di
promuovere l'attività laboratoriale per coinvolgere quanto più
possibile i suoi studenti».
Di scuola ha parlato anche il
pedagogista Daniele Novara:
«L'autonomia dei nostri adolescenti nello spostamento casascuola è dimezzato rispetto a
quella dei tedeschi o degli inglesi - ha detto - invece i ragazzi
hanno bisogno di almeno tre ore di mobilità al giorno».
Infine sono intervenuti due
campioni dello sport: l'atleta e
allenatore della nazionale di
Rugby Carlo Orlandi e l'olimpionico di pallanuoto Harry
Van Der Meer tecnico della Everest Piacenza. Entrambi hanno sottolineato l'importanza
del rispetto e della disciplina,
due valori che sembrano aver
perso significato per le attuali
generazioni.
Nicoletta Novara
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