ADHD e Disturbi del Respiro nel Sonno in Età Evolutiva Da tempo

Transcript

ADHD e Disturbi del Respiro nel Sonno in Età Evolutiva Da tempo
ADHD e Disturbi del Respiro nel Sonno in Età Evolutiva
Da tempo più fonti di osservazione segnalano una sovra-diagnosi del Disturbo da Deficit
dell'Attenzione e da Iperattività (ADHD) nell'età evolutiva.
Ciò in vero accade negli US ma più recentemente diverse associazioni hanno posto la evidenza di
come tale diagnosi si stia estendento anche nei Paesi UE ed in Italia.
Il trend proveniente dagli US da più parti è stato considerato quantomeno in parte viziato dalla forte
influenza che in quel Paese hanno le multinazionali farmaceutiche produttrici di farmaci "mirati" al
trattamento del disturbo medesimo: ovverosia alcune sostanze ad azione neuro-stimolante.
Il senso di questo breve articolo, in ogni caso, vuole essere quello di sensibilizzare gli operatori
sanitari del settore nella ricerca di possibili diagnosi differenziali senza fermarsi alla prima
impressione del riferito da parte di genitori ed insegnanti.
I Disturbi del Respiro nel Sonno in età evolutiva possono mimare nelle loro manifestazioni diurne
un vero e proprio Disturbo da Deficit dell'Attenzione e da Iperattività.
Il russamento, il respiro a bocca aperta, brevi pause respiratorie nel sonno, frammentazione del
sonno, eccessiva motricità durante il sonno ovverosia in una parola “una qualità e qualità del sonno
non ristoratore” da un lato possono passare inosservate ai genitori mentre gli insegnanti possono
rilevare le “manifestazioni diurne quali irrequietezza e disattenzione con eccessiva sonnolenza
mattutina e calo delle performances scolastiche” contribuendo così ad indirizzare così i piccoli
pazienti verso un lungo iter diagnostico finalizzato a confermare o negare una ipotesi diagnostica di
ADHD.
Non può sfuggire come lunghe e stressanti valutazioni di tipo neuropsichiatrico infatile possano
lasciare una scia che si configurerà in un "disagio psichico" sia nei piccoli pazienti che nei genitori.
In una percentuale importante la problematica risente, invece, in un disturbo del respiro nel sonno di
tipo ostruttivo (OSA) il più delle volte correlato in età evolutiva ad ipertrofia tonsillare ed
adenoidea e pertanto di facile soluzione. Il sovrappeso, via via crescente, anche dei bambini
dell'Europa Occidentale e non più solamente in quella "born in US", gioca inoltre un ruolo
importante.
La ipotesi diagnostica differenziale va sempre tenuta presente.
Una valutazione clinica da parte di un Neurologo esperto in Medicina del Sonno unitamente ad una
indagine strumentale Neurofisiopatologica costituiranno fondamentale step di discrimine.
Questo atteggiamento "perito, prudente e diligente" può cambiare il corso di una intera vita di un
piccolo paziente che poi diverrà adulto.
Circa il legame con le OSAS un sottogruppo di manifestazione cliniche diurne simili all'ADHD
vede come base neurofisiopatologica della compromissione neurocognitiva diurna (disattenzione e
deficit mnesico) nonchè comportamentale (iperattività) la frammentazione del sonno, i microarousal
, la alterazione della ossigenazione encefalica con conseguente anomalie neuro-trasmettitoriali a
livello delle regioni pre-frontali.
La diagnostica si base su:
a) una preliminare valutazione clinica con neurologi esperti in "Medicina del Sonno",
b) la esecuzione di esame Polisonnografico
c) quantomeno di un esame Poligrafico Cardio-Respiratorio.
Il trattamento e la risoluzione dei disturbi respiratori nel sonno (OSAS) condurrà ad un rilevante
"improvement" se non ad una totale remissione della sintomatologia tipo ADHD nei pazienti.
Dr. Otello Poli
Neurologo