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Dillon James, The Multidisciplinary Study of Questioning, Journal of Educational Psychology, 1982, vol. 74, n.2, pp. 147-165 Recensione di Irith Davidzon – 15 Marzo 2007 Abstract Although questioning is of interest to many fields, multidisciplinary approaches are rare. The various literatures remain comparatively isolated from one another, although they are potentially interrelated in mutually beneficial ways. To reveal these interrelations and to introduce nonspecialists to unfamiliar perspectives, the literatures on questioning in a dozen fields of thought and practice are surveyed and then compared. The contrasts reveal a matrix of common interests, unresolved issues, complementary expertise, and contradictory conclusions. These circumstances suggest the promise of multidisciplinary study of questioning. Il “fare domande” è un tema che ha interessato studiosi di diversi campi ma è raro rintracciare lavori multidisciplinari. Le varie pubblicazioni sull’argomento rimangono spesso isolate tra loro. Al fine di mostrare rapporti tra le varie ricerche e di presentare ai non esperti prospettive poco conosciute, James Dillon analizza e compara gli studi sul “fare domande” relativi a una dozzina di campi tematici. I confronti rivelano una matrice di interessi comuni, istanze irrisolte, competenze complementari e, talvolta, conclusioni contraddittorie. Con questo articolo si vorrebbe stimolare uno studio multidisciplinare sul tema del “fare domande”. Recensione Con The Multidisciplinary Study of Questioning, James Dillon desidera fornire una visione di insieme tra alcuni studi selezionati sul tema del “fare domande” e intende proporre questo lavoro come stimolo a future indagini multidisciplinari, data la scarsità di testi pubblicati con tale orientamento. Considerando soprattutto la varietà dei campi tematici legati a questo argomento, fare ricerca sul “questioning” risulterebbe essere cosa assai vasta e complessa; si passa, di fatto, dai manuali di pratica per fare interviste a quelli che esaminano testimonianze processuali, dagli studi che riguardano il rapporto tra il “fare domande” e l’insegnamento fino a quelli di “problem solving” e di costruzione di conoscenza. Molte ricerche sono nate e cresciute isolate le une dalle altre e talvolta, sebbene abbiano avuto una comune radice, sono giunte a conclusioni diverse. Per quanto riguarda la pratica del ”fare domande”, infatti, l’autore sottolinea come in diversi settori si possa avere presupposti simili ma propositi divergenti e conclusioni diverse oppure come si possa verificare che a intenti simili corrispondano pratiche opposte. Così, ad esempio, un esperto di sondaggi si differenzierà da un avvocato per quanto riguarda la condotta oppure un insegnante e uno psicoterapeuta avranno sì in comune l’idea di una funzione stimolante delle domande ma solo il primo le adotterà come tecnica predominante. 1 Questi esempi in termini di diversità sono utili nel segnalare come un approccio multidisciplinare sia complesso ma necessario per avere una visone completa sul tema. Inoltre risulta abbastanza chiaro, a prima vista, la difficoltà di mettere insieme elementi di una materia oggetto di studi così diversi. Date queste premesse, l’autore espone nella prefazione i propositi del suo lavoro, che sono: 1. analizzare alcuni dei testi più significativi, anche attraverso brevi recensioni 2. mettere in rapporto le diverse pubblicazioni 3. collegare i vari studi sul “fare domande” in modo tale da formulare una disposizione dei diversi elementi in un “framework” piuttosto che riassumerli nei dettagli. 4. presentare concetti selezionati tratti dalle pubblicazioni esaminate 5. stimolare ricerche multidisciplinari sull’argomento Dopo questa introduzione, l’articolo di James Dillon si apre con una tabella in cui sono delineati i vari campi tematici relativi al “fare domande” e sono indicati i rispettivi studi più importanti. Vengono quindi elencati gli studi di carattere teoretico (filosofia, linguistica, logica, semantica, “transformational grammar”, psicologia cognitiva), quelli di carattere empirico (antropologia sociale, socio-linguistica, inchieste e indagini) e infine quelli di carattere pratico (pedagogia, consulenza-psicoterapia, interviste, “library science”, ricerche incrociate, analisi della relazione genitori-figli) Posta all’inizio dello scritto, questa tabella risulta essere un utile strumento per illustrare al lettore, più o meno esperto della materia, quei concetti che saranno in parte approfonditi nei capitoli successivi e fornisce suggerimenti a quanti vogliano sviluppare un proprio percorso di ricerca. Un elemento apprezzabile di questo lavoro sta nell’attenzione che viene posta contemporaneamente sia nei confronti di coloro che si avvicinano per la prima volta al tema del “questioning” sia nei confronti di chi già conosce l’argomento ma desidera trovare un supporto ai fini di non smarrirsi tra campi di studio così disparati. Con The Multidisciplinary Study of Questioning ci si può quindi avvalere di una selezione di concetti legati a un’area di sapere così vasta e, attraverso le brevi recensioni, ci si può orientare nell’estesa bibliografia messa a nostra disposizione; inoltre Dillon fornisce non 2 solo un elenco dei diversi testi di vari settori ma anche uno schema per delineare una corrispondenza tra loro. Una delle conclusioni a cui l’autore giunge è che da un lato viene rilevato l’abbondante presenza di ricerche sperimentali e di indagini legate all’uso delle domande in termini pratici mentre, d’altra parte, si evince come poca attenzione sia stata data alla parte teorica e all’analisi concettuale del “questioning”; vengono, infatti, riscontrati pochi approfondimenti su ciò che è la struttura, la formulazione, la sequenza e la supposizione delle domande. Nonostante la data di pubblicazione risalga al 1982, gli studi recensiti o anche solo segnalati possono comunque essere considerati valida base per comprendere come si siano in seguito sviluppate le diverse indagini sul “questioning”. Non a caso, anche più recentemente, nelle ancor poche ricerche in cui si affronta la materia da un punto di vista multidisciplinare, vi ritroviamo parte di quegli stessi titoli che sono indicati da Dillon stesso1. Più in generale, nonostante siano passati 25 anni dalla data di stesura dell’articolo, si possono in ogni modo trarre delle indicazioni utili su come mettere insieme una bibliografia sull’argomento. Infine, dalla lettura di The Multidisciplinary Study of Questioning risulta espresso in modo chiaro come questo lavoro non voglia tanto essere una ricerca multidisciplinare quanto piuttosto uno stimolo a condurla, stimolo purtroppo disatteso data la scarsità di pubblicazioni in tal senso2: il proposito di correlare le varie indagini sul “fare domande” formulando una disposizione dei diversi elementi in un “framework” piuttosto che riassumere tutti i testi elencati nei loro dettagli assume quindi questa evidente finalità. Da notare, infatti, come questo stimolo viene a concretizzarsi nell’invito che James Dillon rivolge ai lettori invitandoli a scrivergli nel caso si voglia avere un primo accostamento alle tematiche trattate, data l’importanza multidisciplinare del “fare domande”. “Questions are of interest not merely as interrogative sentences or techniques. They are instances of stimuli to which people respond and thus represent a matter of broad intellectual interest beyond grammatical and functional concerns. Questions entail cognitive and expressive processes, social relationships, and interactional discourse”3 3 Indice 1. Literature on Questioning 2. Survey of Fields 2a. Linguistic Analysis 2b. Education 2c. Practical Pursuits 2d. Scholarly Inquiry 3. Comparison of Fields 3a. Complementary Relations 3b. Contradictory Relations 4. Illustrative Issues 4a. Student Questions 4b. Teacher Questions 5. Multidisciplinary Approaches. References. Autore James Dillon è professore di Scienze della Formazione presso l’Università della California-Riverside. Nelle sue ricerche si è occupato soprattutto di concetti legati all’insegnamento, dei processi di ‘fare domande’ e di ‘discussione’ . E’ autore di numerosi articoli e studi di cui in bibliografia ne sono riportati solo una parte. Bibliografia essenziale dell’autore Dillon, J. T., Using Diverse Style of Teaching, in Journal of Curriculum Studies, v.30 n.5 pp. 503-514, 1998 Dillon, J. T., Deliberation in Education & Society, Norwood, N.J. Ablex, 1994 Dillon J. T., Van der Meji H., Adaptive Student Questioning and Students’ Verbal Ability, in Journal of Experimental Education, v.62 n.4 pp. 277-290, 1994 Dillon, J. T., Using Discussion in Classrooms, Open University Press, Buckingham and Philadelphia, 1994 Dillon, J. T., The Practice of Questioning, London: Routledge 1990 Dillon, J. T., Questioning and teaching: A manual of practice, New York: Teachers College Press, 1988 Dillon, J. T., Questioning, in O. Hargie (Ed.), A handbook of communication skills, pp. 95- 127, London, 1986 Links 4 http://questioning.org/ http://www.youthlearn.org/learning/approach/inquiry.asp [links sul tema del “questioning” affrontato da diversi punti di vista] I vostri commenti 1 Si veda ad esempio di H. Van der Meij, Student Questioning: a Componential Analysis, in Learning and Indvidual Differences, 1994, vol. 6, pp. 137-161 2 Si veda il più recente testo multidisciplinare sul tema del “fare domande in classe” : Dillon, J. T., A multidisciplinary Venture in Questioning and Discussion prefazione a A.A.V.V., Questioning and Discussion: a Multidisciplinary Study, J.T. Dillon ed., Ablex Publ., 1988 3 Da Dillon J.T., The Multidisciplinary Study of Questioning, in Journal of Educational Psychology, n.74/2, 1982, pag.162 5