Pieghevole donna - Comune di San Pietro di Feletto

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Pieghevole donna - Comune di San Pietro di Feletto
Non solamente angeli del focolare
Questo breve ciclo cinematografico è dedicato
alle donne ed è derivato da interessanti
precedenti letterari. Donne ottocentesche,
peraltro, periodo in cui la donna faticava a farsi
prendere in considerazione in una società
dominata da valori prettamente maschili. I tre
titoli elencati raccontano tre figure insolite nel
panorama dell’epoca: Elizabeth Bennet che
accetta di sposare l’amato solo quando è certa
che il rapporto sarà paritario; Jane Eyre, che
lotta per la propria indipendenza sentimentale
ed economica; Catherine Earnshaw, vittima e
protagonista di un amore fuori dai canoni. Tre
figure letterarie, oggetto di numerose
rivisitazioni cinematografiche e televisive, che
rispecchiano la visione dell’autonomia
femminile delle loro autrici, due delle quali
hanno dovuto pubblicare la prima volta sotto
pseudonimo maschile. Questa attenzione
all’universo donnesco di alcune antesignane,che
hanno praticato, forse inconsapevolmente, la
parità, trova riscontro nel panorama declinato
al femminile nel Comune di San Pietro di
Feletto per tutto l’anno 2016. Un anno che
vedrà, e in parte ha già visto, l’organizzazione
di una serie di eventi culturali aventi la donna
quale protagonista. Nel corso dei dodici mesi si
alterneranno mostre di pittura di donne artiste
a presentazioni di libri di scrittrici.
Parallelamente, nell’ambito dell’iniziativa “Un
caffè in biblioteca”, è stata promossa la lettura
di titoli delle creatrici dei personaggi succitati,
Jane Austen e le sorelle Brontë. In biblioteca
sono disponibili i romanzi “Orgoglio e
pregiudizio”, “Jane Eyre” e “Cime tempestose”.
Infine, in coerenza con il progetto “Grande
Guerra: la coscienza della conoscenza” è stata
organizzata una mostra fotografica dal titolo “Il
fronte femminile: il contributo della donna nella
Grande Guerra” che verrà inaugurata il 19
marzo presso la sede municipale.
Un vero e proprio "anno al femminile”, vista la
quantità e varietà di iniziative in cartellone.
nella Barchessa Municipale
Via Marconi, 1
Rua di Feletto
Ore 20.30
ingresso libero
Ciclo
DONNA
dal romanzo al grande schermo
proiezioni
La porta proibita giovedì 10 marzo
La voce nella tempesta giovedì 17 marzo
Orgoglio e pregiudizio giovedì 24 marzo
per informazioni
Tel. 0438.486560 – 0438.486117
Ciclo
DONNA
dal romanzo al grande schermo
La porta proibita (Jane Eyre, Usa 1944,
b/n, 96') diretto da Robert Stevenson.
Con Orson Welles, Joan Fontaine, Peggy
Ann Garner, Margaret O'Brien, Henry
Daniell, John Sutton, Agnes Moorehead,
Elizabeth Taylor.
Jane Eyre è una giovane orfana cresciuta
in collegio sotto il tirannico controllo di un
direttore despota che non prova alcuna
pietà per nessuna di loro. Divenuta
grande, Jane s'innamora, ricambiata, del
ricco signore di Rochester (Welles) che
l'ha assunta per badare alla figlioletta
(O'Brien) come istitutrice, ma nella
residenza dello Yorkshire c'è un segreto.
È la migliore delle versioni del romanzo
Jane Eyre di Charlotte Bronte, archetipo
romantico, per ritmo narrativo,
ragionevole fedeltà al testo, atmosfera,
recitazione. Un cast di tutto rispetto.
La regia di Stevenson illustra fedelmente
il clima gotico e di persecuzione del
romanzo di Charlotte Bronte (adattato dal
regista con Aldous Huxley e John
Houseman), anche se non riesce a
trovare una cifra interpretativa originale.
Memorabili le scene nel collegio in cui è
rinchiusa l'orfanella Jane, dove un
direttore sadico fa morire la piccola
Elizabeth Taylor sotto la pioggia.
Affascinanti la fotografia a lume di
candela di George Barnes e la scenografia
di Wiard B. Ihnen e James Basevi.
Grande partitura di Bernard Herrmann.
Per Welles fu l'esordio a Hollywood come
attore diretto da altri e un buon successo.
La voce nella tempesta (Wuthering
Heigbts, Usa 1939, b/n, 103') diretto da
William Wyler.
Con Merle Oberon, Laurence Olivier,
David Niven, Flora Robson, Donald Crisp,
Geraldine Fitzgerald, Hugh Williams, Leo
G. Carroll, Cecil Kellaway.
Il trovatello Heathcliff (Olivier), dopo la
morte del patrigno, viene scacciato dal
fratellastro (Williams). Quando torna,
trova la sorellastra Cathy (Oberon), di cui
è innamorato da sempre, sposata
all'insipido Linton. Ma il contrasto di
sentimenti in Cathy, che vuole ad ogni
costo essere fedele al marito, la conduce
in breve a morte. Heathcliff continua a
vivere aspettando il momento in cui la
raggiungerà.
Versione di Cime tempestose di Ernily
Bronte (adattato da Ben Hecht, Charles
McArthur e John Huston), che non
sempre ne rispetta il tono cupo ed
esagitato. Il produttore Samuel Goldwyn,
invece del finale gotico e demoniaco, ne
fece girare uno in cui i due protagonisti
passeggiano fra le nuvole; impose inoltre
di postdatare l'azione dal 1801 al 1841,
sostenendo che i costumi stile Reggenza
non donavano alla Oberon: tutti
particolari rilevanti per accorgersi di
quella soffocante morsa che l'egemonia
produttiva impose a un regista che
dimostrerà solo successivamente le sue
più vere qualità.
Il film con cui Olivier sfondò a Hollywood.
Oscar alla fotografia di Gregg Toland.
Orgoglio e pregiudizio (Pride and
Prejudice, Usa 1940, b/n, 118') diretto da
Robert Z. Leonard.
Con Greer Garson, Laurence Olivier, Mary
Boland, Edna May Oliver, Maureen
O'Sullivan, Ann Rutherford, Frieda Inescort,
Edmund Gwenn, Karen Morley, Marsha
Hunt, E.E. Clive, Bruce Lester, Edward
Ashley.
L'arrivo dei ricchi Charles Bingley (Lester) e
Fitzwilliam Darcy (Olivier) a Longbourne
scatena le mondanità del villaggio e mette
in agitazione la famiglia Bennet: l'amore
tra la primogenita Jane (O'Sullivan) e
Bingley è ostacolato dalla diversità di
censo, quello tra la secondogenita Elizabeth
(Garson) e Darcy è ostacolato
dall'indipendenza (e dall'orgoglio) di lei e
dai pregiudizi di lui, mentre la più giovane
Lydia (Rutherford) pensa bene di scappare
con il superficiale Wickham (Ashley).
Sontuosa versione del romanzo omonimo
di Jane Austeri (e della pièce che ne trasse
Helen Jerome) sceneggiata da Aldous
Huxley e Jane Murfin, con la collaborazione
di John Van Druten e Tess Slesinger.
Impeccabile spettacolo vecchia maniera,
interpretato da splendidi caratteristi
(menzione d'onore per la ciarliera Mary
Boland e il remissivo Edmund Gwenn nel
ruolo dei signori Bennet) e diretto da un
professionista in modo non troppo
impersonale: un esempio perfetto di cosa
poteva produrre lo studio-system (qui la
Mgm) al suo apogeo.
Apparato critico tratto da “Il Mereghetti, Dizionario dei
film”, Baldini Castoldi Dalai