Note - Associazione Araldica Genealogica Nobiliare Della Sardegna
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Note - Associazione Araldica Genealogica Nobiliare Della Sardegna
1 NOTE Note al Capitolo Primo 1 Cestano F.P., 1894, cit., pp.65-66 Croce B., 1941. Cit., p.23 3 Croce B., cit.,ivi 4 Alziator F., 1954. Cit., p.139 5 Plaisant M.L., 1969. Cit., p.97 6 65.540 fuochi, secondo Giuseppe Serri,1983., cit.,pp.44-55 7 Anatra B., 1997, cit. J.Day, 1984 cit., G.Serri, 1983, Anatra B., Puggioni G., Serri G.,1997, cit. 8 Anatra B.,1997, cit., pag.95 9 Labatut J.P., 1978. Cit., pag. 86. 10 "Grandi, più che elefanti e rinoceronti, nobili liberali come macigni, gentiluomini, solo dalle loro bocche, illustri cavalieri camerieri dorati; titolati, con mantelli rattoppati; dame di faccia e di rovescio, vedove senza gramaglie, carrozze da otto bestie, e sono poche, quattro che tirano e quattro che sono tirate. 11 Kamen H., 2004, cit., pag.210 12 Olla Repetto G., 1986,cit. pag. 206 13 Flamini F., 1893, cit., vol. III, pg. 253 14 S. Agostino, La Città di Dio. Libro XIX, cap. XV 15 S.Agostino, ivi 16 Dei quali ha dato conto Josefina Mateu Ibars ritenendoli emanati dal Viceré conte del Elda (1964,cit., vol. I, pag.231 note) 17 G.Olla Repetto, 1982, pp.159-172 2 Note al capitolo secondo 18 Rime di Alessandro Tassoni raccolte da Tomaso Casini. Romagnoli, Bologna 1880, sonetto n. XV, pag. 41. Ringrazio Giovanni Sanjust per aver messo a mia disposizione il documento datato 3 ottobre 1598. 19 Note al Capitolo Terzo : Monsignor Sedeño 20 Giuseppe Lasso, originario di Olmedo, paese natale di Monsignor Lasso Sedeño e forse per questo ritenuto parente dell'arcivescovo, era già a Cagliari nel 1584: nel 1598, già canonico, ricevette il diaconato il suo cognome citato per intero, Lasso Sedeño, compare per intero nel Registro Comune n.10. 21 G.Zichi, 1998, cit. pag. 250 22 Botta C., 1852. Cit., tomo terzo, pag. 178 23 21 starelli di frumento nella Diocesi di Iglesias, 150 in quella di Dolia, 61 tra i curati di Cagliari, 77 nella Diocesi di Suelli e 48 in quella di Galtellì. 24 Tassoni A., Filippiche. 25 R. Ordinarium n. 17, fg. 81 26 Cron.Capit., n.18,pag.320 27 Giovanni e Pietro de Çervellon, della linea dei conti di Sedilo, erano figli di Guglielmo de Çervellon e di Marchesa Torresani, mentre l’altro Giovanni, della linea dei baroni di Samatzay, era figlio di Angelo de Çervellon y Gessa e di Elena Zatrillas. 28 Cron.Capit. n.59, pag.357. 29 I religiosi del duomo campavano con i 5 soldi della distribuzione che quotidianamente i procuratori traevano dalla due casse ove si conservavano i danari. In una, detta Borsaforte o “de blanca”, perché di metallo, si mettevano le carità, nell’altra, detta Borsamolle o “gialla”, si conservavano i terzi dei quinti delle decime spettanti a coloro che facevano gli uffici in chiesa. 30 Cron.Capit.., n. 65. 31 " Quasi modo geniti infantis" (Come bambini appena nati). 32 Angius Casalis, 1833, ed.2005 cit., vol. 30, pag. 25. 33 Se sarà qui la università fondata Andrà a di tutto punto ben la cosa Che essendo ogni ignoranza via cacciata Vi regnerà la abilità famosa E andando, come suole, accompagnata Con la sagacità industriosa, Se mostran semplici corna gli sposati Le mostreran domani laureate . 34R. Ordinarium n.21, fg.206 v. 35 R. Ordinarium, n.21, fgg. 107-110 v. 36 R. Ordinarium, n. 21, fg. 24. 37 Cron.Capit., cit., n. 73. 2 38 R. Ordinarium n. 21, fg. 244 "Nelle elezioni papali, come in altre consimili, finisce poco a poco per riuscire chi ha meno nemici, non chi ha più meriti" ha scritto in proposito Leopold von Ranke nella sua Storia dei Papi, 1965, cit., vol.II, pag.607 39. Note al capitolo Quarto: Al Tempo di Filippo III 40 Fu canonizzato nel 1960, Al bando del 22 settembre 1609 seguirono altri analoghi provvedimenti riguardanti gli altri stati spagnoli con la conseguenza che, al termine, 900 mila moriscos, su una popolazione di otto milioni d’abitanti, dovettero abbandonare la Spagna. 42 G.Clark, Early Modern Europe from about 1450 to about 1720. Trad.ital. Garzanti, Milano 1962, pag. 210. 43 Benedetto Croce, 1929. Cit., pp. 21-23 44 Diego Garia Rengifo, Poetica, 1592. 45 Jean de La Bruyère, cit., pag. 70 46 La Bruyère, cit., pag. 64 47 Venivano chiamate sacas i permessi d’esportazione. 48 A.A.R., vol. P 5,fg.174 v. 49 La incertezza fra queste cifre dipende dal modo in cui gli storici conteggiano i fuochi, che rappresentavano l'indice dei censimenti fatti in occasione dei Parlamenti: secondo alcuni ogni fuoco era costituito da 4 persone, per altri le persone di ciascun fuoco erano 5. 60 mila fuochi, più o meno quanti se ne conteggiavano nella Sardegna del 1500, se moltiplicati per 4 danno 240 mila abitanti, se moltiplicati per 5 ne danno 300 mila. 50 Se i fuochi sono conteggiati per 4, o da 9835 a 13100, se conteggiati per 5. 51 Anatra B., Puggioni G, Serri G., 1997 cit. 52 I valori si sono tenuti calcolando una popolazione di 60 mila fuochi. 53 L'enfiteusi era un'istituzione antica utilizzata per concedere diritti a tempo lungo, ma determinato. Nei casi da noi esaminati il tempo era quasi sempre di 99 anni, e la contropartita in 5 soldi annui. Talvolta, specie per concessioni in Castello, ci si limitava a chiedere una simbolica tazza d'acqua. 54 Federico Enriquez, conte di Melgar e figlio di Alfonso, almirante di Castiglia, aveva quattro figli, Giovanna, sposata al re d'Aragona, Giovanni II, Enrico, Aldonça, sposata con il duca Giovanni de Cardona, e Marchesa (o Rossella?), moglie di Luigi de Castelvì. 55 Atto stipulato dal notaio Ludovico Gonzales. 56 Figlia di Giacomo, 1° conte di Villasor, e di Elisabetta Boter. 57 Artale, che sposò Maria de Castelvì y Flors, ebbe anche Michela, sposata con Baldassare Comprat, e Anna moglie di Francesco Zapata, 2° barone di Las Plassas. 58 A.C. C., Carte Reali vol. 25 e 35. 58 A.A.R. vol. P 5, fg. 99 v. 59 Ilarione Bernardo Blasco de Alagon fu battezzato nel duomo di Cagliari il 24 ottobre 1601 ed ebbe per padrini il Viceré don Antonio Coloma e donna Caterina de Castelvì y Alagon, viscontessa di Sanluri (Q.L.Castello n. 4, fg.1 60 Per essere fatto cavaliere doveva avere 16/20 anni. 61 Monsignor Lasso Sedeño era partito nel mese di luglio di quell’anno e la sede era governata dal canonico Giovanni Tomaso Caldentey. 62 Donna Elena de Aragall, madre del conte di Cuglieri, era sorella di don Giacomo d’Aragall. 63 A. A. R., vol. P 6, fg.156 r. e v. 64 Don Nofre era Deyar di parte di padre e Fabra da parte di madre, ma si firmava Fabra Deyar. Gli atti ufficiali registrarono i suoi figli correttamente come Deyar. 65 Bono S., 1993,cit., pag. 181 66 La protezione delle coste sarde era affidata alla Squadra navale di Napoli, che raramente si faceva vedere nonostante i sardi pagassero regolarmente il “diritto delle galere”. 67 A. A.. R., vol. P 6, fgg. 156 - 157. 68 A.A.R. di Cagliari, vol. P 6, fg. 186 69 A. A. R. di Cagliari, vol. P 6, fg. 189 41 Note al Capitolo Quinto e Sesto: Il Viceré del Real 70 A.A. R. , vol. P 6, fg. 203 Lopez de Haro Al., 1622. Nobiliario genealogico dei Re e Titolati di Spagna. Madrid, riportato in Spreti V. 1942, Dizionario Araldico Nobiliare 72 Lo stemma Zapata si può ancora ammirare sulla porta carraia del così detto Palazzo Asquer , in origine Çapata, nella via dei Genovesi in Cagliari. 73 A.A.R. , vol. P 6, fgg. 245 v., 246 74 Nel maggio 1605 don Giovanni Pietro Soler fu inviato come Giudice della Curia nel Principato di Catalogna e nella contea di Rossiglione e Çerdaña (A.A.R. vol. H 12, fgg. 58-60v). 75 Bussa I., 1990, cit., pp. 545-546 76 L'accordamento era il contratto di arruolamento della ciurma. 77 Bono S., 1993., cit. 71 3 78 A. A. R. , vol. P 6, fgg. 213 v., 214 haviendo muerto y herido muchissimos marineros venecianos" (Barozzi Berchet cit.) 80 in Mattone A. 1993, cit., pag. 483 e nota 15 81 A.A.R., vol. P 6, fg. 242 v. 82 A.A.R., vol. P 6, fg. 262. 83 A.A.R., vol. P 6, fg. 217. 84 A.A.R., vol. P 6, fg. 271 v. 85 A.A.R., vol. P 6, fg. 286. 86 Luis Carròç y Çentelles e la moglie donna Francesca Alagon de Sastago, morirono senza figli, uno dopo l'altro il 21 e il 28 ottobre 1586 (Castello n.2, fg. 48 v.). Si trattò certamente di una disgrazia, ma non se ne trovano tracce. 87 Raimondo Guglielmo de Çentelles era figlio di Toda Carròç, sorellastra di Violante, e di Luis de Çentelles. 88 Colle Comunal o Cominal era l'attuale via Genovesi, che qualcuno chiamava anche Calle de los Palacios. (.D.Scano, F. Karalis, pag. 97) 89 Ant.Arch.Regio di Cagliari, vol. H 14, fgg. 155,160 v.) 90 18 gennaio 1609. Ant. Arch. Regio di Ca., vol. C3, fg. 1. 91 in I.Bussa,Il volto demoniaco del potere. L'amministrazione del feudo sardo di Oliva agli inizi del 1600. in Quaderni Bolotanesi, n.16, 1990, pp.522-524 92 In diritto civile e in diritto canonico. 93 Nel 1613 fu convocato per il Parlamento de Gandia e abilitato il 30 gennaio 1614 tramite il suo procuratore don Giovanni Guiò, Signore di Ossi (G.B.Ortu, Il Parlamento de Gandia, cit., pag. 282) 94 I Sarigu o Sarigo erano una famiglia residente nella Marina. Un Antonio Sarigu era beneficiato del Duomo di Cagliari. Caterina Sarigu sposò il capitano Fermo Jordà, genovese, padre del dottor Michele Jordà. 95 27 febbraio 1610. Ant. Arch. Regio di Ca., vol. C3, fgg. 4 v°, 5. 96 Mese di marzo 1610.Ant.Arch. Regio di Ca., vol. C3, fgg. 7, 7 v°. 97 12 settembre 1610. Cagliari, Q.L. Castello n. 5, fg. 192 v°. 98 14 novembre 1610. Cagliari, Q.L., Castello n. 5, fg. 193 99 3 maggio 1610. Ant. Arch. Regio di Ca., vol. C3, 6 v°. 100 7 maggio 1610. Ant. Arch. Regio di Cva., vol. C3, fg. 6 v°. 101 7 ottobre 1610. Ant. Arch. Regio di Ca., vol. C3, fg.15 v°. 102 27 febbraio 1611. Ant. Arch. Regio di Ca., vol. C3, fg. 48 103 25 giugno 1609. Ant. Arch. Regio di Ca., vol. C3, fg. 2 v°. 104 Non si sa se per sfuggire ai pirati o costretto dal cattivo tempo. 105 Relacion al Rey Don Philipe Nuestro Señor. Por el Doctor Martin Carrillo, Canonigo de la Santa Iglesia de la Seo de Çaragoça, Visitador general y Real del dicho Reyno en el año 1611. Con licencia del Ordinario. Impressa en Barcelona, en casa de Sebastian Matheuad, año 1612. 106 Il suo nome si trova nei registri pubblici sia come Dejar che come De Hijar e Deyxar. 107 Erano stati in passato Procuratori Reali Giovanni Fabra, dal 1469 e nel 1494, e suo figlio Gaspare che lo fu dal 1502. Un altro Giovanni, forse figlio di Gaspare, fu Podestà del Procuratore Reale nel 15091 e Procuratore Reale nel 1543. 108 A.A.R., vol BC 35, fg. 2. 109 Mentre don Onofrio negli atti ufficiali è chiamato indifferente Fabra, o Deyar, il figlio Giovanni è sempre chiamato Deyar (A.A.R., vol. H 12, fg. 4.) 110 Da queste nozze don Giovanni da cui ebbe tre figlie, Angela, Maria e Francesca Alessia. 111Si hanno le date di nascita di Gerolamo (1576), Cristoforo (1578), Francesco (1586), Marianna (1587) e Anna Maria (1594) e i certificati di morte di Pedro Dixar (8.11.1606) e di Simone Dixar y Fabra (6.6.1610), dei quali non è certa l'agnazione (potrebbero essere figli di Giovanni Deyar e Anna de Castelvì). I maschi morirono tutti albat: rimasero solo Marianna e Anna Maria. 112 A.A.R. , vol.H 12, fgg. 1,2 113 Anna Maria Deyar è comunemente nota come contessa Manio. 114 A.A.R. , vol. H 14, fg. 233 115 Q.L. Castello n.5, fg. 217 116 Il canonico Alonso de Castelvì era figlio di Francesco de Castelvì y Cavaller e di Brianda Aymerich y Pastor. 117 A.A.R., vol H 14, fg. 236 v. 118 A.Javierre Mur, 1962, cit.,vol. pag.84. 119 Filippo II decise, nel 1558, di istituire per il Regno di Sardegna, un ufficio di Tesoreria Generale, indipendente da quello di Aragona, affidandone la Luogotenenza a Pietro de Ruecas che divenne poi, nel 1560, Reggente a pieno titolo. Monserrato, forse figlio di questo Pietro, aveva due figlie, Francesca, moglie don don Giovanni Naharro, e Caterina, che sposò Tomaso Brondo, Signore di Serramanna eVillacidro 120 Si suppone che Clara de Castelvì fosse figlia di Giovanni de Castelvì y Cavaller, barone di Samatzay, presente il 13 giugno 1574 come padrino al battesimo della figlia di Giovanni e Clara Naharro, Maria Anna Margherita. 121 Cagliari, Q.L.Castello n. 4, fg. 24. 122 Cagliari, Q.L. Castello n. 5, 211 v. 123 Privilegio reale del 21 maggio 1605. A.A.R., vol. H 12, fgg. 58,60 v. 124 A.A.R., vol. H 13, fgg. 141, 143. 125 Cagliari Q.L.Castello n. 5, fg. 198. 126 G.G.Ortu ( a cura di) Il Parlamento del Viceré Carlo de Borgia, duca di Gandia. Acta Curiarum Regni Sardiniae, Cagliari, 1995, passim. 127 P.Tola, Dizionario Biografico degli Uomini Illustri di Sardegna, Torino, 1838 128 P.Martini, Biografia Sarda. Cagliari, 1838. 79 “ 4 129 Plaisant M.L., 1969. Martino Carrillo e le sue relazione, ecc. cit. pag. 43 "falta de justicia" 131 Andrea Capay, nato il 22 febbraio 1577 da Sebastiano e Anastasia Capay (Castello n. 1, fg. 17) apparteneva ad una ricca e rispettata famiglia cagliaritana. Suo fratello, il dottor Bonifacio Capay, Consigliere Cittadino in seconda nel 1614, sposò in prime nozze Antonia Sant Martì e, in seconde nozze, Marianna Castañer, figlia di don Giacomo Castañer, avvocato fiscale e poi Giudice della Reale Udienza. 132 Zoroddu A.M., Il notaio G.Bança. Tesi di laurea. Fac. Di Lettere e Filosofia, Univ.di Cagliari. A.A.1961-62. Atto 51. 133 Arch.Arciv.Cagliari, Cuerpos Santos, n. 3, fgg. 12 e sgg.. 134 Arch.Arciv.di Cagliari, R. Comune n. 10, fgg. 98 v., 99 v. 135 Ortu G.G. 1995, cit. pag. 15 e nota 136 A.A.R., vol. H 14, fgg. 181v., 184 r. 137 Cagliari, Q.L. Castello n. 5, fg. 205. 130 Note al Capitolo Settimo: i Magistratri Reali 138 I feudi e le ville degli stati sardi di Oliva comprendevano : La Signoria dell'Anglona, costituita dalle ville di Bulzi, Sedini, Nulvi, Perfugas, Lairru, Martis e Chiaramonti. La baronia di Osilo composta da Muros, Ossi, Tissi, Ussini, Iteri e Uri, L'Incontrada del Montacuto, che aveva la capitale in Ozieri e si componeva delle ville di Pattada, Tula, Berchidda, Osidda, Nula e Alà di Sardi, l'incontrada del Marghine, con capitale Macomer, costituita dalle ville di Birori, Borore, Bolotana, Dualchi, Lei, Mulargia, Noragogume, Silanus e Bortigali. Montes faceva baronia a sé. 139 Diego de Aragall nacque il 18 novembre 1603: a quell'epoca, dunque, non aveva ancora compiuto dieci anni. 140 F. Solsona y Climent, 1957, cit., pag. 507, nota 31 141 Francesco Esgrecho era sindaco della città di Sassari. 142 Francesco Scano y Castelvì, discendente dai visconti di Sanluri, era figlio di Anna Escano Canopolo ed usava anteporre il cognome della madre a quello del padre. 143 Francesco Manca, barone di Ussini e Tissi, era figlio di Giacomo Manca e di Isabella de Castelvì y de Flors, una dama d’origine valenciana. 144 Francesco Virde era signore di Pozzomaggiore. 145 Vehedor sta per Ispettore Generale. Talvolta nelle carte ufficiali Melchiorre Silva è detto anche Commissario Generale di Sua Maestà nel Regno di Sardegna. 146 All'ultimo censimento Sassari era stata contata per 2777 fuochi (12 mila abitanti) contro i 1967 (novemila) di Cagliari. 147 Francesco Pitzolo, sposato con Maria Santa Cruz, morì nel 1622. 148 Bonifacio Capay che al Parlamento Gandia era sindaco di Castellaragonese, al termine dei lavori ebbe il cavalierato ereditario. Morì nel 1627. 149 Francesco Jagaracho, d'Alghero, forse figlio del giureconsulto Pier Michele Jagaracho, fu nominato avvocato fiscale il 9 novembre 1608. In seconde nozze sposò nel 1608 Margherita Castañer, di Sassari. Morì a Cagliari il 2 gennaio 1618. 150 Nicola Scarchoni o Escarchoni, nativo di Iglesias, era stato avvocato fiscale e poi Giudice della Reale Udienza. Nel 1606 aveva sposato Paola Fores. I suoi figli Francesco e Angela sposeranno rispettivamente Caterina de Çervellon e Ignazio Sanjust y Brondo. 151 L'avvocato Andrea del Rosso aveva sostituito, nel 1606, il dottor Giovanni Masons nell'ufficio di avvocato patrimoniale. Al termine del Parlamento Gandia ottenne il cavalierato ereditario. 152 G.G.Ortu, 1995, cit. pag. 111. 153 A.A.R., vol. P 8, fg. 55. 154 A.A.R., vol. P 9, fg. 3. 155 A 500 metri dalla città, cioè dalla porta di San Pancrazio, si trovano tuttora la chiesa e il convento dei cappuccini.c 156 Per questo episodio vedi Giuseppe Pala, 1989, pgg.196.222. 157 Serafina Giulia Luisa de Castelvì fu battezzata in Duomo il 13 dicembre 1594. (Castello n. 3, fg. 7) 158 Don Giovanni Zapata, Governatore del Capo di Cagliari e di Gallura, morì il 20 novembre 1616. 159 Il quale, peraltro, doveva trovarsi nelle carceri cagliaritane. La sua nomina sembra dunque una provocazione. 160 Di quel biglietto esiste una traccia nell'Archivio del Duomo di Cagliar (Archivio, vol.166-167, pg. 115). La nota non è datata, il che ha provocato, in passato, una erronea interpretazione: essa è probabilmente del luglio 1616. 161 Ernesto Martinez Ferrando, 1961, cit.. 162 Don Gavino Manconi, teologo sassarese, era stato parroco di Ploaghe e aveva sostituito, nel 1616, ad Ales don Diego de Borja, frate minorita fratello del duca di Gandia. 163 Giovanni de Andrada divenne, poi, Giudice della Reale Udienza. Aveva sposato Caterina Leon da cui ebbe Francesco, sposato con Maria Caterina de Silva y Castro, Giacomo, canonico del Duomo di Cagliari, e Marianna. Giovanni de Andrada morì a Cagliari il 28 aprile 1634. 164 Giovanni Pillito, 1874,cit., pag.9. 165 J.Mateu Ibars, 1964, cit. vol.I, pag.258 note 166 Q.L. Castello n. 6, fg. 224. Donna Anna de Castelvì y Aymerich morì l8 novembre 1633 ed essendo una Aymerich venne sepolta nella Chiesa della Speranza. Note al Capitolo ottavo: La Guerra dei Trent’anni. 5 167 In seconde nozze Filippo IV sposò Marianna d’Austria che fu madre di Carlo II. Durand W., 1963, cit., pp. 769 e sgg. 169 al Metropolitan di New York 170 Museo del Prado, Madrid. 171 Diego de Aragall fu battezzato a Cagliari il 16 novembre 1603: aveva dunque all'epoca quasi 22 anni. 172 Cagliari, 18 aprile 1623. (Castello n. 5, fg. 180 v.) 173 Agostino Bonfant era figlio di Michele Angelo Bonfant, che fu per lungo tempo segretario della Procuratoria Reale. Era nato nel 1597 e fu fatto nobile don nel 1638. Aveva sposato Giovanna Tola.Morì nel 1666. 174 J.Arce, 1982, cit., pp.304-305 e 351-353. 175 Il domer di cattedrale, don Francesco Tolo, nel registrare l’evento specificò che gli sposi erano in 2° grado di consanguineità da una parte e in 3° dall’altra, il che dovrebbe significare che il nonno dell’uno era bisnonno dell’altra. Per quanto Francesco Tolo fosse sempre molto scrupoloso nell’indicare le parentele, qui sembra che abbia preso un abbaglio, giacché i due sposi avevano in comune il nonno don Giacomo de Castelvì. A meno che Zenobia non fosse in realtà figlia di Gerolamo Zatrillas, figlio di Giovanni Battista, e in tal caso don Giacomo diventerebbe bisnonno di Zenobia. 176 Una recente edizione è stata pubblicata dalla casa Editrice Ilisso con prefazione di Francesco Manconi. 168