Il dominatore delle tenebre

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Il dominatore delle tenebre
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I Classici Universale Economica Feltrinelli
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Sergio “Alan” D. Altieri, classe 1952, laurea in Ingegneria meccanica al
Politecnico di Milano, è autore, traduttore, sceneggiatore e editor. Esordisce nel 1981 con Città Oscura (Dall’Oglio), vasto thriller d’azione, a cui
farà seguito Città di Ombre (Dall’Oglio 1992). Trasferitosi negli Stati Uniti, dal 1983 al 1987 collabora con il produttore Dino De Laurentiis quale story editor e production executive. Dal 1987 al 1997 è sceneggiatore
professionista a Los Angeles. Tra i suoi “credit”, il thriller Silent Trigger
(1995), diretto da Russell Mulchay, e Uno Bianca (1996), miniserie tv diretta da Michele Soavi. Tra il 2005 e il 2007 pubblica la Trilogia di Magdeburg (Corbaccio), consistente affresco storico ambientato nella guerra
dei Trent’anni. Dal 2006 al 2011, è direttore editoriale di Mondadori Category, tra cui le testate il Giallo Mondadori, Segretissimo, Urania. Ha
tradotto, tra gli altri, Jack Kerouac, Andy McNab, Iris Chang, Brian Herbert & Kevin Anderson, Donovan Webster, Peter Blauner. Per Arnoldo
Mondadori Editore è traduttore della saga fantasy Le cronache del ghiaccio e del fuoco di George R.R. Martin. Per i Meridiani Mondadori ha tradotto i romanzi di Dashiell Hammett e i racconti di Raymond Chandler.
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H.P. LOVECRAFT
Il dominatore delle tenebre
Il meglio dei racconti
Traduzione e cura di Sergio Altieri
Feltrinelli
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Titolo delle opere originali
DAGON; THE COLOUR OUT OF SPACE; IN THE VAULT; HERBERT WEST,
REANIMATOR; THE MUSIC OF ERICH ZANN; COOL AIR; THE RATS IN
THE WALLS; PICKMAN’S MODEL; THE HAUNTER OF THE DARK;
NYARLATHOTEP; HISTORY OF NECRONOMICON; THE DUNWICH HORROR; THE THING ON THE DOORSTEP; THE SHADOW OVER INNSMOUTH;
THE CALL OF CTHULHU
Traduzione dall’inglese di
SERGIO ALTIERI
© Giangiacomo Feltrinelli Editore Milano
Prima edizione nell’“Universale Economica” – I CLASSICI
maggio 2012
Stampa Nuovo Istituto Italiano d’Arti Grafiche - BG
ISBN 9788807822520
ISBN PDF 9788858806012
www.feltrinellieditore.it
Libri in uscita, interviste, reading,
commenti e percorsi di lettura.
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razzismobruttastoria.net
Il dominatore delle tenebre
Il meglio dei racconti
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Un genio per l’abisso
di Sergio Altieri
La cosa più misericordiosa del mondo, ritengo, è l’incapacità della mente umana di correlare tutto quello che essa contiene. Viviamo su
una placida isola d’ignoranza nel mezzo di neri oceani d’infinito, e non è nostro destino che
noi s’intraprenda lunghi viaggi. Le varie scienze, ognuna delle quali compie sforzi in una sua
direzione indipendente, ci hanno quindi danneggiato in scarsa misura.
Ma giorno verrà in cui la composizione di un
unico quadro di conoscenze non connesse l’una all’altra spalancherà prospettive della realtà,
e della nostra terrorizzante collocazione in essa, talmente spaventose da farci precipitare nella follia a causa di quella rivelazione, oppure
da spingerci a rifuggire l’illuminazione di quella conoscenza nella pace e nella sicurezza di
una nuova era oscura.
Il richiamo di Cthulhu
Howard Phillips Lovecraft – HPL, nell’acronimo ormai universale, e universalmente diffuso, composto dalle iniziali del
suo nome – è più di un maestro, più di un’icona, più di una
leggenda.
Ammirazione e soggezione, rispetto e umiltà sono solamente alcuni degli stati d’animo che si attraversano nel ritrovarsi al cospetto in primo luogo con la statura intellettuale ed
etica di questo autore unico nell’intera storia della letteratura, in secondo luogo – ma secondo solo per dare la precedenza all’uomo – con la sua opera, alla quale, nella sua eccezionalità, nessun superlativo potrà mai rendere giustizia.
Se tanto vale per il lettore, a maggior ragione deve valere
per il curatore/traduttore, inevitabilmente a confronto da un lato con gli scritti dell’autore stesso, dall’altro con gli scritti, una
bibliografia in costante aumento, che definiscono l’uomo e ne
studiano l’opera.
HPL non è soltanto il Maestro che ha trasportato l’inventiva del soprannaturale, l’angoscia del grottesco e la pulsione del
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gotico proprie di Edgar Allan Poe – il grande che lo ha preceduto nella narrativa del “bizzarro” – dalle vette inquiete dell’era
tardoromantica ai baratri claustrofobici dell’epoca industriale.
HPL è anche l’iconoclasta che ha concepito, strutturato,
sviluppato l’intera cultura di una nuova forma di demonologia – i Miti di Cthulhu –, una demonologia letteraria come concezione, filosofica come realizzazione.
HPL è poi il precursore che ha reinventato l’intera iconografia e l’intera etologia delle creature della notte, dal vampiro al lupo mannaro, dallo spettro al divoratore di cadaveri,
dallo zombi all’incubus, dal demone allo stregone.
HPL è infine il negromante che ha ideato forse il più eccelso inganno letterario e culturale di tutti i tempi. Quello del
Necronomicon, tomo proibito i cui sortilegi possono aprire
portali peggio che infernali, pietra angolare dell’intera mitologia lovecraftiana degli dei dell’abisso. Ricercato per interi
anni dai massimi cultori della paleontologia letteraria, il Necronomicon si rivela più leggendario del Graal, più introvabile della Fenice, più elusivo della pietra filosofale. Il motivo? Il
Necronomicon non esiste. Ma HPL lo cita e ne parla in modo
talmente perfetto, talmente convincente, da creare un mito nel
mito. Che sarà costretto lui stesso a sfatare.
A tutti gli effetti, non c’è un solo narratore di horror, fantascienza, weird, soprannaturale, grottesco – sia contemporaneo a HPL o successivo a HPL – che a HPL non si sia ispirato, che da HPL non abbia attinto, che da HPL non abbia addirittura copiato. Fuoriclasse anglosassoni di oggi quali
Stephen King, Joyce Carol Oates, Robert McCammon, Clive
Barker, George R.R. Martin, per citare solamente il vertice,
per loro stessa ammissione sono tutti in debito con lui.
Temerariamente, si potrebbe arrivare ad affermare che la
letteratura del fantastico in senso lato può suddividersi in prima e dopo Howard Phillips Lovecraft.
La citazione che precede questo intervento – incipit del
fondamentale racconto Il richiamo di Cthulhu (The Call of
Cthulhu) – è da molti considerata una sintesi della summa esistenziale e intellettuale di HPL uomo e autore. L’umano come
un grumo sostanzialmente inconsapevole, inevitabilmente
dannato e condannato, sotto eterno assedio da parte di immani, e inumane, forze di tenebra. Questo assedio senza fine
e senza speranza, sul quale incombe l’ombra quasi nietzschiana dello sguardo nell’abisso e dall’abisso, rimane e rimarrà la tematica fulcrale dell’intera opera di HPL.
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Tutt’altro che esoterismo sensazionalista. Nella realtà, la
vita personale dell’autore – blando eufemismo definirla travagliata – si rivela una lotta improba proprio contro l’assedio
della tenebra.
Figlio unico di un padre gravemente schizofrenico e di una
madre cronicamente depressa, cresciuto da due zie volenterose ma troppo indigenti e da due nonni colti ma troppo anziani, la mente tormentata da nevrosi e incubi, il corpo flagellato da una salute costantemente in bilico, attraverso i suoi
primissimi lavori, poesie e racconti, il superiore genio intrinseco di HPL riesce comunque a emergere fino dalla più tenera età.
Iniziato dai nonni materni alle letture dell’epica e dell’immaginario, e all’interesse verso l’astronomia, HPL intraprende così un viaggio nell’incredibile, nel fantastico ma soprattutto nell’allucinato che continuerà e si svilupperà lungo l’intero arco della sua esistenza.
Di prodigiosa cultura autodidatta – gli è addirittura impossibile sia completare gli studi liceali che essere accettato
nelle forze armate, la prima guerra mondiale infuria, a causa
del suo stato di salute –, appena adolescente HPL già si afferma come una precoce, sorprendente autorità letteraria, editoriale, epistolare, giornalistica, saggistica, divulgativa, scientifica.
Se Edgar Allan Poe rimane il suo profeta primario, non
meno importanti sono i lavori di altri affermati autori dell’epoca, siamo nel primo ventennio del XX secolo, quali Ambrose
Bierce, quintessenziale “scrittore maledetto”, Edward John
Plunkett, lord di Dunsany, celebre nel fantasy, e John Uri Lloyd,
autore di Etidorpha, allegoria scientifica considerata il primo
testo di fantascienza.
È dal suo innato, eccezionale potere dell’immaginario, dalle sue inestinguibili letture e, non ultimo, dall’inestricabile nodo gordiano dei suoi drammi personali che prende forma il
nucleo quasi leopardiano – la Natura come enigmatica, inconoscibile forza mostruosa – della mistica narrativa di HPL.
“Il sentimento più forte e più antico dell’animo umano è
la paura,” scriverà l’autore nel suo saggio Supernatural Horror
in Literature, “e la paura più grande è quella dell’ignoto.” Una
verità che HPL non cesserà mai di applicare.
Facendo riferimento a un terreno analitico già ampiamente
esplorato, sono tre i vettori essenziali della sua opera:
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Storie macabre (Macabre Stories, 1905-1920);
Ciclo del sogno (Dream Cycle, 1919-1927);
Miti di Cthulhu (Cthulhu Mythos, 1926-1935).
Definizioni che identificano denominatori comuni tematici: nel “macabro” HPL affronta orrori e incubi di varia natura
anche se non necessariamente mitici, nel “sogno” il lato allucinatorio, precognitivo e profetico dell’onirico diventa l’asse
narrativo portante, a dominare Cthulhu è l’intera mitologia dell’abisso da lui creata. La definizione Cthulhu Mythos è postuma: a coniarla dopo la scomparsa di HPL è l’amico e autore
August Derleth. Riferendosi a Yog-Sothoth, amorfa deità primaria dell’abisso, non senza autoironia HPL chiamava questo
suo cruciale corpus narrativo Yog-Sothothery.
La suddivisione precedente è inevitabilmente non rigorosa sia in termini di tempi di stesura dei testi sia di contaminazioni tematiche biunivoche. Il celeberrimo Dagon (Dagon)
– incontro con un’ancestrale divinità del profondo – è del 1917,
ma già implica un ben più vasto Olimpo dell’abisso. Aria fredda (Cool Air), magistrale horror del 1926, suggerisce comunque culti oscuri e patti blasfemi. L’ombra su Innsmouth (The
Shadow over Innsmouth), testo del 1931, implica dialoghi arcani con divinità innominabili.
È quindi fondamentale guardare all’intera opera di HPL
come a un unico “plasma dell’immaginario oscuro”, nel quale l’autore, instancabilmente, imprevedibilmente, agisce e narra, viaggia e compenetra, inventa e sbalordisce.
In accordo con S.T. Joshi, curatore storico di HPL, secondo il quale l’opera dell’autore è “un inclassificabile amalgama
di fantasy e fantascienza” risulta pertanto pressoché impossibile anche solo cercare di collocare l’opera stessa di HPL nella gabbia delle etichette. L’agghiacciante Il colore dallo spazio
(The Color out of Space) è fantascienza o weird? Il sinistro Herbert West, rianimatore (Herbert West, Reanimator) è horror o
grottesco? L’inquietante I ratti nei muri (The Rats in the Walls)
è soprannaturale o suspense?
Il “plasma dell’immaginario oscuro” di HPL si rivela anche osmotico con la sua vita personale. L’autore non fa mistero riguardo a rievocare e rielaborare i sogni nei suoi scritti. Inoltre, i nomi di molti dei suoi personaggi sono combinazioni e contaminazioni dei nomi di amici e colleghi autori –
un classico di Robert Blake protagonista del grandioso Il dominatore delle tenebre (The Haunter of the Dark), intreccio dei
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nomi dell’autore Robert Bloch e di William Blake, pittore e
poeta del primo Ottocento, da HPL profondamente ammirato. Addirittura gli indirizzi stessi di HPL diventano indirizzi
di suoi personaggi.
Se la forma definisce lo scopo, la scelta definisce il nucleo.
E se quel nucleo è un “maligno labirinto metafisico volto alla
distruzione cosmica”, le tematiche letterarie di HPL non possono che essere metafisicamente, ma soprattutto fisicamente, distruttive:
– la “conoscenza proibita” è simultaneamente stimolo e
sfida, disperazione e maledizione. Certe porte, non manca mai
di sottolineare l’autore, non dovrebbero essere neppure avvicinate, e a nessun costo aperte, pena la follia o la morte, precisamente ciò in cui incorre lo sventurato protagonista de Il
dominatore delle tenebre;
– il “non umano domina l’umano”, una condanna che proviene da “luoghi nei quali le cose non sono come qui”. HPL
considerava la relatività einsteiniana come un ulteriore “viatico per il caos” in grado di trasformare “l’universo in una burla”. Non a caso, i neri abissi multidimensionali di HPL, i suoi
ingannevoli labirinti con “angoli tutti sbagliati” – le geometrie
non euclidee che distorcono l’isola fantasma de Il richiamo di
Cthulhu – sono trappole mostruose;
– la “scienza” in generale è di ben scarso aiuto – per non dire di vero e proprio detrimento – nella guerra infinita contro
l’abisso. Pomposa e presuntuosa personificazione di una razionalità che comunque fallisce, lo scienziato è quindi sconfitto in partenza nel suo sforzo, non necessariamente convinto, di
spiegare l’inspiegabile. In tal senso, il devastante Il colore dallo
spazio si rivela il più crudo e crudele dei richiami all’ordine;
– la “colpa”, anche quella più ancestrale e (apparentemente) più dimenticata, è un retaggio senza uscita. Impensabile ignorarla, impossibile sfuggirvi. Nessuna ammenda è accettata, nessuna redenzione è consentita, come conferma l’emblematico, inesorabile destino che incorona I ratti nei muri;
– la “sessualità” è solo un altro inganno diabolico. Conclusione umana forse inevitabile per un uomo estremamente
sensibile, ma al tempo stesso estremamente privo di qualsiasi punto di riferimento paterno e tenuto sotto scacco da donne sempre invadenti e più vecchie di lui. “Vecchia” e “inva13
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dente” sono comunque termini quanto mai gradevoli per definire la sposa dagl’inferi al centro de L’entità sulla soglia (The
Thing on the Doorstep);
– delle “minoranze”, siano esse etniche o culturali, non c’è
affatto da fidarsi. Anzi. Troppo facile bollare HPL di “razzismo”
senza inquadrare questo suo risvolto ideologico nel giusto contesto storico e culturale. HPL era pur sempre un borghese di alta cultura sprofondato suo malgrado in una quotidianità di rozzo, decadente sottoproletariato. La sua ostilità emerge con chiarezza sia dal fatalistico Il richiamo di Cthulhu sia dal magistrale L’ombra su Innsmouth (The Shadow over Innsmouth);
– solo un cieco stolto rifiuterebbe di sottoscrivere il “pessimismo cosmico” nel quale l’uomo è immerso. Pur non avendo HPL partecipato alla Grande guerra, gli echi di quell’insano mattatoio pervadono molti dei suoi scritti – dal breve riferimento ne Il modello di Pickman (Pickman’s Model), alla tragedia ineluttabile de I ratti nei muri al contesto orrido in Herbert West, rianimatore. Dai disastri della guerra alla rovina della società il passo è comunque breve. HPL era ben consapevole dell’analisi impietosa compiuta da Oswald Spengler nel
suo monumentale Il tramonto dell’Occidente. Un’analisi tetramente reale quanto l’abisso de L’ombra su Innsmouth.
Tematiche del profondo umano, tutte quante. Tematiche
che in questo tempo continuano ad assediare le società umane per certi versi addirittura più di quanto non le assediassero nel tempo di HPL.
E c’è forse un tragico rimpianto nell’inchinarsi di fronte all’opera sempre eccezionale e fin troppo spesso profetica di questo puro genio del pensiero e dell’immaginario, tanto sottovalutato ed emarginato in vita, quanto stimato e apprezzato dopo la morte. Infatti, trascorsi più di ottant’anni dalla sua scomparsa, il puro genio di Howard Phillips Lovecraft continua a
dominare e a stupire, ad affascinare e a sedurre. Vale quindi la
pena di citare la legge forse fondamentale degli eterni dei dell’abisso:
“Non è morto ciò che in eterno può attendere.
E con il volgere di strani eoni, anche la morte può morire”.
Alla fine, per Howard Phillips Lovecraft, tutto questo acquisisce un senso e conquista un nome.
Immortalità.
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Cenni biografici
1890
20 agosto, Howard Phillips Lovecraft (HPL) nasce a Providence, Rhode Island, genitori Winfield Scott Lovecraft e Sarah Susan Phillips.
1891
I genitori si trasferiscono ad Auburndale, Massachusetts.
1893
Il padre manifesta sintomi di una psicosi acuta e viene ricoverato al
Butler Hospital di Providence, Rhode Island.
1894
HPL è cresciuto dalla madre e da due zie materne, Lillian Delora Phillips e Annie Emeline Phillips.
1895
Whipple Van Buren Phillips, nonno materno, incoraggia HPL alla
lettura. Dalle fiabe dei fratelli Grimm, HPL prenderà in seguito lo
spunto per creare il Necronomicon.
1896
Morte di Rhobinia Alzada Phillips, la nonna materna che aveva introdotto HPL all’astronomia, lutto traumatico all’origine di incubi
che perseguiteranno HPL per anni.
1897
HPL scrive la sua prima poesia, ispirata all’Odissea, e i suoi primi
racconti.
1898
Il padre di HPL muore al Butler Hospital.
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1899
HPL si accosta agli scritti di Edgar Allan Poe, Jules Verne e H.G. Wells,
che accendono il suo interesse per l’insolito.
1900
Soffre di esaurimenti nervosi, forse provocati anche dall’atteggiamento iperprotettivo della madre.
1900-1904
Continua comunque a scrivere poesie e racconti.
1904
Morte del nonno materno, difficoltà economiche per l’intera famiglia, trasloco in un’abitazione più modesta. HPL inizia gli studi liceali, che non completerà per i continui problemi di salute.
1905
Cade da un’impalcatura, riportando un serio trauma cranico, verosimilmente causa delle emicranie che lo affliggeranno per il resto della vita.
1906
HPL compare per la prima volta sulla stampa, il 3 giugno, sul “Providence Sunday Journal”, con una lettera nella quale mette in ridicolo l’astrologia.
1906
Altra lettera alla rivista “Scientific American”, pubblicata il 25 agosto, dove HPL dà credito alle prove circa l’esistenza di un pianeta oltre Nettuno (Plutone, scoperto otticamente solo nel 1930).
1906-1908
HPL prosegue le sue collaborazioni giornalistiche.
1908-1909
Abbandona definitivamente gli studi a causa dei frequenti esaurimenti nervosi.
1911
Disgrazia economica della famiglia di HPL a causa di investimenti
sbagliati da parte dello zio materno Edwin E. Phillips.
1912-1915
HPL pubblica la prima poesia (la lirica Providence in 2000 A.D. sul
“Providence Evening Bulletin”). I lavori di HPL sono notati da Edward
F. Daas, capo della United Amateur Press Association (UAPA), un’associazione di scrittori dilettanti.
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1915
HPL inizia a revisionare testi di altri autori, unico suo lavoro continuativo fino alla morte. Offre i suoi servigi all’ecclesiastico David Van
Bush. Pubblica il primo dei tredici numeri de The Conservative, una
sua raccolta di saggi e poesie.
1916
Inizia la sua rete di corrispondenze con autori ed editori dell’epoca.
Tra questi, Forrest J. Ackerman, Robert Bloch (Psycho) e Robert E.
Howard (Conan il barbaro).
1917
Cerca di arruolarsi per la Prima guerra mondiale. A causa delle sue
precarie condizioni fisiche, e forse anche per gli insistenti interventi della madre, viene riformato.
1918
Incitato da W. Paul Cook, curatore di varie riviste letterarie per autori dilettanti, HPL scrive i racconti brevi La tomba e Dagon.
1919
A Boston, incontra lord Dunsany, autore irlandese dalla cui tematica “onirica” trarrà grande ispirazione. Dopo un lungo periodo di isteria e depressione, la madre di HPL è ricoverata al Butler Hospital, lo
stesso ospedale dove il marito era morto anni prima.
1921
12 marzo, HPL stringe amicizia con Sonia H. Greene, una vedova di
New York di sette anni più anziana di lui.
24 marzo, morte della madre di HPL, a seguito di complicazioni insorte dopo una operazione alla cistifellea. HPL inizia con Sonia un
intenso rapporto epistolare.
1922
HPL scrive e pubblica per la rivista “Home Brew” alcuni racconti tra
i quali Dagon, Herbert West e The Lurking Fear. È nominato presidente dell’UAPA. Il suo lavoro suscita l’interesse di Edwin E. Baird, direttore dell’importante rivista “Weird Tales”.
1923
Ottobre, HPL pubblica Dagon su “Weird Tales”.
1924
Febbraio, il celebre mago Harry Houdini commissiona a HPL un racconto che poi apparirà con il titolo Imprisoned with the Pharaohs.
Marzo, HPL sposa Sonia Greene e si trasferisce con lei a New York.
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Rifiuta il posto di direttore di “Weird Tales”. Lui e la moglie affrontano ristrettezze economiche. Sonia si trasferisce per lavoro a Cleveland,
Ohio, HPL vive da solo a Red Hook, Brooklyn, New York. Da qui lo
spunto per il suo racconto The Horror at Red Hook.
1925
HPL inizia a corrispondere con l’autore Donald Wandrei.
1926
Aprile, HPL torna a Providence, Rhode Island, all’indirizzo 10 Barnes St., che poi darà a uno dei personaggi di The Case of Charles Dexter Ward. Comincia il suo periodo autoriale ed editoriale più prolifico. Avvia contatti con l’autore August Derleth. Inizia la stesura de The
Call of Cthulhu e del saggio Supernatural Horror in Literature.
1927
Scrive i due importanti romanzi Kadath e Charles Dexter Ward (pubblicati postumi). “Waird Tales”, forse per rivalsa, rifiuta The Color out
of Space. HPL pubblica The Color out of Space su “Amazing Stories”,
rivista “rivale” di “Weird Tales”.
1928
Si accorda con Sonia Greene per un divorzio consensuale.
1929
Marzo, il divorzio è accettato dalla corte di New York.
1930
HPL completa l’importante racconto The Whisperer in Darkness. Continua la sua corrispondenza epistolare con gli autori Robert E.
Howard, Henry S. Whitehead, J. Vernon Shea e Seabury Quinn.
1931
Completa gli importanti romanzi brevi At the Mountains of Madness
e The Shadow over Innsmouth. Rivede opere di altri autori, lavora
anche come ghostwriter in opere quali The Mound e Winged Death.
1932
Morte della zia materna Lillian Phillips.
1933
HPL è costretto a trasferirsi in un alloggio più piccolo a causa di ulteriori ristrettezze economiche.
Morte dell’ultima zia materna, Annie Phillips.
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1934
HPL rimane due mesi in Florida dal cugino Robert Hayward Barlow,
futuro detentore e curatore delle sue opere.
1935
Sebbene sfiduciato dopo il rifiuto da parte di “Weird Tales” di The
Shadows out of Time, completa The Haunter of the Dark, la sua ultima opera.
1936
Su suggerimento di Donald Wandrei, la rivista “Analog” pubblica At
the Mountains of Madness e The Shadow out of Time. HPL però, ormai privo di fiducia in se stesso, si dedica esclusivamente a revisioni di opere altrui.
1937
10 marzo, HPL viene ricoverato al Jane Brown Memorial Hospital
di Providence, dove gli viene diagnosticato un tumore all’intestino in
fase molto avanzata. Riceve la visita dell’amico Harry Brobst. È l’ultimo ricordo di lui in vita.
1937
15 marzo, alle sei del mattino, Howard Phillips Lovecraft si spegne
al Jane Brown Memorial Hospital. Il suo corpo viene sepolto assieme a quello dei genitori nel monumento funebre della famiglia Phillips, nel cimitero di Swan Point a Providence, Rhode Island.
1977
Dirk Mosig raccoglie tra devoti lettori di HPL i fondi necessari per
una lapide commemorativa.
1997
13 ottobre, ignoti scavano nel cimitero con l’intento di riesumare il
corpo dell’autore, il quale però non è sepolto sotto la nuova lapide
ma nella tomba di famiglia.
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Bibliografia
Bibliografia americana e inglese
Questa bibliografia in ordine alfabetico comprende titoli tuttora in stampa e alcuni titoli fuori stampa.
Arkham House rimane l’editore primario delle opere di HPL, editate e corrette da S.T. Joshi, curatore storico dell’autore, sulla base dei
manoscritti originali con firma autografa dell’autore stesso.
In questa bibliografia sono inclusi anche editori e titoli di opere
saggistiche di altri autori relative alla figura e all’opera di HPL.
Arcane Wisdom
The Crawling Chaos and Others: The Annotated Revisions and Collaborations of H.P. Lovecraft, Volume 1.
Arkham House Publishers, Inc.
The Dunwich Horror and Others.
At the Mountains of Madness and Other Novels.
Dagon and Other Macabre Tales.
The Horror in the Museum and Other Revisions.
Miscellaneous Writings.
Selected Letters I (1911-1924).
Selected Letters II (1925-1929).
Selected Letters III (1929-1931).
Selected Letters IV (1932-1934).
Selected Letters V (1934-1937).
Ballantine/Del Rey
Edizioni tascabili non editate e corrette da S.T. Joshi.
The Best of H.P. Lovecraft: Bloodcurdling Tales of Horror and the Macabre.
The Dream Cycle of H.P. Lovecraft: Dreams of Terror and Death.
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The Transition of H.P. Lovecraft: The Road to Madness.
At the Mountains of Madness and Other Tales of Terror.
The Case of Charles Dexter Ward.
The Doom That Came to Sarnath and Other Stories.
The Dream-Quest of Unknown Kadath.
The Lurking Fear and Other Stories.
Shadows of Death.
The Tomb and Other Tales.
Waking Up Screaming.
Barnes & Noble
At the Mountains of Madness and Other Weird Tales.
The Call of Cthulhu and Other Dark Tales.
H.P. Lovecraft: The Complete Fiction.
H.P. Lovecraft: The Fiction.
The Other Gods and More Unearthly Tales.
Carroll & Graf
The Horror in the Museum and Other Revisions.
The Loved Dead and Other Revisions.
Dell Publishing
The Annotated H.P. Lovecraft.
More Annotated H.P. Lovecraft.
Dover Publications
Supernatural Horror in Literature.
Ecco Press
Tales of H.P. Lovecraft.
Fall River
H.P. Lovecraft Goes to the Movies.
Girasol Collectables
The Weird Writings of H.P. Lovecraft.
Gollancz
Eldritch Tales: A Miscellany of the Macabre.
Necronomicon: The Best Weird Tales of H.P. Lovecraft.
Hippocampus Press
The Annotated Supernatural Horror in Literature.
Collected Essays, Volume 1: Amateur Journalism.
Collected Essays, Volume 2: Literary Criticism.
Collected Essays, Volume 3: Science.
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Collected Essays, Volume 4: Travel.
Collected Essays, Volume 5: Philosophy; Autobiography & Miscellany.
Essential Solitude: The Letters of H.P. Lovecraft and August Derleth.
Eyes of the God: The Weird Fiction and Poetry of R.H. Barlow.
From the Pest Zone: The New York Stories.
H.P. Lovecraft: Letters to Alfred Galpin.
H.P. Lovecraft: Letters to James F. Morton.
H.P. Lovecraft: Letters to Rheinhart Kleiner.
A Means to Freedom: The Letters of H.P. Lovecraft and Robert E.
Howard.
The Shadow out of Time: The Corrected Text.
Publishing
The Lovecraft Library, Volume 1: Horror Out of Arkham.
IDW
The Library of America
H.P. Lovecraft: Tales.
Modern Library
At the Mountains of Madness: The Definitive Edition.
Necronomicon Press
The Shadow over Innsmouth.
Night Shade Books
The Ancient Track: The Complete Poetical Works of H.P. Lovecraft.
Lovecraft Letters Volume 2: Letters from New York.
Mysteries of Time and Spirit: The Letters of H.P. Lovecraft and Donald
Wandrei.
Penguin Books
The Call of Cthulhu and Other Weird Stories.
The Dreams in the Witch House and Other Weird Stories.
The Thing on the Doorstep and Other Weird Stories.
Sporting Gentlemen Publishers
Against Religion: The Atheist Writings of H.P. Lovecraft.
University of Tampa Press
The Case of Charles Dexter Ward.
O Fortunate Floridian: H.P. Lovecraft’s Letters to R.H. Barlow.
Wildside Press
Fritz Leiber and H.P. Lovecraft: Writers of the Dark.
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