Il reporter del mare - Rino Sgorbani Web Site
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18 Il reportage LIBERTÀ lunedì Lunedì 18 maggio 2009 I colori di questi fondali sono straordinari Il reporter del mare I favolosi viaggi di Rino Sgorbani Rino Sgorbani con gli altri sub piacentini Montuschi e Coppola e i due guardiani della Riserva di Scandola; accanto Montuschi ripreso da Sgorbani in mezzo a una “nuvola”di saraghi; sotto una cernia Corsica, emozione unica I Tropici quasi “a casa” “ di RINO SGORBANI erra di sogno, isola di collera vestita di una purezza e di un’innocenza tali da catturare le più autentiche emozioni e da tenerle per sempre prigioniere, la Corsica vive con difficoltà le sue chiusure, ma resiste. E questo è quel che conta. Almeno per i Corsi. Ciò che contraddistingue quest’isola e il suo popolo è proprio la capacità di resistenza. Sempre conquistati e mai integrati, i Corsi e la loro terra sfidano il tempo storico presentandosi a questo inizio di millennio come un miracolo di sopravvivenza. Da Bastia andando verso l’interno ci si trova in poco tempo in mezzo ai monti, uno spettacolo affascinante per gli amanti della natura, valli, foreste, picchi alpini dove vivono capre selvatiche, cinghiali e cavalli allo stato brado, e dove regna il Falco Pescatore con uno dei pochi esemplari sopravvissuti nel Mediterraneo. Questo è il Parco Naturale Regionale di Corsica, un vero santuario della natura, esteso per ben 300.000 ettari. Per gli amanti del trekking ci sono i 180 chilometri del mitico GR-20, la Grand Randonnèe, il sentiero che mantenendosi ad altezze sovente superiori ai 2000 metri, offre ai volenterosi camminatori visioni di incomparabile bellezza paesaggistica e naturalistica, sopra ogni altra, quella dei " Due Mari " il Tirreno a est e il Mediterraneo a ovest, che sovente compaiono in contemporanea dalle vette più elevate come il Monte Cinto alto 2706 metri. In Corsica c’è di tutto, dalle alte vette con torrenti e acqua cristallina, al mare selvaggio e primordiale, alle calette con sabbia purissima e dorata, le rocce aspre e apocalittiche a quelle arrotondate dalla lenta erosione delle onde e dal maestrale. Nella parte nord-ovest c’è il Golfo di Porto e in fondo al golfo il paese, Porto, con la sua inconfondibile torre genovese, domina tutta la baia, in fondo a sinistra c’è Capo Rosso, così chiamato per i colori che prende al tramonto. Le rocce si innalzano verticali dal mare limpido nella piscina naturale di Capo Rosso, T Privilegio unico ◗◗ Noi abbiamo avuto un privilegio: il permesso per immergerci nel cuore della Riserva di Scandola. Ci hanno accompagnato Franck Finelli e Norbert Verneau, due guardiani della riserva Le “bellissime” ◗◗ Niente da invidiare ai mari tropicali.Tra le immersioni più belle ci sono la Secca di Capo Rosso, che si trova a 200 metri dalla piscina naturale di Capo Rosso Siamo di casa ◗◗ In questa parte di Corsica io e il mio amico Enrico Montuschi siamo di casa. Sono quasi 30 anni che ci immergiamo in questi fondali ■ Rino Sgorbani, nativo di Castelnuovo Fogliani di Alseno, ma da anni residente a Fiorenzuola, inizia ad andare sott’acqua negli anni settanta. Nel 1977 frequenta il corso sommozzatori Fips, la subacquea diventa la sua passione, nel 1981 frequenta il corso istruttori Fips a Nervi. Nel 1982 dove è possibile accedere solo dal mare. Anche nella baia di Girolata si accede solo dal mare. Abitata da pescatori e con qualche delizioso ristorantino, vi trovano spesso rifugio le barche di passaggio quando il mare minaccia tempesta. Ma la Corsica non è solo questo, per i subacquei ci sono le meraviglie di un mondo sottomarino ancora incontaminato. In diversi posti tra il Golfo di Porto e il Golfo di Girolata si possono fare immersioni fra le più belle del Mediterraneo, e agli appassionati di pesca subacquea certamente non mancano le occasioni per fare catture eccezionali, sia in qualità che in quantità. Severe normative regolano le attività di immersioni sportive Sott’acqua fin dagli anni ’70 diventa Istruttore CMAS. Per dieci anni svolge l’attività di istruttore nella Scuola d’Immersione Piacenza; agli inizi degli anni novanta diventa istruttore PADI, arrivando al conseguimento di ben 11 Spe- e pesca subacquea in apnea lungo le coste corse. Al di fuori naturalmente delle riserve, è assolutamente vietato portare sullo stesso battello sia l’apparecchio autorespiratore che il fucile subacqueo. Molto pesanti sono le sanzioni: vanno da pene pecuniarie (che possono arrivare a 3000 euro), all’arresto sino a 6 mesi, oltre naturalmente alla confisca di tutto il materiale, battello compreso. I colori di questi fondali sono straordinari. Dal rosso intenso di ventagli di Paramuricea, al giallo morbido dei Parazoanthus, è facile ammirare anche a profondità non impegnative lo stupendo Corallo Rosso, e naturalmente grandi quantità di pesce, branchi di saraghi, corvine, den- cialità. Alla fine degli anni settanta insieme alla pesca subacquea inizia anche con la fotografia subacquea. Verso la fine degli anni ottanta abbandona la pesca subacquea per dedicarsi completamente alla tici, ricciole, poi orate, spigole e cernie, anche di grosse dimensioni. In questa parte di Corsica io e il mio amico Enrico Montuschi siamo di casa. Sono quasi 30 anni che costantemente ci immergiamo in questi fondali, e devo dire che ci affascinano sempre di più. Inoltre in questi ultimi anni ci immergiamo con il rebreather (un sistema di respirazione subacquea che ha origini militari), per cui con la grande potenzialità di queste apparecchiature abbiamo riscoperto e rivalutato i siti d’immersione da noi conosciuti e scoperti negli anni passati. E’ difficile descrivere a parole le emozioni che si provano tuffandosi nel blu di questi fondali, fotografia subacquea e poi alla videografia. Ha documentato i mari di Corsica, Mar rosso, Maldive, Malesia, Filippine , Indonesia, Thailandia, Papua nuova Guinea, Australia, Tasmania, Coco Island, Malpelo, Sud Africa, Bassa California, Carabi, Polinesia e nei Cenotes dello Yucatan in Messico. che, credetemi, non hanno niente da invidiare ai mari tropicali. Tra le immersioni più belle ci sono la Secca di Capo Rosso, che si trova a 200 metri dalla piscina naturale di Capo Rosso. Puntando la prua verso Gargalo, ci si ancora su un piccolo cappello a 3 metri dalla superficie. Appena scesi sott’acqua si pinneggia nel blu in direzione nord e quasi subito si intravvede l’ombra di una seconda secca con il cappello a 18 metri e quasi attaccata una terza secca una decina di metri più profonda. Questi enormi pinnacoli si innalzano da un fondale di 55 metri. In questa immersione si possono ammirare pareti di gorgonie rosse e parazoanthus, alcuni grossi esemplari di cerianthus e di pinna nobilis, poi grandi quantità di pesce, nuvole di castagnole che si aprono improvvisamente all’attacco di qualche grosso dentice che si stacca dal branco, qualche grossa orata solitaria e diverse cernie, alcune di grosse dimensioni. La Secca di Punta Scopa si trova fra Punta Scopa e Capo Senino a 100 metri da riva. Il sommo di questa secca è a 2 metri dalla superficie. Nel lato sud degrada lentamente, nella parte nord una parete verticale ricoperta di gorgonie rosse sprofonda nel blu su un fondale di 45 metri. Se ci immerge con un rebreather, per cui non si hanno problemi di consumi, ci si può spingere oltre, pinneggiando nel blu dire- Il reportage LIBERTÀ lunedì Lunedì 18 maggio 2009 19 I TESORI SOPRA E SOTT’ACQUA Nel Golfo di Porto il punto mare della scuola piacentina Nel Golfo di Porto in Corsica si trova il “punto mare” della Scuola d’Immersione Piacenza, dove tutti gli anni si immergono decine di ragazzi delle scuole superiori di Piacenza, accompagnati dal professor Enrico Montuschi, istruttore e direttore della Scuola d’Immersione. Queste immersioni per gli studenti sono il completamento del corso subacqueo iniziato in piscina a Piacenza, corso sub che è parte di un progetto per le scuole realizzato dal professor Montuschi In senso orario Montuschi ripreso da Sgorbani con un corallo nero,uno spirografo e le gorgonie; accanto un bell’esemplare di murena Gli stupendi colori dei fondali della Corsica sono perfettamente sintetizzati da questa immagine dove il corallo è il grande protagonista zione 240 gradi. Più in profondità troviamo diversi massi ricoperti di gorgonie e corallo rosso. Grossi spirografi ondeggiano eleganti cullati dalla corrente, ecco qualche bell’esemplare di alcyonium del Mediterraneo. Attraversato il Golfo di Girolata si trova Punta Mucchillina, a 100 metri da riva c’è un’ampia secca con il cappello a 4 metri dalla superficie. L’ancoraggio non è facile per i grossi battelli turistici che navigano vicino alla costa. Scesi sott’acqua si è circondati da una grande quantità di pesce, branchi di salpe, saraghi e occhiate. A est della secca a 18 metri di profondità ci sono i resti di una vecchia battellina affondata qualche decina di an- ni fa. Fra i rottami di questo relitto trovano rifugio una grande quantità di corvine e qualche grossa cernia. Anche in questa immersione avendo un rebreather si può andare oltre. Girando intorno alla secca nella parte ovest si attraversa nel blu fino ad intravvedere una grande ombra scura. Quando ci si avvicina si scopre di essere di fronte ad una montagna ricoperta di enormi rami di gorgonie rosse, uno spettacolo unico. Un po’ più a nord troviamo il Golfo di Galeria, in fondo alla baia c’è la "Maison de la Mer" che è la sede della Riserva Naturale di Scandola: creata nel 1975 si estende nella parte nord occidentale, da Punta Mucchillina a Punta Nera e al centro la mitica isola di Gargalo. Nella sede della riserva a Galeria esiste anche un piccolo laboratorio di biologia marina dove vengono esaminati campioni ittici che puntualmente vengono prelevati per saggiare costantemente la situazione dei fondali. I guardiani oltre a questo si devono naturalmente occupare della sorveglianza di tutta la riserva sia in terra che in mare, soprattutto contro il bracconaggio. Sulla terra sono proibiti la caccia, il camping, il bivacco, l’accensione di fuochi, il taglio di piante, la distruzione dei nidi e delle uova, le riprese troppo ravvicinate degli animali e l’abbandono dei rifiuti. In mare è proibita la pesca di superficie, la pesce subacquea, l’immersione con autorespiratore, la raccolta di animali e vegetali marini, l’abbandono di rifiuti, la sosta oltre le 24 ore per le imbarcazioni. Noi abbiamo avuto un privilegio: il permesso per immergerci nel cuore della Riserva di Scandola. Ci hanno accompagnato Franck Finelli e Norbert Verneau, due guardiani della riserva. Bello ed entusiasmante Ilot Palazzu, un enorme scoglio in mezzo al mare a 100 metri da Punta Palazzu a nord della riserva. Ci siamo tuffati a est di questo isolotto: appena scesi sott’acqua siamo stati circondati da una miriade di castagnole, formando una nube scura in un’acqua di un blu intenso. Più in profondità, seguendo le no- stre guide, abbiamo visto pareti e grossi massi ricoperti da bellissimi rami di corallo rosso e in mezzo a quei rami si muovevano tranquilli grossi esemplari di aragoste, per niente disturbate dalla nostra presenza. Durante la risalita un branco di dentici formavano un incantevole carosello sopra di noi. Poi ci siamo immersi nella Baia d’Elbo a 500 metri da Punta Palazzu: grande quantità di pesce, nuvole di saraghi che si spostavano compatte nel blu, branchi di corvine nuotavano tutte assieme in un lento movimento attorno e sotto a grandi massi accatastati quasi ad arte, come per creare un habitat ideale. Sotto a questi massi diverse cernie si spostavano in continuazione come volessero giocare con noi a nascondino. Peccato che quel giorno non avessi con me una lente macro, perché il mondo delle cose piccole in quell’immersione era veramente straordinario. Coloratissimi nudibranchi attaccati alle alghe, cullati dalla lieve corrente, e piccoli gamberetti zampettanti negli anfratti. Poi come dimenticare l’immersione a Ile de Garganellu, una secca a 200 metri e a sud-ovest dall’Ile de Garganellu a sud dall’Isola di Gargalo. Questa secca ha il sommo a 23 metri dalla superficie, molto difficile da individuare se non si è in possesso di strumentazioni e coordinate precise. Scesi nel blu si materializzava sotto di noi come una montagna su un fondale di 60 metri ricoperta da una foresta di gorgonie rosse, con alcuni rami di grosse dimensioni, abbiamo visto branchi di grosse tanute e saraghi pizzuti, qualche bell’esemplare di spirografo e di cerianthus membranaceus, ma la sorpresa più bella fu quando Franck e Norbert orgogliosi ci hanno accompagnati a vedere un grosso ramo di falso corallo nero, uno dei pochi esemplari in questa zona. Questo ramo è stato da loro catalogato e viene seguito costantemente nella sua crescita. La cura e la protezione della riserva in questi anni ha avuto bisogno di una presenza costante e indispensabile da parte dei guardiani, che hanno contribuito alla conservazione di questo vero e proprio Santuario della natura. Io ed Enrico possiamo dire “Noi ci siamo immersi nella fantastica Riserva di Scandola”: abbiamo ammirato pareti di bellissime gorgonie rosse, scogli pieni di corallo rosso e aragoste, siamo stati circondati da nuvole di saraghi e branchi di dentici e corvine, uno spettacolo incredibile che pochi hanno avuto la fortuna di vedere. Questa parte di Corsica sopra e sotto al mare regala autentiche emozioni. Non per niente nel 1983 è stata classificata dall’Unesco patrimonio dell’umanità. SECCA DI CAPO ROSSO Situata a 200 metri dalla piscina naturale di Capo Rosso, cappello a 3 metri. Profondità massima 55 metri, a volte presente una lieve corrente, visibilità ottima. Grado di difficoltà medio. Si possono vedere diverse cernie, anche di grosse dimensioni, dentici, orate, nuvole di castagnole, saraghi pizzuti, pareti di parazoanthus e gorgonie, qualche bell’esemplare di cirianthus e pinna nobilis. SCOGLIO DI VARDIOLA Situato a circa metà tra Porto e Capo Rosso e a 100 metri dalla costa est del golfo. Profondità massima 38 metri, nessuna corrente, visibilità ottima. Ottimo sito quando soffia vento di libeccio. Grado di difficoltà medio. Si possono vedere qualche cernia, dentici, a volte branchi di piccole ricciole, saraghi, pareti di corallo rosso. GROTTA DEL CORALLO Situata ai piedi dello scoglio dalla parte esterna a 300 metri dalla torre di Porto. Profondità massima 30 metri, la grotta si trova a 23 metri di profondità. Nessuna corrente, visibilità ottima. Grado di difficoltà basso. Si possono vedere saraghi, cefali, dentici, e qualche spigola anche di grosse dimensioni. Ma la cosa più sorprendente è la Grotta di Corallo, una cupola di 3 metri di diametro tutta tappezzata di bellissimo Corallo Rosso (scoperta per caso da Sgorbani nel 1981) SECCA DI PUNTA SCOPA Situata tra Punta Scopa e Capo Senino a 100 metri dalla costa, vicino al Golfo di Girolata. Il sommo della secca è a 2 metri dalla superficie. Nella parte nord una parete verticale sprofonda nel blu fino a 45 metri. A volte è presente una lieve corrente, visibilità ottima. Grado di difficoltà medio. Si possono vedere bellissime gorgonie, spirografi, parazoanthus, e molto pesce, cernie, saraghi, occhiate, salpe, tanute, dentici, e a volte qualche bella ricciola. SECCA DI PUNTA MUCCHILLINA Situata al confine della Riserva di Scandola, a 100 metri dalla costa, un’ampia secca con cappello a 4 metri dalla superficie, profondità massima 40 metri. A volte è presente una lieve corrente in superficie, visibilità ottima. Grado di difficoltà medio. Ad est della secca a 18 metri di profondità ci sono i resti di una vecchia battellino, fra i rottami di questo relitto si possono vedere corvine, cernie, murene, tutto intorno una grande quantità di pesce, branchi di saraghi fasciati, tanute, occhiate, salpe. Dalla parte opposta il lato ovest con belle pareti di gorgonie e parazoanthus. LA GRANDE RANDONÉE DELLA CORSICA GR20 Un percorso magnifico che attraversa tutta l’isola da nord-ovest a sud-est, da Calenzana a Conca Un susseguirsi di paesaggi, protetti in un ampio parco naturale, fatto di montagne, laghi, foreste, nevai, con la possibilità di camminare per giorni interi senza attraversare paesi o strade carrozzabili. L’itinerario completo ha una lunghezza di 173 Km, supera un dislivello totale di 9900 metri e richiede 15 giorni di cammino. Difficoltà: è richiesto un discreto allenamento al trekking. Sistemazioni: in Rifugi o Gites d’Etape con cena e prima colazione.