affinità ele ive - Goethe

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affinità ele ive - Goethe
affinità
eleive
Calendario
dee proiezioni
12.01.
Mitte Ende August
affinità
LETTERATURA
eleive
E CINEMA
19.01.
Das Schloß
26.01.
Der Klang der Worte
02.02.
Amour Fou
09.02.
Fontane Effi Briest
16.02.
Woyzeck
23.02.
Die Heimkehr
01.03.
Bis später Max!/Love Comes Lately
08.03.
Die Frau mit den 5 Elefanten
Ogni martedì
alle ore 18.30
15.03.
Die geliebten Schwestern
22.03.
Die Blechtrommel
Per le scuole interessate
(gruppi di minimo 40, massimo 100 partecipanti),
sono previste proiezioni di mattina,
in giorni e orari da concordare.
Per informazioni e prenotazioni:
[email protected],
T. 091 6528680
Goethe-Institut Palermo
Cantieri Culturali alla Zisa
Via Paolo Gili 4
90138 Palermo
Tel. +39 091 6528680 Fax +39 091 6528676
[email protected]
www.goethe.de/palermo
12.01. 22.03.2016
Goethe-Institut Palermo
Sala Wenders
Cantieri Culturali alla Zisa
INGRESSO
LIBERO
Sprache. Kultur. Deutschland.
LETTERATURA
E CINEMA
Approfittare di un testo già esistente, magari per
modificarlo o addirittura “snaturarlo” in base
alla propria sensibilità, è una tentazione
divenuta pratica consolidata e a volte perfino
abusata (quante versioni esistono de I tre
moschettieri o di Dracula?) sin da quando il
cinema ha emesso i primi vagiti. Trasporre le
pagine scritte, anche di opere teatrali, in
immagini filmate permette a registi e
sceneggiatori di farle proprie, tradendole per
necessità – si tratta pur sempre di due linguaggi
diversi, per quanto compatibili – o addirittura
per piacere, a volte dimostrando a pieno titolo
che le opere dei grandi autori sono attuali,
eterne, in altre occasioni divertendosi a
smontarle o a decontestualizzarle in esercizi di
stile che difficilmente si rivelano del tutto sterili.
Perché lo scrittore la sua presenza la fa sentire
comunque.
Del resto, Kafka, Hesse, Büchner, Fontane o il
recentemente scomparso Grass non hanno nulla
da dimostrare: l’adattamento cinematografico
dei loro lavori non può che confermare
un’incrollabile sagacia d’artista, la peculiare
capacità di descrivere lucidamente o persino
allegoricamente le conseguenze spesso rovinose
delle debolezze umane; Le affinità elettive di
Goethe o i racconti di Isaac Bashevis Singer,
peraltro, si prestano con naturalezza a riletture
moderne. Ma ci sono vite di poeti e
drammaturghi come Schiller o Kleist che
sembrano esse stesse, per intensità e travagli,
sfaccettate trame romanzesche, e includere i
loro biopics in un programma di film dedicati
alla letteratura è del tutto spontaneo. Allo stesso
modo dei due importanti documentari incentrati
sul rapporto tra ebraismo e cultura tedesca.
Perché sì, tra letteratura e cinema ci sono
affinità elettive.
I film sono in versione originale con
sottotitoli italiani
12.01. ore 18.30
02.02. ore 18.30
23.02. ore 18.30
15.03. ore 18.30
Regia: Sebastian Schipper
Interpreti: Marie Bäumer, Milan
Peschel, André Hennicke, Anna
Brüggemann, Gert Voss
Regia: Jessica Hausner
Interpreti: Birte Schnöink,
Christian Friedel, Stephan
Grossmann, Sandra Hüller, Peter
Jordan
Regia: Jo Baier
Interpreti: August Zirner, Heike
Makatsch, Herbert Knaup, Oliver
Stokowski, Margarita Broich
Regia: Dominik Graf
Interpreti: Hannah Herzsprung,
Henriette Confurius, Florian
Stetter, Claudia Messner, Ronald
Zehrfeld
Germania, 2009, 92’
Germania, 2012, 90’
Amour Fou
t.l. Amore folle
Mitte Ende August
t.l. Metà o fine agosto
Liberamente ispirato a Le affinità elettive di Johann Wolfgang von Goethe.
Hanna e Thomas si amano, benché non vadano sempre completamente
d’accordo: lei tende a pensare troppo, mentre lui ha l’attitudine a preoccuparsi
di meno. Hanno preso una nuova casa dalle parti di Berlino, e la donna non
desidera altro che risistemarla insieme al compagno nel corso dell’estate. La
serenità non dura molto: infatti non hanno considerato l’arrivo di Friedrich,
fratello di Thomas, un brillante architetto lasciato dalla moglie e bisognoso di
conforto. Dargli ospitalità diventa inevitabile. Al terzetto si aggiunge la
giovane Augustine, figlioccia di Hanna in visita. I già precari equilibri
sentimentali sono così destinati al dissesto.
Biografia del tormentato scrittore, poeta e drammaturgo romantico Heinrich
von Kleist, che nel 1811 si diede la morte coinvolgendo l’infelice Henriette
Vogel.
L’opera dell’autore è caratterizzata da una ricerca della felicità che lenisca le
pene esistenziali, i cui esiti si rivelano però fallimentari. Le sue dolorose
percezioni, unite a pesanti insuccessi, inducono l’instabile artista ad architettare
un suicidio che coinvolga una donna che ama, dando così luogo, a suo modo di
vedere, a una sorta di sublimazione sentimentale. Non essendo riuscito a
convincere la cugina Marie a seguirlo nel folle gesto, la scelta cade sulla fragile
moglie di un conoscente. Costei, all’inizio restia, scopre di essere molto malata.
Die Heimkehr
t.l. Il ritorno
Die geliebten Schwestern
t.l. Amate sorelle
Film televisivo discendente dall’omonimo romanzo di Hermann Hesse.
Dopo trent’anni trascorsi a lavorare tra l’America e la Russia (fu diseredato dal
padre), August Staudenmeyer torna da ricco imprenditore nella natale
Gerbersau. L’accoglienza è calorosa ma anche interessata. L’uomo però
preferisce rivolgere la sua attenzione verso l’isolata Katarina Endriss, una
vedova che si occupa della cognata inferma di mente. Il terreno sul quale
vivono le due donne fa gola al Comune; August cerca di aiutarle. Ma si accorge
che l’unico amico rimastogli, Hermann Mohrle, è a sua volta innamorato di
Katarina. Sembra che il paese di August non sia cambiato molto. Dopo alcune
titubanze, l’idea di andarsene di nuovo si fa prepotente.
Germania/Austria/Svizzera,
2014, 138’
Un controverso e non del tutto appurato episodio della vita dell’autore teatrale,
poeta, filosofo e storico Friedrich Schiller, anima la trama del film.
Le sorelle Caroline e Charlotte von Lengefeld s’innamorano entrambe
dell’intemperante letterato, anche se la prima è infelicemente sposata con
l’importante Friedrich von Beulwitz. Decidono di diventare le sue amanti,
evitando qualsiasi competizione tra loro. L’uomo, dal canto suo, non desidera
alcun vincolo sentimentale, quindi accetta di buon grado la situazione.
Naturalmente una relazione del genere, avviata in ogni caso con leggerezza, è
un’ardimentosa sfida ai rigidi codici morali e ai costumi del XVIII secolo, e lo
scandalo e la tragedia sono dietro l’angolo.
19.01. ore 18.30
09.02. ore 18.30
01.03. ore 18.30
22.03. ore 18.30
Regia: Michael Haneke
Interpreti: Ulrich Mühe, Susanne
Lothar, Frank Giering, Felix
Eitner, André Eisermann
Regia: Rainer Werner Fassbinder
Interpreti: Hanna Schygulla,
Wolfgang Schenck, Ulli Lommel,
Herbert Steinmetz, Lilo Pempeit
Regia: Jan Schütte
Interpreti: Otto Tausig, Rhea
Perlman, Barbara Hershey,
Elizabeth Peña, Caroline Aaron
Regia: Volker Schlöndorff
Interpreti: David Bennent,
Angela Winkler, Mario Adorf,
Daniel Olbrychski, Katharina
Thalbach
Austria/Germania, 1997, 123’
Das Schloß
t.l. Il castello
Fontane Effi Briest
Effi Briest
Dall’omonimo romanzo di Franz Kafka, rimasto incompiuto, un film di Haneke
(il soggetto è sulle sue corde) concepito per la televisione ma approdato anche
al cinema, con gli stessi tre protagonisti del coevo Funny Games, diretto dallo
stesso regista.
Un forestiero, K., che si occupa di misurazioni agrarie, giunge in un villaggio
per un incarico. Guardato con diffidenza dalla gente del posto, piomba in una
situazione surreale: forse è stato chiamato per errore, ma la coltre burocratica
intorno alla faccenda appare impenetrabile, tra assistenti, funzionari, notabili
e loro amanti che si rimpallano le responsabilità. Contro tale apparente
disorganizzazione, i cui sviluppi sono paradossali, l’agrimensore nulla può.
Regia: Gerhard Schick
Interpreti: Ilana Shmueli,
Manfred Winkler, Eva Avi-Jonah,
Magali Zibaso, Yvonne Livay
Germania, 2008, 74’,
documentario
Un documentario sulla cultura ebraica, sul suo rapporto con la lingua di
Goethe e, quasi di conseguenza, con la memoria, proposto nei giorni in cui si
ricordano le tantissime vittime del nazismo.
A Gerusalemme un gruppo autodenominatosi eloquentemente Lyris, formato
perlopiù da ultraottantacinquenni, si riunisce una volta al mese per un reading
di poesie tedesche. Si tratta di loro composizioni. Contemporaneamente il film
indaga sulla rinnovata tendenza da parte dei ragazzi israeliani a studiare
proprio l’idioma parlato in Germania. La senile rievocazione di un dolore e la
spontanea voglia di sapere dei giovani messe a confronto; una forma di
dialogo tra generazioni assai diverse veicolata proprio dal tedesco.
Germania O., 1974, 140’
Film tratto dal romanzo di Theodor Fontane, per la regia del prolifico Fassbinder.
Convolata a nozze giovanissima con il barone Instetten (particolarmente votato
agli affari e alla carriera politica), che le dà una figlia, Annie, l’annoiata Effi, tra
l’altro convinta che in casa sua si annidi un fantasma, si dedica a lunghe
passeggiate in compagnia del maggiore Crampas. Una tenera amicizia che
emerge anni dopo, quando la famiglia si è trasferita dalla cittadina baltica di
Kessin a Berlino (peraltro con estremo sollievo di Effi, che così può finalmente
incrementare la sua vita sociale), da una corrispondenza gelosamente custodita.
L’orgoglioso Instetten non può che ripudiare la moglie e sfidare a duello
Crampas.
26.01. ore 18.30
In occasione del Giorno della
Memoria
Der Klang der Worte
t.l. Il suono delle parole
Austria/Lussemburgo/Germania,
2014, 96’
Woyzeck
Bis später, Max! / Love Comes Lately
t.l. A più tardi, Max! / L’amore arriva alla fine
Germania/Austria/USA, 2007, 86’
Da alcuni racconti brevi di Isaac Bashevis Singer, un lungometraggio che
affronta l’incredibilmente sottile confine tra verità e finzione.
Avventure amorose, per l’appunto reali e immaginarie, di Max Kohn, scrittore
ottantenne il cui interesse per il gentil sesso non è affatto scemato con l’età:
cameriere, vicine, studentesse per lui sono ancora “prede” da sedurre, e
chiaramente nell’adocchiarle il maturo signore non fa distinzioni di alcun tipo. Il
suo vigore simil-giovanile rischia tuttavia di compromettere seriamente il
rapporto con l’unica donna che ama veramente, Reisel, che per lui costituisce un
conforto e un appoggio. Ma quanta gelosia dovrà accumulare quest’ultima,
trascurata in maniera così spregiudicata?
16.02. ore 18.30
08.03. ore 18.30
Regia: Werner Herzog
Interpreti: Klaus Kinski, Eva
Mattes, Wolfgang Reichmann,
Willy Semmelrogge, Paul Burian
Regia: Vadim Jendreyko
Interpreti: Swetlana Geier, Anna
Götte, Hannelore Hagen, Jürgen
Klodt, Johannes Geier
Germania O., 1979, 79’
Derivante dall’incompiuto dramma teatrale di Karl Georg Büchner basato su un
vero fatto di cronaca avvenuto nel XIX secolo, il film – girato in meno di tre
settimane subito dopo Nosferatu – costituisce la terza collaborazione tra il
regista Herzog e Klaus Kinski.
Il fuciliere Franz Woyzeck, per mantenere la giovane moglie Maria e il figlio di
lei, è pronto a svolgere qualsiasi mansione gli imponga il suo superiore, ed è
perfino disposto a fare da cavia per degli esperimenti medici. Tutto ciò mina la
sua già malmessa psiche. La scoperta di essere stato tradito da Maria (che
pure ogni tanto manifesta dei sensi di colpa nei confronti del debole consorte)
potrebbe diventare la drammatica goccia che fa traboccare il vaso.
Die Frau mit den 5 Elefanten
t.I. La donna con i 5 elefanti
Germania/Svizzera, 2009, 93’,
documentario
Un documentario per raccontare il travagliato passato dell’ucraina Swetlana
Geier (1923-2010), valente traduttrice di Dostoevskij.
L’ottantacinquenne che in tempi di guerra, dopo la deportazione del padre
sotto il regime staliniano, studiò il tedesco da autodidatta a Kiev e si
barcamenò come interprete (un modo per essere auspicabilmente risparmiata
dagli invasori), finendo comunque nel campo di prigionia nazista di Dortmund
nel 1943, ritorna insieme al regista e alla nipote nei luoghi della sua gioventù.
Nei decenni intercorsi si è stabilita in Germania, ha approfondito il mestiere e
ha curato le apprezzate versioni tedesche dei grandi romanzi del più noto
scrittore russo, proprio i “5 elefanti” del titolo.
Die Blechtrommel
t.l. Il tamburo di latta
Germania O./Francia/Polonia/
Jugoslavia, 1979, 136’
A quasi un anno dalla scomparsa dello scrittore Premio Nobel Günter Grass, la
trasposizione cinematografica più acclamata di un suo romanzo, vincitrice, tra
l’altro, del Festival di Cannes e dell’Oscar per il Miglior Film Straniero e
impreziosita dalle piccole partecipazioni di Andréa Ferréol, Otto Sander e
Charles Aznavour. Il piccolo ma precocemente saggio Oskar, nato a Danzica alla
fine degli anni ’20 del secolo scorso da Agnes (la quale ha sposato Alfred ma
continua una relazione con il cugino Jan), osserva il mondo degli adulti nel
periodo a cavallo tra i due conflitti mondiali e capisce che non gli piace per
niente. Compiuti tre anni, prende una decisione fondamentale: non crescerà più.
Ma gli eventi storici incalzano ugualmente.