Moti del ventre - Comune di Cento
Transcript
Moti del ventre - Comune di Cento
Comunicato stampa In occasione della riapertura della Galleria d'Arte Moderna, si espone il capolavoro "Moti del ventre" del pittore centese Aroldo Bonzagni Sabato 10 aprile 2010, ore 17.00 Sabato 10 aprile 2010, ore 17.00 riaprirà la Galleria d’Arte Moderna ‘A. Bonzagni’ con un rinnovato allestimento. Per l’occasione sarà esposta l’opera Moti del ventre, capolavoro realizzato dal pittore centese Aroldo Bonzagni nel 1912, gentilmente concesso in prestito da Massimo & Sonia Cirulli Archive. Attorno all’esposizione di questo dipinto, fra aprile e maggio, ruoteranno diversi eventi: studi e approfondimenti, presentazioni di testi, concerti e letture. Aroldo Bonzagni è uno dei protagonisti dell’arte italiana degli inizi del ‘900, caratterizzato da una inconfondibile personalità. Nato a Cento il 24 settembre 1887, dopo i primi studi nella sua città natale sotto il Mallarini, nel 1903 si trasferisce con la famiglia a Milano dove si iscrive all’Accademia di Brera. I suoi professori sono Cesare Tallone e Giuseppe Mentessi; i suoi compagni di studio, Carlo Carrà, Achille Funi, Aldo Carpi, Leonardo Dudreville, Anselmo Bucci e Carlo Erba. Il movimento futurista costituisce la piattaforma dalla quale egli prende ispirazione all’inzio della sua carriera: amico di Boccioni, firma la prima edizione del Manifesto dei pittori futuristi (1910) e anche Pittura futurista – Manifesto tecnico dell’aprile dello stesso anno. Abbandona però questo movimento d’avanguardia perché “la sua pittura asciutta ed espressiva, ricca di sfumature a volte malinconiche e satiriche, ha una costante componente figurativa che manca al futurismo”. La sua arte, come nota Boccioni in una lettera a Severini dell’agosto 1910, si distacca dal divisionismo tipico del primo Futurismo e si avvicina semmai a una pittura più asciutta ed espressiva maggiormente vicina ai dettami della Secessione viennese. Abile ritrattista e sensibile interprete del paesaggio, Bonzagni trova espressione del suo ricco mondo poetico nelle scene di vita e di costume del tempo, interpretati con sentimento satirico e di umana partecipazione. Alla sua attività di pittore affianca quella di disegnatore e illustratore (cartelloni pubblicitari, illustrazioni di libri, figurini di moda, caricature di taglio politico) in cui si avverte la sua attenzione per i modelli offertigli dalle nuove poetiche francesi e tedesche. Nel 1912 collabora con illustrazioni a L’Avanti della Domenica e, successivamente, alle riviste più note dell’epoca, realizzando tavole di feroce satira politica. Questa attività si intensifica a partire dal 1915, quando rientra in Italia dopo un soggiorno in Argentina, dove nella capitale allestisce una sua personale. In seguito all’entrata in guerra dell’Italia, infatti, Bonzagni svolge un intenso lavoro di propaganda antigermanica. Molto stimato nell’ambiente intellettuale milanese e dalle critica ufficiale che non manca di apprezzare i suoi lavori, nel 1912 Bonzagni organizza a Palazzo Cova di Milano la Mostra di Pittura e Scultura rifiutate alla X Esposizione Nazionale dell’Accademia di Brera e vi espone due opere, fra cui Moti del ventre. Colpito dall’epidemia di febbre spagnola, il 30 dicembre 1918 si spegne a Milano, a soli 31 anni, proprio mentre sta preparando una sua importante mostra personale. L’esposizione viene ugualmente allestita l’anno seguente da Vittorio Pica e si tiene alla Galleria Pesaro di Milano. Lo stesso anno viene inaugurato al Cimitero Monumentale di Milano il monumento in omaggio a Bonzagni, realizzato nel marmo dallo scultore Adolfo Wildt grazie ad una sottoscrizione effettuata fra gli amici artisti, primo sottoscrittore Arturo Toscanini. Nel 1923 si tenne una sua importante mostra voluta dal Comune di Milano nella Stanza degli Assi del Castello Sforzesco. Ma l’opera più importante per l’artista venne realizzata dalla sorella Elva, nel 1959, quando a Cento fondò la Galleria d’Arte Moderna a lui dedicata, grazie alle prestigiose opere del fratello e di altri artisti a lui legati, che ella raccolse per la città natale dell’artista. Ingresso libero Orari di apertura: venerdì, sabato, domenica e festivi, ore 10.00-13.00 e 16.30-19.30 (martedì e giovedì dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 17.00 apertura con prenotazione concordata telefonando all'Ufficio I.A.T. Informazioni e Accoglienza Turistica - Informaturismo 051 6843334 o al Centralino Ufficio Cultura 051 6843390)