Giovedì 10/8: PARTENZA: TORINO - STANSTED

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Giovedì 10/8: PARTENZA: TORINO - STANSTED
DIARIO ISLANDA 00
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Giovedì 10/8: PARTENZA: TORINO - STANSTED - CAMBRIDGE - STANSTED KEFLAVIK. Si parte! Per una volta volo per Londra senza scleri di bagaglio, Ivan costretto a
liberarsi di un pericolosissimo coltello da tavola, e poi si parte alla volta di Londra. Treno per
Cambridge e giro per la città, me la ricordavo ancora abbatanza dopo il giro dell'anno scorso,
cmq sempre molto carina - a misura d'uomo, come ha ripetuto Paolo circa 10 volte. Svacco sul
lungo fiume, e poi si ritorna verso Stansted. Nuovo imbarco bagagli (stavolta con la Go), cena,
cazzeggio tra negozi e duty free e finalmente volo per Reykjavik, dove si è cercato di dormire
un po' tra gli inglesi che secondo noi andavano in Islanda solo per il duty free e strillavano "16
mega, cd w*.***", mah! Arrivo a Reykjavik all'1 (con -2 ore di fuso) e già (o ancora) c'era una
striscia di luce all'orizzonte. Becchiamo il tipo che ci deve dare la macchina, una Toyota
Corolla, nuovissima e superaccessoriata, con tanto di radio con cd - peccato che non abbiamo
cd. Lasciatela nel parcheggio, aperta, col pieno di benzina e le chiavi nel quadro...beh, certo
che si fidano!! Si parte alla volta della città su una strada piccolissima (ma non insultiamo visto
che almeno è asfaltata) e alla fine decidiamo di fermarci a un lato della strada e dormire in
macchina per qualche ora.
Venerdì 11/8: REYKJAVIK. Alle 6 di mattina si accosta una macchina alla nostra, Paolo mi
manda in avanscoperta dicendo che è la polizia e che sicuramente saremo nei casini - in realtà
era un taxista che voleva sapere se era tutto ok. Ci dirigiamo verso l'ostello, scarichiamo la
roba e partiamo in esplorazione. Il termometro è sui 12° ma c'è un vento freddo +ttosto
bastardo, cmq gente che campeggia ce n'è, per cui forse ce la possiamo fare anche noi. Giro
per la città, decisamente piccola e con decisamente poca gente, con facce un po' strane, una
lingua praticamente incomprensibile e un livello di prezzi spaventoso (peggio che l'Inghilterra).
Ci fermiamo in un supermercato per fare colazione e poi ci buttiamo sul centro: la via
principale dello shopping, uno strano monumento (secondo me scheletro di balena, secondo
altri nave vichinga), il municipio che si affaccia su un laghetto, e poi cattedrale e Parlamento (i
+ piccoli mai visti!). Fa un po' tenerezza 'sta cosa, una capitale che ha tutte le cose che di
solito ha una capitale, ma piccolissime. E poi case con facciate piatte e finestre enormi senza
persiane, tutte colorate, sembra un po' un plastico e sembra costruita 2 giorni fa ma mi piace!
Tentiamo la scalata verso una chiesa ispirata alla lava basaltica (bella!) e nel frattempo
troviamo un'"artista" che aveva deciso di esporre bandierine islandesi firmate dai turisti, in
cambio di caffè e cioccolatini a volontà. Sonnellino e cena in ostello, affumicato dai nostri
tentativi di scoprire come funziona un tostapane islandese. Giretto serale a dare un'occhiata
all'Hard Rock Cafè e poi a un faro in fondo alla città. Con un po' di penombra e le case
illuminate sulla baia, la vista è proprio bella.
Sabato 12/8: REYKJAVIK - THINGVELLIR - GEYSIR - GULLFOSS. Colazione in ostello,
oggi ben 18° e con me al volante si parte alla volta di Thingvellir, che comprende: lago, faglia
sulla dorsale medio-atlantica, mostra sulle virtù cardinali in mezzo alla natura, antica sede del
parlamento islandese. Si riparte poi per Geysir, tra una strada molto alla Colin McRae, tra pista
sterrata, strettoie e mandria di cavalli al galoppo. Bella Geysir, con - ovviamente - una serie di
geyser, alcuni semplicemente ribollenti, altri invece che sputavano vapore ad intermittenza. E
poi si procede per Gullfoss tra un paesaggio lunare - completamente deserto a perdita
d'occhio, e senza una pianta ma solo coi famosi muschi e licheni gli spazi sembrano ancora più
grandi. Gullfoss...bellissimo, una serie di cascate che si buttano in un canyon, con talmente
tanta acqua che non si vede dove finiscono, ma solo vapore. Sullo sfondo un ghiacciaio con
una delle famose morene (tra muschi, licheni, morene e dorsali, sembra che il mio sussidiario
delle elementari stia prendendo vita!). Poi si torna a Geysir dove montiamo la tenda e
facciamo cena al sacco. Riusciremo a dormirci senza congelare?!
Domenica 13/8: GEYSIR - LANDMANNALAUGAR. La notte in tenda tutto sommato non è
stata male, niente freddo, solo un po' di casino a smontare la tenda causa vento e pioggia. Si
parte per Landmannalaugar, 40 km di pista nel deserto lavico, in un paesaggio lunare
incredibile...assolutamente nulla, se non rocce laviche, ogni tanto neve e tutto arido e scuro.
Finalmente si arriva a destinazione...una valle piena di montagne dalla punta tonda
coloratissime, verde vivace e rosso, e in mezzo al nulla spuntano un ostello, un campeggio e
soprattutto un laghetto naturale di acqua fumante in mezzo ai prati...bellissimo! Montaggio
tenda e poi svacco nel laghetto...e mini trekking la sera, abbiamo scalato un po' di montagne
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sempre tra qs colori strani, gli immancabili muschi e licheni...e la neve (e noi dormiamo in
tenda?), con qualche sorgente che fuma in lontananza. Un piccolo angolo di paradiso in uno dei
posti + sperduti della terra.
Lunedì 14/8: LANDMANNALAUGAR - SELJALANDSFOSS - SKOGAFOSS - DYRHOLAEY VIK. Dopo una notte veramente molto fredda, tra i manager in vacanza che cantavano yuppi
ya ya e yellow submarine e la pioggia, ci si risveglia in mezzo a una bellissima fanghiglia,
smontando la tenda a tempo di record approfittando di una pausa della pioggia. Stavolta è
Ivan a guidare sulla pista (ora allagata) a velocità folle, poi prendo io il comando verso Hella, e
dopo ulteriori km di pista con il vulcano Hekla sulla sx finalmente ci si ricongiunge con l'asfalto
della numero 1. Pause del giorno sulla strada per Vik: Seljalandsfoss e Skogafoss, 2 cascate
molto belle (sulla prima si poteva anche andare dietro), e poi si arriva a Vik, grande metropoli
di 330 abitanti, ma dopo i panorami degli ultimi giorni sembrava veramente una mega-città.
Piazziamo la tenda (o meglio la stendiamo ad asciugare) e poi ripartiamo in esplorazione:
prima una spiaggia di sabbia nera, fatta di lava basaltica, con l'oceano che si infrange con onde
enormi, e poi in cima a delle scogliere dove si vedeva un arco scavato dal mare. E poi altra
spiaggia con colonne di basalto e finalmente le famigerate pulcinella di mare! Troppo carine,
cicciotte, bianche e nere col becco arancione...bellissime!
Martedì 15/8: VIK - SVARTIFOSS - JOKULSARLON - DJUPIVOGUR. Mega-tappa sulla
costa sud dell'Islanda, dopo una notte dove miracolosamente non ha piovuto! (però ora sta già
prontamente ri-piovendo sulle nostre teste). Per tutta la giornata incombe sulle nostre teste il
Vatnajokull, nonchè ghiacciaio + grande del mondo dopo (scusate se è poco) Antartide e
Groenlandia. Veramente impressionante. 2 soste durante il viaggio: Svartifoss, cascata +ttosto
piccola ma con intorno colonne di basalto molto carine. E poi lo Jokulsarlon, alle basi del
ghiacciaio dove si scioglie prima che l'acqua si riversi in mare. Il risultato è un lago con iceberg
di tutti i colori che ci galleggiano sopra...stupendo, sicuramente una delle cose + belle che ho
visto. Si prosegue lungo i fiordi, e adesso siamo a Djupivogur, villaggio di pescatori sulla costa
sud-est.
Mercoledì 16/8: DJUPIVOGUR - DETTIFOSS - HAFRAGILSFOSS - ASBYRGI KOPASKER. Dopo che ci è piovuto sulla testa per tutta la notte, inizia una giornata di viaggio
molto intensa...300 km di pista, divisi tra me e Ivan, tra tornanti, pioggia, nebbia, pecore ecc.
Le soste turistiche del giorno coprendono le cascate di Dettifoss (molto impressionante, la +
grande d'Europa per portata d'acqua) e Hafragilsfoss, e la gola di Asbyrgi, a forma di ferro di
cavallo. E in qs momento siamo nell'ostello di Kopasker...stanotte niente campeggio causa
tenda fradicia (ora è stesa attraverso la stanza, effetto sauna niente male!) e pioggia
ininterrotta da 24 ore.
Giovedì 17/8: KOPASKER - HUSAVIK - MYVATN. E oggi Husavik. Giro di 3 ore in cerca di
balene (visto qualche delfino e uno spruzzo di balena - forse fatto col mouse) su una barca che
ballava alla stragrande. Circa 6 gradi, vento, ondate di acqua addosso, nave che balla e come
risultato stavamo tutti male, c'è chi ha sboccato per ben 2 volte (non facciamo nomi), mentre
io e Ivan concentratissimi guardavamo l'orizzonte su consiglio di un lupo di mare locale. Dopo
qs esperienza agghiacciante laviamo la macchina a un distributore e procediamo per il lago
Myvatn. Al momento siamo accampati nel teatro di una scuola, per terra su un materasso.
Dimenticavo che siamo anche andati in una zona geotermica qua vicino (Natmafjoll): vapori di
zolfo e pozze di fango ribollenti, veramente l'ideale per i nostri stomaci disastrati! E ora
buonanotte dal community centre di Skutustadir.
Venerdì 18/8: MYVATN - GODAFOSS - AKUREYRI - STYKKISHOLMUR. Mega-tappa di
trasferimento di quasi 600 km con alla guida me e Ivan. Si parte dal lago Myvatn, sosta ad
Akureyri (bella! 2° città d'Islanda con un'aria molto trendy e vivace) e poi si continua fino a
Stykkisholmur...nel frattempo Ivan ci fa simpaticamente uscire di strada lungo la pista,
macchina di traverso nel fosso ma per fortuna tutti a posto e macchina ok, per cui spingiamo
la macchina in strada e ripartiamo. A Stykkisholmur veniamo accolti da una serie di bandiere
danesi e degli omini in mezzo alla strada e ci chiediamo: ma non sarà mica la frontiera? Ma
non è che è un porto danese? Tiriamo fuori i passaporti, e invece è la festa dei danesi che
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invadono la città nonchè il campeggio tenendoci allegri (e svegli) quasi tutta la notte cantando
pure loro yuppi ya ya. Poi si scopre che è sparito un copricerchio e io e Ivan partiamo
prontamente alla ricerca di uno nuovo. Intanto ci facciamo un giro per la festa tra danesi
ubriachi e milioni di bambini - pure questi che cantano yuppi ya ya. Alla fine recuperiamo il
copricerchio e riusciamo pure a vedere i fuochi d'artificio da una collinetta sulla quale
passavamo durante la fuga.
Sabato 19/8: STYKKISHOLMUR - ARNARSTAPI - BORGARNES. Oggi si aggira la penisola
di Snaefellnes, abbandonati i danesi ubriachi, i copricerchi ecc. Bei paesaggi tra fiordi, lava,
montagne, mare e il vulcano di Verne che incombe sulle nostre teste. Sosta ad Arnarstapi per
gelato (con 14°) e per vedere delle grotte sul mare (ovviamente di basalto). Alla fine arriviamo
a Borgarnes e ci piazziamo nel campeggio che a sorpresa è gratis.
Domenica 20/8: BORGARNES - HRAUNFOSSAR - REYKJAVIK. Tappa di ritorno da
Borgarnes a Reykjavik, passando dalle cascate Hraunfossar. Arrivati a Reykjavik l'ostello è
pieno, e così ci prepariamo all'ennesima (e ultima) notte in tenda. Cena da KFC, dove Ivan dice
a Paolo "piciu", e all'istante si gira un bambino islandese che risponde "pikachu"...ehm, quasi!
Poi giro all'osservatorio, dove c'era una vista della città veramente spettacolare, insieme a un
geyser finto che Ivan metterà un giorno nel salotto di casa sua.
Lunedì 21/8: REYKJAVIK - BLUE LAGOON - KEFLAVIK - STANSTED. Ultimo giorno di
Islanda nel bene e nel male, passato alla Laguna Blu, una piscina di acqua calda che arriva
nientemeno che dallo scarico di una centrale geotermica nelle vicinanze. Fuori 12°, dentro
l'acqua non lo so però calda fumante e con una strana fanghiglia che tutti si spalmano in
faccia. Siamo stati lì svaccati quasi tutto il giorno, e sono stata anche intervistata dalla tv
americana! Poi trasferimento per l'aeroporto, volo by night dalle 2 alle 6, dormito zero grazie a
una tipa che continuava a sclerare per la partenza, alzarsi, bere whisky e ginger ale, comprare
tigri di peluche, ecc.
Martedì 22/8: LONDRA. Pieni di sonno arriviamo a Londra - l'impatto con la metropoli è
terribile dopo 2 settimane nel deserto quasi totale! Lasciamo i bagagli in aeroporto, con
acrobazie varie riusciamo a fare da 25 borse 1 sola, grande risparmio anche se il tipo non era
molto convinto che tutta quella roba fosse one piece of luggage...Ci lanciamo sul campo-tenda
a 5£ a notte, posto molto lurido con una serie di lettini a castello di ferro sotto dei tendoni di
pezze marroni. Ma sì, per una notte resisteremo. Si tenta il giro per Londra, tutti molto poco
propositivi e molto scazzati per il sonno. Trascino tutti alla Tate Modern volenti o nolent i, e
dopo un giretto a Piccadilly e Trafalgar Square si torna in campeggio.
Mercoledì 23/8: LONDRA - TORINO. Ultimo giorno...lunga dormita e cazzeggio, è rimasto
giusto il tempo per un giretto rapido in Oxford Street e poi si parte per Stansted...aereo che
perde olio, cmq nostante qualche brivido alla fine arriviamo a casa sani e salvi!
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