14 settembre - Grizzlies Roma
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14 settembre - Grizzlies Roma
ASD ROMA GRIZZLIES - VIA BRUXELLES, 69 ROMA Tel. 06.679.5173 - Fax 06.679.5271 [email protected] ANNO I - NUMERO 3 GIOVEDÌ 14 SETTEMBRE 2006 Questione di etica nello sport CLAUDIO FACCINI F inalmente giunti al traguardo della regular season di flag football è doveroso iniziare a porsi alcune considerazioni e interrogarci su cosa sia andato più o meno nel verso giusto. Per quanto ci riguarda, come membro dell’ a.s.d. Grizzlies Roma, il piazzamento della squadra lo ritengo soddisfacente ma in questo tortuoso percorso le cose non sono andate sempre per il verso giusto. Facciamo una fotografia del momento al girone centro-sud, oltre ai Grizzlies passano ai playoff Doc’s, Green e Black Hunters, tutto secondo i pronostici – più o meno come lo scorso anno – ma a differenza del 2005 si è spento qualcosa di molto importante qualcosa che dava modo a tutti gli ex giocatori di continuare a divertirsi nonostante gli acciacchi che immancabilmente si acutizzano dopo ogni gara, ovvero, lo spirito goliardico che animava quantomeno il nostro girone. Piccolo particolare? Inezia? No non direi proprio che sia un particolare trascurabile. Lunedì sera in una trasmissione de la7, Lilli Gruber rispondeva a Marcello Veneziani affermando che non sono le culture a generare le guerre ma le scelte politiche. E bene, per quanto io possa ritenere la giornalista ampiamente inferiore culturalmente al sociologo, non mi sento di darle tutti i torti: la differenza culturale genera il fattore aggregante e la politica (intesa come scelta del modus operandi all’interno delle aggregazioni) può determinare uno stato di convivenza o uno stato di guerra. Questo fenomeno si è, in maniera circoscritta a quelle che sono le nostre realtà sportive, verificato anche fra noi: gli ex giocatori di football capitolini si sono aggregati sotto il colore di una squadra per ragioni di un proprio comune sentire ed hanno iniziato a sfidarsi. L’agonismo è sempre stato, per noi tutti, il primo ingrediente necessario per una qualsiasi sfida anche per una partita a briscola e, come sempre è stato per anni fra Grizzlies e Gladiatori, lo sfottò ha colorato le pareti di una stanza chiamata football o flag football che sia ma non è mai trasceso in odio o insulti ad di fuori del campo di gioco. continua a pag. 2 Ricordando Paolo I n occasione del Bowl di Cervia, ultima tappa della Regular Season del Campionato AFP, è stato osservato un minuto di silenzio in ricordo di Paolo Caccamo, ex giocatore di football nelle fila di Diavoli, Grizzlies, Warriors, Gladiatori e Marines nonché nazionale campione d’Europa nel 1983 e Jurassico 2004. Tutti i presenti si sono stretti intorno agli amici e compagni di squadra presenti nei ranghi di Grizzlies ed Hunters. F L A G F O O T B A L L Jet-leg fatale per i “coreani” Cleavers, battuti in finale dai “porcospini” Il bowl di Cervia dice Hedgehogs Fra le romane buon piazzamento per Grizzlies e Green Hunters STEFANO CICINELLI C ervia, come da consuetudine, chiude la regular season e la tanto ambita coppa rimane a casa, infatti per aggiudicarsi il trofeo è necessario poter vincere tre volte il bowl di Cervia. I Cleavers, unici detentori di due vittorie sono stati strapazzati dagli aculeati Hedgehogs che, se prima facevano soffrire gli avversari, ora incutono un vero timore reverenziale. Un Bowl quasi perfetto per i mantovani, cinque vittorie su cinque di cui quattro a mani basse: nel proprio girone sconfiggono nell’ordine Rhinos, Gargoyles e XMen realizzando 96 punti a fronte di soli 13 subiti. In semifinale partono a razzo contro i Grizzlies Roma, soffrendo nella seconda fase della partita il veemente ritorno dei capitolini; l’incontro si conclude con il risultato di 25 a 19 per i mantovani, che approdano meritatamente alla finalissima contro i Cleavers imbottiti di nazionali apparsi stanchi al ritorno dalla massacrante trasferta azzurra in Corea. Gli Hedgehogs entrano in campo senza timori reve- renziali maltrattando i pluricampioni d’Italia con uno score che la dice lunga: 3312. In virtù del risultato dell’ultimo bowl i “porcospini” scavalcano gli X-Men agguantando il 4° posto in classifica generale; i ragazzi di Mantova appaiono i più in forma in vista delle prossime semifinali, dove si troveranno di nuovo ad affrontare i “veri” Cleavers. Nel girone Blu incontro clou fra le romane Green Hunters e Grizzlies, uscenti entrambi da due convincenti vittorie nei precedenti incontri con Rebels ed Apaches: la vittoria degli orsi per un solo punto vale il primato nel girone ed il 3° posto in classifica generale. Nonostante la sconfitta in semifinale contro gli Hedgehogs, i Grizzlies, arrivati a Cervia con alcune importanti defezioni, possono dirsi soddisfatti dell’andamento del bowl e, nel complesso, di quella che ad inizio campionato veniva definita una stagione di transizione visto l’innesto di numerosi nuovi atleti. Prestazione ai limiti della sufficienza per i Doc’s Frascati, squadra che, nonostante possa disporre di ottime individualità ed una difesa convincente, mostra ancora qualche problema di amalgama nel reparto offensivo: i giocatori dei Castelli Romani chiudono bowl e regular season al decimo posto. Discorso a parte per i Black Hunters che chiudono la stagione sulla linea degli ultimi cinque bowls disputati, i neri cacciatori rappresentano il vero mistero del campionato: vincono e convincono nei primi due bowl della stagione poi... il nulla; con un attacco potenzialmente irresistibile ed una difesa che, tutto sommato, regge bene il campo, chiudono il bowl al 9° posto, dopo aver fatto soffrire gli stessi Cleavers, ritrovandosi, grazie ai risultati ottenuti ad inizio stagione, al 7° posto in classifica generale. Non facciamo fatica ad individuare nella altalenante tenuta psicologica del QB Castiglione, un giocatore che in giornata di grazia è capace di trascinare i suoi ad imprese irresistibili, il problema dei Blacks. Potrebbero essere gli stessi Blacks ed i Doc’s, capaci di mettere con le spalle al muro i Cleavers in quel di Scandiano, le vere “mine vaganti” della fase finale del campionato italiano AFP. Prodezza di Soliera salva la partita agli ultimi minuti Occasione sprecata dai verdi cacciatori Squadra poco incisiva, Imbriani e Moglioni infliggono il colpo di grazia CLAUDIO FACCINI C ervia – La domanda da porsi non è quanto valgono i Grizzlies. E’ quanto valgono i Green Hunters. Nel senso che i biancoverdi hanno perso di misura, restando in partita fino agl’ultimi minuti, ma hanno dato l’impressione di non credere fino in fondo ad una valorosa rimonta, alla fuoriuscita dalla sindrome dei secondi, anche lo scorso anno, seppur con un migliore piazzamento al finalbowl, sono arrivati secondi del girone dietro agli arancioneri. I Grizzlies avrebbero potuto perdere totalmente il bandolo della matassa e perdere il match, specie nel secondo tempo in cui gli Hunters hanno prima accorciato la differenza mete, poi sono arrivati tre volte pericolo- samente vicino all’end zone, anche per qualche amnesia di troppo della rattoppata batteria difensiva, ed infine hanno pareggiato il conto dei touchdown ma non quello delle trasformazioni. Insomma, questo non ha dato l’impressione che i Green Hunters stiano al massimo della forma, da affrontare con il tremor di gambe. E i Grizzlies, forse con la presenza di Fristachi e Cicinelli, avrebbero portato a casa una vittoria non così risicata. Magari per le finali i Green Hunters si sveglieranno e saranno dolori per gli altri: per ora ha un paio di certezze che si chiamano Santoro e Fierli (anche se domenica il Quarterback neocampione di football d’Italia non è apparso stratosferico nel passing game), uno Jacometti che ci sa fare, altrimenti non avrebbe fatto tanti score in Corea con la nazionale italiana, e tanta esperienza dal neotesserato Gerbaldi, che gli consente di amministrare i momenti più scabrosi del backfield difensivo. Però un po’ poco per proporsi da ora come candidata al titolo nazio- nale. Un altro discorso è per i Grizzlies: se gli Orsi non fossero stati così deconcentrati e decimanti non sarebbe andata così: invece Moglioni si è fatto pressare troppo da Bazzucchi, Savini è stato anticipato spesso da continua a pag. 2 N el corso del Bowl di Cervia il commissioner centro sud Andra Iacometti è stato colto da un malore, è stato chiamato il primo pronto soccorso e immediatamente Stephen Cavallino ed Enrico Moglioni hanno dato il loro supporto medico constatando una semplice lipotimia, non appena Andrea ha ripreso i sensi, è stata annullata la chiamata al 118. Grande spavento per tutti i giocatori del bowl che hanno preferito sospendere le gare per attendere lo sperato esito positivo del rinvenimento. Le cause del malore sono attribuite all’affaticamento eccessivo che il giocatore/commissioner ha sostenuto in questo ultimo periodo agonistico non in ultimo le gare della nazionale nel corso del mondiale disputato in Corea. Un augurio di pronta guarigione da parte della redazione e della ASD Grizzlies Roma. Mondiali flag football in Corea N F L Delusione azzurra Buona la prima... Seconda giornata disastrosa: settimo posto I L’ avventura della nazionale senior di flag football in Corea si è conclusa con la conquista del settimo posto ai danni della Corea padrona di casa, battuta nella partita finale di assegnazione del piazzamento 41-6. La prima giornata di gioco aveva fatto ben sperare: l'Italia aveva infatti esordito vincendo contro la stessa Corea 40-30, ed aveva replicato la vittoria nel pomeriggio sulla Svezia con il punteggio di DI GABRIELE D’URBANO 55-12 e sull'Austria con un buon 40-32, cedendo poi 49-39 alla Francia nell'ultima partita in programma. Le cose sono andate un po’ peggio nella seconda gior- nata, iniziata con una sconfitta per 40-33 dalla Danimarca e proseguita con un 20-13 subito dalla continua a pag. 2 sette mesi di letargo sono finiti. Con un weekend fitto di sorprese, esordi attesissimi e difese già in grande forma, la NFL ha riaperto i battenti. Dopo il kickoff di giovedì scorso, con il successo dei Pittsburgh Steelers per 28-17 sui Miami Dolphins, la prima settimana della regular season 2006 è entrata nel vivo domenica rispettando le grandi attese della vigilia. E, in qualche caso, andando oltre le aspettative. Se si eccettuano le vittorie degli Steelers - vincitori del Super Bowl dello scorso febbraio - e dei Philadelphia Eagles (24-10 a Houston sui Texans), tutte le altre partite giocate per questa Week 1 hanno in qualche modo riservato sorprese. Se Pittsburgh ha rispettato il pronostico vincendo in rimonta senza il suo quarterback titolare, Ben Roethlisberger, operato in appendicectomia a 4 giorni dall’esordio (ha fatto benissimo al suo posto Charlie Batch), gli Eagles hanno avuto ragione di Dabid Carr e compagni mostrando subito una grande intesa tra Donovan McNabb e l’ex ricevitore dei New Orleans Saints, Dontè Stallworth, subito decisivo nel primo atto della stagione. Philly, che oltre a contare su una difesa affidabile vanta in Brian Westbrook uno dei running back più versatili e continui della lega, ha iniziato nel migliore dei modi la caccia al titolo della NFC East anche in virtù dei risultati delle avcontinua a pag. 3 2 GIOVEDÌ5SETTEMBRE2006 F L A G F O O T B A L L QUESTIONE DI ETICA NELLO SPORT CERVIA segue da pag. 1 Quest’anno le cose non sono più così, sono cambiate, la goliardia è degenerata e alcuni di noi - ex giocatori sia bianchi che neri - non si riconoscono più in questo ambiente, specialmente quando ci si trova a fare i conti con l’età e con tutti i valori etici che riconosciamo alla famiglia, amicizia, salute eccetera. È un brutto momento. C’è un clima da tifosi di calcio. Non credo faccia piacere a un Marco Militello o a un Carlo Minganti. Ma perché? Per quello che può essere il mio modestissimo giudizio, credo che la disamina andrebbe fatta non su chi ha provocato o chi ha iniziato per primo, magari risalendo al peccato originale, e non credo anche sia un buon sistema dichiararsi vittima reattiva di una condizione o di un atteggiamento. Sarebbe bene aprire gli occhi e guardarsi intorno, rimboccarsi le maniche e adoperarsi affinché le cose non trascendano verso atti indecorosi e spiacevoli. Per chi non avesse ancora capito, mi riferisco alla ormai conclamata condizione di “cappa” che si verifica ogni volta che i Grizzlies e i Green Hunters si sfidano. Domenica, è stato concordato che i Green Hunters non arbitrassero la partita Grizzlies – Hedgehogs (decisione saggia ma spiacevole) per il clima di tensione avvertito da tutti i presenti nella precedente gara Grizzlies – Green Hunters (da notare che è stato il match più interessante e più seguito sotto il profilo agonistico). Urla o gesti affatto sportivi ma anche molti malintesi, parole pesate troppo, gesti di stizza travisati in gesti antisportivi e, per fortuna, l’arbitraggio è stato impeccabile come impeccabile è stato il fairplay del “cacciatore” Mauro Santoro. Tutto questo ritengo sia un sintomo di un malessere curabile dove alcuni giudizi di alcuni personaggi, vuoi per l’alto spirito agonistico vuoi per la carica emotiva che hanno quando scendono in campo, coinvolgono anche gli altri giocatori verso un travisato astio. Mi rivolgo a tutti, sapendo che tutti sentono almeno un minimo di moralità in quello che fanno; il mio vuol essere un appello all’etica sportiva, un richiamo a quei valori che sono da sempre stati vigili in ognuno di noi. Goliardia si ma non astio, sfottò ma non insulto, rabbia ma non odio. Domenica nel post gara mi sono ritrovato a parlare con qualche giocatore degli Hunters e ipotizzavo che una soluzione potesse essere quella d’iniziare con il considerare gli eventi, che possono essere letti come negativi, in eventi di natura puramente singolare e non condizionanti. Questo fa si che durante le sfide dirette, le cose non degenerino, che il clima teso si sciolga in un bicchiere d’acqua e che gli “artefici” non ricevano quel coinvolgimento a catena generato dalle persone da loro stessi condizionate. Beh se è questo il condizionamento - uno dei principali motivi, credo sarebbe bene, quando si accendono gli animi, chiudere gli occhi, tornare indietro di vent’anni e rispolverare il sano spirito agonistico che è e sarà sempre dentro ognuno di noi. CLASSIFICA FINALE REGULAR SEASON STATISTICHE OCCASIONE SPRECATA... segue da pag. 1 Pagano e la difesa ha rattoppato per tutti i trenta minuti di gioco. Il vecchio coach, Giogio Santoro, ha capito tutto e ha cambiato le carte in tavola: dopo i primi cinque minuti di gioco ha spostato Fierli dalla posizione di slot a QB. Massimo ha tranquillizzato i suoi, dopo un touchdown da manuale si è esibito in un duetto con DELUSIONE AZZURRA segue da pag. 1 Thailandia ed un 32-26 dalla Germania. la sconfitta per un punto contro il Giappone (35-34) relegava gli italiani alla finale per il settimo posto. Il torneo veniva vinto dalla Francia sulla Danimarca (49-32 il finale). Terzo posto per la Mauro Santoro, lasciando surplace tutta la difesa degli orsi. Ma nel finale si è visto deflettare la trasformazione in end zone da Soliera con la quale avrebbe potuto pareggiare i conti. Il test superfierli, considerandolo anche fuori forma, non è stato superato dalla difesa dei Grizzlies: minaccia più pericolosa del match, e si sapeva. Jacometti decisamente sottotono, ha toccato poche palle perché non si è mai smarcato. Ma il potente Santoro, che ha raggiunto in extremis la squadra dei cacciatori nella giornata di domenica, ha raddoppiato i dubbi, per la facilità con cui faceva accorciare la difesa degli orsi e, anche se potrebbe non sembrare, per la leggiadria con cui superava in dribbling i due linebackers arancionero. I difensive Thailandia, quarta l'Austria, quinta la Germania, sesto il Giappone, settima l'Italia ed ottava la Corea. Un evidente passo indietro rispetto al secondo posto ottenuto agli europei dello scorso anno, se si considera che davanti all’Italia si sono piazzate, oltre alla Francia, squadre abbondantemente alla portata dei nostri azzurri. Una nazionale che purtroppo ha dovuto rinunciare all'ultimo momento e per vari motivi a giocatori bravi ed importanti come il QB Enrico Moglioni (Grizzlies) ed i WR John Trabanelli (Banditi) e Andrea Beltrami (Cleavers). PLAYOFFS SEMIFINALI backs hanno tenuto in piedi il match dei Grizzlies, opponendosi alle bombe di Fierli. E questo farebbe pendere la bilancia verso la tacca “vittoria meritata”. Ma in realtà i Grizzlies non hanno avuto la concentrazione necessaria per amministrare la gara, subendo due touchdown di cui almeno uno evitabile: determinante, invece, la tenuta difensiva a fine gara che ha permes- menti sulle spalle. Un discorso a parte andrebbe fatto per Moglioni e Imbriani, in considerazione dell’assenza di Fristachi: domenica sono andati molto bene con schemi a lettura libera. In positivo va valutato, anch’esso, il rientro di Petian: veloce, leggero, visibile e sa far salire la squadra. Restiamo del parere che Moglioni si possa giovare di uno come lui al fianco, a prescindere da chi fra i due farà il running game. Quindi le gravose assenze dei veterani Fristachi, Cicinelli, Ciccolunghi, nonché dei rookies Masili, Passeri, D’urbano e Spinosa non hanno aiutato i capitani Moglioni e Faccini a fare, come doveva essere, dell’esperienza di Cervia un banco di prova per i Playoff. A questo punto… tutto è possibile. Mondiali Flag School a Colonia Ancora Thailandia Gli asiatici di nuovo campioni del mondo L Un momento della partita Francia-Danimarca so l’accesso alle semifinali. Grizzlies, dunque, da rivedere, e questo è piuttosto logico. Il carattere si è visto, la concentrazione e la condizione atletica no. Faccini è incappato in una giornataccia, Squadrilli non è ancora lui, Giannelli si è lasciato sorprendere dai quick pass di Fierli, Palombi è appena rientrato da un lungo periodo di assenza, Caprio e Aureli hanno pochissimi allena- a Thailandia si è riconfermata campione del Mondo nel torneo mondiale di flag riservato alle scuole che si è svolto a Colonia, battendo in finale il Canada con il punteggio di 45-32. La Chaopraya Wittayakom School di Bangkok ha sempre condotto l'incontro sulla Ecole River Heights Middle School di Manitoba, controllando poi il punteggio con una grande difesa che ha impedito la rimonta canadese. Per il terzo e quarto posto la scuola giapponese Fujitsu Junior Frontiere di Kawasaki ha avuto la meglio sulla spagnola Pere Vives Vich di Igualada, regalando al Giappone il miglior piazzamento della storia nella competizione mondiale. A seguire si sono classificate le scuole di Cina, Olanda, Germania, Corea, Messico e, buona ultima, la scuola statunitense, che ha portato alla competizione di Colonia una squadra composta da bambini di 11 e 12 anni. 3 GIOVEDÌ5SETTEMBRE2006 N F L Sorprese e certezze nella prima giornata NFL Buona la prima per i campioni Sette mesi dopo l’infortunio: rientro vincente della “tigre” Carson Palmer segue da pag. 1 versarie dirette. Tutto sommato la sconfitta meno allarmante è quella subita dai New York Giants, che nonostante il 26-21 rimediato in casa dagli Indianapolis Colts nel derby in famiglia tra i fratelli Manning (Eli vs Payton) hanno messo in mostra una difesa con ottimi margini di miglioramento, uno spettacolare Plaxico Burress (due ricezioni da circo nel secondo quarto per l’ex Steeler) e soprattutto una coppia di running back con pochi paragoni nell’intera NFL: ovvero l’esperto Tiki Barber (110 yds su corsa e 61 ricevute) ed il devastante Brandon Jacobs, 58 yds su 8 palloni giocati ed una potenza fisica devastante. Più allarmanti, restando in quella che con la AFC North si presenta come la division più dura, le sconfitte patite dai Dallas Cowboys e dai Washington Redskins. I texani, con Terrell Owens subito a segno all’esordio con la squadra di Bill Parcells, hanno ceduto per 24-17 ai Jacksonville Jaguars, la cui difesa ha costretto il qb Drew Bledsoe a 3 intercetti, 2 sack ed una pressione costante. I Redskins, pagando la scelta di coach Joe Gibbs di schierare come running back titolare Ladell Betts al posto di Clinton Portis, hanno ceduto per 19-16 ai Minnesota Vikings, spinti da un Brad Johnson come sempre essenziale e pulito e dalle 88 yds macinate a terra da un ottimo Chester Taylor, sceso in campo dopo il trionfo della sua ex squadra. I Baltimore Ravens. Con Steve McNair dietro al centro ed una difesa che ha ricordato quella terrificante che portò al trionfo nel Super Bowl del 2001, la gang di Ray Lewis ha distrutto per 27-0 i Tampa Bay Buccaneers di Chris Simms (promettente figlio di Phil Simms, quarterback dei NY Giants dell’era di Lawrence Taylor) concedendo all’attacco della squadra du ‘Chucky’ Gruden appena 160 yds complessive con 3 intercetti ed altrettanti sack. Stessa musica a Oakland, terra di conquista per i San Diego Chargers, che hanno maltrattato per 270 i Raiders (privi del wide receiver Jerry Porter, ai ferri corti con la società), ed a Green Bay, dove il pubblico del Lambeau Field è stato costretto ad ingoiare un durissimo 26-0 nella sentitissima sfida con i Chicago Bears. I Packers, oltre ad iniziare malissimo l’era del dopo-Mike Sherman, sono corsi immediatamente ai ripari gettando ad un Brett Favre in netta difficoltà un salva- gente chiamato Koren Robinson. Un ottimo giocatore, anche se il ricevitore scaricato dai Vikings non peserà nella ristrutturazione di una difesa che, al momento, poggia su pochi veterani di livello e molti giovani, non sempre affidabilissimi (la speranza è il linebacker A.J. Hawk). In fatto di nuove leve non si può ignorare Reggie Bush, eccellente nel suo esordio con i New Orleans Saints, passati per 19-14 a Cleveland sui Browns. L’ex running back del college di Southern California ha collezionato 61 yds su corsa (90 per il titolare, Deuce McAllister) e 58 nel gioco aereo, che lo ha visto allinearsi anche da ricevitore. Il talento di Bush non si discute, l’esordio neanche. Reggie è un predestinato. Rookie a tutta birra anche a Foxborough, dove Lawrence Maroney ha fatto passare inosservata la domenica difficile di un certo Tom Brady correndo con la sicurezza del veterano nel 19-17 sui Buffalo Bills, piegati da una safety a 8' dalla fine di Ty Warren su J.P. Losman. Vittoria più ampia per gli Atlanta Falcons di Michael Vick, che hanno zittito i Carolina Panthers per 20-6 a Charlotte ridimensionando una delle squadre favorite al titolo della NFC. Bel successo anche per i Cincinnati Bengals, che oltre a ritrovare il loro quarterback titolare, Carson Palmer, hanno messo in mostra un'ottima linea di difesa, in grado di arginare un fenomeno del calibro di Larry Johnson nel 23-10 inflitto a domicilio ai Kansas City Chiefs. Sconfitta amara due volte per il pubblico dell'Arrowhead Stadium, che ha sudato freddo su un impatto durissimo tra il quarterback Trent Green ed il defensive end Robert Il QB dei Bengals Carson Palmer al rientro dopo il tremendo infortunio subito nella finale di Conference Charlie Batch ha sostituito egregiamente il QB titolare Ben Roethlisberger portando i campioni di Pittsburgh alla vittoria sui Dolphins Geathers. La peggio, neanche a dirlo, l'ha avuta il 36enne Green, rimasto a terra per un quarto d'ora per poi lasciare il campo in barella: "Grave trauma cranico la diagnosi", indefiniti i tempi di recupero. Al suo posto giocherà l'affidabile ma arrugginito Damon Huard. Completano il quadro della prima settimana le vittorie dei St.Louis Rams sui Denver Broncos (18-10), dei Seattle Seahawks sui Detroit Lions (9-6), dei New York Jets sui Tennessee Titans (23-16) e degli Arizona Cardinals sui San Francisco 49ers: i 'Cards', con un appassionante 34-27, hanno inaugurato il loro nuovo splendido stadio con un successo che ha confermato le enormi potenzialità di un attacco tra i più spettacolari della lega. 4 GIOVEDÌ5SETTEMBRE2006 I N T E R V I E W Cap Moglioni a piedi nudi D opo un trascorso di football americano, cosa ti ha spinto a praticare il flagfootball? La voglia di vivere in tutto e per tutto il football americano, l’agonismo, il sacrificio, la goliardia; il tutto senza svegliarmi il giorno dopo un bowl con le ossa fracassate dagli impatti con casco e armatura. A quaranta anni stava diventando un incubo; quando la paura prende il sopravvento sulla voglia di vincere è meglio farsi da parte. Proprio per questo il flag rappresenta un’ altra possibilità... quasi miracolosa. Il giocatore più forte e significativo del football americano in Italia Sicuramente Manuel Schollmaier. Per la grande passione che lo lega a questo sport, sia come giocatore che, come allenatore. Il giocatore NFL che più ammiri o hai ammirato? Joe Montana. Il campione: carisma, forza e una freddezza tale da far cambiare le sorti di quell’indimenticabile Superbowl, contro i Cincinnati Bengals, a soli due minuti dalla fine. La squadra di Flagfootball che soffri di più? La squadra di Mantova. I giocatori sono innanzitutto degli atleti; velocissimi e reattivi nelle coperture, molto disciplinati e uniti tra loro. Tra noi e loro c’è una grande rivalità, ma allo stesso tempo un grande rispetto e stima che è stata, spero, ulteriormente consolida- e perché? Farei acquistare dalla società Grizzlies il noto giocatore Andrea Jacometti; però prima di buttarlo giù dalla torre, per non farlo soffrire troppo, gli darei fuoco… scherzo Andreaaaaa!!! ta nell’ultima trasferta di Cervia. Tre nomi per te più apprezzati: un personaggio televisivo, uno scrittore e un giornalista Per quanto riguarda il personaggio televisivo sarei indeciso tra Toni Palombi e Carlo Imbriani il loro stile, la loro eleganza, in quel programma di Cervia, rimarranno impresse nella mia memoria; come scrittore non ci sono dubbi: Gabriel Petian una capacità narrativa non indifferente. Il giornalista che in assoluto si è più distinto, almeno in questo ultimo anno, è Claudio Faccini in grado di scrivere tanto quasi quanto pensa. La tua formazione d’attacco ideale della prossima nazionale italiana di Flagfootball... Indubbiamente la squadra dei Cleavers più Andrea Jacometti come centro... qb, ricevitore, corridore,offensive coordinator, dirigente, commissioner presidente... fermatemiiiiii! Boxer o slip? Tutti e due; anche se quando i boxer si sbrillentano il batocchio inizia a ballonzolare a destra e a manca con gli attributi perennemente strozzati dalla cucitura centrale. Non è molto piacevole Se fossi costretto a scegliere, cosa aboliresti il teatro o il cinema? Più che abolire, eliminerei volentieri chi volesse farmi fare una cosa del genere Il tuo ricordo più bello con la maglia dei Grizzlies Nell’86 la vittoria in casa degli Angels a Pesaro, una trasferta memorabile. Quello è stato il momento più alto della storia dei Grizzlies. Vincemmo il girone, eravamo consapevoli di poter arrivare al Superbowl; l’unico piccolo particolare che non avevamo considerato era quello di dover battere, in quel di Maccarese in una calda giornata di giugno, una giovane squadra emergente di Bergamo… certi Lions. Nel flagfootball mi sta capitando che il ricordo più bello è sempre l’ultimo bowl affrontato. Oggi dopo Cervia mi sento come un ragazzino triste tornato Ciabatta o infradito? In casa preferisco a piedi nudi “ Oggi dopo Cervia mi sento come un ragazzino dalle vacanze e penso… per fortuna che c’è Ferrara! Quante ore settimanali di allenamento dedichi al tuo fisico? In campo, putroppo due ore a settimana più il G R I D I R O N La squadra in possesso di palla schiera la propria formazione di attacco, con la quale ha a disposizione quattro tentativi (downs) per conquistare dieci yards o più, fino ad arrivare a varcare la end zone avversaria. La squadra opposta schiera in campo la propria difesa con lo scopo di impedire all’attacco di conquistare yards. Se dopo quattro tentativi l’attacco si fer- utili a schivare il blitz dell’avversario. Il più bel complimento fatto ai Green Hunters Che a mio avviso è, potenzialmente, in assoluto la squadra più forte del campionato!? ” Essendo molto giovani hanno tutte le carte in regola per vincere il campionato... tra 3, 4, 7, 10, 20 al massimo 30 anni Fra Fristachi, Imbriani, Cicinelli e Faccini chi butteresti giù dalla torre Il richiamo verbale più rigido che hai rivolto ad un tuo compagno di squadra? Forse “ma che hai, le mani di ferro” La partita di flag football che vorresti dimenticare La partita contro gli Hedghogs al finalbowl dello scorso anno; la sconfitta pregiudicò il passaggio alla semifinale Mare o Montagna? Mare e montagna come condimento va bene, l’importante che siano tonnarelli all’uovo Barca a Vela o a motore? Sicuramente a vela, so che il Presidente Cicinelli donerà la sua splendida barca (visionabile sul nostro sito) alla squadra, in caso di vittoria al finalbowl… se ci arriviamo. Fiducioso!? La più grande soddisfazione o gioia della tua vita La gioia più grande è avere al mio fianco Raffaella; la nascita di Martina e Valentina è stato un attimo unico e indimenticabile. Gli amici sono la felicità e la spensieratezza; vorrei soltanto che fossero immortali. Un pronostico: chi sarà la squadra campione e vicecampione d’Italia 2006 di Flagfootball? Noi campioni d’Italia dopo aver battuto in finale gli Hunters... di un punto... no vabbè scherzavo. G L A M O U R cidere di effettuare un calcio di allontanamento (punt) in modo da consegnare la palla agli avversari in una posizione di campo meno sfavorevole, oppure può tentare una trasformazione calciando la palla attraverso i pali (field goal = 3 punti) se si ritiene di essere ad una distanza sufficiente per portare a buon fine l’azione. Scopo del gioco quarto d’ora che riusciamo a sforare ogni volta. Fuori dal campo, forse, sempre perchè anche quando cullo le mie due bimbe per farle addormentare mi accorgo che muovo le gambe in modo tale da simulare i passi Fai un insulto a Violante Vittorio non lo potrei mai insultare; ha dimostrato sempre di essere una persona estremamente corretta, sincera e con la quale l’ironia fortunatamente la fa sempre da padrona. L’unica cosa che gli dico è che il vero valore di una squadra è dato dall’amicizia, dal rispetto e dalla fratellanza che hanno, tra loro, gli uomini che la compongono. Se il prezzo da pagare per poter sperare di vincere, anche una sola partita, (senza nemmeno riuscirci) è il venir meno a questi valori l’unica cosa da fare è sbattere la porta in faccia a qualcuno Linea di scrimmage ma non riuscendo a conquistare almeno 10 yards il possesso della palla va alla squadra avversaria. L’azione termina esattamente dove viene soppresso il portatore di palla, sullo stesso posto egli viene anche seppellito alla buona. Punt e Field Goal Se l’attacco arriva a giocare un quarto tentativo con ancora molte yards da guadagnare può de- Ogni azione ha inizio da una linea ideale chiamata “Linea di Scrimmage” che attraversa il campo per tutta la sua larghezza e sulla quale si fronteggiano gli uomini di linea di attacco e difesa. Tutte le azioni ruotano attorno al quarterback che, in effetti, sembra sempre voler fare qualcosa di perverso al compagno di squadra (centro) davanti a lui. GLAMOUR & PLAYER VALTER FRISTACHI M aglia dentro o fuori? Polsino o arm band? Guanti si o guanti no? Scarpa bianca, nera o colorata? Quale saranno le tendenze 2007 per il perfetto look del giocatore? Sono ormai qualche anno che a lanciare le nuove tendenze sono i WR che immancabilmente condizionavano non solo i compagni di squadra ma anche le squadre europee e sudamericane e di conseguenza anche i grandi brand si adattano alle tendenze. Il trend dello scorso anno e stato quello d’indossare capi sempre più attillati, notare che una maglietta e sopratutto i pantaloni ben attillati esaltano più la fisicità estetica e nascondono qualche difettuccio, completamente out sono le uniformi con tessuti poco elastici, larghe e fuori dai pantaloni che rendono il look irrimediabilmente sciatto. Le shoulder pads a misura (due dita oltre deltoide) fanno in modo da rendere il corpo più proporzionato e armonioso; Il fatto di usare un’armatura più grande, oltre ad essere pericoloso, di certo non fa sembrare più grandi, anzi fanno sembrare i giocatori di football tutti menomati. Fuori moda sono anche i vistosissimi paracoscie e i paraginocchia molto meglio, per chi non ha problemi di duri colpi sulle gambe, la completa assenza delle protezioni. Fa molto anni 90 il polsino tradizionale è invece molto trend la completa assenza di polsini con la sola presenza di "arm band" proprio per evidenziare la fisicità del braccio. Per quanto riguarda il trend delle scarpe, negli ultimi 34 anni ha visto molte squadre NFL ritornare allo scarpino nero, ma quello bianco è molto “in” nonché se- gno di eleganza e di stile, per i calzini, invece, la NFL costringe tutti i giocatori a giocare con i calzini lunghi e mai calati, ma fa molto tendenza il calzino corto o calato appena sotto il polpaccio in pieno stile NCAA. Per quanto riguarda i guan- tini vige ancora la libera discrezionalità per usarli. C’è chi preferisce avere un contatto diretto con la palla, c’è invece chi preferisce il grip dei guanti ma dal punto di vista del look il guantino fa sempre la sua porca figura. 5 GIOVEDÌ5SETTEMBRE2006 G O S S I P 1 8 7 M ilano Marittima. In occasione della trasferta di Cervia dei Grizzlies non sono mancate le paparazzate, difatti sabato pomeriggio in spiaggia sono scesi alcuni giocatori. Giannelli sotto le mani portentose della massaggiatrice personale thailandese (foto1), Savini, colto dalla puntura di un tracina mentre raccoglieva le conchiglie per la figlia, si appresta a sdraiarsi sul lettino (foto2) e Imbriani che prima si fa vedere ligio al dovere degustando una puerile granita alla menta (foto3) e poi si fa cogliere in un impeccabile cool style nel corso della notte fra il sabato e la domenica presso il locali notturni della riviera accompagnato da un Giannelli in still style (foto 4) in un momento di “alticcia” degustazione. Nello stesso locale, Palombi country style e Aureli hip hop style (foto 5), gli immancabili e muscolosissimi Squadrilli e Torturo Dolce & Gabbana (foto 6) e il capitan Moglioni (foto 7) colto con l’ultimo pezzetto di ghiaccio in bocca. Passa invece dal ristorantino alla sua suite Soliera (foto 8) per le inalazioni e i fumenti dovuti al suo stato cagionevole di salute che lo accompagna in ogni trasferta. 2 3 6 4 5 A.S. Grizzlies American Football Team Dal 5 Ottobre 2006 Lunedì dalle ore 16,00 alle ore 17,00 Sabato dalle ore 15,00 alle ore 16,00 • A.S. Bracelli Club - Via Mattia Battistini, 260 • Cell. 347.4784498 - [email protected]
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