Un - Fretum Gallicum

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Un - Fretum Gallicum
ANNO 6° N.6 DICEMBRE 2000 • SPED. IN A.P. ART. 2 COMMA 20/C LEGGE 662/96 • FILIALE DI CA. UFF. PACCHI
PERIODICO EDITO DALL’ASSOCIAZIONE ITALIANA DI SCAUTISMO RAIDER “ASSORAIDER”
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di Scautismo Raider
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ARCOBALENO
è dedicata ai giovani
e a tutti coloro
che intendono reagire
al dilagare di egoismi e
vogliono dimostrare la
possibilità di una fraternità
mondiale come quella scaut.
La rivista contiene inserti
riservati ai lupetti,
esploratori ed esploratrici,
rover e, nautici.
ARCOBALENO
vuole assolvere alla
funzione di collegamento
fra tutti gli iscritti
all’associazione nonché
con i genitori
dei più giovani iscritti
perché seguano
quanto viene offerto
ai loro figli in fatto
di formazione del carattere
del futuro cittadino.
Anno 6° - Numero 6
Autorizzazione del Tribunale di Cagliari n. 24 del 23.06.1995
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Questo numero è stato consegnato alla stampa il 30.11.2000
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Il materiale inviato ad Arcobaleno non si restituisce.
ovunque si deve vivere
in fratellanza scaut
I
l significato di un raduno scaut, sia esso un’uscita di Pattuglia, una gita di Sezione un Campo Nazionale o un Rovermoot; è nella vita di una associazione scaut quello di verifica di: metodo, vitaAlla fine di quest’anno 2000 in cui
lità, capacità organizzativa, affiatamento
l’Assoraider ha compiuto
tra le varie Unità. Esso infatti non può riu35 anni; il saluto che Arcobaleno/Raid
scire bene se non vi è collegamento tra
vuole inviare e‘ diretto a tutti i
Centro e Periferia, se i programmi hanno
componenti dell’Assoraider ed alle
lacune, se tra tutti i partecipanti non regna
loro famiglie. A questo numero di
una vera Fraternità Scaut.
Il Raduno Scaut è dunque una grande proArcobaleno, fara‘ seguito -entro
va per una associazione e segna sempre
l’anno- un numero speciale di Raid
un momento caratteristico della sua storia,
interamente dedicato agli scritti, piu‘
assumendo ogni volta un diverso particosignificativi, del nostro Fondatore
lare significato. Essere scaut è un impeAldo Marzot. Quelli che verranno
gno serio che implica ogni nostro sforzo
saranno anni di nuove sfide e nuove
per avvicinarci sempre più agli ideali preattivita‘ ed Arcobaleno/Raid ringrazia
fissati dal Fondatore. Non è di certo semtutti i collaboratori per l’apporto che
pre facile agire disinteressatamente a vanhanno dato e sicuramente
taggio degli altri, non è cosa priva di sacrificio compiere il proprio servizio quando
continueranno a dare alle nostre
questo costa rinunce e impegno, non è
riviste. Buona Caccia e Buon Vento da
cosa di certo piacevole affrontare l’indiffetutti noi di Arcobaleno.
renza o la derisione di chi non è in grado
di capire e
apprezzare gli
ideali del nostro
movimento. Ma
essere scaut è
bella cosa. La
vita dello scaut
non è vita inutile
e vuota. La fratellanza che ci
unisce è motivo
di gioia e le
imprese
che
compiamo sono
ARCOBALENO 1
fonte di ricordi che non si cancelleranno più. Bello è inoltre provare un
vero sentimento di riconoscenza per i nostri capi che su questa strada
ci hanno indirizzato e ci sostengono, senza pretendere riconoscimenti
e ringraziamenti. È una fortuna essere scaut perché si ha la certezza
di poter trovare sempre qualcuno che nei momenti difficili ci può capire e aiutare. Il “Rovermoot” è l’incontro di tutti i Rover e Scolte, tangibile dimostrazione della fratellanza che ci lega e affermazione degli
ideali che ispirano
lo scautismo. La
fratellanza scaut,
sancita da un
preciso punto
della
nostra
“Legge”, è uno
dei fondamenti
del nostro movimento in quanto
solo con la maggiore
unità
d’intenti e con la
reciproca comprensione e aiuto
sarà possibile
allo scautismo
affermarsi sempre
più e continuare nel
mondo la missione che con umile presunzione si è
assunto. Non sono i grandi discorsi che ottengono le
conversioni a un’idea, ma bensì il modo in cui si comportano coloro che questa idea professano. Se non c’è
comprensione e fratellanza tra noi siamo fuori dal sentiero che B. P. ci ha indicato. Pertanto non solo col
“Rovermoot” la fratellanza scaut deve essere affermata,
ma deve essere vissuta tutti i giorni, in tutte le nostre
attività e in tutti gli incontri di gruppi di scaut. Scaut di
diverse sezioni, di diverse associazioni, di diverse
nazioni devono potersi incontrare liberamente ed in
fraternità, perché è cosa utile sia alla preparazione
che alla formazione di tutti. Gli incontri, gli scambi di
esperienze tra tutti, il rafforzamento della fraternità
e amicizia che ci legano sono l’unico e vero collante
del nostro movimento. Ovunque si deve vivere in fratellanza Scaut!
Buona Caccia e Buon Vento
da noi di Arcobaleno
2 ARCOBALENO
editoriale
...
brrr, che freddo che fa !!! Ormai
Mi trovi su INTERNET
l’inverno è arrivato.
http://arcobaleno.assoraider.it
Sono sicura che la vostra pelliccia si è fatta
A cura del Raid Net
più folta e che le vostre orecchie sono ben
della Sezione di Cagliari 2,
tese ad ascoltare i rumori della giungla. Qui in
Arcobaleno entra in Rete.
Buona navigazione
redazione ci stiamo dando da fare per darvi
e per informazioni:
vari spunti su come passare il tempo nelle
[email protected]
fredde sere invernali e anche durante le uscite
di branco.
La redazione
In questo numero potere trovare degli articoli
che vi spiegano come andare avanti nella pista
del lupetto, immagino che molti di voi saranno
impazienti di aprire gli occhi sulla giungla.
Potrete trovare per il vostro quaderno di caccia la scheda che vi fa vedere le varie
costellazioni, così alla prossima uscita
di branco, ammirando il cielo stellato, riconoscete sicuramente le
varie stelle, il grande carro, il
piccolo carro, la stella polare,
… . E tanti altri articoli
ancora.
Non mi resta che
augurarvi Buona
Caccia e che il
favore della giungla vi accompagni.
La redazione
di Yaw
JAW
3
Cuoco
A
vete fame? Avete voglia di qualcosa di veramente
gustoso? Cosa c’è di più buono di un piatto cucinato
da noi stessi? Oddio, forse è meglio la torta di mamma! Sicuramente, però, è più divertente prepararci da mangiare da soli.
Allora indossiamo il grembiule della mamma e armiamoci di pentole e
mestoli: dobbiamo preparare un buon pranzetto.
Ed ecco alcune regole fondamentali:
• obiettivo numero 1: non morire di fame!
• seconda regola: a cucinarsi dovrà essere il cibo e… non noi, pertanto
attenti al fuoco!
• regola numero 3: sapere cosa si mangia; quindi frenate la fame ed evitate di addentare il vostro fratellino o il tavolo di casa. Preoccupatevi,
invece, di sapere quali proprietà possiede il cibo che state cucinando
(vitamine, proteine, carboidrati, ecc.);
• regola numero 4: sapere come si usano gli elettrodomestici, perché
sono utilissimi per un cuoco: nel frigorifero non si mettono i panni sporchi, né la lavatrice serve per frullare la frutta; come il frullatore non serve
per arricciare i capelli;
• regola numero 5: … forse non c’è nient’altro, o forse mi dimentico qualcosa, bo?!? Ecco, bisogna saper cucinare. Wow! Ecco a che servono
pentole e padelle! Sapete farlo?
Se si, siete a posto, altrimenti, non disperatevi, è facile imparare, basterà
“spiare” la mamma e
farsi dare da lei o dai
vostri Vecchi Lupi delle piccole lezioni di
cucina. Vedrete che
presto saprete cucinare dei pranzetti, da
leccarvi le labbra.
Se seguirete queste
regole fondamentali,
vedrete che sarà semplicissimo “inforchettare” questa capacità.
Ora vi lascio, vado a
cucinarmi qualcosa
perché sto morendo di
fame.
Buona Caccia, o meglio…
Buon Appetito! Tatanka
4 JAW
la pista del
lupetto
N
ella notte in cui
Mowgli venne
presentato alla
Rupe del Consiglio, agli
occhi di Akela si presentava un Branco
forte, unito, rispettoso
della Legge, composto
da lupi di varie età e con
pellicce dalle diverse sfumature. Dal grigio dei lupi
anziani a quello dei lupi di 23 anni che, pur essendo
adulti e forti, non avevano
ancora l’esperienza dei loro fratelli maggiori per
affrontare da soli la preda. Infine, vi erano i cuccioli
dal pelo morbido come un batuffolo e sempre sotto
gli occhi attenti delle loro mamme.
Come nel Branco di Mowgli, anche nei vostri vi saranno cuccioli, lupetti, lupi ad una o due stelle e lupi anziani. Tutto questo rende il
vostro, un Branco forte e unito, proprio perché ognuno provvede ad aiutare il fratellino più piccolo a diventare
esperto come lui, cioè a fargli fare un passo in
avanti nella grande Pista d’Akela.
La giungla è grande e affascinante e, sono
sicuro, voi lupetti farete sempre del vostro
meglio. Solo così potrete fare esperienze
nuove e conquistare prede sempre maggiori. Ed è così, appunto, che il cucciolo,
impegnandosi a seguire le orme della
mamma, del babbo e di ogni altro Vecchio Lupo, potrà far diventare le
sue zampe silenziose e forti, i
suoi denti lucenti e taglienti, le
sue orecchie tese ed attente a
percepire il minimo rumore
della giungla, i suoi occhi
penetranti nel buio della notte.
Buona Caccia, Tatanka
JAW
5
realizziamo
delle candele
C
ari Lupetti, oggi vi voglio far realizzare una coloratissima candela.
Pensate che una volta le candele erano l’unico mezzo tramite il
quale si poteva far luce nelle case, nei castelli c’erano dei candelabri giganteschi che venivano calati dai soffitti per mezzo di carrucole per
poter essere accesi. La cera veniva usata anche per scrivete !!! Nell’antichità su tavolozze di cera si scriveva con pezzi di cera colorata, come noi
usiamo le matite su un foglio da disegno. Ma che cosa ci occorre per metterci all’opera? Ci occorre della Paraffina, della Stearina e uno stoppino. La
paraffina è un derivato dell’industria dei lubrificanti, mentre la stearina deriva
dai grassi animali.
La cera liquida prende la forma del contenitore nel quale la versate. Potete
realizzare candele di qualsiasi
forma usando vasetti di
Yogurt, bicchieri di plastica,
ciotole di coccio, formine
per biscotti… . Prendi un
vasetto di yogurt, chiaramente vuoto!!! Fai un buco
al centro del fondo del
vasetto e in questo infila lo
stoppino. Salda lo stoppino
sul fondo del contenitore
con una puntina o una
graffetta, tendi lo stoppino
e fissalo dall’altra parte con
uno spiedino di legno al
quale lo legherai per tenerlo ben teso al centro del
contenitore. Utilizza uno
stoppino che sia proporzionato alle dimensioni della
candela, perché se è troppo grosso bruciando farà
una fiamma fumosa, se è
troppo piccolo non riesce a bruciare bene, e la cera cola all’esterno.
Ma ora che abbiamo il contenitore realizziamo la cera !!
6 JAW
Sciogli a bagnomaria la paraffina e aggiungi in proporzione il 10-15% di stearina ( per 100 gr di paraffina 10 o 15 gr di stearina). Per colorare la cera una
volta che è tutto ben sciolto, aggiungi pastelli a cera o colori a olio del colore
che preferisci. Avrai così ottenuto una cera liquida e colorata che potrai versare nel contenitore che abbiamo realizzato prima. Aspetta che raffreddi tutto bene e poi avrai la tua bellissima e personale candela !!!!
Se vuoi realizzare delle candele mangia fumo aggiungi alcune gocce di
essenze profumate, se invece volete realizzare delle candele
con colori diversi in più strati aspettate che il primo colore versato raffreddi completamente, poi riempi con cera di altro colore,
otterrai così delle candele di vari colori ! Alla fine lucida la candela con un panno di flanella imbevuto di ammoniaca o di alcool.
Mi raccomando, lupetti, per realizzare queste candele visti i
materiali utilizzati fatevi assolutamente aiutare da una persona
adulta !!!!
Branco seeonee
S
iamo il Branco Seeonee di Quartu S.E. ed è
bellissimo, grandissimo e simpaticissimo; è
anche un po’ vecchietto perché ha già
compiuto otto anni.
Siamo trenta lupi divisi in cinque mute,
abbiamo un Akela, una Bagheera e un
Chil supermegagalattici.
Ecco la storia del nostro branco.
Nell’anno 1991/2 in occasione della gita
di apertura a S. Cristina di Paulilatino
sette lupetti, dell’allora Branco Ankus,
contribuirono con il neo Akela alla
nascita del Branco Seeonee. L’Akela
Claudio Perra onorò il suo compito per
ben tre anni, sostituito poi nell’anno 1995/6 da Nunzia Romano che portò
avanti il branco per ben 3 anni.
Nel Settembre dell’anno 1998/9 il branco Seeonee passa dall’attuale Akela.......................
La nostra vita è molto movimentata: il gioco più amato dal branco è palla
scaut (ci teniamo a sottolineare che Francesco Novo, capo della muta bruna lo ama più di tutti). Molti lupetti si sono aggiunti attirati dal nostro modo
di vivere “da nomadi”!!!
La nostra tana è ospitale grazie al disegno situato al fianco dell’entrata del
consiglio di Akela. Speriamo che questo testo, abbia chiarito per filo e per
segno le mille domande che voi lettori sicuramente vorrete farci.
JAW 7
Uscita d’apertura
D
S.
8 JAW
opo tanto riposo finalmente la prima uscita. I lupi si
sono divertiti a parte il triste momento dell’addio al
nostro Baloo (cogliamo l’occasione per ringraziarlo
e salutarlo). Leggiamo direttamente le loro impressioni: In corriera siamo
diventati pazzi perché quasi tutti si stavano “facendo addosso” dalle risate (Valentina)
Io Alessandro sono andato in gita con
gli scaut e mi sono divertito tanto. (Alessandro)
Siamo andati con altri branchi e compagnie a S. Agostino dove abbiamo iniziato delle attività molto divertenti. (Sarah
e Ennio)
Nel pulman si stava mettendo a piovere
perché dei lupetti stavano cantando.
(Riccardo)
All’ora di pranzo abbiamo mangiato normalmente. (Lorenzo)
Abbiamo fatto tante attività. Spero di venire anche a quello del 2001 e anche a
Agostino di Abbasanta... quelli a seguire. Buona Caccia. (Giulia)
Abbiamo fatto tanti giochi, e abbiamo
mangiato cioè pranzato e io me l’aspettavo e questo giorno è
stato molto indimenticabile. (Lorenzo C.)
Questo giorno mi sono divertito molto perché abbiamo fatto il
grande urlo. (Paolo N.)
Oggi ad Abbasanta mi sono divertito molto anche se avrei
dovuto fare “tiro alla fune”. In questa gita sono venuti molti
bambini nuovi che, a parte i “vestiti”, sembravano nel branco
già da prima. (Fabrizio)
Questa giornata è stata molto divertente (oltre al fatto che
oggi se ne andata Baloo). (Paolo C. e Luisa)
Questa giornata per noi è stata molto divertente anche se
Baloo è andato via dal branco per cacciare. Comunque a parte
questo triste motivo è andato tutto bene. (Silvia e Martina)
Io mi sono divertita molto perché ho giocato con i miei amici
in questa mi prima gita con gli scaut. (Ilaria)
Questa giornata mi è piaciuta moltissimo perché è stata la mia
prima gita scaut dove abbiamo giocando tutto il giorno e ci siamo tutti
divertiti. (Carlotta)
Per me questa giornata è stata molto movimentata e bella. (Fabio)
Questo giorno mi è piaciuto molto perché mi sono divertito molto con i
miei amici ed è stata la mia prima gita con gli scaut. (Gianluca)
Purtroppo non abbiamo avuto il tempo per fare il fuoco di bivacco e raccontare le nostre barzellette. (C.)
IL PLANETARIO
9 JAW
E
cco uno strumento che vi tornerà utile ogni volta che effettuerete
una uscita di Branco con pernottamento. Potete chiedere ad Akela
ed ai Vecchi Lupi che vi accompagnano, se la notte è particolarmente limpida, di farvi rientrare in tana un po’ più tardi del solito per poter osservare le stelle e imparare a riconoscere le varie costellazioni. Come vedete ci
sono le costellazioni dell’emisfero australe e boreale, passando nell’altra
“metà” del pianeta anche le costellazioni che si vedono cambiano.
Buona… visione !!!!
Tavole tratte da: “Il grande libro dello spazio” Mondadori Editore
10 JAW
Buon Compleanno
O
ggi 28 ottobre abbiamo trascorso una
riunione un po‘ speciale in quanto era
il compleanno della nostra “vecchia”
Akela. Abbiamo giocato, aperto i regali e mangiato la torta.
La tana era tutta addobbata, c’era anche uno striscione (Auguri Akela). Abbiamo acceso le candeline, spendo la luce della tana e Akela ha soffiato
forte, tanto che è volato lo zucchero a velo e ha fatto i capelli bianchi a Fabio, noi le abbiamo cantato
“tanti auguri a te, tanti auguri a te”...
Akela
Primo Branco Seeonee - Sezione di Cagliari
zucche, mostri, caramelle e tante risate per la festa di
halloween D
olcetto o scherzetto? Se non sbaglio
è questo lo slogan di una festa assai
attesa da molti bambini americani, la
festa in cui tutti si travestono da esseri mostruosi per racimolare qualche dolcetto. Così anche
noi del 1° Branco Seeonee, della sezione di
Cagliari 2, in collaborazione con il 2° reparto,
abbiamo organizzato la festa di Halloween.
Tutti rigorosamente in maschera e mostruosi
ci siamo avviati ai parcheggi di piazza M.
Polo, dove si è dato inizio alle attività. I giochi
erano organizzati per coppia, perciò, prima di
tutto, abbiamo distribuito delle zucche di carta,
alle quali mancava un pezzo; esploratori e lupetti dovevano cercare, fra di loro,
quello mancante e ricongiungerlo. Formate le coppie inizia il divertimento: un’esilarante corsa con i sacchi (ruzzoloni a non finire!) tiro
alla fune, ed infine la corsa alla zucca per vincerne il
Zucche dai sorrisi orribili,
contenuto (più di un chilo di caramelle assortite!).
Dopodiché, tutti in tana a rifocillarsi per le calorie per- streghe sghignazzanti e terribili,
dute con: torta al cioccolato, all’ananas, crostata di
mostri deformati e temibili,
frutta, patatine, pop corn, aranciata, coca cola e
questa e‘ la notte di Halloween,
biscottini! Insomma una festa che non ha niente da
invidiare alla cuginetta americana!
salviamoci dagli spiriti!
Un ringraziamento particolare allo staff di Branco e di
Reparto che si sono impegnati ad addobbare le varie stanze della sede con: festoni, palloncini e zucche; uno ancora più speciale a tutti i lupetti ed esploratori partecipanti, perché senza di loro, questa festa, non sarebbe stata così unica
Akela e Bagheera del 1° Branco Seeonee
11 JAW
Il gioco delle pulci
giochiamo attorno
al camino
Il gioco delle pulci
V
i voglio spiegare come si gioca al classico
gioco delle pulci. Vi occorrono le “pulci” che
altro non sono che dei dischetti grandi
quanto una moneta di colori diversi. Se non ne
avete vanno benissimo anche le monete, quelle
più leggere tipo quelle da 50 £ o da 10 £ . Ogni
persona ha almeno tre pulci di un colore (giallo,
blu, rosso,…). Occorre inoltre una bacchetta che
permetta alle nostre pulci di saltare !!! Facendo
leva su un lato della pulce la farete saltare per aria.
Scopo del gioco è di mangiare le pulci degli avversari, ma come ? Saltando con la propria pulce proprio sopra la pulce avversaria!! Vince chi rimane in gioco da solo dopo che tutte le altre pulci sono state mangiate !!!
x
12 JAW
T
r
i
s
x
x
x
P
rendete un foglio di carta a quadretti e
disegnate un quadrato con 3 quadretti per
ogni lato. Il giocatore che inizia segnerà
all’interno di un quadretto una X.
L’avversario segnerà un cerchio fino a quando non
avrete riempito il quadrato. Vince chi per primo riesce a mettere tre simboli uguali in fila sia in verticale, in orizzontale o in diagonale. Per rendere più
difficile il gioco potete giocare a “tris” utilizzando
quadrati più grandi in modo da dover mettere in fila
4, 5 , 6 simboli uguali.
Jedi
JEDI 13
decoriamo la sede
I
n un precedente numero di Arcobaleno vi abbiamo già parlato
delle vostre sedi. Abbiamo spiegato come organizzare gli “Angoli di
Pattuglia”, costruire vari oggetti utili e
funzionali. Ora affrontiamo un argomento fondamentale: “Le Decorazioni
Murali”. La sede di Reparto deve essere un luogo dove il Reparto possa svolgere in allegria le proprie riunioni, sarà
bene quindi decorare mobili e pareti,
curare gli accostamenti dei colori ed
armonizzare tra loro i vari elementi. Una
ottima soluzione per riempire una parete
“vuota” è quella del pannello decorativo;
una pittura di
soggetto vario
che occupi o
tutto il muro o
solo una parte
di esso. Il pannello può servire a sottolineare la verticalità
della
parete, può
evidenziare
alcuni elementi
architettonici come i pilastri o i “movimenti” del soffitto e delle pareti. La decorazione va realizzata in una posizione importante: davanti all’ingresso, nell’angolo del
Consiglio di Reparto o comunque in un
luogo dove possa richiamare l’attenzione
di tutti. Molto importante è la scelta del
soggetto, esso darà a tutti l’immagine del“vari animali di Pattuglia stilizzati”
lo spirito del vostro Reparto: sarà ciò che i
“motivi araldici”
futuri esploratori ed esploratrici vedranno
“pannello con vari elementi marinareschi
prima di ogni altra cosa e ciò che il visitavalido per nautici”
tore ricorderà della vostra sede. Potete
“pannello con elementi a soggetto montano”
ispirarvi ad argomenti di vita scaut o naturalistici, potete prendere l’idea da fotogra14 JEDI
di reparto
fie, illustrazioni, schemi o, meglio
ancora cercare nella vostra fantasia qualcosa di straordinariamente
semplice e sincero. È indispensabile che questa decorazione sia diversa dal solito
“quadretto” inteso come fedele riproduzione della realtà a tre dimensioni. Il vostro
pannello sarà più bello e moderno se vi limiterete alle due dimensioni senza tener
conto della profondità e delle regole prospettiche. L’artista della Pattuglia dovrebbe
prima di iniziare il lavoro,
documentarsi non solo per
il soggetto, ma anche sui
vari stili pittorici di decorazione murale, avendo cura
di osservare attentamente
’accordo, è un
e fare suoi i sistemi degli
caminetto finto,
antichi romani, egiziani ed
ma … riscalderà
indiani. Gli esempi che prol’ambiente, appaponiamo in queste pagine
rendo così come
potranno, sicuramente, torun vero caminetto.
narvi utili. Ricordiamo che
Non è difficile preè fondamentale per la buopararlo. Si ritaglia
na riuscita del vostro lavoro
la cappa del camicurare la composizione dei
netto della forma
vari elementi anche se non
indicata da un
grande cartone
intendiamo con questo dire
ondulato, la si
che “l’opera” deve essere
dipinge di nero
perfettamente simmetrica:
(usando colore in
vogliamo solo sottolineare
polvere) sui due
che gli elementi vanno ben
lati, poi la si fissa
distribuiti nell’intera zona
con delle grandi
che dovete decorare. Per
graffe
a
una
cornice
fatta
di
listelli
di legno, dandole
vedere se la composizione
una
forma
rotondeggiante.
La
cornice,
completa
è equilibrata prendete il
con
la
cappa,
viene
fissata
in
un
angolo
della
Stanbozzetto che certamente
za.
Per
fingere
l’esistenza
del
fuoco,
si
prende
un
avrete fatto e guardatelo al
panchettino molto basso, dipinto anch’esso di nero,
contrario: se anche così
e fissato accanto al muro. Si ammucchiano sul pannon sembrerà troppo carichetto dei ceppi e si mette in mezzo, semi nascoco da un lato e troppo poco
sta, una lampadina rossa. Sopra i ceppi si pone un
dall’altro potrete cominciapezzo di cellophane sgualcito e di forma irregolare
re tranquillamente il lavoro.
a fingere la fiamma che si sprigiona dai ceppi e …
Una volta deciso il soggetattenti al fuoco !
to riportatelo molto stilizzato sulla parete e cominciate
IL CAMINO
D
JEDI 15
a studiare i colori: non è necessario restare legati a colori realistici
ma è indispensabile accostarli per armonia o per contrasto. Per
essere più sicuri consultate un qualunque libro di educazione artistica che saprà rispondere esaurientemente ai vostri interrogativi. Il
pannello può essere realizzato sia direttamente sul muro sia su
una tela, ben tesa, applicata al muro; sia su compensato delle
dimensioni volute. Dopo aver preparato lo schizzo sulla parete e
scelto i colori cominciate a stenderli in modo piatto, cioè riempiendo interamente le zone da pitturare senza sfumature di chiaroscuro. Come ultima fatica, quando il colore sarà asciutto vi consigliamo di contornare i vari elementi con una unica tinta (nero o altro) in
modo da far risaltare meglio le linee ed evidenziare di più le figure.
Spunti tratti da “Beau manoir” e “Le vainguer” illustrazioni di T. Manuguerra.
“motivi decorativi geometrici”
ALTRE DECORAZIONI
Anche lanterne, trofei e lampadari, servono ad arricchire la sede di
Reparto. La lanterna si realizza piegando nella maniera indicata (fig. 1) un foglio di cartoncino dorato o di vari colori. Si
ritagliano con le forbici delle strisce parallele, si spiega il
foglio e si forma la lanterna saldandone il
collo con delle graffe (fig. 2). Usando dei
grandi fogli di carta sottile, non piegata,
tagliata in strisce con una lama bene affilata, si ottengono delle lanterne veramente
belle. Trofei di caccia e lampadari possono
servire per la decorazione delle pareti. Con
legno dipinto si può fingere un trofeo di corna (fig. 3), bottino di caccia. Con il cartone
dorato ritagliato con attenzione si possono realizzare dei
corni di caccia (fig. 4). I lampadari (fig. 5-6) si possono
costruire con del filo elettrico di plastica, di colore nero, saldato a delle tavolette di legno applicate al muro; le candeline possono essere fissate su dei dischi di metallo leggero a
fingere le coppe porta lampada.
16 JEDI
Pirografo solare
FIGURA 1
Per poter riprodurre accuratamente qualsiasi disegno,
usate della carta quadrettata. La carta carbone è un
buon mezzo per riprodurre il vostro disegno.
FIGURA 2
La pirografia è l’arte di disegnare
sul legno, bruciandolo con uno strumento caldo. Il calore del sole,
messo a fuoco da una lente, può
fare la stessa cosa. Costruite un
semplice supporto che tenga fissa
la lente, lasciandovi libere le mani
in modo che possiate muovere il
lavoro sotto il punto caldo. Il braccio
del fermo, serve a mettere la lente
alla giusta altezza. Fate su un foglio
di carta il modello del vostro disegno e trasferitelo sul pannello di
legno con la carta carbone. Mettete il pannello di legno sotto la
lente, quindi ponete a
Proteggete i vostri occhi con occhiali da sole molto
fuoco la lente. Cominscuri. Il punto caldo è troppo luminoso per poter esseciate a muovere il
re continuamente guardato con gli occhi.
pannello, quando si
Io ho usato un normale paio di occhiali da sole,
comincia a vedere del
sovrapponendovi un’altra lente scura.
fumo. Muovere molto
Harold Jackson (Da Boys’ Life)
lentamente, mantenendo il punto caldo
sulla linea. Se vi fermate, qualsiasi sia la causa, togliete immediatamente la lente.
RAGGI
Dopo aver bruciato il legno, spalmate
SOLARI
LENTE
sul pannello una vernice chiara.
IMPORTANTE!
FIGURA 3
Il braccio del fermo, permette di mantenere ferma la lente nella giusta posizione. Una lente con circa 10 cm. di
distanza focale, va molto bene per un
pirografo solare.
RAGGI
CONCENTRICI
10 cm di
lunghezza
focale
PANNELLO
JEDI 17
giochiamo con la topografia
M
ateriale occorrente: carta topografica, foglio da disegno, striscioline di carta, matite, righello (per Pattuglia).
Svolgimento: alle Pattuglie direte di eseguire la sezione, ricavabile dalle curve di livello, di un itinerario. L’esecuzione di questo tipo di
lavoro può servire a vari scopi, ad esempio: verificare se un punto è visibile da un altro, verificare le pendenze che si incontreranno lungo l’itinerario
della prossima gita, esecuzione di un rilievo geologico o botanico di un
dato percorso. Il profilo semplice riguarda
la sezione tra due punti uniti da una
linea retta, e si esegue come da figura,
rispettando anche la scala delle altezze.
Il profilo spezzato riguarda la sezione
tra due punti uniti da vari spezzoni di itinerario (esempio: il percorso di una gita
che viene effettuata seguendo un normale sentiero, con tutti i relativi cambi di
direzione). L’esecuzione del lavoro è
praticamente la stessa per entrambi i
tipi di profili; nel caso dello “spezzato”
non si farà altro che costruire una successione di profili semplici. Si procede
nel modo illustrato qui a fianco:
A - Si uniscono i due punti sulla carta
segnandovi una retta con la matita.
B - Alla retta così ottenuta si affianca
una striscia di carta sul cui bordo si
segneranno le posizioni in cui le curve
di livello intersecano perpendicolarmente la retta stessa (in luogo della carta si
può usare un compasso a due punte).
C - Su un altro foglio, preparato in precedenza con le varie altezze, si riportano i dati registrati sul pezzo di carta (o,
con il compasso, le distanze prese ad
una ad una dalla carta topografica), ogni
distanza alla relativa altezza.
D - Unendo i puntini (ottenuti sulle rette indicanti l’altezza portando sulle
stesse le distanze misurate) si ha il profilo del terreno lungo la retta considerata. Per un profilo semplice il lavoro termina qui, per quello spezzato
invece prosegue con i tratti successivi rilevati alla stessa maniera ed uniti
assieme: il fatto che nella realtà non si trovino allineati non ha importanza
ai fini della verifica di itinerario che si vuole ottenere.
I profili altimetrici
Articolo ed illustrazione di Giorgio Cusma da “Esperienze e Progetti N°34/81”
18 JEDI
Il percorso
U
n modo pratico di presentare la relazione di un
hike, è quello di “rettificare” il percorso, suddividendo lo stesso in vari segmenti. Come
potete vedere nel disegno
a fianco, si tratta di una
scheda con più voci. Nella
prima colonna a sinistra si
segnano gli orari, dato che
la relazione deve sempre
portare la tabella di marcia. Nella seconda colonORA
NOTE
na si mettono gli schizzi
delle cose incontrate o
9.10
osservate, in ogni tratto di
strada. Nella terza colonna
si mette il percorso. Come
vedete, sono riportati i
segmenti di strada rappresentati con i loro segni
convenzionali e, naturalImpronte di
animali
mente in scala, inoltre in
osservate
fianco ad ogni tratto di
strada vi è l’indicazione
del nord così che ritaglian9.32
Stazione
do ogni parte di cartina
radio
orientandola e avvicinandola alle altre, si possa
ricostruire il percorso fatto.
Nella quarta colonna va
messo il rapporto o relazione generale. Questo
tipo di relazione è adattisLinea
simo quando non si ha
alta
una cartina e non si può
tensione
ricavare da essa il disegno. Naturalmente, aven9.55
do spazio a disposizione,
si possono ampliare le
voci del rapporto Si può
aggiungere una colonna
Passaggio a
livello custodito
con le distanze, osservazioni sul tempo, la natura,
gli animali, i minerali, ecc.
rettificato
HIKE
RAPPORTO
In questa parte
del percorso abbiamo
osservato sulla sinistra
un bosco di pini.
A destra tracce
di animali denotano che
la zona
è adibita a pascolo.
La marcia è stata
spedita
A sinistra si nota
una fattoria.
Sulla destra una
stazione radio.
Più avanti passa una
linea di alta tensione
perpendicolarmente
alla strada.
A destra avallamento
del terreno.
Poco più avanti la
strada è attraversata
dalla linea ferroviaria.
JEDI 19
scaut del mare
20 JEDI
il salvagente del
nautico
U
n fermafoulard semplice e facile
da farsi è quello che vi proponiamo e che potrebbe essere adottato da tutto un reparto nautico: “il salvagente”.
Per costruire questo fermafoulard occorre un anello di legno del
diametro di circa 4 cm. ricoperto da un tessuto qualunque, un
cordoncino di cotone, un nastro adesivo o scotch colorato ed
una fettuccia di lana. Facilissima è la sua costruzione.
Voglia di
strada
VOGLIA DI STRADA 21
DOMENICA 11 GIUGNO 2000
CHIUSURA DELL’ANNO SCaUT A LA SPEZIA
Salve, sono uno
dei fantastici rover
della mitica compagnia
North Dragon
della famosissima
“ma dove?!”
sezione di Cantu‘,
in provincia di Como
“dove vissero
Renzo e Lucia,
per intenderci!”.
Vi scriviamo
per narrarvi
una storia,
realmente
accaduta,
e che speriamo
non accada
anche a voi…
Le foto sono
degli Esploratori
del Reparto Ermes
22 VOGLIA DI STRADA
E
anche quest’anno è finito e, tirando le somme,
è stato un anno esplosivo! Siamo in tanti,
rover, genitori, lupetti, esploratori, la sfortuna
(non manca mai) di Renzo (un rover) …
È una giornata uggiosa “Grazie Lucio”, anzi, piove a
dirotto… in poche parole un tempo splendido per
andare al mare!
Il viaggio è lungo, ma troviamo il modo di divertirci
[tiriamo scemo Stefano (che è il nostro VCC), Raffa (il
commissario Rex) e soprattutto Betta (il CR) ]. Giorgio,
uno dei VCR, che continua a fare battute bruttissime,
vuole essere abbandonato in mezzo all’autostrada.
Arrivati ad un Autogrill il tempo sembra stabile, ma
appena scendiamo dal pullman si mette a piovere più
che alla partenza (vi sembra una cosa strana?!… vi
ricordate di Renzo?).
Arrivati a La Spezia,
il tempo ci fa lo
stesso scherzetto
(grazie Renzo).
All’arsenale, Renzo
è su di giri, noialtri ci
chiediamo come
quelle bagnarole di
navi
galleggino
ancora, Davide (un
altro rover), dall’alto
delle sue conoscenze, afferma che sono
tenute su da fili…
Dopo la visita istruttiva alle bagnar…
ehm, tinoz… cioè,
navi, Renzo è sempre più esaltato, noi
invece veniamo a
sapere che vanno a
carbone (altissima
DOMENICA 11 GIUGNO 2000
tecnologia!!) e che i missili, attenzione, vanno alla
velocità della luce!!!! (incredibile!!). In ogni modo,
dopo questo cataclisma di vaccate, il VCC ci lascia
liberi mentre lui e gli altri eroi vanno a visitare il museo (non
ne hanno ancora avuto abbastanza?).
Mentre siamo in giro, scopriamo molte cose curiose:
1. Nei parcheggi, come piante ornamentali, mettono le arance,
puntualmente rubate dai bar, pub e paninoteche.
2. Nelle strade ci sono buche così grandi che ci può dormire dentro Gozilla.
3. Da quando Renzo è entrato al museo ha smesso di piovere.
4. Esistono le paninoteche – librerie (le paninerie insomma, o le libroteche).
5. I prezzi sono esorbitanti (un bicchiere d’acqua L. 3000).
Ad un tratto ci viene fame, e dopo una ricerca disperata, troviamo una paninoteca (che fa anche da libreria… che strani i liguri). Dopo aver riempito gli
hangar che abbiamo al posto degli stomaci e dopo esserci riposati, ritorniamo al luogo di ritrovo e vediamo il VCC che ci aspetta scuotendo notevolmente la testa.
Noi, ligi alla puntualità (ma dove!!! Ma quando!!!!) diciamo subito che siamo
in anticipo, ma lui ci fa giù un ramanzone che, o miei assidui lettori, vi
risparmio (per gioia del vostro cuore). In ogni caso, di pomeriggio siamo
andati a visitare un altro cator… ehm, un’altra nave. Si può dire che
questa visita è stata utile per molti: Andrea (un rover) ha fatto conoscere alla Raffa un marinaio, Jacopo ed io (altri rover) abbiamo
visto qualche minuto della partita Italia – Turchia
(2-1), la Claudia e la Silvia (scolte) consumavano con gli occhi i marinai, Renzo la nave e il
VCC… be’, lasciamo perdere!!
Il viaggio di ritorno è stato più movimentato:
qualche incidente per l’asfalto bagnato,
Andrea che fa arrabbiare il VCC (che da
oggi in poi sarà chiamato pantegana astuta più di una faina), Giorgio vuole essere
ancora abbandonato in autostrada…
ah, già, stavo dimenticando il festino
organizzato dalla compagnia per il mio
compleanno… una cosa fantastica!!!!
Grazie ragazzi!!!
Insomma, come chiusura, è stata fantastica!!!!
In attesa di nuove ed emozionanti
avventure, vi salutiamo con una calorosa stretta di sinistra.
Compagnia North Dragon
VOGLIA DI STRADA 23
...Quando al Rover Moot...
S
ono sicuro che il Rover Moot è stato bellissimo. Mi dispiace solo di non averlo potuto vivere di persona. Il campo è
una delle cose più affascinanti ed istruttive del percorso
scautistico, sia che si tratti di un semplice campo di sezione che di
uno nazionale. Sicuramente ci sono stati momenti indimenticabili
ed altri da dimenticare. Premettendo di essere a conoscenza dei
fatti accaduti a questo campo, in riferimento all’affermazione pubblicata nel numero di ottobre di questa rivista:
“Un solo rammarico: bisognerebbe essere un po’ meno campanilisti, ricordiamoci che è proprio il campanilismo la base del razzismo.
Nessuno è per nascita territoriale migliore degli altri, per di più
sono scaut!!
Una cosa è cantare canzoni della propria cultura tradizionale,
un’altra è fare cori da stadio volgari e provocatori.”
Sento di poter condividere appieno questa teoria, ma sicuramente
da essere scaut ed essere razzisti c’è molta differenza. Quindi
stiamo attenti quando usiamo certe espressioni. L’aver portato un
simbolo regionale al campo, non significa essere campanilisti:
ricordiamoci che noi tutti sulla manica della camicia ne portiamo
proprio uno! Concludendo dicendo che il giornalino è un mezzo di
comunicazione tra tutti gli iscritti della nostra associazione e non
dovrebbe essere oggetto di rimproveri provocatori...
Una stretta di sinistra
Diego La Monica
24 VOGLIA DI STRADA
...@...
ai capi
compagnia
S
ono passati ormai piu di due mesi da quando si è concluso il Rover
Moot 2000 a Piani di Verteglie (AV), e sicuramente avrete già ricominciato le vostre attività di branca; a sistemare la vostra stanza di compagnia, pronta ad accogliere, magari, nuovi fratelli scaut. Altri magari avranno
pensato di fare qualche piccola modifica, rimane il fatto che in quella stanza vi
siete preparati per affrontare 8 giorni di campo.
Credo faccia piacere a tutti avere la possibilità di continuare a sentirsi e magari
vedersi più spesso, quanti di voi avranno instaurato una corrispondenza con
qualcuno dei R/S presenti, la dove sia nata un’amicizia particolare, che ne dite
di continuarlo a fare, magari seduti da casa, dal proprio computer.
Vorrei per ora dare la possibilità a chiunque sia attrezzato, di poter comunicare
con tutti i R/S della nostra Assoraider, ed
è per questo che vi chiedo se mi fate
pervenire al seguente indirizzo e-mail:
[email protected] i vostri indirizzi email completi di nome e cognome,
compagnia e città di provenienza in
maniera da poter creare una rubrica di
tutti i R/S presenti sulla rete.
La fine dell’anno è ancora lontana
ma per festeggiarla in modo splendiAppena completata la raccolta, che
do bisogna organizzarsi per tempo. È
spero possa esaurirsi entro la fine del
per questo motivo che vi rendiamo
mese, ne farò pervenire una copia a
partecipi della fantastica idea che
tutti, e la pubblicheremo anche su
abbiamo avuto per vivere un capodanArcobaleno.
no unico con persone che ci stanno a
Non è finita.
cuore ma che la lontananza divide.
Ora mettetevi a sedere e reggetevi
Già per ben due volte, con alcuni di voi
forte perché vi stiamo invitando,
ci siamo incontrati in questa nuova chat
voi e gli adulti scaut delle vostre
che sto cercando di far diventare un
sezioni, ad un evento che non ha
canale aperto per tutti i R/S Assoraider,
precedenti. Si potrebbe passare il
dove poterci dare periodicamente
capodanno TUTTI insieme presso la
appuntamenti, e chi sa che non diventi
Casa di Caccia di Riccia (CB).
un luogo virtuale per fare un Rover
La festa per l’inizio del nuovo millennio inizierà sabato 30 dicembre e
Moot On Line.
terminerà lunedì 1 gennaio 2001. La
“#R/Sonline” questo è il nome della
quota sarà di circa 45.000 lire a
chat amica dei R/S.
persona e comprende vitto, alloggio
Per chi volesse avere maggiori infore spettacolo pirotecnico.
mazioni tecniche non esitate a contatPer le adesioni bisogna contattare
tarmi.
Bruno Paolini, telefono 0338 4649512.
Allora vi aspetto ancora più numerosi al
Sperando in una numerosa partecipazione da parte di tutti, specie dai
prossimo appuntamento che darò di
più lontani, vi salutiamo con un
volta in volta che ci incontriamo.
caloroso Buona Caccia e buon Vento.
2001 Capodanno
Buona Strada e Buon Vento
Flavio Mingrone
VOGLIA DI STRADA 25
il mio saluto alla...
C
on il Rovermoot del 2000 ho concluso l’avventura
nella “mia” Compagnia alla guida di una manciata di ragazzi. Tre anni (quasi quattro) passati
assieme fra gioie e dolori (questi pochi per la verità).
Sono arrivato in Compagnia per sostituire l’ex capo che ha
dovuto lasciarli per motivi di lavoro.
Da genitore di un lupo che dava una mano saltuariamente
ai campi estivi, sono stato sensibilizzato dalla dirigenza
affinché rimettessi il mio vecchio bagaglio di esperienza di ex
scaut a disposizione dell’Associazione e, soprattutto, dei
ragazzi. Sono entrato in Compagnia in punta di piedi, conoscendo già i ragazzi della Compagnia e
del Reparto ormai passati in Compagnia. Farmi accettare è stata
dura, caspita se è stata dura! Riunioni impossibili dove era impossibile non solo comunicare qualcosa, ma riuscire a farsi sentire, a
farsi solo ascoltare. Quasi due
mesi di ostruzionismo finiti in un
aut-aut: o recuperate il vostro stile
scaut e collaborate alla costruzione di una Compagnia che meriti
questo nome, oppure tutti a casa.
Il primo round l’ho vinto io ad un
prezzo tutto sommato accettabile:
se io dovevo essere il loro capo
(ahimè, loro malgrado), dovevo
assicurare che l’andamento della
Compagnia, i ritmi, i tempi, il lavoro, si svolgesse secondo le loro esigenze,
secondo le loro ormai consolidate tradizioni. Il discorso non faceva una piega;
era la cosa più giusta da fare, portare avanti la Compagnia con un patto da
parte mia: mi sarei sottoposto alla loro volontà se avessero deciso che io “non
potevo essere il loro capo”, questo in cambio di un buon anno di lavoro, sia
come imprese che servizio.
Ho dovuto superare tante prove, propostemi con allettanti inviti e confronti
con l’ex capo. Oltre alle infinite (subdole?) prove di campismo, il primo vero
banco di prova è stato il primo bivacco organizzato assieme: uno dei posti più
lontani raggiungibile a piedi dalla sede della sezione, roccioso, ventoso e
impervio quanto basta per scoraggiare un vecchio lupo scaut affinché desistesse dal voler guidare ragazzi così’ in gamba come loro… Risultato: undici
persone doloranti per svariati giorni; ragazzi assentatesi da scuola perché
non sono riusciti a alzarsi; vesciche in abbondanza. Io?, fresco come non
mai, a lavoro alle otto e trenta della mattina dopo. A parte il prevedibile esordio dei ragazzi, niente mi ha fatto desistere dal voler fare un po’ di strada del26 VOGLIA DI STRADA
...compagnia gabbiano
la vita con loro. Ora lo confesso anche a loro: ragazzi, è stata dura non
essere accettati considerando che mi sottoponevo ad un tour de force
non indifferente sia in famiglia che nel lavoro, rinunciando a tante piccole
cose che riempivano il tempo che dedicavo a voi. Questo non è assolutamente né un pentimento né un rimpianto, solo una piccola considerazione a
ritroso e sappiate che rifarei assolutamente
tutto dall’inizio e anche di più!
Già dai primi mesi di lavoro assieme si
iniziava ad andare più o meno d’accordo;
fra un’uscita e l’altra si è recuperato il
buon “vecchio stile scaut”; si è lavorato
affinché le imprese portassero a qualcosa
di concreto. Si è prodotto qualcosa che è rimasta alla sezione: un trasloco;
due campi; due campi nazionali; un’impresa fotografica ben riuscita. Tanto
Servizio e imprese tutto sommato positive. Come tanti ragazzi scaut che mi è
capitato di incontrare, anche la mia Compagnia aveva l’irragionevole ‘abitudine’ di dividere la vita in due parti separate e differenti: quando si è agli scaut,
si è scaut; il resto della giornata è vita normale. Col tempo ho dimostrato loro
che le due cose vanno di pari passo, che non si può staccare la spina e cambiare stile di vita dimenticando una o l’altra, secondo l’occasione, o si è scaut
o non lo si è, senza possibilità di inganni.
Il diario della strada percorsa assieme resta tutto sommato positivo e bello:
abbiamo percorso strade che ci hanno portato a conoscere sia gente che
posti nuovi; abbiamo arrostito e fatto pizze in allegria; montato e smontato
campi assieme, fra vento gelido, acqua scrosciante e sole cocente. Ad un
campo mobile in bicicletta abbiamo perso solo un occhio, una catena, un
naso e un paio di occhiali. Ad una delle veglie più sentite, dove stavo riuscendo a far parlare il più silenzioso della Compagnia, nel momento
più tranquillo, quando la brace è
rossa e luminosa al punto giusto,
siamo stati visitati da un gruppo di
scellerati che facevano le messe
nere nel sagrato del Santuario vicino all’accampamento, col seguente
risultato: polizia che perquisisce la
zona e le auto degli scellerati con
relativi arresti, Raider accorsi in
massa per controllare la situazione
dei ragazzi, terrorizzati dall’accaduto, ritirata del campo e …. più silenzioso che da allora non ha più spiccicato parola! Pazienza, speriamo
lo faccia in un prossimo futuro.
di Alghero
VOGLIA DI STRADA 27
Mi mancheranno. Mi mancheranno le lamentele per l’ennesima veglia che avrebbero voluto evitare; mi mancherà la
lettura della Carta di Compagnia fatta assieme a loro (che
avrebbero voluto evitare pure quella…); mi mancheranno il
brontolio e le false proteste per gli incarichi mai considerati equi
per tutti, che poi finivano nel nulla cinque secondi dopo aver iniziato
diligentemente il lavoro; le interminabili nottate a discutere
nella tenda-cuile più confortevole egli ultimi anni; mi mancheranno le loro piccole premure nei confronti del mio
essere un vecchio lupo vegetariano; mi mancherà la
curiosità, la voglia di vita che inconsapevolmente danno,
che da sola ti ripaga e ti spinge a continuare, a insistere a
voler essere una guida per ragazzi che altrimenti cadrebbero in un oblio fatto di inutili riempitivi e vuoto consumismo e
falsi valori e tanti altri futili palliativi.
Mi mancheranno anche quei Rover che ora ritrovo Capi Raider al mio fianco con il brevetto appeso al collo del quale mi
sento in parte un po’ orgoglioso e felicemente responsabile, e
che faccio fatica a considerare grandi, verso i
quali indirizzo il mio sforzo per un nuovo
rapporto alla pari, da adulti responsabili.
Forse basta questo a ripagarmi di tanto
lavoro, così come mi basterebbe uno dei
commenti lapidari dopo un’animata veglia,
di uno dei miei Rover per una mia considerazione a lui indirizzata: “…certe volte mi fai
proprio rabbia: sembri mio padre”. Cosa può
“(…)…Ma bisogna esercitarsi a
rendere più felici di questo?, vuol dire che si
discernere il vero gabbiano, a
è colpito nel segno, che si punge dove duovedere la bontà che c’è in ognuno,
le, che quanto fatto assieme non passa
e aiutarli a scoprirla da se stessi,
indolore e inosservato, che come un buon
in se stessi. (…) ‘Innanzi tutto, (…)
genitore, come un Vecchio Lupo, cerco
vi dovete render conto che un
qualcosa di giusto, di costruttivo.
gabbiano è fatto a immagine del
Ecco ragazzi, questo è quanto abbiaGrande Gabbiano, è un’infinita
mo fatto in questi ultimi anni visto e sentito
idea di libertà, senza limite alcuno,
da me. Come state leggendo, anch’io cone il vostro corpo, da una punta
divido ora con voi, come saluto ed anche
dell’ala a quell’altra, altro non è
come ringraziamento, quello che vedevo in
che un grumo di pensiero’. (…)
voi stessi e come ho instaurato il nostro
…E quantunque cercasse di
rapporto come Capo, come genitore e
mostrarsi tutto serio e severo ai
qualche volta come fratello maggiore.
suoi allievi, il gabbiano Fletcher, a
Io, che alle veglie stuzzicavo solo voi affinché tutti noi potessimo valutare o condiviun tratto, per un attimo, li vide
dere le vostre sensazioni, i vostri pensieri,
come veramente erano, e sorrise:
le vostre paure e tanto altro, offro a voi
non soltanto gli piacevano, li amaquello che di voi ho pensato, affinché posva. Quello che vide era molto belsiate portarlo dentro come buon ricordo e
lo. Nessun limite, eh, Jonathan?
forse come metro di paragone per la vostra
pensò, e sorrideva. Era come l’inifutura vita da Capi.
zio di una gara: aveva cominciato
Buona Caccia e Buona Strada ragazzi e…
a imparare.”
più alto vola il gabbiano, e più vede lontano
Da “Il Gabbiano”
Jonathan Livingson
Lupo Sorridente – Alessandro
28 VOGLIA DI STRADA
grazie c.f.q.
C
iao a tutti i lettori di Arcobaleno, sono Paolo Provino della sez. di Bagheria (PA).
Sono genitore di un Lupetto e di un Esploratore. Da meno di un anno mi sono fatto contagiare dai miei figli e mi sono iscritto anch’io, dando il
mio contributo come consigliere alle P.R.(sempre alla ricerca
di sovvenzionamenti).
Volendo capire di più, per essere adeguatamente informato,
ho deciso di partecipare al XXXIII°CFQ nel corso preliminare.
Volevo capire le tecniche scaut e il modo di dialogare non le
branche e.... principalmente volevo capire che grado di preparazione potesse dare questo tanto nominato “corso formazione quadri”, venendo dal campo lavorativo aziendale e sindacale ho partecipato a diversi corsi di formazione e mi sono fatto un parametro di valutazione
su tanti corsisti ed istruttori, e devo ammettere che
Nando, Sandra,
il grado di formazione dato dalla scuola è altissimo per valori, contenuti e comportamento.
Manuela, Andrea,
Pertanto un grazie grandissimo da parte mia a
Geremia in qualità di capo scuola ed ai docenti
Bruno, Franco,
ed assistenti del II° Preliminare.
Lucia e Michele;
un grossissimo abbraccio
a tutti gli “alunni”
ed arrivederci al
XXXIV CFQ Tecnico
il prossimo anno.
Buona caccia PAOLO
ASSONOTIZIE 29
adottate una
C
ari fratelli, credo che giunti quasi al termine di questo
anno scaut, io debba parteciparvi dell’impegno e del
lavoro che i miei ragazzi di tutte le branche, hanno profuso, dato, per fare emergere il lato caratterizzante della nostra
sezione. Dico elemento “caratterizzante” perché, ritengo, che
una sezione o una delegazione che sia, prima della sua nascita, nella persona o nelle persone che ne determineranno lo sviluppo debba avere chiaro l’obiettivo che in fondo deve rispecchiare le proprie attitudini, le proprie competenze, capacità, volontà.
Non può essere una sezione l’insieme di mille obiettivi o di obiettivi diversi
l’uno dagli altri. Per questo, a torto o a ragione, lasciando piena libertà
di estrinsecarsi con le direttive del Commissario e del direttivo tutto,
ho cercato nel corso della mia esperienza scaut, di dare il meglio di
me, non per soddisfare le mie personali ambizioni, bensì per dare,
offrire, aiutare, la società che mi circonda. Un aiuto offerto attraverso la realizzazione di una serie di iniziative che hanno fondato la
motivazione e la spinta per la loro compiuta realizzazione. Da quando ho intrapreso la strada che mi ha portato a staccarmi dalla sezione nella quale ho avviato i primi passi, perché in essa non trovavo
rispondenza alle mie aspettative e motivazioni, ho rivolto il mio
impegno scaut, umano, culturale, sociale ed anche economico, a
quelle situazioni e fasce di utenti giovani che comunemente vengono definiti “a rischio di emarginazione” ma che in realtà vivono
situazioni disagiate legate alla mancanza di lavoro, alla lontananza
dai genitori da casa ecc.
Questa esperienza avviata a Cirò, dove tali situazioni sono più palesi e diffuse, con il tempo per opportunità logistiche mi hanno portato a spostare il campo d’azione anche a Cirò Marina, dove vivo e dove attualmente la sezione è
divenuta forte (conta circa 60 censiti) dove gli stessi e fra questi molti adulti,
hanno deciso di condividere con me tale esperienza.
Un’esperienza che nel corso dell’anno ha visto la sezione mostrare il suo volto
fatto di intenso impegno sociale. A cominciare con la branca lupi, che guidata
dalla sua “Akela” Lucia Sacco, ha creato un branco con circa 38 lupi che hanFormazione Assoraider e Carabinieri
Sezione Ciro‘ Partita del 7.5.200
“Adotta una bambina Cambogiana”
30 ASSONOTIZIE
bambina
no organizzato una serie di iniziative
mirate a produrre aiuto concreto per i
più bisognosi. In occasione della giornata del pensiero a febbraio, abbiamo
attivato un’iniziativa che ha portato la
raccolta di fondi per l’aiuto di bambini del Madagascar.
Gli esploratori con l’impegno recente per la lotta al cancro hanno venduto le azalee (non ne è rimasta una), i Rover, sempre di supporto alle iniziative della sezione e altresì con la loro tenace presenza in servizio presso le branche. I raider, un
buon gruppo che ultimamente, il sette maggio, ha organizzato in collaborazione
con il Comando della Compagnia dei Carabinieri della città una partita di beneficienza che ha permesso alla sezione di adottare una bambina a distanza attraverso l’associazione “Mago Sales” di don Silvio Mantelli, Torino. Abbiamo acquistato
un mattone per Assisi, con su scritto il nome della nostra associazione, inoltre per
aiutare la nostra sfortunata sezione di Taranto vittima di un furto, abbiamo attivato
un’iniziativa con la quale abbiamo raccolto dei fondi. Questo solo per accennare
ad una parte delle iniziative messe in campo. Come potrete ben vedere un impegno che al direttivo della sezione ha concesso ben poche, se non pochissime
domeniche di riposo. Ma i risultati raggiunti, ci hanno ampiamente soddisfatto e
premiato.
Per ritornare quindi alla
Una bambina adottata
“caratterizzazione” alla
dall’ASSORAIDER Sez. Cirò
quale accennavo in
apertura, credo fermaNome: Kheav Nhil
Data di nascita: 5 Marzo 1990
mente che attraverso le
Luogo di nascita: Kompomgspeu
peculiari capacità di
Classe: IV
ognuno, per me quelle
sportive restano prioritaVive con la madre, una sorella e due
rie, perché sono le più
fratelli nel villaggio Ongkhmao della
provincia di Komcoinvolgenti a mio
pongspeu. Il padre
modo di essere, si
è morto per malatDon
John
Visser
possa fare molto per il
DON BOSCO CHILDREN FUND
tia quattro anni
“sociale” e quindi per
P.O. Box 47, PHNOM PNH.
fa, e la madre che è contadi(CAMBOGIA)
la costruzione di un
na, guadagna troppi pochi solTel. (855-18) 810238
cittadino libero, libero
di per educare i suoi figli.
Fax (855-18) 813802
da tutto, ma principalmente dalla schiavitù
della fame, dell’emarginazione, delle difficoltà ambientali e sociali. La ferma e volitiva coscienza che lo
scautismo assoraider ci dà attraverso la piena conoscenza ed espletamento
della sua valenza, potrà garantire la vita stessa della nostra associazione e del
nostro modo di essere uomini liberi in mezzo ad altri esseri liberi anch’essi. In
tal senso il Raiderismo, acquista una valenza infinita, come infinito è il mio
“sogno” di potere sempre dare, servire, osare.
Oscare Grisolia - Presidente Commissario Sezione Cirò
ASSONOTIZIE 31
brownsea park
D
opo circa tre anni di lavoro, il raid “La Genziana” della Sezione di Sora
è riuscito a prendere in gestione un’area adibita a campeggio eco-compatibile, realizzata nel Comune di Villavallelonga (AQ) in pieno Parco
Nazionale d’Abruzzo. La base scaut permanente “BROWNSEA
PARK”- in onore all’isola britannica dove B.P. svolse il 1° Campo
Sperimentale - è dotata di vari bungalow, campo di palla
scaut/pallavolo, tiro con l’arco, piscina, servizi, piazzole per camRiceviamo e
pi in tenda ecc... La base sta per essere inserita su tutti i magpubblichiamo,
giori siti della regione Abruzzo e i tutti i circuiti scaut internaziodalla nostra
nali. La zona in cui si trova la base è sotto Monte Marcolano/Rif.
Di Coppo dell’Orso, e la vicinanza al paese - Villavallelonga - ed
Sezione di Sora
al centro Visita del Parco Nazionale d’Abruzzo, ne fanno il punto
questa
ideale per attività di “scoperta del paese” e di natura. Al raid la
interessantissima
“Genziana” sono già giunte molte prenotazioni per l’estate proscomunicazione.
sima e per le imminenti festività di fine anno. I Commissari di
Sezione ed i Capi Unità interessati al Brownsea Park possono
prendere contatto con: Ivano Tatangelo 0328 9215610, Roberta
Mastropietro 0328 3339856 - http://wwwintserv.it/assoraidersora
e-mail: [email protected]
scautismo nella casa campidanese
Q
uest’anno, la nostra Sezione di Quartu S. Elena compie 15 anni di attività nella sede di via
Principessa Iolanda, 11 – sede situata in una
tipica costruzione del luogo chiamata “Casa Campidanese”, caratterizzata dalla presenza di un ampio cortile.
La tipica struttura, rappresenta nel contesto cittadino,
la situazione ideale per lo svolgimento delle nostre attività. Per festeggiare in modo simpatico i 15 anni di attività è stata organizzata nei giorni 18 - 19 novembre
una mostra di attività
scautistiche. La
manifestazione ha
avuto un notevole
successo e molti
visitatori
sono
accorsi nella “Casa
Campidanese”.
Complimenti e Buona Caccia a tutti gli
scaut della sezione
di Quartu S.E.
32 ASSONOTIZIE
ASSORAIDER
COMMISSARIATO NAZIONALE
ALLE PUBBLICAZIONI
TAVOLA DEI TEMPI DI PUBBLICAZIONE DELLA RIVISTA “ARCOBALENO”
ARCOBALENO Jaw+Jedi+Voglia di Strada+Buon Vento
Numero
Termine ultimo,
per l’invio del materiale da pubblicare
al Commissariato Nazionale.
Tempi per:
impaginazione e stampa
Consegna degli stampati
per preparazione
alla spedizione
Termine Ultimo
di Spedizione
*1°
2000
01 FEBBRAIO 2001
01-25
Febbraio
25 Febbraio
10
Marzo
*2°
2000
01 MAGGIO 2001
01-25
Maggio
25 Maggio
10
Giugno
*3°
2000
15 LUGLIO 2001
01-25
Settembre
25 Settembre
10
Ottobre
*4°
2000
01 NOVEMBRE 2001
01-25
Novembre
25 Novembre
10
Dicembre
CARATTERISTICHE DEL MATERIALE DA FORNIRE ALLA REDAZIONE DI ARCOBALENO
Articoli concernenti le attività delle varie branche, in base a quanto concordato tra i capi redattori ed i
Centrali. Resoconti di attività di una certa importanza, presentazione delle unità (se non già pubblicati in
passato), riflessioni, poesie, e quant’altro ritenete possa essere interessante, possibilmente con il supporto
di foto disegni e vignette (B/N. massimo formato foglio A4). I testi digitati su “Word” possono essere mandati
anche su dischetto (DOS o MAC); avendo premura di salvare il “FILE DOS” come tipo Word per Windows
2. Per i “FILE MAC”, accettiamo di tutto: Tiff ed Eps compresi. N.B.: per articoli, disegni o foto estrapolati
da libri o altre pubblicazioni, citare: l’autore, la casa editrice e l’anno di pubblicazione; non avendo
a disposizione tali dati, non verranno pubblicati. Il mancato invio nei “tempi stabiliti” del materiale atto
alla pubblicazione della rivista, comporterà la pubblicazione di materiale d’archivio, ed in mancanza di tale,
la rivista uscirà con pagine bianche.
INDIRIZZO A CUI EFFETTUARE LA SPEDIZIONE DEL MATERIALE
(ANCHE VIA FAX o e-mail)
Antonello Simonetti c/o S&D sas
Tel. Fax 070.281802 / e-mail: [email protected]
09127 Cagliari Via Liguria, 82
L’Assoraider è un’associazione Scaut, che
si rifà ai principi del fondatore del movimento scaut Baden Powell, applicati con
mezzi e sistemi al passo con i tempi.
L’Assoraider è un’associazione libera, aperta
a tutti, indipendentemente dalla razza, dal
credo, dalla condizione fisica o sociale.
Scopo dell’Associazione è quello di collaborare alla formazione del carattere, in un
clima di fraternità, gioco, avventura, amore
per la natura, solidarietà e valorizzazione
semiprofessionale degli hobbies.
Per informazioni: Assoraider
00040 Pomezia (Roma) - via Cavour, 28/b
Tel. 06.91604922 • Fax 06.9122550
http://www.uni.net/assoraider
e-mail: [email protected]