Fiat: l`Italia dica se vuole l`auto
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Fiat: l`Italia dica se vuole l`auto
26 GIOVEDÌ 25 AGOSTO 2011 Economia G R A N P R E S T I T O 99 Heineken crolla IN UNA PICCOLA RATA PUÒ STARCI PIÙ DI QUANTO PENSI. La crisi colpisce anche Heineken (-7,64% in Borsa). Il gruppo olandese annuncia che l’utile netto è sceso del 14%. Qualche problema anche sul versante dei costi. MESSAGGIO PROMOZIONALE. A P E RT I A L T U O M O N D O . AUTO I VERTICI DI TORINO AL MEETING DI RIMINI. IL MANAGER ITALO-CANADESE FAVOREVOLE AGLI EUROBOND OCCUPAZIONE RAPPORTO CONFARTIGIANATO Fiat: l'Italia dica se vuole l'auto In Italia senza lavoro 1,1 milioni di giovani Siamo ultimi nell'Ue Marchionne e Elkann chiedono certezze, Sacconi replica secco: «Il Lingotto ha avuto tutto quello che serve». L'ad conferma i target, ma il mercato soffre ROMA RIMINI II La Fiat vuole continuare a pro- durre automobili in Italia ma chiede se anche l’Italia lo vuole. Se non ci sono certezze - dicono Sergio Marchionne e John Elkann, amministratore delegato e presidente del Lingotto - non si possono fare gli investimenti. L’azienda per il momento conferma i target per il 2011, anche se quello in corso sarà l’anno peggiore dal 1996. E ancora: il trasferimento della sede legale in Olanda è un’idea «venuta con il caldo estivo». Infine anche un annuncio politico a sorpresa: Marchionne appoggerebbe una eventuale scesa in campo di Luca Cordero di Montezemolo. Marchionne e Elkann hanno parlato anche ieri dal Meeting di Rimini. È il giovane presidente Elkann a mettere subito sul tappeto i nodi della produzione in Italia. «Siamo convinti che Fiat continuerà a fare automobili - ha osservato - facciamo quattro milioni di auto insieme a Chrysler. Bisogna vedere se l'Italia vuole fare automobili, vedere se ci sono le condizioni per fare auto come vuole fare la Fiat». Anche l’amministratore delegato, Sergio Marchionne, avverte: «Solo quando avremo la cer- Vent'anni di mercato dell'auto 2.500.000 2.000.000 2007 (massimo) 2.493.000 2010 1.959.000 1.500.000 2011 (stima) 1996 1994 (minimo) 1.000.000 1.700.000 1.732.000 1.671.000 1990 '91 '92 '93 '94 '95 '96 '97 '98 '99 2000 '01 '02 '03 '04 '05 '06 '07 '08 '09 '10 '11 ANSA-CENTIMETRI Presidente John Elkann: «Continueremo a produrre auto». tezza di poter governare i posti in cui investire, lo faremo. Ora la certezza non c'è». Nel pomeriggio dal governo è arrivata la replica del ministro del Lavoro Maurizio Sacconi: «Fiat ha avuto dall’Italia tutte le certezze che chiedeva per avviare gli investimenti del suo programma», dice il ministro. «La stessa norma inserita in manovra, relativa all’applicazione erga omnes degli accordi sottoscritti, è il segno evidente - sottolinea Sacconi - di un clima inequivoco di favore per gli investimenti e l’occupazione. Ora le chiacchiere stanno a zero». Elkann parla dal palco della kermesse ciellina della sua esperienza di vita e in Fiat, e sottolinea che ha imparato che «tutte le tempeste passano e che bisogna saperle attraversare». Anche Marchionne parla delle turbolenze ma chiede di «distinguere valori di borsa e finanziamenti. La Fiat - dice chiaramente - non ha nessuna intenzione di fare aumenti di capitale». Il momento per l’auto resta difficile e l’Italia con 1,7 milioni di vetture quest’anno andrà male come non accadeva da 15 anni. Ma anche per l’Europa, evidenzia Marchionne, «se il 2011 non va bene, non vedo bene il 2012». Meglio negli Stati Uniti, dove «le prospettive della Fiat sono totalmente in linea» con quanto già previsto. L'ad di Fiat spazia quindi dall’azienda ai temi di attualità. E sulla crisi finanziaria che sta investendo l’Europa dice: occorre fare gli «Eurobond o trovare una base per condividere il rischio a livello europeo». La recessione? «Siamo ancora molto lontani dal problema». Sulla manovra dice che «occorre tagliare i costi di gestione, non vedo alternative», e boccia l’ipotesi di aumentare l’Iva: «Qualsiasi aumento delle tasse - dice - avrà un impatto sulle auto e sui consumi». Infine, ai giornalisti che gli chiedevano se avesse l’aspirazione a diventare ministro dell’Economia, arriva una risposta decisa: «Mai!». Intanto dall'altra parte del mondo Fiat Automoveis, la filiale brasiliana della Casa di Torino ha presentato a Miami la 500 destinata al Brasile e all’America Latina. La Nuova 500, prodotta nella fabbrica Chrysler di Toluca, in Messico, non presenta variazioni rispetto a quella che viene già venduta negli Usa. Il lancio verrà accompagnato in Brasile da originali spot televisivi con la partecipazione di Dustin Hoffman. u ALPTRANSIT CONTIENE IL PIU LUNGO TUNNEL DEL MONDO. L'IMPRESA DI PARMA HA PARTECIPATO A TRE LOTTI II Giovani senza lavoro, l’Italia de- tiene il record negativo dell’Eurozona: sono 1.138.000 - calcola Confartigianato - gli under 35 disoccupati. Ancora peggio va ai ragazzi fino a 24 anni: uno su tre è senza lavoro, con un tasso di disoccupazione del 29,6% contro il 21% della media Ue. A scattare l’impietosa istantanea sulla situazione del mercato del lavoro nel nostro Paese è l’Ufficio studi di Confartigianato rilevando che, tra il 2008 e il 2011, anni della grande crisi, gli under 35 con un lavoro sono diminuiti di 926.000 unità. Se a livello nazionale la disoccupazione fino a 35 anni si attesta al 15,9%, va molto peggio al Sud dove il tasso sale a 25,1%, pari a 538.000 giovani senza lavoro, uno su quattro. Maglia nera è la Sicilia, 28,1%. Seguono Campania (27,6%), Basilicata (26,7%), Sardegna (25,2%), Calabria (23,4%) e Puglia (23%). Ai più giovani conviene «emigrare» al Nord, in Trentino Alto Adige dove il tasso di disoccupazione tra 15 e 34 anni si ferma al 5,7%. O in Valle d’Aosta con il 7,8%, Friuli (9,2%), Lombardia (9,3%) e Veneto (9,9%). Nella classifica provinciale, la maglia nera va invece a Carbonia-Iglesias dove i giovani under 35 in cerca di occupazione sono il 38% della forza lavoro. Seguono Agrigento 29,6% gli under 24 In Italia è drammatica la situazione dei giovanissimi, in pratica è disoccupato uno su tre (calcolando anche gli studenti) contro il 21% nell'Ue (35,8%) e Palermo (35,7%). La provincia più virtuosa è Bolzano dove il tasso dei giovani senza lavoro si ferma al 3,9%, seguita da Bergamo (5,6%), e Cuneo (5,7%). La crisi del lavoro non riguarda tuttavia soltanto i giovani. La quota di inattivi tra i 25 e i 54 anni arriva al 23,2%, a fronte del 15,2% della media europea, e tra il 2008 e il 2011 è aumentata dell’1,4% mentre in Europa è diminuita dello 0,2%. Per il prossimo anno scolastico è previsto un aumento del 3% degli iscritti ai licei e una diminuzione del 3,4% degli iscritti agli istituti professionali. Nel frattempo, le imprese italiane, nonostante la crisi, denunciano la difficoltà a reperire il 17,2% della manodopera necessaria. Una strada per facilitare l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro è rappresentata dall’apprendistato, afferma la Confartigianato. u - CrisiInBreve Pizzarotti, puntualità svizzera I lavori termineranno in anticipo, già a fine 2016 sarà operativo il nuovo corridoio del S. Gottardo II Alptransit, l'avveniristico collegamento ferroviario transalpino (contiene la galleria più lunga del mondo, 57 km) aprirà con un anno di anticipo, alla fine del 2016. La notizia rimbalza dalla Svizzera attraverso il Sole24Ore e questa volta non basta la proverbiale puntualità elvetica per spiegare i tempi record: ci sono infatti importanti contributi italiani alla realizzazione di Alptransit. In particolare la Pizzarotti ha partecipato alla realizzazione di ben tre lotti di lavori: la discenderia di Faido (con una Pizzarotti Un tratto dei lavori realizzati per Alptransit. partecipazione del 90% e un importo complessivo di 51 mln di franchi svizzeri), la tratta in materiale sciolto di Bodio (partecipazione del 70%, importo complessivo 58 mln di franchi) e soprattutto il tunnel Sedrun, che comprende due gallerie di 6,3 km la cui realizzazione è ancora in corso (partecipazione del 14%, importo complessivo 1,25 mld di franchi svizzeri). Il tunnel, costato 7 miliardi, è parte del più ampio progetto del “Corridoio 24”, il piano europeo per il trasporto ad alta velocità di merci e passeggeri da Genova a Rotterdam. La più lunga galleria del mondo, cominciata 10 anni fa, si unisce infatti a quelle del Ltschberg (attiva dal 2007) e del Monte Ceneri (2019), che danno vita alla Nuova Trasversale Fer- MERCATI GIUNGONO ANCORA DATI NEGATIVI, MA SI SCOMMETTE SUL MEETING DEI BANCHIERI Cattive notizie? I listini corrono MILANO II Mercati globali ancora in risalita, mentre anche Piazza Affari va in rimonta (+1,86%), con Fiat e Fiat Industrial al galoppo, grazie a una seduta per lo più frizzante a Wall Street. Le chiusure nel Vecchio Continente sono poi sotto i massimi della giornata: rallenta la Borsa americana e frenano a ruota anche gli altri. Si va comunque avanti. La dinamica sembra ormai quella del «bad-news-is-good-news»: peggiori cioè sono i segnali economici e più l’umore sui mercati si volge al sereno nell’attesa che la Fed sia «costretta» a in- Jackson Hole Attesa per la Fed nn Il mercato scommette su un miracolo della Fed per l’economia, ma da Jackson Hole difficilmente Ben Bernanke tirerà fuori la bacchetta magica: l'attesa per il 3° round di allentamento monetario verrà - per gli analisti delusa. Nell’arsenale della Fed per il rilancio della crescita ci sono altre opzioni, fra le quali un taglio dei tassi. tervenire. Tutti gli occhi sono del resto puntati dalla scorsa settimana sulla riunione annuale dei banchieri centrali che si apre oggi a Jackson Hole nel Wyoming e, soprattutto, sull'intervento di Ben Bernanke domani. Nel dubbio, scattano gli acquisti. In Europa non guastano poi le attese su una proroga tra oggi e domani dello stop alle vendite allo scoperto decisa da diverse autorità nazionali, tra cui l’italiana Consob. La mattina era comunque iniziata all’insegna delle vendite sui listini asiatici, con Tokyo in calo dell’1,07%, dopo il declassamento del Giappone deciso dall’agenzia Moody's sulle deboli prospettive di crescita. Per una volta però il rating non la fa da padrone e le Borse europee prendono il via lo stesso in positivo, con qualche cautela che si trasforma però in malumore sul calo inatteso della fiducia delle imprese tedesche, misurata dall’indice Ifo (sceso ad agosto ai livelli più bassi da un anno a questa parte, a 108,7 punti da 112,9 di luglio). Gli occhi sono tutti sui mercati Usa: così, dopo il suono della campanella a Wall Street, i mercati del Vecchio Continente si accodano e accelerano o rallentano a seconda del capriccio del trading Oltreoceano. Per una volta, comunque, dal solito aggiornamento di dati roviaria Alpina (13 miliardi di euro, 1% del Pil svizzero, autofinanziata con tassa sul traffico pesante, imposta sugli oli minerali e l’1 per mille dell’Iva) che, grazie alla pendenza ridotta a 550 metri sul livello del mare, permette di attraversare le Alpi più velocemente e usando meno energia. Due dei lotti affidati alla Pizzarotti (Faido e Bodio) sono stati conclusi da tempo, rispettivamente nel novembre 2001 e nel settembre 2003. Mentre è di pochi mesi fa la rottura dell'ultimo diaframma della galleria di 57 km, che sarà la più lunga al mondi. In particolare, il lotto 360 per il tunnel di Sedrun presentava una logistica di cantiere estremamente impegnativa ma nonostante questo i tempi di realizzazione saranno più veloci del previsto. u economici non arrivano docce fredde, anzi: gli ordini di beni durevoli a luglio negli Usa sono aumentati del 4% e oltre le attese. E dopo le impennate degli ultimi giorni ha preso fiato anche l’oro, a un certo punto in calo a New York del 4,98% a 1.771,2 dollari l’oncia, con una frenata che non si vedeva dal dicembre del 2008. A Piazza Affari intanto è, finalmente, la giornata di Fiat, dopo che Marchionne conferma per ora i target a fine anno, mentre tutti gli automobilistici europei vanno a tutto gas. Fiat Industrial, che arriva anche a guadagnare più dell’11%, chiude in rialzo del 6,83%. La spa sta più vicina ai massimi segnati nel corso della giornata e chiude in rialzo del 6,63%. Restano indietro Atlantia (-3,36%) e Telecom (-0,63%), nel timore che la Robin Tax rivista in manovra possa allargarsi anche ad altre società dei servizi. u GIAPPONE Pesa il debito: Moody's taglia il rating nn Moody's taglia il rating sul debito sovrano del Giappone ad Aa3 (da Aa2) a causa del «grande deficit di bilancio e dell’accumulo di debito pubblico sin dalla recessione globale del 2009», mentre l’outlook è stabile. Allo stesso tempo Tokyo cala un piano contro il super yen, basato su un programma annuale del valore di 100 miliardi di dollari per gli scambi di fondi in yen contro valuta straniera. FRANCIA: LA MANOVRA REGOLE DEL PATTO UE Tassa ai super-ricchi Più caro il tabacco Merkel, linea dura. Fino alla Corte di giustizia nn Meno nn La sgravi e benefici fiscali, contributo speciale per i super-ricchi, riduzione delle spese di funzionamento statali. Sono in linea con le previsioni le misure del nuovo piano di austerità del governo francese, che punta a raccogliere 12 miliardi in 2 anni, di cui 1 nell’anno in corso. Misure che la Francia non è stata «costretta» a prendere «d’urgenza», sottolinea il premier Francois Fillon, ma che le permetteranno di mantenere gli obiettivi di riduzione del deficit nonostante una crescita più lenta del previsto. Il provvedimento più atteso è il «contributo straordinario sui redditi elevati», un prelievo supplementare del 3% su chi ha un imponibile superiore a 500 mila euro. Confermata anche l’ulteriore riduzione del 10% delle «nicchie fiscali». Aumenta la tassazione su tabacco, bevande alcoliche e «bibite a cui viene aggiunto dello zucchero». politica europea della cancelliera tedesca Angela Merkel è sempre più criticata dai suoi stessi alleati, ma la leader conservatrice insiste sulla linea del rigore e chiede una maggiore vigilanza sui bilanci degli Stati membri: anche a costo di scomodare la Corte di giustizia Ue. La Merkel ha proposto, di fatto, che sia la Corte di giustizia dell’Ue a vigilare sul rispetto delle regole del Patto di stabilità, soprattutto per quel che riguarda i limiti sui deficit pubblici. Secondo quanto riferito da alcuni parlamentari conservatori, durante un incontro tenuto a Berlino la cancelliera ha auspicato che nel caso di mancato rispetto delle regole - la Corte dichiari nulli i bilanci degli Stati non virtuosi. «Le procedure per la bancarotta di Stato» potrebbero partire contro i Paesi altamente indebitati già dal 2013.